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Mercoledì, 13 Aprile 2016 08:32

Latte spot ancora in caduta libera.

Apprensione in Liguria per la notizia, poi verificatasi parzialmente inesatta, sull'abbandono di Parmalat del latte Genovese. Fatto salvo il latte spot che continua a perdere valore, i listini dei derivati e delle due principali DOP sono rimasti invariati.

di Virgilio Parma 13 aprile -

LATTE SPOT Mentre corre per il web la notizia, parzialmente "falsa", che vedrebbe "Latte Oro" (Parmalat) allontanarsi dai produttori genovesi acquistando invece dalla Cina, rapidamente smentita dalla stessa Parmalat rispondendo direttamente a ogni post del profilo Facebook, il latte spot prosegue la caduta libera. Nello specifico il latte crudo spot nazionale si adagia nell'intervallo tra 22,68€ - e 25,78€/100 litri di latte (-4,08%). Cede il 4,4% il latte intero pastorizzato estero che posiziona i listini tra 21,65 e 22,68€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Restano invece invariati i listini del Burro quotati a Milano mentre, per la seconda settimana consecutiva, a scendere è la Crema. Invariato il listino della Panna scaligera così come pure il burro zangolato parmense.
Borsa di Milano 11 aprile: (=)
BURRO CEE: 2,30€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,45€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,45€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,25€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,16€/Kg. (-)

Borsa Verona 11 aprile:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,12-1,17 €/Kg. (=)

Borsa di Parma 08 aprile 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 0,85 €/kg.
Borsa di Reggio Emilia 12 aprile 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 0,85 - 0,85€/kg.

GRANA PADANO Dopo la flessione, probabilmente determinata dal problema aflatossine, il Grana Padano ha confermato i listini milanesi della precedente settimana. In sintesi, 6,40-6,50 €/kg. il listino del 9 mesi di stagionatura e tra 7,15-7,80 €/Kg. relativamente al 15 mesi e oltre di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Frena il Re dei formaggi e le quotazioni del 12 e del 24 mesi di stagionatura replicano i listini della settimana precedente. Nello specifico, alla borsa comprensoriale di Parma, il 12 mesi è stato quotato tra 8,40-8,80€/kg. e tra 9,30 e 9,70 €/kg il 24 mesi di invecchiamento.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Dal 10 al 13 aprile a Verona nell'area Sol&Agrifood (A24 G). Dopo il successo dell'edizione 2015, il Consorzio del Parmigiano Reggiano, insieme a otto caseifici di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, sarà nuovamente presente nel padiglione Sol&Agrifood in occasione di Vinitaly 2016, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile.

Reggio Emilia, 8 aprile 2016 - 
Nello svolgimento dell'intenso programma delle quattro giornate, il Consorzio sarà quotidianamente affiancato da due degli otto caseifici coinvolti e appartenenti al gruppo che sostiene il progetto denominato "Caseifici in tour". E' in questo modo, e con abbinamenti enologici e momenti gastronomici d'eccezione, che l'Ente di tutela punterà a valorizzare e sottolineare la grande versatilità del prodotto in cucina, ma anche la particolare varietà di aromi e struttura che si legano alle diverse stagionature.

E' proprio di questo che, con le loro attività, parleranno i caseifici coinvolti, appartenenti non solo a diverse province del comprensorio di produzione, ma geograficamente collocati in aree diverse che vanno dalla pianura all'alto Appennino e che proprio in funzione della loro storia, delle tradizioni locali e delle condizioni ambientali, pur rispettando lo stesso restrittivo disciplinare in fatto di legame con il territorio, presentano un prodotto che ha diverse identità e personalità.

Domenica 10 aprile saranno così in scena la Latteria Villa Curta (Reggio Emilia) e il Caseificio sociale di Cavola (Cavola, RE); lunedì toccherà al Caseificio Rastelli F.lli (Solignano, PR) e alla Casearia di Sant'Anna (Anzola dell'Emilia, BO), mentre martedì 12 aprile sarà la volta del Caseificio Gennari Sergio & Figli (Collecchio, PR) e del Caseificio Sociale Castellazzo (Campagnola Emilia, RE); mercoledì 13 aprile, infine, l'appuntamento è con la Società agricola Butteri (Salsomaggiore Terme, PR) e la Cooperativa casearia del Frignano (Pavullo nel Frignano, MO).

Particolarmente importanti, nei giorni della manifestazione, saranno le collaborazioni instaurate con eccellenze della produzione enologica italiana e internazionale, tra cui il Consorzio Franciacorta, Première wines & food, Cantine Intorcia, Cantine Florio, vini della regione Emilia Romagna. Non mancherà uno spazio dedicato alle birre in collaborazione con il birrificio Angelo Poretti.

