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Sì da Pd e Sel, no da Ln e Fdi-An, astenuto M5s. Caselli: le modifiche si sono rese necessarie "per recepire accordi locali specifici sottoscritti in alcuni ambiti provinciali"

Parere favorevole in commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, ad alcune modifiche introdotte al Calendario venatorio regionale per la stagione 2016/2017. Hanno approvato il provvedimento i gruppi Pd e Sel, hanno espresso voto contrario i gruppi Ln e Fdi-An, mentre si è astenuto il gruppo M5s.

Le modifiche al Calendario venatorio regionale, ha evidenziato l'assessore alla Caccia, Simona Caselli, si sono rese necessarie "per recepire accordi locali specifici sottoscritti in alcuni ambiti provinciali dai rappresentanti delle associazioni venatorie, di quelle agricole e di quelle ambientali nonché per adeguare il provvedimento ad alcune novità legislative nazionali".

Massimiliano Pompignoli (Ln) ha espresso perplessità su talune modifiche, invitando la Regione, "alla luce della sentenza odierna del Tar che ha rigettato l'ennesimo ricorso sull'uso dei telefonini da parte dei cacciatori, a eliminare dalla normativa regionale ogni riferimento in merito all'utilizzo del cellulare, come chiedono reiteratamente le associazioni venatorie, per evitare qualsiasi possibilità di ricorso".
Per Manuela Rontini (Pd) "il recepimento degli accordi locali specifici, come quello sottoscritto dai soggetti interessati in provincia di Ravenna, testimonia il rispetto della Regione per le peculiarità dei territori, come garantito in sede di approvazione del Calendario venatorio regionale 2016/2017". In merito all'uso dei telefonini da parte dei cacciatori, ha sollecitato i tecnici regionali "a emanare con rapidità una circolare di buon senso".
Tommaso Foti (Fdi-An) ha invitato la Regione a "inserire nella circolare il divieto dell'uso del cellulare unicamente nel momento della pratica venatoria e come richiamo per la selvaggina".
Per Gian Luigi Molinari e Barbara Lori (Pd), "solo l'abuso del cellulare, esplicitando nella circolare regionale unicamente i casi di utilizzo distorto, deve essere vietato e sanzionato".
(Bologna 27 luglio 2016 - Luca Govoni)


Marchetti (Pd): "La Regione da tempo attua interventi di sostegno e di indirizzo al settore apistico". Foti (Fdi-An) ha lamentato "l'assenza dell'assessore, del relatore di maggioranza e di una relazione"

Un programma triennale da due milioni di euro, di cui, già certi, 509 mila euro per l'anno in corso. È il piano di investimenti per l'apicoltura in Emilia-Romagna approvato dall'Assemblea legislativa con il sì di Pd e Sel, contrari Ln, M5s, Fi e Fdi-An, astenuta AltraER.
"Il programma- si legge nel testo della delibera- ha l'obiettivo di favorire lo sviluppo e il miglioramento qualitativo e quantitativo dei prodotti dell'apicoltura, delle condizioni economiche e di reddito degli operatori e delle produzioni agricole regionali, nel rispetto della tutela dell'ambiente e della salute dei consumatori.

La Regione Emilia-Romagna, ha specificato in Aula Francesca Marchetti (Pd), "da tempo attua interventi di sostegno e di indirizzo al settore apistico, anche per incentivare le produzioni biologiche e integrate. In regione operano attualmente più di 2.600 apicoltori, per un numero di alveari che annualmente, in media, è pari a circa 107.853. La produzione media è stimata in circa 2.900 tonnellate all'anno di miele".
Tommaso Foti (Fdi-An) ha lamentato "l'assenza dell'assessore, del relatore di maggioranza e di una relazione".
(Cristian Casali)

Il presidente Bonaccini: "Già 250 nuovi posti di lavoro, nella nostra Motor Valley uno dei marchi più straordinari al mondo". La visita insieme al CEO Stefano Domenicali: "Lo ringrazio per avermi fatto toccare con mano l'avanzamento dei lavoro degli stabilimenti in cui verrò prodotto il nuovo Suv, per il quale sottoscrissi l'accordo con il premier Renzi e Wolkswagen".

