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Non ha subito contraccolpi significativi il mercato delle materie prime a seguito dei risultati pubblicati da USDA sugli stock. Molto probabilmente saranno più determinanti i dati USDA che verranno resi noti il prossimo 9 ottobre e già si avvertono i primi segnali di nervosismo.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 7 ottobre 2015 -
Se da un lato l'attesa dei dati USDA genera nervosismo, l'accordo firmato ad Atlanta per i commerci nell'area del Pacifico "la Trans-Pacific Partnership, la storica intesa che liberalizza il commercio tra gli Stati Uniti e 11 Paesi dell'Area del Pacifico, ha già generato ondate di rialzi.

SEMI novembre 884,20 (+10) gennaio 888,20 (+10)
FARINA ottobre 301,00 (+2,5) dicembre 303,80 (+2,6)
CORN dicembre 393,40 (+4,2) marzo 403,60 (+4,2)
GRANO dicembre 515,40 (+2,2) marzo 521,40 (+2,4)

Indicatori internazionali 6 ottobre 2015
l'Indice dei noli è sceso a 881 punti, il petrolio staziona attorno a 46,35 dollari al barile e il cambio ha subito una leggera flessione positiva salendo a 1,1204 ma con segni di notevole instabilità.

MP 7ott15
In generale i prezzi, nonostante i segnali di nervosismo, stazionano ancora sul fondo a prezzi "popolari". Le incertezze di natura geopolitica, come ad esempio l'appoggio Russo alla Siria o piuttosto la stazionarietà del petrolio e i mercati finanziari cominciano a riprendere quota rendono difficile l'interpretazione delle tendenze anche nel breve periodo.

Mercato interno
Mercati sempre calmi per le proteine. La farina di soia proteica è stata trattata, su tutto il 2016, a 340 euro partenza al porto di Ravenna mentre la normale a 330 euro partenza dal porto di Ravenna.
Per i cereali il Mais mostra molto meno segni di dinamicità rispetto all'orzo e al grano. Il mais contratto 103(base) va per la maggiore a discapito di quello di qualità.
Crusche e cruscami mantengono le quotazioni.

Il mercato delle bioenergie sembra risvegliarsi a favore del Mais e dei suoi sostitutivi per recuperare il gap energetico riscontrato in varie aree a causa di trinciati poveri di amido.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Tanti nuovi sconti su rotoli di rete, raccogli olive e defogliatori elettrici e manuali. Come ogni anno a ottobre inizia la raccolta delle olive, che durerà fino a dicembre.

In Italia il momento ideale è influenzato dalle condizioni climatiche, ma per mantenere alta la qualità dell'olio occorre rispettare rigorose procedure di raccolta e lavorazione dei frutti. Fondamentale disporre di una strumentazione adeguata.

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SOMMARIO Anno 14 - n° 40 4 ottobre 2015 - Cereali, ancora nel segno della stabilità, Il futuro del Parmigiano Reggiano passa attraverso il nuovo disciplinare, Oltre 1,5 milioni i visitatori al padiglione del vino a EXPO. Cara vendemmia. Mais e soia, le previsioni di settembre. Sconfitta l'Ebola!

(in allegato il formato pdf scaricabile)

SOMMARIO Anno 14 - n° 40 4 ottobre 2015
1.1 editoriale Sconfitta l'Ebola!
3.1 cereali Mercati agricoli ancora nel segno della stabilità.
4.1 Lattiero caseario Tirano solo le materie grasse.
5.1 mais e soia mais e soia: previsioni settembre 2015
6.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano, il futuro passa attraverso la qualità, la distintività e l'innovazione.
8.1 vino Expo e padiglione vino. Dal primo maggio visitatori oltre quota 1,5 milioni
8.2 lavoro nero Cara vendemmia quanto mi costi
9.1 prezzi agricoli Ismea, l'incertezza frena gli scambi
10.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 40 4ot15 COP

Domenica, 04 Ottobre 2015 09:32

Cara vendemmia quanto mi costi!

Se cotanto zelo zelo fosse stato riservato ai controlli estivi forse si sarebbe risparmiata qualche vita. Ma se l'irruzione fosse stata riservata a Sting nella sua bella tenuta chiantigiana, cosa sarebbe accaduto? Buonsenso cercasi disperatamente!

Parma - 04 ottobre 2015

Anche chi non fosse nato in campagna associa la vendemmia a una festa che travolge da nord a sud e da est a ovest ogni contrada d'Italia.

