Grande successo per la fiera TUTTOFOOD, in concomitanza con Expo a Milano e per la rete di imprese alimentari modenese targate CNA. -
Modena, 07 maggio 2015 -
Si è concluso da pochi giorni a Milano TUTTOFOOD, la World Food Exhibition diventata ormai la terza manifestazione dell'agro-alimentare in Europa e la fiera più internazionale dell'alimentazione in Italia, grazie alle sue caratteristiche innovative e di ricerca di nuove opportunità di business. Un evento esclusivamente riservato al B2B che risponde sia alle esigenze delle aziende che guardano principalmente al mercato italiano, ma anche a quelle che puntano all'esportazione.
Un vetrina di lancio degna di attenzione, quella di Tuttofood, che non si è lasciata sfuggire neanche Rezdora, la prima rete di imprese alimentari in Emilia Romagna di CNA Alimentare, costituita da Sottobosco, Salumificio Vecchi, Dolcem, Il Forno di Levizzano e Il Mallo.
Attraverso gli assaggi dei prodotti delle aziende modenesi, per i visitatori di Tuttofood è stato sicuramente un viaggio nel gusto e nei sapori tipici della nostra terra. Partendo dalle nuove specialità al tartufo di sottobosco, fino ad arrivare alle delizie di carne precotta e a una linea innovativa dedicata all'anatra del Salumificio Vecchi, passando per i bastoncini alle olive, alla pancetta, alla cipolla e al formaggio de Il forno di Levizzano e concludendo con Dolcem e le sue Ciocofollie.
Ampio spazio quest'anno al Made in Modena e alle sue eccellenze del gusto grazie anche al sostegno di Expomodena, che ha sostenuto la partecipazione di alcune acetaie alla manifestazione, tra cui la Terra del Tuono di Arceto e l'Acetaia Bellei di Ravarino.
"Un gioia vedere tante aziende della nostra terra, e nostri associati in particolare, partecipare a questa importante manifestazione, sintomo di grande vitalità nonostante il periodo non troppo favorevole – afferma Primo Bertagni, Presidente CNA Alimentare Modena – È stata registrata una buona affluenza, anche se forse gli operatori stranieri sono stati inferiori rispetto alle attese. Ricordiamo che è stato anche il primo evento collegato a EXPO 2015 in tema di alimentazione".
"Hanno riscontrato particolare interesse le novità in termini di contenuti e di packaging – continua Bertagni - ed è confermato il grande interesse per il Made in Italy, sul quale però è necessario rimboccarsi le maniche, perché purtroppo c'è ancora molta confusione all'interno dell'opinione pubblica al riguardo. CNA in particolare, che rappresenta veri imprenditori artigiani, sarà protagonista attivo di questo percorso di sensibilizzazione, sia in Italia sia all' estero".
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Un percorso formativo per avvicinare il mondo della didattica a quello delle imprese. I migliori 10 alunni avranno l'opportunità di svolgere uno degli stage messi a disposizione da CNA Modena. -
Modena, 05 maggio 2015 -
Sono quasi 250 i ragazzi dell'Istituto Commerciale Barozzi di Modena, che hanno preso parte con grande interesse, al progetto "A scuola di 730". Percorsi formativi ed esercitazioni pratiche con casi reali, per avvicinare i giovani che presto termineranno il percorso di studi, al mondo del lavoro. L'iniziativa si inserisce nei progetti di alternanza scuola-lavoro organizzati da CNA per la Scuola e ha permesso, al termine del percorso formativo, agli alunni delle classi 4^ dell'istituto ITC Barozzi, di acquisire competenze specifiche in tema di dichiarazioni dei redditi 730.
Al termine del percorso formativo, si sono sottoposti volontariamente a una prova pratica finale per dimostrare le competenze acquisite. I migliori 10, premiati giovedì scorso, davanti a un'aula magna dell'istituto gremita di ragazzi, avranno l'opportunità di svolgere uno degli stage messi a disposizione da CNA Modena, per mettere in pratica nel mondo lavorativo quanto imparato a scuola.
"Esprimo grande apprezzamento per tutti i ragazzi e le ragazze che hanno voluto mettersi alla prova. È importante che gli studenti del 4° anno, ormai prossimi al mondo del lavoro, dimostrino spirito d'iniziativa e intraprendenza". Sottolinea il Direttore del Personale di CNA Modena, Mauro Roncaglia.