Bologna, 28 luglio 2016

"Ringrazio di cuore il CEO Stefano Domenicali e i suoi collaboratori per avermi fatto toccare con mano l'avanzamento dello stato dei lavori dei nuovi stabilimenti in cui verrà prodotto il nuovo Suv della Lamborghini, per il quale sottoscrissi l'accordo con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e Audi, che ha già permesso di creare 250 nuovi posti di lavoro e altrettanti ne creerà a regime". Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha visitato questa mattina la sede della Lamborghini a Sant'Agata Bolognese, in provincia di Bologna, dove è stato accolto dal Chief Executive Officer, Stefano Domenicali. Con lui il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Andrea Rossi.

Automobili Lamborghini è uno dei gruppi che più ha deciso di investire in Emilia-Romagna, con la produzione di un nuovo modello di lusso a Sant'Agata Bolognese, il SUV Urus. Il progetto comporta l'incremento della superficie produttiva coperta da 80mila a 150mila metri quadrati, con la realizzazione di nuove linee e un nuovo centro logistico e il potenziamento della attività di ricerca e sviluppo, oltre a un forte impatto occupazionale e sull'indotto. Progetto, come è stato ribadito oggi, reso possibile grazie a tutte le parti in causa: il Gruppo Volkswagen con Audi AG, azionista di Lamborghini, il Ministero dello Sviluppo economico, Invitalia (Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa), le organizzazioni sindacali, il team Lamborghini e la Regione Emilia-Romagna.

Lamborghini rientra poi fra le 17 aziende e grandi gruppi industriali che, attraverso il primo bando regionale sull'attrattività di impresa, sono pronte a investire in Emilia-Romagna 611 milioni di euro per 1.600 nuovi posti di lavoro, progetti ai quali sono destinati dalla Regione quasi 67 milioni di euro.

"La visita di oggi- sottolinea ancora il presidente Bonaccini- mi ha permesso anche di visitare la fabbrica e il bellissimo Museo che sono oggi parte integrante della Motor Valley, uno dei fiori all'occhiello della nostra regione che con Lamborghini può fregiarsi di uno dei marchi più straordinari al mondo".

visita Lamborghini1

(Fonte: ufficio stampa ER)

Trasporti. Incidenti stradali in calo, ma troppe distrazioni al volante: al via "Vacanze coi fiocchi", la campagna di sensibilizzazione promossa da Centro Antartide e Osservatorio della Regione Emilia-Romagna. L'assessore Donini: "Il nostro impegno per la sicurezza continua, specie nel periodo estivo". 

Bologna, 21 luglio 2016

Sul banco degli imputati l'uso del telefonino e, con esso, tutte le attività che sempre più spesso vengono svolte mentre si guida. Alla vigilia del grande esodo estivo, la Regione mette in guardia sulla distrazione al volante, causa crescente di incidenti stradali e lo fa attraverso la campagna di sensibilizzazione " Vacanze coi Fiocchi" promossa in collaborazione con il Centro Antartide e l'Osservatorio regionale per l'educazione alla sicurezza stradale.

"Svolgere più attività mentre si guida- ha spiegato l'assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti, Raffaele Donini- aumenta del 50% i tempi di reazione e moltiplica di quattro volte la possibilità di incorrere in incidenti stradali. Anche se abbiamo dati incoraggianti che ci dicono che la diminuzione dell'incidentalità continua, il nostro impegno per la sicurezza, specie nel periodo estivo, resta centrale. Sia attraverso attività di sensibilizzazione, che interventi mirati alla riqualificazione dei tratti stradali e alla messa in sicurezza, per i quali nel 2015 abbiamo stanziato 30 milioni di euro".

Tra il 2013 e il 2015 (dati provvisori Istat) gli incidenti in Emilia-Romagna sono passati da 18.136 a 17.386. I morti sono scesi da 344 a 326 e i feriti da 24.915 a 23.789. Ma l'estate resta una stagione a rischio sia per gli spostamenti verso le località di villeggiatura come la Riviera romagnola, sia perché l'Emilia-Romagna è un punto di passaggio obbligato nord-sud.

"Nel 2015 su 2.866 chiamate al 118- ha ricordato Mauro Sorbi, presidente dell'Osservatorio regionale per l'educazione alla sicurezza stradale- ben 1.251 si sono concentrate nel periodo estivo". E una volta arrivati nelle località di villeggiatura un altro pericolo è rappresentato dalla maleducazione stradale che è in aumento, e che riguarda tutti: automobilisti, motociclisti, ma anche ciclisti e pedoni. " Vacanze coi Fiocchi - ha sottolineato Sorbi- ci ricorda l'impegno di tutti ad adottare comportamenti più responsabili sulle strade".

