Parma, 10 aprile 2019 - Nelle scorse sere tra via Brescia e via Palermo, secondo le dichiarazioni di alcuni testimoni, sarebbero state avvistate sei o sette persone scendere dalle loro auto a fari spenti per commettere veri e propri atti barbarici, danneggiando, e non in modo lieve una decina di auto.
Un episodio che non può certo essere classificato tra le "ragazzate" e che conferma il dato inquietante di criminalità e non solo declinabile in mera "percezione".
Questa la dichiarazione di Alberto Prantera, esponente dell'associazione culturale Forza Civica:
"Dobbiamo prendere in considerazione che una città che tra un anno sarà capitale della cultura dovrebbe onorare al massimo questo titolo e non consentire che il vandalismo diventi uno stile di vita girandosi dall'altra parte. Nonostante la presenza di nuovi agenti in città questi episodi continuano ad accadere troppo spesso, per questo, da persona che ama la propria città, chiedo più impegno da parte delle istituzioni.
Oltre al grave gesto infatti, ricordiamoci delle tante famiglie che si troveranno economicamente in difficoltà per riparare i danni alle proprie auto. Chi penserà a risarcire le vittime di questi atti, dal momento che non tutti possono permettersi una polizza assicurativa che copra anche gli atti vandalici? In questa epoca più che mai l'automobile assume una primaria importanza nella vita quotidiana di una persona, perché conferisce la possibilità di spostarsi ovunque e conferisce grande senso d'indipendenza e dignità. Per recuperare il sentimento del rispetto per le proprietà altrui e
fermare il vandalismo – conclude Prantera - ci vuole un duro lavoro su ogni campo e in questo amministrazione e istituzioni dovrebbero fare squadra per cercare di riportare ordine nella nostra città!"
Alcuni cittadini del gruppo Amo Colorno hanno effettuato un sopralluogo presso l'argine di Gainago. Il luogo dove poco tempo fa avvenne l'incidente ad un papà che vide cadere nel vuoto il passeggino con il suo bambino. mentre era intento di evitare un automobilista che sfrecciava ad altissima velocità, e che si era fermato addirittura per insultarlo, prima di ripartire. Si trattava di un appartenente al nostro gruppo.
L'argine di Gainago dovrebbe essere pedonale e l'accesso riservato solo ai residenti e ai mezzi autorizzati (forze dell'ordine, mezzi di soccorso, bonifica etc...). Durante il nostro sopralluogo però abbiamo riscontrato un passaggio più o meno frequente di auto a velocità molto sostenuta e a seguito di colloqui con abitanti della zona, abbiamo avuto conferma che gli autoveicoli che percorrono la via pedonale, spesso sono a loro sconosciuti.
L'area si è subito mostrata abbastanza trascurata nel manto stradale, con alcuni segnali posizionati in maniera non consona e pendente. L'illuminazione è pressoché assente, e il guard rail è presente solo in alcuni tratti ma non su entrambe le sponde.
La gestione di questo tratto stradale è divisa in parte tra il comune di Colorno e di Torrile, che necessariamente devono iniziare a collaborare per risolvere tutti i problemi, al fine di evitare ennesimi ed ulteriori casi simili a quello subito poco tempo fa dal nostro iscritto. Occorre prima di tutto impedire l'accesso ai non residenti attraverso dei passaggi a livello posizionati all'ingresso del tratto stradale, dei colonnotti mobili, o quantomeno una telecamera con rilevamento delle targhe, abbinando il tutto a maggiori controlli delle forze di polizia.
Durante il nostro sopralluogo abbiamo dovuto evitare un paio di autovetture di grossa cilindrata (una Jaguar e un Audi Q8) a velocità sostenuta, e siamo stati anche insultati e invitati a scostarci con lunghe "strombazzate" di clacson. Due ciclisti hanno dovuto persino frenare rapidamente e scostarsi a ridosso dell'erba, a pochi passi dal vuoto, per evitare l'alta velocità delle auto. Una situazione a nostro avviso insostenibile a cui bisogna porre rimedio rapidamente.
