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Dall'Emilia Romagna migliaia di imprenditori associati a CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI alla manifestazione indetta a livello nazionale da Rete Imprese Italia -


Bologna, 5 febbraio 2014 -

Le imprese emiliano romagnole si mobilitano. Stanche di vedersi "rubare" il futuro, di lavorare in condizioni di continua incertezza, strozzate da una fiscalità intollerabile, inascoltate dalla classe politica, esasperate di sentirsi raccontare che la crisi è ormai finita, le piccole e medie imprese della nostra regione associate a CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI parteciperanno alla manifestazione nazionale "Senza imprese non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro", organizzata da Rete Imprese Italia, per il 18 febbraio, a Roma. Tra loro, anche gli imprenditori delle aree emiliano-romagnole colpite prima dal terremoto, poi dall'alluvione.
Sono diverse migliaia i commercianti e gli artigiani dell'Emilia Romagna che, con pullman e treni, si mobiliteranno per raggiungere Roma, dove si svolgerà la manifestazione. Parteciperanno per far sentire la loro voce, per chiedere azioni immediate, per affrontare una situazione che è diventata ormai insostenibile.
Nella classifica della Banca Mondiale sulla facilità di fare impresa, l'Italia è al venticinquesimo posto tra i 28 paesi dell'Unione Europea: per i soli adempimenti fiscali sono necessarie 269 ore l'anno per un totale di 34 giorni lavorativi: 13 giorni in più rispetto alla media europea, 10 rispetto alla media dei paesi Ocse;il livello di imposizione fiscale sui profitti d'impresa nel 2013 è stato del 65,8%, oltre 20 punti sopra la media europea. La conseguenza è che nei primi 9 mesi del 2013 complessivamente hanno chiuso i battenti 277mila attività, e il 40% delle nuove imprese non supera il quarto anno di vita. Tutto ciò non è più ammissibile.
Quello delle piccole e medie imprese – ricordano CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI della regione – è il tessuto produttivo più esteso del nostro Paese e ha, da sempre, contribuito alla ricchezza e allo sviluppo dell'Italia. Rappresenta in Europa un caso unico per la sua diffusione e solidità, a cui si unisce l'elevata qualità dell'offerta. Per questo motivo è tanto importante salvaguardare questo patrimonio, la cui tenuta è determinante per il futuro dell'intera economia.
La manifestazione del 18 febbraio sarà inoltre l'occasione per presentare un manifesto contenente proposte concrete per un reale cambiamento economico e sociale.

(Fonte: ufficio stampa CNA Regionale)

 

Giovedì 6 febbraio tutte le risposte nell'ultimo incontro con Giorgio Ziemacki -

Reggio Emilia, 4 febbraio 2014 -

Dopo aver approfondito le strategie e l'organizzazione di un'impresa vincente, giovedì 6 febbraio dalle 18.15 alle 20 presso la sede provinciale CNA in via Maiella 4, il professor Giorgio Ziemacki, Docente e Consulente di Organizzazione Aziendale e Controllo di Gestione, affronterà il tema di una gestione aziendale di successo concludendo il ciclo di incontri dedicati a: "L'impresa vincente, strumenti e azioni per essere leader" promosso da Industrie Emiliane Unite, in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori e CNA Servizio Estero.

Nel terzo incontro si parlerà di alcuni aspetti importanti della gestione aziendale per ottenere risultati eccellenti come la comunicazione, la condivisione degli obiettivi e la gestione dei collaboratori, incentrando la serata sull' importanza delle persone, da motivare e formare per ottenere ottime performance in termini di risultati.

"Nei precedenti appuntamenti – sottolinea il Presidente di Industrie Emiliane Unite, Ing. Carlo Intermite – il prof. Ziemacki ha portato alla luce i punti di forza e debolezza su cui intervenire per uno sviluppo consapevole della propria azienda. Conoscere le dinamiche e gli effetti di tre elementi importanti quali strategie, organizzazione e gestione e sapere dove intervenire e con quali azioni può essere un vantaggio competitivo enorme che CNA ha voluto mettere a disposizione degli imprenditori per favorire, come sempre, la crescita delle pmi e delle imprese industriali".

"Continueremo - ha concluso il Presidente Intermite – a promuovere una formazione costante in grado di migliorare l'approccio al mercato, favorendo la cultura di impresa, approfondendo le regole imposte dal mercato globale con un occhio di riguardo alle opportunità da sfruttare per un business intelligente".

Per ragioni organizzative, è gradita conferma di partecipazione a Daniela Nasi, tel. 0522 356380, fax 0522 356381, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., o Ughetta Fabris, CNA Giovani Imprenditori Provinciale, Tel. 0522 356366 Fax 0522 356351.

