Cassazione: vendere le infiorescenze di cannabis sativa è illegale. Scatta il sequestro perché è spaccio fornire ai commercianti. La misura preventiva colpisce le sostanze e i locali utilizzati per la distribuzione: da verificare l’efficacia drogante dei prodotti. L’indagato non prova la destinazione a fini agroindustriali
A distanza di poco due settimane possiamo dire che, mentre la politica si contorce in un dibattito asfittico e moraleggiante, la giurisprudenza di legittimità torna sulla controversa materia della cannabis.
Non vale la legge sulla coltivazione per la commercializzazione di prodotti a base di cannabis sativa, in particolare infiorescenze e quindi vendere derivati della cannabis sativa è illegale. Lo spiega la Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza del 147/20, pubblicata il 7 gennaio dalla quarta sezione penale della Cassazione, che s’innesta nel solco della 30475/19, pronunciata dalle Sezione unite penali. Pertanto, Il sequestro preventivo scatta non solo per chi vende in negozio le infiorescenze di cannabis sativa L ma anche per chi le fornisce ai commercianti, sia al dettaglio sia all’ingrosso.
E ciò perché in base alla legge 242/16 è lecita unicamente l’attività di coltivazione delle varietà iscritte nel catalogo comune delle specie di piante agricole, ai sensi dell’articolo 17 della direttiva 2002/53/Ce. Si configurano, dunque, i presupposti del fumus commissi delicti e del periculum in mora del reato di spaccio di stupefacenti: da una parte la distribuzione delle infiorescenze (marijuana) non è esclusa dall’applicazione del testo unico degli stupefacenti e dall’altra l’indagato non ha fornito la prova che il commercio dei prodotti persegua finalità agroindustriali, le uniche consentite dalla legge 242/16.
Legittimo il sequestro preventivo che oltre le sostanze ha colpito anche i locali commerciali destinati alla distribuzione dei prodotti: è nelle ulteriori fasi del giudizio di merito che bisognerà accertare se i prodotti oggetto della misura cautelare hanno efficacia drogante e quindi possono o no produrre effetti psicogeni in chi li assume. Così come dovrà essere verificata la sussistenza dell’elemento psicologico del reato, che esula dal vaglio di legittimità sul provvedimento ablatorio. Inutile per la difesa sostenere che la cannabis light proveniente da sementi certificate può essere coltivata senza autorizzazione e dunque sarebbe stata “liberalizzata”. In realtà la coltivazione risulta lecita se volta alle finalità agroindustriali indicate in modo specifico e tassativo dalla legge 242/16. E costituiscono quindi reato la cessione, la vendita e in generale la commercializzazione al pubblico delle infiorescenze, a meno che non siano prive di efficacia drogante; i valori di tolleranza thc indicati dalla normativa - fra 0,2 e 0,6 per cento - si riferiscono invece al principio attivo rinvenuto sulle piante in coltivazione e non al prodotto oggetto di commercio.
All’indagato non resta che pagare le spese processuali. La sentenza tuttavia parla chiaro. Dopo aver ripetuto, conformemente al dato normativo, che per integrare il reato di coltivazione è sufficiente la conformità al tipo botanico della pianta e l’attitudine di questa a maturare e produrre sostanza stupefacente, le Sezioni Unite hanno precisato che «devono ritenersi escluse, in quanto non riconducibili all’ambito di applicazione della norma penale, le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica, che, per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell’ambito del mercato degli stupefacenti, appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore». Possiamo dire di trovarci di fronte alla reintroduzione della provvidenziale nozione di coltivazione «domestica» ritenuta, a differenza della coltivazione «imprenditoriale», non penalmente rilevante. Nello specifico, l'effettuata ricostruzione del quadro normativo di riferimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, conduce ad affermare che la commercializzazione dei derivati della coltivazione della cannabis sativa L che pure si caratterizza per il basso contenuto di Thc, vale ad integrare il tipo legale individuato dalle norme incriminatrici.
(7 gennaio 2020)
Nella giornata del 12 dicembre scorso, nell'ambito del controllo integrato del territorio, personale della Polizia di Stato, unitamente a uomini della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, ha svolto una serie di verifiche nei parchi cittadini e nelle zone di via Gramsci, della stazione ferroviaria e del centro storico, finalizzate alla prevenzione e repressione dei reati predatori, dello spaccio di sostanze stupefacenti e dell'immigrazione clandestina.
