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Sabato, 25 Aprile 2020 16:10

25 aprile 2020 - la celebrazione a Parma

Il discorso del Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, nella circostanza del 75esimo dalla Liberazione ma in piena crisi Covid-19.

Parma, 25 aprile 2020. Il 25 Aprile a Parma è stato celebrato con una cerimonia sobria, in linea con quanto previsto dalle misure anticontagio coronavirus. La liberazione dal nazifascismo, la fine della guerra ha coinciso quest'anno con un'altra importante battaglia, quella ingaggiata contro il Covid-19. Per questo non si sono svolti cortei di piazza ma, nel segno del principio #distantimauniti nei valori, il momento è stato celebrato dalle autorità senza la presenza del pubblico. La cerimonia è stata trasmessa in diretta sul portale e sulla pagina Facebook del Comune e dall'emittente televisiva locale.

La Festa della Liberazione, data fondamentale per la democrazia italiana, è stato un momento in cui i parmigiani, pur distanti fisicamente, si sono uniti idealmente nei valori e negli ideali connessi a questa importante ricorrenza che segna un momento cruciale della storia d'Italia ed è legata alla Resistenza, ai valori di libertà, uguaglianza ed alla lotta per la dignità ed i diritti dell'uomo, per la liberazione dal nazifascismo.

Le celebrazioni hanno visto il Sindaco, Federico Pizzarotti, ed il Presidente del Consiglio Comunale, Alessandro Tassi Carboni, fare tappa verso le 10.30 al Cimitero Monumentale della Villetta, per un momento di commemorazione, con la posa di una corona di fiori nel viale centrale del cimitero ed un mazzo di fiori al monumento al Partigiano, situato nell'arcata nord.

La mattinata è proseguita, poi, verso le 11, con la posa della corone d'alloro al monumento al Partigiano di piazza della Pace ed al monumento ai Caduti di Tutte le Guerre in via Melloni, alla presenza del Sindaco Federico Pizzarotti, del Presidente della Provincia Diego Rossi, dell'Assessore Regionale Barbara Lori e di Aldo Montermini in Rappresentante delle Associazioni Partigiane.

Al termine, il corteo ha raggiunto la Sala del Consiglio Comunale, dove, a porte chiuse, si sono tenute le allocuzioni ufficiali. Ha coordinato gli interventi Alessandro Tassi Carboni, Presidente del Consiglio Comunale di Parma. Al momento hanno preso parte il Prefetto Giuseppe Forlani e Aldo Montermini presidente provinciale Anpi, in rappresentanza di tutte le Associazioni Partigiane e Combattensticihe. La seduta è stata aperta dall'inno nazionale, eseguito a cura del Corpo Bandistico Giuseppe Verdi, trasmesso in streaming nella sala del consiglio.

Il Sindaco, Federico Pizzarotti, nel suo intervento, ha fatto appello alla speranza, alla fiducia, all'unità per vincere anche la battaglia che ha visto Parma colpita dal coronavirus ed i parmigiani, privati dalle libertà di muoversi e di incontrarsi. Ha citato lo scrittore Luis Sepúlveda, stroncato dal virus: "La libertà è uno stato di grazia, e si è liberi mentre si lotta per conquistarla". Il 25 Aprile, ha rimarcato il primo cittadino, è "per noi, il giorno della Memoria che porta con sé il seguente messaggio: lottare come in passato per i nostri diritti e la nostra sicurezza, ricordando i valori e gli ideali di chi ha affrontato i fantasmi della propria epoca, sconfiggendoli senza piegarsi". La Festa della Liberazione, quindi, come occasione per ricordare le "nostre radici antifasciste" e per fare in modo che "l'indifferenza non ci colga impreparati". Bella ciao, in questo senso, rappresenta un inno alla libertà, anche in tempi tristi e duri come quelli segnati dal coronavirus, uno stimolo per tutti a cantarla e rinnovare i valori che essa incarna.

Diego Rossi, Presidente della Provincia di Parma, si è soffermato sulla straordinarietà ed il valore di una ricorrenza, anche in tempi di distanziamento sociale. "E' per questo – ha sottolineato – che nell'essere uniti nella memoria riscopriremo con più profondità il valore del giorno della Liberazione, pietra miliare del percorso lungo la nostra storia". Ha ricordato i combattimenti ed il ruolo della Resistenza dai monti dell'Appennino alla città, i sacrifici di chi è scomparso per garantire la libertà ai propri figli e un futuro all'Italia, libera e democratica. Il Presidente della Provincia ha fatto riferimento ai valori della Costituzione ed ha citato un padre costituente, Pietro Calamandrei: "La resistenza vive ed è qui, è fatta di noi e dei nostri figli e dei nostri nipoti, è una certezza che non si spegne. Ogni tanto passano sul mondo momenti di crisi, di scoramento, non importa, la Resistenza resisterà"

Barbara Lori, Assessora Regionale, delegata del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, nel suo primo impegno pubblico, dopo essere stata colpita dal coronavirus, ha ricordato come il 25 Aprile rappresenti un momento di rinascita per l'Italia di oggi, così come quella di ieri, reduce dalla lotta all'antifascismo, in nome della libertà e della democrazia. "E' un'occasione – ha sottolineato – per guardare al futuro,con rinnovata fiducia, in una terra che ha visto i suoi cittadini protagonisti della lotta all'antifascismo". Ha ricordato la figura di Marco Pontirol Battisti, ucciso dai nazifascisti, nel 1944, a Felino, ed il forte debito di riconoscenza dell'Italia di oggi verso i Partigiani. Nel centenario della nascita, ha, poi, fatto riferimento alla figura di Nilde Iotti, Partigiana e Parlamentare, ed ha dedicato a lei il 25 Aprile 2020, per il suo contributo all'Assemblea Costituente, alla Costituzione, "per aver incarnato il senso dello Stato e delle istituzioni, con grande determinazione e impegno nel sostegno e difesa dei diritti e delle opportunità, del ruolo delle donne nelle istituzioni e nella politica". Ha fatto un appello al presidio quotidiano dei valori ed al senso di comunità connessi alla festa del 25 Aprile. "La Regione – ha sottolineato – intende mantenere vivo il ricordo dei valori e degli ideali legati al periodo della Resistenza, attraverso l'impegno costante in questo senso. Nella quotidianità è necessario rinnovare i valori e l'insegnamento del 25 Aprile".

