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Hanno proprietà portentose, ma vanno conosciuti e dosati. Ecco cosa dice l'esperto, la dottoressa Elisabetta dall'Aglio, endocrinologa e dietologa. Una piccola guida per scoprire come assumerli e che effetti benefici possono avere sulla salute. - 

- di Alexa Khune -

Parma, 25 dicembre 2015 

Sono un portentoso dono della natura, con cui si previene e si cura: i semi, non a caso detti della salute, stanno diventando un elemento fondamentale dell'alimentazione.
Gli effetti benefici sono davvero numerosi ma non bisogna strafare. Lo spiega la dottoressa Elisabetta Dall'Aglio, endocrinologa e dietologa di Parma.

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Dottoressa Elisabetta Dall'Aglio, endocrinologa e dietologa di Parma Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Perché sono utili all'organismo

Se assunti con moderazione e non considerati come una bacchetta magica, possono apportare molti oligolementi e benefici allo stato generale, e contrastare il danno vascolare, l'invecchiamento e le malattie degenerative.
 Il loro potere di interferenza con l'assorbimento di altri nutrienti e' al contempo una controindicazione e una virtu' (rallentano anche l'assimilazione degli zuccheri semplici).

Quando cominciare

Tutti i semi oleosi si possono introdurre nell'alimentazione del bambino dopo il secondo anno di vita.
Per i semi di zucca e girasole dopo i 5 anni e con buone competenze per deglutirli.

Perché non eccedere

In generale sono tutti molto calorici e ricchi di fibre e possono interferire nell'utilizzo e assorbimento di altri nutrienti.
La raccomandazione e' di assumerli in quantità moderata .

Semi di zucca. Hanno il dono di essere ricchi di fosforo, quindi vanno benissimo per potenziare la memoria.
Pistacchi. Sono una preziosa fonte di vitamine A e B, proteine e sali minerali. Un mix portentoso per prevenire artrite e diabete.

Semi di lino. Contengono un'alta concentrazione di Omega 3. L'indicazione da non sottovalutare mai è quella secondo cui vanno consumati crudi e tassativamente triturati.
Essendo ricchissimi di vitamine, sali minerali, fibre e proteine vegetali, potrebbero sostituire la maggior parte dei pasti abituali, essere mangiati al posto della carne e/o del pesce a prevenire malattie cardiache e in generale vascolari.

Limiti dei semi di lino. Non sono la maggior fonte conosciuta di Omega3 del regno vegetale. Inoltre potrebbero aumentare il rischio di gozzo. Il consiglio è quello di limitare il consumo di semi di lino crudi a 3-4 cucchiai al giorno.
Sembra che scaldare i semi di lino non sia salutare e, anzi, possa creare altre sostanze nocive. Non consumarli subito porta a un veloce deterioramento degli stessi.
I semi di lino crudi interi presentano grande difficoltà di digestione. Si consiglia sempre di triturarli e di consumarli subito.

Semi di chia. Naturalmente molto digeribili, non necessitano di essere triturati. A distanza di anni, mantengono inalterate le proprie caratteristiche, come l'olio estratto che, a differenza dell'olio di lino, ha una durata superiore. I semi tritati di chia si conservano senza irrancidire anche per un anno. Dal confronto con i semi di lino quelli di chia sembrano uscire vincitori, anche perché sono una preziosa fonte di fibre solubili e insolubili. Il loro piccolo difetto è che rallentano la digestione.

Chia, occhio se ipertesi. Controindicati durante l'assunzione di farmaci per l'ipertensione perchè riducono la tensione arteriosa generale e possono quindi potenziare gli effetti di questi farmaci. Stessa precauzione per il consumo nei soggetti che soffrono di ipotensione.
I semi di chia potenziano gli effetti di farmaci che fluidificano il sangue, come l'aspirina e pertanto se ne sconsiglia l'uso quando questi farmaci sono assunti su base giornaliera. L'associazione tra aspirina e Omega-3 può essere utile nel trattamento di alcuni disturbi, come le malattie cardiache.
Interazioni con farmaci. Altre interazioni sono quelle con i farmaci per la cura del diabete o l'assunzione di insulina perché hanno la proprietà di ridurre i livelli complessivi di glucosio nel sangue. Questo è molto vantaggioso per i diabetici, ma al contempo, potenziare l'effetto dei farmaci, puo' comportare rischi di ipoglicemia.
I semi di Chia sono poi controindicati per le persone con diverticolosi e per quelle che hanno subito un intervento chirurgico nel tratto gastrointestinale, allo stomaco, all'intestino tenue o del colon.

