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La Camera di Commercio di Reggio Emilia punta ad un nuovo rialzo delle esportazioni reggiane verso la Turchia, facendo leva su uno dei settori trainanti gli scambi commerciali con il mercato turco: le macchine agricole -

Reggio Emilia, 7 novembre 2014 -

Dopo il buon risultato del 2013 (138 milioni di valore, con un +4,6% sul 2012), la Camera di Commercio di Reggio Emilia punta ad un nuovo rialzo delle esportazioni reggiane verso la Turchia, facendo leva su uno dei settori trainanti gli scambi commerciali con il mercato turco: le macchine agricole.
Proprio a questo comparto, infatti, sono dedicati gli incontri – organizzati in collaborazione con Promec, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Modena - che il 10 e 11 novembre nella nostra città vedranno a confronto un gruppo di operatori turchi e una ventina di aziende reggiane delle macchine agricole e della componentistica, espressione di quel tessuto economico locale che, nel 2013, ha esportato beni per oltre 138 milioni in Turchia.

"Il dato più interessante per le nostre imprese della meccanica agricola – spiega il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – è rappresentato da una domanda che in Turchia si mantiene particolarmente forte: siamo, infatti, di fronte ad un Paese che lega all'economia agricola il 16% del Pil e oltre il 26% della forza lavoro, con ampi spazi anche nell'industria zootecnica, nelle tecnologie per l'irrigazione e nell'industria connessa all'allevamento".

"L'industria della meccanica agricola reggiana – prosegue Landi – è peraltro particolarmente apprezzata in Turchia per la sua capacità d'innovazione e la sua affidabilità, tanto che quasi il 20% di tutto l'export italiano di settore si lega alla nostra provincia".
L'iniziativa camerale prevede una serie di incontri individuali tra le aziende reggiane e gli operatori economici turchi che si terranno a Palazzo Scaruffi.
All'iniziativa hanno aderito 19 imprese reggiane che incontreranno 7 operatori turchi.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Domenica, 19 Ottobre 2014 20:06

Le Eccellenze vitivinicole a Melbourne

Vinitaly international approda a Melbourn. Il mercato australiano sta diventando sempre più interessante i vini italiani.

Verona, 13 ottobre 2014 –

La Vinitaly International Academy vola agli antipodi per portare l'eccellenza della produzione vitivinicola italiana per la prima volta anche a Melbourne, il 26 e 27 ottobre prossimi, nella cornice di Vinitalia Down Under, che quest'anno inaugura la sua seconda edizione. L'evento, organizzato dalla Camera di Commercio ed Industria Italiana (CCIE) di Melbourne in collaborazione con Veronafiere, e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico all'interno del progetto ITALIAN WINE MEETS AUSTRALIA – Piano di Promozione Straordinaria del Made in Italy – Campagna promozionale del vino italiano in Australia, ha l'obiettivo di promuovere il vino italiano con appuntamenti dedicati ai professionisti del settore, agli operatori e al grande pubblico.

Vinitaly Australia, coerentemente con la mission di Vinitaly International, apre un canale bidirezionale tra gli operatori del continente interessati ad approfondire la conoscenza della variegata produzione italiana e i nostri produttori sempre più interessati a penetrare in nuovi mercati. La tappa di Melbourne diventa così un nuovo passo in avanti nell'esecuzione della missione di Veronafiere che mira a supportare e potenziare le attività di export, generando cultura e conoscenza attorno alla ricca produzione vitivinicola italiana, creando occasioni di incontro tra produttori e distributori.

