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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato delle Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza sulla notificata intimazione ai dirigenti del Liceo Colombini e dell'Istituto Romagnosi Casali. Appello ai partiti di maggioranza: rinnovare i vertici dell'Ufficio Scolastico Regionale.
Piacenza -

In data odierna è stata notificata un'intimazione ai dirigenti scolastici di due scuole di Piacenza, il Liceo “Colombini" e l'Istituto “Romagnosi Casali”dopo l'ostruzionismo di alcuni dipendenti del Ministero dell'Istruzione, i quali hanno ottenuto l'incomprensibile risultato di evitare una procedura centralizzata e pubblica per la nomina dei docenti da reclutare nelle scuole del territorio, creando caos e disomogeneità nelle procedure al livello territoriale, la Gilda degli Insegnanti ha sollecitato l'applicazione della normativa contrattuale vigente a livello regionale, la quale prevede che durante le operazioni di nomina dei docenti siano presenti anche le organizzazioni sindacali del settore. 

Abbiamo scelto due scuole a caso perché, visto il caos che hanno creato, sarà impossibile essere presenti in ogni singola scuola, diverso sarebbe stato se ci fosse stata una convocazione unica. 
Per questo adesso ci attendiamo dai due dirigenti delle scuole da noi individuate di sapere date e orari delle convocazioni, ci spetta essere presenti. Devono complessivamente nominare una quaantina di docenti. 

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal fine ha dichiarato: “Per tutto il caos made in Piacenza che si è creato stiamo valutando varie azioni, ivi compresi esposti alla Corte dei Conti per perseguire eventuali responsabili del danno creato alla pubblica amministrazione, sia relativamente all'efficienza ed all'efficacia del servizio, sia sotto il profilo dell'immagine” - continua il dirigente sindacale - “hanno creato una bolgia, 90 scuole che fanno riferimento all'Ufficio Scolastico di Piacenza e Parma che seguono procedure diverse per reclutare i docenti, è chiaro ed evidente che gli attuali vertici dell'Ufficio Scolastico Regionale non riescono a coordinare i dirigenti delle scuole, per questo chiediamo alla politica di rinnovare al più presto i vertici di questa istituzione che si trova nella “lontana” Bologna”.

Piacenza, l’Ufficio Scolastico Regionale non riesce a governare i dirigenti delle scuole di Piacenza, il Ministero dell’Istruzione intervenga d’urgenza.


CAOS NOMINE DOCENTI

Alcuni dipendenti del Ministero dell’Istruzione, in servizio a Piacenza, inquadrati con la qualifica di dirigente scolastico hanno assunto comportamenti gravi, rallentando ulteriormente le nomine degli insegnanti che ancora mancano nelle scuole di 2° grado di Piacenza e Provincia.

Hanno fatto ostruzionismo affinchè vi fosse una convocazione unica degli aspiranti: centralizzata, pubblica e trasparente, eppure nel territorio che afferisce all’Ufficio Scolastico Territoriale di Parma e Piacenza così non è stato per tutti gli altri ordini di scuola.


A Parma le nomine sono state svolte correttamente per infanzia, primaria e scuole di 1° e 2° grado, a Piacenza, seppur con ritardo, si sta procedendo in maniera molto limpida per tutti gli ordini tranne che per il 2° grado.
Certi dirigenti scolastici preferiscono convocare autonomamente gli aspiranti che però vengono convocati contemporaneamente anche da altre scuole, creando così un caos nelle scelte.
La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, chiede che il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale prenda atto di non riuscire a governare uniformemente i “presidi” delle scuole di Parma e Piacenza, pur essendo il loro diretto superiore, e sollecita la politica ad intervenire anche con scelte radicali che portino una ventata di rinnovamento ai vertici dell’Ufficio Scolastico Regionale


SEDE DI PARMA: Borgo delle Colonne 32-43121 –
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SEDE DI PIACENZA: Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza
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Nell’imminenza dell’inizio dell’anno scolastico il competente ufficio territoriale di Piacenza e Parma ha potuto fornire esaustive informazioni relative all’organizzazione delle procedure di nomina, che riguardano centinaia di insegnanti, solo per quanto riguarda le Istituzioni scolastiche della Provincia di Parma e non per quella di Piacenza.