Giunta alla diciassettesima edizione, Vacanze coi Fiocchi, dietro alla ormai tradizionale immagine di Snoopy, riunisce società autostradali, aree di sosta, amministrazioni, associazioni, radio e testimonial nel contrastare, con una grande campagna di sensibilizzazione, il picco di vittime della strada che si registra ogni estate. Lo ha ricordato Vittorio Beccari, presidente del Centro Antartide: "In questo periodo estivo si consuma una vera e propria tragedia: 12 persone perdono la vita ogni giorno sulle strade italiane. A fine estate, è come se tutti i passeggeri di un traghetto di medie dimensioni fossero scomparsi: se contiamo anche i feriti, immaginiamo pure una nave da crociera".

Materiale informativo ai caselli autostradali e il contest "Cattura la tua distrazione"

Quest'anno dunque focus sulla distrazione al volante, con mobilitazioni a caselli autostradali delle principali e città e una speciale installazione nell'area di servizio Chef Express La Pioppa.
Primo evento in programma sabato 23 luglio quando ai caselli di Bologna, Parma, Reggio-Emilia, Ferrara e Terre di Canossa presidi di volontari e agenti della Polizia Municipale distribuiranno a chi si mette in viaggio verso le mete delle vacanze l'adesivo e il pieghevole della campagna che riporta dati e consigli per evitare la distrazione al volante.
Nell'area di servizio La Pioppa (Bo) di Chef Express inoltre sarò collocato uno speciale totem che riproduce l'interno e l'esterno di un'automobile piena di oggetti che favoriscono la distrazione e inviterà i passanti a farsi foto e selfie: la particolare installazione sarà parte del contest "Cattura la tua distrazione!" che invita tutti i frequentatori dell'autogrill, ma anche tutti gli utenti ed aderenti a scattarsi una fotografia che li ritragga mentre impugnano l'oggetto che più favorisce la loro distrazione alla guida e pubblicarla sui social con l'hashtag #VCF16.

La campagna vede la partecipazione di Piero Angela, Luca Mercalli, Patrizio Roversi, Tessa Gelisio protagonisti, con i loro consigli, del pieghevole e dei video e degli spot radiofonici trasmessi gratuitamente dalle centinaia di radio aderenti. La campagna, che continuerà fino a settembre, si svolge tra la strada e la rete, con una pagina Facebook Vacanze coi Fiocchi che si anima di dati e spunti per viaggi più piacevoli e sicuri, accanto ai messaggi dei testimonial con gli hashtag #VCF16.

Alla conferenza stampa di presentazione della campagna, oggi nella sede della Regione, a Bologna, hanno partecipato anche Luca Zucchini di Autostrade per l'Italia, Direzione Terzo Tronco; Sara Simonini di Chef Express e Simonetta Lo Brutto della Polizia Stradale./PF

Immagine Campagna sicurezza trasporti emilia romagna 2016

(Fonte: ufficio stampa ER))

L'assessore regionale Caselli ha incontrato a Faenza (Ra) una delegazione della provincia argentina del Rio Negro per individuare possibili terreni di collaborazione in campo agricolo, in particolare nell'ambito della frutticoltura e dell'innovazione tecnologica. Altri obiettivi il rafforzamento degli scambi commerciali e dei legami istituzionali tra i due territori.

Bologna, 19 luglio 2016

L'Argentina chiama, l'Emilia-Romagna risponde. L'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, e il presidente della provincia di Ravenna Claudio Casadio alla testa di una delegazione formata dal direttore generale dell'assessorato Valtiero Mazzotti e da alcuni funzionari regionali, ha incontrato ieri pomeriggio a Faenza, presso lo stabilimento della coop Granfrutta Zani, il governatore della provincia argentina del Rio Negro, Alberto E. Weretilneck, accompagnato dall'ambasciatore dell'Argentina in Italia Tomàs Ferrari, insieme ad un numeroso gruppo di imprenditori del settore agroalimentare del Paese sudamericano in missione tecnico-commerciale in Emilia-Romagna.

