Dal 14 marzo al 16 maggio il Parco Ducale si trasformerà in un osservatorio per ammirare il cielo
Parma 12 Marzo 2015 -
Due mesi dedicati al meraviglioso mondo delle stelle. A Parma, nei pressi Palazzetto Eucherio Sanvitale, all’interno della splendida cornice del Parco Ducale, arriva il Planetario didattico, importante iniziativa organizzata grazie ad Omnia Eventi Comunicazione in collaborazione dell’Amministrazione Comunale.
Da sabato 14 marzo a sabato 16 maggio, sarà possibile assistere ad emozionanti proiezioni che accompagneranno il pubblico in un viaggio coinvolgente alla scoperta della volta celeste. Grazie al Planetario, si potrà osservare ad uno spettacolo solitamente riservato solo a chi decide di allontanarsi dall’inquinamento cittadino per raggiungere quei luoghi dove l’aria più pulita e limpida permette una visione completa e meravigliosa del cielo stellato.
Dopo l’inaugurazione, in programma sabato 14 marzo alle ore 16.30, il Planetario sarà aperto tutti i giorni, dal lunedì al sabato, la mattina con proiezioni riservate alle scolaresche, con vendita di eventuali posti liberi fino a esaurimento. Al pomeriggio, gli orari al pubblico sono alle ore 15.30, 16.30 e 17.30 dal lunedì al venerdì, mentre al sabato e alla domenica pomeriggio ci sarà anche la proiezione delle 14.30 e delle 18.30. La domenica mattina, infine, proiezioni alle ore 10 e alle ore 11.
E’ possibile saperne di più su orari, disponibilità e prezzi consultando il sito www.planetarioparma.com, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 329-3682484.
I cieli e le stelle sono protagonisti anche della mostra fotografica Diversi Cieli che, per i due mesi di apertura del Planetario, sarà allestita all’interno del Palazzetto Eucherio Sanvitale. Concepita come un viaggio tra passato e futuro, con continui rimandi tra cultura etnografica e cosmologia, l’esposizione si articola in sei tappe, scandite con pannelli testuali elaborati dagli astrofisici dell’Associazione Googol, arricchiti dalle spettacolari immagini NASA/ESO e da una ricca iconografia tratta da manufatti artistici, testi antichi e disegni originali. L’ingresso alla mostra è gratuito negli orari di apertura del Planetario.
L’organizzazione del Planetario didattico ha permesso di instaurare una serie di collaborazioni per permettere la migliore diffusione dell’evento ed arricchire i due mesi al Parco Ducale con una serie di iniziative collaterali. Oltre agli accordi stipulati con il Museo del Cibo, con reciprochi sconti sui biglietti di ingresso, con la Fipav provinciale e il circuito Minivolley e con l’Associazione Parmakids, sono in cantiere - grazie alla collaborazione con alcune librerie di Parma, da Piccoli Labirinti a Libri e Formiche al PopStore - alcuni appuntamenti dedicati a presentazione di libri, laboratori per i piccoli ed altri spettacoli legati al mondo degli astri e del cielo.
Il calendario degli eventi sarà pubblicato e aggiornato sul sito www.planetarioparma.com e sulla pagina ufficiale facebook Planetario Parma.
Di Chiara Marando – Sabato 07 Marzo 2015
Sempre più spesso si cerca di stare attenti a ciò che si mangia, alla ricerca di alimenti biologici coltivati e prodotti con cura e rispetto per animali e natura. Un modo diverso di nutrirsi, meno favorevole agli eccessi e più attento alla qualità. Una nuova filosofia che non si lega strettamente a regimi alimentari particolari, ma piuttosto al concetto di una salute personale e del pianeta da preservare e proteggere.
Certo, applicare questi principi tutti i giorni non è semplice, richiede pazienza e volontà, soprattutto in cucina dove, complici il continuo correre e gli impegni, spesso ci limitiamo a pasti veloci e poco curati.
E se invece ci concedessimo qualche attimo in più?
Proprio queste sono le basi che hanno ispirato Francesco e Chiara nella loro nuova avventura: “Jaki”, un locale dall’aspetto luminoso e confortevole dove fermarsi per mangiare qualcosa di appetitoso, allegro e genuino, per una colazione o pausa pranzo in totale relax dimenticando l’orologio.
