Emergenza rifiuti a Roma. La Regione Emilia-Romagna accoglie la richiesta d'aiuto del Lazio: smaltimento di piccole quantità prestabilite, per un periodo limitato e tassativamente non reiterabili. Bonaccini-Gazzolo: "Solidarietà istituzionale e senso di responsabilità di fronte a difficoltà che non possono continuare a ricadere sui cittadini"
"E' venuto il momento di cambiare altrimenti cominceremo a dire basta a chiunque, perché politiche virtuose sono assolutamente praticabili e possibili: noi autosufficienti da sempre e con la differenziata al 62% con previsione oltre il 70% al 2020".
Trattati nei termovalorizzatori di Parma, Modena e Granarolo nel bolognese per non più di sei settimane effettive. Pagamenti: quota 'verde' aggiuntiva versata ai tre Comuni. Sul pieno rispetto delle norme di tutela ambientale durante il trasporto vigilerà l'Arpae dell'Emilia-Romagna
Bologna 30 dicembre 2017 – Quantità limitate e prestabilite, tassativamente non superabili e non reiterabili, inferiori rispetto ad analoghi interventi passati, e per un periodo limitato, poco più di 40 giorni effettivi. Per solidarietà istituzionale e senso di responsabilità verso i cittadini e la collettività romana e per l'immagine del Paese a livello internazionale, visto che si parla della Capitale del Paese.
La Regione Emilia-Romagna ha deciso di accogliere la richiesta della Regione Lazio legata all'emergenza rifiuti a Roma. In una propria delibera, la Giunta ha fissato limiti rigidi quanto a tempi e quantitativi: saranno i termovalorizzatori di Parma, Modena e Granarolo nel bolognese, individuati d'intesa con gli amministratori locali, a smaltire non più di 15mila tonnellate complessive (5mila per ogni impianto) di rifiuti indifferenziati provenienti dalla Capitale. Quantità che rientrano nelle capacità termiche già programmate per singoli impianti: vista la necessità espressa da Roma, smaltire 350 tonnellate giornaliere, l'impegno per l'Emilia-Romagna non supererà i 43 giorni pieni. In caso di giornate senza smaltimenti o con smaltimenti parziali, l'atto della Giunta fissa comunque in massimo 60 giorni effettivi l'impegno regionale a partire dal primo conferimento negli stabilimenti individuati.
"Una decisione non facile- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore all'Ambiente, Paola Gazzolo-. Abbiamo comunque scelto di raccogliere la richiesta arrivata dal presidente della Regione Lazio, Zingaretti, per senso di responsabilità di fronte a difficoltà e a una emergenza che non possono continuare a ricadere sui cittadini di Roma e per solidarietà istituzionale, specie di fronte all'appello a sindaci e Regioni arrivato dallo stesso Zingaretti. Negli ultimi due anni abbiamo dato una mano, una sola volta all'anno, a chi aveva bisogno e non ci tiriamo indietro nemmeno stavolta, con tempi e quantitativi certi e non superabili. Sia chiaro, però, che è ora di dire basta, di cambiare e adottare ovunque misure strutturali che portino a una svolta, senza dover ricorrere all'intervento di altri territori virtuosi. In Emilia-Romagna siamo pienamente autosufficienti sullo smaltimento- proseguono Bonaccini e Gazzolo- e siamo tra le regioni più virtuose in Italia per la raccolta differenziata che quest'anno ha raggiunto il 62%. E con l'introduzione della tariffazione puntuale punteremo a superare il 70% nel 2020. Sono risultati frutto di scelte precise, a partire dalla legge per l'economia circolare che premia i comuni più virtuosi con sgravi sulle bollette. Nel 2018 aggiungeremo altri 2 milioni di euro per premiare ancora di più i cittadini che differenziano e per migliorare il rendimento dei territori, perché vogliamo che il riciclo aumenti. Dunque, si può fare e bene: le amministrazioni locali ancora indietro, passino dalle parole ai fatti, per passare dall'emergenza all'autosufficienza".
