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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 12 - n° 50 16 Dicembre 13

 

SOMMARIO

Anno 12 - n° 50- 16 dicembre 13

(PDF Scaricabile in allegato)

SOMMARIO

Anno 12 - n° 50 16 Dicembre 13

1.1 editoriale

Basta una scintilla 

3.1 lattiero caseario

Latte spot: -1,90%.  La riabilitazione nutrizionale dei grassi del latte

4.1 servizi e imprese      

  Parma, come Milano. Il Business Center tira

5.1 Made in italy                                             

Il Brennero della discordia

6.1 export

Export vini, cresce fatturato ma cambiano i Paesi cliente

7.1 vino

Buy Wine:  Anteprime di Toscana                                            

7,2 agrofarmaci

Neonicotinoidi addio dal 1 dicembre 2013,

7,3 Biologico

Crescita a due cifre per alcuni prodotti “Bio” 

9,1 parmigiano reggiano

Parmigiano Reggiano, 11,5 milioni per sostenere i consumi 

10.1 finanziamenti        

Apicoltura, aperto il bando a Piacenza

11.1 promozioni       

Per un regalo di Natale eccezionale

 

cibus 50 16dic13 COP

 

 

 

 

 

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 15 Dicembre 2013 09:40

Neonicotinoidi addio dal 1 dicembre 2013

 


Gli specifici agro-farmaci sotto inchiesta sono stati banditi ufficialmente dal suolo europeo, per una durata di due anni.


Roma 10 dicembre 2013-

Dal il primo dicembre 2013 è stato avviato il divieto per i produttori europei di utilizzo dei neonicotinoidi classificati da Bruxelles come dannosi per le api e noti soprattutto per esser ritenuti responsabili del fenomeno della loro moria. Gli specifici agro-farmaci sotto inchiesta sono stati banditi ufficialmente dal suolo europeo, per una durata di due anni (il diveto potrebbe essere rinnovato o meno, in funzione dei report/analisi sull’impatto positivo che potrà avere questa sospensione).

L’argomento dei neonicotinoidi ha acceso anche un’altra problematica, cioè quella dell’obbligo per gli apicoltori di inserire in etichetta l'eventuale presenza di polline proveniente da colture OGM. La discussione è nata subito dopo la decisione da parte della Commissione Europea di esentare gli apicoltori da tale obbligo, atto che ha suscitato subito la reazione avversa da parte di un gruppo di deputati della Commissione Ambiente del Parlamento europeo.

fonte: Aiab 

Domenica, 15 Dicembre 2013 08:06

Apicoltura, aperto il bando a Piacenza

 

Aperto il bando per i prodotti per l’apicoltura: le domande vanno presentate alla Provincia entro il 17 gennaio 2014 per l’annualità 2013/2014

 

- Piacenza dicembre 2013 -

 

Sono aperti i termini per la presentazione delle domande per l’assegnazione di contributi per il miglioramento della produzione e della commercializzazione dei prodotti dell'apicoltura.

Si tratta di contributi finanziati in parte dallo Stato ed in parte dal Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (Feaga) destinate alle attrezzature e ai servizi agli apicoltori (sono escluse attrezzature per laboratori di smielatura).

Possono presentare domanda gli apicoltori e produttori residenti nel territorio della provincia di Reggio (esclusi quelli della Comunità Montana che dovranno presentare domanda alla Comunità Montana stessa) che siano in regola con la denuncia degli alveari (DPGR n.394 del 27/6/86); in possesso della partita IVA agricola o combinata; in possesso di almeno 20 alveari censiti; in possesso dell'autorizzazione sanitaria del laboratorio di smielatura.

Le domande di contributo (complete di apposito allegato integrativo) devono essere presentate tramite i Servizi di sviluppo agricoli (CAA) e le organizzazioni professionali agricole con le nuove modalità informatiche (SOP) stabilite dall’Agenzia regionale per l’erogazioni in agricoltura (AGREA).

Le domande protocollate a SOP dovranno essere presentate in forma cartacea entro e non oltre le ore 12.00 del 17 gennaio 2014, alla Provincia di Reggio Emilia – Servizio Sviluppo Economico, Agricoltura e Programmazione del Territorio – via Gualerzi 38-40, Mancasale - Reggio Emilia.

