CNA Modena

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Positiva l'attenzione dimostrata dal sindaco, ma non mancano i motivi di preoccupazione. La replica: investire senza far leva sulle imposte è possibile, inaccettabile e ingiustificato l'aumento della Tari -

Modena, 2 febbraio 2015 -

Nei giorni scorsi il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha risposto alle domande sottoposte da rete Imprese Italia dimostrando attenzione al rapporto con le Associazioni di rappresentanza delle imprese. Alcune risposte, però, non entrano nel merito delle questioni o lo fanno in modo distorto. E' il caso della prima domanda, rispetto alla quale è improprio confrontare la tassazione 2012 e quella attuale: troppo diverse sono le normative in questione. In ogni caso recenti indagini hanno evidenziato un aumento delle imposte sugli immobili produttivi, nel periodo 2011-2014, superiore al 24%.
Il sindaco, inoltre, giustifica gli aumenti impositivi annunciati con la necessità di finanziamento della spesa in investimenti. Secondo Rete Imprese sarebbe possibile attivare questi ultimi senza aumentare le tasse, ma ricorrendo all'indebitamento, previsto peraltro dal patto di stabilità, e mai a così buon mercato nella storia recente, e alla vendita di parte della partecipazione comunale in Farmacie Comunali spa, che non può certo definirsi strategica.

A proposito dell'aumento della Tari (3,7%), è inaccettabile che questo sia connesso all'aumentare dei crediti inesigibili. Piuttosto, va rimarcata l'assenza di un dettagliato piano economico-finanziario messo a punto dal gestore del servizio rifiuti, come prevedrebbe invece la legge. Ecco perché, in attesa di questo piano, si ritiene doveroso il congelamento di ogni ipotesi al rialzo della Tari.
Comprensibile, invece, l'invito alla riflessione in merito alla partecipazione del Comune in enti, fondazioni, società partecipate, riflessione rispetto alla quale le Associazioni richiedono un coinvolgimento per poter entrare nel merito delle scelte.
E' senz'altro positiva l'intenzione di elaborare il futuro PSC in ottica partecipativa. A questo proposito, Rete Imprese Italia invita sin d'ora a puntare sulla riqualificazione, rispetto alla quale il commercio di vicinato può rappresentare un elemento di qualità e rigenerazione urbana.
Positivo anche l'impegno a valutare l'esternalizzazione di servizi a gestione diretta, anche se occorre comprendere quali siano i servizi individuati e quando si pensa di procedere alla loro effettiva esternalizzazione attraverso procedura di evidenza pubblica. Così com'è necessario individuare quei servizi non essenziali destinati, come annunciato da Muzzarelli, alla soppressione sul medio periodo.

In ogni caso – conclude la nota di Rete Imprese Italiarimane la grande preoccupazione per le conseguenze negative di un rialzo della pressione tributaria locale pari a 9 milioni di euro ipotizzato dal sindaco, conseguenze depressive che potrebbero addirittura elidere gli effetti positivi del piano di investimenti comunali.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Lunedì, 02 Febbraio 2015 12:13

Modena - Settore costruzioni: crisi senza fine

In sette anni perso oltre il 35% del fatturato, ma mancano iniziative di sostegno al settore, penalizzato, al contrario, dalle nuove norme come
lo "split payment" -

Modena, 2 febbraio 2015 -

Nel giro di sette anni l'edilizia modenese ha lasciato sul campo il 35,5% del proprio fatturato. E se qualcuno pensa che la crisi sia finita, basta citare la flessione del 10,9% che il settore delle costruzioni ha segnato a giugno 2014 rispetto a dodici mesi prima, dati certificati dalla minuziosa analisi dell'indagine TrendER di CNA regionale.

"Un simile calo di fatturato ha una conseguenza diretta in termini di chiusure di aziende e perdita di occupazione. E anche se poi molti lavoratori tentano la carta dell'attività in proprio, il risultato netto di questo processo è il depauperamento della professione". E' un vero e proprio grido di allarme quello lanciato da Paolo Vincenzi, presidente di CNA Costruzioni Modena, per la crisi pluriennale che condiziona un settore che ha importanti ricadute su tutta l'economia. "Edilizia ferma significa anche un rallentamento degli investimenti nel settore e quindi conseguenze negative anche per l'industria estrattiva o la meccanica, tanto per fare un paio di esempi".
Come uscire da questa impasse? "Servono investimenti – continua Vincenzi – a cominciare dal settore pubblico. Pensiamo alla tutela del territorio, e noi sappiamo quali siano le implicazioni dell'assenza di manutenzione dei fiumi e delle montagne, ad esempio. Non meno importante è l'edilizia scolastica, e la riqualificazione delle città. Azioni per lee quali esistono anche risorse, la cui utilizzazione, però, è spesso ostacolata dalla burocrazia e da vincoli ispirati dalle norme per la finanza pubblica, come il patto di stabilità".