Per quanto riguarda i costi di conferimento e le modalità di pagamento, saranno pattuiti direttamente tra i gestori degli impianti di partenza e di arrivo dei rifiuti, in linea con i costi emiliano-romagnoli, con una quota "verde" aggiuntiva che sarà versata ai Comuni di Parma da parte della società Iren Ambiente spa e di Modena e Granarolo (Bo) da parte della società Hera Ambiente spa, con il coinvolgimento diretto dei Comuni stessi.
In merito al trasporto dei rifiuti, dovrà avvenire nel rispetto delle norme vigenti a salvaguardia dell'ambiente e sarà monitorato da Arpae, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale./BB
Portare i rifiuti in modo corretto alla stazione ecologica abbatterà la TARI. Lo sconto c'è già per chi fa compostaggio. Il centro di raccolta comunale di Calizzo amplierà gli orari d'apertura per scongiurare abbandoni illegali. L'ultima opzione sarà la videosorveglianza
Villa Minozzo, 22 dicembre 2017. Risparmiare sulle tasse è possibile. Basta differenziare i rifiuti e portarli alla stazione ecologica comunale di Calizzo, che dal prossimo anno resterà aperta duecento ore in più.
"Soprattutto in estate - sottolinea Lucia Manicardi, assessore all'ambiente - da giugno ad agosto, quando le presenze saranno massime, puntiamo ad ampliare l'orario del servizio, anche per cercare di abbattere il fenomeno degli utilizzi impropri della struttura, dall'abbandono di scarti nello spazio antistante, nei momenti di chiusura, allo scarico di materiali che non possono essere conferiti all'isola, ma che devono seguire altre procedure di smaltimento, quali eternit, carta catramata e pneumatici da trattore".
Sia nel primo che nel secondo caso "si deve infatti procedere con il lavoro straordinario del personale di sorveglianza - spiega l'assessore Manicardi - o con bonifiche ambientali da parte di ditte specializzate, con costi significativi che purtroppo ricadono sull'intera comunità, come già evidenziato in altre occasioni. Con i nuovi orari auspichiamo invece di intercettare in maniera più adeguata le necessità di chi intende utilizzare il centro di raccolta in modo corretto ma che magari, in qualche occasione passata, trovandolo chiuso, ha scaricato in buona fede davanti al cancello. Prima di rassegnarci a misure sanzionatorie attraverso telecamere (che però potrebbero anche generare, in alcuni casi, abbandoni nell'ambiente da parte di persone irrispettose) tentiamo perciò di migliorare il servizio".
Dal primo gennaio si anticiperà l'apertura di un'ora e mezza il lunedì mattina (dalle 7.30 alle 12), mentre dal martedì al venerdì si sposterà la stessa al pomeriggio, con tre ore in inverno, primavera ed autunno (dalle 14 alle 17) e quattro in estate (dalle 15 alle 19). Il sabato, infine, ci sarà un orario continuato per otto ore (dalle 9 alle 17), con l'incremento di due nella stagione estiva (dalle 9 alle 19).
"Un altro sostanziale miglioramento nella raccolta differenziata - rileva inoltre Lucia Manicardi - dovrebbe pure derivare dall'attivazione, nei prossimi mesi, di un sistema di scontistica che consentirà di accumulare punti ad alcuni conferimenti alla stazione di Calizzo, secondo il valore che verrà attribuito a determinate tipologie di rifiuto inserite in un apposito regolamento, maturando così uno sconto sulla tassa rifiuti a partire dal 2019. È uno strumento importante che abbiamo voluto fortemente, chiedendo di anticiparne l'attivazione rispetto a quanto previsto nella programmazione provinciale. Premiare i comportamenti virtuosi è giusto e doveroso ed è l'unica strada per portare beneficio concreto all'ambiente, alle persone e alla collettività".
Questo sconto sulla Tari sarà cumulabile "a quello che può essere già richiesto - afferma l'assessore all'ambiente - da chi pratica il compostaggio domestico. A tal proposito ricordiamo che è ancora possibile fare domanda all'ufficio tecnico comunale per ottenere una compostiera da trecento litri al costo di venti euro. E' un'altra iniziativa messa in atto dalla scorsa estate con l'obiettivo di ridurre la quantità di 'rifiuti a smaltimento' attraverso la gestione separata dell'organico che, rappresentando circa il trenta-quaranta per cento degli scarti domestici, pesa considerevolmente sul volume della spazzatura quotidiana".
