Un breve video ci ha svelato la nuova SF-24, subito in pista a Fiorano per un primo sgrossamento. Leclerc e Sainz, entrambi ad un bivio, ci credono. Ed è tempo di tornare al vertice.
di Matteo Landi
Un brevissimo video di presentazione, con qualche richiamo al passato glorioso, e poi subito in pista a Fiorano per un breve shakedown. Un lancio tanto sobrio da ricordare quello della F2007, la vettura che consegnò a Maranello, ad oggi, l'ultimo titolo mondiale piloti, allora presentata fresca di montaggio con i copripance ancora installati. L'opposto, ad esempio, della sfarzosa presentazione 2020, avvenuta al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia, incipit di una delle peggiori stagioni del Cavallino Rampante. Contrariamente a quel che recita il proverbio, il buongiorno non sempre si vede dal mattino. La Ferrari ha scelto il basso profilo, senza grossi proclami, in pieno Vasseur-style, alla ricerca della concretezza. Non è tempo di annunci roboanti che creano false aspettative. La notizia che ha scosso il soporifero inverno della F1, quella del passaggio di Hamilton alla Ferrari riguarda il 2025, ma nel frattempo c'è da vivere un campionato con un Sainz che vorrà chiudere in bellezza la sua avventura in Rosso (seppur probabilmente meno incline al sacrificio..), e con un Leclerc alla ricerca della sua definitiva affermazione nel Circus, realizzabile con la conquista dell'iride, o almeno con una stagione di altissimo profilo. Sul talento dei piloti ci sono pochi dubbi, piuttosto è stata la squadra, negli anni, a non fornigli una vettura all'altezza delle loro aspettative. A Maranello adesso ci provano con una vettura dall'apparenza non rivoluzionaria, ma analizzandola in profondità rileva particolari assai interessanti. Innanzitutto, come dichiarato dal Technical Director Chassis & Aerodynamics Enrico Cardile la nuova SF-24 dovrà essere "robusta e sincera, che faccia in pista quello che vediamo in galleria del vento". Caratteristica non di poco conto, considerando i problemi che hanno afflitto le Rosse degli ultimi anni, bizzose e dal comportamento difficile da interpretare, proprio per una mancanza di corrispondenza fra i dati rilevati in galleria e quelli della pista. A livello aerodinamico la vettura riprende i concetti espressi da Red Bull sin dal cambio regolamentare del 2022. Il team condotto da Vasseur non ha fatto un copia-incolla delle soluzioni avversarie, bensì ha reinterpretato il concetto aerodinamico portato avanti negli ultimi anni prendendo spunto da quanto di buono mostrato dalla vettura campione del mondo. A tal proposito si nota all'ingresso delle pance laterali un "vassoio" in puro stile Red Bull, meno pronunciato rispetto a quello della Aston Martin 2024. Nella vista frontale infatti si scorge bene la bocca delle stesse pance, cosa che non accadeva alla Red Bull 2023, così come non accade alla già citata Aston Martin presentata lo scorso 12 febbraio. Il muso è piuttosto corto, tanto da non appoggiarsi sul profilo principale.
Sempre rossa ovviamente, con la bella scritta "Ferrari" che spadroneggia sull'alettone posteriore. Una lingua giallo-bianca attraversa longitudinalmente il posteriore della vettura ed una doppia striscia dello stesso colore accarezza la parte anteriore, subito davanti all'Halo. Un dettaglio che strizza l'occhio al passato, in ricordo di alcune Ferrari che hanno corso fra gli anni '60 e '70 ma anche della 499P che ha trionfato lo scorso anno a Le Mans. Se per vincere bastasse la bellezza questa Ferrari sarebbe già campione del mondo. Peccato che per trionfare serva altro. Ed infatti Leclerc si aspetta "un passo avanti". A Maranello sono convinti di essere intervenuti a dovere sui punti deboli che caratterizzavano la vettura 2023. Dovrà quindi essere una vettura capace di gestire al meglio le gomme, concretizzando in gara quanto di buono siamo ormai abituati a vedere sul giro secco. In Ferrari dal 2019 Leclerc ha totalizzato ben 23 pole position a fronte di "sole" 5 vittorie. Una discrepanza frutto non di demeriti del pilota, ma piuttosto di deficienze del mezzo che si è ritrovato fra le mani durante la sua permanenza presso la squadra più titolata del Circus.