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

L'appello del sindaco Paolo Dosi alle altre istituzioni: "Un accordo territoriale per lo sviluppo" -

Piacenza, 3 febbraio 2014 -

Il grido di allarme per le imprese artigiane che hanno chiuso a Piacenza lo scorso anno, lanciato pochi giorni fa da Cna, ha presentato vividamente la realtà di questa crisi economica e i suoi drammatici risvolti sul territorio: il dato secondo cui, nella nostra provincia, ogni giorno due imprese sono costrette a chiudere, richiama giustamente le istituzioni alle proprie responsabilità e a un impegno ancor più forte di quello che già mettiamo in atto.
Certo, aprono nuove attività – in media, poco più di una al giorno – ma ciò non è sufficiente a compensare il venir meno di posti di lavoro, né il disperdersi di storie aziendali intessute di relazioni e competenze che costituiscono un patrimonio per la collettività. Come ha rimarcato il presidente Costantini, la politica deve farsi carico di questo problema, a tutti i livelli: se in Europa si fa sempre più pressante l'appello all'austerità, mentre nel nostro Paese l'incertezza della politica ostacola azioni incisive e immediate, i costi di questa situazione si pagano in primo luogo in ambito locale, dove urgono risposte concrete.
Parlo anche a nome dei miei assessori, nel sottolineare che in tal senso l'Amministrazione comunale si è posta alcuni obiettivi di fondo che, per quanto ci consentono le nostre funzioni, intendiamo portare avanti con fermezza. A cominciare dal lavoro per ridurre al massimo l'impatto della burocrazia sulle imprese, anche grazie alle innovazioni introdotte dal nostro Sportello Unico che hanno già portato a risultati tangibili. Per giungere allo snellimento e alla semplificazione del rapporto tra il Comune e le aziende, abbiamo intensificato il confronto con le associazioni di categoria – tra cui, recentemente, la stessa Cna – consapevoli che il loro contributo e quello dei professionisti potrà essere decisivo. Occorrerà avviare un progetto condiviso con la Camera di Commercio, che coinvolgeremo per unificare gli sforzi, così come ci stiamo adoperando per far sì che anche gli uffici territoriali dello Stato, spesso uniformati a standard operativi diversi da quelli degli enti locali, possano seguirci in questo percorso.
Anche l'approvazione in tempi brevi del Psc, con l'attuazione dei documenti collegati tra cui il Piano operativo comunale (Poc), ci consentirà di ridare spazio a un progetto complessivo di rilancio della città, in particolare sotto il profilo della rivitalizzazione e della riqualificazione urbana. Abbiamo deciso, in tal senso, di aumentare gli investimenti pubblici sul territorio: l'accordo con Iren per la ripresa degli investimenti nel settore idrico, l'avvio della gara per la distribuzione del gas, le scelte che stiamo sviluppando sul fronte degli edifici comunali, i cantieri che si sono aperti in città nonostante i vincoli del Patto di stabilità rappresentano una reazione alla crisi. Altri progetti sono in cantiere, alcuni rallentati da un mercato in forte difficoltà, ma non desisteremo da nuove iniziative.
Sarà necessario indirizzare l'impegno istituzionale verso alcuni nodi strategici, primo tra tutti Expo 2015: istituzioni e imprese piacentine sono già unite su questo fronte, nella consapevolezza di quali straordinarie opportunità possano prospettarsi per il tessuto produttivo locale. L'altra questione portante riguarda il sostegno all'innovazione, alla ricerca, alla creatività: dobbiamo pensare ai giovani e al futuro, alla frontiera della conoscenza, come abbiamo iniziato a fare in questi anni, in molteplici direzioni.
Concludo rivolgendo una proposta agli altri soggetti istituzionali che, ne sono convinto, come noi potranno concordare sull'importanza di coordinare le rispettive azioni nella nostra provincia: generiamo un accordo territoriale, che ci permetta di unire le nostre politiche e i nostri progetti. Enti locali, Camera di Commercio e Fondazione sono gli interlocutori chiamati a esprimersi sui grandi temi del sostegno alle imprese e al lavoro, al welfare, all'innovazione e alla cultura. Intraprendere insieme questo percorso, di cui l'Amministrazione comunale si fa sin d'ora promotrice, è doveroso e più che mai necessario, per dare efficienza ed efficacia ai nostri interventi.

Paolo Dosi
Sindaco di Piacenza

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

Sono 11 le imprese reggiane che mercoledì 5 febbraio – per iniziativa della Camera di Commercio - incontreranno un gruppo di operatori di Algeria e Marocco nella sala contrattazioni dell'Ente camerale -

Reggio Emilia, 3 febbraio 2014 -

"Un confronto importante – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – non solo alla luce del fatto che le esportazioni italiane verso Marocco ed Algeria sono cresciute, rispettivamente, dell'11% e del 14% nel corso del 2013, confermando un positivo andamento degli scambi, ma soprattutto perché sono coinvolte imprese della filiera legata all'abitare e al costruire, cioè quella che oggi sconta difficoltà tra le più pesanti sul mercato locale e nazionale".
Gli operatori marocchini ed algerini che giungeranno a Reggio sono interessati ad avviare partnership proprio in questi ambiti, e incontreranno individualmente le imprese reggiane a partire dalle 9,30.
Le aziende che parteciperanno agli incontri sono: Carlo Iotti Srl, CMR Edile Spa, CAIRE PRO Coop. Architetti e Ingegneri - Progettazione Soc. Coop., Coop. Architetti e Ingegneri - Urbanistica Soc. Coop, Coopsette Soc. Coop., Decima Soc. Coop., Decor Union 2000 Srl, Ellisse Srl, Eng Cranes Srl, Landini Spa, Manotti Spa.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

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Martedì 4 febbraio un incontro informativo in via Maiella con il Consigliere Economico dell'Ambasciata pakistana in Italia -

Reggio Emilia, 3 febbraio 2014.