Sesamo. Eccellente fonte di calcio, ferro, manganese e rame ed è utile per abbassare il colesterolo. Da questi semi si ricava un olio da utilizzare a crudo.

Semi di girasole. Sono ricchi di rame, selenio, vitamina E e acido folico e rafforzano il sistema immunitario. Possiedono proteine, mentre la percentuale di grassi, rispetto ad altri semi, è relativamente modesta. Ottimi per rafforzare il sistema immunitario e buona fonte di vitamine e di minerali (zinco, selenio e potassio...). Sono molto calorici e bisogna evitare di darli ai bambini fino a 5 anni perché possono andare di traverso.

Semi di zucca. Contengono più sodio e zinco di quelli di girasole e sono ricchi di magnesio. Entrambi i semi sono rimineralizzanti, vitaminici ed energetici; per sfruttare tutte le loro proprietà è consigliabile, alternandoli, consumarli crudi o leggermente tostati. Sono solo ipercalorici.

Domenica, 20 Dicembre 2015 11:00

Il Formaggio può creare dipendenza

Il formaggio può creare dipendenza, almeno stando ai risultati di una ricerca dell'Università del Michigan. Nulla di pericolo, spiega la ricercatrice, solo un processo naturale. La caseina agisce sui recettori oppioidi del cervelo.

Verona, 15 dicembre 2015.
Nulla di pericoloso, si tratta di un processo che non può innescare alcuna patologia, come ha spiegato l'autrice dello studio Erica Schulte.
 Il processo è assolutamente naturale, anzi fisiologico: la caseina, una proteina contenuta nel latte e nei formaggi, viene scissa durante la digestione e rilascia una serie di oppiacei, le casomorfine.

I ricercatori dell'università statunitense hanno scoperto dunque che la caseina contenuta nel formaggio agisce sui recettori oppioidi del cervello, stimolando il consumo ed è questa la ragione per cui non ci si accontenta, spesso, solo di una porzione di formaggio ma ci si abbuffa. Una cosa analoga è accaduta a una parte degli studenti statunitensi utilizzati per la ricerca, che hanno sviluppato una predilezione per la pizza abbondantemente condita con formaggio fuso.

Durante l'osservazione, i ricercatori hanno anche scoperto che gli alimenti in grado di generare maggiore dipendenza sono quelli ricchi di grassi e più difficili da digerire. Era già noto che un consumo eccessivo di grassi nella dieta può portare a una sorta di dipendenza. In ogni caso, secondo Erica Schulte, "il cibo grasso genera comunque problemi nella dieta, indipendentemente dal fatto che i soggetti sperimentino i sintomi della dipendenza da cibo".

[Fonte Veronafiere da: Teatro Naturale – www.teatronaturale.it]

Domenica, 20 Dicembre 2015 09:55

Frutta e latte nelle scuole

Mercuri (Alleanza Cooperative Italiane): Bene il piano europeo di educazione alimentare. Siamo pronti a collaborare con il MIPAAF.

Roma, 15 dicembre 2015. "Apprezziamo il ruolo strategico riconosciuto dal Parlamento europeo all'educazione alimentare attraverso la scuola, luogo d'eccellenza per la formazione delle coscienze, fondamentale per trasmettere già in giovane età le buone abitudini per una corretta e sana alimentazione. La cooperazione è a disposizione del ministero delle Politiche Agricole per una proficua collaborazione in tal senso".

Così il presidente dell'Alleanza delle Cooperative - settore agroalimentare, Giorgio Mercuri, ha espresso soddisfazione per la nuova proposta di regolamento su latte e frutta nelle scuole presentata ieri in occasione del Consiglio dei ministri dell'agricoltura e della pesca dell'Unione Europea. "Potrebbe essere interessante – ha continuato Mercuri – incentivare, tra le misure da proporre, gite scolastiche e visite di studio presso cooperative di raccolta, trasformazione e fattorie didattiche, da realizzarsi anche con contributi economici da parte delle aziende per coprire i costi di trasporto sostenuti dagli istituti scolastici".

