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Inviata al Governo la richiesta per l'utilizzo di antagonisti naturali. In arrivo un depliant informativo per la popolazione. -

Bologna, 1 settembre 2015 -

"Stiamo seguendo con attenzione l'evolversi della situazione attraverso i tecnici del Servizio fitosanitario regionale. Oltre al monitoraggio, stiamo supportando gli agricoltori nell'individuare le più efficaci misure di contrasto, mentre ho già provveduto a scrivere ai ministri delle Politiche agricole Martina e dell'Ambiente Galletti, per valutare anche azioni a livello nazionale, tra cui la possibilità di introdurre un antagonista naturale. Come Regione stiamo anche predisponendo un depliant informativo per i cittadini". Così l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli è intervenuta oggi per fare il punto sulla presenza anche in Emilia-Romagna della "cimice asiatica", una specie invasiva in grado di produrre danni alle produzioni agricole (alberi da frutto in particolare) e alle piante ornamentali.

Halyomorpha halys è stata segnalata per la prima volta in Emilia-Romagna nel 2012, ma solo durante l'estate 2015 è cresciuta in modo esponenziale, causando danni alla produzione agricola soprattutto nel Modenese. La sua presenza è stata attestata anche in provincia di Reggio Emilia e di Bologna. Altri focolai sono stati riscontrati in Lombardia e in Piemonte. L'insetto si presenta di colore marmorizzato grigio-marrone ed è lungo tra i 12 e i 17 millimetri.

Per fronteggiare questa nuova emergenza, il Servizio fitosanitario regionale ha già concesso alcune deroghe per poter impiegare, nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata e dunque dell'ambiente e della salute dei consumatori, prodotti dotati di una adeguata attività nei confronti della cimice asiatica. E' inoltre in corso uno studio dell'Università di Modena e Reggio, dei Consorzi fitosanitari regionali e del Servizio fitosanitario dell'Emilia-Romagna per individuare strategie di controllo sostenibile che vadano oltre la fase tampone iniziale.
Oltre a sostenere l'attività di ricerca, la Regione sta predisponendo un pieghevole che verrà diffuso tra la popolazione per indicare le misure più idonee a fronteggiare la cimice asiatica anche all'interno delle abitazioni, dove può trovare rifugio durante la stagione invernale. Va precisato che l'insetto non punge, non trasmette malattie né all'uomo né agli animali e il fastidio che può provocare alla cittadinanza è rappresentato, oltre che dal caratteristico odore, dalla sua abitudine ad aggregarsi in grandi numeri all'interno delle strutture anche residenziali, limitrofe alle zone colpite

Per informazioni e per segnalare eventuali presenze è possibile contattare il Servizio fitosanitario regionale o l'Università di Modena e Reggio: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.agna.it  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Una scheda tecnica sul sito: agricoltura.regione.emilia-romagna.it/fitosanitario/doc/avversita/avversita-per-nome/cimice-asiatica/cimice-asiatica-allarme-negli-impianti-di-pero-agosto-2015 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna) 

Lunedì, 31 Agosto 2015 14:35

Materie prime. La tempesta sta passando

Il sereno dopo la tempesta perfetta. Dovrebbe, il condizionale è d'obbligo in queste circostanze, essere terminata la fase acuta del terremoto finanziario che ha coinvolto le commodieties a seguito della bolla esplosa a partire dalla Borsa cinese che a sua volta ha trascinato le altre borse asiatiche e via verso occidente in una sequenza come se fosse un domino.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 31 agosto 2015 -

La tempesta perfetta sta perdendo la sua forza. I mercati delle commodities, dopo aver raggiunto i valori minimi, cominciano a stabilizzarsi, mentre l'incertezza è ancora connessa alla volatilità dei cambi. La scorsa settimana, il rapporto di cambio €/$ ha registrato oscillazioni tra 1,10 e 1,15, quindi a 1,12 e il petrolio dopo avere sfiorato il fondo di 36 dollari al barile si era ripreso sino a 43$.

Indicatori internazionali (28/8/2015)
l'Indice dei noli è intanto sceso a 905 punti, il petrolio quota circa 43,07 dollari al barile, il cambio gira a 1,1260.