CNA Servizio Estero è pronta a scoprire nuovi mercati e opportunità commerciali in Pakistan. Per questo organizza un incontro informativo domani, martedì 4 febbraio alle 16.30 nella sede provinciale CNA in via Maiella,4.

L'evento è organizzato con la collaborazione di UNIDO, l'Agenzia Specializzata delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale, e vedrà la partecipazione di Farid Ahmad Tarar, consigliere economico dell'ambasciata Pakistana in Italia.
Dopo i saluti istituzionali di Marco Ferrari, Vicepresidente provinciale CNA, il Dottor Ahmad Tarar terrà una breve presentazione sull'economia Pakistana e illustrerà le opportunità di business per le aziende reggiane.

Dino Fortunato, Investment Promotion Officer a UNIDO ITPO Italia, presenterà la missione che UNIDO sta organizzando a Lahore, dal 6 all'8 marzo, con lo scopo di far conoscere alcuni dei settori economici più promettenti del Paese: quello della componentistica auto e delle macchine agricole.

"L'appuntamento – spiega Alfeo Carretti, Presidente di CNA Servizio Estero - sarà un'occasione di confronto che, con il coinvolgimento diretto delle aziende, permetterà di individuare i settori commerciali più appetibili e le diverse modalità di penetrazione del mercato. Non bisogna farsi prendere dal panico o lasciarsi spaventare quando si parla di approcciarsi a un nuovo mercato: anche se i dubbi e gli interrogativi sono tanti gli esperti di CNA Servizio Estero sono in grado di dare tutte le risposte necessarie a canalizzare positivamente energie e risorse per trovare le soluzioni di internazionalizzazione migliori per ciascuna azienda".

Per maggiori informazioni e adesioni rivolgersi a CNA Servizio Estero, rif. Daniela Fent email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

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La nomina dell'imprenditore reggiano è arrivata al termine del seminario sulle strategie di comunicazione web -

Reggio Emilia, 31 gennaio 2014 

Cambio ai vertici di CNA Giovani Imprenditori, che conta oltre 2.700 imprese iscritte, con la nomina di Manuel Villa, giovane imprenditore reggiano titolare dell' azienda Tecnovì, azienda con oltre 50 anni di storia che si occupa della costruzione di stampi per deformazione a freddo della lamiera, lavorazioni meccaniche di precisione e affianca all'attività tradizionale la produzione e vendita di accessori per motocicli per la customizzazione del prodotto. Manuel subentra a Cristina Boniburini, che ha lasciato l'incarico dopo l'elezione come Vicepresidente provinciale CNA.

Il Presidente Villa dopo la sua nomina, ha precisato che ha intenzione di "proseguire il lavoro di Cristina, perché sono convinto che, alla luce degli ottimi risultati raggiunti, sia la strada giusta da percorrere. Sono grato della fiducia che mi è stata dimostrata e so che sarà un'esperienza di crescita importante, grazie alla possibilità di confrontarmi con tanti imprenditori giovani come me e con le tante realtà all' interno dell' Associazione, insistendo sui temi della formazione, della tutela del Made in Italy e sulle relazioni con le Scuole per sostenere l' autoimprenditorialità".

L'incontro è stato inoltre l'occasione per nominare un Vicepresidente del Raggruppamento, Fabio Ormelli, imprenditore dell'azienda Resin Floor di Albinea, già componente del Direttivo dei Giovani Imprenditori.

L'Assemblea elettiva è stata preceduta dal seminario tenuto dal dott. Paolo Vallicelli, partner del gruppo LEN, formatore esperto in marketing strategico e operativo, sulle nuove forme di comunicazione e di promozione dell'immagine aziendale sul web. Dopo i saluti del Presidente provinciale CNA Nunzio Dallari, si è parlato di come fare un uso consapevole dei motori di ricerca e della pubblicità su internet attraverso Google Adwords e delle caratteristiche che determinano l'usabilità dei siti aziendali: una struttura con percorsi di navigazione chiari e definiti, dei contenuti validi e aggiornati, la possibilità di interazione e un lay out e design grafico accattivanti.

Mercoledì 12 febbraio, alle ore 19.30 presso la sede di Via Maiella sarà la volta del secondo incontro sulle strategie di promozione sui social network: dalla pianificazione di una presenza aziendale sul web alle strategie di e-commerce, alla pubblicità (Facebook, LinkedIn, YouTube).

Chi è Manuel Villa. Classe 1975, dopo aver conseguito il Diploma di maturità tecnica e un Laurea in Ingegneria Gestionale, Manuel fa esperienza in diverse aziende compresa l'azienda di famiglia dove diventa Responsabile di Gestione, prima di subentrare al padre come titolare da gennaio 2013, cambiando il nome dell'azienda da Villa Stampi a Tecnovì. Attento all'innovazione, alle nuove tecnologie, all'internazionalizzazione e all' aggregazione in reti d'impresa, grazie alla sua passione per le moto ha ampliato il core business introducendo un nuovo ramo in forte espansione dedicato alla produzione e vendita di accessori per motocicli. La sua azienda è fedele associata CNA fin dalla nascita. Fa parte del direttivo dei Giovani Imprenditori da circa 3 anni.

