Polizia di Stato: Cercava di vendere monili in oro ai gioiellieri del centro storico. Lituano arrestato dagli Agenti per esecuzione misura cautelare.
Ieri pomeriggio, gli operatori della Squadra Volante si erano recati presso le gioiellerie del centro cittadino perché era stata segnalata la presenza di un uomo probabilmente dell'Est Europa, indossante un giubbotto di pelle marrone, un berretto con visiera e occhiali da sole che proponeva l'acquisto di monili in oro. Gli Agenti allertavano i commercianti raccomandandosi di chiamare subito la Sala Operativa qualora si fosse presentato. Alle ore 20,00 di ieri sera, la dipendente di una gioielleria del centro, chiamava la Sala operativa per segnalare la presenza dell'uomo che effettivamente stava tentando di vendere monili in oro. La Volante accorreva sul posto e riusciva a fermare la persona, identificata in C.A. sedicente cittadino polacco, privo di documenti di identità, di circa 35 anni che veniva accompagnato in Questura per gli accertamenti. Da un controllo più accurato, lo stesso è risultato in possesso di alcuni monili color oro due collanine e tre anelli), probabilmente d'argento ed indossante una giacca in pelle con ancora l'etichetta riportante il prezzo di euro 1100 euro circa verosimilmente provento di reato. Il tutto veniva sequestrato per permettere gli accertamenti sulla provenienza della merce. Accurati controlli hanno permesso di accertare che lo stesso non è di nazionalità polacca, ma quasi certamente lituano e risultava essere destinatario di una misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma per reato di furto in danno di una gioielleria in Roma. All'uomo è stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare e tradotto presso il carcere di Sant'Anna.
IL Questore esprime il plauso per la fattiva collaborazione con i commercianti e auspica che ulteriormente consolidata.
Sicurezza, Aimi (FI): 'Modena "Roulette Rossa" - citta' sotto assedio da criminali di importazione. Servono leggi speciali'
"A Modena uscire di notte è diventata una roulette russa, anzi rossa - tanto per evocare il colore sintonico ai promotori dell'invasione - a causa di orde di criminali stranieri irregolari, clandestini e pregiudicati, pronti a tutto, anche solo per impossessarsi di pochi spiccioli. Un'altra notte di aggressioni, di furti e di paura in città, fronteggiata dallo straordinario lavoro di Carabinieri e Polizia, un lavoro che rischia tuttavia di essere vanificato dalla mancata certezza delle espulsioni. Per questo, di fronte ad una situazione esplosiva, servono leggi speciali che consentano un allontanamento di irregolari e clandestini. Una politica di prevenzione finalizzata a non dover curare, domani, le ferite provocate da un immigrazione oggi fuori controllo. Siamo di fronte ad un numero esorbitante e senza precedenti di stranieri criminali che mettono sotto assedio le nostre case, le nostre città e, come le ultime indagini confermano, diffondono il verbo del terrorismo islamico. Questa situazione va combattuta piazza per piazza, casa per casa, dove sovente trovano accoglienza e rifugio criminali e sbandati di ogni risma, tiratardi e sfrontati arrogantelli, che sfruttano i servizi di una Modena tanto aperta ed accogliente, quanto imprudente e stolta. In questo senso la Polizia Municipale dovrebbe intensificare i controlli sulle abitazioni sospette, nei condomini trasformati in centrali di spaccio, nei centri d'accoglienza, ed in tutti quei luoghi che i nostri concittadini hanno coraggiosamente e ripetutamente segnalato alle forze dell'ordine.
Parliamoci chiaro, gli stranieri irregolari, a parole definiti "senza fissa dimora", in realta' lo sono solo sulla carta, perché la cronaca e le indagini confermano che qui hanno non solo dimora, ma anche solide basi logistiche: quelle dello spaccio, della prostituzione e, potenzialmente, anche quelle di personaggi legati al terrorismo di stampo jahdista. Con il voto del 4 marzo i cittadini hanno punito la politica fallimentare delle sinistre che con una immigrazione fuori controllo ha provocato la situazione esplosiva che è sotto gli occhi di tutti. Ora abbiamo ricevuto un investitura chiara per risolverla. Un mandato che oggi, in Parlamento, e all'interno di un governo di centrodestra, rappresenta un'assoluta priorità. Se le leggi speciali hanno sconfitto le Brigate Rosse, dobbiamo tutti avvertire la necessità di riportare ordine nelle nostre città attraverso interventi legislativi adeguati alle nuove drammatiche emergenze."