Gli inviti si sprecano per andare a dare "una mano" a quello o a quell'altro amico al solo scopo di starsene in compagnia a godersi gli ultimi scampoli d'estate con temperature miti accompagnate dai caldi colori autunnali. Così dovrebbe averla pensata anche il pensionato cuneese, possessore di un vigneto, quando decise di invitare gli amici per celebrare l'antico rito della vendemmia. Ma si sa non sempre le ciambelle vengono con il buco e quella che doveva essere una giornata di festa si è trasformata in incubo.

Circondati dai Carabinieri e dai funzionari dell'ispettorato del lavoro che, conti alla mano, con l'accusa di avere favorito il lavoro nero hanno affibbiato al 63enne una multa di 19.500€ corrispondente a 3.900€ per ogni "lavoratore irregolare" trovato all'opera.

Ci sarebbe da ridere a crepapelle se quest'estate non fosse stata funestata da una quindicina di morti sui campi di lavoro.
Una piaga, quella del caporalato e del conseguente sfruttamento lavorativo, che deve essere contrastata con forza e determinazione ma non può esprimersi come nel caso del signor Battista Battaglino di Granera, nel cuore del Roero, che prima di tutto mette in ridicolo l'onorata Arma e l'ispettorato stesso.

Un episodio che alimenta la rabbia collettiva e allontana sempre più il cittadino dalle dalle istituzioni.

Il primo pensiero che ha attraversato le menti dei beceri cittadini è stato: perché è accaduto in Piemonte e non in Puglia o Calabria o Sicilia? Ma se tanto zelo fosse stato esercitato lo scorso agosto si sarebbero potute salvare alcune vite?

Credo si debba recuperare, anche nell'esercizio delle funzioni pubbliche, la regola d'oro del buonsenso e allora molto ricomincerebbe a girare nel verso giusto.

Fortunatamente, seppure tardivamente, il Ministero è intervenuto lo scorso giovedì e come riporta La Stampa è stato proprio il segretario generale del ministero del Lavoro, Paolo Pennesi a dichiarare «C'è stato l'incontro alla Direzione territoriale di Cuneo, a seguito della verifica ispettiva. Al riscontro delle carte, la situazione è stata chiarita, anche in ciò che poteva lasciare margini di dubbio. Si è accertato che nella vigna con il proprietario c'erano un nipote e la compagna, insieme con un amico di famiglia e un'altra persona. Nessuno legato da rapporti di lavoro dipendente».

Tutto è bene ciò che finisce bene ma come l'ha chiarito il Ministero potevano benissimo chiarirlo i rappresentanti della funzione pubblica intervenuti in azienda. Una pubblicità negativa che, nonostante la marcia indietro, non giova ai rapporti tra i due schieramenti sempre più contrapposti: cittadini e istituzioni.

Chissà cosa sarebbe potuto accadere a Sting, che addirittura chiedeva 262€, se avessero fatto l'irruzione mentre gli ospiti raccoglievano le sue uve e le sue olive nella splendida tenuta chiantigiana. O forse che il lavoro da Sting è considerato antistress mentre dai contadini è in nero oppure, terza ipotesi, che "No, sui Police non si può!"

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Note: a onor del vero Sting offriva anche altri servizi professionali nell'ambito dell'enoturismo.

Buonsenso: Capacità naturale dell'individuo di valutare e distinguere il logico dall'illogico, l'opportuno dall'inopportuno, e di comportarsi in modo giusto, saggio ed equilibrato, in funzione dei risultati pratici da conseguire (Hoepli)

Pubblicato in Lavoro Emilia
Domenica, 04 Ottobre 2015 08:58

Mais e Soia, dati previsionali di settembre 2015

La produzione di mais globale prevista è in leggerissima contrazione e le scorte previste in riduzione del -2,8%. La produzione mondiale di semi di soia è in aumento soprattutto in USA determinata dalla maggiore resa dei terreni mentre al contrario le rese si sono ridotte in Ucraina e in Australia