Le proposte del menù di “Jaki” sono la sintesi golosa della “Cucina Naturale”, idee che seguono la stagionalità e prendono forma da materie prime di grande qualità, accuratamente selezionate e lavorate ogni giorno per garantire il massimo della freschezza.
Ad occuparsi dei clienti, accoglierli con il sorriso e coccolarli è Francesco, mentre la regina ai fornelli è Chiara. Un lavoro nato quasi per caso, dalla curiosità e passione per il cibo che l’ha portata a studiare e sperimentare sempre nuove combinazioni. Le sue sono ricette appetitose ed equilibrate preparate principalmente con verdura, frutta, legumi, cereali, soia e suoi derivati. In altre parole perfette per i vegani, ma altrettanto stuzzicanti per chi non rinuncia a nulla. Un trionfo di colori e profumi che esplodono nel piatto, tavolozze che danno allegria ed appagano il palato.
Ogni giorno potrete mangiare qualcosa di diverso, specialità al cucchiaio come la Vellutata di topinambur e finocchi, oppure quella con cavolo cappuccio viola, cipolla rossa e quinoa, ideali per le giornate più fredde. Ed ancora piatti unici come gli Spaghetti integrali con pesto di tofu, basilico e noci, lo squisito Strudel di farro integrale con ripieno di scarola accompagnato da finocchi carote e mele, le Lasagne a colori con verdure miste e lo Sformatino di quinoa e zucca. Ma la creatività in cucina non ha limiti ed anche le ricette più tradizionali possono essere rielaborare in una chiave più curiosa: la classica pasta e fagioli per Chiara si è trasformata in tortelloni ripieni di fagioli.
Poi ci sono i dolci, tutti senza uova, latte o burro. Delizie come la Torta di carote e cocco, la Panna cotta di miglio con crema di castagne, la Crema alla vaniglia con pan di spagna di carote oppure quella di Zucca con granella.
Infine, dato che il buongiorno si vede dal mattino, anche la colazione deve avere i suoi dolci, tutti golosi e cucinati con la stessa filosofia: muffin, torte e fette biscottate da assaporare con un ottimo cappuccino preparato con latte di soia, riso o mandorle.
E quando il tempo stringe, e non potete allontanarvi dall’ufficio o da casa, si può sempre ordinare a domicilio.
Jaki – Caffè e Cucina Naturale
Strada Aurelio Saffi 78/B
43121 Parma
Tel. 339 4798020
Successo per l’edizione 2014 del progetto “I Luoghi del Cuore”. La petizione a favore della salvaguardia del “Casino dei Boschi” ha raggiunto il 67° posto.
Parma 25 Febbraio 2015 -
Non soltanto segnalazioni, ma una vera e propria crescita della partecipazione organizzata da parte di associazioni, gruppi e comitati che si sono attivati a sostegno del progetto “I Luoghi del Cuore”, uno strumento importante di sensibilizzazione in favore del nostro straordinario patrimonio storico culturale. L’edizione 2014 ha registrato un successo senza precedenti con un totale di 1.658.701 voti raccolti, segnale che riesce a testimoniare quanto, nei suoi 10 anni di vita, questo censimento sia riuscito a diffondersi e radicarsi nell’opinione comune.
Proprio all’interno di questo progetto era stata lanciata l’iniziativa di raccolta firme per la salvaguardia e ristrutturazione del “Casino dei Boschi”, anima dei meravigliosi Boschi di Carrega, raro esempio di integrazione progettuale tra architettura e paesaggio. La speranza è quella che l'edificio storico possa essere preso a balia dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) e riportato all’antico splendore.
Sono stati raccolti 5.567 voti, un risultato che ha permesso alla questione di raggiungere il 67° posto nella categoria del palazzi storici ed al 1° nella categoria a livello regionale.
I prossimi passi saranno decisivi e porteranno, a partire da Marzo, all’apertura di una nuova e importante fase di lavoro, secondo le Linee Guida per gli interventi dedicate ai luoghi che hanno ottenuto almeno 1.000 voti. I diversi referenti potranno, infatti, presentare al FAI una richiesta di intervento legata a progetti concreti, attuabili in tempi certi e dotati di un co-finanziamento che garantisca un sostegno reale proveniente dai territori di riferimento.