 

DISCORSO del Sindaco (allegato file pdf)

 

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Autorità civili, religiose e militari, concittadini che seguite da casa, buongiorno a
tutti.
Bentrovati nel 75esimo anniversario dalla Liberazione dell’Italia dalla morsa
nazifascista.
Oggi per la prima volta nella storia della Repubblica ognuno festeggia confinato nella
propria abitazione.
Sui balconi sventolano le bandiere tricolore, come a salutare l’arrivo del pomeriggio
di festa, ma lo fanno al di sopra di strade deserte e immerse nel silenzio.
È il marchio inconfondibile di questo tempo, nel giorno in cui ricordiamo
l’importanza di essere una comunità unita come una grande famiglia.
Se ripercorressimo con la mente le ultime celebrazioni vedremmo una Piazza
Garibaldi stracolma di persone che, con una sola voce, intonano al cielo azzurro e
soleggiato “Bella Ciao”. Quella piazza è la nostra famiglia, quel canto è l’inno
dell’Italia che celebra la Libertà.
Oggi purtroppo non ci è permesso: una forza invisibile e silenziosa impone quel che
non avremmo mai voluto: l’allontanamento sociale, la mancanza di contatto, un
abbraccio dato con passione, un sorriso seguito da una stretta di mano.
Questa forza invisibile ci ha tolto dall’oggi al domani la possibilità di vivere come
sappiamo fare: da uomini liberi. Il suo gusto è l’amaro sapore della privazione.
Ci ha piegati? In apparenza sì.
Ci ha vinti? No. Perché potrà fermare quel che facciamo, ma non quel che siamo.
L’unità che viviamo oggi, quindi, rimane forte nello spirito e nel pensiero: ognuno è
a casa propria, ma in verità siamo tutti in piazza, insieme, a ricordarci che torneremo
a essere donne e uomini pienamente liberi, che nessuno potrà toglierci il diritto alla
libertà e alla sicurezza.
Se qualcuno dovesse provarci, noi lo combatteremo.
Se qualcosa intendesse piegarci, noi ci rialzeremo.
Se forze invisibili provassero a soggiogarci, noi le affronteremo.
“La libertà è uno stato di grazia, e si è liberi solo mentre si lotta per conquistarla”.
Sono preziose parole donate alla memoria dei giorni nostri. Le ha pronunciate lo
scrittore Luis Sepulvèda, tra le vittime del covid-19.
Le riporto a tutti noi in questo soleggiato e silenzioso 25 aprile affinché restino
scolpite nella roccia del tempo;
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la Memoria del passato si deve fondere con le battaglie e la memoria del presente,
solo ricordando il prezzo di chi ha lottato senza arrendersi ne riscopriremo il reale
valore.
Ecco rivelato il significato prezioso del 25 aprile: ricordare a noi stessi e ai nostri figli
la lotta per la libertà, la ricerca costante del suo senso più profondo, perché la
libertà è il motore che muove tutte le altre cose.
Il periodo che stiamo vivendo rappresenta il primo attracco sulla riva di un mondo
nuovo e non privo di pericoli: non dobbiamo nasconderlo, è necessario essere
onesti. Le difficoltà di oggi si ripercuoteranno - si stanno già ripercuotendo -
sull’economia e su tutti gli aspetti fondamentali della società, mineranno la
tranquillità di ognuno. Sta già accadendo. Dovremo impegnarci più di prima per
garantire sicurezza, tranquillità, serenità e tutela a tutti i nostri concittadini, affinché
nessuno rimanga indietro. Siamo all’inizio di un difficile momento storico arrivato
all’improvviso e con prepotenza. Dobbiamo essere pronti.
Oggi, per noi, il giorno della Memoria porta con sé il seguente messaggio: lottare
come in passato per i nostri diritti e la nostra sicurezza, ricordando i valori e gli ideali
di chi ha affrontato i fantasmi della propria epoca sconfiggendoli senza piegarsi.
Per questo vi esorto: abbiate fiducia perché tutto andrà bene, e continuate ad avere
Memoria, perché il 25 aprile non rappresenta solo la sconfitta delle oscure forze
nazifasciste ma il giorno in cui gli uomini si sono rialzati. È il giorno della speranza.
Oggi, nel momento più buio di questo mondo, sia anche per noi il giorno della
speranza e della lotta.
Mi sono sinceramente emozionato nel vedere quanta solidarietà abbia ricevuto
l’Italia da ogni parte del mondo, soprattutto durante le settimane più dure. Più di
tutto mi ha emozionato ascoltare donne e uomini di diverse nazioni intonare “Bella
Ciao”: impazzano video su tutti i social network, immagino li abbiate guardati anche
voi. Cittadini tedeschi, spagnoli, inglesi e di tanti altri Paesi hanno rivolto all’Italia il
canto libero che è stato dei nostri nonni, oggi diventato il canto di un’intera Nazione.
Il mondo intero, piegato dal coronavirus, ha scelto “Bella Ciao” come inno alla
resistenza.
Perché, in fondo,“Bella ciao” è l’inno alla Libertà.
Saremmo ingenui se pensassimo che la battaglia dei nostri nonni ci abbia donato
una libertà perpetua. La libertà è un ideale che va coltivato nel tempo o rischia di
appassire. E’ un ideale che in epoche diverse affronta nemici diversi.
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La lotta, invece, rimane sempre la stessa: contro le insicurezze, contro l’indifferenza,
contro le minacce o le pulsioni illiberali, contro chi mina l’accesso agli spazi liberi
della nostra vita, contro chi vuole piegare i diritti di ognuno e la ricerca della propria
felicità.
Perciò, il 25 aprile sia per tutti il giorno in cui, unendoci, ricordiamo le nostre radici
antifasciste; sia il giorno della speranza; continui a rappresentare il giorno della
Resistenza all’invasore. Ma al tempo stesso sia il giorno in cui manteniamo l’antica
promessa fatta ai nostri nonni: lottare sempre per se stessi e per la comunità, vivere
da donne e uomini liberi che non si piegano mai alle avversità e alle paure,
soprattutto durante l’ora più buia del mondo.
“Una mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor”: inizia con queste parole
“Bella ciao”. Il nemico si manifesta all’alba, agisce subdolo nella notte mentre tutti
dormono, come un vigliacco si approfitta dell’uomo impreparato e indifeso.
Il male, qualunque forma abbia, agisce sempre allo stesso modo: quando in noi
cresce il sentimento dell’indifferenza e dell’apatia.
Ogni anno sul palco del 25 aprile lo ribadisco: non permettiamo che l’indifferenza ci
colga impreparati; dobbiamo vivere pienamente e convintamente da cittadini, come
sorelle e fratelli di una grande e unita famiglia, perché ogni giorno è il giorno giusto
per combattere per la propria libertà.
La storia ha già vissuto rotture drammatiche, l’uomo le ha affrontate più volte. La
affronteremo anche noi, lo faremo tenendo bene a mente che “Non lasciare
nessuno indietro” significa vivere consapevoli che tutti hanno il diritto di godere
della propria libertà: libertà dalla paura, libertà dal bisogno, libertà dalla malattia,
libertà dalla povertà.
Qualunque forma abbia il male che si nutre della nostra indifferenza, qualunque sia
il mondo che ci aspetta, oggi tocca a noi ricordare le battaglie passate e non
arrendersi a quelle future. Con responsabilità, con senso del dovere, con spirito di
cittadinanza e civiltà, innalzando i nostri ideali e restando uniti.
Viva Parma antifascista, viva il 25 aprile, viva la speranza, viva l’Italia e viva la libertà.

