Di redazione Parma, 18 dicembre 2022 – Nel giugno del 2020 così Gal Peleg raccontava della sua ispirazione artistica: “Sono appassionato d'arte sin da bambino. Da dove vengo (Israele ndr) non ho avuto occasione di vedere l'arte come è stato possibile fare qui in Italia. In Italia, in ogni città c'è occasione di imparare l'arte.”
Ed oggi ritorna presentando il suo libro sulla pittura ispirato alla “Scapigliata” e alla tecnica utilizzata.
“Nel 2011- racconta Gal Peleg - mi sono trasferito dal mio Paese d’origine, Israele, in Italia, per studiare Medicina all'Università di Parma e durante il mio percorso di studi e oltre la Laurea, ho trovato ispirazione nell’arte presente in ogni angolo di questo Paese.
Preso dalla bellezza e dolcezza de “La Scapigliata” )Pilotta, Parma), creata da Leonardo nel 1500, ho studiato per capire come imitare un quadro così particolare e mi sono appassionato dei Rinascimentali, che hanno lasciato una forte impronta nel tempo.
In particolare la tecnica della Quadrettatura da loro utilizzata, mi ha permesso di riportare in modo semplice le linee del disegno originale permettendomi degli spazi personali di interpretazione. Inoltre, ho capito che per creare, avevo bisogno di affinare la mia sensibilità verso i dettagli della realtà che mi circonda, di essere più consapevole e questo mi ha regalato tanto anche a livello personale. Credo che il disegno e la pittura abbiano il potere di aiutare a imparare in che modo osservare e, alla luce di questo, possano apportare benefici mentali concreti.
L’articolo scientifico dal titolo “Scientific Drawing as a Potential Treatment Modality for Patients with Anorexia Nervosa”, è stato pubblicato nel giornale IMAJ, a Luglio 2022 a seguito delle osservazioni fatte presso la struttura “In Volo” di Parma. Il metodo migliora la percezione dell’immagine e di conseguenza aiuta ad acquisire consapevolezza.
Il libro è adatto a tutti: ho volutamente preferito un linguaggio semplice che potesse avvicinare tutti all’arte per migliorare la propria percezione e aumentare la propria autostima. Nel manuale sono inseriti degli spazi appositi per disegnare, mi rendo disponibile a ricevere le foto dei disegni che i lettori avranno desiderio di condividere, in modo che il confronto costruttivo possa dare un valido sostegno ad un miglioramento personale.
É possibile ipotizzare in maniera ottimistica che le tecniche descritte nel manuale possano essere di supporto in tanti altri ambienti.
Infatti sarei disponibile ad organizzare laboratori di “Quadretti e consapevolezza” presso musei, biblioteche, centri culturali, scuole e strutture ricreative, in cui le persone possano mettersi alla prova e creare gruppi di lavoro per imparare l’arte del disegno, migliorarsi e scoprire risorse inaspettate dentro di sé.“