Al fine di garantire un regolare avvio delle lezioni dovranno essere nominati centinaia di docenti a tempo determinato anche nelle scuole piacentine, per questo la Gilda degli Insegnanti con una comunicazione urgente inviata agli organi periferici del Ministero dell'Istruzione, ai parlamentari del territorio ed ai partiti politici, oltre che ai dirigenti scolastici, segnala che la mancata organizzazione di una procedura territoriale unificata di nomine non garantirebbe trasparenza, efficienza ed efficacia (una scuola polo che operi per tutte). I docenti sono inseriti nelle graduatorie di più scuole ed anche al fine di evitare contenziosi è opportuno che vengano convocati con procedure di evidenza pubblica, tali da garantire agli interessati una scelta avendo contezza di tutti i posti disponibili nelle varie sedi scolastiche del territorio. La convocazione degli interessati con modalità ed orari diversificati a seconda della discrezionalità di ciascun dirigente scolastico potrebbe determinare situazioni di imbarazzo e contenzioso, oltre che di inefficienza, che interesserebbero tutto il territorio e non il singolo Istituto scolastico, pertanto una mancata organizzazione unificata, già realizzata negli anni scorsi, non è solo una scelta tecnica ma assume anche un rilievo politico che è bene considerare. La Gilda degli Insegnanti, con una nota a firma del coordinatore delle province di Parma e Piacenza, ha invitato l’Ufficio Scolastico Regionale a coordinare efficacemente il personale dirigente scolastico affinchè vengano individuate “scuole di riferimento” per la gestione delle operazioni, così come richiamato anche da una circolare del Ministero firmata dal capo dipartimento Carmela Palumbo. Ritenendo che la vicenda sia d’interesse anche dei rappresentanti politici, la Gilda ha segnalato anche a loro le problematiche evidenziate, affinchè possano assumere le iniziative che riterranno più opportune.

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Un recente provvedimento dell’Ufficio Scolastico dell’Emilia Romagna che, in applicazione di una legge nazionale, ha stanziato a fondo perduto circa 1milione 700mila euro per le scuole private di Piacenza e Provincia. Per la Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma ciò è una vergogna.
Mentre i dipendenti della scuola pubblica percepiscono paghe miserevoli, lo Stato continua a devolvere valanghe di soldi dei contribuenti ai privati che hanno aperto scuole sul territorio.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, dichiara: “Siamo orgogliosamente l'unica organizzazione sindacale che a Piacenza, come sempre, rompe il muro di silenzio rispetto a questa macroscopica offesa al comune senso del pudore, regalare quattrini a valanga togliendoli alla scuola statale è uno schifo".

Per la verifica di quanto asseriamo è possibile verificare gli atti a seguente link
http://istruzioneer.gov.it/2019/07/25/scuole-paritarie-dellemilia-romagna-piano-di-riparto-fondi-a-s-2018-2019/ 

 
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Un recente provvedimento dell’Ufficio Scolastico dell’Emilia Romagna che, in applicazione di una legge nazionale, ha stanziato a fondo perduto 4milioni 980mila euro per le scuole private di Parma e Provincia. Per la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza ciò è una vergogna.
Mentre i dipendenti della scuola pubblica percepiscono paghe miserevoli, lo Stato continua a devolvere valanghe di soldi dei contribuenti ai privati che hanno aperto scuole sul territorio.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, dichiara: “Siamo orgogliosamente l'unica organizzazione sindacale che a Parma, come sempre, rompe il muro di silenzio rispetto a questa macroscopica offesa al comune senso del pudore, regalare quattrini a valanga togliendoli alla scuola statale è uno schifo".