MAIS: Dati previsionali per 2015-16
 La produzione globale di Mais per la nuova stagione 2015-16, iniziata il 1° Settembre, è stimata a 978.10 Mio t, -0.8% rispetto alle previsioni di Agosto, con contrazioni del raccolto negli Stati Uniti (-0.7%) e nell'Unione Europea (-6.8%). Ad esse si aggiungono riduzioni minori anche nelle Filippine, in Moldavia, Serbia e Tailandia.
 Le scorte globali finali sono previste a 189.69 Mio t (-2.8%).
 La produzione di Mais negli Stati Uniti è stata rivista al ribasso per le minori rese dei terreni (da 168.8 bushels/acro a 167.5). Nonostante la domanda mondiale sia in crescita, le esportazioni degli USA rimangono invariate e le scorte finali sono pertanto previste in diminuzione (-7.1%).
 Nell'Unione Europea si attende un minor impiego di Mais e Avena nell'alimentazione zootecnica, a favore di un maggior uso di Orzo e Frumento.
 Le importazioni di Mais sono stimate in aumento a 16 Mio t (+1 Mio t).

SOJA: Dati previsionali per 2015-16
 La produzione mondiale di semi di Soia per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Ottobre) è attesa a 319.61 Mio t, -0.44 Mio t rispetto alle previsioni di Agosto.
 Negli USA la produzione prevista è di 107.10 Mio t, grazie ad un incremento della resa dei terreni. Nella stagione in corso, sono aumentati impiego ed export di semi di Soia, determinando una diminuzione degli stock finali 2014-15 a 5.71 Mio t. Considerati i minori stock iniziali ed il maggior utilizzo, nella stagione 2015-16 si prevede un calo degli stock finali rispetto alle stime di Agosto (12.26 Mio t).
 La produzione di semi di Soia stimata per l'Ucraina si è ridotta, a causa della siccità di Agosto che ha abbassato la resa attesa. Anche in Canada la produzione è prevista in diminuzione per la minor resa dei terreni.
 Le importazioni cinesi di Soia sono confermate a 79 Mio t per la stagione 2015- 16, +2 Mio t rispetto alla stagione 2014-15 e + 8.64 rispetto alla stagione 2013-14.

(grafici in galleria immagini)

Mais farina

Domenica, 04 Ottobre 2015 08:39

Ismea, l'incertezza frena gli scambi

E' ancora stasi sui mercati vinicoli nazionali. I pochi scambi sono avvenuti sulla base di prezzi stazionari e per volumi scarsamente significativi, in un clima di attesa che potrebbe protrarsi anche nella prima decade di ottobre.

Roma - E' quanto emerge dalla consueta analisi Ismea contenuta nell'Overview sui mercati agroalimentari. Il principale freno sul mercato - spiega l'Istituto - resta l'incertezza, un fattore che sta ancora condizionando le trattative in tutti i centri di scambio nazionali, limitando la compravendita anche sul circuito delle uve da vino.
Analoga la situazione sul mercato degli oli di oliva, con i prezzi dei lampanti che restano orientati al ribasso e che potrebbero subire ulteriori cedimenti nel corso della settimana, influenzando anche il listino nazionale degli oli rettificati.

Nel comparto ortofrutticolo si attendono le prime contrattazioni sulle ortive di stagione (cavoli e finocchi saranno le prime specie autunnali a entrare sul mercato), mentre le varietà estive, disponibili ormai in quantità limitate, registrano alcuni scadimenti qualitativi che potrebbero penalizzarne il collocamento.
Prezzi ancora sostenuti, ma in ulteriore contrazione, per le insalate, con maggiori afflussi dal Veneto e dai centri di raccolta siciliani. La tendenza al ribasso proseguirà anche questa settimana, prevede l'Ismea, in un mercato che sta andando gradualmente normalizzandosi dopo una fase di eccezionale carenza d'offerta e di quotazioni particolarmente elevate.
Per la frutta si registra una tenuta dei valori sul mercato di mele e pere, con prezzi per entrambe le pomacee superiori ai livelli dell'anno scorso. Procedono a buon ritmo le operazioni di raccolta e stoccaggio, mentre è alle battute finali la campagna di commercializzazione di pesche, nettarine e susine con acquisti solo per le partite di migliore qualità.
Resta sotto tono il mercato delle uve da tavola, con penalizzazioni soprattutto per la varietà Italia. Più stabili le quotazioni della Red Globe, ma è prevedibile un proseguimento dell'attuale fase di debolezza conseguente anche a uno scadimento qualitativo del prodotto pugliese, danneggiato dalla grandine.
La campagna delle nocciole è partita con prezzi in flessione rispetto alla scorsa stagione, che era stata però caratterizzata da una produzione eccezionalmente scarsa. E' prevedibile nelle prossime settimane un assestamento al rialzo dei valori, in previsione di un'offerta non particolarmente pressante dalla Turchia, principale produttore mondiale, dove le scorte risultano quasi azzerate e i raccolti, seppure più abbondanti rispetto allo scorso anno, sono stimati al di sotto della media storica.