Ora potrebbe ricominciare una fase di normalità, l'incertezza è ancora alta in attesa delle mosse delle tre banche centrali di Cina, Usa, Europa che giocheranno le loro mosse sullo scacchiere finanziario internazionale.

L'IGC (International Grain Council) ha pubblicato le ultime stime mensili:

- ancora un aggiustamento al rialzo delle produzioni mondiali del grano: 720 milioni di tonnellate contro 710 del luglio. Aumenti della Russia che passa da 55 a 59 milioni di tonnellate, dalla Ucraina da 22 a 25 milioni di tonnellate e dalla EU da 140 a 144 milioni di tonnellate.
- La produzione del corn è stata stimata in 968 milioni di tonnellate contro 966. Gli USA sono a 340 milioni di tonnellate contro 332. La EU passa a 60 contro 67. L'Ucraina a 24 da 25 sul totale del mondo la differenza in più è della Cina.
- La produzione della soia è stimata in 318 milioni di tonnellate contro 316. La produzione USA è stimata in 105,5 contro 103,7. Quindi come sempre detto nonostante le avverse condizioni climatiche diffuse di merce non ne manca, i consumi mondiali non salgono ma tengono, registreremo invece problemi qualitativi sanitari diffusi specie in EU.

MP 28ago15

Sul mercato interno, i listini delle varie Borse Merci e sale di contrattazione hanno riaperto, anziché con il "botto" sui cereali, con segni negativi diffusi su tutti i comparti fatta eccezione di alcuni prodotti in fase congiunturale.

I primi dati sulle rese del raccolto Maidicolo sono molto difformi ma comunque segnano, al momento, dei cali di resa e dei problemi a macchia di leopardo relativamente alla presenza di Aflatossina B1.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 35 30 agosto 2015 - (in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO
1.1 editoriale Ma quale ripresa, ci siam mangiati sin e collane della nonna
3.1 cereali Il crollo delle borse trascina le commodities.
4.1 Lattiero caseario Crollo del Burro, tengono Grana e Parmigiano.
5.1 mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015-2016
6.1 Bufale e social Ancora discredito sulla pasta Barilla
7.1 quote latte Quote latte, Agea ha provveduto alla quantificazione delle restituzioni per l'ultima campagna
8.1 emilia romagna Miele, 467 mila euro per gli apicoltori dell'Emilia-Romagna
8.2 immigrazione Expo: dai campi profughi ai campi coltivati, Cia: un progetto di cooperazione mondiale
8.3 quote latte Quote latte: nuove disposizioni di Agea sulle fideiussioni
9.1 pomodoro Pomodoro 2015, nel segno della qualità
9.2 ambiente Emilia Romagna. In arrivo 9 milioni per rimuovere l'amianto nelle imprese
10.1 dissesto idrogeologico Dalla Regione 100 milioni per il dissesto idrogeologico
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 35 30ago15 COP

Quote latte: stabilite restituzioni per 96,89 milioni di euro per oltre 10 mila aziende. 115.000 tonnellate di esubero nazionale. Sono 1.266 le aziende in più ammesse a compensazione. I criteri della restituzione.

Roma, agosto 2015 - Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che Agea ha provveduto alla quantificazione delle restituzioni dovute agli allevatori a seguito della definizione del prelievo nazionale da corrispondere all'Unione Europea per il superamento delle quote latte per l'ultima campagna. In base ai calcoli secondo i parametri della normativa europea la produzione di latte è stata pari a 11.000.841,389 tonnellate, sulla base della quale è stato calcolato l'esubero nazionale.

"Grazie all'intervento stabilito a luglio con il decreto agricoltura - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - abbiamo restituito oltre 19 milioni di euro a 1266 allevatori, che in base ai vecchi parametri di compensazione della Legge Zaia del 2009 sarebbero stati esclusi. In complesso sono state oltre 10 mila le aziende che beneficiano delle compensazioni per un importo totale di quasi 97 milioni di euro. Il resto dei prelievi che non è stato possibile compensare, sempre in base ai criteri definiti dalla Legge Zaia, andrà a finanziare ulteriori interventi per il settore lattiero, in questa fase delicata del dopo quote. Continuiamo a lavorare per la tutela del reddito dei nostri allevatori, anche in vista del Consiglio Ue straordinario del 7 settembre dove chiederemo all'Europa nuove misure a sostegno del settore".