Pubblicato in Cronaca Parma
Sabato, 25 Aprile 2020 15:52

La "liberazione" a Vaio

Da circa 40 giorni all'Ospedale di Vaio stanno arrivando 100 pasti al dì, che ormai montano a circa 4.000, offerti da "Gustincanto" , il nuovo spazio gastronomico di Fidenza, inaugurato lo scorso 15 febbraio con lo chef Daniele Persegani alla presenza di Antonella Clerici.

Con l'occasione della importante ricorrenza nazionale del 25 aprile, i pasti sono arrivati grazie alle "truppe di liberazione" delle associazioni Tracce di Storia e Rover Joe che peraltro hanno voluto lasciare un messaggio positivo:

"Quest’anno il 25 Aprile, siamo costretti a passarlo in quarantena come del resto gli altri giorni da un mese a questa parte.
Stiamo lottando tutti e speriamo di poter festeggiare presto la liberazione da questo maledetto virus e far tornare a splendere la nostra meravigliosa ITALIA.

Tracce di Storia e Rover Joe hanno voluto oggi rievocare la liberazione consegnandovi il pranzo con i mezzi che hanno fatto la nostra storia, sperando che sia di buon auspicio nella lotta contro il virus.

Buon 25 Aprile.

Tracce di Storia & Rover Joe"

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Dopo la libertà, la ricostruzione.

Chissà se il prossimo anniversario sarà anche quello della liberazione dal Covid-19. Forse si o forse no, è invece certo che la ricostruzione non sarà come quella del dopoguerra, veloce, rapida e rigogliosa. Questa volta, tra lacci e lacciuoli sedimentati da decenni di becera burocrazia, rischiamo di non ritrovarci più nel club dei paesi più avanzati.

Invochiamo quindi la libertà, quella vera e totale, quella d'opinione, d'espressione anche artistica, di produzione e il ripristino della presunzione d'innocenza e non viceversa, come è diventato costume in quest'ultimo quarto di secolo.

W l'Italia, W gli italiani e W la Libertà!

 

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
Venerdì, 24 Aprile 2020 13:54

“MUSICA & LIBERAZIONE – 25 APRILE 2020”

Per questo settantacinquesimo anniversario della Liberazione, l’Associazione Esplora Aps ha realizzato un programma web che sarà trasmessa dalla propria pagina Facebook sabato 25 alle ore 15. 

Sarà il primo di una serie di appuntamenti tematici, tra approfondimento e intrattenimento, nei quali cantanti, musicisti, attori, scrittori, giornalisti e altri presteranno la loro arte, racconteranno e si racconteranno in forma esclusiva solo per il format.

Questo episodio pilota non poteva che prevedere un ricordo al 25 aprile, alla Resistenza, alla Liberazione con l’anteprima del video di “Tango della Libertà” di Simone Valeo, mentre Raffaele Rinaldi leggerà un testo della moglie Alma Saporito e il poeta Luca Ariano leggerà una sua poesia.

Ci sarà quindi il video di “Quello che ho” di Cabo Cavallo e una serie di contributi sempre in anteprima o in esclusiva: i duetti Silvia Olari / Andrea “Satomi” Bertorelli e Matteo Brozzi / Serena Carpi, la playlist del momento di Francesco Monaco della Gazzetta di Parma, una canzone di Andrea Salvini e, per finire, Antonio Benassi con la sua “Putost che stèr in ca’, particolarmente adatta al momento.

La conduzione è affidata alla bravura, alla leggerezza e all’ironia di Alessandra Cadoppi, autrice e produttrice tv, volto noto sia nelle tv locali che nelle trasmissioni Mediaset e Sky.

L’appuntamento è alle 15 sulla pagina www.facebook.com/associazioneesplora 

 

Pubblicato in Costume e Società Parma

di LGC Parma 26 aprile 2019 - Non senbra nemmeno possibile e invece è accaduto. Nelle scorse ore, un cittadino della Nuova Guinea, ha fermato una pattuglia dei carabinieri, che stava perlustrando il centro storico di Parma, e ha consegnato loro un biglietto e due rose rosse.

Sul biglietto vi era la frase:"non possiedo molto, ma con i soldi che ho volevo comprare dei fiori per il vostro collega morto durante il servizio".

Un gesto che difficilmente troverà spazio nelle cronache, troppo oberate di "nera" e a riportare gesti di consueta "maleducazione e disprezzo", anche nella giornata dedicata alla "liberazione", quindi di tutti e non a una sola parte politica.

E' quello che è accaduto a Piacenza dove la sindaca Patrizia Barbieri, è dovuta intervenire solidale a difesa delle forze dell'ordine perchè aggredite, questa volta solo verbalmente, da un "gruppo di agitatori" peraltro difesi da esponenti di Rifondazione Comunista.

Il comunicato stampa di Patrizia Barbieri: "Solidarietà alle forze dell'ordine per le assurde accuse di Rifondazione Comunista"

"Esprimo la piena e totale solidarietà alle forze dell'ordine - polizia e carabinieri - per l'insensato attacco verbale giunto dagli esponenti di Rifondazione Comunista che non hanno trovato meglio da fare per celebrare il 25 aprile che schierarsi a difesa di un gruppo di agitatori i quali, con premeditazione, sono scesi in piazza oggi ben lontani dallo spirito di democrazia, libertà e pace di cui pretendono di essere custodi, ma accusando e contestando preventivamente me, la Giunta e la coalizione che rappresento e – per nostro tramite – una fetta maggioritaria del popolo piacentino".

