Comune di Parma

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Provincia di Parma

Sito Ufficiale: http://www.comune.palanzano.pr.it/

 

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Parma, 15 gennaio 2019 – La città di Parma ha presentato la sua candidatura alla federazione mondiale World Baseball Softball Confederation (WBSC) per ospitare i tornei internazionali di qualificazione di baseball per i continenti Europa ed Africa che permettono l'accesso alle XXII Olimpiadi di Tokyo 2020.

Tokyo rivedrà il baseball come disciplina olimpionica e ci sono grandi aspettative.

Una candidatura sfidante per Parma che si propone per accogliere un evento sportivo di grande portata e senza precedenti.

Se la scelta ricadrà sulla città sarà un'occasione unica: avremo la possibilità di ospitare le più importanti nazionali europee e la migliore africana che si avvicenderanno sul terreno di gioco per guadagnarsi la possibilità di qualificarsi e partecipare alle Olimpiadi. I posti sono solo sei in tutto il mondo.
Sarà una esperienza magica per atleti e spettatori che faranno tutto il possibile per farne parte. Se la scelta ricadrà su Parma l'intera città potrà promuovere la passione sportiva che la connota. L'evento si svolgerà nel mese di settembre.

 

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Questa mattina il sindaco Federico Pizzarotti e il direttore generale del Comune di Parma Marco Giorgi hanno dato il benvenuto, nella sala del Consiglio Comunale, ai 25 ragazzi che iniziano proprio oggi l'esperienza di Servizio Civile all'interno del Comune di Parma, prestando la loro opera in alcuni settori dell'Amministrazione.

Nell'augurare loro buon lavoro il Sindaco e il Direttore generale hanno auspicato che l'esperienza si possa rivelare positiva e fruttuosa per i ragazzi che potranno prendere contatto quotidianamente con la macchina comunale e le sue attività.

I progetti in cui si impegneranno i ragazzi sono tre: il progetto "Social Makers – Giovani protagonisti nella comunità", nell'ambito dell'area assistenza Minori, al quale sono destinati 15 giovani; il progetto "Volontariamente Con Te", nell'ambito dell'area assistenza disabili, del quale si occuperanno 4 ragazzi, e infine il progetto "Con Te, Con Voi, Conn-Essi - Conoscere, usare, educare nella rete", che vedrà 6 ragazzi dedicarsi a vari interventi sul territorio nell'ambito dell'area di educazione-promozione culturale.

Addio all’edificio universitario di via Kennedy, nell’ambito del progetto di riqualificazione dell’Ospedale Vecchio di Parma. 

Parma, 14 gennaio 2019 –

Entra nel vivo oggi, in via Kennedy, la demolizione delle Aule Rosse dell’Università di Parma. L’Ateneo, in un rapporto di dialogo costruttivo con il Comune di Parma, provvede a un intervento che riporta il fianco est dell’Ospedale Vecchio alla sua integrità originaria, valorizzandone gli aspetti architettonici e monumentali. 

Questa mattina si è svolta sul posto una conferenza stampa con sopralluogo, presenti il Sindaco Federico Pizzarotti, il Rettore Paolo Andrei, l'Assessore alla Pianificazione e Sviluppo del Territorio e delle Opere Pubbliche del Comune di Parma Michele Alinovi, il docente dell’Università di Parma Paolo Giandebiaggi, membro italiano nel Gruppo Architettura della Commissione Europea, tecnici dell’Ateneo e del Comune.

“Grazie a questo intervento si potrà procedere all'accantieramento del progetto di valorizzazione e riqualificazione della Grande Crociera dell’Ospedale Vecchio – ha spiegato l'Assessore alla Pianificazione e Sviluppo del Territorio e delle Opere Pubbliche del Comune di Parma, Michele Alinovi - obiettivo di Parma 2020 Capitale della Cultura e, successivamente, questo luogo ritrovato diventerà uno spazio pubblico libero e fruibile, che permetterà il collegamento prospettico e di percorsi tra Ospedale Vecchio e il Parco Ducale, con positive ricadute sul Quartiere Oltretorrente”. 

Si tratta, quindi, di un intervento fondamentale per dare seguito al progetto generale di riqualificazione dell’Ospedale Vecchio, quale Distretto della Memoria Sociale, Civile e Popolare

“L’Università ha risposto positivamente all’invito del Comune – ha commentato il Rettore Paolo Andrei - garantendo il proprio impegno in un’azione che, tra l’altro, porterà alla riqualificazione di un importante comparto dell’Oltretrorrente. Mi preme sottolineare che non si tratta solo di una demolizione, tra l’altro ai piedi di un bene architettonico storico, ma di un esempio virtuoso di rigenerazione urbana con attenzione all’ambiente e saldo positivo di suolo: l’Università interviene per demolire senza ricostruzione, anziché per costruire, restituendo suolo libero alla città, tra l’altro in pieno centro e in un’area che collega Parco Ducale e Ospedale Vecchio”.

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“Dire addio a queste aule dispiace perché qui c’è la storia di molti docenti e di molti studenti, ma la situazione dell’edificio era di fatto improrogabile. La nostra Area Edilizia sta seguendo i lavori in modo molto puntuale, anche perché non è una demolizione semplice”, ha spiegato Paolo Giandebiaggi, docente del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Ateneo, che ha aggiunto: “Questa è una vera operazione di desealing, cosa di cui tutti parlano ma che in realtà pochi fanno: si impiegano risorse non per costruire ma per demolire, per liberare suolo, per restituire territorio non coperto e non impermeabilizzato, e per smaltire i materiali”. 

Le Aule Rosse, parte integrante della memoria collettiva per ciò che hanno rappresentato per generazioni di studenti e docenti, sono state realizzate alle fine degli anni Sessanta a seguito di una convenzione del 1968 tra Comune e Università. Con quella convenzione il Comune di Parma acconsentiva, per far fronte alle esigenze della popolazione studentesca e in attesa della costruzione di un nuovo insediamento universitario, alla realizzazione provvisoria del complesso delle Aule Rosse di via Kennedy, “sostituite” in anni recenti dal nuovo Polo didattico di via Kennedy – vicolo Santa Maria inaugurato nel 2013.

Il progetto di demolizione, a cura dell’Ateneo, è iniziato a dicembre con l’allestimento del cantiere e continuato con la cosiddetta “scheletrizzazione” dell’edificio (disallestimento complessivo). Seguiranno la fase di bonifica e la demolizione del fabbricato e dell’impiantistica. L’ultima fase prevista, prima dello sgombero del cantiere, è quella di livellamento e riempimento dell’area con terreno vegetale. 

La demolizione del fabbricato e il ripristino dell’area dovrebbero chiudersi intorno alla metà di febbraio.

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