In una fase di equilibrio tra domanda e offerta, le quotazioni dei suini da macello e quelle dei suinetti da ingrasso non registrano variazioni sostanziali. E anche nel circuito dei tagli, sia i listini delle cosce sia quelli dei lombi e delle altre carni destinate al consumo fresco confermano i livelli della settimana precedente.
Qualche rialzo potrebbe invece verificarsi per i ristalli bovini, a seguito della sospensione delle importazioni dei capi francesi dopo l'emergenza blue tongue. Lo spostamento degli approvvigionamenti nazionali su altri mercati sta già determinando rincari diffusi, in particolare per i capi irlandesi, con ripercussioni a valle della filiera. In Italia, anche a fronte di una minore disponibilità, si registrano tensioni sui listini dei capi da macello e dei tagli, sia per la linea del vitellone che per quella del vitello.
Ancora positivo il mercato degli avicoli, anche se la domanda, rispetto ai giorni scorsi, appare meno tonica e più attenta al fattore prezzo. Il mercato dei conigli, dopo i recenti rincari, potrebbe adesso entrare in una fase di graduale assestamento, anche in considerazione della maggiore pressione di prodotto d'importazione, soprattutto francese, e del rallentamento dei consumi interni. Infine, riguardo alle uova, in assenza di fattori che potrebbero alterare l'equilibrio di mercato attuale, non è prevista nessuna variazione di prezzo nel corso di questa settimana.

Relativamente ai lattiero-caseari, nei prossimi giorni potrebbero verificarsi ulteriori lievi rialzi dei prezzi per le materie grasse, burro in particolare, a fronte di un andamento comunque regolare degli scambi. Per quanto riguarda i formaggi, i listini non dovrebbero invece registrare scossoni, in un contesto di vendite ancora stagnati sul mercato interno, ma positive sul fronte estero. Ancora in calo il prezzo del latte: i dati Ismea a consuntivo relativi al mese di agosto attestano una flessione dello 0,8% su base mensile, con il valore medio che da 35,45 euro/100 litri di luglio si è portato a 35,18 euro.

Pressoché stabili anche i prezzi dei cereali, con qualche probabile ulteriore ribasso solo nel caso del frumento duro, per l'affluenza sul mercato nazionale di prodotto canadese. Le quotazioni di frumento tenero, mais e orzo, invece, in ragione di una dinamica degli scambi piuttosto contenuta, dovrebbero confermare i livelli della scorsa settimana. Sul mercato della soia i listini potrebbero subire un'ulteriore lieve flessione, sulla scia degli andamenti internazionali e del progressivo ampliamento dell'offerta interna con il procedere delle operazioni di raccolta.
(Fonte Ismea - 28 settembre 2015)

Mercoledì, 30 Settembre 2015 19:23

Mercati agricoli ancora nel segno della stabilità.

In attesa della definizione degli accordi pluriennali tra Cina e USA e della pubblicazione di dati USDA (questa sera) il mercato delle materie prime si mantiene ancora su prezzi "popolari".

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 settembre 2015 -
Dopo la leggera spinta "emotiva" a risalire di venerdi scorso (25/9), dovuto probabilmente agli accordi in via di definizione tra Cina e Russia, il mercato delle materie prime non ha mostrato ulteriori segnali in questo primo inizio di settimana in attesa dei dati USDA.

Indicatori internazionali 30 settembre 2015
l'Indice dei noli è leggermente sceso a 926 punti, il petrolio staziona attorno a 45 dollari al barile e il cambio ha subito una leggera flessione positiva salendo a 1,1232.

MP 30set15

In generale i prezzi stazionano ancora sul fondo per effetto delle varie tempeste finanziarie e a meno di sorprese provenienti dalla pubblicazione dei dati USDA gli operatori non si attendono, almeno nel breve periodo, aumenti significativi. (vedi grafici frumento e Soia anche in galleria immagini)

Frumento 26set15 Soia 26set15

Mercato interno
Gli oleifici stanno operando per comprime il prezzo del seme di soia arrivando a offrire 325€/ton arrivo agli impianti per merce pronta secca.
Mercati sempre calmi per le proteine. La farina di soia proteica è stata trattata, su tutto il 2016, a 345 euro partenza al porto di Ravenna mentre la normale a 338 euro partenza dal porto di Venezia.