E' possibile visionare il bando sul sito internet di AGREA nella sezione “Cosa facciamo/i finanziamenti”.

Per ulteriori informazioni rivolgersi al dottor Luciano Rotteglia (tel. 0522/444674) e dott.ssa Lara Zini (tel. 0522/444606).

 

 

 

New Holland Agriculture, come parte del gruppo CNH Industrial, unitamente ai marchi automobilistici di Fiat S.p.A., è partner globale ufficiale dell'Esposizione Universale di Milano 2015. New Holland Agriculture sarà al centro della scena con un padiglione di 1.638 metri quadri che rappresenterà l'Azienda agricola sostenibile. 

 

Emilia, 5 dicembre 2013

 

“Il tema dell'Expo 2015 'Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita' ci offre un'opportunità unica per condividere la nostra visione di agricoltura sostenibile,” ha dichiarato Carlo Lambro, Brand President di New Holland Agriculture. “Crediamo e abbiamo dimostrato che utilizzando pratiche agricole sostenibili ed efficienti, come perseguito dalla nostra strategia Clean Energy Leader®, gli agricoltori di tutto il mondo possono produrre alimenti di grande qualità e insieme energia efficiente e pulita per i fabbisogni delle loro aziende e delle comunità locali. Questo prestigioso evento ci consentirà inoltre di raggiungere milioni di visitatori di tutto il mondo, di comunicare e spiegare in maniera concreta perché questa filosofia rappresenta il futuro per l'agricoltura." 

 

Expo Milano 2015: un evento di portata globale 

 

All'Expo Milano 2015, che si terrà dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, hanno già aderito oltre 138 partecipanti tra Paesi e istituzioni internazionali. Il tema dell'esposizione universale sarà 'Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita', idee di fondo che rispecchiano l'impegno di New Holland per un'agricoltura sostenibile. L'Expo 2015 sarà uno straordinario evento internazionale, dove verranno messe in mostra tradizione, creatività e innovazione nel settore alimentare, in cui l'agricoltura svolge un ruolo fondamentale. 

 

Design team dell'innovativo concept di padiglione Earthscreening

 

Recchi Engineering, leader italiana nel campo del Project and Construction Management e della progettazione, capogruppo di un team di progetto multidisciplinare, composto dallo studio Carlo Ratti Associati (autore del concept), NÜSSLI Italia, Manens-Tifs, Studio Durbano, è stata designata come agenzia creativa per il padiglione, a seguito di una gara d'appalto europea molto competitiva. Il progetto, intitolato ‘Earthscreening’, ha interpretato al meglio l'impegno di New Holland per un'agricoltura sostenibile ed efficiente. Grazie ad una peculiare struttura sostenibile e a diversi strumenti interattivi, installazioni video, realtà aumentata ed esposizioni di prodotti, i visitatori potranno apprendere e sperimentare come New Holland promuove l'importanza della sostenibilità agricola. 

 

In linea con la richiesta di sostenibilità, il padiglione è stato progettato in modo da poter essere smontato, rimontato e adibito a nuova funzione al termine dell’evento espositivo.

(agriculture.newholland.com)

Parma, 6 dicembre 2013 -

La Provincia ha risposto all’Unione Agricoltori di Parma, che nei giorni scorsi ha scritto all’ente per segnalare la presenza di “troppi ungulati che ogni giorno causano danni all’agricoltura” in particolar modo nei territori della Valtaro e della Valceno e, nello specifico, nelle zone di Albareto, Bedonia, Borgotaro, Compiano, Tornolo, Bardi e Varsi, ricadenti negli Atc Pr 9 e Pr 6. “Gli ungulati –aveva scritto Confagricoltura - quotidianamente invadono le coltivazioni a foraggiere e cereali, inquinando i foraggi destinati all’alimentazione dei bovini da latte con la loro opera di stravolgimento del cotico erboso e con i loro escrementi. Rappresentano inoltre una possibile fonte di infezioni agli allevamenti dei bovini destinati alla produzione tipica del parmigiano. Siamo pertanto a richiedere con urgenza seri interventi di abbattimento degli ungulati in quanto gli interventi finora effettuati sono risultati spesso inefficaci”.