Lo ha affermato, commentando il resoconto dei fatti di cronaca registrati nelle ultime ore con protagonisti la totalità di cittadini stranieri, il Senatore di Forza Italia, Enrico Aimi
Alle 23,30 di venerdi scorso, una donna segnalava alla Sala Operativa la presenza di un giovane di carnagione olivastra indossante un giubbino scuro con cappuccio che armeggiava tra le autovetture in sosta in piazzale Molza.
La segnalante gli chiedeva cosa stesse facendo, cosa che ha comportato l'allontanamento dello stesso. Rimanendo in contatto con la Sala Operativa, la donna comunicava che il giovane si dirigeva verso il parco Novi Sad. Nell'immediatezza giungeva in zona la Volante che cominciava a setacciare l'area, rintracciando trovava l'individuo che aveva ancora in mano la maniglia di un'autovettura Lancia Ypsilon sulla quale aveva tentato di commettere il furto. Lo stesso veniva identificato per C. S. magrebino di 26 anni, irregolare sul Territorio Nazionale, veniva arrestato e trattenuto in Questura in attesa del giudizio direttissimo che si terrà nella mattinata odierna. Lo stesso è risultato avere precedenti specifici per furto aggravato e resistenza a P.U. e sottoposto all'obbligo di presentazione alla P.G. Al termine del processo verrà messo a disposizione dell'Ufficio Immigrazione per la relativa espulsione dal Territorio Nazionale.
Alle ore 02,30 della scorsa notte una Volante transitando in viale Monte Kosica, notava una persona che, dopo essere sceso da un'autovettura parcheggiata, si accovacciava dietro al veicolo presumibilmente per nascondersi alla vista degli operatori.
L'uomo si dava a precipitosa fuga, lanciando qualcosa a terra. Mentre un operatore cominciava ad inseguirlo a piedi, l'altro cercava di anticipare la direzione di fuga con l'auto di servizio, il tutto alla presenza del proprietario del mezzo che era dall'altra parte della strada. L'uomo veniva bloccato quasi nell'immediatezza. Gli Agenti riuscivano a recuperare quanto lanciato a terra, si trattava di un portafogli contenente i documenti di identità del proprietario lasciati a bordo della autovettura di cui era stata forzata la serratura. L'uomo aveva con sé un cacciavite multiuso presumibilmente usato per eseguire il furto. Lo stesso, B.A.A., è un cittadino sedicente tunisino di circa 28 anni clandestino che risulta avere numerosi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio (furto aggravato, ricettazione, rapina) e spaccio di sostanze stupefacenti con diversi nominativi. Al termine del processo verrà messo a disposizione dell'Ufficio Immigrazione per la relativa espulsione dal Territorio Nazionale.
Nell'ambito del contrasto al fenomeno particolarmente fastidioso dei parcheggiatori abusivi all'interno dell'area del Policlinico e limitativo della libertà dei cittadini - che in taluni casi sono costretti ad aderire alle illegittime richieste nel timore di ritorsioni o scegliere aree diverse per la sosta del proprio veicolo - nella giornata del 30 marzo, la Divisione Polizia Anticrimine ha emesso un provvedimento di DASPO URBANO nei confronti di un cittadino rumeno del '79.
Il cittadino comunitario, in diverse occasioni, è stato sorpreso nei pressi dell'area del policlinico e dei poliambulatori dagli equipaggi dell'UPGSP e del locale posto di Polizia, mentre esercitava abusivamente l'attività di parcheggiatore.
Per l'esercizio abusivo dell'attività di parcheggiatore è stata contestata al cittadino rumeno la violazione dell'articolo 7 del Codice della Strada, che prevede il pagamento di una sanzione pecuniaria da 1.000 a 3.500 euro e la confisca delle somme di denaro illecitamente percepite.
La recidiva delle condotte illecite, inoltre, ha fatto scattare l'emissione del DASPO URBANO, che prevede appunto, nei suoi confronti, il divieto di accesso per 6 mesi all'area del locale Policlinico e nelle zone adiacenti.
L'attività istruttoria è stata svolta dalla Divisione Polizia Anticrimine, nell'ambito delle misure di prevenzione, per arginare quei fenomeni di illegalità che creano senso di pericolo e insicurezza tra i cittadini in attuazione della legge Minniti sulla sicurezza urbana.
Al vaglio dello stesso ufficio sono gli ordini di allontanamento della stessa area emessi dalla Polizia Municipale e dalle altre Forze di Polizia.
