La vittima si presentava presso gli uffici del Commissariato denunciando di aver individuato a Mirandola una delle bici che gli erano state rubate a Modena, nel garage di casa.
L'uomo raccontava che per tutto il tempo seguente al furto delle sue bici, aveva tenuto monitorato il web alla ricerca di eventuali annunci di vendita delle stesse che avrebbero potuto ricondurlo ai malviventi che le avevano asportate.
In effetti, navigando sui siti di annunci, trovava un annuncio relativo alla vendita di una bici le cui caratteristiche erano del tutto simili ad una delle due bici a lui sottratte. Contattato il venditore, iniziava una finta contrattazione al fine di verificare se la bici posta in vendita fosse effettivamente di sua proprietà. Il giorno seguente, però, il venditore dichiarava di aver già venduto la bici ad un tale acquirente di Concordia sulla Secchia.
Effettuati i controlli del caso, personale del Commissariato di Mirandola, si portava presso l'abitazione del nuovo acquirente e confrontando il numero di telaio della bici con quello riportato sui documenti di acquisto del primo acquirente, appurava che la bici era proprio quella sottratta a quest'ultimo a Modena. Pertanto, il nuovo acquirente, in buona fede, acconsentiva a consegnare la bici al legittimo proprietario, rivalendosi però sul venditore, residente in altra provincia, che veniva quindi denunciato per ricettazione.