Il mercato delle bioenergie continua a muoversi sul Mais e suoi derivati dove però i venditori stanno assumendo un atteggiamento rialzista e la platea del rifiuto riguarda più i casi di DON invece delle Aflatossine.




(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Mercoledì, 30 Settembre 2015 08:31

Lattiero caseario, tirano solo le materie grasse

Listini in salute per il burro e le altre materie grasse. Inalterati i prezzi dei formaggi duri che continuano a soffrire della stagnazione dei consumi interni. Lievissimo rimbalzo per il latte spot limitatamente a quello di provenienza estera.

Di Virgilio. Parma 30 settembre 2015

LATTE SPOT Arresto del prezzo del latte spot. Solo un lieve rimbalzo è da segnalare per il latte pastorizzato spot di provenienza estera (+0,75%). In particolare il latte crudo spot nazionale è fermo nell'intervallo compreso tra 36,09 e 37,12€/100 litri di latte mentre lo spot pastorizzato estero con l'incremento registrato si colloca tra 34,02 e 35,05 €/100 litri latte.

BURRO E PANNA Listini del burro ancora in ascesa. Sette centesimi guadagnati da tutti i listini milanesi. +4,35% (1,20€/kg) anche per lo zangolato parmense con la prospettiva di un nuovo aumento sensibile nella prossima seduta di venerdì in considerazione della replica registrata ieri mattina alla borsa reggiana (1,27€/kg). Al galoppo invece da diverse settimane il listino della Crema di Latte contrattata a Milano che guadagna altri 6 centesimi (1,58€/kg) e analogamente la panna di centrifuga veronese prosegue la risalita seppure con un leggero distacco (1,50-1,55€/kg)

Borsa di Milano 28 settembre:
BURRO CEE: 2,67€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,87€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,87€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,67€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,58€/Kg.

Borsa Verona 28 settembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.
Borsa di Parma 25 settembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,20€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 29 settembre
BURRO ZANGOLATO: 1,27 1,27€/kg.

Burro 40 15

GRANA PADANO Ancora nessuna variazione ha riguardato i listini del Grano Padano.
Nello specifico i listini milanesi hanno confermato la forbice compresa tra 6,30 e 6,40 €/kg per la quotazione del 9 mesi e tra 7,05 e 7,70 è l'intervallo di prezzo per il 15 mesi d'invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO La flessione registrata a metà estate non è ancora stata colmata e i prezzi del Parmigiano Reggiano stagnano. Confermati quindi i prezzi alla piazza di Parma che lo lo scorso 18 settembre ha registrato l'intervallo 7,40-7,75€/kg relativamente al 12 mesi di stagionatura e tra 8,45 e 8,80€/kg per il 24 mesi d'invecchiamento.

(Grafici CLAL in fondo pagina)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Quali prospettive per il Parmigiano Reggiano? Se ne è discusso a Noceto (Parma) con il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai e la Vice Presidente Monica Venturini. A tappe forzate verso la modifica del disciplinare per fronteggiare il prossimo decennio.

di Lamberto Colla Noceto (PR), 29 settembre 2015
Il settore lattiero caseario sta attraversando una delicata fase di transizione compresso come è dalla contrazione dei consumi interni e dalla liberalizzazione a seguito della fine del regime delle quote latte.
Il Parmigiano Reggiano non si sottrae alla crisi che coinvolge l'intero settore ma può, anzi deve, trovare la strada in grado di riportarlo a emergere attraverso l'inasprimento dei contenuti qualitativi e distintivi del prodotto.

E' questo, in breve sintesi, il pensiero espresso dal Presidente Giuseppe Alai in occasione del convegno organizzato dal Centro di Consulenza Agriverde lo scorso martedi 29 settembre.

Quali prospettive per il futuro? E' la domanda che si pongono gli allevatori del comprensorio e che è stata girata ai massimi vertici del Consorzio Giuseppe Alai e Monica Venturini, presidente e vicepresidente rispettivamente, dal rappresentante di Agriverde, Mauro Scaccaglia il quale, introducendo i temi del convegno, ha voluto aggiungere altri argomenti caldi come l'utilizzo del robot di mungitura e la sua finanziabilità nell'ambito del Piano di Sviluppo Rurale.