Ci auguriamo che si voglia davvero iniziare a lavorare per la sicurezza dei residenti e di chi percorre gli argini in bicicletta o a piedi. Spesso sono strade strette a doppia direzione di marcia, e due auto faticano a passare contemporaneamente, ma nonostante ciò è quotidiano vedere il passaggio di camion, come sull'argine sinistro del parma, all'altezza della frazione Copermio.
Il coordinamento del gruppo
AMO - COLORNO
Controlli Straordinari del territorio da parte della Polizia di Stato nelle zone calde di Parma.
Nel corso della settimana sono state condotte diverse attività di controllo straordinario del territorio volte alla prevenzione dei reati predatori, tra cui i furti in abitazione, e dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Sono state messe in campo diverse pattuglie in più sul territorio rispetto all'ordinario, 3 della Squadra volante della Questura, 10 del Reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia, e 3 della Polizia Municipale.
Con un impiego importante di uomini, 36 della Polizia di Stato e 9 della Polizia Municipale.
I pattugliamenti sono stati effettuati a seguito di un'attenta attività di analisi e sfruttando anche il sistema predittivo Xlaw.
I controlli si sono concentrati nel quartiere Oltretorrente, dove grazie ad una segnalazione sono stati sequestrai 37 grammi di Marijuana pronta e suddivisa per lo smercio.
Gli altri quartieri interessati sono stati quelli dell'Oltretorrente, del quartiere Pablo, di S.leonardo ma anche Cittadella e S. Martino, e più in generale nella zona sud della città, con particolare attenzione alle vie di ingresso e di uscita delle città, ove sono stati adibiti diversi posti di controllo.
Ecco i risultati delle attività:
• 109 persone controllate
• 112 veicoli controllati
• 2 contravvenzioni al cds
• 37 grammi di Marijuana
Le evidenze ci dicono che l'attività di prevenzione svolte dagli Agenti della Polizia di Stato sul territorio sta dando ottimi risultati, infatti, Xlaw, ci dice che il PCrime si è attestato ad un valore di 3, rispetto al dato iniziale su cui si attestava all'inizio del suo utilizzo, che era 7.
Ricordo che il PCrime è l'indice di pressione criminale che insiste sul territorio di Parma. I servizi proseguiranno nel corso dei prossimi giorni.
Non processabile perché incapace di intendere e di volere. Esprimi la tua opinione in merito.
"Incapace di intendere e di volere" e giustizia. Dal senegalese Ousseynou Sy, che ha sequestrato 51 ragazzini, a Filomena Cataldi barbaramente assassinata dal vicino di casa, l"'incapacità di intendere e di volere" rende NON processabile l'autore del delitto e la vittima e i suoi familiari non può essere risarcita dal fondo vittime di reati violenti.
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Antibiotici: AIFA, divieto d'utilizzo farmaco ACIDO PIPEMIDICO EG contro le infezioni delle vie urinarie. Il Comitato europeo dei medicinali per uso umano ha confermato le restrizioni d'uso o la sospensione della commercializzazione di antibiotici spesso usati per il trattamento di infezioni delle vie urinarie. La motivazione? Possono avere effetti indesiderati gravi e di lunga durata.