Dall'anarco insurrezionalista ai mariti violenti, dal contrasto allo spaccio ai furti. L'intensa attività della Polizia di Stato.
Anarco–insurrezionalista denunciato dalla Polizia di Stato per inosservanza del divieto di ritorno in Modena
Nella mattinata di ieri personale della locale D.I.G.O.S. ha rivenuto nel centro cittadino diverse scritte vergate con vernice spray di matrice anarchica ingiuriose contro lo Stato e i suoi apparati, presumibilmente effettuate durante la notte per le quali sono in corso indagini utili ad individuare gli autori.
Nel corso della mattina, durante i servizi di vigilanza, una pattuglia di questo Ufficio ha fermato e controllato un cittadino bolognese di anni 22, noto quale appartenente alla locale compagine anarco-insurrezionalista, che si aggirava a bordo di bicicletta in piazza Pomposa, zona maggiormente interessata dall'imbrattamento.
Da accertamenti è emerso che il ventiduenne è destinatario della misura di prevenzione del Divieto di Ritorno nel Comune di Modena, emessa il 7 marzo 2016.
Accompagnato in Questura, il bolognese è stato sottoposto a rilievo foto-dattiloscopico e deferito all'Autorità Giudiziaria per inottemperanza alla misura di prevenzione.
"Polizia di Stato: nordafricano denunciato per maltrattamenti nei confronti dell'ex coniuge"
Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha denunciato un cittadino nordafricano cl. 80 responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti dell'ex coniuge coabitante nel medesimo appartamento.
I fatti si sono verificati negli ultimi mesi ed hanno spinto la donna, una cittadina marocchina cl. 83, a sporgere querela nei confronti dell'uomo che si sarebbe reso responsabile anche del reato di lesioni personali.
I maltrattamenti sono giunti al punto di impedire alla donna l'uso del bagno ed ei fornelli. Vittima dei comportamenti dell'uomo anche al figlia di sette anni.
Tenta il furto in un'azienda di gastronomia: 43enne di etnia sinti arrestato dalla Polizia di Stato
Intorno alla mezzanotte di ieri, personale della squadra volante è intervento presso l'azienda "Gastronomia Ducale" di via Albareto in quanto era scattato l'allarme di furto collegato alla Sala Operativa.
Giunti immediatamente sul posto, gli agenti hanno tratto in arresto per tentato furto aggravato in concorso un uomo classe 1975, nato in provincia di Ferrara, di etnia sinti, con diversi precedenti di Polizia e condanne per reati contro il patrimonio, il quale unitamente ad un complice, datosi alla fuga, aveva cercato di rubare diversi generi alimentari all'interno di due furgoni frigo dell'azienda, collegati al sistema di allarme della stessa, forzando le serrature delle celle frigo.
La merce asportata, deteriorata e non più rivendibile, per un valore di circa 500 euro, è stata comunque restituita al titolare dell'azienda.
Dopo le formalità di rito, il malvivente è stato trattenuto presso le celle di sicurezza in attesa del processo per direttissima.
Marito violento: la Polizia di Stato esegue la misura cautelare del divieto di avvicinamento
Personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione all'ordinanza di applicazione della misura coercitiva del divieto di avvicinamento alla parte offesa, emesso dal G.I.P presso il Tribunale di Modena, il 22 marzo u.s., nei confronti un italiano di 36 anni, residente a Modena.
L'uomo si è reso responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia, commesso in danno della moglie romena di anni 35, convivente. L'uomo sottoponeva da tempo la coniuge a continue vessazioni fisiche e psicologiche anche in presenza del figlio di anni 7, minacciandola di morte e costringendola a richiedere più volte l'intervento delle forze dell'ordine.
Al trentaseienne sono state altresì ritirate in via cautelare, le armi di cui risulta titolare.
Controlli serrati della Polizia di Stato in città
Proseguono i controlli straordinari della Squadra Volante con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia nelle zone maggiormente a rischio della città. Le aree interessate dal servizio di ieri sono state il Parco novi Sad, il Parco XXII Aprile, via Gramsci e il quartiere Musicisti.
Complessivamente sono state identificate 106 persone, di cui 46 di nazionalità straniera, e controllate 15 autovetture.
Tre esercizi commerciali sono stati sottoposti a verifiche, estese agli avventori.