Il Parmigiano Reggiano, oltre ad essere  accompagnato da grandi vini e birre, sarà coinvolto in appuntamenti dedicati all'alta cucina.

Presso lo Spazio Première Wines & Food (Cittadella del Gusto), ogni giorno, sarà ospitato uno chef che preparerà un piatto con il Parmigiano Reggiano da abbinare ad uno dei prestigiosi vini selezionati dall'azienda modenese. Sempre in questo luogo, mercoledì 13 aprile, avverrà l'apertura di una forma con il tradizionale taglio a coltello.

Gli appuntamenti dedicati all'enogastronomia saranno arricchiti da momenti istituzionali come il convegno dal titolo: "Agropirateria: quando l'Italia sa difendersi" che si terrà lunedì 11 aprile, alle ore 10.30, presso lo spazio convegni di Sol&Agrifood, durante il quale interverrà Riccardo Deserti, direttore del Consorzio Parmigiano Reggiano, che porterà la testimonianza di come il Consorzio sia costantemente impegnato nella lotta alla contraffazione e nella tutela del marchio.

Allegato di posta elettronica 1

Gli appuntamenti del Parmigiano Reggiano a Vinitaly 2016:

Domenica 10 aprile
ore 9.30 – 18.30 Caseifici in Tour Possibilità di conoscere direttamente due produttori di Parmigiano Reggiano, assaggiare il prodotto e apprenderne le particolarità. Saranno presenti: Latteria Villa Curta (RE) – Caseificio sociale Cavola (RE) presso lo stand A24/G (Sol &Agrifood)
ore 10.30 – Cheese Experience Laboratorio dal titolo "I cinque sensi e i formaggi: avvicinarsi alle tecniche di degustazione" presso la piazza Cheese Experience di Sol&Agrifood
ore 13.00 – Cooking Show dello chef Fabrizio Mantovani (FM Bistrot, Faenza) che preparerà un piatto a base di Parmigiano Reggiano presso lo stand di Premiere Italia
ore 14.00 – Sinergia tra due eccellenze italiane: il Parmigiano Reggiano incontra il Franciacorta presso la sala degustazione di PalaExpo (evento su prenotazione)
ore 15.00 - #LovingMarsala e #Parmigiano Reggiano Degustazione in abbinamento tra Marsala delle Cantine Intorcia e Parmigiano Reggiano presso lo stand di Cantine Intorcia (Pad 2 Sicilia – stand F 89)
ore 16.30 – Il Parmigiano Reggiano incontra la birra Degustazione di diverse stagionature di Parmigiano Reggiano in abbinamento alle birre del birrificio Angelo Poretti presso lo spazio birre del padiglione Sol&Agrifood

Lunedì 11 aprile
ore 9.30 – 18.30 Caseifici in Tour Possibilità di conoscere direttamente due produttori di Parmigiano Reggiano, assaggiare il prodotto e apprenderne le particolarità. Saranno presenti: Caseificio Rastelli F.lli (PR) – Casearia di Sant'Anna (BO) presso lo stand A24/G (Sol &Agrifood)
ore 10.30 – Convegno dal titolo "Agropirateria: quando l'Italia sa difendersi" con intervento di Riccardo Deserti, direttore del Consorzio Parmigiano Reggiano, presso la Sala Polifunzionale di Sol&Agrifood
ore 11.30 - Cooking Show dello chef Emilio Barbieri (Ristorante Strada Facendo, Modena) che preparerà un piatto a base di Parmigiano Reggiano presso lo stand di Premiere Italia
ore 12.30 – Cheese Experience Laboratorio dal titolo "A caccia di miti: la verità sui formaggi nella dieta" durante il quale verranno degustate tre stagionature di Parmigiano Reggiano presso la piazza Cheese Experience di Sol&Agrifood
ore 15.00 – Il Parmigiano Reggiano incontra la birra Degustazione di diverse stagionature di Parmigiano Reggiano in abbinamento alle birre del birrificio Angelo Poretti presso lo spazio birre del padiglione Sol&Agrifood
ore 16.30 – Incontro dedicato ai buyers dal titolo " Le migliori produzioni casearie italiane" presso lo spazio Agorà di Sol&Agrifood