(Fonte Alleanza delle Cooperative Italiane)

Nello storico teatro Auditorium Manzoni di Bologna, i capelli sono protagonisti insieme a grandi stilisti e talenti emergenti, per una due giorni unica targata Davines. -

Parma, 4 ottobre 2015 -

Il ricco programma vedrà la giornata di oggi dedicata ai capelli, con alcuni fra i più acclamati stilisti Davines. Domani, lunedì 5 Ottobre, sarà invece il momento per la formazione, alla scoperta di tutti i segreti tecnici dell'ultima collezione realizzata da Angelo Seminara e Edoardo Paludo. Sarà inoltre l'occasione per conoscere le nuove proposte artistiche degli stilisti locali, presentare i progetti del Davines Education Team per il 2016 e discutere i nuovi scenari di sviluppo del business sostenibile.

L'evento con le immagini in diretta si potrà seguire su Facebook nella pagina Davines Italia e su Periscope, anche con i video nel backstage.

Oggi, Domenica 4 ottobre, i capelli saranno protagonisti con gli show di Angelo Seminara, Brian Suhr & Kirsten Demant e i Blue Tit. Saliranno sul palco anche gli stilisti giunti alla finale nazionale della competizione World Style Contest Italia 2015.

Lunedì 5 ottobre, sarà occasione per approfondire tutti i segreti tecnici e stilistici dell'ultima collezione di Seminara e Paludo, le proposte artistiche di Brian & Kirsten ed altri stilisti nazionali.
Non solo capelli nella giornata di domani, ma anche interventi di Special Testimonials per presentare i nuovi scenari di consumo e di sviluppo del Business Sostenibile. Qui sarà anche data anticipazione dei progetti Davines di education 2016.

L'incarico di interpretariato e traduzione dell'evento è affidato ad un'altra azienda di Parma (così come è Davines di Parma ndr) Interconsul società che si distingue per la qualità delle traduzioni, per competenza linguistica e conoscenza del contesto, tecnico e culturale, fornendo un servizio che si adatta alle esigenze del cliente ed oggi è scelto da oltre 1.300 enti e aziende.

INTERCONSUL AZZERA I COSTI DI INCOMPRENSIONE!

Interconsul s.r.l.
Vicolo Politi, 7
Parma 43124
Emilia-Romagna Italy
Telefono: +39 0521 28 24 42 - 0521 20 03 68
Fax: +39 0521 28 58 58

Domenica, 04 Ottobre 2015 11:03

Un naso nuovo in pochi minuti e senza bisturi!

L'esperto ci spiega come si possa dare una forma nuova al naso senza anestesia e con tre iniezioni indolori. Ecco come la rinoplastica, non chirurgica, plasma e riesce a soddisfare chi è alla ricerca di un profilo del viso armonioso. -

Parma, 4 ottobre 2015 - di Cigno Nero -

Perché non cambiare il naso in pochi minuti se è una 'presenza ingombrante' che ci rende insicuri?
No, non è fantascienza perché la rinoplastica non chirurgica può venire incontro a chi non ha intenzione di subire una operazione al naso dolorosa e con convalescenza.
La rinoplastica tradizionale da tempo è in grado di plasmarlo alla perfezione ma non convince sempre perché è pur sempre un intervento invasivo. L'intervento chirurgico di rinoplastica è uno dei più comuni ma, come ogni operazione, non è privo di rischi: richiede anestesia totale ed un certo periodo di degenza. Insomma, la paura del bisturi porta molti a desistere.

La novità che invece incuriosisce chi è alla ricerca di un profilo del viso armonioso è la seduta dal medico estetico che, in pochi minuti, può davvero trasformare la personalità del naso.
La rinoplastica non chirurgica con avanzate tecniche di filling - infiltrazioni o iniezioni di sostanze riassorbibili tramite filler - permette in pochi minuti di realizzare correzioni importanti del naso. Naturalmente, questa tecnica non è in grado di risolvere i casi più gravi, come nasi troppo grandi o con problemi di respirazione, per i quali è necessario sottoporsi al classico intervento di rinoplastica.

Il come di una seduta senza rischi ce lo spiega il dottor Mario Mariotti, medico estetico, fondatore di Unika Medical Spa.
"L'iniezione del filler può avvenire sostanzialmente in tre punti: alla radice del naso per far scomparire un'eventuale "gobba", alla radice e alla punta per sollevare all'insù la punta senza alterare l'armonia del naso e del volto, sul dorso - nel cosiddetto naso "a sella" - che presenta veri e propri schiacciamenti che vanno riempiti. Se occorre, si possono trattare anche gli zigomi o un mento sfuggente, armonizzando il profilo nel suo insieme".