ESUBERO NAZIONALE 2014/2015: 115 MILA TONNELLATE
All'esubero nazionale pari a 115.206,57 tonnellate hanno contribuito individualmente 10.879 aziende che hanno prodotto oltre la propria quota per un quantitativo pari a 721.213,48 tonnellate, mentre 19.649 aziende sono risultate senza esubero, con una quota non commercializzata di 286.265,97 tonnellate. La parte degli esuberi individuali che supera l'esubero nazionale confermato è stata dunque pari a 606.006,91 tonnellate.

RESTITUZIONE PER 96,89 MILIONI DI EURO A 10.126 AZIENDE
Le operazioni di restituzione hanno complessivamente interessato 10.126 aziende per un prelievo corrispondente ad un esubero pari a 348.553,949 tonnellate, per un importo pari a 96,89 milioni di euro.

I CRITERI DELLA RESTITUZIONE IN BASE AL NUOVO DECRETO AGRICOLTURA: 1266 AZIENDE IN PIÙ AMMESSE A COMPENSAZIONE
Questo è il quantitativo massimo per il quale è possibile non confermare il pagamento del prelievo e che è stato distribuito secondo le priorità previste dal nuovo "decreto agricoltura" a beneficio, cioè, delle aziende in regola con il versamento del prelievo mensile che:
1. sono titolari di quota e sono ubicate in zona montana, per l'intero esubero realizzato. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 3.410 con un esubero pari a 93.964,379 tonnellate.
2. sono titolari di quota e sono ubicate in zone svantaggiate per l'intero esubero realizzato. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 622, con un esubero pari a 14.022,989 tonnellate.
3. hanno subito, da parte della autorità sanitaria competente, il blocco della movimentazione dei capi per almeno 90 giorni nell'arco della campagna. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 46, con un esubero pari a 311,918 tonnellate; la restituzione, effettuata nei limiti del 20% della quota disponibile, è pari a 246,326 tonnellate.
4. non hanno superato il livello produttivo 2007/2008. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 906 con un esubero complessivo pari a 42.456,674 tonnellate.
5. non hanno superato di oltre il 6% il proprio quantitativo disponibile. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 3.878 con un esubero complessivo pari a 129.147,703 tonnellate.
6. hanno superato di oltre il 6 per cento e fino al 12 per cento il proprio quantitativo disponibile. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 651, con un esubero pari a 54.101,065 tonnellate; la restituzione, effettuata nei limiti del 6% della quota disponibile, è pari a 37.709,473 tonnellate.
7. hanno superato di oltre il 12 per cento e fino al 30 per cento il proprio quantitativo disponibile. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 416, con un esubero pari a 71.054,864 tonnellate; la restituzione, effettuata nei limiti del 6% della quota disponibile, è pari a 23.127,088 tonnellate.
8. hanno superato di oltre il 30 per cento e fino al 50 per cento il proprio quantitativo disponibile. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 99, con un esubero pari a 30.371,930 tonnellate; la restituzione, effettuata nei limiti del 6% della quota disponibile, è pari a 5.002,889 tonnellate.
9. hanno superato di oltre il 50 per cento il proprio quantitativo disponibile. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 100, con un esubero pari a 44.810,529 tonnellate; la restituzione, effettuata nei limiti del 6% della quota disponibile, è pari a 2.876,428 tonnellate.

I CASI DI ESCLUSIONE
Inoltre, per effetto della legge 33/2009 non si procede neanche ad annullare la richiesta di prelievo nei confronti dei produttori non in regola con i versamenti mensili. A seguito dei calcoli eseguiti restano confermate 372.659,535 tonnellate di esubero, realizzate da 2.040 aziende che:
1. non sono risultate in regola con il versamento mensile del prelievo. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 678, per un esubero pari a 229.614,885 tonnellate;
2. pur essendo in regola con i versamenti mensili, hanno superato sia il livello produttivo della campagna 2007/2008 che il 106% della quota disponibile (ed hanno pertanto avuto diritto alla restituzione entro il 6% della quota disponibile). Le aziende in questa situazione sono risultate essere 1.266 per un esubero pari a 200.338,388 tonnellate, di cui viene confermato il prelievo corrispondente a 131.622,51 tonnellate;
3. non hanno subìto l'imputazione del prelievo mensile a causa di una omissione nelle dichiarazioni mensili di consegna (accertata dalle Regioni) o per effetto del trasferimento di quota non disponibile in quanto già utilizzata attraverso consegne di latte già dichiarate. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 96, per un esubero pari 11.422,14 tonnellate.

