Regione Emilia-Romagna

Regione Emilia-Romagna

Regione Emilia Romagna

Sito Ufficiale: http://www.regione.emilia-romagna.it/

Tappa a Modena per l'esecutivo dell'Emilia-Romagna. Annunciato l'avvio del percorso di fusione tra Baggiovara e il Policlinico, risorse europee per la scuola, nuove misure e 160 milioni per la ricostruzione. Una giornata tutta modenese, iniziata con una visita della Giunta all'Istituto Spallanzani di Castelfranco Emilia, proseguita con una riunione di Giunta nel palazzo municipale del capoluogo, dove si è svolta una premiazione al Modena Volley e che prevedeva tra l'altro una visita al Museo Ferrari e una conclusione a Carpi. -

Modena, 15 dicembre 2015 –

Sanità, edilizia scolastica, trasporti, risorse per l'area del sisma e una nuova Legge sulla Memoria del Novecento. Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, nel corso di una conferenza stampa nella sede del Comune di Modena, accompagnato dai suoi assessori e affiancato dal sindaco, Gian Carlo Muzzarelli, ha portato le corpose considerazioni a metà di una giornata tutta modenese, iniziata con una visita della Giunta all'Istituto Spallanzani di Castelfranco Emilia, proseguita con una riunione di Giunta nel palazzo municipale del capoluogo, dove si è svolta una premiazione al Modena Volley e che prevedeva tra l'altro una visita al Museo Ferrari e una conclusione a Carpi, dopo una riunione con i sindaci della provincia.

"Abbiamo adottato numerose decisioni che riguardano molto da vicino il territorio modenese – ha riassunto Bonaccini – e in primo luogo quella che, come chiedeva il sindaco e presidente della Provincia Muzzarelli, darà finalmente il via all'integrazione sostanziale tra Baggiovara e il Policlinico, tema in discussione da anni e anni e che finalmente prende il via".
"In secondo luogo – ha aggiunto il presidente Bonaccini - abbiamo adottato la nuova Legge sulla Memoria del Novecento in Emilia-Romagna, che presenteremo questa sera a Carpi insieme al presidente della Fondazione Fossoli e al sindaco della città. Abbiamo voluto presentarla a Modena, non a caso, perché la città è medaglia d'oro della Resistenza.
In terzo luogo presentiamo oggi gli importanti emendamenti che abbiamo messo a punto discutendo con il Governo, inseriti nella legge di stabilità in relazione alle aree del sisma, a partire dalla non scontata conferma di 160 milioni di euro in più per il prossimo anno nella parte che riguarda la ricostruzione pubblica, più altre importanti decisioni per i Comuni, come ci avevano chiesto i sindaci del cratere".

Bonaccini si è quindi soffermato sugli "investimenti per la montagna, che riguardano le strade e il dissesto, per cui non solo abbiamo confermato, ma abbiamo aumentato i fondi", confermando inoltre che "faremo la Conferenza della Montagna il 22 gennaio nel reggiano, a Castelnuovo Monti".

Infine la notizia che "abbiamo acquisito la delibera che riguarda il finanziamento con mutui dei fondi Bei, che interessano decine di scuole del modenese che, con il cofinanziamento che arriverà dal Governo, attraverso l'impegno della Regione, potranno effettuare interventi di manutenzione, adeguamenti normativi e miglioramenti per giungere a scuole più belle e sicure, fungendo inoltre da volano per il lavoro di tante imprese nel settore dell'edilizia, grazie a un volume complessivo di quasi 10 milioni di euro per la sola provincia di Modena e che riguarderà circa 40 scuole. In più confermeremo che, nei 19 milioni di euro che non erano previsti, messi a disposizione dal Governo per nuovi istituti, sono arrivati decine e decine di progetti dalla nostra regione, dei quali 6 selezionati con un apposito bando e tra cui entra una nuova scuola primaria di Modena, per ulteriori 3.8 milioni di euro di investimento, per cui abbiamo molta fiducia nel buon esito. Infine la Regione emetterà, con proprie risorse, un nuovo bando da 20 milioni di euro il prossimo anno, che riguarda solo gli istituti superiori: complessivamente, quindi, sull'edilizia scolastica entrano nella disponibilità tantissime risorse come non accadeva da tempo".