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

L'iniziativa, che consiste nella attribuzione di un contributo di 5.000,00 Euro a fondo perduto, si inserisce nel più ampio quadro di misure assunte dall'Amministrazione Comunale

Piacenza, 30 gennaio 2014 - Il Comune di Piacenza, attraverso il Bando Giovani e Idee di Impresa, ha inteso promuovere la partecipazione attiva dei giovani favorendone l'autoimprendorialità. A tale scopo ha stanziato 35.000 Euro a fondo perduto per le start up di impresa giovanili nei seguenti settori: valorizzazione del patrimonio culturale e/o ambientale; turismo sociale, sostenibile e responsabile; commercio equo e solidale o di prossimità; arte, design, creatività, artigianato, tecnologie e web 2.0.

L'iniziativa, che consiste nella attribuzione di un contributo di 5.000,00 Euro a fondo perduto, si inserisce nel più ampio quadro di misure assunte dall'Amministrazione Comunale alla luce delle progettualità sviluppate in collaborazione con la Provincia di Piacenza e la Regione Emilia Romagna all'interno dei P.d.Z. del benessere e la salute e della legge 14/2008 e dell'accordo di programma Geco 2. Tali misure sono volte a favorire da un lato la promozione diretta dell'imprenditorialità giovanile e, dall'altro, a sviluppare e promuovere la collaborazione tra soggetti attivi sul territorio in grado di creare occupazione nei territori dei Comuni di Piacenza, Gossolengo, Pontenure e Rottofreno.

Per dare attuazione a quanto sopra esposto da Maggio a Settembre 2013, sono stati organizzati una serie di incontri per raccogliere le idee imprenditoriali dei giovani ed avviare un percorso formativo finalizzato alla valutazione della fattibilità delle stesse. Nel mese di ottobre è stato pubblicato il bando "Giovani e Idee di Impresa" a seguito del quale sono state presentate 15 idee di impresa.

13 provenienti da giovani residenti nel Comune di Piacenza, 1 dal Comune di Rottofreno e 1 dal Comune di Gossolengo; 7 le idee giudicate idonee dalla Commissione esaminatrice, 3 i soggetti che hanno sottoscritto l'atto di impegno ed accettazione del contributo a fondo perduto di 5.000,00 Euro

In breve le idee di impresa vincitrici:

ENERGY AUDIT S.A.S – CHINOSI - CARINI
Consulenza per le aziende in ambito energetico: audit elettrico, termico e strutturale.
Su richiesta servizio di segnalazione su prodotti e liberi professionisti per mettere in pratica le indicazioni ricevute.

DSEGNO – ERIKA CALDERONI
Per la riconfigurazione di ambienti nei quali inserire gli elementi/complementi d'arredo.
Produzione di complementi d'arredo a partire da elementi di recupero. Progettazione e consulenza.

PETIT PAS- OTTAVIA MARENGHI
Creazione di un A.S.D. che si occupi di danza, teatro, musica, benessere della persona, espressività artistica.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

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Le iscrizioni sono aperte fino al 2 febbraio 2014 -

Modena, 29 gennaio 2014 -

Progettare azioni di marketing per la grande distribuzione: un lavoro che richiede preparazione specifica, conoscenza del contesto e tanta inventiva. Se è vero che la terza qualità richiesta non si insegna, sulle prime due è possibile lavorare in modo specifico. CNI Ecipar, la società dell'universo CNA specializzata nella formazione professionale, organizza un corso dedicato.

Il corso intitolato "Dal marketing al trademarketing, innovazione organizzativa per la Grande Distribuzione Organizzata" è destinato a 15 lavoratori, dirigenti o titolari d'azienda che intendono migliorare le proprie conoscenze sulle strategie e sui criteri di progettazione in questo particolare settore. Il corso, per la durata di 32 ore di cui 8 di project work (un'esercitazione individuale legata ai temi trattati in aula) prenderà il via nel mese di febbraio.

L'obiettivo del corso è facilitare la comprensione delle logiche di gestione dei clienti, migliorando al contempo la qualità delle decisioni nel campo del marketing attraverso l'analisi delle strategie più moderne a livello internazionale.

Le lezioni si svolgeranno presso la sede di CNI Ecipar in via Malavolti 27 a Modena. Il termine ultimo per l'iscrizione è il 2 febbraio 2014. Il corso è totalmente gratuito in quanto finanziato dal Fondo Sociale Europeo, e prevede il rilascio di un attestato qualificante.

Per informazioni contattate CNI Ecipar: Tel: 059/269.800 Fax: 059/253.488.

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA Modena)

 

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Dallari, CNA: "Mancano gli strumenti e il sostegno per "fare impresa". Il 18 febbraio scendiamo in piazza a Roma con Rete Imprese Italia per avere risposte concrete" -

Reggio Emilia, 28 gennaio 2014 -

"I numeri del rapporto Unioncamere sull'avvio di nuove imprese nel 2013 certificano il tributo che le imprese artigiane hanno pagato, e continuano a pagare, alla crisi. Nella provincia di Reggio Emilia il saldo delle attività artigiane cessate nel 2013 è di 374 unità in meno con un -1.80%, mentre sul totale delle imprese la provincia reggiana registra una perdita di 575 unità (-1%). Cifre da brivido". Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA, commenta così gli ultimi dati delle rilevazioni statistiche di Movimprese.

