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Domenica, 06 Maggio 2018 08:50

Etichettatura alimentare: come essere a norma

Mercoledì 9 maggio scattano le sanzioni per le irregolarità. Le Camere di commercio dell'Emilia-Romagna presentano alle imprese il servizio Food Label Check.

Quasi tre anni dopo l'entrata in vigore delle disposizioni UE sull'informazione da fornire ai consumatori sui prodotti alimentari preconfezionati, il 15 dicembre 2017 è stato approvato il decreto legislativo n. 231 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 32 dell'8 febbraio 2018) che stabilisce le relative sanzioni e che entrerà in vigore il prossimo 9 maggio.

Obbligatorie o volontarie che siano, le informazioni al consumatore devono essere conformi alle regole: ingredienti, allergeni, conservazione, scadenza, congelamento, Paese di origine o di provenienza, dovranno essere forniti attenendosi ai criteri dettati dal Regolamento UE n. 1169/2011 e al Regolamento UE n. 1924/2006 sull'uso dei claim nutrizionali.

Stesso discorso per ciò che riguarda le dichiarazioni nutrizionali.
Per supportare le imprese in questo adempimento Unioncamere regionale e le Camere di commercio dell'Emilia-Romagna hanno realizzato un servizio a pagamento, FOOD LABEL CHECK, per la compilazione e la stampa di bozze di etichette per la vendita preconfezionata, sfusa e online nel settore gastronomico.
Food Label Check elabora per ogni combinazione di ingredienti, semilavorati, additivi, quantità e perdite di lavorazione, un prototipo aggiornato di etichetta con: lista degli ingredienti; indicazione degli allergeni; possibilità di evidenziare la percentuale di quantità di un singolo ingrediente rispetto al peso complessivo del prodotto (quid); dichiarazione nutrizionale; una indicazione automatica di claim nutrizionali utilizzabili; tre diversi formati stampabili in pdf; versione bilingue (italiano e tedesco).

Grazie ad una banca dati di più di 4.000 tra ingredienti, semilavorati e additivi, ognuno dei quali con i relativi valori nutrizionali scientificamente provati, l'applicazione consente al produttore di inserire la propria ricetta, compilare e stampare velocemente l'etichetta con il relativo valore nutrizionale. In questo modo è possibile soddisfare in velocemente alle richieste dei già citati Regolamenti UE n. 1169/2011 riguardo all'informazione dei consumatori sui prodotti alimentari e n. 1924/2006 sull'uso dei claim nutrizionali.

Nel caso in cui in Food Label Check non sia presente un ingrediente o un semilavorato, l'operatore può contattare esperti appositamente selezionati ai quali fornire la relativa scheda tecnica che verrà validata e inserita nella banca dati. Tali esperti sono a disposizione delle imprese anche per eventuali quesiti e consulenze sull'etichettatura nutrizionale e generale, nonché su sicurezza alimentare, indicazioni di vendita in UE ed esportazioni extra UE.

Nelle prossime settimane in tutte le Camere di commercio della regione saranno organizzati eventi finalizzati alla presentazione del servizio FOOD LABEL CHECK insieme a un approfondimento sulla normativa inerente l'etichettatura alimentare e all'illustrazione della nuova disciplina sanzionatoria.

Per ora sono stati programmati questi appuntamenti, tutti con inizio dalle ore 14.30:

- 15 maggio, Camera di commercio di Ferrara;
- 6 giugno, sede di Rimini, Camera di commercio della Romagna;
- 7 giugno, Camera di commercio di Ravenna;
- 13 giugno, Camera di commercio di Reggio Emilia.

Per tutte le informazioni sul servizio Food Label Check, consultare il sitohttp://www.ucer.camcom.it/food-label-check 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Ostriche contaminate da RNA virale di norovirus genogruppo GI. L'allerta arriva dal Ministero della Salute per i molluschi provenienti dalla Francia

Dopo i richiami da parte di RASFF e del Ministero della Salute, ancora una volta oggi il dicastero ha pubblicato un avviso di richiamo di ostriche concave (Crassostrea gigas) allevate in Francia, contaminate da norovirus genogruppo GI, commercializzate con il marchio GISA SRL.