L'attività è stata supportata da tre equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia.
Complessivamente sono state identificate 88 persone, di cui 26 di nazionalità straniera, e controllati 50 veicoli.
Attraverso le telecamere di videosorveglianza cittadina, la centrale operativa ha individuato alcuni movimenti sospetti in zona San Cataldo.
Gli agenti della Squadra Mobile, insieme ai colleghi del Nucleo Problematiche del Territorio della locale Polizia Municipale, si sono subito recati sul posto, dove di nascosto hanno potuto assistere a due cessioni di droga da parte di un uomo, identificato successivamente per un cittadino marocchino di 29 anni, irregolare con numerosi precedenti di polizia a proprio carico.
L'uomo, ignaro della presenza delle Forze dell'ordine, aveva ceduto due dosi da 0,5 e 0,3 grammi di cocaina a due distinti clienti.
Il marocchino, alla vista della polizia, ha tentato di scappare e ha opposto resistenza, motivo per il quale è stato tratto in arresto non solo per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ma anche per resistenza a pubblico ufficiale.
In esito al processo con rito direttissimo, il giudice ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare dell'obbligo di firma.
La pattuglia di Parma Oltretorrente ha proceduto ieri all’arresto di un cittadino nigeriano classe '92, residente a Parma incensurato, poiché fermato in via Baganza veniva trovato in possesso di ovuli contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina (totale 15 gr).
All’atto del controllo lo stesso tentava di darsi alla fuga ma veniva prontamente fermato dai militari è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio.
In una successiva perquisizione personale è stata rinvenuta una somma contante di 250 €, presumibilmente provento dell’attività di spacci.
Durante la perquisizione domiciliare veniva inoltre denunciato, per detenzione ai fini di spaccio, un nigeriano classe '94 e domiciliato a Parma anch'egli incensurato, il quale veniva trovato in possesso di 6 gr. di cocaina e della somma contante di 800 € probabile provento dell’attività di spaccio.
Arrestato e trattenuto attualmente presso le camere di sicurezza in attesa del rito per direttissima.
Maxi sequestro di droga: la polizia di stato arresta un parmigiano incensurato con oltre 23 kg hashish.
Parma: nella mattinata di martedì 26 novembre scorso, la Polizia di Stato ha tratto in arresto SILVESTRI Leonardo, classe ’73 in quanto trovato in possesso di 23 Kg. e mezzo di hashish, 80 gr. di marijuana e 5 gr. di cocaina, oltre a 1450 € in contanti e vario materiale per il confezionamento ed il consumo della sostanza stupefacente.
Nel corso degli ultimi mesi, erano state raccolte delle informazioni in merito al Silvestri, già noto come consumatore di sostanza stupefacente, che lo indicavano come coinvolto in un’importante attività di spaccio. Le attività di riscontro operate dal personale della Squadra Mobile hanno consentito di verificare che l’abitazione dell’uomo era spesso frequentata da soggetti noti come consumatori di droga e, pertanto, nella mattinata di martedì si è proceduto alla perquisizione all’interno della stessa.
All’interno di un locale adibito a ripostiglio/cantina chiuso a chiave e protetto da sistema di allarme disattivato dallo stesso Silvestri, sono stati rinvenuti 23 pacchi contenenti sostanza stupefacente del tipo hashish per un peso complessivo di grammi 23.427,3, occultati tra le bottiglie di vino in un frigorifero spento. All’interno della mansarda in uso esclusivo dell’uomo, invece, veniva rinvenuto un barattolo di vetro contenente gr. 80,1 di marijuana, 4 barrette di hashish ed altri frammenti della stessa sostanza per un peso complessivo di gr. 101, 5 ed un involucro in cellophane contenente la cocaina. Nella stessa stanza, dove certamente il Silvestri riceveva i propri clienti e vi consumava lo stupefacente, sono stati, altresì, rinvenuti 25 “spinelli” di marijuana già confezionati e custoditi all’interno di contenitori cilindrici trasparenti, una pipa in vetro e del denaro contante.