LA RIPARTIZIONE DEL PRELIEVO CONFERMATO
L'importo complessivo del prelievo confermato, che ammonta a 103,71 milioni di euro, risulta così ripartito:
- 30,53 milioni di euro sono pagati alla UE per il superamento della quota nazionale;
- 1,53 milioni di euro sono accantonati ai sensi della legge 119/03;
- 71,65 milioni di euro una volta effettivamente incassati saranno destinati al fondo per gli interventi nel settore lattiero-caseario istituito presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ai sensi della legge 33/2009.

Domande entro il 13 novembre 2015. Caselli: le api presidio fondamentale della biodiversità

Bologna - Oltre 467 mila euro dalla Regione per sostenere l'apicoltura emiliano-romagnola. E' la terza ed ultima annualità del Programma 2014-2016, cofinanziato dalla UE nell'ambito dell' Organizzazione comune di mercato e dallo Stato italiano, che assegna complessivamente all'Emilia-Romagna circa 1 milione 400 mila euro per migliorare la produzione e la commercializzazione del miele e degli altri prodotti dell'apicoltura.

Il bando scade il 13 novembre 2015 e le domande vanno presentate attraverso la piattaforma informatica di Agrea.

"Sono risorse che servono a qualificare un settore importante da un punto di vista economico, ma anche ambientale – spiega l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli - le api sono un importante presidio della biodiversità, insetti fondamentali per l'impollinazione e oggi sappiamo che la loro presenza è minacciata". Verranno finanziati l'acquisto di arnie anti varroa (un acaro che provoca la distruzione delle famiglie di api) e di arnie ed attrezzature per la razionalizzazione della transumanza (lo spostamento delle arnie sul territorio per seguire le fioriture). Risorse anche per l'assistenza tecnica e l' aggiornamento degli operatori, l'acquisto di sciami per il ripopolamento del patrimonio apistico, le analisi del miele, la ricerca. Potranno presentare domanda: gli apicoltori, singoli o associati, comprese le Associazioni dei produttori, l'Osservatorio Nazionale Miele ed il CREA-API, Unità di ricerca di apicoltura e bachicoltura.

I contributi andranno dal 20 al 100% in relazione alla tipologia di intervento, così come stabilisce il Programma regionale ed il bando di attuazione.

Il bando (determina n. 1154 del 3 agosto 2015) è pubblicato sul BUR n. 214 (parte seconda) del 13 agosto 2015.

(Fonte regione emilia romagna 17 agosto 2015)

L'esodo della disperazione si può fermare solo con l'agricoltura. Questo il messaggio che la Cia-Confederazione italiana agricoltori ha lanciato in Expo nel corso della giornata "Dalla terra la sola speranza di pace e sviluppo" organizzata da Ases, l'Ong promossa dalla Confederazione, che opera da anni in tutte le zone svantaggiate del mondo e oggi ha illustrato un progetto mondiale di cooperazione. Dino Scanavino, presidente di Cia e di Ases, ha ribadito come il modello portato avanti dalla Ong dei coltivatori italiani "ha dimostrato che è possibile una via diversa allo sviluppo della cooperazione internazionale".

