La citata lite si era conclusa con il ferimento a morte di uno dei due contendenti identificato in un cittadino moldavo di 40 anni.
Ulteriori telefonate al 113 giunte in rapida successione nei minuti successivi, segnalavano che il presunto aggressore, poi identificato in un cittadino moldavo di 25 anni, armato di coltello, si era allontanato a piedi insieme a una donna e a un’infante - successivamente identificate nella sua compagna e nella sua figlioletta di 9 mesi - addentrandosi nelle attigue campagne. Immediatamente venivano inviate sul posto le pattuglie dell’UPGSP, della Polizia Locale e personale del 118 e, contestualmente, veniva diramata una nota di ricerca dell’aggressore a tutte le forze di polizia presenti sul territorio.
Sul posto, il personale del 118 rinveniva la vittima esanime, riversa a terra, con una profonda ferita da arma da taglio all’altezza del cuore.
Poco dopo, alle 22,30 circa, presso la Sala Operativa dei Carabinieri giungevano due telefonate in cui un uomo, presentatosi proprio come il ricercato, segnalava di aver ucciso una persona e di trovarsi in via Dei Gelsi.
Inviata una pattuglia della radiomobile, i militari dell’Arma notavano la presenza di una donna con una bambina in braccio ed a pochi metri da lei un uomo in palese stato di agitazione.
L’uomo, che consegnava spontaneamente un coltello da cucina - risultato poi compatibile con la ferita riportata dalla vittima - e che veniva compiutamente identificato nel ricercato, veniva condotto presso la Caserma dell’Arma.
Avuto contezza del rintraccio del sospettato, gli investigatori della Squadra Mobile e del NORM CC, coordinati dal Magistrato di turno esterno della locale Procura della Repubblica, avviavano un’attività investigativa finalizzata alla ricostruzione dei fatti occorsi ed all’acquisizione di elementi utili a riscontrare l’ipotizzata responsabilità del soggetto per l’omicidio avvenuto appena 40 minuti prima. Contestualmente, personale del locale Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica procedeva al sopralluogo tecnico sul posto e, su disposizione del Sostituto Procuratore titolare dell’indagine, interveniva, altresì, il medico legale per gli opportuni accertamenti.
Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Parma, nell’immediatezza, procedevano all’escussione delle numerose persone che avevano assistito ai fatti avvenuti presso l’area di parcheggio sita in via Fontanini - tra cui vi erano sia familiari della vittima stessa, che cittadini residenti in zona - giungendo ad una ricostruzione dei fatti ed all’acquisizione di utili elementi indiziari a carico del sospettato, che subito apparivano conformi a quanto emerso dalle dichiarazioni rese dalla compagna del sospettato ai Carabinieri del NORM della Compagnia CC di Parma ed altresì alle spontanee dichiarazioni ammissive che l’indiziato rilasciava agli stessi militari.
Nello specifico, si accertava che la compagna del presunto omicida, vittima di maltrattamenti da parte dell’uomo, da circa due giorni, unitamente alla figlia, aveva trovato rifugio presso l’abitazione della vittima e, nella sera del 5 luglio, approfittando dell’assenza di quest’ultimo, il 25enne moldavo, armato di coltello, aveva fatto irruzione in quella abitazione e aveva portato via i propri congiunti.
La vittima, appresa tale circostanza da una vicina di casa, si era posto alla ricerca dei tre e, dopo averli raggiunti nell’area di parcheggio in località Gaione, aveva affrontato l’uomo avendo drammaticamente la peggio.
All’esito della complessiva attività investigativa, il 25enne moldavo veniva tratto in arresto per il reato di omicidio doloso pluriaggravato.
La vicenda è ora al vaglio della Procura per le valutazioni in ordine alla complessiva posizione dell’indagato, nel frattempo associato presso la locale Casa Circondariale.