Dal 17 al 20 gennaio 2015 Fiera Milano ospiterà Homi, il Salone dedicato al lifestyle e riservato agli operatori di settore.
Anche quest’anno la storica vetreria Bormioli Rocco, da sempre punto di riferimento della qualità e del design made in Italy, sarà presente all’evento per proporre ai visitatori un’attenta selezione dei prodotti divenuti ormai un vero e proprio simbolo di stile, ma soprattutto per presentare loro le accattivanti novità del 2015. (PAD 2 Stand D22 - E 21)
L’intramontabile vaso “Quattro Stagioni” si mostra oggi in una veste nuova, ovvero dotato di un manico che ne ridisegna la funzione per trasformarlo in contenitore da cocktail e venire incontro al trend “drink in a jar” che sta spopolando in tutte le città metropolitane. La famiglia Quattro Stagioni si completa anche con le nuove bottigliette graduate da 40 e 20 cl, ideali per conservare e trasportare freschi succhi di frutta o passate o yogurt.
Quello firmato Bormioli Rocco è un 2015 fatto di idee innovative che si trasformano in altrettanti colorati e divertenti prodotti decorati. Ne sono un esempio la bottiglia ed i bicchieri Water, nati per festeggiare la giornata mondiale dell’acqua, oppure i vasi, le bottiglie ed i bicchieri Retrò, ispirati a disegni ed oggetti cult di inizio Novecento e degli anni Cinquanta. Ed ancora, i bicchieri Arches e Naos, presentati nei delicati e attualissimi colori Candy, oppure quelli della linea Officina 1825, con il loro inconfondibile stile vintage.
Insomma, un distillato di bellezza e qualità che consentirà agli operatori del settore di comprendere la cura e l’attenzione con cui Bormioli Rocco studia e realizza i propri prodotti così che ogni oggetto esca dal quotidiano per diventare un’icona.
(Fonte: Ufficio Stampa Zenzero Comunicazione)
Sono sempre più numerose le persone, adulti e bambini, che hanno una reazione allergica; 1 su 10 soffre di asma bronchiale e gli esperti stimano addirittura che nel 2015 1 su 2 potrà soffrire di malattia cronica allergica. Questa epidemia di allergie ha indotto una ingannevole offerta di esami non attendibili eseguiti in ambienti inappropriati che tendono ad individuare troppi falsi allergici. Al contrario una diagnosi accurata basata su prove scientifiche permette di orientare la cura con trattamenti efficaci.
Così il Centro Diagnostico Europeo Dalla Rosa Prati ha promosso la settimana delle allergie dal 19 al 23 gennaio 2015, presso la sede di via Emilia Ovest 12. Ai Cittadini che desiderano accostarsi alla diagnostica delle malattie allergiche verranno eseguiti test cutanei e prove di funzionalità respiratoria gratuitamente, ed al termine della prova sarà consegnato l’esito con i consigli pratici da parte dell’Allergologo, il prof. Giovanni Cavagni.
Chi lo vorrà, potrà prenotarsi telefonando al numero 0521-2981.
Di Chiara Marando – Sabato 20 Dicembre 2014
La birra è una delle bevande alcoliche più antiche e diffuse al mondo, un prodotto dai molteplici sapori e profumi la cui storia si perde nel tempo. Un prodotto affascinante che riporta alla natura ed ai suoi frutti, fatto di elementi semplici ma nello stesso tempo fondamentali.
Ed è proprio questo fascino che ha colpito Enrica portandola a rendere concreta un’idea, un progetto che nasce dalla volontà di tornare alla terra e recuperare quella che era l’azienda agricola di famiglia, riconvertire l’attività tradizionale fondendola con qualcosa di innovativo. Ed ecco che, nel marzo 2013, è riuscita ad inaugurare la sua creatura: Il Birrificio Farnese. Un nome che riflette le origini del territorio, quello di Fontevivo, ed una filosofia che si fonda sulla capacità di trasformare le risorse della terra in qualità alimentare, in un prodotto d’eccellenza come la birra, quella artigianale.