Un cittadino nigeriano di 39 anni è stato denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L'uomo è stato rintracciato all'interno del parco XXII Aprile e trovato in possesso di 17,8 grammi di sostanza stupefacente dei tipo hashish e marijuana.
Un altro straniero, di nazionalità tunisina, classe 1990, con precedenti di Polizia, è stato deferito alla Autorità Giudiziaria per i reati di tentato furto, inosservanza delle norme sugli stranieri e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Il ventottenne, sorpreso rovistare all'interno di una autovettura in via Fabrizi da un cittadino, è stato bloccato in via Emilia Centro all'incrocio con Corso Canalgrande, mentre si dava alla fuga. Nel corso del controllo sono state rivenute sulla sua persona 9 grammi di hashish
Legalità, bullismo e cyberbullismo: La Polizia di Stato incontra i giovani alunni delle seconde Medie dell'Istituto Puccini.
Continuano gli incontri in materia di educazione alla legalità promossi dalla Polizia di Stato. Il Commissario Capo Federico Mastorci e l'Assistente Capo Diego Margari, dopo la Scuola elementare Bottego, giovedì 15 marzo hanno incontrato i giovani ragazzi delle classi seconde medie dell'Istituto Puccini.
Il personale della Questura di Parma, ha fornito gli elementi principali per far sì che i giovani adolescenti, definiti da molti come "nativi digitali", meglio comprendano i rischi e le conseguenze collegate all'uso distorto dei nuovi media digitali e alla rete, troppo spesso sconosciute.
Il tutto non prima di aver dato alcuni input sul ruolo della Scuola, in quanto Istituzione del nostro paese e alla funzione degli insegnanti, quali riferimento per eventuali episodi spiacevoli connessi e non all'uso delle nuove tecnologie.
Alle classi incontrate è stato proiettato un filmato, che ha permesso di riflettere sulle conseguenze negative di cui si può essere vittima a seguito dello scorretto uso dei social media e dei social network.
In primo luogo si è affrontata la tematica della riservatezza dei dati e della semplicità con cui questi possono essere carpiti da terzi malintenzionati e, pertanto, della necessità di dover, non solo conoscere le regole sulla privacy del social su cui sto navigando, ma anche di riflettere seriamente sulle conseguenze della condivisione di dati sensibili.
Si è parlato inoltre dell'anonimato, e del fatto che le forze dell'ordine possono risalire all'autore di una condotta criminosa, anche se commessa attraverso un mezzo telematico, ancorché si possa aver usato un nickname falso o false immagini.
Sono state approfondite anche le conseguenze delle proprie condotte sotto il profilo legale, che possono arrivare ad integrare dei reati, quali la diffamazione, l'accesso abusivo, l'illecito trattamento di dati personali, l'istigazione al suicidio e la sostituzione di persona.
È stato ricordato, inoltre, che si può essere vittime di diversi episodi penalmente punibili, quali l'adescamento di minori, la pornografia minorile, ecc.; tutti reati perpetrati attraverso la rete, con l'uso di smartphone e pc e rispetto ai quali le nostre difese possono essere più deboli mentre quelle del criminali molto più forti.
Riscontrando da parte dei ragazzi una grande partecipazione ed un notevole interesse sul tema, gli esperti della Polizia di Stato hanno messo in guardia i giovanissimi anche sui giochi online: scegliere sempre il "clan" di compagni e amici che si conoscono per non incorrere nella "trappola" di malintenzionati.
Il personale della Polizia di Stato proseguirà nell'iniziativa in altre Scuole della Provincia di Parma.
Legalità, bullismo e cyberbullismo: La Polizia di Stato incontra i giovani alunni delle seconde Medie dell'Istituto Puccini.
Continuano gli incontri in materia di educazione alla legalità promossi dalla Polizia di Stato. Il Commissario Capo Federico Mastorci e l'Assistente Capo Diego Margari, dopo la Scuola elementare Bottego, giovedì 15 marzo hanno incontrato i giovani ragazzi delle classi seconde medie dell'Istituto Puccini.
Il personale della Questura di Parma, ha fornito gli elementi principali per far sì che i giovani adolescenti, definiti da molti come "nativi digitali", meglio comprendano i rischi e le conseguenze collegate all'uso distorto dei nuovi media digitali e alla rete, troppo spesso sconosciute.
Il tutto non prima di aver dato alcuni input sul ruolo della Scuola, in quanto Istituzione del nostro paese e alla funzione degli insegnanti, quali riferimento per eventuali episodi spiacevoli connessi e non all'uso delle nuove tecnologie.
