Il disagio giovanile si manifesta in varie forme: isolamento sociale, allontanamento scolastico, cyberbullismo e problemi di identità. Queste difficoltà sono spesso aggravate da paure comuni come l'esclusione dal gruppo, il timore di fallire o di deludere gli altri.
La pandemia ha sicuramente contribuito a questo malessere, forzando un isolamento che ha compromesso le relazioni sociali cruciali per lo sviluppo. Inoltre, le dinamiche familiari complesse possono incidere sulla stabilità emotiva dei giovani.
Nonostante queste sfide, molti giovani continuano a valorizzare aspetti importanti della vita come la famiglia, l'amicizia, le passioni e le aspirazioni professionali. Il loro modo di comunicare e di trascorrere il tempo libero è cambiato, con una forte presenza dei social media e delle attività digitali.
È vero che alcuni giovani sembrano mancare di obiettivi chiari o di impegno verso ideali stabili. Tuttavia, questa percezione potrebbe essere il risultato di una società in rapido cambiamento piuttosto che un difetto intrinseco della gioventù.
Il ruolo degli adulti è cruciale in questo contesto. Molti dei problemi attribuiti ai giovani potrebbero essere il risultato di una mancanza di guida e supporto adeguati da parte degli adulti nelle loro vite.
È fondamentale credere nel potenziale dei giovani, riconoscendo che molti di loro sono responsabili e gentili, anche se alcuni possono sembrare svogliati o disinteressati. Come suggerito dalla canzone di Luis Miguel, "Noi siamo il fuoco sotto la cenere" c'è un potenziale nascosto che attende di emergere.
Per aiutare i giovani a ritrovare il coraggio di vivere e il sorriso, è necessario un approccio che combini comprensione, supporto e opportunità di crescita. Solo così potremo vedere emergere una nuova generazione pronta ad affrontare le sfide del futuro con fiducia e determinazione.