"Spiace ancora una volta constatare come i valori a cui anche nel mio intervento di oggi in piazza ho fatto riferimento siano ben lontani da essere patrimonio comune, non solo di gruppi di contestatori organizzati, non più giustificabili nemmeno dalla giovane età, ma neppure di esponenti di un partito, Rifondazione Comunista, che ha governato e che si vuole candidare a governare istituzioni nazionali e locali. Le azioni e l'attacco verbale alle Forze dell'Ordine, impegnate come ogni giorno a tutelare, con encomiabile spirito di servizio e sprezzo del pericolo, la sicurezza della città e dei cittadini, qualificano in modo negativo chi questi attacchi sferra e, in questa giornata, rappresentano in modo plastico quelle derive che ho richiamato nel mio intervento in piazza e che sono l'elemento più divisorio per il tentativo di un percorso di crescita comune e condivisa di una società".

A quanto pare qualcuno continua a cercare i "nemici" e se non li trova li inventa!

 

APPENDICE: a seguire il discorso del Sindaco di Piacenza in occasione del 25 aprile 2019

Sindaco Patrizia Barbieri – celebrazione 25 aprile

Care piacentine e cari piacentini,

il 25 aprile di 74 anni fa, un popolo si riversava in piazza per celebrare la Liberazione. Erano donne e uomini, giovani e meno giovani uniti dall'amore per la vita, dal profondo bisogno di pace e democrazia, accomunati - al di là di ogni differenza di classe sociale, cultura o storia personale - da una comune speranza di libertà.

Oggi è per me motivo di particolare orgoglio poter ricordare e celebrare in quella stessa piazza, insieme a questo popolo, insieme a voi, quella storica giornata e, soprattutto ricordare il cammino, segnato da ferite anche mortali e dal sacrificio estremo di donne e uomini, che ha condotto a vivere quella giornata di 74 anni fa, ma soprattutto a riaffermare i valori di pace, democrazia e libertà. E' lo stesso sacrificio che ha unito altre generazioni di italiani; i tanti eroi del Risorgimento, che sotto la bandiera forte del concetto di Nazione Unita imbracciarono le armi per difendere la nostra Patria. O le schiere dei militari italiani che per garantire a questo Tricolore di poter sventolare libero sui pennoni, persero la vita nelle trincee sui nostri confini nazionali o in lande straniere sperdute e lontane.

Generazioni unite nei valori che dovrebbero essere l'essenza di una società civile e di una civile convivenza, ma che troppo spesso vengono messi a dura prova dalla prevaricazione, dalla sopraffazione, dalla violenza non solo fisica degli uni verso gli altri. Per questo motivo, il nostro impegno, oggi, come in ogni giorno del nostro cammino di vita, è quello di rinnovare dentro di noi quei valori, che possono rimanere eterni solo nel momento in cui riusciamo a comprenderne appieno la forza dirompente e a trasmetterla agli altri e alle giovani generazioni.

Per questo è giusto e doveroso serbare la memoria di quegli esempi di alto e nobile sacrificio; una memoria che è tanto più condivisa quanto più quegli esempi sono conosciuti e approfonditi, senza concessioni alle derive dell'opportunismo ideologico o al totalitarismo di pensiero. Dobbiamo tenere la nostra storia libera dai carichi dell'ideologia, per poterne comprendere appieno l'esemplare valore e l'insegnamento che dalla stessa ci viene tramandato. Solo tutelando l'integrità storica e i suoi esempi potremo riconoscere in essi i valori su cui si costruisce l'identità di un popolo.
E l'identità di un popolo è, per sua stessa definizione, condivisa.

La memoria dei giorni della lotta di Liberazione rivive ogni anno in questa solenne celebrazione, ma ancora di più nelle testimonianze e nei simboli che si tramandano giorno dopo giorno, anno dopo anno, fino a oggi.

Quello che dobbiamo chiederci, oggi, è se anche noi sappiamo condividere e tramandare agli altri quegli ideali di libertà assoluta che animavano esempi quali Renato Gatti e Carlo Alberici, giovani piacentini che trovarono la morte solo alcuni giorni prima di quei giorni di festa. Giovani animati, insieme a tanti altri coetanei, dalla passione per la libertà e il cui sacrificio il Comune di Piacenza, con voto unanime, ha voluto mantenere vivo nel luogo in cui persero la vita, in Piazzale Velleja, attraverso quella lapide di marmo che non è solo riconoscimento al loro sacrificio ma è monito perché lo stesso sacrificio non sia stato vano.

Come da monito e insegnamento risuona l'esempio di 18 avvocati partigiani piacentini delle più varie estrazioni culturali e sociali, a testimonianza di un'unione di azione e di intenzione nata all'insegna di valori più alti, quali quelli della libertà e della pace: dal liberale Gaetano Grandi al Comandante Selva (Wladimiro Bersani), dall'ex sindaco Felice Trabacchi all'ex Prefetto Vittorio Minoja, a tutti gli altri "eroi in toga", come vennero ricordati il giorno dell'inaugurazione della targa presso il Tribunale di Piacenza due anni fa. Diciotto piacentini, diciotto nomi di piacentini scolpiti nel marmo che, da avvocato, da sindaco, da piacentina, rappresentano il sacrificio, la risolutezza e il coraggio di chi ci ha permesso di essere qui, oggi, donne e uomini, italiani e piacentini liberi.

O, ancora, l'esempio di Don Giuseppe Borea, cappellano dei partigiani, ma capace di abbracciare indistintamente il prossimo in nome degli ideali di pace e giustizia.

Nel periodo storico nel quale ci troviamo a vivere, contraddistinto dagli strascichi di una profonda crisi economica, dalle difficoltà occupazionali e dall'incertezza sull'avvenire dei nostri giovani, a Piacenza, come nel resto d'Italia, i valori della Liberazione, la tenacia, l'orgoglio e la determinazione, la volontà di chi ha combattuto in nome di quei valori, devono essere il più grande incentivo, la forza e la spinta più concreta per costruire le basi del nostro futuro e di quello dei nostri figli.

Oggi come allora abbiamo bisogno del coraggio. Oggi come allora dobbiamo guardare avanti con fiducia, per non dimenticare il passato, per difendere l'Italia e la Repubblica italiana che della Resistenza è figlia, i suoi simboli, la Bandiera, la Costituzione e la nostra Libertà. Nelle poche e chiare parole del primo articolo della Carta Costituzionale si sono unite culture diverse, marxista, liberale, cattolica. Ciò è stato possibile in nome di ideali più elevati, che sono quelli della Libertà e della Pace, che sono quelli dell'amore per la nostra Patria e per la Democrazia.