"E' indispensabile -ha spiegato Scanavino- operare per creare attraverso l'attività agricola, attraverso la valorizzazione delle comunità rurali e la promozione dei prodotti identitari dei diversi Paesi una migliore condizione di vita delle popolazioni. La tragedia dei migranti che si sta consumando sulla sponda sud del Mediterraneo impone di trovare soluzioni durature capaci di ricostruire un tessuto economico e sociale tale da scongiurare la fuga disperata di quelle popolazioni. Noi abbiamo il dovere di contribuire alla crescita di quei Paesi; di rafforzare, attraverso l'impostazione di nuovi e maggiori programmi di cooperazione agricola, una politica di sviluppo sostenibile tale da offrire alle popolazioni, e soprattutto ai giovani di quei Paesi, una prospettiva". Con i progetti di Ases, ha aggiunto, "abbiamo dimostrato che un modello alternativo è possibile: coltivare la terra per alimentare la speranza e nutrire davvero il pianeta".

per approfondire: http://www.improntaunika.it/2015/08/expo-dai-campi-profughi-ai-campi-coltivati-cia-un-progetto-di-cooperazione-mondiale/#sthash.HpZtTu2J.dpuf

Domenica, 30 Agosto 2015 10:15

Mais e Soia - Agosto 2015

Mais e Soia: agosto 2015. La produzione di Mais è in contrazione dello -0,2% rispetto alle previsioni di luglio mentre segna un +0,4% la produzione di Soia sulla base delle maggiori produzioni statunitensi e dell'Ucraina. 

MAIS: Dati previsionali per 2015-16
 La produzione di Mais per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Settembre) è prevista a 985.61 Mio t, -0.2% rispetto alle previsioni di Luglio, con riduzioni in Cina (-4 Mio t) e UE (-3.5 Mio t) parzialmente bilanciate da incrementi negli Stati Uniti (+4 Mio t) e Brasile (+2 Mio t).
 La produzione statunitense è stimata a 347.64 Mio t, con una resa dei terreni di 168.8 bushels/acro (+2 bushels rispetto alle stime precedenti). Si prevede un aumento dell'impiego di Mais nella produzione di etanolo.
 Le scorte del "vecchio raccolto" 2014-15 sono previste al ribasso con un maggior utilizzo del Mais nei dolcificanti.
 Si prevede una riduzione del Mais ad uso zootecnico in Cina, Unione Europea e Ucraina. Infatti, mentre in Cina è previsto un maggior utilizzo di sorgo, in UE e Ucraina è atteso un maggior utilizzo di frumento nell'alimentazione animale.
 L'export è previsto in crescita per Ucraina, Brasile e Russia, parzialmente bilanciato da riduzioni per UE, USA e Serbia. L'import Europeo è stimato in aumento.

SOJA: Dati previsionali per 2015-16
 La produzione mondiale di semi di Soia per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Ottobre) è attesa a 320.05 Mio t, +0.4% rispetto alle previsioni di Luglio, riflettendo maggiori raccolti previsti negli Stati Uniti e in Ucraina.
 Negli USA la produzione prevista è di 106.59 Mio t, grazie ad un incremento della resa dei terreni, che bilancia la riduzione delle aree coltivate. La resa è attesa a 46.9 bushels/acro (+0.9 bushels rispetto al mese scorso, -0.9 bushels rispetto alla resa record della stagione in 2014-15).
 Si prevede un aumento della trasformazione in farina e olio (crush) in Cina, UE e USA, determinando una diminuzione degli stock finali globali (-4.9 Mio t), che si mantengono comunque a livelli record (86.88 Mio t).
 Le esportazioni di Soia sono attese in rallentamento per gli USA, e in aumento per il Brasile e l'Argentina. Le importazioni della Cina, che importa un quarto della produzione mondiale di Soia, sono previste in aumento a 79 Mio t.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 30 Agosto 2015 09:07

Pomodoro, nel segno della qualità

Pomodoro da industria, una campagna nel segno della qualità e del rispetto delle programmazioni. L'assessore Caselli: dal Psr risorse per favorire l'aggregazione e i progetti di filiera.

Bologna 25 agosto 2015 - È una campagna nel segno della qualità del prodotto e di rese produttive nella norma, seppur disomogenee da provincia a provincia, quella del pomodoro 2015. È questa la fotografia scattata in occasione della visita dell'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, allo stabilimento di trasformazione Conserve Italia di Pomposa (Ferrara), uno degli impianti più grandi e moderni d'Europa in grado di lavorare oltre 4.500 tonnellate al giorno di "oro rosso" per produrre passate, polpe ed altri derivati.

