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Domenica, 28 Ottobre 2018 08:55

"Particolare" Interpretazione della Pace Fiscale

"Particolare" Interpretazione della Pace Fiscale - La legge sarebbe più favorevole per gli evasori?

di Mario Vacca Parma 27 ottobre 2018 - Leggendo tra le righe il decreto cosi detto "Pace Fiscale" parrebbe formulato per premiare i grandi evasori nonostante le reiterate dichiarazioni della maggioranza circa un provvedimento che aiutasse i contribuenti motosi a uscire dalla crisi.

In effetti chi ha debiti con il Fisco generati dal mancato versamento di tasse, potrà ricorrere alla rottamazione ter, per regolarizzare la posizione pagando per intero la somma dovuta ma senza sanzioni e interessi, e con una rateazione particolarmente favorevole con un massimo di 10 rate in cinque anni.

D'altra parte, chi è andato oltre al non pagare ed ha occultato somme imponibili, potrà mettersi in regola con la dichiarazione integrativa (un condono a tutti gli effetti) che favorisce il "contribuente" con uno sconto molto consistente, un'aliquota del 20%.

C'è da chiedersi come non imputare tutto ciò ad una vera e propria incongruenza del decreto fiscale, almeno cosi come impostato sin'ora.

Dopo le varie liti parlamentari, che potrebbero portare a rivedere alcuni punti della legge, parrebbe che rimarranno inalterati i termini generali della dichiarazione integrativa e della rottamazione ter.
La rottamazione ter riguarda tanto coloro che hanno aderito al provvedimento di definizione agevolata 2017, che potranno avere una rateazione più favorevole rispetto a quella attualmente prevista quanto tutti gli altri contribuenti, in relazione alle cartelle affidate agli agenti della riscossione fra il 2000 ed il 2017.

Come le altre definizioni agevolate accordate sin'ora si pagheranno per intero le tasse dovute, ma senza sanzioni e interessi di mora.
Con la dichiarazione integrativa si permetterà di regolarizzare capitali occultati purché rientrino entro il limite del 30% dell'imponibile dichiarato, fino a un tetto di 100mila euro, il tutto applicando un'aliquota del 20%.

Il tetto di 100mila euro si riferisce a ogni singola imposta e a ogni periodo fiscale. La sanatoria si applica a imposte sul reddito di persone fisiche ed imprese, addizionali, contributi, IVA. Saranno sanabili gli ultimi cinque anni fiscali.

Volendo concretizzare un esempio, ci si potrebbe riferire ad un fantomatico contribuente che abbia occultato 100 mila euro tra reddito ed iva per cinque anni, e che potrebbe fare emergere 500 mila euro, pagando una tassa del 20% sempre se lo scostamento rientri nel 30% della differenza.

A questo punto si apre un'interpretazione secondo la quale la legge sarebbe più favorevole per gli evasori che non per i contribuenti che hanno dichiarato onestamente le loro attività.

Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 21 Ottobre 2018 07:13

Le opzioni della Pace Fiscale

Di Mario Vacca Parma 20 ottobre 2018- -Il decreto collegato alla manovra di bilancio chiarisce gli aspetti della cosi detta pace fiscale, regolata attraverso diversi strumenti che spaziano dallo stralcio delle vecchie cartelle emesse sino al 2010 sotto i mille euro al "condono" sui redditi omessi tramite una dichiarazione integrativa con uno sconto , passando per la rottamazione delle cartelle con rate sino a 5 anni e bassi interessi.

Stralcio Cartelle Esattoriali
Il cosiddetto stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro, consegnate all'agente della riscossione tra il 2000 ed il 2010 è forse tra le misure più importanti per l'alleggerimento del sistema, tanto che lo stesso Premier ha spiegato che questa norma è stata messa a punto sulla base della considerazione che gestire queste posizioni costa più del gettito che producono. Il Contribuente non dovrà far nulla e non dovrà pagare niente, verranno cancellate d'ufficio.