Conclude Lucia Manicardi: "Resta naturalmente il tema degli abbandoni illegittimi di materiali che non possono essere conferiti a Calizzo, per i quali vi sono regole precise e chiare sanzioni, a norma di legge e di regolamento comunale. Chi commette atti di questo genere compie un illecito grave. Purtroppo non siamo in grado di controllare costantemente un territorio così vasto e complesso come il nostro, per cui ci riserveremo pure di valutare, come successiva e ultima misura, l'installazione di un sistema di videosorveglianza. Ricordiamo infine alle famiglie, ai bar, ai ristoranti, e a chi organizza feste e in generale momenti di aggregazione, con conseguente produzione di immondizia, che occorre effettuare la raccolta differenziata di plastica, carta e vetro, necessaria per consentire, attraverso le filiere del riciclo, il recupero di materie molto preziose, trasformando così i rifiuti da problema a risorsa".
Facendo seguito a quanto già comunicato da Iren, l'Amministrazione comunale chiarisce che il calcolo della tariffa Tari nel Comune di Piacenza avviene secondo la corretta metodologia già indicata dalla stessa multiutility: la quota variabile della tariffa viene infatti computata una sola volta, considerando l'intera superficie dell'utenza composta sia dalla parte abitativa sia dalle pertinenze (garage, cantine ecc.).
Gli importi indicati negli avvisi di pagamento, periodicamente inviati da Iren ai contribuenti, sono perciò correttamente determinati; si ricorda, in proposito, che l'avviso di pagamento per la seconda rata Tari per l'anno 2017 è scaduto il 15 ottobre scorso: chi ancora non avesse provveduto al pagamento è invitato a procedere al più presto per limitare sanzioni e la maturazione di interessi di mora.
I cittadini interessati possono consultare ogni informazione utile sull'imposta Tari sul sito www.comune.piacenza.it , nella sezione "Tributi Imposte e Canoni" cui si accede al seguente link: https://www.comune.piacenza.it/temi/tributi/tari-tassa-sui-rifiuti.
L'associazione è pronta ad assistere i cittadini nella lettura delle bollette e nella richiesta dei rimborsi ma auspica che non si arrivi alle cause
Parma, 13 novembre 2017 – Gli illegittimi addebiti della Tari operati da molti Comuni nei confronti degli utenti richiedono una pronta risposta da parte delle Istituzioni e, soprattutto, un tempestivo rimborso delle somme pagate e non dovute. Infatti, al danno di un servizio come la raccolta dei rifiuti che, come notorio, lascia a desiderare in moltissimi Comuni, si aggiunge oggi la beffa di somme che i cittadini in questi anni hanno pagato senza che fossero dovute.
Confconsumatori è determinata a non lasciare da solo il cittadino in questa battaglia, per questo ha inviato oggi, lunedì 13, una lettera al Presidente dell'Anci con la quale ha chiesto che l'associazione dei Comuni italiani convochi un tavolo con le associazioni dei consumatori al fine di sottoscrivere un protocollo di conciliazione, in virtù del quale i Comuni che hanno illegittimamente applicato oneri non dovuti, possano procedere al rimborso con modalità condivise. Riteniamo, infatti, che la strada del dialogo sia la prima da praticare.
Nelle more di un auspicato accordo, Confconsumatori invierà ai Comuni che hanno riscosso dai cittadini le somme non dovute una diffida ai sensi dell'art. 140, comma 5, del Codice del Consumo, Decreto Legislativo n. 206/2005, chiedendo di adottare le misure idonee a eliminare gli effetti dannosi delle violazioni e quindi il rimborso delle somme incassate in un servizio pubblico locale quale quello della raccolta dei rifiuti. Successivamente, trascorsi quindici giorni, salvo diversa risposta dal Comune, prima di intraprendere la relativa azione giudiziaria, esperirà la prevista procedura di conciliazione dinanzi alla Camera di Commercio o innanzi ad un organismo di composizione extragiudiziale per la composizione delle controversie in materia di consumo.
Infine presso i propri sportelli Confconsumatori assisterà tutti i contribuenti nella lettura delle bollette Tari, al fine di verificare l'applicazione degli ingiusti addebiti ed il loro ammontare, per poi chiedere il rimborso.