PRRE Noceto 29set151

A rispondere a questi ultimi interrogativi è stata Monica Venturini sottolinenando che "stante al disciplinare attuale non vi è uno specifico divieto all'utilizzo del Robot di mungitura salvo il fatto di rimanere nell'arco temporale delle 4 ore di mungitura e delle 2 ore di trasporto". Si apre invece, secondo la dirigente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, il tema della economicità e a tal riguardo invita gli allevatori a fare bene i conti. "da più parti del territorio, prosegue Monica Venturini, viene la richiesta di utilizzare il "robot" per poter fare un minor ricorso alla manodopera ma ad oggi non abbiamo studi concreti per affermare con sicurezza che la tecnologia sia da favorire o meno." Per quanto concerne la finanziabilità dell'impianto attraverso il PSR, secondo la vice presidente, non sussistono delle specifiche limitazioni e perciò "potete fare domanda di finanziamento ma attenzione ai conti perché è un impianto che mi dicono vada bene per le medie stalle quelle da 60-65 vacche".

PRRE Noceto 29set15 3

Se dalla tecnologia potrebbe giungere un'aiutino alla economicità del processo produttivo è invece dal miglior posizionamento di mercato del prodotto che deve derivare quella quota di marginalità in grado di garantire la redditività d'impresa e il rinnovamento del disciplinare di produzione del "Parmigiano", in discussione in questi ultimi mesi, potrà dare nuovo impulso positivo sia al tema connesso ai costi di produzione sia al miglior posizionamento e affermazione del prodotto sui mercati di riferimento.

Sull'argomento è perciò chiamato a intervenire il Presidente Giuseppe Alai il quale, ancor prima di entrare nel cuore degli argomenti coglie l'occasione di una platea composta prevalentemente da operatori della filiera per fare chiarezza in merito a quattro argomenti molto dibattuti fuori dalle sedi istituzionali.

Una premessa indispensabile - anticipa Alai - per fare chiarezza e si comprenda la verità su alcune questioni di moda in questo periodo "senza girare intorno agli argomenti ma in modo aperto e chiaro e che sono: la promozione che fa il consorzio e perché si vede sempre il Grana Padano? La "pubblicità gratuita" di Pornhub, perché il sugo Barilla porta il Grana Padano e non il Parmigiano Reggiano e infine perché il consumo è solo nelle zone d'origine e nelle regioni limitrofe. Per il primo argomento la differenza la fa la disponibilità di risorse, 40 milioni del Grana Padano contro i 20 del consorzio".

I dati illustrati da Alai sono, come dallo stesso evidenziato, facilmente rintracciabili su internet nel sito del Grana Padano. Dati dai quali si evince che la possibilità di investimento sul territorio nazionale è di 1 a 5 nonostante entrambi i consorzi sostengano spese di funzionamento per 9 milioni e 5 milioni di promozione sull'estero. La differenza la fanno i 18 milioni che il Grana Padano acquisisce dalla marchiatura differenziata quindi dalle sanzioni per la maggiore produzione.

PRRE Spot Porno Pornohub

 

Entrando nel secondo argomento caldo, ovvero la pubblicità derivata dallo spot di Pornhub, la questione riguarda l'utilizzo del marchio non autorizzato mentre nulla di osceno è stato mostrato. "Oggi quello spot, sottolinea Alai, è visibile su tutti i siti internet ma nella sua limpidezza dove si vede questo signore che paragona la qualità premium del sito pubblicizzato come lo è il Parmigiano Reggiano nel suo settore. Terzo elemento caldo dicevamo è il sugo Barilla. Noi ci siamo dati una regola ben precisa per autorizzare l'esposizione del parmigiano reggiano in etichetta. Occorre che vengano rispettate due condizioni: che vi sia almeno il 4% sul peso complessivo e che sia l'unico formaggio utilizzato." Venendo infine all'ultimo argomento "fuori tema" il presidente, dati Nielsen alla mano, smentisce il luogo comune che il Parmigiano Reggiano sia consumato solo in zone limitate della penisola. Anzi la distribuzione è invece molto omogenea e non vi è un'area Nielsen che non abbia una copertura inferiore al 20% con punte del 28% e del 23% nelle isole.

PRE Noceto 29set15 2 PRRE Noceto 29set15 4

Esauriti quindi questi argomenti di corollario il presidente entra nella illustrazione degli elementi in discussione nel travagliato percorso che sta conducendo alla modifica del disciplinare di produzione.