L'allerta è partita dalla Francia, paese di origine dei molluschi, ed è arrivata in Italia attraverso il sistema Rasff, che considera il rischio serio. Il nuovo richiamo riguarda un lotto di ostriche, GTO 4024, confezionate da GISA SRL nello stabilimento di Anzio (RM) via Colle Cocchino 13/A, in cassette da 3 kg.

l virus sotto accusa, decisamente aggressivo, è il Noravirus. Patogeno per il quale non esiste, al momento, nessun vaccino. Ecco di cosa si tratta, come si trasmette e i sintomi. Il Noravirus non è affatto un microorganismo scovato di recente. Tutt'altro: è stato scoperto e isolato per la prima volta quasi mezzo secolo fa: nel 1972. Si tratta di un virus a singolo filamento di Rna che appartiene alla famiglia dei Caliciviridae. Alcuni lo conoscono come il nome di Norwalk, omonimo della città di Ohio che registrò un'epidemia nel lontano 1968. Oggi grazie a metodi avanzati sono stati rilevati almeno 5 genogruppi di Norovirus: GI, GII, GIII, GIV e GV differenziati da circa 20 cluster, di cui almeno 3 sono in grado di colpire l'essere umano. I sintomi sono abbastanza tipici, e di norma sono simili a quella che noi chiamiamo – erroneamente – influenza intestinale. In realtà si tratta di una gastroenterite non batterica (come i rotavirus) che comincia con forte nausea, vomito e, talvolta, diarrea. A differenza di una gastroenterite batterica si risolve nel giro di pochi giorni. Il virus si diffonde con estrema facilità nelle varie comunità. Specie se le persone mangiano nello stesso posto. È quindi facile essere colpiti da un'infezione se si mangia alla mensa della scuola, in hotel, in ospedale, nella navi da crociera, nelle industrie e in carcere. È possibile rilevarlo in acque infette o in cibi crudi e freddi. Infatti se da un lato vive bene in presenza di ossigeno, dall'altro muore a temperature superiori ai 60 gradi. Si trasmette per via oro-fecale, attraverso saliva e vomito del soggetto. Una volta entrato attraverso la bocca, raggiunge l'intestino dove è in grado di replicarsi e sviluppare i sintomi nell'essere umano. Trattandosi di un'infezione virale e non batterica non occorre l'uso di antibiotici. È sconsigliato anche quello di altri tipi di farmaci se non in caso di sintomi eccessivamente forti. A volte vengono somministrati farmaci anti-emetici per ridurre il vomito e anti-diarroici. In ogni caso, ribadiamo, i sintomi si risolvono da soli entro tre-cinque giorni anche senza l'utilizzo di medicinali.

A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto con medesimi lotti di appartenenza, di NON consumarli e di riportarli al punto vendita che provvederà al rimborso. La cottura non elimina il rischio, perché queste tossine sono resistenti al calore.

(13 aprile 2018)

 

semi_di_cumino.jpgPossibile presenza di Salmonella: Coop e Gros Cidac richiamano i semi di cumino biologici Nuova Terra

Coop e Gros Cidac richiamano numerosi lotti di semi di cumino biologici a marchio Buona Terra perché è stata rilevata la presenza di batteri di salmonella.

Ad essere interessati i prodotti venduti in buste trasparenti da 120 g e in confezione Doypack da 50 g, con i numeri di lotto: L2016616 e TMC 31/12/2017, L2019416 e TMC 31/01/2018, L2025216 e TMC 31/03/2018, L2018816 e TMC 31/01/2018, L2025016 e TMC 31/03/2018, L2028716 e TMC 30/04/2018, L2034216 e TMC 30/06/2018, L2002317 e TMC 31/07/2018, L2006217 e TMC 30/09/2018, L2008917 e TMC 30/09/2018, e L2016617 e TMC 31/12/2018.

I semi di cumino richiamati sono stati prodotti da Le Bontà srl. Si raccomanda di non consumare il semi di cumino con i numeri di lotto segnalati e riportarli al punto vendita d'acquisto.