Dichiarazione integrativa
Una sorta di ravvedimento operoso sulle dichiarazioni dei redditi, che consente di presentare una dichiarazione integrativa applicando un'aliquota del 20%. Trattandosi di una dichiarazione integrativa, si tratta di una formula che riguarda solo chi ha presentato la dichiarazione dei redditi. E' prevista la sanatorie di somme che non siano superiori al 30% di quanto dichiarato e in ogni caso, c'è un tetto massimo a 100 mila euro. Si attende di conoscere quali siano gli anni oggetto della sanatoria.

Rottamazione ter
La rottamazione ter è rivolta a coloro che hanno fatto domanda di rottamazione bis versando almeno una rata. Questi contribuenti possono diluire il debiti con il Fisco in modo molto più vantaggioso, con dieci rate di pari importo spalmate su cinque anni. L'operazione prevede una ridefinizione del debito e non prevede sanzioni o interessi di mora, e comporta il pagamento di un interesse agevolato pari al 2% annuo.

Definizione agevolata
C'è anche una nuova definizione agevolata che riguarda contribuenti che non hanno aderito ai precedenti provvedimenti di rottamazione. Il Governo non ha fornito molti dettagli giacché ci sono una serie di punti ancora da chiarire. Sicuramente questa nuova sanatoria riguarderà le pendenze con il Fisco e prevedrà il pagamento integrale della somma dovuta, senza interessi e sanzioni, e le rate su cinque anni. Mancano ancora indicazioni sull'eventuale estensione alle multe stradali e alle tasse comunali. La definizione agevolata è prevista anche per l'IVA, e consentirà di sanare gli atti del procedimento di accertamento e dei verbali di contestazione.

Sanatoria liti
Ci dovrebbe infine essere una nuova sanatoria delle liti pendenti, che consente a chi ha vinto in primo grado di pagare il 50% del dovuto, mentre chi ha avuto ragione anche in appello pagherà solo il 20% della somma.

Sono poi previste una serie di semplificazioni che riguardano diversi ambiti. Volendo citare alcune delle misure ritenute rilevanti, si richiamano le seguenti novità:
• snellimento delle procedure per costituire le società di capitali e riduzione degli oneri informativi e obblighi per le imprese;
• disposizioni a tutela degli imprenditori che, pur presentando una posizione debitoria nei confronti delle banche vantano forti crediti verso l'Erario (c.d. "norma Bramini");
• disposizioni per favorire la circolazione degli immobili di provenienza donativa;
• norme in materia di equità ai fini della determinazione dell'assicurazione RC auto.
Con riferimento, invece, al disegno di legge di bilancio 2019, è sicuramente nota la prevista introduzione del c.d. "reddito di cittadinanza": si tratta di una misura a sostegno del reddito, finalizzata a garantire che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore a 780 euro (reddito tra l'altro destinato ad aumentare al crescere del numero dei componenti della famiglia).
Saranno pertanto anche aumentate a 780 euro le pensioni minime, distinguendo però a tal fine i proprietari di immobili da coloro che non lo sono.

Per quanto riguarda invece le misure fiscali occorre citare:
• la prevista estensione del regime forfettario fino a 65.000 euro, con aliquota "piatta" del 15%;
• la mini-Ires (con aliquota del 15%) sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili. Non dovrebbe invece più essere prevista la proroga del superammortamento;
• la cedolare fissa al 21% per tutte le locazioni, anche commerciali;
• la nuova "Ires verde", ovvero la previsione di incentivi fiscali per tutte le imprese che riducono l'inquinamento,
• le agevolazioni per le assunzioni di "manager dell'innovazione" altamente qualificati.
• Dal punto di vista previdenziale, infine, è prevista l'abrogazione delle disposizioni previste dalla Legge Fornero, con introduzione della c.d. "quota 100", e la proroga di "Opzione Donna".

Le conclusioni delle misure richiamate e di tutto ciò che ha trovato capienza nel disegno di legge di bilancio 2019, sono ora al vaglio della Commissione Ue.

Pubblicato in Economia Emilia
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