Regione Emilia-Romagna

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Lunedì, 21 Settembre 2015 16:38

Inaugurate le nuove piscine di Carpi

Bonaccini: "C'è un legame stretto tra sani stili di vita e salute". La Regione al lavoro su una nuova legge sullo sport. Impiantistica sportiva in primo piano. -

Modena, 21 settembre 2015 –

Dopo la visita del premier Renzi dei giorni scorsi, accompagnato da Gregorio Paltrinieri, cittadino di Carpi e medaglia d'oro sui 1500 stile libero ai recenti campionati del mondo, ieri l' inaugurazione ufficiale delle nuove piscine.
"Questo nuovo impianto di Carpi – ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che già aveva accompagnato nei giorni scorsi la visita del presidente del Consiglio, e ieri presente alla inaugurazione ufficiale – è uno straordinario contributo non solo alla pratica del nuoto agonistico, ma anche alla pratica natatoria di base".

"Come Regione – ha aggiunto il presidente – stiamo lavorando alla nuova legge sullo sport, che dedicherà particolare attenzione all'impiantistica sportiva, così come alla diretta correlazione tra sani stili di vita e salute"
"In questa prospettiva – ha concluso Bonaccini – è evidente che campioni autentici come Gregorio Paltrinieri hanno uno straordinario ruolo di traino e di promozione della pratica sportiva: per questo siamo impegnati assieme agli enti locali, al Coni, agli enti di promozione sportiva e all'associazionismo diffuso, a far sì che nelle nostre comunità siano sempre più frequenti le occasioni per praticare sport ed attività motoria."

(Fonte: ufficio stampa ER)

La richiesta inoltrata sulla base del Regolamento dell'Assemblea legislativa e dello Statuto della Regione: "Troppe contraddizioni e troppe verità, evidenziare i limiti dell'attività poste in essere per non ripetere errori in futuro". -

Piacenza, 21 settembre 2015 -

Tommaso Foti (Fdi-An) ha presentato all'Assemblea legislativa la richiesta di istituzione di una commissione speciale d'inchiesta, ai sensi dell'articolo 60, comma l, del Regolamento interno e dell'articolo 40, comma l, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, "in ordine alle cause che hanno determinato, in provincia di Piacenza, in occasione degli eventi alluvionali del 13 e 14 settembre, una gravissima situazione, aggravata dai ritardi nelle comunicazioni e negli interventi da parte dei diversi livelli istituzionali".

Gli eventi alluvionali "che hanno messo in ginocchio" una vasta area della provincia di Piacenza, in particolare la Val Nure e la Val Trebbia, "hanno dimostrato- scrive Foti nella richiesta- che non sempre le comunicazioni e il conseguente coordinamento degli interventi di soccorso alle popolazioni sono stati impeccabili. E' qui il caso di richiamare alla memoria, giusto per fare un esempio, quanto accaduto a Roncaglia, frazione del comune di Piacenza, allagata per l'esondazione del torrente Nure, diverse ore dopo dalle eccezionali precipitazioni che lo avevano gonfiato a dismisura - i cui abitanti non sono stati avvisati da alcuno del pericolo che correvano. Cio'- prosegue il consigliere- ha causato gravissimi danni alle cose e fortunatamente e per pura casualità nessun danno alle persone".

E ancora: "Troppe contraddizioni e troppe verità" si leggono sui rilasci d'acqua dalle dighe di Boschi e del Brugneto, con la prima risulta essere stata sicuramente "alleggerita" dell'acqua contenuta, "ma senza che vi sia una versione univoca sull'effettiva quantità rilasciata e in quali tempi". Poi la strada provinciale 654R di Val Nure (ex statale), "che è stata letteralmente mangiata per un lungo tratto, in una zona del tutto pianeggiante e in cui la larghezza del letto del torrente Nure è notevole", quando "risulterebbe da anni essere stato segnalato alle competenti autorità sia la presenza - lungo l'area interessata dal crollo della strada provinciale - di una isola al centro del predetto torrente, decisamente superiore al livello del letto dello stesso, sia la presenza in località Missano di una frana attiva da anni e tale rimasta". Il risultato è che "due persone sono morte ed una risulta dispersa (solo perché il corpo non è stato recuperato) proprio a causa del crollo del predetto tratto della strada provinciale summenzionata".