Martedì 12 aprile
ore 9.30 – 18.30 Caseifici in Tour Possibilità di conoscere direttamente due produttori di Parmigiano Reggiano, assaggiare il prodotto e apprenderne le particolarità. Saranno presenti: Caseificio Gennari Sergio & Figli (PR) – Caseificio Sociale Castellazzo (RE) presso lo stand A24/G (Sol &Agrifood)
ore 10.30 – Cheese Experience Laboratorio dal titolo "I cinque sensi e i formaggi: avvicinarsi alle tecniche di degustazione" presso la piazza Cheese Experience di Sol&Agrifood
ore 11.30 Cooking Show dello chef Claudio Gazzola (Osteria alla Chiesa, Monfumo TV) che preparerà un piatto a base di Parmigiano Reggiano presso lo stand di Premiere Italia
ore 14.15 Cheese Experience Degustazione a cura di Onaf dal titolo "Confronto tra formaggi, vince l'assaggio guidato"presso la piazza Cheese Experience di Sol&Agrifood
ore 15.00 - #LovingMarsala e #Parmigiano Reggiano Degustazione in abbinamento tra Marsala delle Cantine Intorcia e Parmigiano Reggiano presso lo stand di Cantine Intorcia (Pad 2 Sicilia – stand F 89)
ore 16.30 – Il Parmigiano Reggiano incontra la birra Degustazione di diverse stagionature di Parmigiano Reggiano in abbinamento alle birre del birrificio Angelo Poretti presso lo spazio birre del padiglione Sol&Agrifood

Mercoledì 13 aprile
ore 9.30 – 18.30 Caseifici in Tour Possibilità di conoscere direttamente due produttori di Parmigiano Reggiano, assaggiare il prodotto e apprenderne le particolarità. Saranno presenti: Società agricola Butteri (PR) – Cooperativa casearia del Frignano (MO) presso lo stand A 24/G (Sol &Agrifood)
ore 12.30 – Cheese Experience Laboratorio dal titolo "A caccia di miti: la verità sui formaggi nella dieta" durante il quale verranno degustate tre stagionature di Parmigiano Reggiano presso la piazza Cheese Experience di Sol&Agrifood
ore 15.00 – Il Parmigiano Reggiano incontra la birra Degustazione di diverse stagionature di Parmigiano Reggiano in abbinamento alle birre del birrificio Angelo Poretti presso lo spazio birre del padiglione Sol&Agrifood
ore 16.30 – Goodbye Vinitaly! Apertura di una forma di Parmigiano Reggiano per salutare l'edizione 2016 di Vinitaly presso lo stand di Premiere Italia

 

Confermate le quote assegnate ai produttori storici, compensazioni per la montagna, agevolazioni per i giovani. Dopo l'Assemblea dei caseifici la parola, ora, ai produttori. Nel 2015 oltre 2.500 azioni ispettive. Individuate più di 2.000 referenze che si rifanno alla Dop.

Reggio Emilia, 06 aprile 2016

Punta nuovamente e decisamente sulla regolamentazione della produzione e sulla valorizzazione delle quote latte trasformabile in Parmigiano Reggiano assegnate direttamente ai produttori la strategia del Consorzio di tutela per il triennio 2017-2019.
L'Assemblea dei Consorziati, infatti, ha approvato stamane (291 voti favorevoli, 65 astenuti e 1 contrario) il "Piano di regolazione dell'offerta" che sostituirà quello che andrà a scadere alla fine del 2016.
"Il punto di partenza - ha spiegato in Assemblea il vicepresidente vicario Adolfo Filippini - è rappresentato dall'equilibrio tra la quota comprensoriale di riferimento e le quote latte assegnate lo scorso anno direttamente ai produttori, meccanismo che non solo ha consentito di fissare con chiarezza i livelli produttivi in capo al singolo allevatore (e non ai caseifici, come nel caso di altre Dop), ma soprattutto di generare un nuovo valore reale per gli appartenenti alla filiera del Parmigiano a seguito della cessazione del regime europeo sulle quote latte, che ha azzerato ogni possibilità di scambio e di cessione remunerata per quelle stesse quote".
Il nuovo piano, dunque, prende a riferimento 17.550.000 quintali di latte trasformabile nel comprensorio, garantendo però uno spazio di crescita fino al limite massimo di 18.250.000 quintali di latte, corrispondenti all'ammontare complessivo delle quote latte assegnate agli allevatori.
"Un meccanismo - spiega il vicepresidente vicario Filippini - che punta a premiare il lavoro dei produttori storici di Parmigiano Reggiano e a valorizzare le quote acquisite: chi vorrà inserirsi nella filiera, infatti, dovrà ricorrere proprio all'acquisto di queste quote, perchè in caso contrario sarebbe immediatamente esposto a sanzioni".
"L'attuazione del piano - prosegue Filippini - prevede compensazioni a livello comprensoriale, e soprattutto le inserisce a favore delle aree di montagna, laddove non esistono sostanziali alternative alla produzione di Parmigiano Reggiano e il formaggio può oggi fregiarsi della denominazione "prodotto di montagna" e di forme di valorizzazione che, grazie allo specifico "Progetto qualità" varato dal Consorzio, hanno già determinato forte interesse nel mondo della distribuzione e un rialzo delle quotazioni che, per i produttori appenninici, già oggi significano un aumento di 3 euro per quintale latte".
I produttori che rispetteranno la quota assegnata non saranno assoggettati ad alcuna contribuzione aggiuntiva, che invece scatterà modularmente in relazione allo "sforamento", partendo da 5 euro per quintale latte sino al 3% di esubero per arrivare sino a 20 euro nel caso in cui la quota eccedente superi il 9%.
Oltre alle compensazioni favorevoli alla montagna, un occhio di riguardo è riservato ai giovani, che nel casso di primo insediamento per tre anni usufruiranno di sconti proprio sulle contribuzioni aggiuntive legate ad eventuali produzioni in eccesso.
Dopo l'approvazione dell'Assemblea, il piano passa ora al vaglio dei singoli produttori, che entro il 31 maggio dovranno singolarmente aderire al piano in misura non inferiore al 66%, quota indispensabile affinchè il piano vada in porto e possa essere approvato entro l'anno dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Nella ipotesi - peraltro remota - in cui i produttori non aderissero, cesserebbe ogni possibilità di programmazione (dalla UE è richiesta continuità in questi meccanismi di autoregolamentazione, pena il loro decadimento) e, a quel punto, anche le quote individuali perderebbero ogni efficacia.
L'Assemblea del Parmigiano Reggiano ha anche approvato il bilancio 2015 (21,247 milioni di ricavi e 42.000 euro di utile), che ha registrato un significativo incremento degli investimenti in comunicazione sul mercato interno (+1,2 milioni anche in coincidenza con Expo, per una cifra complessiva di 6,3 milioni) a azioni sull'estero per un importo vicino ai 4 milioni, con le più forti azioni sugli Usa (che hanno chiuso il 2015 con un +35%), Giappone, Francia (primo mercato) e Germania (slittata al terzo posto e superata proprio dagli Stati Uniti).