Visita Caselli Gardini Ferrari

All'incontro erano presenti il presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini, accompagnato dal direttore generale Angel Sanchez, oltre ai presidenti dell'Organizzazione interprofessionale pomodoro da industria Nord Italia, Pier Luigi Ferrari, e dell'Op Apo Conerpo, Davide Vernocchi.
"Pur in presenza di un'annata caratterizzata da forti anomalie climatiche, con piogge abbondanti nei primi cinque mesi dell'anno ed intense e prolungate ondate di calore da luglio in avanti - ha detto l'assessore Caselli - i risultati di questa prima parte della stagione evidenziano l'importanza di una filiera coesa e ben organizzata, che fa leva sull'efficacia della programmazione produttiva e sulla trasparenza e il rispetto delle regole contrattuali. Proprio per questo è fondamentale che anche il Ministero riconosca il ruolo e l'attività delle Oi già costituite come quella del pomodoro del Nord Italia".

Secondo le prime stime nell'Italia settentrionale saranno prodotte quest'anno intorno ai 2,6 milioni di tonnellate di pomodoro da industria, sostanzialmente in linea con l'obiettivo di produzione 2015 fissato tra i 2,45 e i 2,65 milioni di tonnellate, su una superficie complessiva di quasi 39.000 ettari in tutto il Nord Italia, di cui poco meno del 70% in Emilia-Romagna (+6,5% sul 2014).

All'incontro l'assessore Caselli ha annunciato importanti novità riguardo la politica di sostegno al settore. "Il nuovo Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 - ha sottolineato - sarà certamente un canale privilegiato da cui attingere risorse per gli investimenti per l'innovazione e l'ammodernamento tecnologico delle aziende agricole e delle strutture di lavorazione, stoccaggio e commercializzazione. I bandi saranno attivati dal prossimo autunno, con l'obiettivo di favorire le aggregazioni e i progetti di filiera". L'assessore ha ribadito inoltre l'importanza del modello cooperativo per lo sviluppo del sistema agroalimentare, che trova in Conserve Italia un esempio di eccellenza.

"Sono tante le sfide che attendono il nostro settore, ma è fondamentale affrontarle come filiera unita per essere competitivi su scala globale – ha commentato il presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari -. L'esperienza della nostra organizzazione si contraddistingue per essere un buon modello nazionale che ci auguriamo possa essere d'esempio per altri territori sotto il profilo della programmazione e della governance di filiera, dell'attenzione alle tematiche ambientali e della ricerca e sviluppo".

Il quadro produttivo provincia per provincia
La provincia con la maggiore estensione colturale in regione è Piacenza, con più di 9.800 ettari, seguita proprio da Ferrara, al secondo posto con oltre 6.850 ettari. La provincia estense, che peraltro vanta la maggior estensione di superfici bio, pari a circa 980 ettari, è quella che quest'anno sta risentendo di più dell'avverso andamento meteo. Il risultato sono rese produttive al di sotto della media anche di un 15-20%, mentre la situazione si presenta discreta nella zona di Parma e Piacenza. Buone performance produttive nel Modenese, mentre anche il Ravennate è in sofferenza.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Martedì, 25 Agosto 2015 08:35

Il crollo delle borse trascina le commodities.

Scoppia la bolla finanziaria in Cina trascinando con sé tute le borse asiatiche e coinvolgendo poi anche quelle occidentali. Il crollo di Shanghai (-8,5%) scatena la valanga delle vendite sulle Borse europee. Colpiti soprattutto minerari, energia e utility - Il crollo del Greggio che tocca anche i 38 $.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 agosto 2015 -

Le tre svalutazioni consecutive dello yen di metà agosto avevano fatto temere l'inizio di una fase critica per i mercati finanziari che, in effetti, si è pienamente manifestata lunedi 24 agosto. Shanghai ha perso  l'8,5% e le borse europee hanno ceduto dal 5 al 6%. Maglia nera la borsa milanese con un -5,96% ma Londra e Francoforte non sono poi molto distanti con perdite del 4,6 e 4,7% rispettivamente.
Solo Wall Street riesce a contenere le perdite al 1,6%.