Il vantaggio che questa nuova opzione della medicina estetica offre è che si può procedere a gradi o correggere, eventualemente, una rinoplastica con risultati non pienamente soddisfacenti.

"Nel caso in cui il naso sia stato precedentemente sottoposto a una rinoplastica chirurgica mal riuscita – chiarisce Mariotti -, le iniezioni di filler andranno a correggere eventuali vuoti anomali lasciati dall'intervento precedente, in modo da restituire al naso un aspetto naturale".
Anche per quanto riguarda i materiali utilizzati non c'è da temere, spiega il dott. Mariotti : "Nel lift-up (sollevamento) della punta del naso si utilizzano materiali riassorbibili e può essere usata anche la tossina botulinica, per distendere i muscoli che tendono a tirare la punta verso il basso. Tale procedura di correzione del naso permette una reversibilità dell' effetto correttivo: come nel caso di tutti i filler riassorbibili, la correzione non è definitiva ma ha una durata limitata nel tempo, dai 6 ai 12 mesi. Se l' effetto estetico ottenuto con il lift-up risulta soddisfacente per il paziente, si può effettuare un trattamento successivo".

Questa piccola magia non chirurgica è un trattamento non solo veloce, ma anche indolore, perché non richiede alcuna anestesia ed è reversibile. Il trattamento non è soggetto a particolari rischi se eseguito da mani esperte e con utilizzo di materiali sicuri ed altamente biocompatibili.

Allora quando scegliere questa tecnica?
Spiega l'esperto: "Quando si ha un naso piatto e basso e una gobba piccola; per sollevare un po' la punta all'insù; per aggiustare un naso che presenta schiacciamenti del dorso; per contrastare una punta che spinge troppo verso il basso; per correggere precedenti interventi di rinoplastica non riusciti alla perfezione".

Ci sono, comunque, due limiti da considerare...
Bisogna specificare che con i filler si possono solo riempire le zone "vuote" e non si possono asportare parti in eccesso. "Un naso troppo grosso – puntualizza Mariotti - non può essere trattato. Inoltre, è consigliabile non intervenire su quei nasi la cui conformazione, oltre a rappresentare un difetto estetico, determina anche un disturbo di respirazione; in questo caso, infatti, è da preferire la rinoplastica chirurgica perché risolve entrambi i problemi in una volta sola. Esclusi questi due limiti, si può trattare qualunque naso".

Infine un chiarimento sui tempi dell'intervento. Una seduta può non essere sufficiente.
Per modellare il naso, possono essere utili anche due o tre sedute, soprattutto se la correzione è importante. Il filler, infatti, per riempire correttamente la parte, deve farsi spazio tra i tessuti sottocutanei. Per questo è meglio procedere con un primo "riempimento" parziale, in modo che alla successiva seduta il filler già iniettato si sia in parte consolidato e i tessuti si siano abituati alla sua pressione.

Sabato, 12 Settembre 2015 10:43

Cucina ed Eros: ecco i cibi killer del desiderio

Una serata romantica inizia soprattutto dalla tavola, quindi fate attenzione ad alcuni cibi che potrebbero risultare nemici del desiderio.

Di Chiara Marando – Sabato 12 Settembre 2015 -

Il connubio cucina-eros è da sempre uno di quegli argomenti che attira l’attenzione, poco importa se i cibi consigliati abbiano realmente proprietà afrodisiache: ciò che conta è il risultato.

Ma quello che raramente viene detto, è che esistono alcuni alimenti che del sesso sono veri e propri nemici, e non si parla solo di aglio o cipolla cruda…sarebbe troppo facile e riduttivo.

Il vero rischio per la perfetta riuscita di una cena romantica non si trova esclusivamente in aromi e sapori forti e persistenti, ma si nasconde anche nei piccoli dettagli. Le cause vanno oltre i semplici effetti fisiologici:  quantità e modalità di assunzione sono determinanti. Quindi, via libera ad un pasto curato e ricercato ma senza esagerare, pena la palpebra calante istantanea.

Lo stesso problema di sonnolenza precoce può essere provocato dalla carne rossa, prelibatezza gustosa e succulenta, purtroppo difficoltosa da digerire. Questo riduce drasticamente le idee per un secondo appetitoso, ma può salvare il dopocena.