Il mercato australiano è costantemente in crescita e sta diventando sempre più importante per il vino italiano, che si posiziona al terzo posto per volumi d'importazione. Nel 2013 sono stati 8,9 i milioni di litri di vino italiano consumati dagli australiani, per un totale di circa 30 milioni di euro.
Le giornate saranno scandite dagli Executive Wine Seminars, tutti di livello avanzato, che si apriranno il 26 ottobre con il tema "Italy's greatest wines from the country's best producers". Il giorno successivo i focus saranno su "The many different terroirs and wines of Barolo" e l'analisi delle peculiarità di ogni biotipo di vino, a seconda delle diversità dei territori e delle conformazioni geologiche, a cura del Direttore Scientifico Ian D'Agata; a seguire "Great Grapes Varieties and Wines from Friuli Venezia Giulia", dove saranno protagoniste alcune delle più importanti cantine friulane e vi sarà l'occasione per gli importatori di incontrare i produttori e gettare così uno sguardo da una posizione privilegiata sui vini regionali più prestigiosi.

"Con la tappa a Melbourne, Vinitaly International aggiunge un ulteriore e importante tassello nella strategia di sostegno della produzione vitivinicola italiana – spiega Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere – attraverso il presidio di un mercato dalle enormi potenzialità come quello australiano. Dopo gli appuntamenti di Shanghai e Dalian, la Vinitaly International Academy approda in Australia per portare tutto il valore aggiunto della formazione di alto livello di enologi esperti, con un programma mirato sulla cultura enologica italiana e occasioni di incontro con i principali importatori del Paese".
(Fonte Verona Fiere)

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Già forte la presenza della metalmeccanica reggiana in Indonesia, Malesia e Singapore. L'Ente camerale ha programmato per martedì 14 ottobre una giornata di approfondimento in cui le imprese reggiane potranno contare non solo su informazioni relative ai contesti economici, alla domanda, agli aspetti fiscali e alle figure contrattuali che si legano ai tre Paesi, ma avranno a disposizione i relatori anche per appuntamenti individuali -

Reggio Emilia, 10 ottobre 2014 -

A pochi giorni di distanza dal focus relativo al mercato russo, la Camera di Commercio punta l'obiettivo delle esportazioni reggiane verso il Sud Est Asiatico, ed in particolare su Singapore, Malesia e Indonesia.
Proprio ai mercati di questi Paesi, infatti, è dedicata la giornata di approfondimento che l'Ente camerale ha programmato per martedì 14 ottobre alle 9,00 nella sede di Piazza della Vittoria.

Dopo Algeria, Marocco, America Latina, Mozambico, solo per citarne alcuni, le aziende reggiane potranno così continuare a guardare anche oltre il Vecchio Continente e gli Stati Uniti (per i quali è stato già recentemente organizzato un aggiornamento riguardante, in particolare, le leggi antibioterrorismo) per rafforzare nel mondo un flusso di esportazioni che, dopo il record di 8,6 miliardi stabilito nel 2013, nel primo semestre 2014 ha già raggiunto i 4,5 miliardi.

Nei Paesi del Sud Est Asiatico è già ben conosciuta l'industria metalmeccanica reggiana: in Indonesia, ad esempio, gli oltre 19 milioni di esportazioni realizzati nel 2013 (con un +18,9%) si legano per il 63% proprio alla metalmeccanica. Situazione simile a Singapore, dove il metalmeccanico reggiano vale, da solo, il 50% dei 27 milioni di esportazioni del 2013. Ancora più rilevante, infine, la quota del settore sulle esportazioni in Malesia: 13,5 milioni su 16,6, con un 10% acquisito anche dal comparto elettrico-elettronico.

Nel corso dell'incontro di martedì in Camera di Commercio, le imprese reggiane potranno contare non solo su informazioni relative ai contesti economici, alla domanda, agli aspetti fiscali e alle figure contrattuali che si legano ai tre Paesi, ma avranno a disposizione i relatori anche per appuntamenti individuali.
Info e adesioni: www.re.camcom.gov.it

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

La Camera di Commercio continua a puntare sul territorio della Federazione Russa per accrescere il livello delle esportazioni reggiane: al via un ciclo di seminari camerale rivolto alle imprese che riguarda gli aspetti strategici, finanziari e normativi -

Reggio Emilia, 3 ottobre 2014 -

Mentre le diplomazie premono per rimuovere il parziale ma pesante embargo sulle importazioni agroalimentari legato alla crisi in Ucraina, la Camera di Commercio continua a puntare sul territorio della Federazione Russa per accrescere il livello delle esportazioni reggiane, che nei primi posti vedono comunque prodotti (a partire dall'abbigliamento e maglieria con più del 37%) diversi da quelli alimentari, preceduti anche dalle macchine per impieghi generali e speciali, dalla ceramica e dagli apparecchi per uso domestico.