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano)

Leggera flessione del Grana Padano mentre il Parmigiano recupera altri 5 centesimi. Prezzi stabili invece per il burro e per i derivati del latte. Guidi (confagricoltura): "folle produrre di più senza aver prima conquistato il mercato"

di Virgilio Parma 6 aprile 2016 - "Gli agricoltori dovrebbero rendersi conto che è folle produrre di più senza aver prima conquistato il mercato". Così il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, ha risposto all'ANSA sul continuo aumento della produzione di latte in Europa nonostante la crisi, a margine della sua partecipazione ad un dibattito all'Europarlamento sulla riforma della Politica agricola comune.

LATTE SPOT Invariati i listi del latte intero spot estero (22,68-23,71€/100 litri latte) mentre il latte spot crudo nazionale cede quasi il 4% posizionandosi tra 23,71 e 26,81€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Finalmente stabili i listini milanesi riguardo al burro nelle diverse declinazioni merceologiche. Leggero aggiustamento al ribasso (-2 centesimi) limitatamente alla crema a uso alimentare quotata a Milano. Invariati tutti gli altri listini presi a riferimento dall'indagine.

Borsa di Milano 04 aprile: (=)
BURRO CEE: 2,30€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,45€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,45€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,25€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,18€/Kg. (-)

Borsa Verona 04 aprile:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,12-1,17 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 01 aprile 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 0,85 €/kg.
Borsa di Reggio Emilia 05 aprile 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 0,85 - 0,85€/kg.

GRANA PADANO Prosegue, per la seconda ottava consecutiva, la flessione dei listini del Grana Padano. 6,40-6,50 €/kg. il listino del 9 mesi di stagionatura e 7,15-7,80 €/Kg. relativamente al 15 mesi e oltre di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Nuovo rimbalzo del Parmigiano Reggiano relativamente al minimo di stagionatura. Contrariamente al "cugino Padano", il Re dei Formaggi dimostra una insperata tenuta. Nello specifico, alla borsa comprensoriale di Parma, il 12 mesi di stagionatura è stato quotato tra 8,40-8,80€/kg. Fermo tra 9,30 e 9,70 €/kg il 24 mesi di invecchiamento.

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Piano produttivo del Parmigiano Reggiano: per la Cia reggiana si poteva osare di più. Il presidente Cia Antenore Cervi: siamo a favore, ma avevamo chiesto di introdurre una modulazione più ampia.

