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Crociati migliori degli ospiti, domenica prossima derby con il Sassuolo -

Parma, 9 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

Dopo due settimane di stop, ieri, si sono finalmente riaperti i cancelli del Tardini ed il Parma è tornato a giocare grazie al piano predisposto dalla FIGC per far concludere la stagione al club ducale ed al voto favorevole della Lega di Serie A con 16 società favorevoli su 20 (astenuti Napoli, Roma e Sassuolo, contrario il Cesena). Dopo 21 giorni, i crociati sono quindi tornati sul manto erboso conquistando un punto che, seppur poco utile ai fini della classifica e della salvezza, può essere molto importante sul piano morale e per dimostrare di voler esser presenti sino all'ultimo.

La posta in palio è stata divisa con l'Atalanta di Edy Reja che, alla sua prima sulla panchina orobica dopo l'esonero di Colantuono (colpevole di 4 sconfitte consecutive), è stato costretto a godersi quasi metà gara dalla tribuna per l'espulsione dovuta all'uscita dall'area tecnica. 
Tra le due formazioni sembrava che fosse proprio l'Atalanta a non scendere in campo da due giornate e non il Parma, apparso più in forma e aggressivo degli avversari, quasi spaventati dagli ultimi della classe e per i quali il pari si rivela più utile poiché li porta a +4 dalla zona retrocessione.


Primo tempo apatico e privo di brividi se si esclude la palla goal di Mariga al 34'; anche nella ripresa sono sempre i gialloblù ad incidere maggiormente ed a costringere Sportiello a sporcarsi ripetutamente i guanti, prima su conclusione di Rodriguez (55') e poi di Coda (81'). Partita da spettatore non pagante, invece, per Mirante, chiamato in causa solo una volta da D'Alessandro all'80'. Negli ultimi minuti c'è tempo per l'espulsione del "Cebolla" per somma di ammonizioni: l'uruguaiano, che nei prossimi giorni potrebbe lasciare Parma per il Gremio, esce comunque dal campo tra gli applausi del Tardini.

Migliori in campo i crociati: prestazione più che degna per tutti, da premiare non solo per l'atteggiamento tenuto durante la gara, ma soprattutto per come stanno gestendo la situazione di crisi societaria. Al riguardo, secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport, l'incasso della partita, che ammonta intorno ai 152 mila euro, sarà pignorato e andrà direttamente nelle casse di un creditore che ha presentato istanza di fallimento.

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Intanto anche Leonardi si è dimesso. Tavecchio: «Abbiamo un piano affinché domenica si possa giocare» -

Parma, 5 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

Non bastava la rimozione dei vertici della Guardia di Finanza locale per inerzia nei controlli relativi alla società ducale a rendere più complicato il quadro: da poco è arrivata anche l'ufficialità delle indagini per bancarotta fraudolenta che vedono coinvolto l'ex presidente gialloblù Tommaso Ghirardi.

La Procura di Parma ha infatti deciso di vederci meglio sulla precedente gestione del club che ha lasciato in eredità ingenti debiti. E questo a poche ore da un'altra ufficialità, quella delle dimissioni del direttore generale, Pietro Leonardi, che in un comunicato diramato ieri in serata ha dichiarato di lasciare perché «Le mie condizioni di salute, peggiorate negli ultimi tempi e l'attuale situazione ambientale che si è mio malgrado venuta a creare, non mi consentono più di svolgere il mio lavoro proficuamente, non volendo oltretutto risultare d'impaccio all'attuale proprietà», ringraziando infine l'intero ambiente ducale.


La nave inoltre potrebbe perdere altri pezzi, soprattutto nella rosa dei giocatori, ormai esausti della situazione che si sta trascinando da mesi e che pare destinata a non avere un lieto fine. L'ultimo in ordine cronologico a manifestare un comprensibile malcontento e disagio è stato Rodriguez ai microfoni di radio Cadena Ser. L'uruguaiano, arrivato a Parma con il mercato di gennaio, ha raccontato di essere giunto in Italia per giocare più minuti e in un ruolo diverso da quello rivestito all'Atletico, il tutto per aver più chance in nazionale in vista della Coppa America. E per non perdere questo treno, come ha affermato El Cebolla stesso, «l'unica opzione rimasta è andare via», scegliendo tra i campionati di Brasile o Stati Uniti.