Nasce da qui un percorso formativo e di approfondimento che, in quattro incontri, offrirà alle imprese reggiane tutte le informazioni e le indicazioni necessarie per un efficace approccio al mercato russo, con specifici focus sugli aspetti giuridici degli investimenti italiani in Russia, la contrattualistica, le strategie da adottare su quel mercato, gli strumenti finanziari, la tutela e valorizzazione di marchi e i brevetti, le certificazioni e la regolamentazione doganale.

Un percorso, in sostanza, che riguarda gli aspetti strategici, finanziari e normativi, al quale le imprese hanno la possibilità di iscriversi entro il prossimo 6 ottobre, mentre l'avvio degli incontri è previsto l'8 ottobre alle 14,30 a Palazzo Scaruffi.
Il ciclo di seminari camerale giunge in un momento di forte tensione per i prodotti agroalimentari, come si è detto, ma si innesta in un percorso che ha registrato un costante aumento delle esportazioni reggiane in Russia, tanto che il 2013 ha segnato un +10,6% e, nell'ultimo triennio, una crescita superiore al 54%.
All'incontro in programma l'8 ottobre seguiranno poi altri 3 appuntamenti, programmati il 22 ottobre, il 5 e il 19 novembre.
L'iniziativa è realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Russa con sede a Milano.

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Domenica, 28 Settembre 2014 14:56

C.A.S.E.A. - SOMMARIO Anno 13 - n° 39 29 settembre 14

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 39 29 settembre 14

Anno 13 - n° 39 29 Settembre 2014
1.1 editoriale Il sesso a pagamento ... alza il PIL
2.1 export "I furbetti del quartierino": Stop ai ritiri UE per i formaggi
3.1 Lattiero caseario La calata delle DOP.
4.1 aziende Il Gruppo EMAK di Reggio sostiene la pallacanestro
5.1 crisi Multe ai negozi che non rispettano i giorni di chiusura
5.2 eventi Il 17 e 18 ottobre a Cernobbio il 14° forum sull'agricoltura e alimentazione di Coldiretti
5.3 ambiente Deforestazione, stop entro il 2030.
6.1 crisi Sempre più giù la spesa alimentare delle famiglie

(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)

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Calo export Russia e Ucraina: a salvare il settore ci pensa la moda femminile con la carta Europa -

Modena, 18 settembre -

Il botta e risposta di sanzioni tra Europa e Russia sul caso Ucraina, una questione che ha tenuto banco nelle scorse settimane, ha alzato l'asticella dell'attenzione dell'economia modenese coinvolgendo non solo l'agroalimentare, ma anche l'arredamento, il design e il tessile abbigliamento: ad ogni sanzione europea, Putin risponde con misure sempre più restrittive che interessano anche prodotti a marchio Made in Italy. Dall'alimentare all'arredamento, passando per il settore moda e accessori. Settori, questi ultimi, che classificano l'Italia come secondo fornitore della Russia.

Archiviato un primo semestre 2014 già in calo sull'anno precedente (-4,2%, questa la diminuzione denunciata dalle esportazioni modenesi nel settore), il pericolo di perdere clientela russa (un mercato che, assieme a quello ucraino vale quasi 58 milioni di euro) diventa un fattore davvero destabilizzante per il tessile-abbigliamento di casa nostra. "E non solo per chi produce direttamente – ammonisce Tamara Gualandi, presidente di CNA Federmoda Modena – c'è un'intera filiera che rischia le conseguenze di un blocco del mercato russo-ucraino: imprese del tessile, ricamifici, persino i trasporti". In questo contesto cala la fiducia delle imprese e quindi la propensione ad investire".