Alle classi incontrate è stato proiettato un filmato, che ha permesso di riflettere sulle conseguenze negative di cui si può essere vittima a seguito dello scorretto uso dei social media e dei social network.
In primo luogo si è affrontata la tematica della riservatezza dei dati e della semplicità con cui questi possono essere carpiti da terzi malintenzionati e, pertanto, della necessità di dover, non solo conoscere le regole sulla privacy del social su cui sto navigando, ma anche di riflettere seriamente sulle conseguenze della condivisione di dati sensibili.
Si è parlato inoltre dell'anonimato, e del fatto che le forze dell'ordine possono risalire all'autore di una condotta criminosa, anche se commessa attraverso un mezzo telematico, ancorché si possa aver usato un nickname falso o false immagini.
Sono state approfondite anche le conseguenze delle proprie condotte sotto il profilo legale, che possono arrivare ad integrare dei reati, quali la diffamazione, l'accesso abusivo, l'illecito trattamento di dati personali, l'istigazione al suicidio e la sostituzione di persona.
È stato ricordato, inoltre, che si può essere vittime di diversi episodi penalmente punibili, quali l'adescamento di minori, la pornografia minorile, ecc.; tutti reati perpetrati attraverso la rete, con l'uso di smartphone e pc e rispetto ai quali le nostre difese possono essere più deboli mentre quelle del criminali molto più forti.
Riscontrando da parte dei ragazzi una grande partecipazione ed un notevole interesse sul tema, gli esperti della Polizia di Stato hanno messo in guardia i giovanissimi anche sui giochi online: scegliere sempre il "clan" di compagni e amici che si conoscono per non incorrere nella "trappola" di malintenzionati.
Il personale della Polizia di Stato proseguirà nell'iniziativa in altre Scuole della Provincia di Parma.
Nel corso della settimana, il Commissariato di P.S. di Carpi ha potenziato i servizi di controllo del territorio con impiego delle Volanti e di pattuglie del settore anticrimine con autovetture di copertura.
Così, martedì 13 marzo scorso, gli agenti hanno deferito alla A.G. un trentaseienne tunisino pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, in evidente stato di ebbrezza alcoolica, sorpreso mentre tentava di rubare all'interno di una autovettura in sosta.
Nella giornata del 15 marzo gli agenti hanno rinvenuto in località Migliarina un Audi A4, rubata a San Felice sul Panaro in occasione di un furto in abitazione, avvenuto lo scorso mese di febbraio. Sull'autovettura erano state tolte le targhe originali ed applicate due targhe di un veicolo dello stesso modello, sottratte a Correggio.
Con molta probabilità l'autovettura è stata utilizzata per perpetrare attività delittuose. I rilievi tecnici esperiti dalla Polizia Scientifica hanno permesso raccogliere alcuni elementi utili per il prosieguo delle indagini.
Venerdì 16 marzo, gli agenti del Commissariato hanno denunciato in stato di libertà un ventenne tossicodipendente marocchino, pluripregiudicato. Lo straniero è stato scoperto mentre tentava di perpetrare un furto presso il reparto di Oncologia del locale ospedale Ramazzini.
Nella giornata di ieri (benerdi 9 marzo), personale del Commissariato di P.S. di Sassuolo ha effettuato un controllo straordinario del territorio con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia.
I servizi sono stati finalizzati alla prevenzione e al contrasto del fenomeno delle rapine, dei furti in abitazione e agli esercizi commerciali, interessando le zone della città che presentano maggiori criticità sul fronte sicurezza.
Complessivamente sono state identificate 69 persone e controllate 48 autovetture.
Gli operatori hanno effettuato anche posti di blocco lungo le principali arterie stradali per il controllo del flusso veicolare in entrata ed uscita dalla città e hanno effettuato un servizio specifico presso il mercato cittadino mirato alla repressione dei reati predatori.
Attenzionate anche le aree ove abitualmente stazionano i parcheggiatori abusivi.
Commissari sulle tracce del male. Conduce Giuseppe Rinaldi. Sabato 10 marzo, in seconda serata su Rai3.
Un nuovo progetto di Rai3 in onda il sabato in seconda serata. "Commissari - sulle tracce del male" un programma nato da un'idea di Pino Rinaldi e che si avvale della collaborazione della Polizia di Stato. Un racconto delle indagini svolte da alcuni investigatori della Polizia su alcuni casi di cronaca giudiziaria che hanno segnato profondamente il loro lato umano. Delitti, omicidi e violenze avvenuti in diverse città italiane, risolti grazie al lavoro di un gruppo di esperti investigatori.