Il Silvestri che non rilasciava alcuna dichiarazione sull’origine dello stupefacente rinvenuto, è stato tratto in arresto ed associato in via Burla, dove è tuttora detenuto in stato di custodia cautelare.
Link download filmato: http://www.poliziadistato.tv/c_ciViXiwtQP
Una ventina di unità della compagnia Carabinieri di Parma sono state impiegate per un servizio di controllo coordinato che ha viste coinvolte via Garibaldi, viale Piacenza, la zona stazione e via Don Minzoni.
Parma 1 dicembre 2019 - Durante il servizio sono stati sequestrati oltre 120 gr di marijuana, 9 gr. di cocaina e oltre 1.000€ provento dell’attività di spaccio.
Inoltre sono stati arrestati:
⁃ un cittadino nigeriano classe 91, in Italia senza fissa dimora censurato in quanto trovato in possesso di oltre 100 g di marijuana nonché circa 600€ in banconote da piccolo taglio presumibilmente provento dell’attività di spaccio;
⁃ un cittadino nigeriano classe 9,1 in Italia senza fissa dimora, incensurato sorpreso nel parco ducale con una modica quantità di sostanza stupefacente, all’atto del controllo tentava di reagire con violenza nei confronti dei militari operanti. Pertanto veniva anche arrestato ai sensi dell’articolo 337 del codice penale, resistenza pubblico ufficiale. Successiva perquisizione personale consentiva di rinvenire anche la somma di 190 € in banconote da piccolo taglio presumibilmente provento dell’attività di spaccio.
Entrambi i nigeriani sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza della compagnia carabinieri di Parma in attesa di rito per direttissima.
Sempre durante il servizio coordinato venivano inoltre deferiti in stato di libertà locale procura:
⁃ un cittadino nigeriano classe 94 residente a Busto Arsizio, trovato in possesso di sostanza stupefacente del tipo cocaina nonché la somma, in banconote da piccolo taglio, di circa 300 € presumibile provento dell’attività di spaccio;
⁃ un cittadino nato a Massa classe 96 in quanto trovato in possesso di un coltello serramanico
e infine venivano segnalati alla locale prefettura, per uso personale di sostanze stupefacente, 10 cittadini parmigiani in età compresa tra i 18 e i 25 anni.
Nel complesso, durante l'operazione sono state identificate oltre 40 persone ed effettuate 12 perquisizioni personali.
Guardia di Finanza. Parma: un chilo di droga nello stomaco. Arrestato “ovulatore”.
Nell’ambito del potenziamento dei controlli di polizia economico-finanziaria, svolti sulle principali vie di comunicazione della provincia parmense, le Fiamme Gialle di Parma hanno sequestrato oltre un chilo di sostanze stupefacenti, tra eroina e cocaina, e tratto in arresto G.U. di 19 anni – cittadino nigeriano – che fungeva da corriere ovulatore.
Durante uno dei controlli antidroga, svolto nei pressi della stazione ferroviaria del capoluogo, l’attenzione dei finanzieri in servizio veniva attirata dal giovane nigeriano, appena sceso da un treno proveniente da La Spezia. Il diciannovenne, infatti, appariva particolarmente nervoso e guardingo per cui i militari decidevano di effettuare un controllo, richiedendo i documenti identificativi e la motivazione della sua presenza a Parma.
Le risposte evasive del giovane alle domande di routine inducevano i finanzieri ad approfondire il controllo presso la caserma di Via Torelli, sede del Gruppo delle Fiamme Gialle di Parma. Successivamente, l’atteggiamento del diciannovenne, sempre più agitato e sofferente, convinceva i finanzieri ad accompagnare il giovane all’Ospedale Maggiore di Parma, per eseguire una radiografia allo stomaco e verificare la presenza di eventuali ovuli ingeriti. All’esito dei controlli sanitari, il nigeriano risultava essere un “ovulatore”, ossia quel tipo di “narco-corriere” che carica all’interno del corpo, ingerendoli, ovuli termosaldati contenenti sostanze stupefacenti.
L’utilizzo dei corrieri ovulatori nelle rotte del traffico di stupefacenti risulta sempre più frequente a motivo del bassissimo costo del trasporto, cui si aggiunge la facilità di reperimento di persone in difficoltà disposte ad assumersi il rischio di fungere da corriere.
