Verona Fiere

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URL del sito web: http://www.veronafiere.it/
Domenica, 28 Febbraio 2016 08:41

Canada loves italian wines

Oltre 300 i trader iscritti ai seminari via a Vancouver. Pronte a partire per Verona le delegazioni commerciali per il 50esimo Vinitaly. Per la prima volta Vinitaly International fa tappa in Canada al Vancouver International Wine Festival per due giorni di formazione sul vino italiano, sempre più richiesto dal mercato locale. Già selezionate da Vinitaly e Ice delegazioni di buyer canadesi per il 50° Vinitaly a Verona dal 10 al 13 aprile 2016

Verona, 24 febbraio 2016 – Sarà il Canada una delle nazioni target della 50ª edizione di Vinitaly e per la prima volta Vinitaly International fa tappa nel Paese (oggi e domani) al Vancouver International Wine Festival, dove sono stati organizzati tre Executive Wine della Vinitaly International Academy che valorizzano il grande patrimonio enologico italiano.
Coordinate dal direttore scientifico Ian D'Agata e riservate agli operatori specializzati, le iniziative educazionali della VIA in Canada, dedicate rispettivamente ai vini autoctoni bianchi, agli autoctoni rossi e al confronto fra grandi vini del nord e del sud Italia (vedi elenco sotto), vedono la partecipazione di oltre 300 trader e rappresentano l'evento di avvicinamento tra il Paese nordamericano e la cinquantesima edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile prossimi ( www.vinitaly.com).

I buyer provenienti dal Canada rappresentano già il 4% dei 55.000 visitatori esteri arrivati a Verona nel 2015, a conferma di un grande interesse per il vino italiano. Grazie alle attività di incoming realizzate tradizionalmente da Veronafiere, inoltre, ogni anno buyer selezionati partecipano agli incontri b2b di Taste and buy organizzati da Vinitaly con le aziende espositrici.

In aggiunta, quest'anno nell'ambito del Piano Straordinario per la promozione del Made in Italy promosso dal Mise, che di concerto con il Mipaaf ha individuato Vinitaly come fiera di riferimento per il comparto enologico, altre delegazioni commerciali dal Canada sono organizzate da Ice-Italian Trade Agency, attuatore del progetto. Questi buyer, reclutati in collaborazione con Vinitaly International, saranno impegnati in degustazioni guidate dedicate a Regioni e Consorzi di tutela sia presso gli stand istituzionali che nel nuovo spazio tasting di Ice.

Il Canada è un mercato a cui gli espositori di Vinitaly guardano con attenzione, lo hanno dichiarato nella customer satisfaction realizzata a conclusione di Vinitaly 2015. Nel Paese il consumo di vino aumenta a un ritmo accelerato rispetto al resto del mondo, tanto che tra il 2012 e il 2016 è previsto in crescita di oltre il 14%, cioè tre volte più della media globale e con un orientamento verso i prodotti premium.

Salgono anche i vini italiani, con un incremento del 2,5% in quantità per quasi 64,6 milioni di litri e del 9,2% in valore per un totale di oltre 276,2 milioni di euro nei primi 11 mesi del 2015. Tra i vini italiani, aumenta la richiesta di vini biologici e sostenibili e cresce il successo del Prosecco, ma sono Pinot Grigio, Sangiovese, Bardolino, Valpolicella, Barbera e i vini rossi in genere a rappresentare la zoccolo duro delle importazioni dall'Italia; bene anche i super premium come Brunello e Barolo.

VINI PRESENTATI AGLI EXECUTIVE SEMINAR
(programma su www.vinitalyinternational.com/sites/default/files/programma_vini_vancouver_en.pdf)

Italy's Indigenous Whites, con protagonisti Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG, Vespaiolo Breganze DOC, Ribolla Gialla Venezia Giulia IGT, Roero Arneis DOCG, Soave Classico DOC, Lugana Riserva DOC, Vermentino di Sardegna DOC, Pecorino IGP, Malvasia Isonzo DOC, Greco di Tufo DOCG, Moscato d'Asti DOCG e Passito di Pantelleria DOC.
Italy's Autochthonous Reds con focus su Lambrusco di Sorbara DOC, Grignolino d'Asti DOC, Rosato Veneto IGT, Nero D'Avola Terre Siciliane IGT, Pelaverga Colline Saluzzesi DOC, Ciliegiolo Maremma Toscana IGT, Chianti Rufina DOCG, Schioppettino Colli Orientali del Friuli DOC, Negroamaro Salento IGT, Pugnitello Toscana Rosso IGT, Montepulciano d'Abruzzo DOC, Barolo DOCG e Aglianico del Vulture DOC.