Pubblicato in Cronaca Emilia
Domenica, 01 Dicembre 2013 08:21

Varsavia, chiusa con un flop la conferenza sul clima



Colpevole mancanza di responsabilità da parte dei Governi che continuano a sottovalutare la gravità della crisi climatica

Legambiente,  novembre 2013 - -

A Varsavia si è imposta ancora una volta la pericolosa politica del rinvio. Rimandata alla primavera del 2015 la prima formulazione degli impegni di riduzione delle emissioni in preparazione della Conferenza di Parigi del dicembre 2015 dove si dovrà sottoscrivere il nuovo accordo globale sul clima.

Ci stiamo avventurando verso un surriscaldamento del pianeta di oltre 4°C con scenari apocalittici. Serve un'inversione di rotta. E' il grido di allarme lanciato nelle scorse settimane dal nuovo rapporto dell'IPCC. Gli scienziati del panel intergovernativo dell'Onu sui cambiamenti climatici avvertono che non è più possibile continuare su questa strada. E' il tempo di agire. Il livello di ambizione comunitario degli obiettivi climatici ed energetici deve essere coerente con la traiettoria di riduzione delle emissioni di gas-serra di almeno il 95% al 2050, in grado di contribuire a contenere il riscaldamento del pianeta almeno al di sotto della soglia critica dei 2°C. "Pertanto l'Unione europea entro il 2030 deve impegnarsi almeno al 55% di riduzione delle emissioni interne come contributo ad un accordo globale ambizioso e giusto, ispirato al pieno rispetto dei principi di equità e delle comuni ma differenziate responsabilità e capacità tra paesi industrializzati emergenti e in via di sviluppo. Nello stesso tempo per una reale transizione verso un sistema energetico a zero emissioni di carbonio, l'Europa entro il 2030 deve impegnarsi a raggiungere il 45% di energia rinnovabile e tagliare il consumo di energia del 40%.

Presentata nel corso della Conferenza la classifica di Germanwatch, il rapporto annuale sulla performance climatica. Nessun paese sino ad ora ha messo in campo politiche in grado di contribuire seriamente a vincere la sfida climatica. Le emissioni hanno raggiunto un nuovo picco a livello globale. Tuttavia il rapporto evidenzia un segnale di speranza. Per la prima volta si registra un rallentamento della crescita delle emissioni. Leggi tutto

(fonte Legambiente)



Ridotti i contributi alle aziende che ricevono più di 150.000€ per favorire quelle di minori dimensioni. Esclusi i Club Sportivi e gli aeroporti.

Parma, 20 Novembre 2013 -

Approvato dal Parlamento europeo l'accordo raggiunto con il Consiglio sulla riforma della politica agricola europea. La nuova politica agricola comune (PAC) licenziata dal Parlamento il 20 novembre, mira a preservare la tutela ambientale, garantire una più equa distribuzione dei fondi UE. Alcune norme dovrebbero consentire di meglio affrontare i mercati.

Equa distribuzione dei fondi UE
Per garantire che i pagamenti diretti siano destinati agli agricoltori in attività, sono stati esclusi dai finanziamenti automatici UE i Club Sportivi e gli Aeroporti a meno che l'agricoltura non contribuisca al reddito.
Il Parlamento ha reso obbligatorio un sistema per fornire ai giovani agricoltori un ulteriore 25% in più nei pagamenti aggiuntivi per i primi 25-90 ettari.

I piccoli agricoltori potrebbero inoltre ricevere maggiori provviste, mentre le aziende agricole di maggiori dimensioni e che ricevono più di 150.000 euro, vedranno i loro contributi che superano tale soglia ridotti di almeno il 5%.

Politica agricola più ecologica e senza doppio finanziamento
In base alla nuova politica agricola comune, il 30% dei bilanci degli Stati membri destinati ai pagamenti diretti possono essere spesi solo se le misure ecologiche ora obbligatorie, come la diversificazione delle colture, il mantenimento di prati permanenti e la creazione di aree ecologicamente orientate, sono rispettate.
Il "doppio finanziamento", ovvero pagare due volte gli agricoltori per aver applicato le stesse misure per l'ambiente, non sarà consentito. Inoltre, chi non rispetta le misure ecologiche obbligatorie incorrerà in ulteriori sanzioni e perderà i nuovi sussidi "ambientali", che saranno reintrodotti gradualmente nei primi quattro anni della nuova PAC.

