Chi non conosce lo sfrenato ballo del can can? Forse non tutti sanno che è tratto dall'operetta “Orfeo all'inferno” di Jacques Offenbach, andata in scena nel soleggiato pomeriggio di domenica scorsa al Teatro Magnani di Fidenza (PR), parte del calendario della stagione lirico-concertistica 2023/24.
Rappresentata per la prima volta a Parigi nel 1858, è una parodia comica, lirica e musicale della società e del potere del Secondo Impero, in cui l'autore intercala una recitazione leggera ed ironica al ritmo travolgente del galop infernale, con le ballerine schierate in fila che alzano le gambe. Uno “scandalo” per l'epoca che ancora oggi entusiasma gli spettatori.
I protagonisti mitologici Orfeo ed Euridice, coppia annoiata ed infedele, sempre affiancati dall'Opinione pubblica, che professa i troppo dimenticati "sani principi" - magistralmente interpretata da Silvia Felisetti - diventano bersaglio di Plutone e Giove che, in peripezie tra regno infernale ed Ade, grazie ad una scenografia colorata e coinvolgente, assorbono l'attenzione del numeroso pubblico in sala, per tutta la durata dello spettacolo.
I due atti, di cui il secondo particolarmente avvincente, sono frequentemente inframezzati dalla musica del violino di Orfeo - doppiato da una brava violinista dell'orchestra Cantieri d'Arte - e dai celebri can can del corpo di ballo Novecento.
Alla fine calorosi applausi sono stati rivolti sia alla simpatia degli interpreti, che alla bravura dei musicisti e dei ballerini, per un allestimento – con coreografie di Salvatore Loritto, scene e costumi di Artemio Cabassi - che è certamente piaciuto a tutti.