Obiettivi dell'incontro il consolidamento dei rapporti e dei legami istituzionali tra i due territori, l'individuazione di eventuali progetti di collaborazione in campo agricolo sfruttando la complementarietà tra le produzioni argentine e quelle dell'Emilia-Romagna.
"L'incontro- ha sottolineato Caselli– si inquadra nel rafforzamento degli scambi commerciali e della cooperazione tra l'Emilia-Romagna e il Rio Negro, in particolare per la modernizzazione della frutticoltura del Paese sudamericano". Gli imprenditori argentini - è emerso nel corso della visita – sono interessati in modo particolare all'avvio di collaborazioni per lo sviluppo delle innovazioni tecnologiche in agricoltura. E l'Emilia-Romagna, per il suo alto livello di specializzazione nel comparto, può offrire un valido supporto in questa direzione".

Il Rio Negro è una provincia ad alta vocazione agricola situata nella parte meridionale dell'Argentina, in Patagonia, al confine con il Cile. Un territorio con un' estensione pari a due terzi dell'Italia e che tra l'altro vanta solidi legami con l'Emilia-Romagna per la presenza di una folta comunità di emiliano-romagnoli arrivati in Sudamerica all'inizio del '900 e che hanno dato grande impulso all'agricoltura locale, grazie soprattutto ad un vasto programma di opere idrauliche.

(fonte: ufficio stampa ER)

A Mercato Saraceno (Forlì-Cesena) realizzato il progetto europeo GRID4EU. Conclusa iniziativa sperimentale di Enel per testare nuove tecnologie applicate al controllo delle rete elettrica. Benefici per oltre 35 mila clienti e connessioni al web molto più rapide e performanti grazie all'utilizzo di sistemi di comunicazione wireless di ultima generazione. 

Bologna, 15 luglio 2016

Regolare e governare il flusso di energia che passa nella rete per ridurre le variazioni di tensione sia nella fase di prelievo sia di consumo. In altre parole, un sistema in grado di garantire elevati standard di qualità della rete elettrica del territorio. È questo uno dei 6 progetti sperimentali, realizzati in altrettanti Paesi europei, per realizzare reti di distribuzioni elettriche intelligenti, le smart grid. E una di queste realtà si trova in Emilia-Romagna, a Mercato Saraceno in provincia di Forlì-Cesena, zona scelta per la forte presenza di energia da fonti rinnovali.
L'impianto sperimentale è stato realizzato da E-distribuzione, società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica. Proprio la creazione di smar-grid è uno dei punti del Protocollo sottoscritto tra Enel e Regione Emilia-Romagna. E già in questa fase sperimentale sono più di 35 mila clienti di bassa tensione che hanno ottenuto benefici concreti in termini di stabilità della rete nella realizzazione del dimostrativo ma anche connessioni al web molto più rapide e performanti grazie all'utilizzo di sistemi di comunicazione wireless di ultima generazione. Caratteristica importante del progetto anche l'innovativo sistema di accumulo di energia con batterie a ionio di litio.

I risultati del progetto - GRID4EU, che ha portato alla realizzazione su larga scala di soluzioni avanzate di reti elettriche intelligenti per i paesi dell'Unione europea, sono stati presentati oggi nell'impianto sperimentale di accumulo di energia installato a Mercato Saraceno alla presenza dell'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, delle istituzioni locali, dell'Ad di E-distribuzione, Gianluigi Fioriti, del responsabile e-distribuzione Area Nord, Debora Stefani, e di Leonardo Ruscito, responsabile e-distribuzione Emilia-Romagna e Marche.
Con l'avvio del progetto, oggi in provincia di Forlì-Cesena è in funzione una vera e propria smart grid, una rete elettrica intelligente in grado di rispondere alle esigenze dei nuovi produttori di energia. Il progetto dimostrativo - che E-distribuzione ha realizzato insieme ad altri partner quali Siemens, Cisco, Ricerche sul sistema energetico (Rse) e Selta - ha disposto di un budget di 8,2 milioni di euro co-finanziato dall'Ue.