«Le prime due iniziative sono importanti - ha dichiarato Mara Colla Presidente nazionale di Confconsumatori - perché si potrebbero ottenere degli accordi o delle decisioni che avrebbero valore per tutti i cittadini ed eviterebbero ai singoli l'onere di un giudizio. In ogni caso non abbiamo certamente timore di quest'ultima soluzione se, purtroppo, dovesse restare l'unica possibile».
In un interrogazione il consigliere sollecita la Giunta regionale a esprimersi sul bando di Iren bocciato dal Consiglio di Stato e chiede lumi sull'affidamento definitivo dei servizi dopo otto anni di proroga
Dopo che il Consiglio di Stato ha recentemente annullato l'esito della gara istruita da Iren per la "raccolta dei rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi e del lavaggio dei contenitori", nel territorio di Parma per un biennio, il servizio in questione sarà affidato a un altro raggruppamento di imprese classificatosi al secondo posto, il quale dovrà anche essere risarcito dalla stazione appaltante.
È quanto ricorda Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione presentata alla Giunta regionale per sapere se, anche tramite Atersir, intenda accertare e comunicare il valore del risarcimento dovuto da Iren a seguito del pronunciamento che, su ricorso del gruppo di imprese classificatosi al secondo posto, ha ribaltato la precedente sentenza del Tar in merito alla gara in questione. Il Consiglio di Stato - ricorda Foti – ha evidenziato "alcune criticità relative alla procedura di aggiudicazione del servizio, come la mancanza, da parte dei vincitori dell'appalto (un raggruppamento di imprese temporaneo), dei requisiti necessari per svolgere la raccolta rifiuti", così come definita dal bando stesso. L'esponente di Fratelli d'Italia sollecita quindi l'esecutivo regionale a esprimere un giudizio sulla questione e vuole inoltre sapere quando Atersir provvederà alla pubblicazione del bando di gara per l'affidamento del servizio di gestione rifiuti nell'ambito della provincia di Parma, "servizio - sottolinea - gestito in proroga da Iren oramai da 8 anni". (Isabella Scandaletti)
Hanno abbandonato i rifiuti davanti all'isola ecologica di Cerredolo. Pizzicati dalle telecamere, multa salata Il sindaco Vincenzo Volpi: "Questo brillante risultato può servire da deterrente a tutti coloro che
hanno ancora la pessima abitudine di procurare danni ambientali e all'immagine del territorio"
(Toano, 8 agosto 2017). Pizzicati dalle telecamere, ora dovranno pagare una multa salata. Costerà caro a chi, alcune settimane fa, ha abbandonato i rifiuti davanti all'isola ecologica di Cerredolo, durante l'orario di chiusura.
"Grazie alla solerzia della nostra polizia municipale e ai nuovi strumenti di videosorveglianza del territorio - sottolinea il sindaco Vincenzo Volpi - abbiamo ottenuto questo brillante risultato, che pensiamo possa servire anche e soprattutto da deterrente a tutti coloro che hanno ancora la pessima abitudine di procurare danni ambientali e all'immagine del toanese".
Racconta l'agente scelto Steve Paolo Chiesi: "Transitavo per servizio sulla strada provinciale che dal capoluogo conduce a Cerredolo e, arrivato all'altezza dell'isola ecologica, ho notato una catasta di rifiuti depositata nell'area pubblica antistante, costituiti da sedie rotte, damigiane, un sacco nero pieno, un pezzo di cartellone pubblicitario, un telo bicolore e altro materiale plastico".
Continua Chiesi: "Ho fatto subito le fotografie e, rientrato al comando, ho visionato i video del nostro sistema di controllo. Ho così scoperto che la violazione era stata eseguita da due uomini che, alle 16.40 circa del giorno prima sopraggiungevano nel luogo con un autocarro e, in pochi minuti, scaricavano l'immondizia, incuranti del cartello di divieto e di quello indicante la presenza della telecamera, apposti in modo ben visibile".
