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A preoccupare la Coldiretti è la fragilità idrogeologica di un territorio dove sono a rischio di frane ed alluvioni circa 280 comuni

ROMA, 22 ottobre 2013 - Ammonta a milioni di euro il primo bilancio provvisorio dei danni provocati dell'ondata di maltempo che ha colpito duramente Liguria e Toscana con frane e allagamenti. E' quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti sul territorio dove la situazione sta tornando alla normalità e si contano le perdite. Stalle e terreni allagati, smottamenti e frane che hanno interrotto l'accesso ai terreni agricoli con le bombe di acqua che si sono abbattute a macchia di leopardo, dai vivai del Pistoiese alle olive del Senese ma anche ortaggi mentre a Lucca - precisa la Coldiretti - sono finiti sott'acqua anche gli allevamenti così come nel Pisano dove ad essere allagati sono stati 200 ettari a cereali e alcuni fienili. A preoccupare la Coldiretti è la fragilità idrogeologica di un territorio dove sono a rischio di frane ed alluvioni circa 280 comuni che rappresentano il 98 per cento del totale della Toscana. Sui 10 capoluoghi presenti, ben sette (Firenze, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Prato e Pistoia) – conclude la Coldiretti - presentano addirittura il 100 per 100 dei comuni a rischio.

(codiretti)
Pubblicato in Ambiente Emilia
Domenica, 13 Ottobre 2013 08:52

Inquinamento da fitofarmaci, le proposte di UNIMA.



Presentate a Roma le linee guida per la prevenzione dell'inquinamento dei corsi d'acqua dovuto a deriva e ruscellamento – Le proposte del Presidente di Unima, Silvano Ramadori, per la formazione degli operatori professionali.

Roma,  Ottobre 2013 -

Nel "Parlamentino" del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, nella mattinata del 3 ottobre è stato presentato al pubblico il Progetto Topps-Prowadis, contro la contaminazione delle acque da agrofarmaci; il progetto, cofinanziato dall'Unione Europea, è partito nel 2005 ed ha visto la partecipazione di 15 Paesi, con ben 12 partners scientifici, suddivisi in 4 gruppi di lavoro.

Quello relativo al Sud Europa è stato coordinato dall'Università di Torino, nelle persone dei professori Paolo Balsari e Aldo Ferrero, che hanno illustrato al qualificato pubblico presente i risultati del lungo lavoro, conclusosi con l'elaborazione delle linee guida che completeranno in chiave operativa il quadro normativo delineato dalla direttiva comunitaria sull'uso sostenibile degli agrofarmaci.

Durante lo svolgersi della ricerca è stato costituito un tavolo tecnico, aperto alle Organizzazioni dei soggetti coinvolti: dai produttori di fitofarmaci e di macchine agricole, fino agli utilizzatori finali, agricoltori e imprese agromeccaniche; in tale ambito operativo, Unima ha portato fin dall'inizio il proprio contributo di idee e di proposte per le diverse fasi del progetto.

Queste hanno riguardato la riduzione dell'inquinamento localizzato, che si verifica in fase di manipolazione e miscelazione, conclusasi nel 2008; la valutazione ambientale dell'irroratrice, terminata nel 2011; la mitigazione dell'inquinamento diffuso, determinato dalla deriva e dal ruscellamento superficiale, le cui conclusioni sono state oggetto della presentazione di oggi.

Nel dibattito che ne è seguito, il Presidente di Unima, Silvano Ramadori, ringraziando i relatori per il taglio pratico impartito alle linee guida, ha detto di condividere lo spirito e gli obiettivi del progetto, nella consapevolezza che le imprese agromeccaniche sono portatrici di una innovazione che si rivolge ad un'agricoltura che, pur essendo sostenibile, deve rimanere competitiva sul mercato globale.

Sarebbe auspicabile, ha proposto Ramadori, giungere ad una classificazione delle macchine in relazione alla propria capacità di rispettare i parametri ambientali, in grado di orientare l'utilizzatore nell'acquisto della macchina o in sede di valutazione del contoterzista.

Il Presidente, rendendosi conto della necessità di trasferire i concetti ispiratori del progetto alla base associativa, ha proposto la realizzazione di corsi a livello regionale per la formazione dei tecnici formatori per il trasferimento delle idee per l'applicazione dei contenuti a livello pratico.

