Mercoledì, 29 Giugno 2022 06:24

Altri disagi dal fronte detentivo di Parma In evidenza

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Poliziotti Penitenziari aggrediti da un detenuto in Media Sicurezza

Parma, 28 giugno 2022 - Gli Istituti Penitenziari di Parma tornano a balzare agli “onori” della cronaca per una violenta aggressione che alcuni Poliziotti avrebbero subito, nella serata di ieri 27/06/2022, da parte di un detenuto di origini magrebine, appartenente al circuito detentivo della Media Sicurezza. 

Nello specifico, sembrerebbe che tale detenuto, una volta uscito dalla propria camera di pernottamento, si sarebbe scagliato contro il personale di Polizia Penitenziaria ivi presente, per futili motivi (pretendeva che gli fosse somministrata della terapia aggiuntiva rispetto a quella prescrittagli dal personale sanitario).

Alla fine, ben sei Poliziotti Penitenziari sarebbero rimasti contusi, nel tentativo, per fortuna riuscito, di contenere l’aggressività del detenuto, tanto da essere costretti a raggiungere il pronto soccorso del nosocomio cittadino, dove venivano riconosciuti guaribili con prognosi che vanno dai 6 ai 10 gg, salvo la necessità, per un paio di loro, di ritornare in Ospedale per ulteriori accertamenti diagnostici.

Tali episodi continuano a verificarsi, a nostro avviso, a causa della discutibile organizzazione del lavoro dell’Istituto ducale, che non consente al personale di Polizia Penitenziaria di operare in condizioni, anche numeriche, ottimali, al cospetto di detenuti particolarmente facinorosi e violenti. A dimostrazione di ciò, vi sarebbe anche l’indebito ricorso alla sorveglianza a vista (che, al limite, andrebbe assicurata da personale sanitario e non certo di Polizia Penitenziaria) a cui sarebbe attualmente sottoposto un detenuto particolarmente problematico, il quale sarebbe solito lanciare, verso il malcapitato poliziotto impiegato in tale servizio (tra l’altro, della durata di otto ore e non sei, come previsto dalle vigenti norme contrattuali), alimenti e bevande (acqua, latte, ecc.) nonché materiale fecale e urina.

La misura è colma e questa O.S. non può che sollecitare chi di dovere all’adempimento dei propri obblighi di legge in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in divisa, ad oggi inevasi a causa di scelte organizzative assolutamente inadeguate ed incomprensibili.

La Segretaria Nazionale

As.P.Pe.

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