Di Chiara Marando – Sabato 18 Aprile 2015
Cucina, convivio, piccoli rituali legati al cibo visti con gli occhi della creatività: “Arts & Foods. Rituali dal 1851 non è una semplice esposizione ma un viaggio nella storia e nell’arte che interpreta il tema del nutrimento. Una grande mostra curata da Germano Celant con il contributo architettonico dello Studio Italo Rota che, fino al 1 novembre, trasformerà gli ambienti della Triennale di Milano in un percorso nel quale lo spettatore potrà lasciarsi trasportare tra opere d’arte, disegni, film, oggetti particolari, documenti, menù e copertine d’annata a partire dal 1851 ad oggi.
In mostra più di 15 ambienti, in 7.000 metri quadri, dedicati ai luoghi del cibo, alla sua preparazione, distribuzione e condivisione sia nella sfera pubblica che in quella privata. L’obiettivo di Arts & Foods è quello di offrire una camminata attraverso il tempo e le sue diverse tendenze, dallo storico al contemporaneo, attraverso tutti i livelli di comunicazione, espressività e creatività. Per farlo è stata realizzata un’armonica fusione tra linguaggio visivo, plastico, oggettuale ed ambientale a partire da una data tutt’altro che casuale: il 1851 è l’anno della prima Expo tenutasi a Londra.
Un modo diverso ed originale di documentare sviluppi e soluzioni scelte per relazionarsi con un argomento che accomuna tutti i popoli e le culture: dagli strumenti in cucina, alla tavola imbandita di tutti i giorni, al pic-nic, ai bar e ristoranti, fino ai mutamenti nelle abitudini alimentari in viaggio ed alla progettazione di edifici interamente dedicati alla produzione del cibo. Ad arricchire ulteriormente la mostra sono molteplici capolavori concessi da musei, istituzioni pubbliche e private, nonché da artisti e collezionisti di portata internazionale.
La presenza di Arts & Foods in Triennale, ovvero nel cuore cittadino, ed il collegamento diretto con Expo Milano 2015 rappresentano un’occasione unica per porre il lato artistico a contatto con un pubblico ampio e variegato, ma anche di caratterizzare l’ambiente circostante. La volontà è quella di portare la narrazione storica nel presente, costruire un senso di identità perduto attraverso testimonianze nelle quali riconoscere sé stessi e ritrovare un passato di semplicità comune.