In concomitanza con la approvazione della direttiva del Copyright, lo scorso 26 marzo, è stata accolta anche la proposta di alienare l'ora legale come molti dei paesi del nord e dell'est europa avevano ormai da oltre un anno richiesto e come un sondaggio, promosso dalla Commissione Europea, con l'84% di favorevoli, aveva peraltro sostenuto.
Di LGC Parma 30 marzo 2019 - Dalle 2,0 di questa notte le lancette dell'orologio faranno un balzo in avanti di un'ora. Si dormirà un'ora in meno, è vero, ragion per cui in molti da anni protestano: il cambio dell'ora così repentino, anche se si tratta di una sola ora, potrebbe comportare rischi per la salute, insonnia e problemi cardiaci sono le conseguenze più temute.
Per questa ragione, già da alcuni anni, si è levato un fronte di protesta contro il cambio dell'ora che dal 2021 avrà una conseguenza definitiva: l'abolizione dell'ora legale o di quella solare.
Il Parlamento europeo, lo scorso 26 marzo, ha infatti approvato la risoluzione legislativa sull'abolizione dell'ora legale con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astensioni. Secondo la nuova norma, chi tra gli Stati europei deciderà di mantenere l'ora legale dovrebbe regolare gli orologi per l'ultima volta l'ultima domenica di marzo 2021, mentre quelli che preferiscono mantenere l'ora solare dovrebbero spostare gli orologi per l'ultima volta l'ultima domenica di ottobre 2021.
La possibilità di scegliere liberamente una delle due soluzioni potrebbe provocare una segmentazione dei fusi orari in Europa anche in senso latitudinale, potendo i Paesi del NORD preferire l'ora legale piuttosto che quella "civile o solare" o viceversa. Una libertà di opzione che potrebbe produrre ulteriori difficoltà al traffico merci e agli scambi in genere, ma non solo.
Con tutti i problemi che deve affrontare l'UE questo era il meno urgente, mentre si fa più urgente il cambio del "manico" e della "testa" di quest'Europa malandata.
Che sia comunque l'ultima volta per Junker presidente?
CURIOSITA'
L'ora legale venne istituita in Italia, per la prima volta, con il decreto legislativo 631 del 25 maggio 1916, la misura era destinata al risparmio energetico (carbone prevalentemente) per poterne maggiormente disporre a fini bellici.
Interrotto l'uso dell'ora legale a causa della seconda guerra mondiale venne definitivamente reintrodotta, per quattro mesi l'anno da fine maggio a fine settembre, nel 1965 e successivamente venne ampliato il periodo a sei mesi nel 1981 e infine, con l'omologazione europea, nel 1996 tutti i Paesi UE la adottarono nella configurazione attuale ovvero dall'ultima domenica di marzo sino all'ultima di ottobre.
Di LGC Parma 27 ottobre 2018 - Come è ormai consuetudine, questa notte, intorno alle 3, le lancette dovranno tornare un'ora indietro , per far tornare i nostri ritmi biologici alla normalità.
Ma è proprio su questo aspetto che si fa forte la proposta del nostro "Vate" UE Jean-Claude Juncker che vorrebbe abrogare l'ora solare e mantenere per sempre l'ora legale.
La proposta della Commissione prevede che i singoli Stati possano scegliere l'ora che preferiscono entro aprile del 2019. Chi intenderà applicare l'ora legale effettuerà l'ultimo cambio a fine marzo 2019, mentre per chi deciderà di adottare l'ora solare quello della notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre sarà l'ultimo spostamento di lancette. La proposta sarà discussa prima dagli altri organismi comunitari e poi eventualmente dai singoli Stati.
La possibilità di scegliere liberamente una delle due soluzioni potrebbe provocare una segmentazione dei fusi orari in Europa anche in senso latitudinale, potendo i Paesi del NORD preferire l'ora legale piuttosto che quella "civile o solare" o viceversa. Una libertà di opzione che potrebbe produrre ulteriori difficoltà al traffico merci e agli scambi in genere, ma non solo.
Con tutti i problemi che deve affrontare l'UE questo era il meno urgente, mentre si fa più urgente il cambio del "manico" e della "testa" di quest'Europa malandata.
Che sia l'ultima volta per Junker?