Italy's Great Wines: Evolution North to South che propone il confronto tra Trento DOC, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC, Friulano Colli Orientali del Friuli DOC, Lambrusco Sorbara DOC, Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG, Chianti Classico DOCG, Rosso del Veronese IGT, Brunello di Montalcino DOCG, Taurasi DOCG, Barolo DOCG e Isola dei Nuraghi IGT.

(Fiere Verona 24/2/2016)

Il numero di celiaci in Italia continua ad aumentare, un incremento di oltre il 15% in due anni, dal 2012 al 2014, secondo i dati del Ministero della salute. Gli italiani affetti da questa patologia autoimmune sono oltre 170 mila, soprattutto concentrati al nord.


Il dato non tiene conto della sensibilità e dell'intolleranza al glutine sviluppata da sempre più ampie fasce della popolazione e che portano disturbi di vario genere, spesso confusi con malattie dell'intestino, come il morbo di Crohn.

Oltre a preoccupare le autorità sanitarie nazionali, il boom dei celiaci ha interessato anche l'industria alimentare e la Grande Distribuzione. Grazie all'innovazione tecnologica sono stati sviluppati processi in grado di separare il glutine e quindi produrre cibi adatti ai celiaci. Un percorso a ritroso dopo che, negli anni 1950, proprio l'industria aveva stimolato il miglioramento genetico dei cereali, ma anche della soia, per l'ottenimento di farine ad alto tenore di questa proteina.

Se l'industria alimentare pensa a come eliminare il glutine in fase di preparazione del cibo, sempre più spesso gli artigiani del cibo italiani guardano al passato per produrre paste, farine e prodotti da forno naturalmente poveri di glutine. Tutto parte da scoperte archeologiche, come quella di un laboratorio del pane in Sardegna, risalente a 1300 anni prima di Cristo, scoperto presso la casa del nuraghe Arrubiu. Anche grazie a queste scoperte è stato possibile accertare che i grani antichi erano molto poveri di glutine. È partita così una corsa alla valorizzazione del nostro germoplasma cerealicolo.

Tra i grani oggi riscoperti vi sono il Senatore Cappelli, ma anche il Saragolla, la Tumminia, il Grano Monococco, il Gentil Rosso, la Verna, il Rieti. Questi grani hanno il vantaggio di avere un più equilibrato rapporto tra amido e proteine, tra cui il glutine. La pasta, il pane e i prodotti da forno ottenuti con tali farine spesso vantano caratteristiche di migliore digeribilità e anche assimilazione dei nutrienti rispetto ai prodotti standard, oltre che sapori, gusti e odori più complessi. Di fronte alla crescente attenzione all'alimentazione, industria e artigiani del gusto prendono strade diverse, la prima affidandosi all'innovazione di processo, i secondi riscoprendo virtù salutistiche che vengono dal passato.
[Fonte: Teatro Naturale per Sol&Agrifood]

Domenica, 21 Febbraio 2016 09:00

Il caffè piace e fa bene

Il caffè è sicuramente tra i piaceri irrinunciabili degli italiani, ma prima di essersi diffusa nel Vecchio Continente, le proprietà del caffè erano ben note in Africa e nel Medio Oriente.


Già intorno al 1450, i mistici sufi dello Yemen sfruttavano le capacità eccitanti del caffè per tenersi svegli durante le veglie religiose notturne. Solo un secolo dopo gli europei descrissero la pianta, tra i primi un italiano, il botanico Prospero Alpini, nel suo libro De Medicina Aegyptiorum del 1591.

Da allora il caffè è diventato parte integrante della nostra cultura. Basti pensare che già verso il 1700 ogni città europea aveva almeno un caffè.
 Dopo aver effettuato qualche tentativo, l'Italia abbandonò presto le velleità di diventare produttrice di caffè, lasciando la coltivazione a Brasile, Colombia e Indonesia che ancor oggi rappresentano i maggiori produttori mondiali.

Oltre ad apprezzare aromi e profumi, magari di sapienti miscele tra le varie cultivar di caffè, questa bevanda è sempre più benvoluta per le sue virtù salutistiche. Sono molti gli studi clinici che dimostrano che un consumo moderato di caffè riduce il rischio di diabete e di cancro del colon, inoltre protegge dalle malattie gengivali e dentali e sarebbe utile anche per la vista.

La più recente ricerca sulle virtù salutistiche del caffè è dell'Università di Southampton in Inghilterra. I ricercatori inglesi hanno scoperto che il consumo di due tazze di caffè al giorno può prevenire l'insorgenza della cirrosi al fegato, anche del 44%. La cirrosi è la dodicesima causa principale di morte per malattia negli Stati Uniti.
[Fonte: Teatro Naturale per Sol&Agrifood]

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