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Cinzia Rubertelli ringrazia inquirenti e forze dell’ordine, ma pone l’accento sul mancato contrasto della politica. 

 

Reggio Emilia, 15 aprile 2014 -

Il comunicato stampa di Cinzia Rubertelli candidata sindaco dell'alleanza civica Grande Reggio – Progetto Reggio sulle recenti operazioni antimafia e le proposte per il contrasto della criminalità organizzata da parte dell'amministrazione comunale -

 

“Dobbiamo complimentarci con gli inquirenti e le forze dell’ordine per le recenti retate e i sequestri che hanno colpito forti interessi della ‘ndrangheta sul nostro territorio. Dobbiamo però interrogarci, ora più che mai, sul perché in tanti anni non ci si è accorti delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel reggiano. 

La politica locale in questi ultimi tempi non è mai riuscita a dare vere rassicurazioni contro questo pericoloso fenomeno: la sinistra per lungo tempo ha minimizzato il pericolo appellandosi a fantomatici “anticorpi”, a destra invece, in tema di interdittive, non c’è stata una presa di posizione chiara. Chi con la propria inerzia ci ha fatto arrivare a questo punto non può atteggiarsi con credibilità a difensore della legalità.

 

La nostra alleanza civica sulla lotta alla criminalità organizzata ha invece da tempo le idee chiare. Sarà necessario sgombrare qualsiasi ambiguità sugli appalti pubblici, regolandoli in modo cristallino in modo che sia sempre trasparente soprattutto la situazione dei subappalti, anche per quanto riguarda le società partecipate. Anche sul controllo del territorio e dell’urbanistica la sorveglianza deve essere incessante, perché vicende come quelle dell’ex segretario provinciale del Pd, a Fabbrico, non si devono ripetere mai più.

 

Poi c'è un discorso relativo alle condizioni di concorrenza sleale che i capitali della criminalità organizzata generano in un sistema economico già duramente provato. L'amministrazione comunale dovrà essere capofila di un progetto di collaborazione tra le banche del territorio e gli altri attori del mondo economico, per la creazione di un borsino degli investimenti locali. Pensiamo a conti deposito specifici per una raccolta di capitali dedicati esclusivamente al reinvestimento sul territorio. In questo modo si favorirebbe l’erogazione di finanziamenti ad aziende reggiane sane, che si impegnano a loro volta ad investire in loco i capitali e quindi ad immetterli nell’economica locale”.

 

(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)

 

Il decreto è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Taranto e i beni sono riconducibili ad un imprenditore di origine pugliese - 

 
 
Modena, 2 aprile 2014 -
 
La Dia di Bologna, Direzione investigativa antimafia, ha eseguito ieri un decreto di sequestro per beni mobili e immobili del valore di oltre 5 milioni di euro. Il decreto è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Taranto e i beni sono riconducibili ad un imprenditore di origine pugliese, pregiudicato e residente nel Modenese. 
 
Il comunicato della Regione -

“È un altro segnale forte contro le mafie che arriva nella nostra regione, una conferma del fatto che qui nessuno resta a guardare inerme di fronte all’infiltrazione criminale in una società ricca e quindi appetibile per i capitali sporchi”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, dopo l’operazione della Direzione investigativa antimafia (Dia) di Bologna che ieri mattina ha predisposto il sequestro di beni per un valore di oltre 5 milioni di euro riconducibili a un imprenditore 48enne, pregiudicato, di origine pugliese, residente in provincia di Modena.

“Come Assemblea legislativa e come Regione- prosegue Costi- abbiamo approvato le leggi per prevenire il radicamento delle mafie e per la promozione della cultura della legalità, coinvolgiamo decine di migliaia di giovani e studenti in progetti sui diritti e, appunto, la legalità, ma come ho affermato pochi giorni fa in occasione della Giornata dedicata alle vittime delle mafie, è fondamentale che il fronte sia unico, che siano insieme istituzioni, magistratura, forze dell’ordine e cittadini e che il nostro lavoro di legislatori si saldi con un forte lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, soggetti che soprattutto oggi voglio tornare a ringraziare. Ognuno faccia la sua parte e ognuno si senta parte di un insieme, di uno Stato che non può permettersi di arretrare. E non dimentichiamo i sindaci, vere e proprie sentinelle sui territori, i primi a dover interpretare i segnali della presenza mafiosa: noi siamo con loro”.