Intanto da Roma si continuano a cercare soluzioni al disastro, in primis per la partita che domenica dovrebbe giocarsi al Tardini contro l'Atalanta. Dopo l'incontro con il sindaco Pizzarotti, il presidente della FIGC Carlo Tavecchio ha parlato di un piano predisposto affinché la gara contro gli orobici possa svolgersi regolarmente, a differenza di quelle rinviate contro Udinese e Genoa. Al riguardo si è mostrato fiducioso anche il primo cittadino di Parma che da settimane si sta muovendo per salvare l'immagine della città.

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Per la Procura i vertici locali della Guardia di Finanza avrebbero ritardato l'inchiesta sul dissesto della società. Vertice in Comune con presidente dell'Associazione Italiana Calciatori (AIC), e una delegazione dei giocatori del Parma -

Parma, 4 marzo 2015 -

La bufera che ha investito il Parma calcio ora si sposta sul comando provinciale della Guardia di Finanza, che vede i vertici locali sotto inchiesta per omissione di atti d'ufficio, come riportato sul sito online della Gazzetta di Parma.
Il comandante provinciale, colonnello Danilo Petrucelli, e il vice, capo del Nucleo di polizia tributaria, tenente colonnello Luca Albanese sarebbero infatti stati sollevati dagli incarichi, quindi non rientreranno più negli uffici della caserma di via Torelli. Secondo la Procura,  avrebbero ritardato a far partire l'inchiesta sul dissesto della società.

Incontro tra il sindaco, Tommasi e i calciatori -

Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori (AIC), e una delegazione dei giocatori del Parma sono stati ricevuti dal sindaco Federico Pizzarotti in Municipio, assieme all'assessore allo Sport Giovanni Marani. All'incontro di ieri sono intervenuti anche i giocatori della squadra crociata Alessandro Lucarelli, Massimo Gobbi e Mattia Cassani, accompagnati da Mirco Levati.

"La nostra volontà e quella dei giocatori - si legge nella nota - è di riprendere a giocare e arrivare in fondo alla disputa del Campionato. Naturalmente per farlo occorre che si creino le condizioni necessarie. In questi giorni la squadra continua a fare il suo lavoro e a prepararsi, ma l'incontro di oggi non poteva dare risposte definitive, è stato necessariamente interlocutorio in vista dell'assemblea di Lega di venerdì" - ha affermato all'uscita del vertice Damiano Tommasi.

Sul futuro immediato anche il sindaco non si sbilancia: "Manenti dovrebbe giocare il suo ruolo di presidente - ha affermato Pizzarotti - se fosse serio starebbe già trattando per aprire lo stadio domenica, purtroppo non ci siamo ancora sentiti. Su una cosa ha ragione: non tocca a me trattare la cessione del Parma ed è appunto quello che non farò. Io mi preoccupo perchè la squadra è un patrimonio della città, faccio il massimo che posso fare per tenere insieme tutti gli interlocutori. Anche in questi giorni mi sono sentito con Tavecchio e Beretta. Tocca ad altri mettere risorse che servono per aprire lo stadio domenica, il Comune non può far altro che metterlo a disposizione. Mi chiedete se si gioca? Ora come ora posso dire che le probabilità sono al 50%. Il nostro obiettivo è quello di arrivare al 19 marzo, l'intervento del Tribunale sarà necessario ma sarà importante garantire la continuità per sperare di assicurare al Parma un futuro dignitoso".

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Martedì, 24 Febbraio 2015 10:38

Crisi Parma, si accredita l'ipotesi del fallimento


Domani a Collecchio vertice tra Manenti e Pizzarotti. Lo scenario più concreto è quello del fallimento, in modo da poter procedere con la gestione provvisoria al fine di risolvere al più presto la questione con i creditori.  -

Parma, 24 febbraio 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

Come le migliori telenovelas, quella che sta andando in scena tra Parma e Collecchio si sta infittendo di giorno in giorno di nuovi particolari. Anche il week end è ormai passato, la partita contro l'Udinese non è stata giocata e dei bonifici ancora nessuna traccia. Nella mattina di ieri il sindaco Pizzarotti con una piccola rappresentanza della squadra e della FIGC si è presentato in Tribunale per trovare una soluzione alla tragica situazione che è andata delineandosi negli ultimi mesi.

Quali i possibili scenari?