Per maggiori informazioni, è possibile contattare Le Bontà al numero 0574 550379.

La salmonella può provocare importanti malattie dell'apparato digerente (salmonellosi): poiché non è possibile escludere rischi per la salute, i clienti devono assolutamente attenersi al richiamo e non consumare il prodotto in questione. Nell'ottica d'informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo "Sportello dei Diritti" nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda tutti i lotti in questione ed in caso di acquisto di provvederne alla restituzione presso il relativo esercizio che dovrà provvedere anche a rimborsarne il prezzo.

(12 aprile 2018)

 

 

jocca.jpgAllerta del Ministero della salute: Jocca Kraft richiama Latticino in fiocchi e Latticino in fiocchi senza lattosio, a base di formaggio fresco magro per corpi estranei metallici. Coinvolti i supermercati Auchan, Basko, SoGeGross, Bennet, Cadoro, Coop, Crai, Decò, Esselunga, Gros Cidac, Sigma, Simply e Unicoop Tirreno.

Mondelez Italia srl ha disposto il ritiro di alcuni prodotti in seguito a potenziale presenza di pezzi di metallo.

Sono stati ritirati dal mercato tutti i lotti con le date di scadenza fino al 27/06/2018 venduti nei formati: 2×150 g – EAN 8001590002407, 2×175 g – EAN 7622210613455 175 g – EAN 7622210138088 Senza lattosio 150 g – EAN 7622210614827. Il richiamo è stato diffuso dalle catene di supermercati Auchan, Basko, SoGeGross, Bennet, Cadoro, Coop, Crai, Decò, Esselunga, Gros Cidac, Sigma, Simply e Unicoop Tirreno.

I consumatori che fossero in possesso di questo prodotto sono invitati a riportarlo in uno dei punti vendita dei supermercati coinvolti che provvederanno al rimborso. Ad esclusione dei punti vendita Cadoro dove il prodotto non è in assortimento: Mestre - Viale S. Marco e Via Miranese, Treviso - Cal di Breda e Monfenera e Mogliano - Via Svevo. Il richiamo è stato disposto, in via precauzionale, per garantire la sicurezza dei clienti che hanno acquistato i prodotti dei Lotti indicati. Ci scusiamo per il disagio arrecato. Per informazioni. Numero Verde Servizio consumatori Mondelez International 800-055200. In un comunicato, l'azienda dichiara che "non appena è venuta a conoscenza di questa situazione, Mondelez International è entrata in contatto con le Autorità italiane competenti per informarle e procedere al richiamo volontario del prodotto come misura precauzionale."

Nell'ottica d'informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo "Sportello dei Diritti" nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che i clienti che hanno acquistato i prodotti oggetto del richiamo, possono restituirli al punto vendita che procedera' al rimborso. Per visualizzare i richiami del Ministero, basta recarsi sul sito dell'istituzione e cliccare sul link "richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori" sotto la voce "Avvisi sicurezza".

(12 aprile 2018)

Domenica, 11 Marzo 2018 07:18

Allerta alimentare per senape non dichiarata

Senape non dichiarata in etichetta, richiamati i TUC Crisp alla paprika di Mondelez. Rischio grave per gli allergici

Dopo la l'allerta lanciata ieri dallo Sportello dei diritti, oggi 9 marzo, il Ministero della salute ha segnalato, nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", che il richiamo è dovuto alla presenza di allergeni (arachidi) non dichiarati in etichetta. il richiamo di alcuni lotti di TUC Crisp alla paprika per la presenza di senape non dichiarata in etichetta. Nello specifico sono interessati tutti i lotti venduti in confezioni da 100 g e 30 g con le scadenze termine minimo ottobre 2018, incluso le sfogliatine croccanti alla paprika.

I TUC Crisp coinvolti sono prodotti da Mondelez Italia nello stabilimento di Capriata d'Orba, (AL) via Pedaggera 22. Il richiamo si è reso necessario dopo che sono state riscontrate proteine della senape nella paprika in polvere usata nella produzione delle sfogliatine.