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Stesso discorso per i formaggi che, seppur stuzzicanti, lasciano un senso di pesantezza che sarebbe meglio evitare. Certamente, se serviti come aperitivo, magari accompagnati con qualche composta originale, non avranno altra colpa se non quella di deliziare il palato e stimolare l’appetito.

Attenzione anche alle diverse cucine tipiche tradizionali. Già, proprio quelle tanto goderecce e capaci di allietare una serata in compagnia, basti citare la Bagna Caôda piemontese, la Ribollita toscana oppure il Macco di fave siciliano.

Tra gli insospettabili anche un alimento che non può mancare fra gli ingredienti della cucina vegana: il Tofu. La realtà è che, seppur ottimo dal punto di vista nutrizionale, contiene sostanze come i fitoestrogeni responsabili di ridurre il livello di testosterone.

Come già detto, a fare la differenza sono anche le modalità e le quantità con le quali il menù viene affrontato. Infatti, più per una questione psicologica che per un effettiva reazione corporea, i cibi troppo leggeri non incontrano il favore degli uomini perché richiamano immagini eccessivamente salutiste e tutt’altro che sexy. Bandite quindi le insalatine, i germogli di soia, i passati di verdura e gli ortaggi al vapore serviti al naturale.

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Ed ora il vino, piacevolmente inebriante se gustato con moderazione, ma vero killer dell’eros quando bevuto alzando troppo il gomito. La spiegazione è semplice: l’alcool ha un effetto inibitorio sulle strutture cerebrali quindi, a dosi ridotte, un bicchiere di vino riesce a lenire lo stato d’ansia provocando un temporaneo incremento della libido in persone solitamente più timide. L’eccesso, al contrario, può determinare l’effetto opposto, deprimendo lo stato fisico generale. Inutile dire che la reattività sessuale è inclusa nel fenomeno.

A stilare una lista completa dei cosiddetti cibi-assassini del desidero è stata la nutrizionista Elouise Bauskis: “Il cibo che consumiamo può influenzare la vita sessuale in direzione sia positiva che negativa. In genere il cibo fresco, la frutta e la verdura colorate aiutano a dare le maggiori opportunità di migliorare l’umore ed incrementare in maniera naturale i livelli di energia. Ma, nella scelta, anche i meccanismi digestivi svolgono un ruolo fondamentale”

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Nella sua black-list spuntano anche hot dog e patatine fritte, eccessivamente elaborate e dall’alto indice glicemico, liquirizia, che sembra abbassare i livelli di testosterone, broccoli, troppo amici dell’intestino e addirittura la cioccolata, che rimane uno degli alimenti sensuali per eccellenza, ma è preferibile se fondente al 70%.


Il "Post vacation blues". Tre o quattro settimane lontani dalle consuete abitudini possono risultare sufficienti per acquisire nuova routine. L'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna sul "post vacation blues".

Bologna 25 gennaio 2015 -
Le vacanze estive sono il momento in cui, liberi dagli impegni della quotidianità, non solo lavorativi ma anche sociali, si possono cercare nuovi orizzonti, rilassarsi e trovare anche il tempo per riflettere su se stessi. Spezzare la routine contribuisce ad alleggerire il carico di stress e a vedersi sotto una luce diversa. Si tratta di un momento di grande importanza anche per la propria identità personale. Eppure proprio ciò che c'è di buono nelle vacanze è anche un rischio, una volta rientrati al lavoro. Quanto si è fatto in termini di ripresa del benessere psicofisico durante tutto il periodo di ferie, infatti, può essere rapidamente disfatto in pochi giorni di lavoro. È importante, perché ciò non accada, essere gentili con se stessi al rientro e comprendere le cause dell'eventuale insorgere della sindrome da rientro.
La vacanza lunga, tipica del periodo estivo, più facilmente di quella breve può portare a problemi nel momento in cui bisogna riprendere gli impegni lavorativi. A livello psicologico, ciò è dovuto al fatto che un periodo di un tre o quattro settimane lontani dalle proprie abitudini può essere sufficiente ad acquisire una nuova routine. Le difficoltà, chiaramente, nascono dal non volersene distaccare. Questo è uno dei motivi per cui in alcuni casi è preferibile avere magari più momenti di relax un po' più brevi, piuttosto che un'unica lunga vacanza.
Il "post vacation blues", come lo chiamano gli inglesi, è sofferto da tanti italiani, in misura più o meno intensa. Alla ripresa dei ritmi lavorativi, infatti, non è raro provare spossatezza, emicranie, ansia, tachicardia e addirittura depressione. Tale stato di malessere, comunque, viene in genere superato nell'arco di una decina di giorni, ovvero il tempo normalmente richiesto per adattarsi alla nuova routine. Nei casi non patologici, la cosa migliore da fare è affrontare il rientro in modo graduale, dandosi il tempo per acquisire il cambiamento, senza forzature, possibilmente mantenendo vivo qualche elemento di svago proveniente dalla vacanza, come può essere fare del moto, una passeggiata, una nuotata, un giro in bicicletta, magari proprio per andare a lavoro.