Nel vortice di questa tempesta perfetta a farne le spese sono state soprattutto le commodities e i settori dell'energia, minerari e il petrolio che arriva a toccare anche i 38 dollari al barile.

I fondi, in questo frangente, hanno alleggerito le loro posizioni con cospicue perdite.

In questa situazione a preoccupare di meno, il che è tutto dire, sono le condizioni meteo nonostante il NOOA (National Oceanic and Atlantic Atmospheric Administration) nei giorni scorsi avesse evidenziato una situazione di stress largamente diffusa in tutto il continente confermata dall'estate più calda degli ultimi 135 anni.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è intanto sceso ulteriormente a 994 punti, il petrolio quota crolla a 39,5 dollari al barile, il cambio risale sensibilmente sino a toccare 1,1486

Sul mercato interno gli operatori stanno vivendo una situazione di difficile interpretazione e alla psicosi del danno che investe il mais e i semi oleaginosi, girasole e soia, si aggiunge la questione finanziaria legata alla volatilità del cambio €/$.

Da non sottovalutare il problema della contaminazione del mais da Aflatossina b1, ragione per la quale già si sono manifestati spostamenti di consumi dal mais verso il grano e il sorgo.

Il mercato delle Bionergie sta facendo il pieno di Trinciati (spesso magri di granella) e di granella da pastone ormai al limite della umidità necessaria, in quando sta passando a stato di granella semi vitrea.

MP 24ago15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Domenica, 23 Agosto 2015 11:20

Agriturismo: presenze +5%

Vacanze: agriturismi premiati nella prima estate col segno più, presenze in aumento del 5%. Secondo Turismo Verde della Cia una tendenza nazionale che trova conferme anche nel reggiano.

Reggio Emilia, 23 agosto 2015 -

Nell'estate della prima inversione di tendenza, con un aumento dell'8% degli italiani che vanno in vacanza rispetto al 2014, l'agriturismo si conferma una meta ambita per i turisti, con oltre 1,4 milioni di ospiti attesi fino alla fine di agosto, soprattutto stranieri (+3%), e una stima di crescita del 5% delle presenze a circa 6 milioni di visitatori per tutta la stagione estiva. E' quanto segnala Turismo Verde, l'associazione agrituristica della Cia-Confederazione italiana agricoltori. Una tendenza che trova conferma anche in base ad un sondaggio nei 16 agriturismi della provincia di Reggio Emilia aderenti all'Associazione: sembra essere particolarmente significativo l'incremento di presenze presso le strutture collocate nell'area montana.

Infatti, se è vero che torna a salire il numero di italiani che parte, è altrettanto vero che la scelta per 7 vacanzieri su 10 è quella di non spostarsi troppo, perché la crisi morde ancora e i salari restano fermi. Quindi si scelgono località vicine, soggiorni brevi e soluzioni "low-cost" -spiega Turismo Verde Cia-. Tutti elementi che premiano le strutture agrituristiche, che permettono di ottimizzare il rapporto qualità-prezzo, grazie anche ai listini sostanzialmente invariati sull'anno scorso e l'aumento di "pacchetti" personalizzati (offerte coppia, offerte famiglia, percorsi benessere).

Negli agriturismi -sottolinea Turismo Verde Cia- c'è il relax della campagna ma non così lontano dal centro urbano; l'opportunità di soggiornare, risparmiando, vicino al mare o alle città d'arte; e soprattutto c'è l'aspetto enogastronomico, con una ristorazione attenta alla stagionalità dei prodotti e menù legati al territorio e alle tradizioni locali. D'altra parte, per metà degli italiani andare in vacanza vuol dire proprio questo: riposo (25 per cento), buona tavola (19 per cento) e attività ricreative e culturali (13 per cento).

In Italia -ricorda Turismo Verde- gli agriturismi sono 20.897, con una crescita del 2,1 per cento nell'ultimo anno, per un totale di 224.933 posti letto, 406.957 coperti a tavola e 8.180 piazzole di sosta per l'agri-campeggio. In più, oltre la metà delle strutture (12.096) permettono di praticare equitazione, escursionismo, trekking, mountain bike, osservazioni naturalistiche, sport, Spa e piscina, corsi vari, soprattutto di cucina.

(Fonte Cia Reggio Emilia)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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