Mercoled́ prossimo 6 aprile i produttori di Parmigiano Reggiano sono chiamati in assemblea per decidere l'importantissimo Piano di regolazione dell'offerta, "Un passaggio chiave nell'attuale congiuntura del settore – afferma il presidente di Cia Agricoltori italiani di Reggio Emilia Antenore Cervi -, perché l'adozione di misure in grado di seguire le tendenze del mercato, è un fattore indispensabile per riuscire a 'governare' l'andamento produttivo ed a disincentivarne gli eccessi. Peraltro, la possibilità di regolare la produzione è quanto chiedono all'Unione europea i produttori di latte alimentare per fronteggiare l'attuale crisi dei prezzi; dato che come Dop possiamo già adottare un piano in tal senso, non farlo sarebbe un'opportunità sprecata".

"Proprio i dati dei primi mesi del 2016 – segnala Cervi – dimostrano che dopo un lungo periodo di depressione delle quotazioni del Re dei formaggi, la ripresa dei prezzi degli ultimi mesi, seppur limitata, sta innescando un aumento produttivo tale da far già prevedere future crisi per eccesso di offerta. Proprio quello che il Piano dovrebbe evitare, ma per poterlo fare deve poter contare su entrate extra, che da un lato disincentivino gli aumenti eccessivi di prodotto, dall'altro rastrellino risorse per cercare di promuovere nuovi sbocchi sui mercati".
"Della proposta che il Consorzio di tutela del Parmigiano-Reggiano ha elaborato – prosegue il presidente Cia – condividiamo la necessità di un piano, perché questo consente in primo luogo una valorizzazione delle quote formaggio; atteso peṛ che il piano non scatta fino ad un aumento produttivo del 4%, ci sembra percị uno strumento poco efficace nel disincentivare l'aumento di produzione".
"Avremmo preferito – aggiunge Cervi – l'introduzione di una modulazione che chiedesse una maggiore contribuzione a chi supera la produzione attuale, fornendo maggiori risorse per andare alla conquista di nuove quote di mercato".
"In ogni caso non possiamo permetterci – conclude Cervi – sia per l'espansione della produzione, sia per la delicata situazione istituzionale del Consorzio, una non decisione, che metterebbe il comparto del nostro formaggio allo sbando: per questo rivolgiamo un invito a tutte le rappresentanze ed ai produttori per una scelta responsabile, anche se non la si ritiene la migliore, come è nel nostro caso".

(Fonte CIA Reggio Emilia 1 aprile 2016)

La soddisfazione del Consorzio unita alla prudenza: rispettare l'equilibrio tra domanda e offerta. Il balzo negli Usa agevolato anche dall'andamento del dollaro. 

Reggio Emilia, 1 aprile 2016

Anno d'oro, il 2015, per le esportazioni di Parmigiano Reggiano. In dodici mesi, infatti, i flussi sono aumentati del 13,2%, facendo segnare il più rilevante incremento dell'ultimo decennio.
La quota di prodotto destinato ai mercati internazionali è così salita al 35% sul totale, collocandosi a 46.700 tonnellate, corrispondenti a 1.150.000 forme.
"In un solo anno - spiega il direttore del Consorzio di tutela, Riccardo Deserti - abbiamo registrato un incremento pari a 130.000 forme, con il prodotto grattugiato che ha fatto segnare un + 15,4%".
Un autentico exploit che si è registrato nonostante il problema delle imitazioni e dei falsi continui a permanere in diversi paesi extraeuropei e gli inganni che continuano a perpetuarsi soprattutto negli Usa, dove il ricorso ad elementi di "italian soounding" su confezioni di prodotto denominato "parmesan" induce il 67% dei consumatori a ritenere di trovarsi di fronte ad autentico prodotto italiano.
"L'orientamento dei consumatori verso prodotti di elevata qualità e assolutamente naturali, unitamente ai nuovi accordi con diverse primarie catene distributive e alle azioni di educazione al consumo messe in atto dal Consorzio - spiega Deserti - hanno generato questa crescita senza precedenti e superiore a molti altri prodotti del made in Italy di qualità".
Nonostante i dati particolarmente positivi, sul futuro il Consorzio mantiene però una certa prudenza.
"Abbiamo ampi spazi di crescita - sottolinea il direttore Deserti - ma non dobbiamo sottovalutare alcuni elementi congiunturali favorevoli che nel 2015 hanno pesato su questo rilevante aumento dell'export, soprattutto in relazione all'andamento del dollaro, che ha reso decisamente conveniente l'acquisto di Parmigiano Reggiano".
Non a caso, dunque, proprio verso gli Usa si è registrato un aumento dell'export del 34% (le forme finite negli States sono state 225.000), tanto che oggi gli Stati Uniti si sono collocati al secondo posto della classifica dei Paesi importatori di Parmigiano Reggiano, scavalcando la Germania e collocandosi già a ridosso della Francia, che resta in vetta alla graduatoria.
Dopo la fase più acuta della crisi economica, che aveva determinato un sensibile calo dei flussi, anche la Grecia è tornata a crescere a doppia cifra (+15%), andando a collocarsi - per percentuale di incremento - alle spalle di Olanda (+20%) e Spagna (+18%).
"Sono dati, ovviamente, molto soddisfacenti - afferma il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano - che non debbono però far sottovalutare anche l'incidenza del fattore prezzo sull'andamento dei flussi: sebbene da anni l'export sia in costante aumento, le basse quotazioni all'origine - che solo negli ultimi mesi hanno imboccato la via della ripresa - hanno evidentemente impresso una maggiore spinta agli acquisti da parte degli operatori esteri, ed ora occorre concentrare ogni sforzo affinché nel 2016 si consolidi una fidelizzazione di catene e consumatori stranieri anche in condizioni più favorevoli ai nostri allevatori".
L'altro aspetto sul quale vigilare in prospettiva - osserva Deserti - resta l'andamento dei flussi produttivi, che sono apparsi in sensibile ripresa tra fine 2015 e in questi primi mesi del 2016, proprio in coincidenza con il recupero avvenuto e ancora in corso sulle quotazioni all'origine".
"Le azioni del Consorzio - conclude il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano - hanno assicurato una costante crescita della domanda dall'estero in questi ultimi dieci anni, ma è evidente che il principio della salvaguardia dell'equilibrio dell'offerta è fondamentale per assicurare una crescita reale dei redditi dei produttori".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Mercoledì, 30 Marzo 2016 08:34