Devono poi aggiungersi, scrive Foti, "le denunce di diversi sindaci delle zone colpite che sostengono di avere ricevuto - un paio d'ore dopo l'inizio dell'ondata di piena - fax e messaggi telefonici dall'Agenzia regionale di Protezione civile in orari in cui nei Municipi non era presente il personale, l'erogazione della luce elettrica risultava sospesa, i collegamenti telefonici gravemente compromessi e, quindi, non funzionanti". Appare, dunque, "doveroso - senza alcun spirito persecutorio o di rivalsa politica nei confronti di chicchessia - sottolinea il consigliere - accertare cosa non abbia funzionato durante quelle drammatiche ore e se via siano state sottovalutazioni di alcune situazioni che, dimenticate da anni, possono avere concorso ad aggravare i danni".
"Accertare i fatti, evidenziare i limiti delle attività poste in essere, può servire senza dubbio- conclude Foti- ad evitare in futuro il ripetersi di situazioni e/o di errori che, in situazioni d'emergenza, assumono enorme rilevanza per la tutela della vita delle persone e per la salvaguardia delle infrastrutture, sia civili, sia pubbliche".

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa )
(cc)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

L'assessore Gazzolo: "La macchina dei soccorsi opera a pieno ritmo, attivo l'intero sistema di Protezione civile e i tecnici per il ripristino delle reti fondamentali come acqua, luce e gas". -

Bologna, 15 settembre 2015 -

Sopralluogo in corso dei tecnici dell'Agenzia nazionale di Protezione civile, chiamati per valutare la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per i territori piacentini colpiti dall'alluvione. Li ha incontrati oggi l'assessore regionale alla Difesa del suolo e Protezione civile Paola Gazzolo durante la visita agli abitanti di Roncaglia, frazione duramente colpita da un'ondata di fango, detriti e tronchi trascinati dalla corrente. Dopo il vertice in Provincia di stamani, cui ha partecipato il presidente della Regione Bonaccini, l'assessore ha proseguito nella visita alla zona colpita per tutta la giornata. Prima Gazzolo ha incontrato – insieme alla vice presidente della Provincia Patrizia Calza, per definire nel dettaglio le operazioni a sostegno della popolazione – il prefetto Anna Palombi, che ha la direzione del soccorso urgente su scala provinciale; poi ha proseguito per Roncaglia, dove ha incontrato i cittadini insieme agli amministratori provinciali e del capoluogo.

"La macchina dei soccorsi opera a pieno ritmo – spiega l'assessore – insieme ai volontari di Protezione civile, la cui azione è stata potenziata dall'arrivo di 15 squadre dal resto della regione. I cittadini colpiti stanno partecipando, in molti danno la disponibilità ad aiutare nelle operazioni di sgombero dei detriti e di pulizia dal fango". In tutte le zone colpite "sono all'opera l'intero sistema di Protezione civile e i tecnici di tutti gli enti competenti per il ripristino delle reti fondamentali come acqua, luce e gas. Abbiamo parlato direttamente con i cittadini – prosegue Gazzolo – , che mostrano grande forza d'animo, ci chiedono velocità d'azione e informazione sul risarcimento dei danni subiti. Con le lacrime agli occhi per ciò che è andato perduto, ma anche con le maniche rimboccate per pulire il prima possibile". Si sta provvedendo alla riapertura della viabilità, dove possibile, anche in via provvisoria o con senso unico alternato. Sempre oggi sono cessati gli stati di allarme emanati con le precedenti allerte per i fiumi Trebbia, Nure e Ceno.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

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