In attuazione della decisione di esecuzione della Commissione Europea n. 2050 dell'11 marzo 2019 e a seguito della comunicazione della sospensione dell'autorizzazione all'immissione in commercio della specialità medicinale ACIDO PIPEMIDICO EG*20CPS400MG – AIC, la Società EG prega le farmacie di voler interrompere, con effetto immediato, la vendita del suddetto medicinale e dispone il divieto di utilizzo dei seguenti lotti in corso di validità:
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1601scad. 12-2020
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1602scad. 12-2020
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1603scad. 12-2020
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1604scad. 12-2020
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1605scad. 01-2021
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1606scad. 01-2021
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1607scad. 01-2021
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1608scad. 01-2021
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1609scad. 02-2021
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1610scad. 02-2021
AcidoPipemidieoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1611scad. 02-2021
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1612scad. 02-2021
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1613scad. 10-2021
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1614scad. 10-2021
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1615scad. 10-2021
AcidoPipemidicoEG"400MGCAPSULERIGIDE"20CAPSULElotton.1616 scad. 10-2021
Nello specifico, gli antibiotici della classe dei chinoloni e dei fluorochinoloni, come la ciprofloxacina, la levofloxacina, la moxifloxacina o l'acido pipemidico, presenti in farmaci come Ciproxin, Avalox, Pipemid (per citarne alcuni), possono dare effetti indesiderati gravi e potenzialmente persistenti a carico dell'apparato muscoloscheletrico e nervoso. Per questo il loro uso per via orale, intravenoso e per via inalatoria dovrebbe essere limitato o non più consentito. Queste sono le conclusioni del Comitato dei Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell'Agenzia europea del farmaco (EMA), che ha confermato la raccomandazione emessa dal Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza (PRAC), a seguito di una revisione degli effetti indesiderati riportati con questi medicinali. Fluorochinoloni e chinoloni sono una classe di antibiotici ad ampio spettro e molto prescritti. Vengono utilizzati per il trattamento di infezioni delle vie urinarie e delle vie respiratorie, come sinusiti, otiti e broncopneumopatie croniche. La revisione delle segnalazioni di farmacovigilanza ha interessato i vari principi attivi di questa classe, vale a dire: ciprofloxacina (ad es. Ciproxin), flumechina, levofloxacina (ad es. Levoxacin o Tavanic), lomefloxacina (ad es. Chimono o Uniquin), moxifloxacina (ad es. Avalox), norfloxacina (ad es. Norflox o Noroxin), ofloxacina, pefloxacina (ad es. Peflox), prulifloxacina e rufloxacina (antibiotici fluorochinolonici); cinoxacina, acido nalidixico e acido pipemidico (ad es. Pipemid o Urotractin) (antibiotici chinolonici). Le raccomandazioni interessano solo le formulazioni assunte per bocca, per iniezione e i medicinali somministrati per via inalatoria.
Gli effetti indesiderati
Anche se raramente, i pazienti trattati con antibiotici fluorochinoloni e chinoloni possono subire effetti indesiderati di lunga durata e invalidanti, la maggior parte dei quali interessano principalmente muscoli, tendini, ossa e sistema nervoso. Su richiesta dall'autorità dei medicinali tedesca (BfArM) nel febbraio 2017 è stata avviata una revisione della sicurezza di questi medicinali, a seguito della quale, il Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza dell'Ema ha raccomandato il ritiro dal commercio di alcuni farmaci contenenti alcuni principi attivi e al contempo limitare fortemente l'utilizzo dei restanti. Queste raccomandazioni sono state recentemente accolte dal Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell'EMA, che ha adottato un parere definitivo. Questa decisione potrà anche avere un impatto su un altro problema: quello della crescente resistenza dei batteri al trattamento con questi antibiotici. I fluorochinoloni sono gli antibiotici che hanno perso più rapidamente efficacia per colpa del fenomeno dell'antibioticoresistenza che in Europa risulta in allarmante crescita.
Le restrizioni d'uso raccomandate
Secondo il parere dell'Agenzia europea del farmaco, gli antibiotici fluorochinolonici e chinolonici che rimarranno in commercio non dovranno essere più utilizzati per:
- la cura di infezioni non gravi o che potrebbero migliorare senza trattamento, come ad esempio le infezioni alla gola. Come detto anche da noi in più occasioni, raramente le infezioni alla gola hanno bisogno di essere trattate con gli antibiotici;
- per prevenire la diarrea del viaggiatore o le infezioni delle vie urinarie inferiori;
- trattare infezioni di origine non batterica, come la prostatite (cronica) non batterica.