Latte, il momento più difficile del comparto.

Alleanza delle Cooperative scrive al Commissario Phil Hogan per interventi urgenti. Calzolari: "Si potrebbero utilizzare tali ritiri per produrre formaggi e latte per la distribuzione agli indigenti, considerando anche l'enorme richiesta proveniente dall'emergenza immigrazione".

di Virgilio Parma, 30 marzo 2016.
E' un vero proprio grido d'allarme quello lanciato nei giorni scorsi da Gianpiero Calzolari, coordinatore del settore lattiero caseario dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, che rappresenta e raccoglie circa il 70% della materia prima nazionale. L'invito della cooperazione è di un cambio di passo in grado di salvare il salvabile, diversamente, sottolinea Calzolari, "le nostre cooperative rischiano di non poter più tutelare la filiera senza il pronto intervento della Commissione europea". In una lettera indirizzata al Commissario Phil Hogan, Alleanza delle Cooperativa l'esigenza di intervenire con forza per poter assorbire ancor più latte di quello previsto in quanto "L'intera struttura della filiera del settore lattiero caseario è a rischio e con essa gli allevamenti."
La proposta indirizzata al Commissario è perciò quella di "attuare ulteriori misure straordinarie e urgenti, a partire dall'attivazione già nei prossimi giorni dei ritiri delle produzioni non collocate sul mercato, da finanziare con il fondo anti crisi previsto dall'OCM unica". "Si potrebbero utilizzare, sottolinea Calzolari, tali ritiri per produrre formaggi e latte per la distribuzione agli indigenti, considerando anche l'enorme richiesta proveniente dall'emergenza immigrazione.

LATTE SPOT Non Quotato - Listini confermati causa festività Pasquali.
in sintesi: Latte crudo spot nazionale: tra 25,26 e 27,32 €/100 litri di latte. Latte intero pastorizzato estero tra 22,68 e 23,71€/100 litri latte.

BURRO E PANNA Non Quotato - Listini confermati causa festività Pasquali.

Borsa di Milano 21 marzo: (=)
BURRO CEE: 2,30€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,45€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,45€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,25€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,20€/Kg. (=)

Borsa Verona 21 marzo:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,12-1,17 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 25 marzo 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 0,85 €/kg.
Borsa di Reggio Emilia 22 marzo 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 0,85 - 0,85€/kg.

GRANA PADANO Non Quotato - Listini confermati causa festività Pasquali. Nello specifico il 9 mesi di stagionatura si colloca tra 6,45 e 6,55€/kg mentre il 15 mesi e oltre rimane tra 7,20 e 7,85 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO nella seduta borsistica che ha preceduto il week end pasqua (25 marzo) i listini del Parmigiano Reggiano non hanno subito variazioni. Alla borsa merci di Parma il 12 mesi è stato confermato tra 8,35 e 8,70€/kg e il 24 mesi tra 9,30 e 9,70 €/Kg.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Una Pasqua ben poco serena. Cereali, tra alti, bassi e alti ancora in attesa di USDA. E' nato il Parmigiano Reggiano di Montagna. Mucca pazza: scoperto un caso sospetto di BSE in una mucca in Francia. cereali, mais e soia- tendenze.