Sanità

Il tema dell'integrazione tra il Policlinico e baggiovara è stato affrontato dall'assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che ha parlato di "un progetto condiviso", adottato anche su richiesta del sindaco Muzzarelli, illustrando le tappe dell'avvio di "un percorso che partirà a gennaio con diversi step, ci impegniamo a presentare i risultati al massimo al 30 di giugno del 2016, a questo punto si avvierà la sperimentazione che durerà tre anni e che dovrebbe chiudersi con la fusione dei due ospedali. Chiediamo al gruppo tecnico di valutre anche la possibilità che dà la gelle di stabilità in corso di approvazione che può prevedere anche l'istituzione di una unica azienda provinciale. Secondo me è un passo molto significativo per superare una divisione che probabilmente ha le sue radici molto lontano nella storia".
Per quanto riguarda gli investimenti nella sanità, l'assessore ha ricordato che nel modenese "negli ultimi 10 anni sono stati investiti circa 100 milioni di euro, di cui 18 solo nel 2015, poi ci sono quelli Ue post-sisma che sono circa 40 milioni e il finanziamento delle opere pubbliche di altri 43 milioni circa. Nel 2016 ci impegniamo a investire all'interno dell'azienda Usl e dell'Azienda ospedaliera almeno 10 nuovi milioni di euro.

Edilizia scolastica

"Il Governo – ha detto l'assessore alla Scuola Patrizio Bianchi -, nell'ambito di un massiccio intervento di edilizia scolastica ha assegnato alla nostra regione, anche sulla base di una forte richiesta che noi avevamo avanzato, quasi 58 milioni di euro per l'edilizia scolastica, fondi provenienti dalla Banca europea degli investimenti. Di questi, in accordo con la Provincia, nel modenese giungeranno 9,5 milioni , che crescono sino a oltre 13 milioni con fondi messi dall'ente proprietario. Questi vanno ad aggiungersi agli interventi già stabiliti nella zona del terremoto".

Area del sisma

"Grazie a un lavoro comune e a un impegno dello stesso premier Renzi – ha detto l'assessore Palma Costi – abbiamo ottenuto alcuni punti fondamentali, tra cui accenno i più importanti. In primo luogo gli emendamenti che riguardano i Comuni. Abbiamo ottenuto la deroga alle regole dell'equilibrio di bilancio, per poter permettere ai nostri Comuni di poter spendere le risorse che già hanno sui piani delle opere pubbliche. Sempre per i Comuni è stato accettato lo slittamento delle rate dei mutui dell'annualità del 2016, e avranno un rimborso delle rate in dieci anni e non più in cinque. E' stato tolto anche quest'anno il taglio al fondo di solidarietà per i Comuni del cratere e inoltre sono stati ottenuti, come anticipava il presidente Bonaccini, 160 milioni di euro per completare un'altra parte della ricostruzione pubblica".

Trasporti

Stamattina – ha detto l'assessore ai Trasporti Raffaele Donini -, abbiamo sperimentato sulla linea Modena-Sassuolo un nuovo convoglio a due carrozze, con 96 posti seduti, che va a sostituire definitivamente uno dei tre treni "Gigetto" in circolazione. Gli altri due li sostituiremo entro giugno del 2016, con altro materiale rotabile, e questo sarà possibile perché dopo l'aggiudicazione della 'gara del ferro' noi oggi abbiamo la possibilità di considerare fondamentalmente come un unico interlocutore sia Trenitalia che Tper, per cui è possibile anche in attesa della mxi-fornitura di 75 nuovi treni tra metà del 2018 e metà del 2019, avere una fase di transizione molto più confortevole. In secondo luogo perché ci siamo posti l'obiettivo di anticipare una parte del materiale rotabile tanto da poter liberare alcuni treni che sulle linee meno intense possiono avere delle performances importanti. I pendolari oggi hanno apprezzato che qualcosa si stia muovendo nel segno di una maggiore affidabilità e comfort". L'assessore ha anche ricordato che "su questa linea la Regione ha investito 5 milioni di euro per l'infrastruttura".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Giovani, 411 le domande per avviare un'azienda agricola. Ad aprile un secondo bando del Psr. La classifica per provincia vede Reggio Emilia in testa. Caselli: una conferma dell'interesse che c'è per il settore primario. La nostra agricoltura ha bisogno di ricambio generazionale.