Del resto, se guardiamo alla nostra Provincia, i dati che emergono dall'indagine statistica congiunturale sul II trimestre della Camera di Commercio di Modena, svolta in collaborazione con CNA e Confindustria, mostra segnali precisi. La maglieria ha subito, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, un calo produttivo del -14,7% e il fatturato del -5,2%, al contrario della percentuale di vendita estera che è salita dell' 1,5%. Uguale dinamica per il settore abbigliamento: produzione (-4,9%) e fatturato interno (-2,3%) con segno meno, fatturato all'estero con segno più (+6,2%). Nonostante il calo degli ordini esteri (-3,8% per la maglieria e -26% per l'abbigliamento rispetto al 2013) per le imprese della moda, in particolare quella femminile, continuare a investire sull'export è la chiave di successo per uscire dalla stagnazione che blocca il mercato del nostro paese.

"Importante è quindi individuare nuovi mercati e costruire rapporti commerciali e in questo senso le fiere di settore possono aiutare. Tra le più importanti per le nostre imprese sicuramente rientrano le edizioni di maggio e novembre di Modaprima. Puntare sulla qualità, sperando che la diplomazia, quella buona, abbia la meglio sulla minaccia. È questo di cui abbiamo bisogno e non solo per una questione economica", chiosa Tamara Gualandi. Allora via libera alle spedizioni verso i Paesi UE, tra i mercati più dinamici in questo momento e che assorbe il 50,7% del totale export moda donna.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Domenica, 24 Agosto 2014 08:53

Lambrusco in Cina con la Cantina di Formigine

La cooperativa ha partecipato alla principale fiera cinese dedicata al vino.

Bologna 21 agosto 2014 -.

La Cantina Formigine Pedemontana fa assaggiare il Lambrusco ai cinesi. Nei giorni scorsi la cooperativa vitivinicola aderente a Confcooperative Modena ha partecipato al Beijing Yanqing International Wine Expo, uno dei principali eventi del 2014 dedicati al vino in Cina. L'evento si è tenuto nella città di Yanqing, a 60 km da Pechino; la Cantina Formigine Pedemontana, che esporta da qualche anno nella zona sud di Pechino, era l'unico produttore di Lambrusco modenese presente. «L'affluenza di pubblico ha superato le nostre aspettative e ci ha permesso di stringere contatti con alcuni distributori non solo di Pechino, ma anche di altre regioni della Cina e dell'Estremo Oriente», riferisce l'export manager della Cantina Formigine Pedemontana Matteo Torelli. La zona di Yanqing, la città che ha ospitato la fiera, ha centinaia di ettari coltivati a vigna, una cinquantina di cantine, un museo del vino. «Quello cinese è un mercato immenso che vale la pena di esplorare – aggiunge il presidente della cooperativa formiginese Alberto Vaccari – I cinesi desiderano conoscere i vini italiani e francesi. Del Lambrusco apprezzano il frizzante e i profumi, anche se sono ancora attenti più che altro al prezzo e faticano a riconoscere la qualità dei prodotti. Comunque il nostro Lambrusco Grasparossa di Castelvetro doc amabile "Rosso Fosco" è stato molto apprezzato. Per questo - conclude il presidente della Cantina Formigine Pedemontana – speriamo di poter presto consolidare la nostra presenza in quel grande mercato».