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

In occasione della diciannovesima “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno” in ricordo delle vittime di tutte le mafie, l’Associazione “Libera”, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Correggio ha promosso una serie di iniziative, che hanno avuto inizio l’8 marzo scorso, dedicate alla sensibilizzazione culturale sul fenomeno della criminalità organizzata, rivolte alla cittadinanza ed anche alla popolazione scolastica. 

Correggio, 21 marzo 2014 -

In particolare, nell’ambito del calendario fitto di appuntamenti ed in chiusura, l’Amministrazione comunale di Correggio, d’intesa con “Libera”, ha ritenuto di organizzare per domani 22 marzo una apposita manifestazione che vuole testimoniare il massimo impegno civile ed istituzionale  del territorio nelle  diffusione della cultura della legalità.

Alle ore 9, al Cine+ di Piazzale Finzi, sarà proiettato per gli studenti del Liceo Classico  “Rinaldo Corso”, del Convitto Nazionale “Rinaldo Corso” e dell’Istituto Tecnico “Luigi Einaudi” di Correggio il  film di Pierfrancesco Diliberto, detto “Pif”  “La mafia uccide solo d’estate”. La storia prende spunto dall'esperienza personale e civile di Pif e di molti altri cittadini palermitani che, come lui, hanno vissuto nella fase del c.d. stragismo,  in una città divisa tra la normalità degli eventi quotidiani e la violenza dei fatti di mafia.  Si è ritenuto che  Il significato ed il messaggio del film si attaglino pienamente all’obbiettivo di sensibilizzazione verso i giovani e gli studenti, per una presa di coscienza educativa  sui mali della società e per acquisire i necessari strumenti per potersene dissociare.  

 

Proprio per dare un seguito dialogativo e di riflessione sugli spunti della storia raccontata nel film, dopo la proiezione si terrà sempre nei locali del cinema un  dibattito con la partecipazione del  Viceprefetto vicario, Commissario straordinario del Comune di Correggio, Adriana Cogode,  del Prefetto di Reggio Emilia Antonella De Miro, del  Gen. Cosimo Basile, fratello dell’Ufficiale dei Carabinieri Emanuele Basile, assassinato da Cosa Nostra nel 1988, di Margherita Asta, figlia di Barbara Rizzo e sorella dei due gemellini Salvatore e Giuseppe Asta trucidati barbaramente il 2 aprile 1985 in un agguato mafioso nei confronti del giudice Palermo, Referente del coordinamento dei familiari delle vittime di mafia,   del Direttore del Consorzio Sviluppo e Legalità di San Giuseppe Jato (PA) Lucio Guarino, e del   Dott. Claudio Bergianti, Dirigente tecnico dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna.

 

Gli interventi del Gen. Cosimo Basile e di Margherita Asta testimonieranno  il dramma di chi ha visto i propri cari falciati dalla brutale violenza della criminalità organizzata e la presenza dei rappresentanti istituzionali in ambito governativo e scolastico, quali il Prefetto De Miro ed il dott. Bergianti. richiamerà l’impegno e l’attenzione dello Stato nel contrasto alle attività illecite. Infine, il dott. Lucio Guarino esprimerà il senso della reazione della società civile insieme alle istituzioni nella riscossa verso il recupero dei valori della legalità. 