A questo, si aggiunge la raccomandazione di evitare l'utilizzo nelle persone che hanno già avuto esperienza di gravi effetti collaterali con un antibiotico fluorochinolonico o chinolonico, così come se ne sconsiglia il ricorso nel caso in cui infezioni lievi o moderatamente gravi possano essere trattate con altri antibiotici più sicuri e meno gravati da una diffusa antibioticoresistenza. Si raccomanda cautela nell'utilizzo di questi farmaci nei pazienti con alto rischio di lesioni ai tendini come gli anziani, ma anche in pazienti con problemi ai reni, quelli che hanno avuto un trapianto di organo o quelli che sono stati trattati con un corticosteroide sistemico. Le nuove restrizioni sull'uso dei fluorochinoloni e la sospensione della commercializzazione di alcuni chinoloni saranno però applicate solo dopo la decisione da parte della Commissione Europea, che adotterà una decisione giuridicamente vincolante e applicabile in tutti gli Stati membri. Il Comitato annuncia poi che le informazioni dei singoli antibiotici fluorochinolonici e chinolonici saranno aggiornate per riportare le restrizioni dell'uso.
Cosa fare in caso di effetti indesiderati
Il Comitato ha inoltre raccomandato agli operatori sanitari di avvisare i pazienti di interrompere il trattamento con un antibiotico chinolonico o fluorochinolonico al primo segno di un effetto collaterale che coinvolga muscoli, tendini o ossa (come tendini infiammati, dolore o debolezza muscolare e dolore o gonfiore alle articolazioni), oppure il sistema nervoso (come la sensazione di spilli e aghi, stanchezza, depressione, confusione, pensieri suicidi, disturbi del sonno, problemi della vista e dell'udito e alterazione del gusto e dell'olfatto).
Contatta il tuo medico
Per questo motivo, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ti invita a contattare al più presto il tuo medico nel caso in cui questi effetti indesiderati dovessero presentarsi in contemporanea o a seguito di una terapia con questi antibiotici.
(28 marzo 2019)
E' sempre molto alto il livello di attenzione delle forze dell'ordine di Parma per contrastare il fenomeno di spaccio e smercio di droga.
Di Lamberto Colla Parma 28 marzo 2019 - E' lo stesso Capo della Procura Alfonso D'Avino a rimarcare come a Parma il livello del fenomeno dello spaccio sia di notevole "Allarme", per la quantità e per diffusione sul territorio cittadino che va oltre le tradizionali e note "zone dello spaccio". Un altro fattore di preoccupazione nasce dalla qualità delle sostanze immesse sul mercato che, pare da intercettazioni, gli spacciatori, pur di fare "cassa" consigliavano di consegnare una "dose meno pura", più tagliata, ogni due.
Ma se è alto il livello d'allarme è altrettanto elevato l'impegno al contrasto e al presidio del territorio.
Proprio questa mattina, come era stato annunciato, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito questa mattina un provvedimento coercitivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo: nove gli indagati coinvolti a cui è stato contestato il reato di detenzione illecita e vendita di sostanze stupefacenti in continuazione.
Ad uno di essi, il Pubblico Ministero ha altresì contestato il reato di evasione continuata. Complessivamente, cinque sono le ordinanze di custodia cautelare in carcere, due le ordinanze di custodia agli arresti domiciliari e le restanti due sono ordinanze non custodiali (una relativa al divieto di dimora nella provincia di Parma e l'altra relativa all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria).
I Carabinieri hanno eseguito la misura con il supporto delle unità cinofile antidroga, in Parma e provincia, a Milano, a Vicenza e a Riccione.
Allo stato, le persone raggiunte dall'attività esecutiva sono quelle elencate in foglio separato.
L'indagine ha preso le mosse nel gennaio 2018, allorquando i militari di Parma hanno ricevuto la segnalazione di un plico contenente 206 grammi di cocaina sequestrato presso l'aeroporto di Lima in Perù. Lo stupefacente era stato nascosto all'interno di un pacco contenente coperte di lana pregiata e bottoni diretto a PREDA CATALIN Gabriel residente a Salsomaggiore Terme (PR).
Il mittente peruviano (non coinvolto nel provvedimento) indicava anche il recapito telefonico mobile del destinatario.
Gli accertamenti preliminari avviati dai carabinieri di Parma consentivano di verificare che, effettivamente, nel comune di Salsomaggiore Terme risultava censito tale PREDA CATALIN Gabriel, rumeno, disoccupato, gravato – peraltro – da plurimi precedenti giudiziari, alcuni recenti e anche per reati di spaccio. L'utenza telefonica era invece intestata a tale ODORE Luca, originario di Napoli, ma domiciliato a Parma, anch'egli con plurimi precedenti tra i quali lo spaccio di stupefacenti.