Occorre resistere alle spinte contingenti dei fatti e conservare i valori fondanti della nostra convivenza civile. E' un impegno che dobbiamo a noi, ma soprattutto ai nostri giovani perché celebrino ogni giorno il valore della libertà.

Buon 25 aprile, Piacenza! Buona festa degli italiani.

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
Venerdì, 26 Aprile 2019 06:17

Il 25 Aprile a Felino

Il 25 Aprile a Felino e frazioni con le fotografie di Valentina Carpin.

Di Nicola Comparato Felino 25 aprile 2019 - A Felino e frazioni, come nel resto d'Italia, salvo qualche eccezione, le istituzioni e i cittadini ricordano la Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista avvenuta 74 anni fa. Un giorno importante e simbolo di libertà grazie alla lotta partigiana e al sacrificio di tante donne e uomini. 

Giovedì 25 aprile 2019 dalle ore 8,30
COMMEMORAZIONI
Celebrazioni istituzionali dell'Anniversario della Liberazione:
– ore 8,30 – Cippo Caduti di Cefalonia, Poggio S.Ilario Baganza
– ore 9,15 – Cippo Marco Pontirol Battisti, San Michele Tiorre
– ore 10,00 – Cippo Eugenio Banzola, Felino
Presso Monumento ai caduti in Piazza Miodini
– Intervento della Consigliera Regionale ed ex Sindaco di Felino Barbara Lori

Il ricordo della giornata felinese attraverso gli scatti fotografici di Valentina Carpin sono consultabili anche sulla sua pagina Facebook https://www.facebook.com/FrozenPhotoEvents/ 

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Pubblicato in Cronaca Parma
Giovedì, 25 Aprile 2019 14:59

Il 25 aprile a Parma. Foto

La celebrazione del 74° anniversario della "Liberazione" ha costituito un momento di riflessione e di festa. (Foto di Francesca Bocchia)

Parma, 25 aprile 2019 - Si commemora oggi il 25 Aprile, i valori di coloro che hanno combattuto per la libertà e la democrazia del nostro Paese, di chi ha creduto in un'Italia affrancata dal totalitarismo e per questo ha sacrificato la propria vita. La fine della guerra, l'avvio di una nuova stagione per l'Italia sono stati motivo di riflessione in una giornata che ha preso avvio con la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di Santa Croce, per proseguire, poi, con il corteo che si è formato a barriera D'Azeglio con la partecipazione del Corpo Bandistico Giuseppe Verdi e gli interventi musicali degli allievi delle scuole della città con la deposizione delle corone al monumento al Partigiano ed al monumento ai Caduti.

In Piazza Garibaldi hanno portato il loro saluto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti; Gianpaolo Cantoni in rappresentanza della Provincia di Parma; il presidente della Consulta studentesca Giulio Bricoli, Ben Aziza Fadhila, vice presidente della Consulta dei Popoli. L'orazione ufficiale è stata tenuta da Moni Ovadia, attore, regista e scrittore, da sempre voce protagonista del dibattito pubblico con particolare riferimento ai temi sociali e politici, su proposta delle Associazioni Partigiane che fanno parte del Comitato del 25 aprile, assieme a Comune e Provincia, e alla presenza delle autorità cittadine e dei rappresentanti della Giunta Comunale. Il momento è stato contraddistinto dall'esecuzione di alcuni brani musicali a cura di Coro Ars Canto Giuseppe Verdi, diretto dal maestro Eugenio Maria Degiacomi.

Essere capaci, nella quotidianità, di fare delle scelte coraggiose, così come i protagonisti della Liberazione fecero 74 anni fa, per dire no all'indifferenza e per impegnarsi, ognuno nel proprio quotidiano, a portare avanti i valori che animarono i protagonisti della Resistenza: è questo il messaggio trasversale lanciato dai relatori che si sono susseguiti sul palco delle autorità in piazza Garibaldi nel momento della celebrazione solenne dei 74 anni della fine della guerra, della Liberazione e della Resistenza.

Il sindaco Federico Pizzarotti ha citato Primo Levi e Antonio Gramsci. "Nel 74° anniversario della Liberazione – ha rimarcato il primo cittadino – è forte l'urgenza di celebrare l'Italia Partigiana e dare una risposta di piazza, forte e convinta, al grigiore dell'epoca attuale". Ha fatto riferimento ai valori "in nome dei quali oggi siamo qui", primo fra tutti quello dell'uguaglianza, oggi minacciata. Il suo è stato un appello contro l'indifferenza, quella stessa indifferenza che permise al fascismo di imporsi e crescere nel tempo. "L'indifferenza – ha sottolineato – è il vero male della nostra epoca". Ed ha fatto alcuni riferimenti alla realtà contemporanea: "Assistiamo, senza reagire, a gesti di odio contro le minoranze etniche". Per questo è, oggi fondamentale, rimettere al centro la dignità dell'uomo e la sua difesa, contro l'intolleranza, contro il "proliferare di sentimenti antidemocratici, contro la negazione dei diritti della cosiddetta "famiglia non tradizionale, che costituiscono un campanello d'allarme". Solo con una reazione consapevole all'indifferenza è possibile contrastare tutto questo. Per essere all'altezza di questa sfida è necessario raccogliere "un'eredità pesante fatti di sacrifici, vita e battaglie", quelle dei protagonisti della Resistenza. Nel salutare gli ultimi Partigiani presenti sul palco, ha ricordato il Partigiano Annibale. "Essere antifascisti – ha concluso il primo cittadino – vuol dire odiare l'indifferenza. Odiare l'indifferenza significa essere buoni cittadini".

Gianpaolo Cantoni, in rappresentanza della Provincia di Parma, ha rimarcato il valori legati alla Resistenza ed il loro riverbero sulla "storia di ognuno di noi". "Dalla Resistenza - ha fatto presente - è nato un Paese nuovo, grazie a chi ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà". I valori di libertà, democrazia e uguaglianza, ha sottolineato, "sono incarnati dalla nostra Costituzione". Ed è proprio il testo costituzionale che "fa la differenza". Cantoni ha citato una frase di Vittorio Foa indirizzata all'onorevole Pisanò: "Se avesse vinto lei io sarei ancora in prigione. Avendo vinto io, lei è senatore della Repubblica e parla qui con me".