Il discorso cambia quando lo stress da rientro è accompagnato da una vacanza non pienamente soddisfacente. Bisognerebbe indagare sulle ragioni della propria insoddisfazione. Alle volte, infatti, le vacanze vengono vissute come una fuga psicologica dalle difficoltà personali e affettive, difficoltà che possono essere trascinate anche nel periodo delle ferie. Le aspettative con cui si parte potrebbero risultare inattese, aumentando il senso di frustrazione e delusione al ritorno. Questi stati d'animo possono aggiungersi al normale stress da rientro amplificandone la sintomatologia e rendendone più difficoltoso il superamento. In questi casi, bisogna valutare ciò che è stato lasciato a casa, irrisolto prima della partenza, che potrebbe andare oltre il semplice stress post-vacanza e cercare di agire sulle reali, e più profonde, cause di malessere.

Infine, non è da trascurare il problema che può derivare da vacanze impegnative e stressanti che alcuni talvolta scelgono di fare, volendo vivere la vacanza come un momento in cui realizzare desideri e progetti accumulati durante l'anno lavorativo. In questi casi la vacanza, riempita da numerosi obiettivi la cui realizzazione non tiene conto del bisogno di riposo accumulato durante l'anno lavorativo, diventa un vero e proprio lavoro che rende ancora più stanchi.

Liguria Portovenere da barca

(Fonte Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna
a cura di Rizoma | Studio Giornalistico Associato)

La provincia di Reggio Emilia brilla nella classifica dei "borghi felici" elaborata dal Sole 24 Ore. Sono infatti ben 10 (3 in più rispetto allo scorso anno) i comuni reggiani che rientrano tra i primi 100 piccoli centri italiani nei quali si vive meglio nella graduatoria stilata dal Centro studi Sintesi sulla base di ben 47 indicatori del Bil (Benessere interno lordo) estrapolati dalle principali fonti statistiche: Istat, Ministero dell'Interno, Infocamere, Banca d'Italia e Aci.

Il borgo reggiano "più felice" è Correggio (37esimo), davanti a Rubiera (53) e Quattro Castella (54), subito dopo si collocano Brescello, Casalgrande, Scandiano, Castellarano, Sant'Ilario d'Enza, Castelnovo di Sotto e San Martino in Rio.

"La nostra provincia, nel cuore dell'Emilia, avanza in classifica, aumentando il numero dei Comuni con ottime performance a livello nazionale per condizioni di vita, partecipazione e coesione sociale, grado di istruzione, salute, ambiente e sicurezza – commenta la vicepresidente della Provincia Ilenia Malavasi, che è anche sindaco del primo comune reggiano, appunto Correggio – Reggio, con le altre province emiliane occupa il 30% delle prime 100 posizioni: si tratta di un risultato certamente lusinghiero, che conferma il livello della qualità della vita nel Reggiano. In Emilia-Romagna siamo, al pari di Bologna, la provincia con il maggior numero di borghi felici, ben 10, a testimonianza di una comunità che, nonostante la crisi, continua a essere operosa e solidale".