Al termine dell’operazione, sono stati sequestrati 95 ovuli, per un totale di 1,1 chili tra eroina e cocaina, il cui valore complessivo sul mercato illecito è pari a oltre centomila euro.
Il giovane extracomunitario è stato quindi tratto in arresto in flagranza di reato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’operazione si inquadra in una più diffusa azione di controllo economico del territorio che coinvolge quotidianamente i Reparti del Corpo, anche attraverso il servizio di Pubblica utilità “117”, con finalità preventive e repressive e mediante piani di intervento dinamico in tutta la provincia, in modo particolare nelle zone più a rischio, come le principali rotabili e le stazioni ferroviarie.
Parma 26 ottobre 2019 - La Polizia di Stato, nel pomeriggio e nella serata di ieri, con pattuglie della Questura, del Reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia, con due unità cinofile di Bologna e con una pattuglia della Polizia Locale, ha effettuato diversi controlli antidroga.
Contemporaneamente si sono svolti attenti controlli amministrativi, scaturiti, anche questi, a seguito di un’attenta attività di analisi da parte della Questura. Questi ultimi controlli hanno visto sul territorio una pattuglia della Divisione Polizia Amministrativa della Questura, che ha coordinato il servizio, una della Polizia Locale (c.d. annona), uomini dell’Ispettorato del Lavoro e dell’A.s.l..
Durante tutti i servizi svolti sono state identificate 64 persone di cui 23 straniere, nonché controllati 16 veicoli.
I controlli amministrativi hanno portato ad ispezioni all’interno di 3 esercizi commerciali in zona Via Argini e in Strada d’Azeglio. La Polizia Locale ha comminato in un locale 1600 euro di sanzioni amministrative per mancate esposizioni(scia, divieti di fumo e prezzi), mentre l’ispettorato del lavoro avendo colto un lavoratore in nero ha contestato una sanzione di 500 euro, ed intimato la regolarizzazione entro 48ore, pena la sospensione dell’attività.
I controlli antidroga, invece, ci hanno visto impegnati nel Quartiere S. Leonardo, con particolare attenzione a Via Venezia e al Parco del Naviglio alto, dove sono stati sottoposti a controlli diversi cittadini stranieri. Nel frangente le unità cinofile hanno trovato diverse dosi di hashish e marijuana pronte allo smercio, che sono state conseguentemente sequestrate.
I controlli sono poi proseguiti presso il Parco Ducale e nei viali Vittoria e dei Mille, comprese le strade che insistono all’interno dei viali in direzione piazza Picelli e Matteotti.
Nel corso del servizio sono stati sequestrati 100 grammi di Marijuana e 20 di hashish.
Parallelamente, due stranieri bloccati nel corso dei controlli, entrambi con precedenti e quindi ritenuti pericolosi per la sicurezza, sono stati posti all’attenzione dell’Ufficio Immigrazione. Quest’ultimo ufficio ha sottoposto entrambi al provvedimento dell’espulsione dal territorio nazionale. I due erano un cittadino senegalese classe 87’ ed un palestinese classe 90.
Le attività descritte rispondono alla strategia della Questura, ovvero operare parallelamente attraverso una massiva presenza sul territorio al fine di prevenire e reprimere la commissione di reati nonché verificare le presenze all’interno dei locali, per far si che anche le attività delittuose che si spostano dalla strada all’interno dei locali vengano appunto prevenute e represse.
Tutto ciò operando simultaneamente attraverso l’espulsione di soggetti pericolosi dal territorio nazionale.
Prevenzione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e del consumo di droga da parte dei giovani studenti
Parma 23 ottobre 2019 - Nella mattinata odierna la Questura di Parma ha organizzato dei controlli finalizzati alla prevenzione dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole e nelle zone limitrofe alle scuole.
Il servizio svolto si inserisce all’interno di una più ampia progettualità della Questura rispetto alla prevenzione del fenomeno “droga”, costituisce un solo tassello delle attività che svolgiamo. Infatti riteniamo importante, oltre che sul piano della repressione, operare su quello della prevenzione, incontrando gli alunni delle scuole medie e superiori di Parma e Provincia, per spiegare le finalità degli interventi operativi, nonché per spiegare le conseguenze giuridiche di condotte gravi come lo spaccio o l’assunzione di sostanze stupefacenti. Questa progettualità è già ricominciata con il riprendere delle lezioni da parte degli studenti.