Per la verifica di quanto asseriamo è possibile verificare gli atti a seguente link
http://istruzioneer.gov.it/2019/07/25/scuole-paritarie-dellemilia-romagna-piano-di-riparto-fondi-a-s-2018-2019/ 

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Dopo oltre tre anni di calvario giudiziario, l’umiliazione di aver ricevuto un provvedimento giudiziario consegnatole mentre era in classe, davanti ai suoi piccoli alunni di scuola primaria, una maestra dell’Istituto Comprensivo di Noceto è stata assolta con formula piena dal Tribunale di Parma (giudice monocratico Maria Cristina Sarli).

La docente era finita a giudizio dopo un’indagine svolta dai vigili urbani del paese parmense, che suscitò un rilevante clamore mediatico sulla stampa nazionale. Le contestavano l’”abuso di mezzi di correzione”, ma in realtà nel processo è emerso che erano solo ramanzine fatte ad alunni vivaci e l’”abbandono di minore”, in realtà si è trattato solo del caso di un bambino particolarmente esuberante che durante le ore di scuole si era avvicinato ad una finestra dicendo giocosamente di volersi “buttare giù”.

Voci di paese strumentalizzate hanno creato un dramma umano che per delle inezie ha fatto rischiare il carcere ad una stimata professionista, così come riferito da numerosi testimoni ascoltati durante il processo. La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, il cui coordinatore Salvatore Pizzo ha presenziato alla lettura della sentenza, fa evincere che le prove usate dall’accusa sono state utilissime per la difesa della maestra che è stata assistita dall’avvocato Emanuele Cucchi.

La Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza auspica che la docente possa rivalersi in tutte le sedi dei danni subiti, infatti anche l’accusa ha chiesto l'assoluzione per la quasi totalità delle contestazioni di reato che le sono state ascritte. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza, così commenta: “E’ ora di iniziare a reagire contro chi accusa i docenti di ogni nefandezza, estrapolando pezzi di frasi, frazioni di secondo di immagini decontestualizzate, quando si è costretti a riprendere alunni indisciplinati” – continua – “ricordiamo che il nostro ruolo è quello di fare lezione non di fare i baby sitter” - conclude – “purtroppo la direzione scolastica dell’Emilia Romagna ancora una volta non ha tutelato adeguatamente un docente del nostro territorio”

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La figura del "coordinatore pedagogico" non è prevista nella scuola statale e quali mansioni debba avere non è previsto dal CCNL di comparto, per tanto siccome vi è una certa "spinta" della politica locale che deve elargire in tal senso dei fondi, precisiamo che solo su delibera del collegio dei docenti, che definisca esattamente quale sia il ruolo del cosiddetto "coordinatore pedagogico" all'interno di ciascuna scuola, tale figura potrebbe essere introdotta. Inoltre, siccome tra docenti non esistono gerarchie è bene precisare che tale incarico, potrà configurarsi solo come attività aggiuntiva a docenti già della scuola e non dovrà determinare un rapporto di superiorità gerarchica tra colleghi.

Ove dovesse accadere, non accetteremo che tale incarico possa essere affidato ad esterni, anche perchè dei pubblici ufficiali (quali sono i docenti statali diversamente dagli operatori privati) non possono essere "coordinati" da soggetti che non sono nemmeno dipendenti della Pubblica Amministrazione. Inoltre, è bene precisare che in ogni Istituto scolastico l'affidamento e la corresponsione dell'incarico dovrà essere affrontato nella contrattazione decentrata, che annualmente avviene tra rappresentanze sindacali dei docenti ed amministrazione Statale. Nella scuola statale si entra per concorso, tramite graduatorie di merito, che hanno una disciplina statale. Il fatto che tale figura sia presente nelle scuole private non è per forza sinonimo di positività anzi, il ruolo, i diritti ed il reclutamento dei docenti delle scuole private sono notoriamente peggiori rispetto a quanto previsto per gli insegnanti della Scuola pubblica, l'unica che offre garanzie certe. Tutto ciò ammesso e concesso che si voglia ritenere normale che un docente (professionista dotato di autonomia e libertà didattica garantita dall'art.33 della Costituzione) debba essere in qualche modo "coordinato". Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza precisa in merito: "Noi riteniamo che questa figura possa esistere solo se normata".

Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza

Incontro tra Presidente della Provincia e Gilda degli Insegnanti.

Una delegazione della Gilda degli Insegnanti ha incontrato la Provincia di Parma, ente al quale l'associazione sindacale dei docenti italiani esternato la situazione del Liceo Marconi (2200 alunni divisi su 7 sedi). La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza chiede che l'Amministrazione inizi un percorso, seppur lungo, che porti alla realizzazione di una nuova sede che possa ospitare una scuola di simili dimensioni. Il Coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza a tal proposito precisa: "Sappiamo che non può essere un obiettivo concretizzabile nel breve periodo, ma bisogna iniziare a gettare le basi". Il Presidente della Provincia e il Consigliere delegato all'Istruzione hanno favorevolmente accolto le istanze che provengono dalla nostra Associazione, precisando che sono in corso dei colloqui preliminari con il Comune di Parma, in quanto si tratta di una scelta che avrà delle ricadute urbanistiche di non lieve entità. Si tratta di un obiettivo che la Provincia di Parma recepisce e fa proprio.

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Venerdì, 12 Luglio 2019 07:35

Parma: Scuole "Anna Frank" e "Sergio Neri"

Le rappresentanze ufficiali del personale scolastico (docente e non) non hanno mai incontrato amministratori del Comune

In merito alle affermazioni rilasciate da esponenti istituzionali e privati relative al caso dei plessi scolastici "Anna Frank" e "Sergio Neri", che fanno parte nell'Istituto Comprensivo Statale "Ferrari", la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza precisa che, ad oggi, non è mai giunta la richiesta di alcun incontro tra rappresentanti istituzionali e le organizzazioni contitolari della rappresentanza collettiva del personale scolastico delle scuole statali (docenti e non).

Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Provincia Salvatore Pizzo,puntualizza: "Onde evitare equivoci, riteniamo di dover precisare che per adesso non esiste alcuna situazione concordata tra rappresentanti di categoria ed enti competenti"

La Gilda degli Insegnanti precisa anche che il ruolo dei sindacati è quello di assicurarsi che siano assicurate condizioni di lavoro congruenti con il Contratto collettivo del comparto "istruzione e ricerca", oltre che con le norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

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Il Liceo Marconi di Parma con i suoi 2200 alunni è sicuramente l'Istituto scolastico più frequentato del nostro territorio, un'eccellenza parmense divenuta tale grazie all'ottimo lavoro dei docenti e di tutto il corpo scolastico che vi opera.

La sede storica dell'Istituto sita nel cuore di Parma, in via Costituente, ovviamente non riesce a contenere i numerosi studenti che desiderano iscriversi al Marconi, per questo nel corso degli anni sono state reperite aule anche in altre strutture sparse per la città: nel prossimo anno scolastico saranno ben sette le sedi, creando difficoltà di non poco conto.

A tal proposito la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza ha chiesto un incontro alla Provincia, (ente competente per gli immobili delle scuole di statali di 2° grado), oramai sono passati 20 giorni e l'associazione sindacale coordinata da Salvatore Pizzo non ha ancora ricevuto risposta. La Gilda degli Insegnanti auspica che gli amministratori locali si pongano obiettivi lungimiranti, che vadano oltre il loro mandato, ovvero iniziare un percorso finalizzato a reperire fondi necessari per realizzare un edificio scolastico ex novo, affinchè una delle eccellenze del nostro territorio possa svolgere nel migliore dei modi la sua attività.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal fine dichiara: "Speriamo che gli attuali amministratori della Provincia ci ascoltino e si pongano il problema, il fatto che sul punto snobbano una delle più rappresentative associazioni professionali dei docenti italiani non è certo un buon segnale".