 

Dopo il dibattito, le autorità si porteranno al  parco di via Mandriolo Superiore per inaugurare la intitolazione del sito  alla memoria di Barbara Rizzo e dei suoi figli Salvatore e Giuseppe Asta, vittime innocenti della Mafia, con la seguente motivazione: “destinata a perpetuare, peraltro nell’appropriato contesto di un giardino pubblico adibito principalmente alla ricreazione delle famiglie e al gioco dei bambini, il ricordo di Barbara Rizzo e dei suoi figli gemelli Salvatore e Giuseppe, di sei anni, uccisi durante un attentato dinamitardo nei confronti del giudice Carlo Palermo, vittime innocenti e inconsapevoli della criminalità organizzata e per questo divenute simbolo della vita e dell’amore in antitesi ai disvalori della inumanità e della cieca ferocia di cui è portatrice la mafia”. 

 

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il presidio locale di “Libera”, con il contributo di Coop Nordest e la collaborazione del circolo cinematografico “Cinecomio”.

Di seguito, il testo riportato nella delibera del Commissario straordinario in qualità di Giunta comunale e trascritto nell’apposito cartello collocato nel parco di via Mandriolo a Correggio:

 

“PER NON DIMENTICARE.

Erano le otto di mattina del 2 aprile del 1985, a Pizzolungo, vicino a Trapani, quando la casa di Margherita Asta, che all’epoca aveva 10 anni, veniva invasa dall’allegra confusione di Salvatore e Giuseppe, fratellini gemelli di Margherita, sei anni. Margherita rischia di far tardi a scuola, così accetta il passaggio di una vicina. I gemelli escono invece con l’utilitaria della mamma Barbara. Sono da poco passate le otto e mezza quando le auto del magistrato Carlo Palermo e della sua scorta sfrecciano per il rettilineo di Pizzolungo. 

Il magistrato è nella città siciliana da cinquanta giorni e ha già collezionato una serie di minacce. Gli agenti della scorta sono nervosi, non possono rallentare e quella utilitaria con una donna e due bambini seduti dietro va troppo piano. La sorpassano. Parcheggiata sul ciglio della strada c’è una Golf con venti chili di tritolo nel bagagliaio. Qualcuno preme il tasto di un telecomando. È l’inferno. La macchina della famiglia Asta viene investita in pieno, fa da scudo all’auto che porta il magistrato, che si salva: di Barbara Asta e dei piccoli Giuseppe e Salvatore, invece, restano solo frammenti. Una macchia rossa al quarto piano di un palazzo, pezzi di corpi sparsi.”

 

L'iniziativa organizzata da Comune di Reggio e associazione Papa Giovanni XXIII prevede anche un incontro in Sala del Tricolore tra istituzioni e studenti e un laboratorio creativo in piazza Prampolini -

 

Reggio Emilia, 20 marzo 2014 - di Ivan Rocchi


Educare alla legalità e coinvolgere le giovani generazioni nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno mafioso. Insomma, insegnare ad andare "A testa alta". E' questo il tema della terza edizione della Rassegna della Legalità, che si terrà domani 21 marzo in occasione della Giornata della Memoria e dell'Impegno. La manifestazione è organizzata dal Comune di Reggio Emilia e dall'associazione Papa Giovanni XXIII.
La mattinata avrà come protagoniste le scuole per un dibattito sul tema. A partire dalle ore 9.00, il sindaco vicario Ugo Ferrari, la presidente della provincia Sonia Masini e il prefetto Antonella De Miro accoglieranno in Sala del Tricolore le scuole che nell'anno scolastico 2013-14 hanno partecipato ai percorsi di informazione e sensibilizzazione alla cultura della legalità e dell'antimafia. Gli studenti degli istituti superiori Levi-Scaruffi-Tricolore e Matilde di Canossa e della scuola secondaria di secondo grado Leonardo Da Vinci presenteranno le loro esperienze. Coordinano Elia Minari, del giornale studentesco Corto Circuito, e Marco Battini, dell'associazione Papa Giovanni XXIII.
Al pomeriggio la rassegna prosegue in piazza Prampolini con i suoni, i colori e le parole della legalità: laboratori creativi a cielo aperto e a testa alta che comprenderanno momenti di animazione musicale, i lenzuoli della legalità, i video di Corto Circuito e i banchetti informativi di Negozio etico e Luoghi di prevenzione. La partecipazione a queste attività, libera e gratuita, sarà curata dagli operatori dell'associazione Papa Giovanni XXIII e dell'associazione Giro del cielo.
La giornata culminerà con un corteo per le strade del centro durante il quale saranno letti i nomi delle vittime di mafia. Organizzato dal coordinamento provinciale di Libera per sensibilizzare e coinvolgere tutta la città sul tema della legalità e dell'impegno per il contrasto delle mafie, il corteo partirà alle 18.30 da via IV novembre (zona stazione) davanti al Negozio etico. Nel suo percorso passerà dal Centro di documentazione sulle Mafie di via Filippo Re, dove saranno inaugurati i murales della legalità realizzati a cura di Net/Officina Educativa, e terminerà in piazza Martiri del 7 luglio.
"Si tratta di una rassegna che contribuisce alla 'manutenzione' dello stato di diritto - ha detto oggi l'assessore comunale alla Cura della comunità Natalia Maramotti illustrando l'iniziativa -: la legalità è la base di un sistema di regole che servono per la convivenza, siano esse scritte o legate ad abitudini, e sono tese al bene comune. Non è un tema solo di democrazia, ma anche di economia, perché l'illegalità si manifesta in diverse forme e il nostro paese è in difficoltà anche a causa di un'economia parallela criminale. Per questo occorre tenere alta la guardia e fare prevenzione, anche con un'iniziativa come quella di domani".