Il richiamo del Ministero è stato diffuso anche dalle catene Auchan, Bennet, Carrefour, Sigma, Simply Market e Unicoop Tirreno, che hanno venduto i prodotti interessati nei loro supermercati. Per ulteriori informazioni è possibile contattare Mondelez Italia al numero 800 055200.

I clienti allergici a rischio, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". sono invitati a riportare i prodotti in questione presso il punto vendita più vicino, dove verranno interamente rimborsati. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori per la presenza accidentale di tracce indesiderate di questo componenti nel mix messo in vendita. Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono consumare senza problemi il prodotto. Le sfogliatine croccanti sono sicure per tutti gli altri consumatori.
(9 marzo 2017 )

Lidl richiama il dolce Conchiglia gianduia: possibile presenza frammenti metallici. Allerta del Ministero della Salute per rischio fisico.

Occhio ai prodotti sugli scaffali: il Ministero della salute ha pubblicato un avviso di richiamo, probabilmente deciso in via precauzionale, dei dolci Conchiglia gianduia (prodotto cotto per la vendita a consumatore) con marchio dell'insegna Lidl preparati il 14.02.2018 e il 15.02.2018. Il prodotto interessato è quello da 68 g. Il dicastero fa sapere che il provvedimento è scattato per possibile presenza di frammenti metallici, derivanti dalla materia prima (partita di grassi vegetali), all'interno del semilavorato surgelato del produttore Lizzi srl (TMC e lotto del semilavorato: 08/02/2019 – Q124LID-OTA7C1). Il punto vendita LIDL Trento di Via Maccagni ha utilizzato 27 pezzi del semilavorato congelato nelle giornate indicate. Si invitano i consumatori che avessero acquistato il prodotto a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita per il rimborso. Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che questo comunicato riporta i dati inseriti direttamente dal Ministero della salute pubblicato oggi sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza".

Maxi Di richiama yogurt gusto mirtillo: possibile presenza frammenti metallici. Allerta del Ministero della Salute per rischio fisico

Occhio ai prodotti sugli scaffali: il Ministero della salute ha pubblicato un avviso di richiamo, probabilmente deciso in via precauzionale, del latte fermentato gusto mirtillo (EAN 14289851) con marchio Vitalibre. Il prodotto interessato è quello da 2 vasetti da 125g con data di termine massimo di conservazione del 10.03.2018. Il dicastero fa sapere che il provvedimento è scattato per possibile presenza di frammenti metallici, all'interno dello yogurt gusto mirtillo del produttore Senoble Italia SpA Via Molinetto, 76 - Borso del Grappa (TV) e venduto nei supermercati e ipermercati Maxi Di srl. Si invitano i consumatori che avessero acquistato il prodotto a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita per il rimborso. La presenza di frammenti metallici in prodotti industriali non è una rarità se si pensa che qualche giorno fa sono stati ritirati alcuni lotti di prodotti dolciari Lidl per lo stesso identico motivo. L'ingestione di frammenti di metallo potrebbe essere letale e molto pericolosa per la salute, un corpo estraneo nel nostro organismo può provocare seri danni allo stomaco o bucare l'intestino causando una grave emorragia. Nel migliore dei casi un corpo estraneo, come un frammento metallico, potrebbe causare un'ulcera o un'infiammazione. Per queste ragioni se il consumatore ha ingerito questo tipo di dolce è tenuto a recarsi al pronto soccorso o a consultare un medico. Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che questo comunicato riporta i dati inseriti direttamente dal Ministero della salute pubblicato oggi sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza".

Yogurt_Mirtilli.jpg

(28 febbraio 2018)

Domenica, 25 Febbraio 2018 05:52

Ismea, consumi alimentari in crescita

Ismea, consumi alimentari in crescita: + 3,2% la spesa degli italiani nel 2017. Secondo il monitoraggio condotto dall'ISMEA sui consumi, la spesa degli italiani nel settore del food & beverage torna a crescere in maniera significativa (+3,2%).

