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Nel Giorno del Ricordo, celebrato il 10 febbraio, a Parma, Ugl ha voluto conservare e rinnovare la memoria della tragedia dei martiri delle Foibe.

"È doveroso essere qui a ricordare le vittime delle Foibe, una immane tragedia che ha colpito la comunità italiana dei territori orientali- così Matteo Impagnatiello, segretario Ugl Utl di Parma".
"Nel solco del filone del sindacalismo nazionale, teorizzato da Filippo Corridoni, la nostra è una formazione sociale che si richiama alla Comunità. Mi chiedo perché mancano le altre sigle sindacali, dato che stiamo parlando di una ricorrenza nazionale, istituita da Legge".

La delegazione Ugl ha aderito all'iniziativa organizzata da Fratelli d'Italia, partecipando, con proprie bandiere al corteo che, partendo da via Mazzini con un lungo tricolore, si è poi fermato davanti al monumento ai Caduti, in via Melloni, per deporre una corona.

Alla stessa manifestazione, erano presenti le parlamentari Isabella Rauti ed Ylenia Lucaselli.

 

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Pubblicato in Cronaca Parma

Revocare le pensioni che l'Italia ancora versa nella ex Jugoslavia a coloro che militarono nell'esercito titino nonché l'onorificenza del cavalierato di Gran Croce concessa allo stesso Tito nel 1969.

E' quanto chiede il senatore di Forza Italia, Enrico Aimi, annunciando una interrogazione al Ministro dell'Interno e al Ministro del Lavoro alla vigilia del Giorno del Ricordo. "Dopo decenni di negazionismo la legge istitutiva del Giorno del Ricordo riconobbe i sanguinosi fatti legati all'eccidio di migliaia e migliaia di connazionali per mano dei partigiani comunisti del maresciallo Tito, conferendo dignità e memoria storica a quanti furono trucidati e infoibati - spiega Aimi -. Da molti anni ormai gli organi di stampa, attraverso dettagliate inchieste giornalistiche, si occupano di quello che è stato definito uno 'scandalo tutto italiano': l'erogazione della pensione INPS a coloro che militarono nell'esercito jugoslavo e che, negli anni atroci che seguirono la Seconda Guerra Mondiale, si macchiarono di numerosi ed efferati crimini nei confronti di nostri connazionali".

"Pensioni erogate per una interpretazione a mio parere discutibile di una direttiva europea - prosegue Aimi -. Tra coloro che hanno percepito la pensione fino alla morte troviamo, a titolo di esempio, Ciro Raner capo del campo di concentramento jugoslavo di Borovnica e Mario Toffanin conosciuto come comandante Giacca, che nel '45 si rese responsabile del massacro delle Malghe di Porzus".
"Non meno paradossale il fatto che al maresciallo Tito fu assegnato, nel 1969, il cavalierato di Gran Croce, onorificenza mai revocata o messa in discussione. Negli anni numerose e ripetute sono state le richieste, provenienti dalle associazioni rappresentative degli esuli, di cancellazione delle onorificenze a Tito e ai suoi uomini per indegnità. Sono tutte questioni che rappresentano una ferita ancora aperta in quel percorso di riappacificazione storica di cui il nostro Paese ha assoluto bisogno", conclude Aimi.

In piazzale Natale Bruni, alla presenza dal Gonfalone della città, dopo la Benedizione del Vicario generale dell'Arcidiocesi di Modena e Nonantola, don Giacomo Morandi, la deposizione della corona d'alloro dinnanzi al Monumento di pietra carsica dedicato ai Martiri delle foibe -

Modena, 11 febbraio 2015 -

Celebrato il Giorno del Ricordo, istituito il 10 febbraio di ogni anno per ricordare gli italiani e tutti coloro che rimasero vittime dei massacri e delle deportazioni operate in Istria, Dalmazia e nelle terre del confine orientale durante la fase finale del secondo conflitto mondiale e negli anni a seguire.

"Sono sempre crimini contro l'umanità, quando è l'odio etnico, razziale, religioso a guidare le azioni degli uomini". Con queste parole - si legge nella nota del Comune - il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha ricordato ieri mattina, in occasione del Giorno del Ricordo, "il tragico capitolo delle foibe consumato nelle terre al confine italo-jugoslavo, quando, fra il 1943 e il 1947, in quelle voragini dell'Istria vennero gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani, ma anche il successivo, dolorosissimo esodo di quasi trecentocinquantamila italiani, alla ratifica del trattato di pace che, ponendo fine alla Seconda guerra mondiale, sancì la cessione di Istria e Dalmazia alla Jugoslavia".

In piazzale Natale Bruni, alla presenza dal Gonfalone della città, dopo la Benedizione del Vicario generale dell'Arcidiocesi di Modena e Nonantola, don Giacomo Morandi, è quindi avvenuta la deposizione di una corona d'alloro dinnanzi al Monumento di pietra carsica dedicato ai Martiri delle foibe.

"Il ricordo di oggi – ha sottolineato il sindaco - è reso ancora più significativo dalla circostanza che della comunità modenese fa parte un folto gruppo di famiglie costrette a lasciare l'Istria. La giornata del ricordo – ha continuato Muzzarelli - è anche un monito attuale e duraturo rivolto a noi ed a tutti i popoli. Mentre rendiamo omaggio alla memoria delle vittime, crediamo che il modo migliore per ricordare sia quello di studiare, conoscere quello che è accaduto, conservarne la memoria per i giovani".

La commemorazione, promossa da Comune e Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, si è poi spostata al Tempio dei Caduti per la celebrazione della Santa Messa e la consegna del premio "Città di Modena" riservato alle Istituzioni scolastiche modenesi e dell'onorificenza "Benemerente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia" consegnata a Elisabetta Sonzogno, Gianfranco Levoni e Maurizio Gavioli.

(Fonte: Comune di Modena)

 

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