Giulio Bricoli, presidente della Consulta Studentesca, ha ricordato il valore del 25 Aprile, "una Festa che è anche momento di profonda riflessione e ripresa dei valori che costituiscono un faro per le giovani generazioni, in nome di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà ed un futuro migliore". La Resistenza, quindi, come esempio da seguire da parte delle giovani generazioni "partecipando alla vita politica e democratica del Paese in nome di quegli ideali che hanno animato i Partigiani promuovendo ogni giorno libertà e partecipazione responsabile alla vita della propria comunità. Non deve mai venire meno – ha concluso - l'impegno per costruire un futuro migliore, per lottare contro l'indifferenza e la sfiducia, per continuare ad essere liberi". Nel suo intervento, Bricoli, ha fatto anche riferimento a Giacomo Ulivi.

Ben Aziza Fadhila, vice presidente della Consulta dei Popoli, ha portato il saluto delle comunità straniere di Parma. "Ricordiamo la Resistenza - ha precisato – ed i suoi valori di libertà, uguaglianza in una realtà aperta, come Parma, nel rispetto reciproco di tutti"

Moni Ovadia, nell'orazione ufficiale, ha rimarcato la centralità della Costituzione quale punto fondante di una nazione, l'Italia, che nasce dalla Resistenza e dall'antifascismo. Nell'apertura del suo intervento si è detto onorato ed emozionato di essere a Parma, una città fiera delle proprie radici anti fasciste e democratiche. Ha citato la famosa frase "Balbo, hai passato l'Atlantico ma non la Parma". "Rinasco ogni 25 Aprile – ha sottolineato Ovadia – perché se la Resistenza antifascista non avesse vinto in Italia ed in Europa anche io sarei passato per i camini dei lager". "Noi siamo una magnifica comunità nazionale – ha ricordato – e quello che ci unisce non è la lingua, la cultura, la conoscenza, la bellezza: quello che ci unisce è la Costituzione con il suo straordinario valore non solo per l'Italia ma anche per il mondo, in quanto esempio di civiltà e di diritto per tutti". La Costituzione, quindi, come guida, come testo fondato sulla dignità delle persone, contro le discriminazioni, per il lavoro e che riconosce il ruolo importante delle donne ed il loro contributo alla vita politica e democratica del Paese. "La Resistenza antifascista – ha sottolineato – è stata attuata da uomini e donne che sono esempi di abnegazione, di coraggio e di generosità; da giovani che hanno pagato con la vita donando il loro futuro a noi affinché, noi stessi avessimo un futuro". "Con la Costituzione al nostro fianco – ha concluso – saremo sempre al sicuro, per questo non bisogna lasciarla corrompere da quattro furbastri. No, come recitava un motto della Guerra Civile Spagnola, "No Pasràn. Ora e sempre Resistenza".

Alle 12 i rintocchi solenni della campana della torre civica sono risuonati in tutta la città.

La festa continua, oggi, giovedì 25 aprile, con diverse iniziative che culmineranno con il concerto in piazza Garibaldi alle 20.30. Ecco il programma della giornata, comprensivo dell'apertura dei musei civici.
Ritrovo in piazza Garibaldi - ore 14.30
Resistere, pedalare, resistere
"Vite ritrovate. Uomini, donne e luoghi della Resistenza a Parma". Percorso in bicicletta nei luoghi storici della Resistenza. L'iniziativa è rivolta a tutti, ai partecipanti verranno richiesti € 2 per la copertura assicurativa. A cura di FIAB-PARMA Bicinsieme in collaborazione con ISREC Parma. Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; 0521/287190

Piazza della Steccata - ore 15.00 – In caso di maltempo lo spettacolo verrà ospitato all'interno del Castello dei Burattini - La Prova - Spettacolo della compagnia "I burattini dei Ferrari".

Portici della Pilotta - ore 16.00
Corpo Bandistico Giuseppe Verdi e Coro Renata Tebaldi in concerto

Lenz Teatro - via Pasubio, 3
Ore: 17.00: {Black} Bruno Longhi - Testo Francesco Pititto, regia Adriano Engelbrecht, musica Andrea Azzali. In collaborazione con ISREC Parma. Rivolto a tutte le fasce d'età, prenotazione consigliata. Info e biglietteria: 0521270141 – 3356096220, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ore 18.00: Campo Lenz
Dialogo con gli spettatori. Ingresso libero.

Piazza Garibaldi - dalle ore 20.30
Concerto per la Liberazione
Dimartino
Mahmood
Radiodervish + Massimo Zamboni
In collaborazione con Barezzi Festival. Si ringraziano la Croce Rossa Italiana, l'Assistenza Pubblica di Parma, SEIRS e Fiere di Parma S.p.A.

Musei e spazi espositivi del Comune di Parma, orari di apertura di giovedì 25 aprile

Palazzo del Governatore
Il sorpasso. Quando l'Italia si mise a correre, 1946 – 1961.
Apertura dalle 10.00 alle 19.00.
Info e biglietteria: IAT-R Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica (Piazza Garibaldi, 1)
Tel. 0521218889: tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 www.turismo.comune.parma.it

Galleria San Ludovico
Abecedario d'Artista
Inaugurazione della mostra ore 18.00. Ingresso libero

Pinacoteca Stuard e Castello dei Burattini: dalle 10.30 alle 18.30
Museo dell'Opera, Casa natale Arturo Toscanini e Casa del Suono: dalle 10.00 alle 18.00

Mostre e installazioni nell'ambito di 360° – Festival della creatività contemporanea

Dalle ore 10.30 alle ore 17.30
APE Parma Museo, Via Farini, 32/a
Storie dagli abissi. Mari di Sicilia tra reale e virtuale - a cura di Francesco Spaggiari

Dalle 11.00 alle 20.00
Ponte Nord, Via Ponte Europa
Michele Giangrande - Gears (Ingranaggi), Duilio Forte - Arkizoic Project IV, Peter De Cupere - Olfactory Portraits, MAUA - Museo di Arte Urbana Aumentata

Ex Oratorio di San Quirino, Borgo Romagnosi, 1
E pur si muove - 8 artisti cinetici dalla Germania
Oratorio di San Tiburzio, Borgo Palmia 6/a
Enrico Robusti - Danze macabre, sposine ambiziose e angeli caduti
Antica Farmacia San Filippo Neri, Vicolo San Tiburzio 5
Giuseppe Ciracì - Le carte di Windsor
Tutte le esposizioni sono ad ingresso libero ad eccezione di "Storie dagli abissi".

E inoltre...
Complesso della Pilotta: dalle 13.00 alle 19.00 apertura gratuita di Museo Archeologico, Teatro Farnese e Galleria Nazionale.