(Confcooperative Modena)

Nuove possibilità di sviluppo tra economie in crescita, leggi antibioterrorismo ed Expo 2015 -

Reggio Emilia, 11 giugno 2014 -

A pochi giorni dalla Giornata dell'Economia realizzata dalla Camera di Commercio il 4 giugno scorso, per le imprese reggiane si avvicina quella che si potrebbe definire una "Giornata dell'internazionalizzazione".
Venerdì 13 giugno, infatti, l'Ente camerale ha messo in cantiere una serie di confronti che chiamano in causa Paesi come USA, Mozambico, Guatemala, Colombia ed Ecuador.
"Sul tavolo – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – vi sono temi di lavoro e prospettive diverse, ma l'obiettivo è comunque rappresentato da un consolidamento di rapporti commerciali con Paesi extraeuropei che appaiono in crescita o che, come nel caso degli Stati Uniti, richiedono nuove conoscenze per una più efficace penetrazione commerciale alla luce di norme legislative interne che potrebbero divenire un ostacolo alle nostre esportazioni".
"Dopo aver chiuso bene il 2013 (8,6 miliardi il valore delle esportazioni, cifra record per Reggio Emilia) e anche il primo trimestre 2014 (+4,3% del fatturato e+4% degli ordini) – prosegue Landi – puntiamo ad ampliare la platea dei Paesi con i quali sussistono positivi scambi e, al tempo stesso, a cogliere le nuove spinte allo sviluppo laddove la presenza delle nostre imprese è ancora modesta".
Proprio in questa prospettiva, venerdì saranno sotto i riflettori della Camera di Commercio – con la collaborazione di Unioncamere Emilia-Romagna - tre Paesi del Sudamerica e del Centro America (Colombia, Ecuador e Guatemala) nei quali si prevedono crescite del Pil superiori al 3% nel 2014, con grande spazio per la realizzazione di infrastrutture e possibili scambi riguardanti prodotti primari per l'economia reggiana: abbigliamento, prodotti agroalimentari, macchinari per l'industria, arredamento.
A partire dalle 9,30, nella Sala convegni di Piazza della Vittoria, esponenti della Camera di Commercio di Reggio Emilia, esperti di mercati internazionali e di aziende speciali del sistema camerale guideranno le imprese reggiane alla scoperta delle nuove possibilità di aumento degli scambi commerciali, alla conoscenza degli strumenti finanziari e assicurativi necessari e ai servizi accessibili grazie ad uno specifico progetto sull'America Latina.
Per il mercato statunitense sono invece chiamate in causa, in modo specifico, le imprese agroalimentari, che alle 9,30 saranno nell'Aula Magna di Palazzo Scaruffi per approfondire la legge USA antibioterrorismo e la normativa sulla modernizzazione della sicurezza alimentare, unitamente ad altre nuove procedure introdotte dal Governo americano a proposito di import.
Sempre a Palazzo Scaruffi, ma in Sala Giunta, alle 11,00 è infine è previsto un incontro con il Commissario aggiunto per Expo 2015 del Governo del Mozambico, Gilberto Paulino Cossa, cui saranno presenti anche esponenti dell'amministrazione comunale.
Così come è accaduto pochi giorni fa con i responsabili per l'Expo 2015 della Repubblica di Serbia, l'obiettivo della Camera di Commercio è quello di puntare a costruire alleanze che consentano alle imprese reggiane di collaborare, con progetti, prodotti e servizi, alla gestione della presenza del Mozambico all'esposizione universale dell'anno prossimo.

(Fonte: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)


USA, gran bevitori! L'Italia rimane il più grande esportatore.