Bologna - Oltre 400 giovani aspiranti agricoltori in Emilia-Romagna. Sono 411 infatti le domande arrivate negli uffici regionali da chi vuole avviare un'attività agricola, usufruendo degli aiuti previsti dal Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020. Il bando regionale si è chiuso lo scorso 1 dicembre e metteva a disposizione risorse complessive per 38 milioni di euro, di cui circa 19 milioni per avviare una nuova azienda agricola (premio di primo insediamento) e 18.800.000 come contributo aggiuntivo per i piani di investimento aziendale.

"E' importante che i giovani tornino all'agricoltura – commenta l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli - la buona accoglienza di questo bando conferma un rinnovato interesse per il settore primario e lascia ben sperare sul futuro della nostra agricoltura, che più che mai ha bisogno di ricambio generazionale e di quel dinamismo e voglia di innovare che è tipica delle giovani generazioni. Ora gli uffici regionali dovranno esaminare le domande. La graduatoria uscirà entro il 16 marzo. Per coloro che non dovessero rientrare in questo primo pacchetto desidero però già fin d'ora ricordare che ad aprile è prevista l'uscita di un secondo bando rivolto ai giovani."
In base al bando regionale, i giovani potevano presentare oltre alla domanda di primo insediamento (un premio per chi avvia un'azienda agricola di 30 mila euro, che possono salire a 50 mila euro se l'azienda si trova in una zona svantaggiata), anche una richiesta di contributo a fronte di un Piano di investimento aziendale. Su 411, sono 315 gli under 40 che hanno fatto anche questa scelta, dimostrando la volontà di un impegno durevole nel settore. Le richieste di primo insediamento ammontano a 15.600.000, quelle per l'ammodernamento aziendale a 28.900.000 euro, per un valore complessivo degli investimenti proposti che supera i 73 milioni di euro.

La classifica per provincia
La classifica per provincia vede al primo posto Reggio Emilia con 62 domande, seguita da Ravenna (61), Piacenza (55), Parma (54), Bologna (52), Modena (49), Forlì-Cesena(48), Ferrara (25), Rimini (5). Delle 411 domande, 273 si riferiscono ad aziende che si trovano prevalentemente in zona non svantaggiata, 138 quelle il cui territorio ricade per oltre il 50% in area collinare o montana.

(Fonte Regione Emilia Romagna 4 dicembre 2015 )

Già operativi i presidi anti lupo in 48 aziende zootecniche. L'assessore regionale all'agricoltura, caccia e pesca SimonaCaselli: "Lavorare sulla prevenzione, con interventi puntuali grazie alla mappatura del territorio." -

Bologna, 9 dicembre 2015 -

La Regione spinge l'acceleratore sulla prevenzione per ridurre i danni della fauna selvatica alle produzioni agricole e agli allevamenti e con il nuovo Programma regionale di sviluppo rurale mette a disposizione risorse ulteriori per 3 milioni di euro che serviranno per l'acquisto di recinzioni e altri strumenti di difesa. "Occorre intervenire prima che il danno si verifichi, puntando sulla prevenzione e su una corretta gestione della fauna selvatica in collaborazione con le aziende agricole, gli Enti Parco e gli Atc - ha spiegato oggi a Bologna l'assessore regionale all'agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli – vogliamo lavorare sempre più in questa direzione, in linea con le indicazioni che ci arrivano dalla Ue, ma anche con le esigenze della finanza pubblica. Oggi la Regione ha a disposizione una mappatura puntuale del territorio, che ci permette di sapere dove sono le maggiori concentrazioni di animali. Sono sicura che anche grazie a questi dati, indispensabili per un'azione mirata, riusciremo a confermare il trend di riduzione dei danni attualmente in atto". La Regione dal 2008 ha investito per l'acquisto di recinzioni (e altri presidi di difesa), assegnati in comodato d'uso agli agricoltori, risorse complessive per circa 3.400.000 euro. E per il 2016 sono in arrivo nuove risorse per 3 milioni di euro che serviranno per finanziare al 100% nuovi interventi. Verranno erogate attraverso 2 o 3 bandi, di cui il primo è atteso nella prima metà del prossimo anno.