La vettura ammirata oggi è una SF-24 che probabilmente cambierà veste in occasione dei pre-season test programmati in Bahrain fra il 21 ed il 23 del mese in corso, in preparazione del primo weekend agonistico, all'inizio di marzo, che avrà luogo sempre a Sakhir. Come abbiamo imparato dal recente passato il risultato delle prime gare sarà importante ma necessariamente non indicherà l'andamento del campionato più lungo della storia, articolato su 24 gran premi. Il compito della nuova vettura è arduo ma doveroso. Il Rosso è il colore dei sogni. La nuova creatura dovrà trasformarli in realtà, riportando al vertice il marchio del Cavallino Rampante.
Dopo le grandi notizie sul futuro meno prossimo è tempo di pensare al campionato che verrà. Dopo il dominio della scorsa stagione Verstappen dovrà difendere la corona dagli affamati avversari. Red Bull è ancora il riferimento. I temi di interesse sono tanti. Ecco la guida al Mondiale 2024
di Matteo Landi
Nessun grosso cambiamento regolamentare, nessun cambio di casacca. Uno dei più tranquilli inverni del Circus è stato svegliato da notizie roboanti, quella del rifiuto del Team Andretti e quella del passaggio di Hamilton in Ferrari, che non riguardano il prossimo futuro della categoria. Chi già pensa all'inglese in tuta Rossa dovrà mettersi per il momento il cuore in pace, nel mezzo avremo una stagione agonistica che merita di essere vissuta per molti motivi. Alcuni sono i soliti, speranze che assumono purtroppo le sembianze di un sogno, come il ritorno della Ferrari al titolo iridato. Va bene pensare ad un 2025 con la coppia Hamilton-Leclerc, ma intanto non sarebbe male smettere di sommare un altro anno ai già tanti anni di transizione vissuti dalla Scuderia di Maranello. L'attesa è essa stessa piacere, ma l'ultimo titolo piloti è datato 2007, l'ultimo costruttori 2008, non sarebbe male smettere di sognare e vedersi concretizzare il prima possibile il successo tanto atteso. Sarà l'anno dei separati in casa, da una parte Sainz sa che lascerà la Ferrari, dall'altra Hamilton la Mercedes. L'euforia degli ultimi giorni, data dal noto annuncio Hamilton-Ferrari, non deve però far dimenticare che sul trono da tre anni ci siede Max Verstappen, forte di una Red Bull che pare inarrestabile da quando ha vinto, in mezzo alle polemiche, il titolo piloti 2021. Red Bull, Mercedes e Ferrari, nell'immaginario collettivo sono i tre top team destinati a spartirsi le prime posizioni, ma non dobbiamo dimenticare l'ascesa fortissima di McLaren, lo scorso anno capace, dopo una partenza terribile, di vincere una gara sprint e di salire più volte sul podio. Percorso inverso rispetto a quello di Aston Martin, che quest'anno avrà probabilmente imparato dai propri errori. Ed inoltre, chi riuscirà di tanto in tanto ad uscire dalla pancia del gruppo, andando ad infastidire i top? Vediamo più nel dettaglio ambizioni e speranze di ogni team.
Red Bull: Max Verstappen-Sergio Perez
Nelle primissime gare della stagione 2023 Perez ha provato a rallentare l'avanzata di Verstappen, riuscendoci per poco. L'olandese ha cambiato marcia e dalla quinta gara della stagione ha inanellato 10 successivi consecutivi annientando le ambizioni di successo di tutti gli avversari ed involandosi verso il suo terzo titolo iridato consecutivo. L'armata Red Bull pare inarrestabile. Il suo dominio ricorda quello della Mercedes dell'inizio Era turbo-ibrida. Chi sperava che lo sviluppo rallentato dalle limitazioni regolamentari ad hoc, frutto dell'infrazione del budget cap, potesse frenare l'inventiva degli ingegneri di Adrian Newey è rimasto deluso. Lo stravolgimento regolamentare del 2022 ha prodotto diverse impostazioni aerodinamiche. Inizialmente quella Ferrari pareva la più corretta, ma alla lunga si è rivelata meno sviluppabile, mentre quella Red Bull diveniva, nel tempo, sempre più fonte di ispirazione per tutti. Fino al prossimo cambio di regolamenti, che avverrà nel 2026, Red Bull rimarrà il riferimento tecnico. Si spera, per lo show, che gli altri riescano però ad avvicinarsi. Proprio come, la stessa Red Bull, fece nei confronti di Mercedes, dopo anni di relativa stabilità regolamentare. La squadra con licenza austriaca presenterà la sua nuova creatura per ultima, il 15 febbraio.