SOMMARIOAnno 15 - n° 12 27 marzo 2016
1 .1 editoriale Pasqua ben poco serena.
2.1 buona pasqua! Gli Auguri di una Serena Pasqua a tutti i nostri affezionati lettori.
3.1 cereali Cereali. Tra alti e bassi in attesa dell'USDA del 31 marzo
4.1 Lattiero Caseario Latte sempre più in rosso.
5.1 cereali tendenze Ismea, tendenze e dinamiche recenti dei cereali
5.2 mais soia tendenze Ismea, mais, soia. Tendenze e dinamiche recenti
6.1 Novità Parmigiane E' nato il Parmigiano Reggiano di Montagna.
6.2 biologico italiano Valfrutta, lancia la nuova alinea di legumi italiano Bio
7.2 mucca pazza Mucca pazza: scoperto un caso sospetto di BSE in una mucca in Francia
8.1 mais e soia Mais e Soia: marzo 2016 - USDA rivede al ribasso le scorte del Brasile
9.1 Cereali Cereali. Balzo in avanti dei prezzi in attesa dell'USDA.
10.1 pomodoro Pomodoro da industria. Export record per 1,5 miliardi.
11.1 promozioni "vino" e partners

(in allegato il file completo scaricabile - pdf)

cibus 12 27mar16 COP

Il Parmigiano Reggiano è il formaggio Dop che vanta la più elevata produzione in montagna: buoni riscontri economici e di adesioni al "Progetto Qualita'" Del Consorzio.

Reggio Emilia, 24 marzo 2016

Si sta facendo strada tra i caseifici di montagna - ma anche in termini di riscontri commerciali ed economici - il nuovo "Progetto qualità" messo a punto dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e dedicato in modo specifico al formaggio prodotto nelle aree appenniniche di montagna.
In queste aree si concentra una produzione che si attesta oltre le 700.000 forme su un totale di 3.300.000, ed è una cifra che evidenzia che il Parmigiano Reggiano è il formaggio Dop che vanta la più elevata produzione in montagna, per un valore al consumo superiore ai 380 milioni di euro e 3,5 milioni di quintali di latte destinati alla trasformazione.
"Proprio grazie a questi valori - sottolinea il direttore dell'Ente di tutela, Riccardo Deserti - le zone appenniniche delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e parte del bolognese hanno mantenuto un sistema agroalimentare dinamico e in grado di garantire reddito a 1.200 allevatori e attività a 102 caseifici che assicurano migliaia di posti di lavoro in aree tra le più svantaggiate proprio in termini di economia e occupazione". "Questo sistema, tuttavia, sopporta condizioni di fragilità e costi produttivi superiori, che mettono a rischio la filiera di montagna al confronto della nuova concorrenza globale".
"Proprio per assicurare possibilità di tenuta e di ulteriore sviluppo a questo sistema - spiega Deserti - dopo aver ottenuto dalla UE (regolamento comunitario 1151) la possibilità di utilizzare la denominazione "prodotto di montagna", il Consorzio ha definito lo scorso anno "Progetto qualità", che mira a selezionare le migliori forme di Parmigiano Reggiano prodotte dai caseifici certificati e proporle al consumatore puntando ad ottenere un riscontro di valore e, quindi, di reddito, andando così a colmare quel gap sui costi che oggi è a svantaggio di questa produzione".
"Il Progetto - prosegue il direttore del Consorzio - ha assunto una rilevanza ulteriore dopo la liberalizzazione delle quote comunitarie e la crisi del latte sia a livello nazionale che internazionale, che espone proprio le produzioni di montagna al rischio di essere "spazzate via" da una concorrenza che, sui prodotti generici, è sicuramente avvantaggiata da costi di produzione decisamente più contenuti".
La risposta dei caseifici non si è fatta attendere. A marzo 2016 hanno aderito al "Progetto qualità" varato dal Consorzio del Parmigiano Reggiano per il prodotto di montagna già 14 caseifici, e ben 100.000 forme di "prodotto di montagna" sono già state prodotte nel 2015 e saranno disponibili per la commercializzazione e stagionate almeno 24 mesi nel 2017.
"Un risultato - sottolinea Deserti - decisamente importante, anche perchè l'adesione al progetto comporta importanti impegni da parte dei produttori, che si traducono proprio in quel valore aggiunto che viene assicurato ai consumatori e che può generare una maggiore redditività al prodotto di montagna".
Per ottenere la certificazione il latte trasformato deve provenire esclusivamente dagli allevamenti della montagna, le bovine debbono essere alimentate prevalentemente con erba e fieno (vale anche qui il divieto assoluto dell'uso di insilati e additivi) che per oltre il 60% debbono avere un'origine locale (la parte rimanente può comunque essere acquisita esclusivamente in altre aree del comprensorio del Parmigiano Reggiano), e al ventiquattresimo mese di stagionatura (cioè un anno dopo la prima espertizzazione con la quale si classifica ufficialmente il prodotto come "Parmigiano Reggiano") il formaggio è oggetto di una ulteriore selezione qualitativa che include anche un panel di assaggio che ne verifica l'identità sensoriale".
"L'adesione dei caseifici - sottolinea Deserti - è un chiaro indice della volontà di investire su questa differenziazione e valorizzazione, rispetto alla quale vi sono anche i primi riscontri commerciali ed economici. Alcune primarie catene distributive hanno già manifestato un interesso specifico per la vendita di questa produzione certificata di montagna, e il prodotto che già rientra nel percorso di certificazione del "Progetto qualità" del Consorzio nell'ultimo mese ha ricevuto un riconoscimento di 40 centesimi in più al kg rispetto alle quotazioni ordinarie, apportando un incremento di circa 3 centesimi in più sul valore di un quintale di latte".
"Si tratta - conclude Deserti - di una spinta in più sul reddito dei produttori che già indistintamente si sono visti riconoscere un nuovo valore dall'attribuzione delle quote latte da destinare a Parmigiano Reggiano dopo la cessazione del regime e che ora, in queste aree svantaggiate, possono avvalersi di una nuova opportunità rispetto ai problemi che scontano coloro che mantengono viva tanta parte dell'economia dell'Appennino tra Parma e Bologna".
Sul sito www.parmigianoreggiano.it  è presente la pagina Progetto Qualità - Prodotto di Montagna, in cui vengono fornite le informazioni sul progetto e l'elenco aggiornato dei caseifici certificati.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Mercoledì, 23 Marzo 2016 08:31