I successivi approfondimenti investigativi, sviluppati anche mediante attività tecnica, facevano emergere un rilevante quadro indiziario a carico di PREDA CATALIN e di ODORE che, in concorso con AHUMADA AYALA Juan Carlos, detto "Carlos", colombiano, con numerosi pregiudizi di polizia per reati concernenti gli stupefacenti, residente a Parma, avevano tentato di approvvigionarsi di cocaina direttamente dalle aree di produzione, nella fattispecie il Perù.
Il prosieguo delle attività ha fatto luce quindi su un articolato reticolo dedito allo spaccio di varie tipologie di sostanze stupefacenti nelle piazze di Parma.
In particolare AHUMADA AYALA, in concorso con un connazionale residente a Milano, curava l'approvvigionamento della cocaina diventando il fornitore di riferimento di un gruppo di italiani dediti allo spaccio nel capoluogo (dipendenti di un'impresa di spedizione che però è estranea all'indagine), costituito da ODORE Luca sopra menzionato, AMATO Nicola, incensurato, e RESCIGNO Gennaro.
Tali venditori hanno palesato un forte senso degli affari, tant'è che nel corso di una conversazione telefonica AMATO spiega ad ODORE che bisogna tagliare la cocaina in modo da raddoppiare lo stupefacente, fornendone agli assuntori solo metà di buona qualità.
Approccio pragmatico alle contingenti difficoltà finanziarie evidenziato anche allorquando, per saldare un debito maturato nei confronti del colombiano per una partita di droga, ODORE gli aveva consegnato una bicicletta del valore di 6 mila euro, sottratta da un carico che, come corriere della ditta di spedizioni, avrebbe dovuto consegnare ad una azienda.
L'attività di monitoraggio di ODORE ha consentito di individuare altri due indagati responsabili del medesimo reato – vendita di sostanze stupefacenti – attivi prevalentemente nel settore dell'eroina e dell'hashish, tra cui, in particolare:
- MESSAOUDI Abdelbasset, tunisino, già arrestato dai Carabinieri il 26 febbraio 2018 del Nucleo Investigativo poiché, nel corso di un controllo presso la Stazione ferroviaria di Parma, era stato trovato in possesso di 55 grammi di eroina ed 8 grammi di hashish. Il giorno successivo era stato sottoposto dal Tribunale alla misura degli arresti domiciliari, sostituita, il 19 giugno seguente, con quella del divieto di dimora nel comune di Parma.
Le indagini hanno consentito di acquisire elementi indiziari per ritenere che il tunisino, in dispregio alle prescrizioni di legge, aveva continuato a svolgere imperterrito l'attività di spaccio durante il periodo di sottoposizione ad entrambe le misure cautelari.
Per tali ragioni, oltre allo specifico delitto di violazione della normativa sugli stupefacenti, a carico dell'indagato viene contestato anche il reato di evasione continuata, in relazione alle attività illecite svolte, al di fuori dell'abitazione, nel periodo in cui era ristretto agli arresti domiciliari.
L'altro indagato, Ghezzi Vincenzo, sarebbe stato in contatto costante con AHUMADA AYALA Juan Carlos, suo fornitore abituale di cocaina, utilizzata poi per lo spaccio al minuto.
Nel corso delle indagini sono emersi indizi per ritenere che, in un periodo ricompreso tra luglio 2017 ed agosto 2018, vi siano state complessivamente oltre un migliaio di cessioni, in prevalenza di eroina, ma anche in numero significativo di cocaina e di hashish.
Con questa operazione, l'ufficio di Procura evidenzia ancora una volta l'impegno profuso nell'attività di coordinamento dei vari organi di Polizia nel contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti che, specialmente nel capoluogo, sta assumendo livelli sempre più preoccupanti.
Ciò ha determinato, di converso, un moltiplicarsi delle iniziative investigative finalizzate ad arginare tale attività illecita, per rispondere alla domanda di sicurezza che proviene dalla cittadinanza.