Danni in calo, al via i presidi anti-lupo

La tendenza alla diminuzione dei danni appare confermata, sia pur con situazioni differenziate, in tutto il territorio regionale, anche nelle zone aperte alla caccia, dove la competenza è degli Atc. Proprio per rafforzare l'attività di prevenzione, nei confronti di una specie protetta come il lupo, i cui danni sono invece stabili (circa 150 mila euro all'anno ), va l'ultimo provvedimento in ordine di tempo adottato dall'Assessorato regionale all'agricoltura: sono state infatti assegnati in questi giorni 128.644 euro a 48 aziende agricole zootecniche di collina e montagna situate in tutte le province emiliano-romagnole, da Bologna, a Piacenza, a Rimini. Le risorse sono servite a installare recinzioni, dissuasori acustici e luminosi, cani pastore, con una copertura del 100% del costo ritenuto ammissibile. E altri finanziamenti sono in arrivo. Con l'ultimo assestamento di bilancio infatti la Regione ha previsto 200 mila euro per scorrere le graduatorie e finanziarie altre 86 aziende che avevano partecipato al bando della scorsa estate.

Il cinghiale la specie più impattante

Il cinghiale resta anche nel 2015 una delle specie più impattanti per gli agricoltori, pur a fronte di una diminuzione dei danni. Risultati che possono essere ulteriormente migliorati, specie in alcune aree, individuate grazie alla localizzazione puntuale degli eventi dannosi. In particolare nelle aree protette è fondamentale l'impegno degli Enti gestori (Enti Parco , ecc.) sia sul fronte della prevenzione dei danni, che del controllo della popolazione animale.
Per quanto riguarda invece i territori aperti alla caccia del cinghiale (nei quali la titolarità è in capo agli Atc sia per quanto riguarda la gestione della fauna selvatica, che il risarcimento dei danni), da qualche anno il calendario venatorio regionale consente di cacciare questo animale, nelle diverse modalità, dal 15 aprile al 31 gennaio. Inoltre è prevista una soglia di danno massima tollerabile, oltre la quale è possibile introdurre misure quali anche l'attivazione di piani di prelievo straordinari. Uno degli obiettivi è la completa rimozione del cinghiale da tutte le zone non vocate.
Sono invece costantemente in diminuzione da alcuni anni i danni provocati dagli altri ungulati come capriolo, daino e cervo. Un risultato dovuto alla soglia di densità di capi fissata dalla pianificazione regionale 2013-2014 e che andrà migliorando nel quinquennio di validità degli strumenti di pianificazione.
Tra le specie più impattanti anche lo storno, che provoca gravi danni alla viticoltura e frutticoltura. Tuttavia si tratta di una specie protetta, il cui prelievo è ammesso solo "in deroga" ed è regolato da una direttiva europea e dal parere vincolante dell'Ispra (l'Istituto per la prevenzione e la ricerca ambientale). Il mancato rispetto di tale parere comporta una procedura d'infrazione comunitaria. Le possibili sanzioni possono arrivare anche al mancato trasferimento di risorse del Psr, con conseguenze che possono dunque gravare direttamente sugli stessi agricoltori.
Un discorso a parte va fatto per la nutria. Dall'agosto dello scorso anno, infatti questo roditore a seguito di una modifica alla legge nazionale, non è più considerato parte della fauna selvatica quindi i danni causati non sono più risarcibili.

In allegato:

Andamento dei danni della fauna selvatica (dati 2008-2015)
Presidi anti-lupo divisi per provincia

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"