La nostra città all'81° posto nella classifica delle città più esose dal punto di vista fiscale, ma sino ad agosto anche i nostri imprenditori
lavorano solo per pagare le tasse. -
Modena, 28 aprile 2015 -
Come sarà nel 2015 la tassazione complessiva sulle piccole e medie imprese? Che effetti avrà l'abolizione della componente lavoro dell'Irap? Come sono andate le cose, numeri alla mano, negli anni 2011, 2012, 2013 e 2014?
A rispondere a queste domande ci ha pensato il "Rapporto 2015 – Comune che vai fisco che trovi" dell'Osservatorio permanente della Cna Nazionale sulla tassazione delle Pmi, curato dal Centro Studi Cna e dal Dipartimento politiche fiscali.
Al centro dell'analisi, l'andamento della tassazione locale e nazionale tra il 2011 e il 2015, sulla base di una simulazione riferita a una impresa manifatturiera rappresentativa del tessuto economico italiano (nel caso specifico, un'azienda individuale con quattro operai e un impiegato, operante in un laboratorio artigiano di 250 metri quadrati, con un negozio destinato alla vendita di 175 mtq e relativi macchinari e arredamenti, oltre che di un automezzo).
A Modena scopriamo così che in cinque anni il peso dell'Imu più la Tasi è aumentato di oltre 80 punti percentuali, l'addizionale comunale Irpef di un decimo (più o meno l'aumento fatto registrare dall'addizionale regionale rispetto all'anno scorso).
Le buone notizie arrivano dal sensibile calo dell'Irap, che si è più che dimezzata. E' proprio grazie all'intervento sull'Irap se il reddito netto disponibile di questa impresa (di cui si ipotizzano ricavi per 431mila euro, costi del personale per 165mila, costo delle materie prime per 160.000, altri costi ed ammortamenti per 56mila con un reddito ante-imposte di 50mila euro), rispetto al 2014 sia in aumento del 5,5% (mentre su base quinquennale la perdita si attesta al 3,6%).
Numeri che consentono a Modena di collocarsi nelle zone di bassa classifica, per una volta quelle "migliori", visto che è lì che troviamo le città più virtuose.
La graduatoria stilata su 113 città, ci vede, infatti, all'81esimo posto, dietro, in termini di economicità, alle sole Ferrara (90esima) e Reggio Emilia (99esima).
L'Osservatorio fissa anche il tax free day, cioè il giorno dell'anno nel quale una piccola impresa smette di lavorare per pagare tasse, imposte e contributi, e comincia a produrre reddito disponibile per il titolare e per la sua famiglia. Data che, per quanto ci riguarda, cade il 5 agosto. Che poi sarebbe come dire che la nostra impresa modenese per il 63,5% del suo tempo lavora per pagare le tasse...
Ecco la classifica relativa alla tassazione 2015 nelle città emiliano-romagnole
A livello nazionale, nel 2015 la media del peso fiscale complessivo sulle piccole imprese si attesterà al 62,2%, in leggerissimo miglioramento rispetto al 2014: un calo dell'1,7% insufficiente a portare il valore della tassazione a quel 59,2% raggiunto nel 2011, l'anno zero del federalismo fiscale. Peraltro questa diminuzione va ascritta interamente all'abolizione della componente lavoro dell'Irap.
Tante, invece, le differenze tra le diverse città a causa dell'elevata variabilità dei valori catastali degli immobili di impresa, su cui vengono calcolate Imu e Tasi, e dalle forti differenze della tassazione sui rifiuti solidi urbani, la Tari.
A Reggio Calabria, la città prima nella classifica 2015 per fiscalità, il Total Tax Rate tocca il 74,9% (percentuale che costringere gli imprenditori calabresi a versare il fisco quanto prodotto sino al 29 settembre), Bologna è seconda posizione con il 72,9% davanti a Napoli (71,9%), Roma (che l'anno scorso deteneva il poco invidiabile primato), con il 71,7%. Quinta Firenze con il 70,9%. All'opposto, i comuni più virtuosi, si fa per dire, sono Cuneo (dove il Total Tax Rate si ferma al 54,5%, e dove le tasse si "mangiano" il lavoro dell'impresa sino al 17 luglio), Gorizia (55,2%), Sondrio e Belluno (55,3%), Udine (55,7%).