"Oggi - comunica la Questura di Parma - siamo stati presenti con due unità cinofile di Bologna, 3 pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine e due Volanti della Questura. I controlli si sono sviluppati all’interno di due enti professionali e all’uscita delle classi nella zona di Viale Maria Luigia e più in generale nel Quartiere Oltretorrente. Durante le predette attività abbiamo segnalato alla Prefettura un giovane appena maggiorenne perché trovato in possesso di hashish per uso personale, nonché denunciato a piede libero poichè in possesso di un coltello a serramanico. Crediamo molto nel servizio svolto nella mattinata odierna, tant’è che verrà riproposto nell’arco dei prossimi giorni."
Arrestato in flagranza di reato per spaccio di sostanze stupefacenti nel locale “Gusto Parma”. Dopo due giorni il locale é stato chiuso dal questore per motivi di ordine e sicurezza pubblica
Parma 21 settembre 2019, grazie anche alle segnalazioni dei cittadini circa l'attività di spaccio in un locale di Via D'azeglio, Gusto Parma, i polizziotti sono tornati due giorni fa, nello stesso locale, questa volta con l'ausilio anche delle unità cinofile.
Durante il controllo alla vista degli agenti, Okoduwa Daniel, Cittadino Nigeriano classe 91', è scappato verso il retrobottega ed ha tentato di disfarsi di 3 sacchetti pieni di sostanza stupefacente. L'uomo è subito stato bloccato dagli Agenti e tratto in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti. Era in possesso di circa 50grammi di Marijuana pronti per essere smerciati, così come era in possesso di 305 euro, divisi in banconote di piccolo taglio, chiaro provento della sua attività delittuosa.
Il giorno successivo è stato processato per direttissima, e condannato alla pena di mesi 10 di reclusione e 2000 euro di multa, con pena sospesa.
Oggi, con provvedimento adottato ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.), il Questore di Parma ha disposto la sospensione della licenza di somministrazione di alimenti e bevande all’interno del ristorante “GUSTO PARMA”, ubicato in via D’Azeglio nr. 72/B, per un periodo di 10 giorni.
Il provvedimento, che ha come finalità la tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, è stato adottato a seguito di più controlli effettuati all’interno del locale dove sono stati identificati avventori gravati da precedenti penali. In particolare due soggetti pregiudicati sono stati trovati all’interno negli ultimi due controlli e nell’ultimo in ordine di tempo, avvenuto il 18 u.s., uno di essi è stato tratto in arresto da personale dell’UPGSP perché trovato in possesso di sostanza stupefacente finalizzato allo spaccio.
L’accertata costante presenza di alcuni avventori pregiudicati proprio per reati in materia di stupefacenti ha configurato una situazione di sicuro pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, circostanza di fatto che ha indotto a sostenere un giudizio prognostico di pericolosità, attesa anche l’eventuale possibilità di “scontri” tra i vari soggetti che gravitano all’interno del locale, per il predominio territoriale nell’attività illecita dello spaccio di stupefacenti.
Il provvedimento è stato notificato ed eseguito da personale della Divisione di Polizia Amministrativa collaborato da personale dell’UPGSP.
Parma, 18 settembre 2019 - La strategia della Questura per garantire la sicurezza della città e contrastare efficacemente il fenomeno dello spaccio è operare attraverso tutte le sue articolazioni, anche contemporaneamente.
Da una parte gli uffici investigativi operano attraverso perquisizioni ed arresti, andando a scovare i responsabili dell’attività di spaccio sin dentro alle loro abitazioni, dall’altra la Squadra Volante si occupa di controllare il territorio, facendo si che lungo le strade coloro che delinquono siano assicurati alla giustizia e se irregolari e pericolosi espulsi. Proprio sotto quest’ultimo aspetto entra in gioco un altro ufficio fondamentale, ovvero l’Ufficio Immigrazione, che si occupa di prendere in carico cittadini stranieri irregolari e pericolosi al fine di allontanarli dal territorio nazionale.
La vicenda che andiamo a raccontare rappresenta proprio la predetta strategia, in cui tutte le componenti della Questura lavorano fianco a fianco per il raggiungimento di un unico obiettivo, ovvero la sicurezza della Città.