Protagonista di ogni puntata e' l'investigatore che ha trattato il caso seguendone l'attività d'indagine. Sarà lui, intervistato da Pino Rinaldi, il volto e la voce portante di un racconto che sarà arricchito da immagini, materiale documentaristico e dal ricordo dell'esperienza diretta vissuta da alcuni dei collaboratori che hanno seguito il caso specifico al fianco dell'investigatore: colui che alla fine si è trovato faccia a faccia con il responsabile del reato.
EFFETTO DOMINO
La Quarta Puntata
Nel 2011 le strade di Lamezia Terme sono insanguinate da omicidi frutto di rivendicazioni tra clan che controllano il territorio.
Rodolfo Ruperti all'epoca capo della Squadra Mobile di Catanzaro e i suoi, a seguito di un'importante operazione sulle estorsioni nel territorio lametino, riescono ad arrestare un rampollo di mafia e alcuni degli appartenenti alla 'ndrina.
Uno di questi si pente svelando alcuni dei segreti della cosca scatenando in poco tempo un inaspettato effetto domino tra gli arrestati che decidono di collaborare con la giustizia.
"COMMISSARI - Sulle tracce del male" è un programma di Giuseppe Rinaldi, Sara Lorenzini, Giuseppe Ghinami Produttore esecutivo Giovanna Canosa Delegato Rai Barbara Paolucci Regia di Giuseppe Ghinami. Una produzione Magnolia per Rai.
Nell'ambito delle iniziative connesse alla campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere "Questo non è amore", promossa dalla Polizia di Stato, anche giovedì 8 marzo p.v., in occasione della giornata dedicata alla "Festa della Donna", verranno allestiti due distinti punti di ascolto.
Uno stand sarà predisposto nel corso della mattinata all'interno del Centro Commerciale "I Portali", l'altro, nel pomeriggio, in piazza Roma a corollario della manifestazione podistica "Donne in corsa".
L'équipe specializzata, composta da personale della Divisione Polizia Anticrimine, della Squadra Mobile e dell'Ufficio Sanitario, sarà a disposizione della cittadinanza con l'obiettivo di favorire l'emersione del fenomeno della violenza di genere, garantire un supporto a eventuali vittime e fornire una corretta informazione in materia.
La Polizia di Stato si impegna quotidianamente nella prevenzione del fenomeno della violenza di genere, esempio ne è proprio l'adozione del Protocollo EVA, acronimo di "Esame Violenze Agite". Si tratta di una modalità operativa per il primo intervento degli operatori di polizia addetti al controllo del territorio nei casi di violenza di genere.
Il protocollo prevede l'elaborazione di una "Processing Card", composta da una serie di schede che gli agenti devono compilare ed inserire negli archivi informatici di polizia ogni volta che intervengono in un caso di violenza di genere. Da questo archivio, la Sala Operativa può estrarre informazioni fondamentali (su chi ha richiesto l'intervento, sulla eventuale presenza di armi censite all'interno dell'abitazione, su eventuali precedenti di polizia a carico delle persone coinvolte, ecc.) da comunicare alla Volante per tutelare sia la vittima sia gli operatori.
Le utenze telefoniche delle vittime confluiscono in un database specifico. In questo modo, l'operatore della Sala Operativa ha la possibilità di riconoscere immediatamente le richieste di soccorso che giungono attraverso contatto telefonico censito così da poter fornire sin dalla fase di risposta una adeguata assistenza al richiedente.
Una delle finalità del "Protocollo EVA" è quella costruire una memoria storica per prevenire, monitorare il fenomeno e agevolare la scelta di una valida strategia di contrasto che può anche prevedere l'adozione di provvedimenti restrittivi nei confronti del reo (arresto obbligatorio in flagranza o adozione in via di urgenza di altra misura cautelare, ad esempio l'allontanamento di urgenza dalla casa familiare, per i reati di "maltrattamenti contro familiari e conviventi").
A Modena nell'ultimo anno sono stati compilati 147 modelli EVA relativi agli interventi effettuati in casi di violenza di genere o litigi familiari, indipendentemente dal fatto che si sia configurato un reato o dalla proposizione di una formale denuncia/querela. 32 invece sono stati gli ammonimenti, ovvero i provvedimenti amministrativi di natura preventiva adottati dal Questore di Modena.
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