Le due persone non sono state identificate "ma dalla targa del mezzo siamo risaliti alla proprietà dello stesso - spiega l'agente - che ci riconduce a un comune limitrofo al nostro. Abbiamo perciò trasmesso la sanzione amministrativa alla persona cui è intestato l'autocarro, che è stata invitata al pagamento in solido della contravvenzione".
Prosegue il sindaco Volpi: "La multa prevista per tale violazione delle norme in materia ambientale va dai trecento ai tremila euro, da versare entro sessanta giorni dalla notifica della stessa. Non possiamo che deplorare gli abbandoni d'immondizia, non solo in prossimità delle nostre quattro stazioni di raccolta, aperte alternativamente tutti i giorni dal lunedì al sabato, ma anche sull'intero territorio. Ciò comporta, tra l'altro, oltre ai danni all'ambiente e al paesaggio, inevitabili costi di bonifica, che ricadono sull'intera comunità".
In seno all'amministrazione comunale l'impianto di videosorveglianza, attivo dallo scorso Natale, è stato seguito in particolare, dalla fase progettuale alla sua realizzazione, dal vicesindaco Carlo Benassi, che conclude: "E' uno strumento che abbiamo fortemente voluto e che ha iniziato a dare i suoi frutti, non solo per quanto riguarda la sicurezza ma anche, come in questo caso, per prevenire o sanzionare comportamenti non corretti. Per ora abbiamo in funzione una decina di telecamere digitali nei punti di accesso stradale al territorio, ma in una seconda fase ne attiveremo altre pure nei punti strategici dei nostri centri abitati".
(Galleria immagini)
Decisiva nei risultati raggiunti la collaborazione dei cittadini. Nelle prossime settimane partiranno i controlli delle Guardie Ecologiche per limitare e sanzionare i comportamenti scorretti.
Sant'Ilario, 17 febbraio 2017
Nei prossimi giorni sarà recapitato in tutte le case un volantino di ringraziamento che l'Amministrazione Comunale vuole rivolgere a tutta la cittadinanza per il prezioso contributo che ogni giorno porta al nuovo servizio di conferimento e raccolta rifiuti partito nel giugno del 2016. Infatti, mettendo a confronto il secondo semestre 2015-2016, il dato percentuale della raccolta differenziata si assesta sull'80%, portando un consistente incremento dal 68% dell'anno precedente. E' aumentata la frazione plastica e barattolame, che ora sono conferiti insieme, e la frazione carta e cartone, nonché la frazione organica ora a servizio domiciliare; si è ridotta drasticamente la frazione indifferenziata, e se i dati definitivi a consuntivo confermeranno la tendenza, per il 2017 si prospetta un assestamento su questa percentuale.
Il servizio è partito bene, l'impegno da parte dell'Amministrazione è quello di monitorare costantemente il territorio, provvedendo alle eventuali criticità; e tutto questo è reso possibile anche grazie alle segnalazioni che arrivano a Civico, lo sportello unico al cittadino presso il Municipio: l'aiuto della cittadinanza nel segnalare comportamenti scorretti, è fondamentale lungo il nuovo percorso di raccolta ma soprattutto in questa fase di partenza.
Per consolidare ancora di più la sinergia Comune-Cittadini nel controllo di comportamenti non virtuosi, nelle prossime settimane le Guardie Giurate Ecologiche Volontarie (GGEV) della Provincia di Reggio Emilia rafforzeranno le azioni per un'attività mirata di sorveglianza e controllo riguardo il conferimento corretto dei rifiuti a Sant'Ilario e Calerno sulle postazioni stradali. L'azione di controllo sull'abbandono dei rifiuti e il corretto conferimento è prevista dalla Convenzione in essere tra il Comune di Sant'Ilario d'Enza ed il Raggruppamento delle Guardie Ecologiche.
Nel caso di abbandono rifiuti a terra o errata differenziazione le Guardie provvederanno ad emettere eventuali sanzioni amministrative.
Info: www.comune.santilariodenza.re.it – 0522 902811
Ufficio Stampa - Comune di Sant'Ilario d'Enza
Entrano in funzione altre 4 Ecostation per il corretto conferimento dei rifiuti. Ulteriori due ecostation verranno rese operative a fine Febbraio, a completamento della copertura cittadina. Dove sono collocate e come si utilizzano.