La classifica del Sole 24 Ore

1 Brunico (BZ) 100
2 Vipiteno (BZ) 96,9
3 Egna (BZ) 95,6
4 Peschiera Del Garda (VR) 92,5
5 Lazise (VR) 90
6 Bardolino (VR) 89,4
7 Sirmione (BS) 83,0
8 Saluzzo (CN) 81,1
9 Alba (CN) 80,9
10 Manerba del Garda (BS) 80,8
11 Appiano sulla strada del vino (CZ) 77,4
12 Lana (BZ) 73,8
13 Lavagno (VR) 69,5
14 Iseo (BS) 69,4
15 San Pietro in Cariano (VR) 62,7
16 Ozzano dell'Emilia (BO) 61,0
17 Argelato (BO) 61,0
18 Bentivoglio (BO) 60,7
19 Oderzo /TV) 60,6
20 Negrar (VR) 60,6
21 Granarolo dell'Emilia (BO) 60,4
22 Montebelluna (TV) 60,2
23 Legnago (VR) 59,2
24 Chiavenna (SO) 56,7
25 Mogliano Veneto (TV) 56,5
26 San Martino B. A. (VR) 56,2
27 Cecina (LI) 55,5
28 Tavarnelle Val di Pesa (FI) 55,1
29 San Martino Siccom. (PV) 54,9
30 Borgomanero (NO) 54,7
31 Castenaso (BO) 54,0
32 Torri di Quartesolo (VI) 53,6
33 Caldaro sulla strada del vino (BZ) 53,2
34 Zola Predosa (BO) 52,6
35 Traversetolo (PR) 52,1
36 S. Ambrogio di Valpolicella (VR) 51,9
37 Correggio (RE) 51,4
38 Cotignola (RA) 51,4
39 Omegna (VB) 50,8
40 Breganze (VI) 50,6
41 Villafranca di Verona (VR) 50,5
42 Cherasco (CR) 50,3
43 Sorbolo (PA) 50,1
44 Teolo (PD) 49,2
45 Desenzano del Garda (BS) 48,5
46 Passirano (BS) 48,4
47 Colico (LC) 48,1
48 Piove di Sacco (PD) 47,6
49 Marano sul Panaro (MO) 47,5
50 Minerbio (BO) 47,3
51 Noventa Vicentina (VI) 47,2
52 Castel Bolognese (RA) 47,0
53 Rubiera (RE) 46,7
54 Quattro Castella (RE) 46,5
55 Castelvetro di Modena (MO) 46,4
56 Fontanellato (PR) 46,2
57 Brescello (RE) 45,9
58 Castel Maggiore (BO) 45,6
59 Castelfranco Veneto (TV) 45,5
60 Brendola (VI) 45,4
61 San Colombano al Lambro (MI) 44,8
62 Dolo (VE) 44,6
63 Villorba (TV) 44,5
64 Casalgrande (RE) 44,4
65 Scandiano (RE) 44,3
66 Soave (VR) 43,9
67 Russi (RA) 43,5
68 Maranello (MO) 43,0
69 Bertinoro (FO) 42,6
70 Castellarano (RE) 42,5
71 San Giorgio di Piano (BO) 42,5
72 Erbusco (BS) 42,0
73 Anzola dell'Emilia (BO) 41,8
74 Campogalliano (MO) 41,6
75 Rivolta d'Adda (CR) 41,5
Comune Punti
76 Poggibonsi (SI) 41,0
77 Mirano (VE) 40,8
78 Borgo San Dalmazzo (CN) 40,8
79 Lanzo Torinese (TO) 40,5
80 Sandrigo (VI) 40,5
81 Sant'Ilario d'Enza (RE) 40,4
82 San Vito al Tagliamento (PN) 40,3
83 Pandino (CR) 40,1
84 Soncino (CR) 40,0
85 Campodarsego (PD) 39,7
86 Cles (TN) 39,3
87 Castelnovo di Sotto (RE) 38,9
88 Soliera (MO) 38,5
89 Carpaneto Piacentino (PC) 38,5
90 Piazzola sul Brenta (PD) 38,4
91 San Martino in Rio (RE) 37,8
92 San Donà di Piave (VE) 37,7
93 Villanova Mondovì (CN) 37,6
94 Clusone (BG) 37,1
95 Castelleone (CR) 37,0
96 Sarzana (SP) 36,8
97 Porto Mantovano (MN) 36,7
98 Pegognaga (MN) 36,6
99 Albino (BG) 36,6
100 Riva del Garda (TN) 36

Scarica la classifica
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2015/08/mappa-borghi-felici.pdf

 

Pubblicato in Economia Reggio Emilia
Martedì, 18 Agosto 2015 10:01

Borghi Felici, l'Emilia Romagna domina

L'Emilia Romagna piazza ben 32 comuni nei primi 100. Bologna e Reggio Emilia fanno la parte del leone. Traversetolo (PR) in testa nella speciale classifica dell'emilia occidentale.

di LGC Parma 18 agosto 2015 - 
L'Alto Adige, almeno stando alla speciale classifica del Sole 24 ore, sembrerebbe la terra promessa piazzando ben tre comuni tutti sul podio dei Borghi Felici d'Italia. Brunico, Vipiteno e Egna (BZ) rispettivamente occupano dal primo al terzo posto seguiti poi da Peschiera del Garda (BS), Lazise (VR), Bardolino (VR, Saluzzo e Alba (CN) e al decimo posto Manerba sul Garda (BS).