"È motivo di soddisfazione– ha sottolineato l'assessore Costi- il fatto che questo progetto sia stato realizzato nel nostro territorio. La promozione di misure tese a favorire l'applicazione di soluzioni industriali per la più razionale ed efficiente produzione, distribuzione e stoccaggio di energia nelle smart grid fa parte del Protocollo che la Regione ha firmato con Enel nell'ambito delle azioni previste nel Piano energetico regionale, basato sull'idea della transizione verso una low carbon economy e su un approccio integrato che tiene insieme la sostenibilità energetica; economia e competitività del territorio". "Mi preme infatti sottolineare- ha aggiunto- che il tema delle reti efficienti e smart grid ha anche importanti ricadute economiche. Gli investimenti per l'ammodernamento sulle reti e sulle smart grid diventano un importante elemento di attrattività per il nostro territorio. Una regione con una rete più efficiente e sicura è più attrattiva, in grado di garantire di offrire servizi avanzati alle imprese e ai cittadini. L'innovazione e l'investimento in tecnologia risponde all'esigenza di risparmio energetico e creazione di posti di lavoro".
Il progetto, lanciato a Parigi nel 2011, è durato 5 anni e ha coinvolto un consorzio di 27 partner provenienti da 12 Paesi dell'Unione europea (che lo ha co-finanziato) e ha portato alla sperimentazione in sei paesi – Italia, Francia, Germania, Spagna, Svezia e Repubblica Ceca - di sei progetti dimostrativi, simultanei, esportabili e strettamente integrati tra loro che propongono soluzioni in grado di migliorare la gestione delle reti di distribuzione dell'energia.

Il progetto tecnica

I lavori del progetto dimostrativo hanno interessato due cabine primarie di trasformazione di alta tensione/media tensione (132.000 /15.000 Volt), 20 linee a 15.000 Volt e circa 100 Cabine secondarie di trasformazione media/bassa tensione da esse alimentate e che percorrono la direttrice della E45 partendo da Cesena, sino alle zone più alte dell'Appennino. Nello specifico le due Cabine primarie sono state equipaggiate con un sistema di controllo e monitoraggio avanzato della rete di media tensione che comunica in tempo reale con i generatori di media tensione, con un sistema di storage e con le cabine secondarie. È stato installato e messo in esercizio un sistema di accumulo di energia con batterie a ionio di litio, la cui potenza è pari a 1MVA. Inoltre è stato realizzato un sistema di comunicazione "always on" che connette tutti i nodi rilevanti della rete elettrica basato su tecnologie wireless di quarta generazione (LTE-long term evolution).Grazie a questo, nell'area interessata alla sperimentazione, si è creata l'opportunità di connessione alla rete web più veloce e performante.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

L'Assemblea approva l'indizione dei referendum consultivi nei territori. Petitti: "Un altro importante passo avanti nel processo di semplificazione e riorganizzazione dell'Emilia-Romagna".

Bologna, 13 luglio 2016

Via libera dalla Regione alla fusione di 16 Comuni in Emilia-Romagna: Mondaino, Montegridolfo e Saludecio nel riminese; Borgo Tossignano, Casalfiumanese e Fontanelice nel bolognese; Mirabello e Sant'Agostino nel ferrarese; Campegine, Gattatico e Sant'Ilario d'Enza in provincia di Reggio Emilia; Bettola, Farini e Ferriere, da un lato, e Ponte dell'Olio e Vigolzone, dall'altro, nel piacentino.

L'Assemblea legislativa ha votato ieri a favore dell'indizione dei referendum consultivi della popolazione interessata, che si terranno in autunno.

Alla delibera approvata ieri farà seguito, entro 10 giorni, il decreto del presidente della Giunta regionale di indizione della consultazione popolare. Ciascuna proposta referendaria si comporrà di due quesiti: uno relativo all'istituzione del nuovo Comune unico mediante fusione di quelli preesistenti e uno per decidere il nome del nuovo Ente.

I nuovi Comuni, una volta nati, potranno beneficiare - dall'anno dell'istituzione e per 15 anni - di contributi statali e regionali: 8,5 milioni di euro per il nuovo Comune nato da fusione a Rimini; 11,2 milioni a Bologna; 10,8 milioni a Ferrara; 19,3 milioni di euro a Reggio Emilia e 20,7 complessivi per i due nuovi Comuni unici a Piacenza.

"Oggi facciamo un altro importante passo avanti nel processo di semplificazione e riorganizzazione dell'Emilia-Romagna", ha sottolineato l'assessore regionale a Bilancio e riordino istituzionale Emma Petitti. "Dei 16 Comuni coinvolti e che, se i cittadini saranno d'accordo, potrebbero diventare 6, ben 12 hanno meno di 5.000 abitanti, 6 sono sotto i 3.000. Questi nuovi progetti di fusioni rappresentano dunque un'opportunità significativa per proseguire nel superamento dei problemi legati all'eccessiva frammentazione amministrativa e per migliorare l'organizzazione e la gestione dei servizi comunali per i cittadini e le imprese".