Agricoltori più forti e gestione della crisi
Il Parlamento garantisce ulteriori strumenti per aiutare gli agricoltori ad affrontare la volatilità dei mercati e a rafforzare la loro posizione contrattuale.

(Fonte AIOL)

UE parlamento01

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Mercoledì, 20 Novembre 2013 16:15

Cippato, un concime prezioso per la terra

Come coltivare bio risparmiando acqua, petrolio e posti di lavoro di Gianluigi Salvador -
 
Parma, 20 novembre 2013 -
 
Il sottotitolo del libro "L'orto senz'acqua", coltivare bio con il cippato per risparmiare acqua, petrolio e lavoro, è un'ottima indicazione per dare una svolta efficace ai metodi di coltivazione senza protesi chimiche, rispettando la sostenibilità dei cicli chiusi e ottenere anche dei risultati economici.
L'autore è Jacky Dupety, l'editore Terranuova.
Era noto l'utilizzo del cippato come ammendante compostato in casa, o nei centri di compostaggio come complemento ai rifiuti organici urbani.
Forse non è noto che soprattutto in Francia, (ma anche in Canada, Belgio, Italia) esiste una rete organizzata di agricoltori che utilizzano il metodo di coltivazione a BRF (Bois de Raméaux Fragmentés) ovvero a cippato di ramaglie fresche, metodo oramai sperimentato di autofertilizzazione del terreno, efficace soprattutto dove c'è poca piovosità.
Un approccio innovativo che prende in considerazione la pedogenesi dei terreni e la vitalità del suolo. Un recupero della desertificazione dei suoli che, nelle nostre pianure, è accentuata dal disboscamento, dalla distruzione di siepi, dall'irresponsabile incentivazione alla costruzione di centrali a biomassa di cippato che, su migliaia di ettari di terreno, utilizzano protesi chimiche e lasciano dopo qualche decina d'anni i terreni completamente desertificati.
Qualche centimetro di cippato BRF sul suolo agricolo o sul terreno orticolo ogni tre-quattro anni, e sotto gli alberi, anche 10-12 centimetri di spessore. Ed i risultati si vedono.
Quanti sono disposti a fare il passo della novità, quanti sarebbero oggi pronti a rinnegare il sacrosanto compost?
Il cippato non mette solo in discussione le tecniche consuete, ma sconvolge la nostra filosofia dell'agricoltura, costringendo a pensare gli attuali rapporti "perversi" che intratteniamo con la madre terra.
Proprio mentre l'agricoltura attraversa una delle sue crisi più gravi, questo nuovo approccio agronomico mette in luce una speranza, fino a poco tempo fa impensabile: l'agricoltura è in grado di produrre più energia di quella che consuma piantando siepi e boschi a supporto e complemento della produzione di cibo.
L'agricoltura del resto è l'unico settore produttivo che è in grado di creare il moto perpetuo attraverso le eccedenze agricole, grazie all'energia solare, è in grado di gestire il suo fabbisogno idrico, di essere rispettosa dell'ambiente, e produrre cibi di qualità e sani se utilizza processi di produzione sani.
L'antropocene, l'epoca delle energie fossili a basso prezzo sta per finire, ma ci ha dato la grande occasione per capire che esistono processi naturali efficaci e sostenibili che noi possiamo utilizzare e sfruttare entro i cicli chiusi.
Uno di questi è l'approccio dell'utilizzo del BRF.
Tutte le civiltà del passato del resto sono state sostenute da tre sole potenti fonti energetiche veramente rinnovabili: papà sole, mamme piante (legno e carbone di legna) e sorella energia muscolare (animale e umana), quest'ultima sempre dimenticata nell'elencazione delle energie rinnovabili. Esse infatti sono tre vere fonti rinnovabili ed in alternativa alle consuete rinnovabili tecnocratiche (eolico, fotovoltaico, geotermico, etc) tutte dipendenti dal petrolio per la costruzione degli impianti.
 
(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
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