Mercedes: Lewis Hamilton-George Russell
Il padre delle Mercedes dal concetto "zero pods" (vetture dalle pance laterali praticamente inesistenti), Mike Elliott, nell'ottobre 2023 si è congedato dai suoi colleghi di Brackley, dopo due anni di sconfitte (una sola vittoria di tappa). Quello che era il nuovo regolamento tecnico del 2022 ha fatto la sua vittima più illustre: la Mercedes pigliatutto dal 2014 al 2020 (e nel 2021 vincitrice fra i costruttori). Hamilton, come noto, andrà in Ferrari nel 2025. Non sappiamo come sarebbe andata se avesse vinto l'ottavo titolo nel 2021, o negli anni a seguire. Adesso in Mercedes vogliono tornare davanti a tutti. Non manca il budget, e neanche il know-how. Sarà per loro una stagione particolare, nel corso della quale probabilmente non si faranno troppo aiutare nello sviluppo dal loro Campione Hamilton, per non lasciare che possa portare in Ferrari troppe conoscenze, ma con lo stesso vorrebbero chiudere in bellezza. Il futuro sarà George Russell. Vediamo quanto il team si schiererà dalla sua parte, almeno in termini di scelte tecniche. Si preannuncia una stagione dalla gestione complessa, anche per gli equilibri interni della squadra. A San Valentino vedremo la vettura della stagione che scatterà fra meno di un mese.
Ferrari: Charles Leclerc-Carlos Sainz Jr.
In Ferrari vivranno una situazione simile a quella Mercedes, con l'aggravante che, se gli anglo-tedeschi potranno avvalersi dei servigi di un pilota comunque voglioso di chiudere in bellezza, a Maranello avranno accanto a Leclerc un pilota che difficilmente deciderà di farsi da parte, se per qualche motivo gli verrà chiesto. Sainz è un gentiluomo, si è sempre distinto per la sua grande professionalità, e quindi non dobbiamo dubitare della sua correttezza. Ma aspettarsi grossi sacrifici da parte sua è utopistico. Questa sarà la prima vera stagione della Ferrari di Vasseur. Se lo scorso anno il manager di Draveil ha preso per mano una squadra costruita da Binotto, con tutte le conseguenze del caso, adesso ha l'occasione di dirigere come, e chi vuole lui. Fuori David Sanchez, aerodinamico adesso in McLaren, fuori il Direttore Sportivo Laurent Mekies, adesso Team Principal dell'ex AlphaTauri, fuori dal team di F1, ma rimasto in Ferrari, lo stratega Iñaki Rueda. Adesso in plancia di comando si parla, Vasseur a parte, totalmente italiano con Enrico Cardile (Direttore Tecnico Telaio e Aerodinamica), Enrico Gualtieri (Direttore Tecnico Power Unit), Diego Ioverno (Direttore Sportivo). Si aspettano ancora i nomi grossi, e chissà che non arrivino "portati" da Hamilton nel 2025. Intanto a Maranello non possono pensare di disputare l'ennesima stagione di transizione. Lottare per il titolo contro una squadra solida e affermata come Red Bull, per questa Ferrari in fase di costruzione (ancora una volta), forse è troppo. Sognare tuttavia è lecito. L'obbligo è tornare a vincere più gare. Il tempo delle scuse è praticamente scaduto. C'è chi dice che il 13 porti sfortuna, speriamo di no: sarà il giorno di febbraio in cui verrà svelata la nuova Ferrari.
McLaren: Lando Norris-Oscar Piastri
Impressionante. La progressione McLaren durante la stagione 2023 è stata incredibile. Da Silverstone in poi la squadra ha cambiato passo, sono arrivati podii a valanga, e Piastri ha addirittura vinto una gara sprint. Andrea Stella da quando è Team Principal ha trasformato la squadra, gli ha donato tantissima energia ed un'organizzazione solida, ponendo obiettivi importanti ma realistici. Quarta al termine della scorsa stagione, ha tutte le carte in regola per infastidire Mercedes e Ferrari, e porsi come principale inseguitrice di Red Bull. Norris e Piastri si spingono a vicenda. Da una parte c'è un pilota con ormai una discreta esperienza, detentore del record del maggior numero di podii in F1 senza vittorie, e quindi affamatissimo. Dall'altra un Piastri, rookie nel 2023, che dopo un primissimo periodo di assestamento ha fatto vedere la sua classe. Si tratta di una delle coppie più forti del panorama F1. La power unit Mercedes è una garanzia, anche se adesso le prestazioni dei vari motoristi si sono piuttosto allineate. Il 14 febbraio verrà mostrata la nuova arma del team fondato da Bruce McLaren.