Riguardo al finanziamento di queste iniziative, Ramadori ha suggerito di ricorrere ai fondi derivanti dal prelievo operato sul prezzo dei prodotti fitosanitari, auspicando che la riforma del Fondo europeo per lo sviluppo rurale preveda un sistema di formazione regionale aperto a tutti i soggetti protagonisti nel sistema agroalimentare, dove il ruolo più importante nella tutela del territorio, almeno sulle grandi colture, è oggi appannaggio delle imprese agromeccaniche.

U.N.I.M.A.




Indispensabile una azione "costante e non una tantum"

Roma,  ottobre 2013 –

"Stabilizzare il nostro territorio dissestato" è la parola d'ordine che il ministro Orlando ha voluto lanciare a margine della presentazione degli Stati Generali della Green Economy. "Per fare questo - ha detto Orlando - abbiamo chiesto, nella Legge di Stabilità, uno stanziamento di cinquecento milioni" per gli interventi prioritari, una cifra assai modesta rispetto ai 40 miliardi che servirebbero per mettere in sicurezza l'intero Paese. C'è però bisogno di uno stanziamento "costante e non una tantum" ha specificato il ministro, il quale ha anche chiarito che un'altra priorità è quella di ricostruire una filiera istituzionale che regoli gli interventi sul dissesto idrogeologico: "A fronte di poche risorse, abbiamo alcune realtà nelle quali i soldi non sono mai stati spesi a causa di conflitti tra gli enti". Legato a doppio filo con il grave problema della fragilità del nostro territorio è il tema del consumo del suolo che contribuisce ad indebolire i terreni, aggrediti e resi impermeabili dal cemento, e che è stato oggetto di una proposta di legge – citata positivamente più volte dal presidente del Consiglio Letta - di cui però si attende ancora il parere delle Regioni. "Credo che anche le Regioni abbiano chiaro il fatto che continuare a costruire nelle attuali condizioni, a fronte anche di un'assenza di domanda e di nessuna giustificazione dal punto di vista demografico, significa sfidare davvero la sorte". Ed è per questo che il ministro ha nuovamente sollecitato le Regioni ad esprimersi con un parere "positivo e soprattutto rapido".




L'Italia è il primo produttore europeo ed il secondo nel mondo con 3,7 milioni di tonnellate. Necessario migliorare l'aggregazione e la capacità di stoccaggio e favorire la programmazione e la contrattazione tra le organizzazioni di prodotto degli agricoltori e l'industria di trasformazione

Roma,  ottobre 2013 - Il prezzo del grano duro è sceso a circa 24 euro al quintale a causa del contemporaneo verificarsi, nei primi mesi della campagna commerciale 2013/2014, di un calo delle importazioni e della stagnazione della domanda interna da parte dell'industria di trasformazione. Si tratta di un prezzo che nelle principali aree di coltivazione, in particolare nel nostro Mezzogiorno, è al disotto dei costi di produzione.

Lo ha evidenziato Agrinsieme, il coordinamento politico tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, nel corso di una audizione alla Commissione Agricoltura alla Camera. "Siamo di fronte -hanno spiegato i rappresentanti di Agrinsieme durante l'audizione- a tendenze al ribasso dovute all'attesa dei dati concreti della produzione canadese, principale esportatore mondiale, ma anche determinati da comportamenti speculativi per indurre vendite sotto costo".

Agrinsieme ha, quindi, evidenziato come sia importante in questa situazione favorire la maggiore trasparenza nella conoscenza dei dati produttivi e di giacenze nazionali e internazionali, nonché nelle modalità di rilevazione dei prezzi e di formazione dei listini da parte delle Borse merci. La risposta più efficace resta tuttavia quella strutturale, che passa cioè attraverso il miglioramento dell'aggregazione del prodotto, la capacità di stoccaggio per lotti omogenei, gli standard qualitativi commerciali. Tutto deve essere finalizzato a favorire la programmazione e la contrattazione tra le organizzazioni di prodotto degli agricoltori e l'industria di trasformazione, per aree territoriali omogenee.

L'applicazione della nuova Pac in Italia, così come alcuni interventi di politica nazionale, come i contratti di filiera, dovranno aiutare a sostenere questo processo di radicale organizzazione del settore.