Per fortuna che ci sono i Carabinieri, così come la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco e tutte le altre forze dell'ordine, ma in questa circostanza è un uomo dell'Arma che si è distinto.
Di Lamberto Colla Parma 21 marzo 2019 - I fatti ormai sono noti, un senegalese naturalizzato italiano, perfettamente integrato al punto di essere abilitato alla guida di un mezzo per il trasporto di ragazzini, ha sequestrato 51 giovanissimi, legandogli le mani con i nastri da elettricista dopo aver sequestrato i loro cellulari. Direzione Linate dove aveva intenzione di compiere una strage di innocenti per vendicare le morti in mare.
Se quanto era nella mente di Ousseynou Sy, il 47enne sequestratore e probabile terrorista di origini senegalesi, non è andato in porto lo si deve a due fattori imprevedibili:
1. la astuzia coraggiosa del ragazziono che ha finto di non possedere il cellulare riuscendo quindi a chiedere i soccorsi;
2. il coraggio e la prontezza di riflessi del carabiniere che dopo avere intercettato il mezzo l'ha speronato e immediatamente si è scagliato a mani nude sul mezzo, spaccando i vetri e le sue stesse mani, ma portando a casa la vita a 51 ragazzini mentre l'autobus andava a fuoco, dopo che il delinquente aveva cosparso gli interni di liquido infiammabile e poi appiccato il fuoco.
Nell'arco di 40 minuti tutto il dramma si è risolto positivamente senza l'intervento delle forze speciali, ma solo grazie alla professionalità e dedizione di quegli operatori della sicurezza che quotidianamente presidiano le nostre strade, i quartieri, le autostrade, sempre pronti a intervenire per salvare la pelle a qualcuno con il rischio di lasciarci la loro.
Ebbene, dopo che tutto si è concluso positivamente, ecco che i soloni della politica e del giornalismo partiticizzato inizano a tamburellare contro Salvini, contro la politica dell'immigrazione voluta da Salvini ma sostenuta dalla maggioranza dei cittadini, almeno a detta dei sondaggi.
Così in primo piano passano le accuse di natura strettamente politica e non la celebrazione delle forze dell'ordine che hanno saputo rispondere con prontezza, tempestività, coraggio e assumendosi enormi responsabilità personali.
Se qualcosa fosse andato storto avremmo dovuto assistere a qualche processo, non solo mediatico, al gruppo di intervento dell'Arma e ai loro superiori. Le cronache ne avrebbero parlato per giorni e giorni mentre oggi, a operazione conclusa con ben 51 giovani vite salvate, della prodezza di questi uomini in divisa nera con guarnisioni rosse e argentate, già non se ne parla più.
Credo che il famoso giornalista Gad Lerner avrebbe potuto spendere parole positive verso l'Arma invece di cogliere l'ennesima occasione per colpire chi non la pensa come la parte politica di sua appartenenza. La "follia criminale del cittadino italiano" - commenta il giornalista - è semplicemente "l'esito di una contrapposizione isterica che manifesta ostilità agli immigrati additandoli come privilegiati, negando le loro sofferenze e la loro umanità".
Lerner ha cantato quasi subito ma presto molti altri si aggiungeranno al coro mentre il Carabiniere "eroe" tornerà di pattuglia augurandosi che non gli accreditino il conto della "gazzella" incidentata nello speronamento.
Poi qualcuno indagherà e, auguriamoci, condannerà coloro che hanno omesso di informare del passato criminale dell'autista, tra i cui reati annovera guida in stato di ebbrezza, quando pare già lavorasse per la compagnia attuale, e di violenza sessuale.
Se questo era una risorsa integrata, figuriamoci gli altri! No comment,
Prosegue l'attività di controllo svolta dalle forze di Polizia, in collaborazione con altri Enti, finalizzata a verificare la correttezza nella conduzione di attività economiche ed altro.
In tale ottica, sempre su disposizione del Questore, tra la sera del 15.03.2019 e la notte del 16.03.2019 la Divisione P.A.S.I. della Questura di Parma, ha effettuato diversi controlli ai quali hanno partecipato anche personale della Polizia Municipale, del S.I.A.N. dell'AUSL e dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro.