Parma, 17 febbraio 2017
Per il corretto conferimento dei rifiuti sono state attivate in punti strategici della città altre 4 Ecostation, a servizio di tutte le utenze, sia domestiche sia non domestiche. Le strutture, simili a container con accesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7 funzionano tramite l'utilizzo dell'ecocard (quella utilizzata per l'accesso ai centri di raccolta) o di tessera sanitaria dell'intestatario del contratto di igiene urbana, e sono dotate di sportelli per la raccolta di plastica, lattine, carta e cartone, organico e rifiuto residuo.
Dove si trovano le Ecostation
Le eco stazioni fisse, sorgono presso il parcheggio della Villetta, il parcheggio scambiatore Est, il parcheggio scambiatore Ovest ed il parcheggio San Leonardo (il parcheggio scambiatore Sud è già servito da un centro di raccolta) e rappresentano un ausilio fondamentale per un coerente sviluppo del sistema di raccolta differenziata, andando incontro alle esigenze dei cittadini che si trovino in difficoltà a conferire i rifiuti secondo il normale calendario, per le esigenze più svariate (ferie, week-end, pendolari, turnisti, etc).
A queste si aggiungono 4 nuove eco station, in largo cesare Beccaria (parcheggio fra il Panorama e il palazzetto) nel parcheggio di Via i.Bocchi (laterale di via Savani) che entrano in funzione da oggi, 17 Febbraio. Ulteriori due ecostation verranno posate, e verranno rese operative a fine Febbraio, a completamento della copertura cittadina in via Calabria e in via Pertini (parcheggio Esselunga).
Come funzionano le Ecostation
Per il rifiuto residuo possono essere utilizzati comunissimi sacchi neri o borsine della spesa di volume non superiore ai 40 litri, compatibilmente con le dimensioni della bocchetta di conferimento.
Saranno sorvegliate in modo permanente da una telecamera, le Ecostation sono anche dotate di sensori che segnalano il livello di riempimento per ogni tipologia di contenitore rifiuti comunicando direttamente al gestore la richiesta di intervento per svuotamento. Le nuove strutture si possono utilizzare in concomitanza con l'introduzione della tariffazione puntuale, sistema che permette di suddividere più equamente il costo del servizio in base al suo effettivo utilizzo, grazie alla conteggio degli svuotamenti del bidone dell'indifferenziato dei singoli utenti. Ogni conferimento del rifiuto residuo all'Ecostation rientra all'interno degli svuotamenti minimi previsti per il calcolo della tariffazione puntuale. Il conferimento delle altre tipologie di rifiuto è invece gratuito.
Il sindaco, Federico Pizzarotti; l'assessore all'ambiente, Gabriele Folli; Luigi Zoni e Rinaldo Orlandelli hanno preso parte all'attivazione della nuova Ecostation, nel parcheggio di via Bocchi, in prossimità dell'incrocio con via Savani. "A fronte del positivo bilancio legato all'attività delle Ecostation già presenti sul territorio – ha precisato l'assessore Gabriele Folli – abbiamo pensato di potenziarne il numero per dare alla cittadinanza un'alternativa alla raccolta porta a porta che ha giorni ed orari fissi, mentre le Ecostation rappresentano una modalità flessibile di conferimento dei rifiuti per coloro che, per lavoro, per ferie od altro, hanno necessità di conferire secondo il calendario diverso da quello predefinito. Oggi vengono attivate due nuove Ecostation a cui se ne aggiungeranno altre due entro fine febbraio".
Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva 2016 sui costi sostenuti dai cittadini per la gestione dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia italiani. Spicca il risultato di Parma che vede la bolletta calare del 4,5% rispetto al 2015.
Parma, 29 novembre 2016
E' uscita in questi giorni l'annuale rilevazione dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che per il nono anno consecutivo ha realizzato un'indagine sui costi sostenuti dai cittadini per la gestione dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia italiani.