(Foto di Francesca Bocchia)

 

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Pubblicato in Cronaca Parma


Il 25 aprile, oltre a rappresentare il giorno della "liberazione", è anche il confine di una nuova era, quella che apre alla democrazia e che condurrà, 13 anni dopo, al trattato di Roma e all'avvio di quella che avrebbe dovuto diventare la casa di tutti gli europei: L'Unione Europea, appunto.

di Lamberto Colla Parma 25 aprile 2019 -

"Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire."
(Sandro Pertini proclama lo sciopero generale, Milano, 25 aprile 1945)

La ricorrenza, questa è la 74esima, della liberazione d'Italia, anche chiamata festa della Liberazione, o semplicemente 25 aprile, è un giorno fondamentale per la storia d'Italia.

Con il 25 aprile si commemora la conclusione della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica, attuata dalle forze partigiane, durante la seconda guerra mondiale a partire dall'8 settembre 1943, contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista.

E' il confine di una nuova era, quella che apre alla democrazia e che condurrà, 13 anni dopo, al trattato di Roma e all'avvio di quella che avrebbe dovuto diventare la casa di tutti gli europei: L'Unione Europea, appunto.

Quei popoli che, sino a pochi anni prima, si erano fronteggiati lasciando sui campi di battaglia milioni di cadaveri, guidati da lungimiranti e saggi politici, hanno messo le radici per una pace duratura.

Sembra che di tutto questo processo non sia rimasto nulla. L'Europa è pronta a dissolversi e il tasso di litigiosità tra i Paesi si è nuovamente e pericolosamente alzato.

Non ci riesce a leggere e a interpretare quale sia la "vision" degli attuali politici, cosa intendono raggiungere, anche in termini di valori, per i propri paesi e per l'Unione Europea.

Nemmeno alla vigilia delle elezioni europee vi è qualche forza politica che si esprima sui programmi di lungo ma nemmeno di breve termine.

Anche la politica, come i nuovi media, si consuma nel brevissimo e si veicola sulle emozioni istantanee.

Nulla, almeno apparentemente, è meditato ma tutto viene infiammato attraverso slogan o "cinguettii" dove all'azione deve corrispondere una immediata reazione, anch'essa assolutamente non meditata ma frutto delle emozioni riflesse e indotte.

Ecco perché sarebbe opportuno fermarsi a meditare sui valori e su coloro che hanno dato la vita per ideali e per la libertà che stiamo, giorno dopo giorno, consumando.

Ecco perché val la pena di tornare a ragionare e di non buttar in vacca i tanti sacrifici di interi popoli.

Ecco perché le parole hanno la loro importanza e etichettare, come troppo frequentemente accade, "fascista" chi non la pensa nello stesso modo vuol dire portare la dialettica politica allo scontro e non al confronto e gli atteggiamenti degli attori passare da quelli tipici degli avversari politici a "nemici" giustificando, perciò, anche gli atti di violenza "giustizialista".

Tutto questo sta portando all'imbarbarimento della società e non si creda che questo sia una conseguenza di facebook o twitter, come in molti stanno cercando di far credere, bensì una conseguenza dell'uso dei mezzi con linguaggi inappropriati.

Pensiamo bene se vogliamo essere ancora liberi o no.

Di sinistra o destra, il concetto di libertà deve essere il medesimo e si riassume nel rispetto della persona anche quando è un avversario politico.

Buon 25 aprile 2019!

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(FOTO: In copertina sfilata di carri partigiani a Bologna e all'interno la sfilata dei partigiani a Milano)

Pubblicato in Politica Emilia
Mercoledì, 17 Aprile 2019 11:55

Il 25 aprile di Parma: tutti gli eventi

A Parma il concerto gratuito in Piazza Garibaldi propone l’anteprima della tournée di Mahmood, il ritorno di Dimartino e il nuovo singolo di Radiodervish con Massimo Zamboni. Arte, musica ed eventi fino al 5 maggio nel cuore della Food Valley.

Parma -

Dal cuore della Food Valley, Parma celebra in musica il 74esimo anniversario della Liberazione. Capitale italiana per la Cultura nel 2020, terra di Giuseppe Verdi e Arturo Toscanini, da sempre la città ducale ha dato grande spazio al connubio tra storia e musica e quest’anno, per uno dei concerti gratuiti più attesi della primavera, lascia spazio al pop, alla canzone d’autore e al rap dei protagonisti del panorama musicale nazionale, creando un mix fra innovazione, ricerca e valorizzazione dei giovani talenti. Molti gli eventi in calendario in città, che apre alla storia e al ricordo degli eventi del 1945 con spettacoli teatrali, passeggiate sui luoghi della memoria e recital, senza scordare di fare una sosta golosa nei tanti ristoranti aperti in città.

 

NOTE GRATIS IN PIAZZA GARIBALDI

A calcare le scene di Piazza Garibaldi, nel concerto gratuito al via alle 20.30, saranno Mahmood, Dimartino e i Radiodervish con il chitarrista Massimo Zamboni. Tre concerti in uno, una serie di anteprime ed un palco prestigioso come Parma in un unico grande spettacolo: la manifestazione, organizzata come di consueto dal Comune con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, vede per la prima volta la preziosa collaborazione del Barezzi Festival, in calendario il prossimo novembre.

“Coniughiamo livello artistico alto e la forte presa popolare senza dimenticare il valore storico di questa festa”, ha detto l'assessore alla Cultura del Comune di Parma, Michele Guerra.

 

PIAZZA PER MAHMOOD

Il giovane vincitore di Sanremo, Mahmood, sarà a Parma prima di partire per il suo tour Gioventù Bruciata. Il suo Instore tour sta toccando gli shop di tutta Italia. La sua hit Soldi, già disco di platino, resiste da settimane ai primi posti delle classifiche, sia sugli airplay radiofonici che sulle piattaforme digitali. La lunga tournée del cantante milanese scatta da Livorno a fine aprile, ma sarà proprio Parma ad incorniciare, dopo Sanremo, la sua première di fronte ad un pubblico di piazza. 