"Potremmo commentare questi numeri con una battuta: potrebbe andare peggio, potrebbe piovere – commenta Umberto Venturi, presidente della CNA di Modena – I numeri, infatti, confermano quanto ci sia da ancora fare per il rilancio. Se, infatti, rispetto al 2104 il peso delle imposte è diminuito, negli ultimi cinque anni, invece, le tasse sono comunque in aumento, incidendo per circa il 60% sui redditi d'impresa. Tutto questo nonostante una recessione devastante. Ciò significa meno risorse per gli investimenti e per i consumi. E non c'è bisogno di ricordare quanto questi siano importanti per alimentare questo momento positivo che pare stia coinvolgendo anche la nostra economia".
(fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Tra controlli ed agevolazioni Inail: l'antinfortunistica come strumento per minimizzare i costi economici e sociali. -
Modena, 13 aprile 2015 -
Non è una contraddizione: lavorare in un cantiere in regola e farlo risparmiando non è un'utopia, ma una possibilità concreta, come dimostrerà il seminario organizzato da CNA su questo argomento. Un incontro durante il quale verranno illustrati i risultati dei controlli e relativi problemi riscontrati e gli elementi indispensabili della sicurezza in un cantiere edile.
A parlarne, domani, martedì 14 aprile, dalle 15.30 in poi, presso la Sala Arcelli della sede provinciale di Cna (A Modena, in via Malavolti, 27) saranno i responsabili dell'AUSL, Guido Besutti e Leo Di Federico, mentre gli esperti CNA Antonio Fabbri e Stefano Ferrari, illustreranno le modalità grazie alle quali è possibile ottenere importanti risparmi sul premio INAIL per le imprese che adottano determinate strategie. E per essere ancora più chiari verranno mostrati esempi delle azioni messe in campo dalle aziende con i relativi risparmi economici.
L'ingresso è aperto a tutti gli interessati, ma ai partecipanti associati sarà proposto un check up gratuito sulla corretta gestione della sicurezza aziendale.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
CNA ne ha monitorato l'andamento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente per cercare di "pesare" l'effetto delle riforme sul mercato
del lavoro e della ripresa economica. -
Modena, 13 aprile 2015 -
Un mese non è certo un periodo di tempo sufficiente per dare indicazioni definitive, ma i dati relativi all'andamento delle assunzioni nel marzo 2015 rispetto allo stesso mese 2014 sembrano dimostrare un ritrovato dinamismo delle nostra economia supportata da una ripresa della fiducia degli imprenditori e dagli effetti della riforma sul mercato del lavoro, in particolare per ciò che riguarda gli incentivi all'assunzione a tempo indeterminato.
Così lasciano intendere i dati elaborati dall'Ufficio Studi di CNA Modena sui circa 30.000 cedolini elaborati mensilmente dall'Associazione modenese, dati che fotografano un aumento complessivo delle assunzioni del 16% (ma non un aumento dell'occupazione complessiva, sulla quale incidono anche le cessazioni, qui non calcolate).
Difficile scindere l'effetto delle riforme da quello dovuto alla ripresa, ma di certo le prime hanno avuto una certa influenza, se si pensa che le assunzioni a tempo determinato sono diminuite del 7,9% mentre quelle a tempo indeterminato sono cresciute del 129,2%, passando, in termini assoluti, dalle 113 del marzo 2014 ai 259 del mese scorso. Ancora più rilevante l'aumento delle trasformazioni di contratti a tempo determinato in rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+159,3) e in questo caso l'effetto del Jobs Act appare evidente.
Non tutti i settori, però, rispecchiano la stessa situazione. Se, ad esempio, industria e artigianato si muovono sulla stessa linea, meno dinamico appare il commercio dove le assunzioni sembrerebbero addirittura in calo. Va però specificato che il campione, non essendo calibrato statisticamente, sconta una presenza maggiore di contratti che fanno riferimento alle prime due categorie.
Per monitorare gli effetti combinati della situazione economiche e delle riforme, l'Ufficio Studi di CNA Modena continuerà a monitorare l'andamento delle assunzioni anche nei prossimi mesi.
(Fonte: ufficio stampa CNA MO)
Nel territorio modenese il 40% dei comuni ha meno di cinquemila abitanti: l'esperienza di Valsamoggia, i vantaggi e le criticità del percorso intrapreso nella vicina area bolognese descritti dal sindaco Ruscigno. -
Modena, 11 aprile 2015 -
"Il dato è chiaro, e l'esperienza del Comune di Valsamoggia, nella vicina Bologna, è lì a dimostrarlo: la fusione dei comuni conviene a tutti. Conviene ai cittadini, che possono contare su un'amministrazione più efficiente, conviene alle imprese, che hanno maggiori opportunità, e conviene alle stesse amministrazioni, che recuperano un ruolo di programmazione che i tagli dello stato stanno mettendo sempre più in discussione". E' la sintesi di Umberto Venturi, presidente di CNA Modena al termine dell'incontro che giovedì' scorso ha richiamato oltre 80 persone, tra le quali numerosi amministratori locali, all'iniziativa intitolata "Fusioni, dal dire al fare". Un incontro durante il quale Daniele Ruscigno ha raccontato l'esperienza del comune bolognese, nato poco più di un anno fa dalla fusione di cinque comuni - Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savino – dopo un referendum e un percorso partecipativo durato oltre due anni.