A supportare Enrica ci sono il fidato Massimiliano, irrinunciabile compagno di lavoro, la giovanissima Giulia che si occupa della produzione, e Francesco Maria Stella, prezioso mastro birraio nonché tecnologo alimentare con un Master in birra e distillati conseguito all’ International Centre of Brewing and Distilling - Heriot-watt di Edimburgo.
Una squadra unita nel lavoro con lo scopo di creare un risultato unico, preparato con materie prime accuratamente scelte e la passione di chi mette l’anima in ciò che fa. L’orzo, ad esempio, è stato selezionato da uno dei massimi produttori italiani ed ora viene coltivato direttamente nell’azienda agricola, nei campi che si estendono lungo la tranquillità del fiume Taro. Non è un caso se questo risulta essere l’unico birrificio riconosciuto dalla Condotta Slow Food di Parma, marchio che si occupa di salvaguardare il territorio e la filiera corta.
Ciò che contraddistingue il Birrificio Farnese è anche la costante ricerca che si trova dietro ogni tipologia di birra, uno studio accurato per bilanciare i singoli ingredienti, per dare corpo ad ogni sorso. Miscele che si rifanno alla tradizione con quel tocco di personalità in più: la classica ed equilibrata “Pasha”, la leggera ed agrumata “Blanche”, la rinfrescante “Blonde Ale”, l’avvolgente “Golden Ale”, la scura “Black Ale”, la profumata ed intensa “Calumet” e l’avvolgente “Graal”.
Non solo piacevoli da assaporare, ma anche perfette per accompagnare ed esaltare abbinamenti gastronomici. Ad ogni birra corrispondono altrettanti accostamenti mangerecci (www.birrificiofarnese.it), ma è anche piacevole scoprire le tante ricette che vedono in questo meraviglioso prodotto l’ingrediente principe di ogni preparazione, dal Birramisù, al coniglio alla birra, fino alla focaccia di spinaci e formaggio….provate a guardare qui.
In prima nazionale a Teatro Due di Parma, dall'8 al 18 Gennaio 2015, il debutto alla regia di Fulvio Pepe con la storia corale e poetica di una comunità in crisi, alla scoperta del potere miracoloso della musica e della solidarietà.
Parma 05 Dicembre 2014 -
Quasi una favola, con la forza dei grandi sentimenti e la levità delle piccole cose quotidiane; una storia d’amore corale, in cui una comunità che annaspa nelle sabbie mobili della crisi riscopre il valore dell’amicizia, dell’arte, della speranza: Gyula, testo scritto e diretto da Fulvio Pepe, attore di grande talento, tra teatro e televisione, al suo debutto alla regia teatrale, prodotto da Fondazione Teatro Due di Parma, dove sarà in scena a partire dall’8 gennaio 2015, con repliche fino al 18. In scena Ilaria Falini, Orietta Notari, Gianluca Gobbi, Enzo Paci, Alberto Astorri, Nanni Tormen, Ivan Zerbinati, Alessia Bellotto, Antonio Zavatteri, Tania Rocchetta, Massimiliano Sbarsi costruiscono un delicato carillon scenico, il cui cuore è l’efficace meccanismo drammaturgico in cui ogni personaggio con le sue peculiarità contribuisce all’ingranaggio; le luci sono create da Pasquale Mari, lo spazio è disegnato da Mario Fontanini.
In un tempo e un luogo indefiniti, un “qui ed ora” lontano eppure molto simile al nostro oggi precario, vive Gyula, un ragazzo diverso ma di grande sensibilità e dignità, amorevolmente cresciuto da mamma Eliza. Intorno a loro si raccoglie un vicinato racchiuso in poche strade, un bar e una vecchia falegnameria: a personaggi pragmatici e terrigni si affiancano caratteri più eterei e romantici, tutti impegnati a sopravvivere alla morsa della crisi, che chiude tanto le fabbriche quanto le orchestre, che strozza i sogni, soffoca le speranze di chi desidera seguire le proprie passioni o semplicemente condurre un’esistenza tranquilla. Bogdan e Adi sono operai, Messi è capo cantiere, Yuri fa il tranviere, Viku il barista, Nina è un’ubriacona, il Maestro Jani era un violinista, ora non lo sa più, Tania è sua moglie…: questo il coro di voci ed esistenze che si intrecciano, complici una serie di coincidenze, con quella di Gyula, personaggio di lacerante purezza e di tenera ingenuità. Così, l’essere apparentemente più fragile e in difficoltà diviene invece l’unico in grado di incidere la grevità della realtà che lo circonda: Gyula diviene il sorprendente artefice di un piccolo, grande miracolo, convincendo tutti che è possibile scoprire nuove possibilità e afferrarle, se si ha passione e si crede in sé e in chi ci vuole bene.