Spicca il risultato di Parma che, in un contesto nazionale dove vi sono stati aumenti anche significativi della tariffa rifiuti per gran parte dei capoluoghi, vede la bolletta calare del 4,5% rispetto al 2015, unico caso di riduzione registrato in Emilia-Romagna. Nella nostra regione Parma si distingue inoltre per la seconda bolletta meno cara dopo Ravenna con differenze anche cospicue rispetto ai territori contigui in cui è presente lo stesso gestore: a Piacenza una famiglia di 3 persone in 100 mq spende mediamente 21 Euro in più mentre a Reggio la differenza arriva a 40 Euro rispetto ad un'analoga situazione a Parma.
L'assessore Folli interviene dichiarando "E' grazie alla raccolta porta a porta ed alla tariffazione puntuale che siamo riusciti a ridurre considerevolmente i costi di gestione con un risultato che premia i parmigiani per lo sforzo fatto in questi anni. Un risultato che prevediamo in continuo miglioramento anche in futuro e che penalizzerà quei territori che sono rimasti al palo nello sviluppo di modelli alternativi al cassonetto stradale".
(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)
"Parma non ha Paura" sull'appalto che potrebbe far durare il porta a porta spinto altri 15 anni: "Atersir sta preparando il bando per l'assegnazione della raccolta dei rifiuti. Il capitolato dovrebbe essere pronto entro la fine di dicembre."
Parma, 3 ottobre 2016
Parma si sta giocando una larga fetta del suo futuro nell'indifferenza generale. Atersir, l'agenzia regionale dell'Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti, sta preparando il capitolato per la gara di appalto della raccolta dei rifiuti a Parma e nella stragrande maggioranza dei comuni della provincia senza che ci sia un vero dibattito pubblico. Da tale bando, il primo del genere in regione (ci si chiede sulla base di quale esperienza pregressa si proceda in mancanza di precedenti e chi materialmente stenderà il contratto, un precedente assoluto), dipenderà, quasi sicuramente per 15 anni, tutto quanto riguarda la raccolta a Parma. E questo non è poca cosa per la vita della città.
Grande parte del decoro urbano discende da come si gestiscono i rifiuti, da quale tipo di raccolta si applica. L'attuale sistema di differenziata, porta a porta spinta, che ha dato ottimi risultati quantitativi (circa 75 per cento di differenziata dicono le fonti amministrative, senza specificare il 75 per cento di cosa) è stato disastroso dal punto di vista della qualità. La scomparsa dei cassonetti (anche se è ben lontana da noi l'idea di santificarli) e il proliferare dei sacchetti hanno portato danni d'immagine incalcolabile per una città d'arte.
La bellezza d'intere zone del centro storico, in certe ore, è violata in modo irrimediabile. Il degrado e l'idea di abbandono dilagano e i turisti restano allibiti. Anche i residenti non traggono certo giovamento dal vedere i loro borghi e le loro vie invase dai sacchetti. La qualità della vita peggiora, anche perché sui cittadini grava l'obbligo di "consegnare" i rifiuti a orari fissi, o, in alternativa, tenerli in casa. E questo costringe molte persone a cambiare il proprio stile di vita, a rinunciare a impegni personali e sociali. In tanti, sbagliando, per aggirare regole troppo "vessatorie", buttano i sacchetti dove capita, aggiungendo degrado a degrado. Inoltre, i topi e gli scarafaggi, con tanto cibo per le strade, escono allo scoperto e occupano nuove aree di città, dove già abbondano le zanzare tigre.
Se ai danni provocati da questa raccolta si aggiungono lo stato precomatoso in cui sono tenuti i parchi e le aree verdi - valga per tutti l'esempio di piazzale della Pace -, l'incuria riservata ai monumenti, su cui spesso spuntano erbacce e rampicanti, la dislocazione di orribili antenne nelle rotonde, la chiusura delle fontane, il buio che nasconde interi quartieri, ecco che abbiamo l'idea non di una città bella e ben curata, ma di una città bella e abbandonata a sé stessa. Una città senza amore, in preda al degrado; e il degrado genera insicurezza. Dove c'è degrado fa breccia la criminalità, spuntano gli spacciatori in bicicletta, dapprima in periferia e poi in zone sempre più centrali. Lo dicono gli studi di urban security portati avanti dagli anni Sessanta ad oggi nelle università di tutto il mondo, a partire dalla formulazione della "teoria della finestra rotta" in poi.