"Ora – ha raccontato Daniele Ruscigno, giovane sindaco di Valsamoggia - siamo una comunità di 30.000 abitanti, il quarto comune della provincia bolognese, possiamo contare su dei risparmi di 2,7 milioni di euro all'anno, su contributi regionali e nazionali di quasi 2 milioni all'anno per dieci anni, dall'esclusione per cinque anni dal patto di stabilità, dalla priorità nei diversi bandi per incentivi e finanziamenti. Provvidenze che ci hanno permesso di estendere i servizi anziché ridurli, di programmare investimenti, addirittura di ridurre le imposte: tasi, Irpef e persino la tassa sui passi carrai".
Il tutto senza che le singole comunità perdessero la propria identità. "I cartelli non sono cambiati, così come non sono cambiate le carte d'identità, le patenti, anche i CAP sono rimasti gli stessi. Ciascuna municipalità ha conservato i servizi comunali – anzi, stiamo pensando di allargarli alle frazioni più lontane – poi abbiamo uniformato i regolamenti e abbiamo potenziato gli uffici, permettendoci di darci una scadenza di 30 giorni per rispondere alle richieste delle imprese, intercettando investimenti come quello della Philip Morris".
"Alla luce di questa esperienza la fusione dei comuni diventa un obiettivo strategico affinché i comuni recuperino un ruolo decisivo nel rapporto con le proprie comunità. Non basta più lamentarsi per i tagli agli enti locali, occorre reagire. E quella delle fusioni, in particolare per le amministrazioni più piccole, è sicuramente una strada. A Modena 19 comuni su 47 hanno meno di 5.000 abitanti, per dire".
Sulla necessità di intraprendere questa strada è intervenuto anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini: "è in atto un processo che ci porterà da quattro a tre livelli di governo, processo che coinvolge non solo i comuni, ma anche le regioni. Del resto, la filosofia del piccolo è bello, non è che non valga più in assoluto, ma è connessa alla necessità di mettere insieme, così come stanno facendo le imprese. All'inizio della mia legislatura i comuni emiliano romagnoli erano 341, l'obiettivo che vorremmo raggiungere è di arrivare a quota 300 al termine del nostro mandato".
Del resto, oggi nella nostra regione sono attive 4 fusioni (a Parma, Ferrara, Bologna e una in Romagna), mentre nel 2015 sono stati approvati due progetti, a Reggio Emilia e ancora a Bologna.
E a Modena? "Notiamo con soddisfazione – commenta Venturi – che anche sul nostro territorio è iniziata una discussione. Penso, ad esempio, al progetto che sta prendendo piede per una fusione delle municipalità di Cavezzo, San Prospero e Medolla, che permetterebbero la costituzione di un comune di quasi 20.000 abitanti. E penso alle proposte del sindaco di Polinago Tomei, un'area, dove insistono cinque amministrazioni (quella di Polinago, appunto, oltre a Montefiorino, Frassinoro, Palagano e Prignano) che contano 12.000 abitanti. Oppure, mischiando le carte, Polinago, Lama Mocogno, Pavullo e Serramazzoni, distretto da 30 abitanti e che quindi ricalca alla perfezione l'esempio di Valsamoggia. Ma non mancano altre situazioni che meriterebbero una discussione in questa direzione. Riolunato, Fiumalbo e Pievepelago, ad esempio, rappresenterebbero una comunità in grado di contare su più di 4.300 abitanti, Sestola, Fanano e Montecreto oltre 6.500, Guiglia, Zocca, Montese e Marano più di 17.000, Bastiglia e Bomporto oltre 14.000. Noi ci chiediamo cosa possa offrire alla comunità un'amministrazione di mille, duemila abitanti, che magari non riesce nemmeno ad erogare servizi quando l'impiegato comunale è ammalato. E' arrivato il momento di affrontare serenamente e con determinazione questo argomento, consapevoli del fatto che non c'è tempo: un processo di fusione, perché sia davvero condiviso, richiede almeno un triennio, come ha dimostrato l'esperienza di Valsamoggia. Ecco perché occorre passare dal dire al fare e ecco perché la nostra Associazione è disponibile a a favorire la discussione su questo tema. Ma occorre che i sindaci si mettano in gioco e investano subito su questa prospettiva, forse l'unica in grado di dare alle municipalità la dignità amministrativa che meritano".