Aston Martin: Fernando Alonso-Lance Stroll
Una stagione partita alla grande, quella scorsa. Sei volte sul podio nelle prime otto gare con Alonso. Poi la stagione ha preso una piega sbagliata. Evoluzioni che non hanno funzionato, ed alla fine è arrivato un quinto posto fra i costruttori non del tutto soddisfacente. Le ambizioni di Lawrence Stroll, fondatore e genitore del pilota del team, Lance, sono importanti: lo ha ripetuto spesso, l'obiettivo è il mondiale. Lo diceva già nel 2021, ma indubbiamente l'anno in cui la squadra è sbocciata definitivamente è stato quello scorso. Ci sono i mezzi, ci sono le risorse, ci sono le persone giuste, come il progettista Luca Furbatto. Non sappiamo quanto sarà ancora lunga la carriera di Alonso, classe 1981, ma al momento la sua voglia e le sue ambizioni di successo rimangono intatte. Segnatevi il 12 febbraio, sarà interessante scoprire le forme della nuova creatura del team condotto da Mike Krack.
Alpine: Pierre Gasly-Esteban Ocon
Una coppia di piloti francesi che spesso ha rischiato di scoppiare. Un team ancora alla ricerca di un'identità. Catena di comando licenziata in tronco nel corso della passata stagione. Non tutto sta andando per il meglio per l'ex Renault. Le cose dovranno assolutamente cambiare. Fu Renault, ma è stata anche Lotus, Benetton ed infine Toleman. Se le prestazioni continueranno ad essere mediocri c'è da credere che cambierà ancora nome e proprietà. I piloti sono di primo livello, il budget c'è. Un vero progetto di squadra invece continua a mancare. Il 7 febbraio verrà mostrata la vettura che dovrà obbligatoriamente portare in alto, almeno a sprazzi, Gasly e Ocon.
Williams: Logan Sargeant-Alexander Albon
Segni di risveglio per la Williams, nel 2023 risalita dall'ultima piazza fra i costruttori alla settima. Lo scorso anno si sono viste buone prestazioni. Tuttavia chi si esalta per un settimo posto dovrebbe ricordarsi che stiamo parlando del team che ha in palmarès ben nove titoli costruttori. È il più vincente, dopo la Ferrari. Della squadra fondata da Frank Williams e Patrick Head è rimasto poco, ma il marchio Williams merita di tornare in alto, dove è stato per decenni, anche se l'ultimo titolo mondiale risale ormai al 1997. James Vowles, ex stratega Mercedes al secondo anno a Grove in veste di Team Principal, sta rinnovando la squadra e creando un'organizzazione sempre più solida. Si vedrà quest'anno la prima impronta dell'arrivo di Pat Fry in qualità di Direttore Tecnico. La sua infinita esperienza - un passato importante nella McLaren di Hakkinen e Coulthard, meno fortunato in Ferrari e Renault/Alpine - sarà fondamentale per il processo di crescita del blasonato team inglese. Confermati i piloti Sargeant, il cui valore si spera sia rimasto inespresso, e Albon, risorsa fondamentale per questa squadra, prossima a presentare, il 5 febbraio, la nuova monoposto.
Visa Cash App RB F1 Team: Daniel Ricciardo-Yuki Tsunoda
Chiamatela se volete Racing Bulls. La denominazione completa dell'ex-AlphaTauri sarebbe Visa Cash App RB F1 Team, abbreviabile in VCARB. La squadra satellite Red Bull ha ora risorse fresche che le permetteranno di spendere di più, pur rimanendo nel budget cap. Franz Tost, storico Team Principal della compagine faentina, ha lasciato il suo ruolo all'ex Ferrari Laurent Mekies. Potrebbero aumentare le sinergie con Red Bull, per facilitare la crescita di una squadra che lo scorso anno ha chiuso dignitosamente un campionato iniziato in modo deludente. Ricciardo e Tsunoda sono ancora i piloti del team che fu Minardi. Il ritorno dell'australiano non ha ancora portato i risultati sperati; la squadra si aspetta da lui la grinta e la classe mostrate in Messico, quando si è qualificato in seconda fila, rendendosi autore di una gara solida conclusa in settima posizione. Unico suo lampo dal ritorno all'agonismo, a circa metà stagione. Certo l'infortunio rimediato in Olanda non ha permesso al pilota di Perth di togliersi la ruggine nei tempi che si era prefissato. Ci si aspetta tanto dal team con sede in Italia, soprattutto se lo aspetta "mamma" Red Bull. L'otto febbraio vedremo la nuova vettura.