Parma, 2 giugno 2014.
Secondo i dati OIV (Organizzazione Internazionale delle Vigne e dei Vini) gli Usa han consumato ben 29,1 milioni di ettolitri nel 2013 (+0,5% rispetto al 2012), la Francia 28,1 milioni (con un sensibile -6,9%), l'Italia è in leggero calo con 27,1 milioni (-3,7%) e la Germania segue con 20,3 milioni (+1,5%).
Un primato che arriva nel momento in cui il consumo mondiale (2013) ha registrato un leggero calo: 238,7 Mio hl e le prime stime dei raccolti 2014 indicano una più scarsa produzione di vino nell'emisfero australe. Complessivamente, le prime stime della produzione di vino nell'emisfero sud lasciano prevedere, per il 2014, una flessione di circa il 10% rispetto al 2013, in una forchetta compresa tra 49 e 53 Mio hl.
A fornire il resoconto delle indagini OIV è stato lo stesso direttore generale Jean-Marie Aurand, lo scorso 13 maggio presso la sede dell'Organizzazione a Parigi,
indicando come a fronte della stabilizzazione delle superfici (7,436 Mio ha) e l'aumento della produzione mondiale di vino (278,6 Mio hl), i consumi hanno hanno registrato una flessione.
Il consumo mondiale di vino nel 2013 si colloca a 238,7 Mio hl, con un calo di 2,5 Mio hl rispetto al 2012.
Nei paesi tradizionalmente produttori si registra una flessione del consumo in Francia di 2,1 Mio hl (28,1 Mio hl di vino consumati), in Italia di 0,8 Mio hl (21,7 Mio hl) e in Spagna di 0,2 Mio hl (9,1 Mio hl).
Per quanto riguarda la Cina, la rapida crescita del consumo degli ultimi anni segna una battuta d'arresto, con 16,8 Mio hl, pari a una riduzione del 3,8% tra 2012 (17,5 Mio hl) e 2013.
In questo contesto, gli Stati Uniti si portano a 29,1 Mio hl di vino consumati (esclusi vermut e vini speciali) e divengono, nel 2013, il primo mercato interno mondiale in termini di volume.
I principali paesi dell'America latina (Argentina, Cile e Brasile), il Sud Africa e la Romania registrano una crescita dei consumi rispetto al 2012.

 

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Rabboni: siamo la prima regione per export, con una quota del 16% del dato nazionale. Ma dobbiamo crescere ancora facendo gioco di squadra a livello nazionale