(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)
Domani, sabato 11 aprile alle 10.30, a Modena, in via Dalton inaugura il centro unico di Fita CNA. -
Modena, 10 aprile 2015 -
E' già operativo da qualche settimana, ma il taglio ufficiale del nastro è in programma domani, sabato 11 aprile, alle 10.30. Stiamo parlando del polo dell'autotrasporto di Fita CNA, la struttura unica sorta a Modena, in via Dalton, 55 (zona Torrazzi), per dare tutta l'assistenza possibile agli autotrasportatori, sia per quanto riguarda le cose che le persone.
Una struttura dedicata per usufruire di servizi ad hoc, come il recupero delle accise sul gasolio, il ricorso verbali, il leasing automezzi e servizi più generali come le pratiche auto, la contabilità e le paghe. Il tutto, appunto, in un'unica sede e con uno staff esperto e di elevata professionalità.
All'inaugurazione saranno presenti i presidenti di Fita CNA trasporto cose e persone, rispettivamente Franco Casadei e Federico Sandri, oltre al presidente della CNA provinciale di Modena Umberto Venturi.
Sarà l'occasione non solo di visionare gli accoglienti spazi del Polo dell'autotrasporto, ma anche di visitare la mostra fotografica permanente dell'autotrasporto: decine di fotografie che ripercorrono il mondo dei camionisti cogliendo l'evoluzione dei mezzi e fermando momenti associativi più significativi. E l'inaugurazione di domani sarà a tutti gli effetti uno di questi.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Domani, giovedì 9 aprile, a Vignola la seconda tappa del ciclo di seminari organizzato dalle CNA Industria di Modena e Bologna. -
Vignola, 8 aprile 2015 -
Farà tappa a Vignola il percorso di incontri sul credito organizzato dalle CNA Industria di Modena e Bologna, raggruppamenti che coinvolgono le imprese più strutturate associate alle due CNA. Domani, giovedì 9 aprile, alle 19, presso la Sala dei Grassoni del Castello (messa gentilmente a disposizione dalla Fondazione di Vignola). Il ciclo di incontri intitolato Credito 2.0: nuove regole e nuove opportunità per l'accesso al credito, propone infatti una serata dedicata a illustrare l'importanza delle garanzie delle imprese e le relazioni di queste ultime con il patrimonio delle banche, a bene vedere due facce della stessa medaglia, l'accesso al credito, appunto.
Dopo le presentazioni di Paolo Saccenti e Antonio Gramuglia, rispettivamente vicepresidente di CNA Industria Modena e Presidente di CNA Industria Bologna, la parola passerà a Mario Pagani, responsabile delle Politiche Industrial di CNA Nazionale, e Nicola Tarini, direttore di Finimpresa Serfina. Il primo illustrerà la funzione e gli ambiti in cui si collocano le garanzie aziendali e quelle bancarie rispetto al credito, mentre il secondo analizzerà i parametri di accesso al credito stesso e la necessità di una nuova cultura finanziaria d'impresa. Perché conoscere regole e opportunità è il primo, fondamentale passo per accedere al credito con le maggiori possibilità di successo.
Del resto, proprio è questo l'obiettivo di queste iniziative che si concluderanno martedì 12 maggio a Bologna, con un seminario dedicato ai nuovi strumenti finanziari come i minibond.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Ospiti di CNA martedì 7 aprile alla Camera di Commercio il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il sindaco del comune unico di Valsamoggia Daniele Ruscigno. -
Modena, 03 aprile 2015 -
Se ne parla tanto, forse troppo, almeno in relazione ai risultati ottenuti. Sono le fusioni dei comuni, spesso evocate ma molto, molto meno praticate. Cna ha deciso di affrontare l'argomento per parlare con il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e con Daniele Ruscigno, sindaco di Valsamoggia, il comune nato per iniziativa di cinque comunità bolognesi – quelle di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savino – che si sono appunto unite in un'unica amministrazione. "Fusioni dei comuni: dal dire al fare" è il titolo di questa serata in programma martedì 7 aprile alle 20.30 presso la Sala Panini della Camera di Commercio di Modena, in via Ganaceto, incontro al quale sono stati invitati anche tutti i sindaci dei comuni modenesi.