"I settori maggiormente colpiti - continua Dallari - sono stati: le costruzioni (-322 imprese), le attività manifatturiere (-164 imprese) e il trasporto (-72 imprese). E' tempo di invertire la rotta. Dobbiamo abbandonare una politica fatta solo di tagli e di tasse. Il rigore è necessario ma senza investimenti e senza il rilancio dei consumi porta alla distruzione del sistema produttivo e all'indebolimento progressivo del Paese".

"A livello nazionale nel 2013, nonostante la crisi, - incalza Nunzio Dallari - è stato aperto un numero di imprese maggiore di quelle chiuse, con un saldo di oltre 12mila attività in più (+0,2%) mentre l'artigianato, al contrario ha perso quasi 28mila imprese (-1.94%). Questo significa che la vitalità dell'imprenditoria italiana dipende fortemente dal mondo artigiano. Ai nostri artigiani e imprenditori non manca la "voglia di impresa": mancano gli strumenti e il sostegno necessari a svilupparla".

"Vogliamo delle risposte e un impegno serio da parte del Governo – conclude il Presidente CNA – ecco perché il 18 febbraio per la prima volta artigiani e commercianti scenderanno in piazza insieme a Roma per una grande mobilitazione indetta da Rete Imprese Italia, a cui parteciperanno anche gli imprenditori di CNA Reggio Emilia. Le nostre richieste? Ristabilire la concertazione con le parti sociali per coinvolgerle nella risoluzione dei problemi; avere una flessibilità regolativa del lavoro che tenga conto del momento negativo e un fisco meno opprimente e più chiaro per ridurre il caos fiscale e una pressione fiscale troppo elevata, come se il lavoro fosse un bene di lusso, e liberare risorse da destinare a investimenti e consumi".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

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Lo studio che ha analizzato la dinamica degli stanziamenti bancari erogati nella nostra regione nel corso del 2013 rivela Parma fanalino di coda in Emilia Romagna con un calo dei prestiti veramente sensibile -

Bologna, 28 gennaio 2014 -

"Limitare l'accesso al credito alle imprese artigiane equivale a decretarne il mancato sviluppo ed in molti casi la stessa sopravvivenza", così il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli commenta lo studio che ha analizzato la dinamica degli stanziamenti bancari erogati nella nostra regione nel corso del 2013. "In un quadro generale di perdurante recessione, che periodicamente sposta in avanti l'uscita dal tunnel della crisi - prosegue Granelli - si è aggravata l'emergenza credito, creando maggiori difficoltà nel reperimento dei finanziamenti necessari per la liquidità aziendale e per gli investimenti".

I dati di Banca d'Italia aggiornati al 30 Settembre 2013, relativi all'erogazione del credito alle imprese suddivisi per Regione e classe dimensionale, indicano uno stock totale di 808,8 miliardi di Euro di finanziamenti concessi al totale delle imprese italiane con un calo del 7,5% rispetto a Settembre 2012. Nello specifico l'Emilia-Romagna ha visto stanziamenti pari a 90,2 miliardi di euro, equivalente ad un calo del 6,3%, ma se consideriamo le imprese con meno di 20 addetti otteniamo un monte finanziamenti di 16,8 miliardi in calo del -5,8%, superiore al dato medio nazionale del -5,5%. "Abbiamo un dato peggiore rispetto a quello nazionale - prosegue Granelli - una conferma della particolare criticità che vivono nella nostra regione le piccole imprese che sono alla ricerca di credito, necessario per realtà storicamente sottocapitalizzate e per questo ancora più bisognose. E sebbene le piccole imprese rappresentino il 97% del totale si trovano a ricevere solo il 19% dei finanziamenti, al restante 3% delle aziende va oltre l'80% del credito".

Le prime sei regioni assorbono il 74,5% del totale dei finanziamenti erogati: la Lombardia è prima con il 27,9% del credito, l'Emilia Romagna è seconda con l'11,2%, terza posizione per il Veneto con l'11,1%, seguono il Lazio con il 10,7%, la Toscana con il 7,1% e il Piemonte con il 6,5%. Complessivamente il Centro-Nord assorbe ben l'86,1% del credito erogato a favore delle imprese (il Nord-Ovest pesa per il 36,8%, il Nord-Est per il 27,3% ed il Centro per il 21,9%), mentre il mezzogiorno assorbe il restante 13,9% (il Sud pesa per il 9,7% e le Isole solo per il 4,3%).
Le imprese con meno di 20 addetti assorbono il 19% del credito con scostamenti molto ampi che vanno dal 36,3% del Molise e dal 35,7% del Trentino Alto Adige al 9,1% del Lazio e al 13,6% della Lombardia in cui si concentrano maggiormente le imprese di grande dimensione. L'Emilia-Romagna con il 18,7% è sostanzialmente in linea con la media nazionale, mentre il calo di erogazioni per le imprese con più di 20 addetti è inferiore (-6,4%) al dato Italia (-8%).

Analizzando la dinamica provinciale del credito erogato nella sola Emilia Romagna troviamo un andamento molto diversificato: il calo medio è del 6,3% ma con scostamenti significativi che vanno dal -3,7% di Ravenna ad un astronomico -11,1% di Parma. Se consideriamo poi le piccole imprese con meno di 20 dipendenti, rispetto ad un calo regionale del 5,8%, gli scostamenti vanno dal -2,5% di Ferrara al -9% di Parma.

