Di Manuela Fiorini SASSUOLO (MO) 2 febbraio 2021 – Un libro per ragazzi, ma che fa riflettere anche gli adulti, che dei loro figli sono educatori e guida. “Girlz vs Boyz”, il nuovo romanzo della scrittrice sassolese Elisa Guidelli, in arte Eliselle, uscito per Einaudi Ragazzi, tratta infatti il tema della parità di genere e lo fa in un “campo” considerato ancora oggi prerogativa maschile o quasi: il calcio.
I protagonisti della storia sono Stella e Frances, due fratelli che hanno in comune una grande passione: giocare a pallone. Ma mentre Frances è appoggiato e sostenuto dal padre, che vede in lui un futuro campione, Stella più timida e riservata, non viene presa sul serio, pur avendo molto più talento del fratello. E proprio quando lui verrà scartato per la massima serie e lei, invece, verrà presa, sarà proprio Frances a sabotarla, a metterle i bastoni tra le ruote, finché Stella non gli lancerà una sfida: una partita “femmine contro maschi”.
Attorno ai due protagonisti ruota una cerchia di personaggi piacevolissimi e ben delineati. Ci sono i genitori di Stella e Frances, Giulio, dalla mentalità maschilista, e Marina, che ha rinunciato alle sue aspirazioni per la famiglia e che alza la testa per supportare la figlia. C’è la nonna dalla mentalità aperta e moderna, Denny, il fidanzato di Stella, che gioca a pallavolo e la supporta nel realizzare il suo sogno, le tenaci compagne di squadra, il saggio allenatore Marcello, Nico, il compagno di scuola secchione. Personaggi in cui ognuno dei lettori può riconoscere qualcuno di propria conoscenza. Di questo bel romanzo, che si legge tutto d’un fiato, abbiamo incontrato l’autrice.
Per questo nuovo romanzo hai scelto il gioco del calcio per parlare della parità di genere. Come mai?
“È un tema attuale che fa capire molto di quello che accade oggi sulla questione “parità”. Dal linguaggio, dallo spazio che viene dato sui media, dalle differenze di come viene trattato il tema sportivo se riguarda le ragazze e le donne. La riflessione è nata dai Mondiali di Calcio Femminile e da lì ha preso il via la storia di Stella, che diventa un punto di riferimento per raccontare le difficoltà di un percorso che nonostante tutto viene ancora visto come “strano”.
Il romanzo esce per Einaudi Ragazzi, è quindi consigliato ai giovani, ma ci sono anche situazioni e morali che invitano alla riflessione anche gli adulti. Qual è il messaggio che hai voluto trasmettere agli uni o agli altri?
“Ai ragazzi, seguite i vostri talenti e non mollate mai. Ai genitori, lasciate fare ai ragazzi, che molto spesso sanno già meglio di voi cosa sono e cosa vogliono diventare”.
Il calcio è lo sport “maschile” per antonomasia, ma negli ultimi anni si è fatto spazio anche per le squadre femminili, che hanno avuto anche uno spazio nel celebre album “Calciatori” della Panini del 2019, qualcosa sta cambiando?
“Qualcosa sta cambiando ma come tutti i cambiamenti richiede tempo. Ho fatto spesso caso che quando si parla di una calciatrice o di un’arbitra sui giornali, viene sempre sottolineata la sua “bellezza”, quindi la sua capacità attrattiva nei confronti degli uomini, o viene utilizzato il “nonostante”: nonostante sia una donna, una ragazza, ha talento, è capace, è arrivata ai vertici, è una delle migliori. Ecco, io spero che il “nonostante” venga presto abbandonato per una narrazione equilibrata del talento e della professionalità femminile, e non solo in questo campo”.
I personaggi del romanzo sono tutti molto ben delineati e approfonditi. Ti sei ispirata a persone o situazioni reali o hai voluto lanciare un messaggio attraverso ciascuno di loro?
“Ho fatto numerose interviste, ho letto molti libri e biografie sui protagonisti del calcio, sia maschile che femminile, per capire in che ambienti si sono mossi prima di diventare quello che sono diventati. Ma soprattutto ho voluto capire le reazioni delle persone attorno alle giocatrici in carne e ossa, soprattutto di ragazze che magari hanno giocato e non sono arrivate in prima squadra. Per scrivere, la ricerca e la documentazione sono fondamentali. Ho cercato di creare un mondo che fosse coerente col personaggio di Stella, che la mettesse in difficoltà quando serviva e che la aiutasse quando era necessario. Tutto ruota attorno a lei”.
Secondo te, parlando del nostro paese, quanto c’è ancora da fare per la parità di genere?
“Da dove comincio? Dalle narrazioni tossiche e dalle scelte di linguaggio di cui dicevo sopra? Dalla ricerca di una vera parità lavorativa, senza i finti paracaduti che ci forniscono per darci una parvenza di impegno, quando invece servono solamente a mantenerci deboli e sacrificabili? I problemi sono talmente tanti che non saprei da dove iniziare, ma se dovessi scegliere comincerei dalle fasce più giovani: i bambini, i ragazzi, un’educazione realmente consapevole e paritaria che li porti a crescere senza pregiudizi di alcun genere. Sarà dura”.
Quali sono i principali pregiudizi da vincere nei confronti delle donne?
“Non siamo animaletti da compagnia da preservare né una specie in estinzione da salvare. Queste visioni distorte della donna portano a tutti i pregiudizi e alle aberrazioni che vediamo attorno a noi. Iniziare a vederci davvero come persone intere e capaci di fare sarebbe già un buon inizio”.
Quanto è importante insegnare ai più giovani, soprattutto alle ragazze, a non porsi limiti, e ai ragazzi a non porre limiti alle loro compagne, sorelle, amiche in quanto “femmine”? Quale dovrebbe essere il ruolo di genitori e insegnanti a riguardo?
“La sorellanza è un altro tema fondamentale, perché le donne spesso sono le peggiori nemiche di se stesse e delle altre donne e questo è un grande ostacolo al progresso. I genitori e gli insegnanti dovrebbero essere una guida illuminata, capaci di sottolineare il talento e di saperlo “governare” quando rischia di perdersi. Dal canto mio sono stata fortunata perché ho avuto sempre una famiglia che non mi ha mai detto “non puoi farlo perché sei una femmina”: questa è stata una grande fortuna”.
Infine, quale messaggio hai voluto lanciare con questo romanzo e a chi?
“Quando scrivo lo faccio per raccontare storie, più che lanciare messaggi, perché sono completamente presa dalla scrittura. Mi accorgo solo alla fine, dalle recensioni, dai commenti o dalle critiche altrui che in qualche modo sono stata guidata da un tema: qui il tema credo sia “non abbandonare mai i propri sogni, un modo per raggiungerli c’è e nel frattempo, si cresce”.
SCHEDA DEL LIBRO
Eliselle
Girlz vs Boys
Einaudi Ragazzi
Pag 240; € 11