DATI: Il comparto del grano duro è strategico per il nostro sistema agroalimentare. L'Italia, nonostante una piccola diminuzione rispetto allo scorso anno, con una produzione stimata intorno a 3,7 milioni di tonnellate si conferma il primo produttore europeo ed il secondo nel mondo. Con più di un milione di tonnellate, siamo inoltre il primo paese importatore. Il grano duro, soprattutto, è la materia prima per la produzione della pasta, prodotto simbolo del made in Italy, base della dieta mediterranea ed emblema della nostra immagine nel mondo

(Fonte Cia - Agrinsieme)


Organizzato da Coldiretti se Studio Ambrosetti si terrà, come di consueto, nella prestigiosa Villa d'Este di Cernobbio dal 18 al 19 ottobre.

Roma, 27 settembre 2013 -

L'edizione 2013 del Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio Ambrosetti, si terrà a Villa d'Este a Cernobbio, sul lago di Como, dal 18 al 19 ottobre.

Il Forum, giunto alla tredicesima edizione, costituisce l'appuntamento annuale del settore che riunisce i maggiori esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere.

L'edizione di quest'anno si apre alle ore 10,00 di venerdì 18 ottobre con la presentazione dell'indagine sulla crisi nel piatto degli italiani. I risultati saranno illustrati dal presidente della Coldiretti Sergio Marini e dall'analista Roberto Weber.

Esclusive analisi sugli andamenti di mercato del Made in Italy e sui comportamenti dei consumatori, la povertà, la crescita e il lavoro, esposizioni ed esperienze imprenditoriali innovative, caratterizzeranno la due giorni.

(fonte Coldiretti)
Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Venerdì, 20 Settembre 2013 10:54

Slow Food Valley, il futuro dietro l'angolo

Parma, 20 settembre 2013
 
Parma fra territorio, cibo e sostenibilità: due domeniche dedicate a dibattiti, incontri, laboratori e attività aperte alla cittadinanza per favorire la conoscenza, l'ascolto ed il confronto con chi vive e lavora con la Terra -
 
Questo propone il convegno "Slow Food Valley: il futuro dietro l'angolo. Parma fra territorio, cibo e sostenibilità", che Slow Food organizza con il patrocinio e la co-organizzazione del Comune di Parma e con la collaborazione di Mutti SpA.
Domenica 22 e 29 settembre, al Parco Eridania, si approfondirà la tematica dell'impatto che le nostre scelte alimentari hanno sull'ambiente, ponendo al contempo l'accento su quelle che sono le minacce alla sopravvivenza del fragile tessuto produttivo del territorio.
L'educazione a un consumo consapevole che riduca gli sprechi ed i rifiuti, che favorisca pratiche non impattanti e che tuteli i produttori, custodi dell'agro-biodiversità, è infatti l'unica soluzione, nel breve periodo, per ridurre l'impatto sull'ecosistema, sia a livello locale che globale.
Il cibo non può essere considerato un "sano" piacere della vita se, anche inconsapevolmente, le scelte alimentari quotidiane contribuiscono ad alterare il clima, producono ingenti quantità di rifiuti, inquinano l'ambiente ed il nostro organismo, non rispettano il lavoro di chi ostinatamente produce un cibo che sia "alimento" e non un oggetto di consumo.
Durante la due giorni i 500mq della tettoia presente nel Parco saranno occupati da una rappresentanza dei Mercati della Terra di Colorno, Reggio Emilia, Bologna, del mercato contadino La Corte di Parma e da alcuni artigiani del "saper fare". Uno spazio dove incontrarsi ed informarsi, conoscere ed ascoltare, guardare ed assaggiare.
Saranno a disposizione alcuni gazebo con tavoli e panche, ed al mattino offriremo il servizio de "La Sajetta" consegne a domicilio a inquinamento 0 con la bicicletta attrezzata.
Una sala del Centro Congressi sarà dedicata ai convegni, con relatori dell'Università di Parma, di Efsa, delle associazioni apicoltori, di rappresentanti delle istituzioni, agricoltori, aree ortive di Parma, Distretto di Economia Solidale, rete Cibopertutti (Kuminda) e associazione per la Decrescita, Presidenza di Slow Food Italia, direzione Marketing di Mutti spa.
Ci saranno attività per i bimbi con laboratori creativi di arte, scienze, manualità antiche, uno spazio riservato alle associazioni di volontariato che si occupano di territorio, sociale, ambiente, futuro e molte altre iniziative, consultabili su slowfoodparma.blogspot.it, come la biciclettata agli orti in chiusura della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile.
Le attività sono aperte a tutti e gratuite ed i laboratori per adulti e bambini sono a numero chiuso (iscrizioni anche sul posto).
La condotta Slow Food di Parma si è avvalsa della consulenza del GCR per la realizzazione di questo evento a rifiuti zero e accetta i buoni sconto SCEC.
La collaborazione con Mutti spa ha messo a disposizione, in anteprima sul mercato, lo storico tubetto di doppio concentrato con la grafica dedicata al bicentenario di Verdi. Il ricavato servirà ad adottare uno dei Mille orti in Africa, il progetto lanciato da Carlin Petrini per la sovranità alimentare dei popoli.
 
(fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Domenica, 22 Settembre 2013 09:28

Efficienza energetica nel settore agricolo



A Verona dal 9 all'11 di ottobre la prima fiera internazionale sull'efficienza energetica

Verona, 22 settembre 2013 --

Nell'ambito dell'efficienza energetica il settore dell'agricoltura occupa un ruolo non trascurabile: secondo recenti stime pubblicate da Enea, il 75% del suolo dell'UE è impegnato dalle attività agricole e forestali e il 50% del territorio europeo dell'UE a 27 Paesi -quasi 200 milioni di ettari- è coltivato. Dal punto di vista del contributo allo sviluppo industriale da parte del settore agricolo è da ricordare che nell'Unione Europea operano circa 14 milioni di aziende agricole che gestiscono il 45% della superficie complessiva continentale e danno lavoro a circa 30 milioni di persone. A livello nazionale i dati sono rincuoranti: la superficie agricola utile è pari a circa 12 milioni di ettari su 30 milioni complessivi e il solo settore dell'agricoltura dà lavoro a circa 1 milione di persone tramite circa 850.000 imprese. Dal punto di vista energetico, il consumo finale di energia del settore agricolo si assesta a circa 10 Mtep: tale dato emergerebbe dal fatto che, sebbene le stime ufficiali parlino solo di circa 3,3 Mtep, in questi sarebbero compresi, sempre secondo stime Enea, il solo uso di combustibile agevolato (che rappresenterebbe solo circa la metà del totale combustibile utilizzato in agricoltura) e un consumo elettrico finale di circa 5,9 TWh che rappresenterebbe solo circa 1/10 del reale consumo nelle aziende agricole che viene usualmente contrattualizzato come uso civile. Dei 10 Mtep di consumo finale risulterebbe, quindi, attribuibile a consumi finali di energia elettrica il 46% mentre il 54% risulterebbe attribuibile a consumi di combustibile. Se si effettua poi una stima dell'impatto del consumo di energia a livello primario si arriva ad un livello di poco più di 16 Mtep, che rappresenta tra il 12 -13% del livello di consumo di energiaprimaria nazionale. Dai dati sopra indicati ne emerge che un ipotetico risparmio del solo 10% sul totale dei consumi di energia destinata all'agricoltura avrebbe un valore di circa 1,5 miliardi di euro/anno. Detto dato dimostra da solo il grande potenziale che l'efficienza energetica rappresenta a livello del settore agricolo.

(Smart Energy Expo)

energia pale eoliche01

 

Domenica, 25 Agosto 2013 15:41

"Cibus on line" n° 34 del 26 agosto 2013

 

SOMMARIO - Anno 12 - n° 34 del 26 agosto 2013

(scaricabile pdf in ALLEGATO)

Cibus 34 ago2013 copertina

 


1.1 editoriale
I diversi volti della crisi
2.1 marketing
Il Volantino si fa digitale
3.1 Ho.re.ca
La crisi si vince con 1€
4.1 MAIS & Soia
Mais & Soia dati previsionali agosto 2013
5.1 bio
"Generoso" il pomodoro cuore di bue biologico di Alce Nero
6,1 sanita'
Allarme "West Nile Virus" nei comuni a nord via Emilia
6,2 meccanica'
Tractor of The Year 2014 - i finalisti
8.1 sanità
Influenza aviaria, il punto della situazione
9.1 Biologico
In Emilia Romagna il Bio cresce del 10%

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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