"Il dato dell'Emilia Romagna, pari al 5,5% del totale credito - commenta Granelli - evidenzia la pesante penalizzazione del settore artigiano nell'erogazione del credito, non solo rispetto ad altre regioni del Centro-Nord (Piemonte 7%, Veneto 6,2%, Toscana 6,4%, Marche 9,7%) ma soprattutto rispetto all'incidenza del comparto sul totale del registro imprese delle Camere di Commercio. Nella nostra Regione le imprese artigiane attive al 30 settembre 2013 erano 137.542 cioè ben il 32,7% del registro ditte che contava 420.537 imprese. Ed anche l'articolazione del credito all'artigianato nelle Province dell'Emilia-Romagna evidenzia questa contraddizione con significativi scostamento territoriali". Rispetto alla media nazionale (-6,4%) di erogazione del credito all'artigianato nell'ultimo anno, tranne Bologna (-6,1%) tutte le altre province dell'Emilia-Romagna registrano cali molto più marcati con punte massime a Ravenna (-12,4%) Reggio Emilia (-10,7%) Piacenza (-8,7%) Rimini (-8,3%) e Modena (-8,1%).

"Un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dal costo del credito, le imprese italiane pagano tassi di interesse molto più alti rispetto ai concorrenti europei - sottolinea Granelli - sui nuovi finanziamenti avviamo un tasso di 79 punti base superiore a quello medio dell'Eurozona e lo spread massimo è di 137 punti base con la Germania. Insomma le nostre imprese ricevono poco denaro e quanto riescono ad ottenerlo lo pagano molto più caro dei concorrenti diretti, una morsa nella quale finiranno per rimanere stritolate. Questo stato delle cose deprime gli investimenti e rallenta i processi di innovazione tecnologica, di conseguenza cala la produttività, uno dei più noti fattori critici dell'economia italiana".

Secondo gli ultimi dati diffusi a novembre da Banca d'Italia a giugno 2013 le imprese con meno di 20 addetti pagano tassi più alti in Calabria (10,60%), Campania (10,14%) e Umbria (10,00%) mentre il credito per le piccole imprese è relativamente meno costoso nella provincia autonoma di Bolzano (6,11%), provincia autonoma di Trento (6,64%) ed Emilia-Romagna (7,89%). Rispetto a giugno 2012 il tasso di interesse pagato dalle imprese è cresciuto in particolare in Puglia (+42 punti base), Friuli-Venezia Giulia, provincia autonoma di Trento e Umbria (tutte a +35 punti base) mentre è diminuito in Valle d'Aosta (-90 punti base), Abruzzo (-49 punti base) e Molise (-39 punti base). Nel confronto con i tassi di interesse con le imprese medio-grandi con 20 o più addetti si osserva che le piccole imprese pagano tassi maggiori rispetto alle medio-grandi in tutte le regioni: nel dettaglio lo spread maggiore si osserva in Liguria (382 punti base), seguita da Friuli-Venezia Giulia (344 punti base) e Piemonte (331 punti base) mentre quello minimo è rilevato in Molise (51 punti base), preceduto dalla provincia autonoma di Trento (145 punti) e provincia autonoma di Bolzano (147 punti base). L'Emilia-Romagna con uno spread di 215 si colloca tra le regioni più virtuose del Centro-Nord. A livello provinciale i tassi medi applicati alle imprese per finanziamenti per Cassa al 30 giugno 2013 riferiti ad operazioni in essere registrano le migliori condizioni a Forlì-Cesena (4,52%), Parma (4,58%), Ravenna (4,62%), Bologna (4,72%) e Rimini (4,77%) mentre i tassi più elevati si applicano a Modena (5,27%), Ferrara (5,18%), Reggio E.(4,95%) e Piacenza (4,83%).

"Non ci stancheremo mai di ripetere - prosegue Marco Granelli - che per affrontare l'emergenza credito è fondamentale il ruolo dei Confidi a supporto delle imprese che non dispongono di sufficienti garanzie reali richieste dal sistema bancario in modo generalizzato e di importi sempre più elevati, a volte anche superiori al finanziamento concesso. In Emilia-Romagna questo ruolo è affidato ad Unifidi, consorzio regionale unitario di Garanzia, costituito anni fa da Confartigianato e Cna che ha raggiunto livelli di operatività tra i primi in Italia e in Europa. Purtroppo recessione e restrizioni nell'accesso al credito hanno avuto ripercussioni anche su questo importante strumento, pur confermandosi a livelli di prim'ordine per l'artigianato e la piccola impresa".
Nel 2013 sono state approvate 7.778 domande per un importo complessivo di finanziamenti pari a 620,4 milioni di euro, con un finanziamento medio di 79.765 euro e una garanzia media del 48,5%. Rispetto al 2012 si registra un calo del 13% sulle pratiche e un aumento di ben il 16% sul garantito a conferma delle crescenti difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese e della richiesta crescente di garanzie reali da parte del sistema bancario.
La dinamica provinciale vede confermarsi al primo posto Bologna con 1.356 pratiche deliberate seguita da Modena (1.153), Ravenna (1.171), Reggio Emilia (797), Piacenza (732), Forlì-Cesena (672), Rimini (637), Ferrara (556) e Parma (548).
Per quanto riguarda le motivazioni dei finanziamenti garantiti da Unifidi il 32,9% è per investimenti e il 67,1% per liquidità aziendale. Nel 2012 gli investimenti erano al 58% e la liquidità al 42%. La forma tecnica prevalente è con mutui chirografari (51,8%) seguita dai fidi in conto corrente (14,1%) e dall'anticipo fatture (6%). Di particolare rilievo il dato sui nuovi soci del 2013 (2921), che assieme alle integrazioni di capitale consentono di corrispondere alle esigenze di capitalizzazione richieste dalla Vigilanza di Banca Italia.