Latte sempre più in rosso.

Continua il crollo del valore del latte spot. Si arresta la caduta del burro ma il Grana Padano cede 5 centesimi, forse di riflesso al problema aflatossine. Si arresta la risalita del "parmigiano".

di Virgilio Parma 23 marzo 2016

LATTE SPOT Ormai la strada della crisi del latte non ha ritorno salvo qualche intervento d'emergenza che venga messo a disposizione degli allevatori. L'ipotesi di un nuovo piano di battimento, si racconta di circa 3.500 euro per animale abbattuto, potrà mettere in sicurezza qualche azienda che avrà l'opportunità di "pensionarsi" con il minor danno ma non sarà certo la miglior soluzione per il settore lattiero nazionale già di per sé deficitario del prezioso prodotto alimentare. Ancora una settimana di passione si deve registrare per il latte spot. Nello specifico il latte crudo spot nazionale cede il 5,46% atterrando, nella settimana che precede la Pasqua tra 25,26 e 27,32 €/100 litri di latte. Non è di molto inferiore il cedimento dell'intero pastorizzato estero che scende sotto i 23 € (tra 22,68 e 23,71€/100 litri latte) lasciando sul campo il 4,26%.

BURRO E PANNA Settimana di tregua per il burro che vede confermati tutti i listini milanesi. unica eccezione il calo, peraltro prevedibile dello zangolato parmense (0,85€/kg). I listini delle creme a uso alimentare hanno registrato la tenuta della milanese e il cedimento della panna alla borsa di Verona.

Borsa di Milano 21 marzo: (=)
BURRO CEE: 2,30€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,45€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,45€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,25€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,20€/Kg. (=)

Borsa Verona 21 marzo:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,12-1,17 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 18 marzo 2016: (-)
BURRO ZANGOLATO: 0,85 €/kg.
Borsa di Reggio Emilia 22 marzo 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 0,85 - 0,85€/kg.

GRANA PADANO Parrebbe finito il periodo di stasi dei listini del Grana Padano. Un cedimento di 5 centesimi alla borsa di Milano, forse da mettere in relazione all'emersione del problema "Aflatossine", che certamente non farà bene a tutto il comparto caseario. In particolare  il 9 mesi di stagionatura si colloca tra 6,45 e 6,55€/kg mentre il 15 mesi e oltre tra 7,20 e 7,85 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Non arretra ma si arresta il prezzo del Parmigiano Reggiano. Dopo la lunga e poderosa cavalcata, avviata lo scorso ottobre, alla borsa di Parma i listini non hanno subito variazioni rispetto l'ottava precedente, nonostante una buona vivacità del mercato. Nello specifico il 12 mesi è stato confermato tra 8,35 e 8,70€/kg e il 24 mesi tra 9,30 e 9,70 €/Kg

 

(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

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