Giovedì, 14 Dicembre 2023 05:03

Se la Coscienza è stata un dono; Lettera ad un piccione In evidenza

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Colombo simbolo di pace, piccione inviato di guerra, entrambi hanno quattro dita. Noi sapiens invece, abbiamo opposto quel pollice “contro” l'Albero della Vita

Non sono scrupoloso al riguardo di Dio, è a

nostra immagine e somiglianza

CSI “Millenni”

Di Giulia Bertotto Roma, 13 dicembre 2023 (Quotidianoweb.it) - Al bar, il giornale mente e il caffè fuma. Il piccione avanza lanciando in avanti la sua testa per focalizzare meglio la mia immagine.

Secondo i più accreditati studi di paleontologia i grandi rettili - ma anche ammoniti e vari ordini di uccelli - si sarebbero estinti (quelli sopra ai 25 kg eccetto coccodrilli e testuggini) probabilmente a causa di un asteroide caduto in Messico alla fine del Cretaceo, da cui sono scaturiti cambiamenti climatici radicali. I piccoletti a sangue freddo invece, si sarebbero adattati agli ecosistemi post-catastrofe, diventando grossi fagiani, ed elaborando nei millenni la struttura ossea cava degli uccelli, fino a specializzare i loro organi e la loro anatomia per il volo. Un’unica energia, una sola Vita si è plasmata in maestosi falchi, instancabili pittime, teneri pinguini, buffi piccioni, che oggi affollano i bar per una briciola di cornetto. I velociraptor della colazione.

Colombo simbolo di pace, piccione inviato di guerra, entrambi hanno quattro dita. Noi sapiens invece, abbiamo opposto quel pollice contro l'Albero della Vita.  Leggendario il piccione Cher Ami, esemplare femmina che ha avuto un ruolo salvifico per la sorte degli Usa durante la Grande Guerra. Solo quando la imbalsamarono scoprirono che il soldato alato aveva una cloaca rosa.

Abbiamo accolto la sfida del serpente, raccolto il frutto dello spavento, addentato la morale. Le radici si sono divise nella dualità degli opposti, nell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Da creature psichiche, siamo divenute materiche, esseri ilici. La coscienza era l’antidoto per tornare psichici, la strada del ritorno all’Uno?

Abbiamo scoperto il fuoco, anzi lo abbiamo rubato agli dei, ci siamo drizzati sulla schiena per vedere fino a dove potevamo provocare dolore. Postura eretta, una disdetta? “L’uomo non è né angelo né bestia, e disgrazia vuole che chi vorrebbe far l’angelo fa la bestia”, Scrisse Pascal.

Secondo alcuni scienziati abbiamo iniziato a partorire cuccioli con un cervello sovradimensionato, il capo troppo grande, nascituri fisiologicamente prematuri; un'abnormità della gestazione, la coscienza? Il Verbo aveva soffiato sulla nostra stirpe, ora avevamo un'anima. Da macchiare, da salvare, da portare in giro per gli eoni delle reincarnazioni. Un’anima da liberare dal corpo, prigione dell’anima[1], scrisse Platone. Secondo Aristotele iniziammo a filosofare, a pensare universale e consapevole di esistere, grazie al sentimento della Meraviglia, fu uno shock estatico, non traumatico, fu un’alienazione da stupore.

Noi umani facciamo la guerra. E quando stabiliamo la pace siamo comunque in conflitto. Abbiamo trasgredito la legge del più forte per progredire a quella del più furbo: dal darwinismo al darwinismo sociale il passo bipede è stato breve. Dopo la Seconda divenne nota l'affermazione del filosofo tedesco Adorno: “Scrivere una poesia dopo Auschwitz è un atto barbarico”. Era il 1949. Nel 1948 già era avvenuta la Nakba palestinese.

L'orrore senza più respiro per l'umanità è che la Shoah non abbia insegnato nulla e non abbia impedito altri fatti abominevoli, come il genocidio palestinese. I fatti che soffocano ogni possibile redenzione in terra è che l'Olocausto non pare sia servito a niente. La vergogna ha superato la speranza. L’eterno ritorno dell’orrore sembra aver scalzato il tempo lineare e messianico: ci sarà un’escatologia catartica o soffrire non serve a niente come annotò Pavese? Nietzsche non poteva che dare di matto.

Noi sapiens siamo l'unica specie a fare ironia su sé stessa. Il giornalista satirico Karl Kraus quando gli si domandò cosa avesse da dire su Hitler rispose geniale che a lui non veniva in mente niente sul Fuhrer. Il pensiero paralizzato, la lingua bloccata, la parola interdetta. “Tutto questo fa schifo. Non parole. Un gesto. Non scriverò più” scrisse Pavese prima di ingerire i sonniferi definitivi.

Pare che qualcosa di simile ai biscotti, all’arte e al suicidio la facciano alcuni degli animali di questo pianeta. Prendi quelle madri polpo che smettono di mangiare dopo la cova e che si autodistruggono sbattendosi sugli scogli; le teorie etologiche includono l’idea che questi eventi autolesivi allontanino i predatori dalle uova, oppure che il corpo della madre rilasci nell’acqua nutrienti che alimentano le uova. Tuttavia è un fenomeno ancora non spiegato, in quanto -per suicidarsi- l’aggressività (solitamente eterodiretta) deve essere indirizzata verso se stessi. Ma per far questo è prima necessario sviluppare la capacità di dialogo interiore e coscienza di sé (Damasio 2010). Noi lasciamo lettere di suicidio, d’amore, o per chiedere perdono.

Noi, che umani forse non lo siamo mai stati, abbiamo sentito il bisogno di raccontare, così abbiamo usato le penne per scrivere e non per volare. Evoluzione o no, stiamo con un piede nella natura e una zampa disperatamente tesa verso il Divino.

In un colpo di coda -di serpente- siamo precipitati nella natura (come pensa Malebranche) o ci siamo separati dalla natura per affrancarci dal mondo dell’istinto e dell’automatismo? La frattura metafisica ci ha fatto cadere nella natura o ci ha dato l’opportunità di slegarci dalla natura? La natura è viva sì, ma dorme, come scrive Schelling. Noi umani ci siamo svegliati. Di soprassalto.

Quel morso fu un incidente, come i palchi dei cervi preistorici inizialmente funzionali alla riproduzione e poi troppo pesanti che li portarono all’estinzione?[2] O la coscienza fu uno snodo del piano divino che necessitava del male per compiere la Gloria? Fu davvero una briciola di libertà anche per creature gettate nel Mistero?

Forse era ciò che dovevamo fare per diventare davvero a Sua immagine? Dovevamo essere capaci di distinguere il bene dal male per poter dare valore alla Creazione?

Dunque l’atto di disobbedienza che ci ha reso peccatori, ci ha corrotti o emancipati? Del resto senza il più fedele tradimento di Giuda, Cristo non avrebbe salito il Calvario del Golgota e nessuna parabola di Grazia si sarebbe realizzata.

Il piccione mi guarda interrogativo. Nel Novecento erano usati anche come droni, con un piccolo congegno con pellicola legata alla zampa scattavano fotografie aeree, soprattutto per ottenere informazioni utili in campo militare. In passato quelli della sua specie consegnavano lettere, oggi un esemplare umano gliene ha scritta una.

L’asteroide intanto potrebbe essere ovunque. Potrebbe essere una bomba.  

[1] La teoria dell’anima è esposta soprattutto nel “Fedone”.

[2] L’ipotesi è del filosofo norvegese Peter W. Zapffe.

 

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