"Purtroppo questi importantissimi strumenti per favorire l'accesso al credito, negli ultimi anni non hanno ricevuto più il sostegno delle istituzioni ai vari livelli di competenza e responsabilità che sarebbero necessari per riaprire i canali dei finanziamenti alle piccole imprese - conclude Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Emilia Romagna – serve un rafforzamento patrimoniale dei Consorzi di Garanzia e il Governo potrebbe farlo con una semplificazione normativa che eviti inutili semplificazioni di adempimenti già svolti dalle banche, come l'anti-riciclaggio, e l'applicazione di criteri di vigilanza attenuati e meno onerosi. La prima richiesta è inserita nella Legge di stabilità 2014, ma occorre aspettare il parere dell'Unione Europea e il solito Decreto attuativo. Anche il governo della nostra regione deve fare uno sforzo straordinario per sostenere la categoria nell'accesso al credito. Confartigianato ha fatto richieste precise: aumento della capitalizzazione di Unifidi; coordinare gli interventi del FEI con il nuovo POR 2014-2020 per cartolarizzazioni sintetiche delle Garanzie; attivazione della lettera L)art.18 della Bassanini affinché il Fondo Centrale di Garanzia venga utilizzato in Emilia Romagna esclusivamente in controgaranzia con i Confidi; costituzione di un Fondo rotativo per gli investimenti delle imprese artigiane con contributi in conto-interesse ripristinando sostanzialmente la Legge Reg.le 3; costituzione di un Fondo rotativo per il Microcredito per sostenere la costituzione e il decollo di nuove imprese artigiane."

Prestiti alle imprese* e all'artigianato e dinamica nell'ultimo anno nelle Regioni

Stock al 30 giugno 2013 in milioni di euro, var. % rispetto a giugno 2012 e incidenze. Sofferenze incluse

 

           Sistema

           Produttivo

Var.%

ARTIGIANATO    

           %                  Var.ass.                             % su sistema

sul totale         giu.2012 –giu.2013       Var.%         produttivo

    

 

Abruzzo

15.316

-5,5

1.125

2,3

-113

-9,1

7,3

Basilicata

3.962

-1,9

318

0,6

-14

-4,3

8,0

Calabria

8.973

-2,4

683

1,4

-30

-4,2

7,6

Campania

37.396

-5,4

1.115

2,2

-42

-3,6

3,0

Emilia-Romagna

102.388

-4,3

5.666

11,3

-525

-8,5

5,5

Friuli-Venezia Giulia

17.544

-3,9

1.172

2,3

-101

-7,9

6,7

Lazio

103.811

-10,5

1.718

3,4

-86

-4,8

1,7

Liguria

20.595

-1,7

1.176

2,4

-65

-5,3

5,7

Lombardia

250.791

-5,1

10.746

21,5

-649

-5,7

4,3

Marche

26.405

-4,2

2.566

5,1

-207

-7,5

9,7

Molise

2.107

-5,2

191

0,4

-19

-9,0

9,1

Piemonte

59.762

-2,4

4.209

8,4

-327

-7,2

7,0

Puglia

28.178

-2,4

1.964

3,9

-80

-3,9

7,0

Sardegna

12.385

-2,9

956

1,9

-66

-6,5

7,7

Sicilia

30.592

-3,3

1.923

3,9

-106

-5,2

6,3

Toscana

67.906

-2,5

4.320

8,7

-214

-4,7

6,4

Trentino-Alto Adige

28.092

-3,7

2.524

5,1

-123

-4,6

9,0

Umbria

13.529

-2,3

1.217

2,4

-81

-6,2

9,0

Valle d'Aosta

1.675

-6,0

129

0,3

-4

-3,3

7,7

Veneto

100.790

-3,4

6.222

12,5

-545

-8,1

6,2

Nord-Ovest

332.823

-4,4

16.260

32,6

-1.047

-6,0

4,9

Nord-Est

248.814

-3,9

15.584

31,2

-1.294

-7,7

6,3

Centro

211.651

-6,8

9.821

19,7

-589

-5,7

4,6

Mezzo-giorno

138.909

-3,9

8.275

16,6

-470

-5,4

6,0

Centro-Nord

793.288

-4,9

41.665

83,4

-2.929

-6,6

5,3

ITALIA

932.197

-4,7

49.940

100,0

-3.399

-6,4

5,4

* totale Ateco 2007 al netto della sezione U cioè società e quasi-società non finanziarie e famiglie produttrici

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa da fonte Banca d'Italia e Banca d'Italia

 

Prestiti alle imprese e all'artigianato e dinamica nell'ultimo anno nelle province 

 

Stock al 30 giugno 2013 in milioni di euro, var. % rispetto a giugno 2012 e incidenze.