"Nel caso nostro - sottolinea Alai - deve rimanere saldissimo il legame con il territorio e la differenziazione dagli altri prodotti."

La qualità perciò come valore distintivo e in questa ottica anche la temperatura contribuisce a qualificare il Parmigiano Reggiano. Vero è che il processo di caseificazione va ugualmente a buon fine anche a temperature inferiori ai 18 gradi come alcuni operatori sostengono ma, secondo gli esperti interpellati dal Consorzio, sotto ai 18 gradi la carica batterica mesofila, quella ritenuta utile a generare i fattori di tipicità del parmigiano reggiano, viene compromessa abbattendo perciò il tasso di distintività e tipicità del prodotto.

Altro elemento in discussione è la gestione dei magazzini che deve essere migliorata.

Molto si sta discutendo sullo dibattuta  sbiancato e la possibiità che sia oggetto di ritiro e destinato al consumo fresco. Una decisione che si lega a doppio filo anche all'ultimo tassello in discussione e che riguarda i controlli in grattugia. Alcuni vorrebbero che vi fossero dei controlli diretti in fase di lavorazione sui 27 centri di grattugia oggi presenti sul territorio, cosa che comporterebbe l'assunzione di 54 addetti e un costo di oltre 2 milioni di euro, altri invece che i controlli avvenissero sul prodotto grattugiato. Attraverso l'analisi degli isotopi, della lisozima e altri indicatori, si sarebbe in grado di intercettare le composizioni che non rispettano disciplinare. Unico neo sarebbe rappresentato dallo sbiancato che non potrebbe essere individuato per effetto della familiarità con il Parmigiano Reggiano ed è questo un motivo in più a sostegno di coloro che propendono verso le tesi del ritiro di questa particolare tipologia merceologica.

A conclusione del convegno intervengono il Vicesindaco Desolina Bizzi e il Sindaco di Noceto Fabio Fecci i quali, oltre ai saluti di rito, invitano a investire su questa pregiatissima produzione così fortemente radicata anche nel comune nocetano. Compatibilmente con le sempre più limitate possibilità di erogazione dovute al patto di stabilità che blocca le spese anche a quelle amministrazioni che hanno le risorse in cassa (2,4 milioni disponibili ma non utilizzabili dal comune di Noceto) l'amministrazione comunale è disponibile a affiancarsi alle iniziative in grado di promuovere la qualità del Parmigiano e perciò vedrebbero bene un maggior coinvolgimento del Consorzio del Parmigiano Reggiano nella splendida e partecipata corsa Farm Run che ha avuto il battesimo lo scorso agosto a Noceto.

8 Aiutino grazie Di nulla 13 Mario dai videogiochi 1

 

Pubblicato in Agroalimentare Parma
Domenica, 27 Settembre 2015 11:42

Quali prospettive per Parmigiano Reggiano

Se ne discuterà il prossimo martedi 29 settembre a partire dalle ore 10,00 presso la Sala Civica del Comune di Noceto (PR). Interverranno il Presidente del Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai e la Vicepresidente Monica Venturini.

Noceto (PR) - 27 settembre 2015

La crisi che sta travolgendo il settore lattiero caseario nazionale ha coinvolto anche il Formaggio Parmigiano Reggiano.
Misure importanti sono state, per tempo, poste in essere dal Consorzio del Parmigiano Reggiano anche in previsione della della fine del regime delle quote latte, una per tutte l'avvio del progetto delle Quote Formaggio.

Per discutere sulle prospettive future, Agriverde, ha organizzato per il prossimo martedi 29 settembre alle 10,00 presso la Sala Civica di Noceto (Parma) un incontro con il Presidente Giuseppe Alai e la Vice-Presidente Monica Venturini per confrontarsi con gli allevatori e i presidenti dei caseifici.

I temi che verrano dibattuti:

1. Avvio del P.S.R.: quali tecnologie al servizio del Parmigiano Reggiano?
2. Prospettive di mercato del Parmigiano Reggiano
3. Parmigiano Reggiano e salute. Le valutazioni dal convegno recentemente organizzato a Expo 2015
4. dibattito e varie

L'incontro, fa sapere Agriverde, è aperto al pubblico. Martedi 29 settembre alle 10,00 presso la Sala Civica di Noceto (Parma)

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