 

ANTEPRIMA RADIODERVISH

Altra anteprima nazionale è quella dei Radiodervish che tornano ad esibirsi proponendo un nuovo brano, scritto da Michele Lobaccaro e Nabil Salameh, Giorni senza memoria, con Massimo Zamboni special guest alla chitarra. Il gruppo eseguirà brani storici di una lunga carriera musicale, come L'esigenza, Centro del Mundo, Erevan, Fedeli d'amore e ha previsto per questa data parmigiana la pubblicazione su piattaforme digitali e in videoclip dell’inedito che prosegue il percorso intrapreso con Il sangre e il sal. Il nuovo Giorni senza memoriapropone, infatti, una riflessione sul destino comune di un’umanità vittima della propria propensione alla violenza. Una violenza di cui spesso si perde la memoria. Come non celebrare, quindi, questi giorni, ricordando quel 25 aprile del 1945 in cui l'Italia si trovò di fronte a un nuovo futuro di libertà? Nel testo si ricordano una serie di genocidi e di crimini contro l’umanità che spesso vengono dimenticati: il videoclip, diretto da Carlo Mazzotta, è stato girato nel campo di concentramento della Casa Rossa ad Alberobello, dove furono internati ebrei e prigionieri di guerra alleati e, subito dopo la Liberazione, i fascisti a loro volta catturati. 

 

IL NUOVO DIMARTINO

A concludere il trittico, ecco Dimartino reduce dal nuovo album di inediti Afrodite, uscito a fine a gennaio e che ha riscosso successo di pubblico e critica con un tour che si è appena concluso a Bologna, dopo una decina di date in tutta Italia. Con questo lavoro, il primo per 42 Records in collaborazione con Picicca, il cantautore siciliano segna il suo atteso ritorno con una svolta: fin dal suo primo singolo Cuoreintero, prodotto da Matteo Cantaluppi, Antonio Dimartino stupisce con sonorità e mondi musicali nuovi. Dimartino si è tuffato in un mare sonoro fino ad oggi inesplorato, fra le diverse influenze anni ‘70 italiane, su tutti Lucio Battisti e Lucio Dalla.

 

COMPLESSO DELLA PILOTTA E MONI OVADIA

Il Comitato per le Celebrazioni del  25 aprile, con la partecipazione di realtà culturali cittadine propone molti appuntamenti di approfondimento e di riflessione. 

Giovedì 25 aprile alle 11, al termine del tradizionale corteo, sarà Moni Ovadia l’ospite d’eccezione, da sempre voce protagonista del dibattito socio-politico. 

Intanto i musei cittadini saranno aperti durante questi giorni di ponte: il Complesso museale della Pilotta, per esempio, regala per il 25 aprile l’ingresso gratuito ai visitatori, dalle 13 alle 19, con la possibilità di ammirare, oltre a Leonardo, Correggio e Parmigianino, anche la rinnovata ala Nord della Galleria nazionale, dedicata alla pittura del Seicento e del Settecento. 

 

RISTORANTI APERTI

Tra note di musica e di arte, il cuore della Food Valley risuona anche e sempre con note di sapore. Per questa giornata di festa, oltre ai musei, sono molti i ristoranti aperti in centro città, ciascuno con una sua caratteristica diversa, per esperienze gustative sempre rinnovate, e ce n'è per tutti i gusti: Angiol d'Or, per una pausa golosa, elegante e scenografica con vista sul Battistero e su Piazza Duomo; Antica Osteria della Ghiaia, aperto a pranzo per un tuffo tra i vicoletti del centro nei piatti tradizionali tipici della cucina parmigiana; Hosteria da Beppe, aperto fino a mezzanotte nei pressi del Palazzo Ducale per risotti d'autore; La Forchetta, un tocco di mare oltre alla tradizione in un antico palazzo di un caratteristico borgo del centro storico; La Filoma, intime salette intrise di storia dove assaporare la profonda tradizione della cucina parmigiana; Osteria dei Mascalzoni, la certezza dei Parma Quality Restaurant nel confort di una trattoria accogliente; Parizzi, icona della città, con una stella Michelin in pieno centro e una storia lunga tre generazioni.

 

I LUOGHI DELLA RESISTENZA

Di particolare rilevanza sono i programmi proposti da Isrec – Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma e dal Centro Studi Movimenti: fino al 5 maggio spettacoli, conferenze e percorsi nei luoghi della Resistenza celebreranno le storie dei protagonisti della Resistenza e della Liberazione nella città ducale, da Bruno e Luigi Longhi, a Laura Seghettini, a Soemo Alfieri. 

Domenica 28 aprile dal PalaSport Bruno Raschi di via Silvio Pellico 14/a si parte alle 7.30 per un'escursione di 12 km fra storia e natura sui sentieri dei partigiani in valle del Taro  fino a Belforte, Monte San Bernardo. (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., 0521 984901). 

Lunedì 29 aprile, in Piazza Garibaldi, alle 16.30, saranno gli studenti delle superiori a condurre alla scoperta de “I luoghi della guerra e della Resistenza a Parma” 

Sabato 4 maggio si terrà un altro tradizionale concerto di festa. Il Centro Giovani Montanara di via Pelicelli 13/a apre le porte alle 19 ad un Music Contest di band giovanili 

Infine, domenica 5 maggio, l’auditorium dello CSAC - Centro studi ed archivio della Comunicazione dell’abbazia di Valserena, propone dalle 17.30“L’ultimo giorno”, proiezione del documentario sulla storia della strage di Ravedese, Pizzolese e Case Vecchie.

 

PARMA 360 FESTIVAL DELLA CREATIVITA’

La primavera di Parma è a 360 gradi con la quarta edizione del Festival della Creatività Contemporanea che, nel nome di Leonardo da Vinci e del 500esimo anniversario della sua morte, celebra il genio del Rinascimento attraverso mostre e installazioni diffuse per la città, toccando luoghi iconici come il Ponte Romano di Piazza Ghiaia, il moderno Ponte Nord, L’Ape Parma Museo di via Farini, l’antica farmacia San Filippo Neri e il piccolo oratorio di San Tiburzio.

 

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Saranno Mahmood, Dimartino, Radiodervish e Massimo Zamboni i protagonisti quest'anno del sempre atteso concerto del 25 aprile in piazza Garibaldi, a Parma. Momento conclusivo delle tante iniziative con cui Parma celebrerà il 74° anniversario della Liberazione.

Lo spettacolo ad ingresso gratuito, organizzato dal Comune di Parma per la prima volta in collaborazione con il Barezzi Festival e con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, vedrà salire sul tradizionale palco di piazza Garibaldi il neo vincitore di Sanremo, Mahmood, che ha scelto Parma come data zero del suo tour “Gioventù Bruciata”, Dimartino, reduce dall’album “Afrodite”, che ha riscosso successo di pubblico e critica, e i Radiodervish che ritornano ad esibirsi eseguendo, in anteprima nazionale, il loro nuovo brano “Giorni senza memoria”, con Massimo Zamboni special guest alla chitarra. 

 

 

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