La Regione, ha ricordato Petitti, "si sta sempre più impegnando nell'affiancamento dei Comuni intenzionati a percorrere la strada della fusione: accompagnando le analisi di fattibilità, sostenendo i percorsi di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini, promuovendo le attività dell'Osservatorio regionale come sede di raccordo tra tutti gli interlocutori istituzionali che devono gestire i processi di fusione. E per favorire questi percorsi la Giunta ha deciso di intervenire anche con un progetto di legge, che ha appena iniziato il suo iter in commissione, che semplificherà ulteriormente le procedure delle fusioni per dare nuove opportunità ai Comuni".

Le fusioni in Emilia-Romagna

I 6 progetti di legge di fusione giunti in Assemblea legislativa interessano complessivamente 16 Comuni appartenenti alla Città metropolitana di Bologna e alle 4 province di Rimini, Ferrara, Reggio Emilia e Piacenza (per quest'ultima i progetti di fusione sono due); coinvolgono una popolazione totale di oltre 60.000 residenti (61.620).

Il numero dei Comuni dell'Emilia-Romagna che dall'inizio del 2016 è pari a 334 (grazie alle 8 fusioni finora concluse, 4 nel 2014 ed altre 4 dal 2016) potrebbe quindi ulteriormente decrescere a conclusione dei percorsi di fusione in atto.

I vantaggi economici delle fusioni

Le nuove 6 fusioni in totale beneficerebbero - dall'anno della loro istituzione e per 15 anni - di 70,8 milioni complessivi.

Tali contributi si aggiungeranno, senza intaccarli, a quelli già oggi riconosciuti alle 8 fusioni attivate dal 2014 e dal 2016 e che hanno ricevuto solo nel 2016 ben 10,8 milioni di euro (di cui 3,1 della Regione, i restanti statali).

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

In Emilia-Romagna nasce il primo Comprensorio Ceramico Regionale. Siglato in Regione un Accordo triennale. L'assessore Corsini: "Lungo la via Emilia, a pochi chilometri di distanza, si concentrano due eccellenze mondiali della nostra regione, che questo accordo valorizzerà come destinazione turistica unica".

Bologna, 8 luglio 2016

La ceramica dell'Emilia-Romagna diventa un prodotto turistico. Dalla maiolica artigianale faentina al distretto ceramico industriale di Sassuolo, i turisti potranno vivere esperienze inusuali, come assistere dal vivo alla nascita di una preziosa maiolica o vedere all'opera una moderna pressa che crea con precisione chirurgica lastre ceramiche di grandissime dimensioni. Con anche l'opportunità di un viaggio nella storia offerto dal Museo internazionale delle ceramiche di Faenza, dagli atelier artistici o dai racconti della ceramica industriale offerto dai musei aziendali sassolesi.
Genesi della Ceramic Land emiliano-romagnola un accordo triennale, siglato ieri mattina in Regione dal vice sindaco di Faenza, Massimo Isola, e dal vice sindaco di Sassuolo, Maria Savigni, per la nascita e valorizzazione del Comprensorio ceramico regionale come destinazione turistica che prevede una strategia di marketing condivisa, l'individuazione di un calendario eventi di richiamo internazionale e coinvolgimento di tutto il territorio.

"A pochi chilometri di distanza- sottolinea l'assessore regionale al Turismo Andrea Corsini- si concentrano due grandi eccellenze mondiali della nostra regione. Il fascino millenario dell'antica arte maiolica faentina e le avveniristiche tecnologie del polo ceramico di Sassuolo. L'accordo siglato oggi costituisce il primo, importante passo per la valorizzazione di queste eccellenze come destinazione turistica unica, in perfetta sintonia con la nuova Legge regionale sul turismo che abbiamo recentemente approvato. E si inserisce all'interno del brand 'Via Emilia', vero e proprio trait d'union delle eccellenze emiliano romagnole, dal Food alla Motor Valley, passando per Città d'Arte, cultura e Wellness. Questo progetto consentirà un salto di qualità importante dal punto di vista turistico dei territori coinvolti".