Nei primi 100 Borghi però ben 32 sono Emiliano Romagnoli.
Tra tutte svettano le province di Bologna con 11 comuni (dei quali 6 tra il 16esimo e il 34esimo posto) e Reggio Emilia (dal 37esimo al 91esimo posto) rappresentata da ben 10 borghi.
A seguire Modena con 4, Ravenna con tre comuni, Parma con due, Piacenza e Forlì-Cesena con uno mentre Ferrara, così come pure Rimini, non è rappresentata nella speciale classifica dei 100 Borghi più felici stilata dall'autorevole quotidiano economico di color rosa.

Una speciale menzione va indubbiamente riservata a Traversetolo (PR) che si piazza al 35esimo posto assoluto e capeggia la classifica emiliana (escluso Bologna) precedendo di due posizioni Correggio, il primo tra i comuni reggiani.

La "classifica dei borghi felici" e che prende in considerazione località che abbiano un apopolazione compresa tra 5mila e 50.00 abitanti, redatta dal sole 24 ore, è frutto di una selezione basata su 16 parametri legati alla qualità della vita in versione Stiglitz-Sen-Fitoussi, che viene a determinare  un indicatore non solo basato sul reddito (il Pil), ma incentrato sulle variabili del benessere economico e sociale, dell'ambiente, degli indicatori di felicità (il Bil - Benessere Interno Lordo).

La Classifica Emiliano Romagnola
16 Ozzano dell'Emilia (BO) 61,0
17 Argelato (BO) 61,0
18 Bentivoglio (BO) 60,7
21 Granarolo dell'Emilia (BO) 60,4
31 Castenaso (BO) 54,0
34 Zola Predosa (BO) 52,6
35 Traversetolo (PR) 52,1
37 Correggio (RE) 51,4
38 Cotignola (RA) 51,4
49 Marano sul Panaro (MO) 47,5
50 Minerbio (BO) 47,3
52 Castel Bolognese (RA) 47,0
53 Rubiera (RE) 46,7
54 Quattro Castella (RE) 46,5
55 Castelvetro di Modena (MO) 46,4
56 Fontanellato (PR) 46,2
57 Brescello (RE) 45,9
58 Castel Maggiore (BO) 45,6
64 Casalgrande (RE) 44,4
65 Scandiano (RE) 44,3
67 Russi (RA) 43,5
68 Maranello (MO) 43,0
69 Bertinoro (FO) 42,6
70 Castellarano (RE) 42,5
71 San Giorgio di Piano (BO) 42,5
73 Anzola dell'Emilia (BO) 41,8
74 Campogalliano (MO) 41,6
81 Sant'Ilario d'Enza (RE) 40,4
87 Castelnovo di Sotto (RE) 38,9
88 Soliera (MO) 38,5
89 Carpaneto Piacentino (PC) 38,5
91 San Martino in Rio (RE) 37,8

mappa sole24ore 1

(in allegato la classifica del Sole 24 ore in formato pdf)

 

Pubblicato in Economia Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 32-33 16 agosto 2015. E' possibile scaricare il formato pdf in allegato. 

SOMMARIO Anno 14 - n° 32-33 16 agosto 2015
1.1 editoriale Ballare o sballare, a noi la scelta

3.1 cereali Dati USDA, in attesa della risposta dei fondi
4.1 cereali In attesa dei dati USDA, listini in aumento
5.1 lattiero caseario Lattiero caseario: tutto giù
6.1 salute Glifosate e Celiachia, una relazione pericolosa
8.1 feste Buon Ferragosto
8.2 vino Importanti riconoscimenti alla Cantina Valtidone
8.3 parmigiano reggiano Spot porno americano. Il consorzio del Parmigiano Reggiano si affida ai legali
9.1 credito Credito più facile per le imprese dell'Emilia Romagna
10.1 prezzi Ismea, rallenta a luglio il calo dei prezzi agricoli
11.2 promozioni "vino" e partners

(in allegato il formato pdf scaricabile)

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