Parma, 3 giugno 2014 -

Cresce l'export dei prodotti agroalimentari emiliano-romagnoli che nel 2013 hanno raggiunto un valore complessivo di 5 miliardi 471 milioni, mettendo a segno rispetto all'anno precedente un + 5,4% , a fronte di un aumento, su scala nazionale del 4,9%. Un dato tanto più importante se confrontato con il calo dei consumi interni in atto da alcuni anni. Il dato è stato fornito oggi a Bologna in occasione della presentazione del Rapporto agroalimentare dell'Emilia-Romagna, promosso da Regione e Unioncamere, che fotografa l'andamento dell'agricoltura e dell'industria alimentare regionale. "Siamo la prima regione per export agroalimentare in Italia, con una percentuale del 16%, dato che ci pone davanti anche alla Lombardia – ha spiegato oggi l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – ma vogliamo crescere ancora, perché siamo la terra della Food Valley, abbiamo la più alta quota di prodotti Dop e Igp e grandi marchi famosi nel mondo".
Per Rabboni la ricetta per competere sui mercati sta in un rafforzato gioco di squadra a livello nazionale. "Dobbiamo muoverci in sintonia con i recenti provvedimenti assunti dal Governo, per contrastare le barriere non tariffarie e per garantire anche fuori dall'Europa la tutela dalle contraffazioni delle nostre più importanti Dop Igp. Per questo è indispensabile che anche l'accordo di libero scambio che si sta predisponendo tra Ue e Usa sia sulla falsariga di quello con il Canada che introdotto anche in quel Paese il riconoscimento dei prodotti a denominazione d'origine europei" - ha sottolineato l'Assessore, ricordando l'accordo in corso con lo Stato del Delaware per l'esportazione di Pere Abate e delle altre Dop e Igp dell'Emilia-Romagna.
Tra i recenti provvedimenti del Governo richiamati da Rabboni anche la decisione per il prossimo anno di triplicare i fondi per la commercializzazione e promozione delle Dop e Igp in Usa e Canada attraverso la grande distribuzione organizzata.
Proprio per concorrere al gioco di squadra nazionale l'assessore ha indicato la necessità che Regione e Unioncamere "indirizzino su Canada, Stati Uniti e Cina le proprie iniziative di accompagnamento all'estero delle piccole imprese agroalimentari, integrando tale azione con la formazione di reti di impresa e aggregazioni commerciali che possano agire autonomamente".
Dal canto suo la Regione aiuterà le imprese agroalimentari dell'Emilia-Romagna ad andare sui mercati esteri, sia grazie alle risorse dell'Ocm vino (circa 9 milioni di euro all'anno per la promozione extra Ue), sia attraverso le risorse del nuovo Psr espressamente destinate alla promozione e alle reti di impresa per la commercializzazione sui paesi esteri.
Molto potrà venire anche da Expo 2015. In vista di questo importante appuntamento già ora si sta lavorando a una serie di eventi commerciali incardinati sulle fiere Cibus, Cibus Tech e Sana oltre a un bando che finanzierà iniziative di incoming di buyer stranieri.
Anche per Maurizio Torreggiani presidente di Uniocamere, "il primato dell'Emilia-Romagna nell' export di prodotti agroalimentari va considerato un punto di partenza. Sta a noi, come sistema territoriale, lavorare d'iniziativa per aumentare il numero delle imprese esportatrici aiutandole a cogliere le opportunità. Le Camere di commercio sono impegnate a sostenere il riposizionamento delle aziende nello scenario internazionale, agendo in sinergia con i principali soggetti, a cominciare dalla Regione. Raccogliere la sfida di Expo 2015 significa puntare a ottenere ricadute permanenti sullo sviluppo del territorio regionale".
Proprio sull'internazionalizzazione dei mercati ha centrato l'attenzione il Rapporto 2013, con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Giovanni Anania, professore di politica economica esperto in commercio e relazioni internazionali dell'Università della Calabria, John Pastor, direttore dell'International Trade and Development dello Stato del Delaware (Usa), Helmuth Senfter consigliere di Grandi salumifici italianie Li Shaofeng, primo segretario dell'ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia.

L'andamento delle esportazioni
Le esportazioni agroalimentari emiliano-romagnole crescono e crescono di più delle importazioni (+5,4% contro +1,8%), con effetti positivi sul saldo commerciale che tra 2012 e 2013 migliora di 164 milioni di euro. Disaggregando il dato complessivo, tra le voci più significative dell'export emiliano-romagnolo vi sono i salumi con un valore di 608 milioni di euro e un aumento sul 2012 del 9%, i formaggi e i prodotti lattiero-caseari con 604 milioni e un +6% , pasta e derivati dai cereali (600 milioni, +3,6%), il vino (392 milioni, +9,8%). Tra i prodotti agricoli regina incontrastata è la frutta fresca ( che rappresenta da sola il 55,9% delle esportazioni agricole regionali ) con un valore di 469 milioni di euro, ma una flessione rispetto al 2013 del 3,4%.

L' annata agraria 2013
Per quanto riguarda l'annata agraria 2013, il Rapporto, curato dal professor Roberto Fanfani dell'Università di Bologna, ha evidenziato, confermando le prime anticipazioni, una riduzione del 3 % della produzione lorda vendibile. Un arretramento dovuto essenzialmente al forte maltempo primaverile, con diffusi fenomeni di dissesto specialmente nelle aree appenniniche, e la tromba d'aria che a maggio ha colpito le province di Bologna e di Modena. Tale flessione tuttavia non ha impedito all'agricoltura emiliano-romagnola di confermare un valore di 4,35 miliardi di euro di Plv, consolidando i buoni risultati degli ultimi anni. In aumento, dell'1,5% netto il valore aggiunto, ma a causa dell'aumento dei costi fissi, la redditività delle aziende scende dell'1,3%.

In allegato: la plv per provincia

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

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