Il rifugio del soggetto tratto in arresto era un appartamento nei pressi dello stadio, regolarmente locato ad una coppia di ghanesi regolari sul territorio nazionale.
All’interno della casa, però, lui aveva in uso esclusivo una stanza dove si organizzava per il suo lavoro tutt’altro che regolare.
Anche in questa occasione, lo spunto iniziale è giunto dalla segnalazione di alcuni residenti del quartiere, che avevano notato un paio di persone che entravano ed uscivano da quell’appartamento con una strana frequenza.
L’attività di monitoraggio condotta dagli investigatori della Squadra Mobile, ha consentito di riscontrare questa segnalazione e di individuare il giovane cittadino nigeriano che abitava presso l’appartamento indicato, poi identificato in IYORE Darlington classe ‘92, cittadino nigeriano, ricorrente contro il diniego al riconoscimento dello status di rifugiato decretato dalla Commissione territoriale.
Il monitoraggio degli spostamenti e degli incontri dell’uomo ha consentito di identificare alcuni suoi clienti che, sentiti dagli agenti dell’antidroga, hanno confermato di essere consumatori di stupefacenti e di rifornirsi da IYORE per “qualunque” loro necessità; IYORE Darlington, infatti, riusciva a soddisfare tutte le richieste dilla marijuana, cocaina ed eroina.
I suoi principali luoghi di spaccio erano sicuramente collocati nel quartiere Oltretorrente; IYORE, infatti, dal 2016, anno del suo arrivo in Italia, ad oggi, è stato controllato numerosissime volte in p.le Santa Croce, via D’Azeglio e nel Parco Ducale. Tuttavia, come confermato da alcuni clienti che hanno riferito di averlo incontrato sempre in via Traversetolo, lavorava anche in zone limitrofe alla sua abitazione.
Nella mattinata di ieri, gli agenti della sezione Antidroga, si sono presentati presso l’appartamento per procedere a perquisizione e, all’interno della stanza in uso ad IYORE, è stato rinvenuto una dose di eroina del peso di circa 1 gr. e un bilancino di precisione. Sulla scorta di tale rinvenimento, la perquisizione proseguiva e, alla fine, occultata, sotto ad un materasso, veniva rinvenuta una bustina all’interno della quale vi erano circa 10 gr. di eroina.
Tale circostanza confermava che l’abitazione in oggetto rappresentava la base di IYORE: lontana dalle principali piazze di spaccio, regolarmente locata da una coppia di ghanesi regolari e da anni stanziali ed utile per preparare le dosi da spacciare in strada.
IYORE Darlington veniva tratto in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti e, su disposizione del PM di Turno dr. Fabrizio PENSA, veniva trattenuto presso le camere di sicurezza di Borgo della Posta in attesa del giudizio direttissimo che si celebrerà nella mattinata di oggi.
Nel contempo, l’ufficio immigrazione, negli ultimi 7 giorni della sua attività ha sottoposto al provvedimento dell’espulsione 4 cittadini stranieri irregolari e pericolosi:
• Persone gravate da ordine del Questore a lasciare il t.n.:
1. Cittadino del Gambia nato il 01.07.1986 arrestato per resistenza e ricettazione, nonchè indagato in stato di libertà per il reato di lesioni e diverse volte indagato in stato di libertà per Violazioni dell’ordine del Questore ;
• Persone accompagnate coattivamente al CPR nr.3, queste ultime grazie all’allontanamento coatto da Parma non saranno più in grado di delinquere sul nostro territorio, e permarranno al cpr in attesa del loro accompagnamento in frontiera:
1. Cittadino nigeriano nato il 09.09.1989 gravato da precedenti per spaccio. Accompagnato CPR Potenza
2. Cittadino nigeriano nato il 07.06.1987 gravato precedenti per spaccio. Accompagnato CPR Potenza
3. Cittadino filippino nato il 25.11.1985 arrestato poco tempo fa per spaccio; accompagnato CPR di Roma
Molti di questi accompagnamenti coatti sono frutto dell’attività di controllo del territorio, ovvero sono soggetti rintracciati dagli Agenti delle Volanti in zone note per la presenza di spacciatori
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