Sofferenze incluse

Provincia

Mn di euro

%

Var. % su

  giugno

    2012

Rank

Bologna

1.027

2,1

-6,1

56

 

Ferrara

339

0,7

-7,8

83

 

Forlì-Cesena

766

1,5

-7,8

83

 

Modena

821

1,6

-8,1

87

 

Parma

609

1,2

-8,0

86

 

Piacenza

389

0,8

-8,7

95

 

Ravenna

505

1,0

-12,4

106

 

Reggio Emilia

717

1,4

-10,7

104

 

Rimini

494

1,0

-8,3

  89

 

 

Tassi di interesse a breve termine per dimensione di impresa nelle Regioni.

 

Dicembre 2009-giugno 2013; tassi e var. in punti base; rischi autoliquidanti e a revoca

 

 

Regioni

Piccole imprese

(meno 20 addetti)*

Imprese

medio-grandi

(20 o più addetti)**

Dicembre

2009

Dicembre

2010

Dicembre

2011

Dicembre

2012

Giugno

2012

Marzo

2013

 

    

Giugno             Rank

2013     

Var. su

giugno 2012

in p.b.

Giugno

2013

Gap

con piccole

imprese

in p.b.

 

Abruzzo

7,98

7,93

9,10

9,58

9,96

9,57

9,49

9

-47

7,21

228

Basilicata

8,69

8,53

9,34

9,07

9,83

9,60

9,52

8

-31

6,86

266

Calabria

8,78

8,63

9,75

10,07

10,53

10,66

10,60

1

7

8,94

166

Campania

8,88

8,47

9,23

9,70

9,94

10,48

10,14

2

20

7,89

225

Emilia-Romagna

6,25

6,30

7,39

7,77

7,91

7,94

7,89

18

-2

5,74

215

Friuli-Venezia Giulia

7,13

6,77

7,78

8,50

8,20

8,59

8,55

14

35

5,11

344

Lazio

7,70

7,00

7,80

8,40

8,50

8,80

8,60

13

10

7,10

150

 

Liguria

8,31

8,42

9,40

10,20

10,04

10,17

9,96

5

-8

6,14

382

Lombardia

7,54

7,24

8,17

8,93

8,74

8,97

8,86

11

12

5,68

318

Marche

6,97

7,03

8,14

8,71

8,83

8,96

8,80

12

-3

6,56

224

Molise

7,57

6,77

7,77

8,62

8,75

8,17

8,36

15

-39

7,85

51

P.A. Bolzano

4,90

5,18

5,80

5,87

6,05

5,97

6,11

21

6

4,64

147

P.A. Trento

5,16

5,01

5,81

6,48

6,29

6,64

6,64

20

35

5,19

145

Piemonte

7,94

7,45

8,47

8,96

8,95

9,14

8,96

10

1

5,65

331

Puglia

7,85

7,72

8,71

9,39

9,56

10,20

9,98

4

42

7,56

242

Sardegna

8,35

8,04

8,97

9,33

9,52

9,52

9,46

9

-6

7,51

195

Sicilia

8,52

8,15

9,09

9,53

9,50

9,56

9,59

7

9

7,89

170

Toscana

7,90

7,60

8,90

9,70

9,50

9,90

9,80

6

30

6,80

300

Umbria

7,68

7,59

8,92

9,45

9,65

10,02

10,00

3

35

7,01

299

Valle d'Aosta

7,51

7,78

8,85

8,45

9,11

8,41

8,21

17

-90

5,87

234

Veneto

6,96

6,54

7,70

8,37

8,31

8,49

8,35

16

4

5,62

273

_______________________________________________________________________________

* Società in accomandita semplice, Società in nome collettivo, Società semplici, Società di fatto e Società individuali con meno di 20 addetti

** Società semplici, società di fatto, società in accomandita semplice e società in nome collettivo con un numero di addetti almeno pari a 20, società di capitali, cooperative e altre tipologia giuridiche (ad es. consorzi) per l'esercizio di attività di impresa


Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d'Italia.

 

Cassinelli commenta i dati sul credito presentati ieri mattina a Bologna

«La situazione del credito nella nostra provincia è preoccupante. Parma è fanalino di coda in Emilia Romagna, il calo dei prestiti è veramente sensibile (-11%). Non è un caso che da anni denunciamo questa situazione. Confartigianato Imprese Apla sta facendo il possibile per le proprie imprese cercando di sostenerle grazie a Unifidi e al nostro servizio crediti, ma questo non basta, le banche devono tornare a fare le banche. Anche per questi motivi il 18 febbraio prossimo a Roma manifesteremo assieme alle associazioni di categoria che fanno parte di Rete Imprese Italia». Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Apla Parma ha commentato così i dati dell'Ufficio Studi di Confartigianato (basati su dati Banca d'Italia) presentati ieri mattina a Bologna da Confartigianato Emilia Romagna.
«Come ha giustamente ribadito il presidente regionale Marco Granelli senza credito non si può sperare di uscire dalla crisi – ha concluso Cassinelli»

(Ufficio stampa: Confartiginato Parma)

 

 

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