Aumentano del 4,6% gli acquisti di bevande (acqua imbottigliata, birra, spumanti e vino) e del 3% quelli di prodotti alimentari.
L'incremento rispetto all'anno precedente riguarda sia i prodotti confezionati (+3,7%) sia quelli sfusi, che segnano un +1,8%, in controtendenza rispetto al 2016.
Performance positive si registrano per la maggior parte dei prodotti proteici di derivazione animale che negli anni recenti avevano fatto segnare cali vistosi: carni bovine (+3,4%) carni avicole (+3,9%) e carni suine fresche (+2,7%).

Anche il comparto della frutta (+4,3% il fresco e +3,5% il trasformato) e degli ortaggi (+4%) - verso i quali si destina il 20% della spesa complessiva - cresce in maniera significativa e fa registrare il boom della frutta in guscio (+9,7%).

Per il secondo anno consecutivo cresce il settore ittico, con un aumento dei volumi e dei prezzi unitari per una crescita della spesa complessiva del 5,4%.
Il comparto dei derivati dei cereali fa fatica a tenere il passo mostrando una crescita complessiva dello 0,8%. Gli acquisti di pasta sono in calo (-1,6% in volume e -3% la spesa) ma i prodotti integrali accelerano i loro trend positivi: pasta integrale +17%; riso integrale +10% la spesa e +20% i volumi.

Per il latte non si ferma l'emorragia di consumi (-2,5%) accompagnata però da un incremento quasi dell'1% della spesa per i formaggi, soprattutto molli, duri e freschi.

Infine, la significativa crescita della spesa destinata all'olio extravergine di oliva (+11%) è determinata esclusivamente dall'incremento dei prezzi medi unitari conseguenti alla scarsa produzione che ha segnato gli oliveti nazionali.

Le tendenze che avevano fatto intravedere in questi anni una crescita di interesse per prodotti ad alto contenuto di servizio, alta praticità d'uso e fortemente orientati alla salute e al benessere hanno trovato conferma tanto che oltre il 50% dei consumatori ha acquistato piatti pronti, sostituti del pane, insalata in busta, prodotti surgelati o prodotti bio, DOP o IGP.

 

Ismea-consumi-confronto_2016.jpg

(Ismea - Roma 19 febbraio 2018)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Sabato, 24 Febbraio 2018 06:41

Topi nei dolcetti di marshmallow Ikea.

Topi nei dolcetti di marshmallow Ikea. L'avviso del Ministero della salute: non consumare. Infestanti rinvenuti nella confezione.

Il Ministero della salute ha pubblicato un avviso ai consumatori per rischio microbiologico. Il richiamo riguarda tutti i lotti dei dolcetti di marshmallow Godis Påskkyckling con marchio dell'insegna Ikea in confezioni da 100 grammi, con data di scadenza compresa tra il 23 ottobre 2018 e il 26 gennaio 2019.

Il motivo del richiamo sarebbe attribuibile ai topi che si sono sono stati rinvenuti nella confezione e pertanto i prodotti potrebbero essere stati contaminati.

I dolcetti richiamati sono prodotti da Candinavia AB con sede dello stabilimento a Linkoping Sweden e commercializzati da Ikea Italia Retail srl.

Nell'ottica d'informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo "Sportello dei Diritti" nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda solo i lotti in questione.

Sulla base delle conoscenze attuali, tutti gli altri prodotti Ikea non comportano alcun rischio per la salute. L'allerta è stata pubblicata sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza" del Ministero della salute.

(23 febbraio 2018)

Domenica, 21 Gennaio 2018 10:41

More dal Messico - Allerta alimentare da Norovirus

È allerta alimentare da Norovirus nelle more provenienti dal Messico. Rasff (il sistema di allerta rapido dell'UE) lancia l'allarme per rischio grave per la salute.

17 gennaio 2018 - Attenzione alle more provenienti dal Messico, spesso abbinate a torte e biscotti, dove è stata sospesa la commercializzazione di una partita in seguito alla presenza di norovirus, ovvero la causa più comune di gastroenteriti acute di origine non batterica.

Per questo motivo la partita messicana ha subìto uno stop da parte del sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF) su segnalazione del Ministero della salute italiano, anche se nessuno scrive che migliaia di confezioni di more anche surgelate contaminate potrebbero essere nel freezer di ignari consumatori.