Sigla Accordo Ceramic Land Faenza-Sassuolo 2

Le attrazioni del nuovo distretto ceramico

Tecnologia e artigianato, design industriale e antica manifattura. Il neonato polo turistico ceramico emiliano-romagnolo aprirà ai turisti le porte di tante e diverse realtà: dalle 30 botteghe ceramiche artigiane agli altrettanti atelier di artisti del faentino, passando per il Museo della Ceramica allestito nel Castello di Spezzano nel modenese (con la sezione multimediale "Manodopera" che racconta degli uomini e delle donne che hanno fatto la storia della ceramica modenese) ma anche il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, insignito dall'Unesco del titolo di Testimone di Cultura di Pace e "custode" di 60 mila reperti di ogni epoca. Oltre ai musei privati dedicati agli artisti faentini, dal Museo Carlo Zauli a quello delle Ceramiche Gatti, passando per il Museo Tramonti, e contemplando eccellenze storico culturali come Palazzo Ducale di Sassuolo, il nuovo circuito turistico comprenderà anche le due rotonde realizzate a Casalgrande (Re) dagli architetti di fama mondiale Kengo Kuma e Daniel Libeskind. La prima è una suggestiva "quinta" muraria ottenuta dall'assemblaggio di 1.052 lastre ceramiche di un bianco purissimo, il cui aspetto varia secondo la posizione dell'osservatore. L'opera di Libeskind, interamente rivestita con speciali lastre in grès porcellanato caratterizzate da un motivo frattale a rilievo, si sviluppa invece in verticale con una spirale che raggiunge i 25 metri di altezza.

L'accordo

L'accordo interessa una realtà che, tra il distretto ceramico di Sassuolo e quello romagnolo tra Faenza e Imola conta 93 aziende, che occupano 17.700 dipendenti con un fatturato annuo di 4,6 miliardi di euro.
L'intesa prevede una collaborazione strategica tra le due realtà, finalizzata all'affermazione di un "cluster" regionale della ceramica, attraverso una comune strategia coordinata di marketing territoriale. Oltre ad individuare un calendario di eventi di livello internazionale e forte richiamo turistico ma anche economico -imprenditoriale nei territori coinvolti, i Comuni capofila dell'accordo si impegnano a dialogare con il settore della ricerca e dell'alta formazione, al fine di condividere comuni linee di sviluppo del settore ceramico a livello tecnologico, artistico e di design. Non solo, i due comuni capofila coinvolgeranno e coordineranno i territori interessati dal progetto, gli operatori turistici e le strutture museali ed espositive, e potranno ampliare la partecipazione ad altre realtà che abbiamo caratteristiche adeguate per l'adesione al comprensorio. /Gia.Bos.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Martedì, 05 Luglio 2016 12:29

Moda, l'Emilia-Romagna lancia la fashion valley

Dopo benessere, motori e cibo si punta su un comparto di 30mila imprese. Verso una nuova rete tra i marchi e le imprese, da Piacenza a Rimini. Un confronto tra imprese, associazioni di categoria, Regione e Governo dove sono state approfondite le nuove leve di sviluppo del settore in particolare dell'innovazione, dell'internazionalizzazione e dell'organizzazione della produzione. Il fashion made in Emilia-Romagna raggiunge quasi 30 mila imprese e 142mila addetti.

Bologna, 5 luglio 2016

E l'Emilia-Romagna lancia la Fashion Valley, il quarto pilastro del sistema economico emiliano-romagnolo insieme il food, il motor e wellness. Una strutturazione del comparto della moda in grado di connettere le eccellenze, una rete tra i marchi e le imprese che si distribuiscono in tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini. Un comparto che in regione oggi conta più di 7.200 imprese per la parte manifatturiera (5,5% delle imprese regionali), circa 52 mila addetti (il 5,1% degli addetti regionali), un export di 4,6 miliardi di euro (12,7% delle esportazioni nazionali). E se alla parte industriale si aggiunge la componente terziaria legata alla filiera della moda – con quasi 23 mila imprese che impiegano circa 90 mila addetti - il fashion made in Emilia-Romagna raggiunge quasi 30 mila imprese e 142mila addetti.

Della nascitura Fashion Valley dell'Emilia-Romagna e delle strategie di valorizzazione del sistema moda regionale se ne è parlato ieri pomeriggio a Bologna, dove sono state approfondite le nuove leve di sviluppo del settore in particolare dell'innovazione, dell'internazionalizzazione e dell'organizzazione della produzione. Un dialogo aperto tra imprese, associazioni di categoria, Regione e Governo con l'assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna Palma Costi e il sottosegretario del ministero dell'Economia e delle finanze Paola De Micheli.