"Le ragioni dell'organizzazione di questa iniziativa – secondo il presidente della CNA di Modena Umberto Venturi, che aprirà i lavori della serata - nascono dal fatto che oggi lo sviluppo si fa attraverso i territori, che a loro volta devono essere in grado di intercettare i flussi di persone, di capitali, di merci. E in questo traffico di flussi le barriere, anche quelle amministrative, rischiano di rappresentare ostacoli che limitano la competitività. D'altra parte, questi territori talvolta nascondono valori, tipicità che rappresentano a loro volta fattori da difendere. Noi riteniamo che sia il momento di affrontare questa discussione, partendo dalle esperienze come quelle maturate nella provincia di Bologna, esperienze che hanno puntato sul coinvolgimento di tutti i cittadini, elemento imprescindibile se si vuole che questi processi d'integrazione abbiano successo". Processi di cui, finalmente, si inizia a parlare anche sul nostro territorio.
L'incontro è aperto al pubblico.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
CNA-Lapam, Confartigianato, Confcommercio-Fam e Confesercenti chiedono chiarezza, ma anche l'inizio quanto prima dell'esecuzione dell'opera. -
Mirandola, 02 aprile 2015 -
Siamo consapevoli che il problema della corruzione e dei condizionamenti venuti a galla con l'ultima inchiesta legata alle grandi opere faccia emergere in tutta la sua gravità il fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione. Ma la corruzione è un fenomeno grave a prescindere dall'oggetto cui si riferisce, sia questo l'Expo, una strada piuttosto che un ospedale o qualsiasi altro tipo di appalto. In altre parole, non si può certo bloccare la realizzazione di opere importanti per paura di condizionamenti illeciti. Occorre invece fare di tutto per accertare responsabilità, punire i colpevoli, evitare il ripetersi di questi episodi.
Considerazioni che valgono in tutto e per tutto per la Cispadana, rispetto alla quale se ne ribadisce l'interesse strategico. Il che non significa certo sottovalutare l'inchiesta in corsa, ma piuttosto accelerarne i risultati, accertando tutte le posizioni degli indagati, però senza che nel frattempo vi sia alcuna sospensione degli iter procedurali, peraltro ormai conclusi.
Secondo le Associazioni, infatti, è quasi superfluo ricordare quanto sia necessaria questa arteria per creare i collegamenti più funzionali e rapidi con le principali direttrici di traffico; quanto sia importante per tutto il comparto manifatturiero dell'area nord, avere a disposizione una viabilità più efficiente; quanto valga in periodo di crisi economica aprire un cantiere di questa portata, sia per le imprese ed i lavoratori direttamente impiegati, sia per l'indotto economico che inevitabilmente produce nei cinque anni di lavoro.
Basterebbe osservare i dati economici più recenti per constatare come nell'ultimo decennio lo sviluppo economico abbia preso come riferimento non più i centri, ma gli assi sui quali si muovono persone e merci. Se, infatti, l'economia oggi si basa sui flussi, essere al di fuori di essi significa correre il rischio concreto di venire tagliati fuori dalle direttrici dello sviluppo. "Considerazioni – aggiungono le Associazioni – che ci permettono di affermare ancora una volta l'importanza della Cispadana come volano di ripresa per un territorio colpito dal sisma quasi tre anni fa. Così come abbiamo sostenuto la nascita del Tecnopolo per il biomedicale, così come salutiamo con favore la nascita del polo per lo sviluppo delle macchine agricole a Concordia, altrettanto faremo per sostenere l'avvio dei lavori di costruzione dell'autostrada. Si tratta, in tutti questi casi, di un valore aggiunto che salvaguarda l'esistente e genera attrattività".
Ecco perché spiace dover assistere ciclicamente al tentativo di rimettere in discussione la realizzazione dell'opera. E di constatare come tanto più rilevante sia l'argomento (e l'ipotesi di corruzione e interesse privato in atto pubblico lo è certamente) tanto più cresca la strumentalizzazione. "In ogni caso – concludono le Associazioni – concordiamo sul fatto che debba essere al più presto fatta chiarezza sulla vicenda Cispadana senza paura, nella massima trasparenza e certezza delle regole. Accertamenti che riteniamo assolutamente compatibili con un rapido avvio dei lavori di esecuzione dell'autostrada regionale Cispadana.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
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