Il lotto incriminato (presumibilmente) è stato ritirato dal mercato, occorre però, essere prudenti e quando si va nei supermercati o negozi, controllare sempre la provenienza.

È stato proprio il sistema di allerta comunitario a segnalarlo, avviando una campagna di ritiro e di richiamo, fra i prodotti contaminati distribuiti anche in Italia.

Nello specifico nella notifica numero 110/2018 del 16/01/2018, si segnalano le more in confezioni da 25 gr, analizzate il 12/12/2017, collegate ad un'epidemia di origine alimentare.

I Norovirus (NoVs) sono particolarmente aggressivi e sono ritenuti in tutto il mondo una delle principali cause di gastroenteriti nell'uomo e negli animali.

Questi virus si diffondono attraverso le feci e tramite contatto da persona a persona, oppure assumendo cibo e acqua contaminati. Nel caso delle more la situazione è più complessa perché raramente vengono ingerite da sole essendo spesso abbinate a torte e biscotti, contenenti latte e derivati.

Le epidemie associate a Norovirus nelle more sono un rischio emergente, anche se ancora non è chiaro in quale fase della filiera questi focolai prendono origine.
Il Norovirus è uno degli agenti patogeni più sfuggenti, ma anche uno dei più diffusi tra la popolazione. Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore, mentre l'infezione dura dalle 12 alle 60 ore. I sintomi sono: nausea, vomito, diarrea acquosa, crampi addominali. In qualche caso c'è anche la febbre.
Negli ultimi anni l'ipotesi che questo virus abbia un'incidenza comparabile a quella di batteri come Escherichia coli o Salmonelle è sempre più una certezza. Potrebbe essere la causa delle gastroenteriti che spesso vengono confuse con altre infezioni e non sono riconosciute.
I virus, inoltre, sono estremamente più difficili da individuare rispetto ai batteri e a differenza ai batteri che si riproducono con grande velocità negli alimenti, i virus non si ridiffondono, ma si impossessano della cellula dell'ospite sfruttandone il potere replicante. Per questo motivo basta ingerirne una piccola quantità per provocare danni.

In attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" la corretta identificazione del prodotto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si invitano le catene di supermercati e i produttori a dare notizie chiare sui loro siti, ricordando che è un obbligo previsto dalla legge informare i consumatori. In questa fase di incertezza l'unico consiglio che si può dare è di non consumare more anche surgelate colpite dal provvedimento di richiamo, non mangiare macedonia di frutta fuori casa con frutti di bosco, non gustare dolci o torte guarnite con frutti di bosco crudi.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Candeggina in un omogeneizzato per neonati prodotto in Italia. Ecco il nome e il lotto. Allerta di RASFF e del Ministero della salute tedesco: rischio grave

La Germania ha attivato il Sistema rapido di allerta europeo (RASFF) avvisando le autorità sanitarie dei diversi Paesi europei della presenza di residui di un detergente contenente cloro negli omogeneizzati alla frutta, prodotti in Italia e commercializzati in Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria e Slovacchia. Nello specifico si tratta di un alimento per neonati o bambini al di sotto dei tre anni d'età, costituito da frutta chiamato "BabyLove" fragola e lampone mela 190g con data di scadenza minima 05.07.2019 della linea DM - Industria Farmaceutica.

Ecco allora il ritiro e l'immediata sostituzione in via precauzionale. Attualmente le informazioni sono disponibili sul portale del governo tedesco all'indirizzo Lebensmittelwarnung.de. Il motivo del ritiro: "in un barattolo sono stati trovati residui di un detergente contenente cloro durante i controlli di routine.

L'azienda invita a non consumare il prodotto che fa parte del lotto interessato. Si tratta di una misura precauzionale, dichiara ancora il comunicato, perché non si può escludere che anche in altri vasetti del lotto interessato dal richiamo, possano presentare livelli oltre il limite di clorato."

Nell'avviso di RASFF, invece, al numero 066.2018 del 9 gennaio si parla solo di alimenti per l'infanzia con frutta proveniente dall'Italia senza che siano stati comunicati nè il produttore nè il distributore in Italia.