Ecco perché è giusto aprire un dibattito corale su questo appalto che sta nascendo e che condizionerà col suo capitolato la vita di Parma nei prossimi 15 anni.
La raccolta è stata affidata a Iren nel dicembre 2004 in base a una convenzione poi scaduta nel 2014 (su questa data ci sono pareri discordi: per alcuni la scadenza è precedente). Da almeno due anni si vive all'insegna del provvisorio: da varie parti sono giunte diverse sollecitazioni - più di tutte pesa il rilievo dell'autorità anticorruzione (Anac) -, per arrivare ad un bando al fine di assegnare in modo corretto e stabile la gestione rifiuti. Mentre la Regione ha il compito di indicare gli obiettivi della raccolta (e chiede un'altissima quota di differenziata, costringendo i comuni a correre) tocca ad Atersir (sia a livello locale che in ambito regionale) stabilire come centrare il risultato e, quindi, bandire le gare di appalto della raccolta (non dello smaltimento, che di questo è competente sempre la regione). Ebbene, in ossequio alle sollecitazioni, specialmente quella dell'autorità anticorruzione, Atersir ha da tempo dato avvio ai lavori per giungere all'emissione del bando per assegnare la raccolta dei rifiuti urbani (per quelli speciali e industriali vigono altre regole) nel capoluogo e nella stragrande maggioranza dei comuni della provincia, anche se Parma è probabilmente, tra le province emiliano romagnole, quella in cui la convenzione è scaduta più di recente. Quel che interessa ai cittadini di questo capitolato, che, secondo molte voci, dovrebbe essere pronto entro dicembre (ma già altre volte erano corse indiscrezioni su un'imminente approvazione), non è solo chi lo vincerà (fa paura pensare cosa succederebbe a Parma sul piano occupazionale se Iren perdesse), ma come il prescelto regolerà la raccolta rifiuti in città, specialmente nel centro storico. Il pericolo è che venga accolto il criterio secondo cui a Parma si proceda con la raccolta differenziata porta a porta spinta per 15 anni ancora. E' ovvio che l'attuale amministrazione comunale cittadina (che in Atersir locale pesa per il 33 per cento) spinga in questa direzione, con la conseguenza che dopo le elezioni amministrative - che avranno luogo entro 8/9 mesi – se non verrà riconfermato Pizzarotti, la prossima giunta si troverà vincolata a un sistema scelto da altri e solo attraverso grandi difficoltà potrà, se mai potrà, modificarlo. Se il capitolato - su cui vige la massima riservatezza - si spingesse fino a questo punto sarebbe un caso singolare. Un caso da evitare
In realtà, sarebbe opportuno che la Regione, il comune di Parma e Atersir, per evitare questo inconveniente e per permettere alla città di sviluppare un dibattito sulle varie modalità di raccolta alternative a quella attuale, resistendo alle pressioni, pur forti e autorevoli (vedi Anac), dessero la precedenza ad altre province in cui la convenzione è scaduta da più tempo. La nostra città avrebbe l'opportunità, che ora sembra negata, di valutare se esistono forme migliori della differenziata porta a porta spinta, che, per molti, ha fallito. Forme che riducano il degrado e tutelino la bellezza. Una città d'arte che ha come obiettivo incrementare la qualità della vita dei suoi abitanti e il turismo non può rinunciare a tale opportunità.
Di sicuro, è necessario che su questo appalto si apra un dibattito. Che Atersir regionale (guidata da 9 sindaci, tra cui un parmigiano) e locale (ne fanno parte tutti i sindaci del parmense), il comune di Parma e quelli della provincia spieghino ai cittadini come si stanno muovendo. Quanto e per quanto tempo intendono regolare la raccolta. In pratica, occorre sapere se la differenziata spinta coi sacchetti resterà e se una nuova amministrazione potrà cambiarla. Perché 15 anni sono troppo lunghi. E Parma chiede decoro.
Luigi Alfieri
(cofondatore di Parma non ha paura)
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06-11-2024 Comunicati Solidarietà Emilia
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05-11-2024 Comunicati Ambiente Emilia
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30-09-2024 Salute e Benessere
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03-07-2024 Energie Rinnovabili
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24-06-2024 Salute e Benessere
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17-12-2023 Salute e Benessere
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