Kick Sauber: Zhou Guanyu-Valtteri Bottas
Finito l'accordo con Alfa Romeo si volta pagina a Hinwil. In attesa della trasformazione in Audi, che avverrà nel 2026, il team elvetico vivrà un paio di stagioni di transizione. Lo farà forte della sponsorizzazione Kick.com, piattaforma di streaming, azienda collegata all'altro grande sponsor di Sauber, Stake, piattaforma di scommesse online. Cosa aspettarsi da Sauber? Nel 2024 dovrà almeno far meglio di quanto mostrato nel 2023, anno in cui è sprofondata al penultimo posto fra i costruttori, peggiorando non di poco quanto fatto nel 2022. Zhou ha probabilmente già mostrato il massimo che può fare: portare qualche punto alla causa. Da Bottas la squadra si aspetta molto di più. Un pilota che ha conosciuto il successo in Mercedes, ma a tratti adesso sembra appagato. O forse è il solito Bottas. Quello capace di qualche bel lampo, non un fulmine di guerra in tema di sorpassi, solido se sente l'appoggio del team. La squadra condotta dall'italiano Alessandro Alunni Bravi svelerà la prima "Kick Sauber" il 5 febbraio.
Haas: Kevin Magnussen-Nico Hülkenberg
Divenuto una star grazie a Netflix, Günther Steiner vanta un prestigioso passato nei rally. Nato a Merano, ha un'esperienza nelle corse veramente trasversale. Anche Nascar oltre a F1, dove oramai era Team Principal in Haas dai tempi dell'ingresso del team nel Circus, anno 2016. Famoso per le sue sfuriate ma anche per le sue capacità manageriali, ha vissuto delle ultime stagioni difficili. Il 2021 è stato un anno, con i giovani Nikita Mazepin e Mick Schumacher, da zero punti, in un campionato in cui Haas ha schierato una vettura datata e lenta. Nel 2022 la squadra si rinviene, con Schumacher e l'esperto Magnussen, ma l'ottavo posto finale è comunque lontano dal quinto posto del 2018, anno in cui si pensava che il team statunitense fosse definitivamente sbocciato. Steiner bisticcia con Schumacher, decide di appiedarlo, e porta in squadra il veterano Hülkenberg, ma la squadra sprofonda di nuovo ed è ultima in classifica. Gene Haas ne ha abbastanza e così terminata l'ennesima stagione deludente licenzia in tronco Steiner, affidando la redini a Ayao Komatsu, ingegnere giapponese dallo stile ben diverso da quello del predecessore. Adesso per Haas è tutto da rifare ma era inevitabilmente arrivato il tempo di dare una scossa. La presentazione della vettura c'è già stata, ma in realtà si è trattato di un render per mostrare, sostanzialmente, la nuova colorazione. Sarà durissima per la scuderia americana. Per adesso han prenotato le ultime posizioni, in attesa di una probabile ristrutturazione aziendale.
Dieci squadre, venti piloti, e la stagione più lunga della storia con i suoi 24 weekend di gara. La prima si correrà il 2 marzo in Bahrain, di sabato, come la seconda, una settimana più tardi in Arabia Saudita, in rispetto dell'inizio del Ramadan. Un campionato che terminerà a dicembre, ad Abu Dhabi. Ferrari, Mercedes, McLaren ed Aston Martin, proveranno ad infastidire Red Bull, ancora incredibilmente affamata, guidata dal top driver tre volte iridato Verstappen. Ed attenzione agli outsider.
La vittima è Fortunato Petrucci che ieri sera attorno alle 19.30 si è scontrato con un Fiat Doblò con a bordo due lavorator. Ferita la 18 enne che era in macchina con lui e gli occupanti dell’altra auto.
AUDITORIUM ENZO FERRARI DI MARANELLO
Al via la stagione 2022/2023 con lo spettacolo di graphic novel theatre
“L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi”
co-prodotto da Società per Attori e Accademia Perduta/Romagna Teatri in collaborazione con Lucca Comics & Games
Mercoledì 30 novembre 2022, ore 21
In collaborazione con l’Amministrazione comunale, dal 30 novembre 2022 al 14 marzo 2023 sul palcoscenico dell’Auditorium ritornano la prosa, la musica e la danza con noti protagonisti della scena italiana, quali: Andrea Pennacchi, Chiara Francini e Alessandro Federico.
In cartellone anche la danza contemporanea con Artemis Danza e la musica con l’orchestra di Riccardo Tesi. Dal 28 ottobre al via la campagna abbonamenti