Con questi pochi ma toccanti elementi, Fulvio Pepe mette in scena la vita quotidiana di una comunità qualunque, che diviene speciale grazie all’intervento di un “diverso”: il pubblico incontrerà le miserie e le speranze di personaggi semplici e vicinissimi alla vita, in una favola popolare e poetica che ha il sapore della tradizione e la freschezza della nuova scena italiana.
Vera protagonista è la piccola storia d’amore del sottotitolo: quella fra la madre e il figlio disabile e quella fra l’autore del testo, Fulvio Pepe, e la musica, elemento che attraversa e permea tutta la narrazione. “C’è qualcosa nella musica che mi ricorda l’amore” – ha dichiarato l’autore e regista – “La sua capacità di aggirare la sfera della coscienza, permette di far emergere delle parti di noi profonde e sconosciute, delle parti dell’Io pure e spudorate. Credo che proprio la spudoratezza sia la prima caratteristica dell’amore, come la verità. Di entrambe le cose io ho estrema paura, eppure so che entrambe, in un modo di cui non mi so spiegare, sono intimamente legate al testo”. Musica e arte dell’attore: due elementi cruciali per Pepe, che aggiunge: “Gyula ha la struttura narrativa di una favola e parla al pubblico attraverso una grammatica infantile, che trova il suo culmine in un lieto fine nato quasi involontariamente. Nella scrittura sono stato guidato dalla volontà di scrivere belle parti, ruoli gustosi, croccanti da recitare per attori di cui conoscevo già le caratteristiche e con cui desideravo lavorare, arrivando a constatare come nella fase finale di allestimento un testo appartenga alla fine immensamente di più all’attore che lo interpreta che all’autore che lo ha scritto. La scoperta di questa verità ancestrale mi ha commosso ma ha soprattutto permesso il primo miracolo di Gyula: proiettarmi in una dimensione più matura del mio lavoro. Lo spazio di Teatro Due è stato l’alveo naturale di questo processo di creazione”.
Fulvio Pepe (Bari, 1972) si è diplomato al Teatro Stabile di Genova e ha lavorato in teatro con registi come Peter Stein (I demoni), Giuseppe Patroni Griffi (Il Vizietto), Valerio Binasco (Nocciolne, Romeo e Giulietta, La Tempesta, Il Mercante di Venezia), Jurij Ferrini (Cymbeline), Marco Sciaccaluga. Attore cinematografico per Fulvio Ottaviano (Una talpa al bioparco) e Citto Maselli (Il fuoco e la cenere) e in diversi film televisivi e serie Tv (Romanzo Criminale, Montessori, Borsellino, Nati ieri), nel 2008 ha vinto al Torino Film Festival il premio come migliore cortometraggio con A chi è già morto a chi sta per morire, da lui scritto e diretto.
Info e prenotazioni: Biglietteria di Teatro Due, tel. 0521/230242, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.teatrodue.org
(Fonte: Ufficio Stampa Teatro Due)
Una lunga maratona di interventi dedicata al mondo dell’e-commerce ed alle strategie di marketing per vendere online. Anche quest’anno il Web Show 2014 conferma il suo successo e la sua capacità di guardare al futuro
Parma 02 Dicembre 2014 -
Una full immersion nel mondo dell’e-commerce, tra innovazione, strategie di marketing e case histories di successo insieme ad interventi di relatori nazionali ed internazionali. Tutto questo è stato il Web Show 2014, la 6ˆ edizionedell’ormai consueto convegno autunnale organizzato da Zenzero Comunicazione, dal titolo “WEB SHOW: E-COMMERCE EVOLUTION. Il cliente al centro della tua strategia di vendita. Trend, idee e casi pratici”.