I controlli hanno riguardato pubblici esercizi cittadini ed in particolare alcuni ubicati in via M. D'Azeglio, oggetto di esposti da parte dei cittadini residenti a causa del disturbo provocato dagli avventori.
L'attività ha portato all'accertamento ed alla contestazione di violazioni amministrative da parte della P.M. (pubblicità dei prezzi, mancanza strumentazione per la misurazione del tasso alcolemico, diffusione di musica senza autorizzazione o non in conformità alle prescrizioni, e mancato rispetto dell'orario di chiusura che nella suddetta via è previsto per le ore 01,00). Il personale dell'AUSL ha sanzionato un esercizio per la carenza di igiene, mentre l'Ispettorato del Lavoro ha accertato la presenza di lavoratori non regolari e conseguente sospensione differita dell'attività oltre alla sanzione amministrativa.
Nel corso di detto servizio sono state identificate e controllate 32 persone, controllati 4 pubblici esercizi, accertate 17 violazioni con sanzioni per complessivi 10.000 €.
(controlli Via Emilia Est - foto di repertorio)
Controlli Straordinari del territorio da parte della Polizia di Stato nelle zone calde di Parma
Nel corso della settimana sono state condotte diverse attività di controllo straordinario del territorio volte alla prevenzione dei reati predatori e dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Sono state messe in campo diverse pattuglie, 3 della Squadra volante della Questura, 9 del Reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia, un'unità cinofila di Bologna con cane IRVIN, 2 pattuglie della Polizia Municipale.
I pattugliamenti sono stati effettuati a seguito di un'attenta attività di analisi e sfruttando anche il sistema predittivo Xlaw.
Ecco i risultati delle attività:
- 123 persone controllate
- 68 veicoli controllati
- 1 denunciato per spaccio di sostanze stupefacenti, italiano del 70;
- 1 denunciato per guida in stato di ebbrezza, indiano calle 69' alla guida di uno scooter viene fermato mentre andava a zig zag. Ciclomotore posto sotto sequestro.
- 2 fogli via adottati nei confronti di due cittadini nigeriani pericolosi, con precedenti rispettivamente per spaccio di sostanze stupefacenti e per porto di oggetti atti ad offendere.
I soggetti, grazie a quest'operazione, non saranno più in grado di delinquere sul nostro territorio, infatti, sono stati obbligati a fare rientro nel luogo di loro residenza, ovvero Bari, con divieto di ritorno a Parma per 3 anni.
Durante l'operazione di polizia sono stati sequestrati i seguenti quantitativi di sostanza stupefacente:
- 137.8 gr. di Marijuana
- 152.9 gr. semi di Marijuana
L'unità cinofila ha rastrellato il Parco ducale, il Parco Falcone e Borsellino, nonché la zona dell'Oltretorrente, con particolare attemnzione ai viali Vittoria e dei Mille.
I servizi proseguiranno nel corso dei prossimi giorni
Controllo Integrato del Territorio a Carpi: verifiche di Polizia di Stato e Polizia Locale nei parchi cittadini
Nell'ambito dei servizi di Controllo Integrato del Territorio, personale del Commissariato di P.S. di Carpi, unitamente a uomini del Comando della Polizia Locale dell'Unione delle Terre d'Argine, ha effettuato verifiche nei parchi cittadini, punto di ritrovo tra l'altro - i sabati pomeriggio - di numerosi cittadini dell'est Europa per la consegna di pacchi a improvvisati "vettori" che trasportano prodotti destinati ai loro familiari rimasti nel paese d'origine.
Nel corso dell'attività, sono stati controllati 12 autoveicoli ed identificate 27 persone tra cittadini di nazionalità ucraina, moldava, rumena e polacca, tutti regolari sul territorio nazionale.
Nei confronti di due persone sono state irrogate sanzioni amministrative pari a 5.164,00 euro ciascuno per commercio abusivo su area pubblica. Al momento dell'arrivo delle Forze dell'ordine, infatti, i due soggetti stavano vendendo profumi e prodotti alimentari senza la relativa autorizzazione. La merce per un valore di 1.400,00 euro è stata sottoposta a sequestro.
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