E' paradossale, secondo il presidente degli edili di CNA, chiedere ai cittadini e alle imprese di investire, quando al contrario le istituzioni sono le prime a tagliare. Si tratta di una linea di rigore a senso unico che non fa certo bene all'economia nel suo complesso e al settore costruzioni in particolare.
"Come se ciò non bastasse, le recenti norme introdotte dalla Finanziaria vanno a rendere sempre più difficile la vita delle imprese che, malgrado la crisi, in questi anni hanno resistito". E' il caso dello "split payment" e del "reverse charge", due norme che prevedono che l'azienda non riscuota l'iva dal cliente (il pubblico nel caso dello "split", il privato per ciò che riguarda il "reverse") ma che debba attendere il rimborso da parte dell'erario, se a credito.
"Ciò significa meno liquidità da parte delle imprese, e un livello di burocrazia ancora maggiore, per tutti gli adempimenti necessari al rimborso".
Una complicazione che si aggiunge al raddoppio, dal 4 all'8%, della ritenuta applicata sui bonifici bancari collegati alle operazioni di ristrutturazione ed efficientamento energetico delle abitazioni e degli immobili delle imprese, l'unica modalità di pagamento ammissibile per avere diritto alle relative detrazioni fiscali.

"La banca dati degli studi di settore dimostra che su 100 euro di ricavi il reddito per l'impresa è intorno ai 10 euro. Portare all'8% la ritenuta significa, per le imprese, anticipare l'80% di quest'ultima allo Stato. Reddito che dovrebbe servire, tra l'altro, a pagare i dipendenti ed i fornitori. L'effetto di questo provvedimento, dunque, potrebbe essere quello di costringere le imprese a presentarsi in banca per reperire la liquidità necessaria ad onorare i propri impegni, con le difficoltà ed i costi ben noti a tutti".
"Si tratta – conclude Vincenzi – di norme davvero inique, che vanno in direzione opposta al sostegno del settore, che, al contrario, avrebbe bisogno di misure fiscali agevolative, ad esempio a favore delle giovani coppie, e di un allentamento del patto di stabilità che favorisca la ripresa degli investimenti".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Dopo i sindaci del cratere, anche i Comuni di Modena e provincia aderiscono alla richiesta di proroga del versamento imposte. A Rete Imprese Italia anche l'appoggio, oltre che di Giancarlo Muzzarelli, del prefetto Michele di Bari e del presidente della Camera di Commercio Maurizio Torreggiani -

Modena, 30 gennaio 2015 -

Rete Imprese Italia, giovedì 29 gennaio, ha incontrato Prefetto, Presidente della Provincia e Presidente Camera di Commercio per avere un ulteriore appoggio istituzionale alla richiesta di una proroga di un anno del rimborso del finanziamento imposte ed una dilazione di quest'ultimo su cinque anni rispetto agli attuali due
Nicola Fabbri, vice presidente provinciale di CNA, dopo avere manifestato apprezzamento per il lavoro svolto dalle forze dell'ordine in occasione dell'operazione di contrasto alle infiltrazioni mafiose collegate anche con la ricostruzione post sisma, ha illustrato nel merito le ragioni della richiesta di spostamento, giustificata dal limitato numero di imprese (oggi fermo al 9%) che hanno ricevuto l'integrale versamento dei contributi per la ricostruzione. "Una situazione – ha commentato il portavoce di Rete Imprese – che rende pressoché impossibile, per la stragrande maggioranza di imprese, avere le risorse necessarie per restituire tasse e contributi sospesi per sedici mesi dopo il sisma".

Una richiesta che ha registrato subito l'adesione di Giancarlo Muzzarelli, in qualità di sindaco di Modena e presidente della Provincia, all'appello unitario già sottoscritto dai sindaci del cratere. A proposito dei tempi della ricostruzione, Muzzarelli ha poi ricordato il ruolo delle regole, da non confondersi con a burocrazia, nelle indagini rispetto alle infiltrazioni malavitose, sottolineando la portata del sistema "sfinge" in termini di trasparenza nell'erogazione di fondi pubblici.

Il Prefetto di Modena, Michele Di Bari, da parte sua ha elogiato il lavoro delle Associazioni imprenditoriali per l'importante ruolo di interfaccia fra i legittimi bisogni e problemi delle imprese e le istituzioni. Il Prefetto ha inoltre assicurato tutto l'appoggio necessario affinché le proposte avanzate possano trovare gli interlocutori giusti negli uffici dei Ministeri coinvolti e che avranno un ruolo decisivo nel dare il proprio assenso all'approvazione dei provvedimenti richiesti.

Anche il presidente della Camera di Commercio Torreggiani ha dichiarato pieno appoggio dell'ente camerale all'iniziativa di Rete Imprese Italia, sottolineando l'utilità del provvedimento richiesto per mantenere in vita le imprese e di conseguenza l'occupazione. Torreggiani, ripercorrendo la complessità del provvedimento approvato a fine 2012 per il rinvio delle imposte per le imprese colpite dal sisma, complessità dovuta anche alla particolare e delicata situazione finanziaria dello Stato Italiano, ha ribadito la necessità di una legge sulle nazionale calamità naturali proprio per non doverci mai più trovare nella situazione in cui ci si è trovato il nostro territorio dopo il terremoto.

Erio Luigi Munari, Presidente di Confartigianato Lapam, ha ribadito la necessità di un segnale urgente da parte della politica per dare speranza a migliaia di imprese che hanno investito risparmi di una vita per fare ripartire le proprie aziende e dare lavoro ai propri dipendenti, mentre Carlo Galassi, presidente di Confcommercio, ha sottolineato le difficoltà in cui operano tanti piccoli imprenditori dei Centri Storici, in larga parte ancora inagibili e alle prese con una drammatica crisi di liquidità. Daniele Cavazza, in rappresentanza di Confesercenti, ha sottolineato il rischio che le difficoltà delle imprese si traducano in azioni disperate come il ricorso all'usura, con immaginabili conseguenze sull'ulteriore possibile infiltrazione della criminalità organizzata che da sempre gestisce questo "mercato".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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