«Abbiamo iniziato un percorso valorizzazione di un comparto produttivo fondamentale per l'economia regionale, riconosciuto a livello internazionale grazie sia alla presenza di marchi forti sia all'inestimabile qualità dei suoi prodotti garantita da una filiera estremamente competente. Lavoreremo sulle filiere, sull'internazionalizzazione di tutte le imprese a prescindere dalle dimensioni continuando il dialogo con il Governo per lo studio di strumenti adeguati alle specificità di questo comparto. A questo si aggiunge il progetto "Fashion valley"– ha sottolineato l'assessore Costi-, che vuole valorizzare il "Made in Italy" non solo attraverso il prodotto ma insieme alla conoscenza di tutto quello che sta dietro la sua produzione: la storia, l'esperienza, il know how, le competenze di tutta una filiera. In questo processo, un ruolo fondamentale è svolto dalle fondazioni che stanno nascendo sul nostro territorio come la "Fashion Research Italy" o dai prestigiosi archivi aziendali, con la loro preziosa attività di ricerca e archivio della storia del fashion in Emilia-Romagna. Come, ad esempio il Citer, la Modateca Deanna o Angelo Vintage Archive, conosciuti e riconosciuti in tutto il mondo».

In autunno è già previsto, in Regione, un altro confronto con il Governo sul tema dell'internazionalizazione.
Il sottosegretario del ministero dell'Economia e delle finanze Paola De Micheli ha evidenziato che «il Governo sta mettendo in campo azioni di politica economica ed industriale di grande sostegno alle imprese. Il riconoscimento della specificità della filiera del tessile ci spinge ad individuare, in un rapporto dialettico con gli imprenditori, specifiche misure di sostegno ad un comparto che, con i fatti, è punta di diamante della manifattura italiana».

I numeri della fashion Valley

Le imprese esportatrici nella filiera della moda - considerando sia la produzione sia la commercializzazione (tessile, abbigliamento, pelli, macchine per la lavorazione, agenti commerciali, ingrosso, dettaglio e ambulanti) - sono complessivamente 2.047 (8,8% del totale): il 77% delle produttive esporta e di queste il 53% è esportatore abituale mentre il 53% del commercio esporta e di queste il 28% è esportatore abituale. Ben 1.045 (51%) delle esportatrici ha meno di 5 addetti, 15,7% delle esportatrici è impresa artigiana e l'8,2% delle artigiane della filiera moda esporta: il 28,2% la quota media per impresa esportatrice del fatturato realizzato all'estero sul totale fatturato.
Il settore del fashion ha registrato una fase di rallentamento dovuta in parte alla crisi, alla forte contrazione della domanda interna nonché ad un necessario riposizionamento eristrutturazione generale delle imprese. Infatti dal 2003 al 2015 la produzione complessiva è calata del 41,9%, mentre con l'avvio della crisi, dal 2008 al 2015, il fashion ha perso complessivamente il 7,8% delle imprese e 10,4% degli addetti (sul versante produzione -14,8% le imprese e -18% gli addetti mentre per quanto riguarda la parte commerciale -4,4% le imprese e -0,2% gli addetti).

(Fonte: ufficio stampa ER)

Una gigantesca macchia rosa lunga 160 chilometri della costa adriatica, da Comacchio a Senigallia. L'assessore regionale al Turismo: "Anche questa undicesima edizione si conferma una kermesse di sistema che coinvolge tutta la macchina turistica, dagli enti locali ai comitati di quartiere".

Bologna, 4 luglio 2016

Una gigantesca macchia rosa festante, con oltre 2,5 milioni di partecipanti lungo 160 chilometri della costa adriatica, da Comacchio a Senigallia, ha animato l'undicesima edizione della Notte Rosa.

"Ogni anno sempre più grande, una partecipazione importante– ha commentato l'assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini- i cui numeri, composti da chi ha voluto trascorrere un indimenticabile weekend di musica, cultura, convivialità e divertimento, parlano da soli".
"Un bilancio- continua l'assessore- che rende evidente la grande cultura dell'accoglienza e dell'ospitalità in Emilia-Romagna: i grandi valori che contraddistinguono la nostra industria turistica. E per il secondo anno anche le vicine Marche sono state protagoniste, insieme a noi, di questo grande evento, una kermesse di sistema che coinvolge tutta la macchina del turismo, dagli enti locali ai comitati di quartiere che si prodigano nel realizzare coinvolgenti iniziative che ancora una volta hanno affiancato gli appuntamenti con i big dell'intrattenimento, della musica e della cultura".

(Fonte: ufficio stampa ER)

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