Mercoledì, 20 Novembre 2019 18:06

Bambù, cotone, juta, alternative naturali per sostituire la plastica In evidenza

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La problematica degli imballaggi in plastica sta avendo grande risonanza negli ultimi tempi. Da un lato è ormai reale la necessità di limitare l’utilizzo di packaging superfluo, ove possibile. Dall’altro lato esistono una serie di prodotti per i quali la confezione in plastica è necessaria, in quanto ha reso possibile il loro ingresso nella grande distribuzione. Non tutti i prodotti oggi disponibili possono essere venduti sfusi, a volte è anche una questione di igiene. Nascono per questo nuovi modi di confezionare alimenti e prodotti di vario genere, non solo per quanto riguarda il packaging sul punto vendita, ma anche per la conservazione in casa.


Sacchetti in materiali alternativi
Oggi li chiamiamo alternativi, nel senso che li si può utilizzare al posto della plastica, ma non sempre questi materiali sono del tutto nuovi. Ad esempio i sacchetti di juta per packaging proposti dal sacchettificio Sacchetti di Tessuto sono disponibili in varie dimensioni e forme, in modo da rispondere senza problemi a qualsiasi tipo di richiesta. Non solo la juta è un materiale completamente riciclabile, ma anche biocompatibile, visto che si tratta di una materia prima di origine vegetale, con sviluppo ecosostenibile. La juta è poi anche piacevole e igienica, con questo tessuto si confezionano sacchetti per legumi e verdure, così come simpatici accessori per la casa. Durevoli nel tempo, si possono anche riutilizzare; modificando la consistenza del tessuto nascono poi anche imbottiture e contenitori antiurto, oltre agli innovativi sacchetti in juta con isolante termico.


Il bambù
La novità degli ultimi anni è il bambù. Anche in questo caso stiamo parlando di una novità solo per quanto riguarda gli ambiti di utilizzo, in quanto questa pianta è coltivata dall’uomo da millenni, che poi la usa per scopi vari. La praticità e l’eco compatibilità del bambù sta nel fatto che lo sviluppo annuo di una singola pianta è enorme, oltre a non necessitare di pesticidi o concimi. Inoltre il bambù si sviluppa anche in terreni considerati difficili, sopportando la presenza di acqua così come la siccità. Ciò che di rivoluzionario è oggi presente nel bambù è il campo di utilizzo, ampissimo. Con il bambù si produce una fibra adatta a confezionare qualsiasi tipo di tessuto; ma la parte legnosa dei fusti si può anche usare per l’edilizia o per costruire accessori da cucina, dai cucchiai in legno fino alle lastre di parquet.


Perché adottare un packaging innovativo
Oggi sempre più aziende si stanno muovendo verso l’utilizzo di packaging innovativo ed ecocompatibile. Che non sia di mera plastica, quella che impiega centinaia di anni per decomporsi. Si tratta anche di rispondere alle esigenze della clientela, che desidera limitare la produzione di rifiuti, seppur riciclabili come avviene con la plastica. I nuovi materiali permettono di limitare l’utilizzo di confezioni mono uso, infatti i sacchetti in tessuto sono riutilizzabili e lavabili praticamente all’infinito. Sono inoltre versatili, oggi con i nuovi materiali si prepara anche packaging ecologico per cosmetici, come ad esempio quello che ci propone il sacchettificio Sacchetti in Tessuto. Poter proporre alla clientela un’alternativa ecocompatibile alla plastica diviene in certi casi anche una mossa adatta a favorire lo sviluppo di una migliore reputazione nei confronti dei consumatori.


Il problema plastica
In molte città italiane oggi la plastica viene raccolta in modo differenziato. Il passaggio però dalle abitazioni al riciclo non è così sicuro, anzi sono molti i materiali plastici che purtroppo ancora oggi finiscono nell’ambiente. Oltre agli imballaggi, alle bottiglie, ai film plastici ci sono anche microplastiche invisibili a occhio nudo. Stiamo parlando di una vera e propria emergenza, che potrebbe portare gli oceani a contenere più plastica che pesci. Solo un nuovo modo di concepire il packaging, che lo renda riutilizzabile, può fermare l’inquinamento dilagante da plastiche.

 

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