Il clorato, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", può essere presente negli alimenti a causa dell'uso di acqua clorata nella lavorazione degli alimenti o nella disinfezione delle apparecchiature per la lavorazione degli alimenti. Un aumento nell'assunzione di clorato in un solo giorno nell'uomo potrebbe limitare la capacità del sangue di assorbire ossigeno e inibire l'assorbimento di iodio.

9 gennaio 2018

Piombo nella Farina BIO di grano duro Senatore Cappelli. Ministero della salute segnala richiamo: "Rischio chimico", riscontrati livelli superiori ai limiti

Il Ministero della salute, ieri ha pubblicato sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", il richiamo della Farina BIO di grano duro Senatore Cappelli Macinata a pietra da Agricoltura Biologica per la presenza di tenori di piombo oltre i limiti consentiti. Il provvedimento è stato disposto in via precauzionale dall'azienda produttrice, Gorfini Giuliano con sede dello stabilimento ad Anghiari (AR) Loc. San Lorenzo n. 43.

La farina coinvolta dal richiamo è venduta nella confezioni da 1 kg e fa parte del lotto con scadenza 10 luglio 2018. Si raccomanda di non consumare il prodotto e di restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato, che provvederà al rimborso. L'assorbimento di piombo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", può costituire un grave rischio sanitario, può ostacolare lo sviluppo del processo cognitivo e delle prestazioni intellettuali nei bambini, nonché aumentare la pressione sanguigna e le patologie cardiovascolari negli adulti.

(4 dicembre 2018)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

È allerta per epidemia di origine alimentare da Norovirus in una partita di ostriche provenienti dalla Francia. Rasff (il sistema di allerta rapido) dell'UE lancia l'allarme per rischio grave per la salute. Lo "Sportello dei Diritti": "non andrebbero mai consumate crude. Il mollusco è considerato un veicolo naturale del virus"

Attenzione alle ostriche provenienti dalla Francia, dove è stata sospesa la commercializzazione di una partita in seguito alla presenza di norovirus, ovvero la causa più comune di gastroenteriti acute di origine non batterica.

Per questo motivo la partita francese del ricercatissimo simbolo del cenone di Capodanno ha subìto uno stop da parte del sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF).

Anche se il lotto incriminato (presumibilmente) è stato ritirato dal mercato occorre essere prudenti e quando si va in pescheria, controllare sempre la provenienza.

È stato proprio il sistema di allerta comunitario a segnalarlo, avviando una campagna di ritiro e di richiamo, fra i prodotti contaminati distribuiti anche in Italia.

Nello specifico nella notifica numero 2232/2017 del 29/12/2017, si segnalano le ostriche vive (Crassostea gigas), analizzate il 12/12/2017, collegate ad un'epidemia di origine alimentare. Il Norovirus è uno degli agenti patogeni più sfuggenti, ma anche uno dei più diffusi tra la popolazione. Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore, mentre l'infezione dura dalle 12 alle 60 ore.

I sintomi sono: nausea, vomito, diarrea acquosa, crampi addominali. In qualche caso c'è anche la febbre. Negli ultimi anni l'ipotesi che questo virus abbia un'incidenza comparabile a quella di batteri come Escherichia coli o Salmonelle è sempre più una certezza. Potrebbe essere la causa delle gastroenteriti che spesso vengono confuse con altre infezioni e non sono riconosciute. Per questo la comunità scientifica sta cercando di affrontare meglio il problema, prendendo spunto anche da casi specifici come quello delle ostriche, consumate crude e contaminate che si registrano sempre con maggiore frequenza.

Occorre però sottolineare che ostriche e molluschi bivalve sono solo una parte dei veicoli a fianco di altri "mezzi" come acqua, frutta e verdura.

Per questo motivo, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", non andrebbero mai consumate crude anche se questo comportamento stride con molte abitudini e tradizioni culinarie. Di qui l'invito ad analizzare con molta attenzione i frutti di mare e soprattutto di consumarli solo cotti, anche perché è stato dimostrato che il norovirus resiste per settimane nei tessuti del mollusco, e non viene eliminato con le normali depurazioni industriali realizzate prima della vendita.

( 30 dicembre 2017 )

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