Quella che si è svolta venerdì 28 Novembre 2014, presso l’Hotel San Marco di Pontetaro, è stata una giornata intensa nella quale un folto pubblico di aziende, professionisti e guru del web ha seguito con grande interesse i tanti interventi che si sono susseguiti nel corso dell’appuntamento.
Ad aprire il lavori è stata Valentina Pasquali, Digital Strategic Planner Zenzero Comunicazione, che ha illustrato l’esperienza di Andrew’s Ties e della sua Chat Online, ovvero la voce del nuovo commesso digitale in grado di seguire il cliente esattamente come farebbe quello tradizionale. Subito dopo Paolo delle Piane, Communication and Senior Product Manager [ comfort zone ] skincare division Davines, e Chiara Vaccari, PR Social Media and Digital Marketing Manager Davines, hanno raccontato la strategia di multicanalità messa in atto da Davines e volta adaumentare la conoscenza e fidelizzazione verso il brand, nonché le occasioni di visita al punto vendita.
Grande risalto è stato dato anche all’importante ruolo svolto dalla mente e dal passaparola nella fase di acquisto online, elementi che Maurizio Catellani, VP Sales and Strategic Marketing ACTOR, ha esaminato mettendo in luce quanto il marketing sia legato alla neuroscienza. L’intervento tenuto da Milvia Bonvicino, Head of Client Services trnd Italia, ha poi completato l’argomento esponendo la metodologia del Collaborative Marketing che pone il cliente al centro della strategia, ed evidenziando quanto il giudizio diretto del consumatore possa essere di supporto allo sviluppo di un determinato marchio.
Nel pomeriggio è stato il turno di Andrea Allara, Sales Manager Italia Sofort, che ha presentato un nuovo sistema di pagamento online che permette di acquistare utilizzando direttamente i propri dati di home banking. Giorgio Taverniti, Esperto SEO e fondatore Forum GT, si è poi rivolto al pubblico con alcuni consigli pratici per raggiungere la Prima Pagina di Google. Per analizzare con occhio attento il nuovo volto dell’e-commerce è intervenuto Mario G. Messina, Presidente e Chief Creative Officer
MgM Gold Communications – New York, che in call conference dal Texas ha preso in esame le possibili strategie per essere innovativi ed ottenere il massimo dal proprio shop online.
Infine, Monica Gagliardi, responsabile e-Commerce, Partnership e CRM OVS, ha raccontato la strategia omnichannel messa in atto da OVS e la sua rivoluzionaria Digital Shopping Experience tramite tecnologia Google Enterprise.
(Fonte: Ufficio Stampa Zenzero Comunicazione)
Di Chiara Marando – Parma 29 Novembre 2014
Tutto parte da un diario, una raccolta di ricette casalinghe che narrano la quotidianità di una famiglia, la sua storia. Una storia iniziata quando la “più splendida delle normalità” viene stravolta improvvisamente . A raccontarla è Ilaria Bertinelli, interprete e traduttrice di professione, ma prima di tutto mamma di Gaia a cui, all’età di soli sei anni, è stato diagnosticato il Diabete di Tipo 1 e la Celiachia. Due patologie autoimmuni, due ombre sul futuro impossibili da ignorare. Da quel momento la loro vita non è stata più la stessa e l’unico scopo di Ilaria è stato quello di aiutare sua figlia a vivere la sua nuova condizione nel modo più sereno possibile, soprattutto in quei momenti di convivialità come la tavola.
Comincia così la sperimentazione in cucina per preparare piatti appetitosi con gli ingredienti giusti, per condividere i sapori ed il divertimento della scoperta.
“Uno chef per Gaia”- La gioia della cucina per diabetici celiaci e appassionati: ricette con e senza glutine, con e senza zucchero – (edizioni Maria Margherita Bulgarini) non è altro che questo, ovvero il diario di famiglia trasformato in un libro. Preparazioni da veri gourmet con ingredienti, dosi ed accorgimenti, ottime da assaporare e bellissime da guardare.