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
Non si è fatta attendere la risposta di Stefano Landi, presidente della Camera di Commercio, all'appello lanciato dal coordinamento provinciale di Libera proprio all'Ente Camerale in materia di contrasto alla criminalità organizzata.

Reggio Emilia, 10 febbraio 2014

"Considero quello di Libera – sottolinea Landi - come un invito e non come una preoccupazione, che non avrebbe ragione d'essere". "L'impegno della Camera di Commercio – prosegue il presidente – non è mai stato in discussione e non verrà meno, a maggior ragione in una stagione in cui la crisi economica che investe imprese e famiglie rischia di aumentare l'esposizione dei soggetti più deboli nei confronti di fenomeni come l'usura e l'estorsione e, contemporaneamente, di far sì che venga minimizzato il problema della criminalità organizzata a fronte di tante altre emergenze economiche e sociali che investono il territorio".

"Nel rispetto del ruolo dei diversi soggetti chiamati in causa sia per la diffusione della cultura della legalità, sia per la messa in atto di forti misure di contrasto e repressione – prosegue Landi – la Camera di Commercio proseguirà le azioni avviate e, in un rapporto di stretta collaborazione con le istituzioni e con le realtà più attive in campo sociale e culturale, è pronta a rafforzare il proprio impegno su azioni condivise che si orientino al sostegno degli imprenditori e alla sicurezza e all'informazione dei cittadini, ben consapevole che il crimine è nemico dell'economia quanto della convivenza civile".

"I binari lungo i quali si è sviluppato il lavoro di questi anni, e del quale tutti siamo grati a Enrico Bini e a tutti gli amministratori che hanno guidato la Camera di Commercio – prosegue Stefano Landi – sono proprio questi: informazione e formazione degli imprenditori soprattutto nei settori più esposti al fenomeno delle infiltrazioni criminali, monitoraggio e mappatura delle attività illegali, sostegno diretto ai singoli imprenditori minacciati dalla criminalità".

"Su questi terreni – conclude Landi – proseguirà il nostro impegno, ed in quest'ambito non abbiamo alcun dubbio anche sull'opportunità – che renderemo esplicita, a giorni, anche nel Consiglio regionale di Unioncamere - del rilancio della collaborazione tra sistema camerale e Libera, che affianca il lavoro degli operatori e dei dirigenti camerali nella gestione di quello sportello per la legalità che la Camera di Commercio di Reggio Emilia – fra le prime in Italia – ha creato per assicurare un sostegno individuale e riservato agli imprenditori colpiti dalla criminalità, con ripercussioni gravi che non si limitano esclusivamente all'ambito economico".

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio RE)
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