Ciò che ha spinto Ilaria a pubblicare questi piccoli segreti ai fornelli è stata la voglia di aiutare, fornire un piccolo contributo per una vita migliore a tutti coloro che soffrono degli stessi problemi, sottolineando il fatto che questa tipologia di Diabete si manifesta in modo subdolo proprio nei bambini, o nei giovani fino ai trent’anni, e che l’attenzione costante può fare una grande differenza.
Ed è proprio questa voglia di condividere che la porta tutt’ora in giro per l’Italia a presentare e cucinare le sue ricette davanti ad un pubblico attento a non perdere nemmeno una parola. Serate come quella appena svoltasi nella suggestiva cornice dello Store Barazzoni – I Love my House di Parma, dove in poche e semplici mosse, e con il suo sorriso, è riuscita a dare vita ad uno show cooking di alto livello. Inutile dire che i profumi ed i colori facevano da padroni.
Ricette come il Tronchetto di Cioccolato, i Biscotti di Natale ed i Cupcakes, per poi finire con una splendida casetta di pasta frolla decorata con la glassa. Dei veri gioielli di pasticceria golosi, delicati e perfettamente equilibrati in ogni componente.
Giusto per stimolare un po’ la curiosità ecco i segreti per una deliziosa pasta frolla, ideale per i “Christmas Cookies”:
400 gr. di Farina da scegliere nella variante con o senza glutine
2 uova
150gr di burro
100 gr di zucchero
Per chi lo desidera si possono aggiungere anche 8/10 gr di lievito.
Mixare tutti gli ingredienti ed impastare. La pasta frolla andrà poi stesa con il mattarello e tagliata con delle formine a scelta.
Per la glassa, invece, è necessario prendere dell’albume d’uovo ed unirlo a zucchero a velo e colorante per alimenti, se si desidera cambiare tonalità, mescolando con un cucchiaio. Ricordatevi che l’albume rende molto, quindi andrà usato in piccole quantità, mentre la dose di zucchero a velo determinerà la consistenza della vostra glassa. Quando sarà pronta basterà inserirla in un sac à poche e decorare a piacere i biscotti precedentemente cotti.
Di Chiara Marando – Domenica 23 Novembre 2014
La storia non è fatta solo di grandi uomini e delle loro imprese, esiste da sempre un mondo silenzioso e brulicante di energia senza il quale nulla sarebbe potuto accadere, pilastri fatti di semplice quotidianità vissuta da gente altrettanto semplice. Guareschi lo definiva “Il mondo piccolo”, una realtà apparentemente insignificante della quale è facile ignorare l’esistenza.
Ma è proprio questo il filo conduttore che lega i personaggi indaffarati con le loro vite tra le pagine scritte da Guido Fontechiari, pittore e restauratore, nel suo primo romanzo “il Tesoro del Taro” (Ed. Fermento), presentato davanti ad un folto pubblico nella cornice della Libreria Feltrinelli di Parma.
Un volo della memoria al suo passato di bambino, tra ricordi ed aneddoti della piccola comunità contadina di Guado, grazioso borgo a metà strada tra San Secondo e Fontanellato, nella Bassa Parmense. Un angolo di mondo dove si intrecciano, tra passato e presente, le vite dell’autore e di persone comuni: dal sagrestano, al molinaro, alla maestra, fino ad un cantante lirico a dir poco originale. Poi c’è il “Tesoro”, forse perduto o forse no.
Una narrazione che si adagia sulle note musicali e si inoltra tra le nebbie della Bassa, tra le sue abitudini e tradizioni, in una vena malinconica di quel passato che fu e si è perso per sempre. Quello che traspare è l’acuta osservazione delle passioni intense, delle stranezze e delle brutture a cui viene sottoposta l’Arte, ovvero la limpida rappresentazione della dignità umana costruita sul lavoro, sulla cultura e sulle emozioni. Per farlo il linguaggio cambia, a tratti diventa ironico, quasi scurrile, con vicende a volte piccanti altre più bizzarre. Quello che si intraprende è un viaggio alla scoperta di questo “Tesoro”, un percorso che passa attraverso storia e fantasia, tra personaggi che sembrano solo frutto della mente ed altri più concreti, una strada che avvicina ad un tempo lontano, in un luogo reale fatto da persone reali. Certo, il nome “Guado” non lo troverete sulla cartina, ma se guarderete attentamente ne riconoscerete il suggestivo paesaggio