Nei giorni scorsi si è parlato della possibilità di eliminare il Parma dal campionato, assegnando una vittoria a tavolino per 3-0 alle formazioni avversarie che ancora avrebbero dovuto sfidare i ducali nel girone di ritorno. Possibilità che le autorità sportive preferiscono, però, evitare soprattutto per una questione d'immagine e credibilità. 
Lo scenario più concreto è invece quello del fallimento, in modo da poter procedere con la gestione provvisoria al fine di risolvere al più presto la questione con i creditori.

La data stabilita dal Tribunale per decidere in tale direzione è il 19 marzo: in caso di dichiarato fallimento e successiva autorizzazione all'esercizio provvisorio, saranno assegnati dei curatori con il compito di valutare patrimoni e debiti nonché di saldare questi ultimi, il tutto sotto la direzione di un giudice. Sarà poi necessario trovare dei capitali per far sì che il Parma possa concludere il campionato, poiché come noto mancano soldi non solo per pagare gli stipendi della prima squadra, ma si è ormai giunti a una situazione di assoluto disagio in assenza di acqua calda, illuminazione, steward e automezzi. Basti pensare che in vista della partita di domenica a Genova i calciatori si siano detti pronti a spostarsi con le proprie vetture pur di giocare!


Qualora dovesse realizzarsi l'ipotesi del fallimento, il Parma potrebbe ripartire dal titolo conquistato sul campo, dunque probabilmente dalla serie B in quanto pare ormai scontata la retrocessione; viceversa si dovrà ricominciare dalla categoria Dilettanti. 
In attesa che l'incubo finisca, domani, presso il Centro Sportivo di Collecchio, si terrà un ulteriore incontro tra il presidente gialloblù Manenti e Pizzarotti.

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Crociati a quota 10, è il secondo pari stagionale. A Reggio l'ultimo ad arrendersi è Berardi -

Parma, 16 febbraio 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

A vederle sul campo non sembrava che fossero seconda e ultima in classifica. Così, quella che per tutti era una partita già vinta dalla Roma, è invece terminata con un pari a reti inviolate, il secondo per il Parma di Donadoni che oltre ai problemi in campionato sta affrontando un periodo molto complesso. Per i capitolini, al loro ottavo pareggio, assenti Totti, Pjanic e Maicon; rientrano da vincitori dalla Coppa d'Africa gli ivoriani Gervinho e Doumbia che però non danno i frutti sperati. Il Parma parte dunque con poche chance ma riesce a meritare molti applausi, mettendo a tacere le voci circolate in settimana circa la possibilità di falsare da ora in avanti il campionato vista la drammatica posizione. I ducali soffrono poco e giocano ben chiusi nella propria metà campo per annullare gli attacchi giallorossi che vengono soprattutto da Ljajic, probabilmente il più pericoloso tra i suoi. Il film è lo stesso anche nel secondo tempo, sino a quando Garcia cambia modulo per cercare di conquistare l'intero bottino. E' Gervinho il primo a provare l'assalto, neutralizzato da una grande parata di Mirante (58'); sfortunati anche Doumbia e Verde che mancano di poco lo specchio. Nel complesso buona prestazione per il Parma, autore di un gioco perlopiù difensivo e di retroguardia che non ha mai impensierito De Sanctis tra i pali di casa. 


In giornata è atteso il pagamento degli stipendi da parte della società, viceversa scatterà la messa in mora.

Le pagelle: Mirante 6,5 – Cassani 6,5 (dal 45' Feddal 90' sv) – Mendes 7 – Lucarelli 6,5 – Costa 6,5 – Mauri 6 - Mariga 5,5 (dal 86' Lodi sv) – Nocerino 6,5 – Varela 5,5 (dal 78' Palladino sv) – Belfodil 6 – Rodriguez 6,5

Disfatta, invece, per il Sassuolo nell'anticipo del sabato pomeriggio che ha aperto la 23^ giornata di campionato. La sfida, disputata anche sulla panchina tra i due ex compagni di squadra Di Francesco e Montella, è stata vinta dai viola che si sono imposti già dal primo tempo sui padroni di casa, avvicinandosi al vantaggio a pochi secondi dal fischio di avvio con Salah. E' proprio lui, servito da Babacar, a sbloccare le marcature al 32': due minuti dopo il numero 74 ricambia il favore fornendo l'assist per il compagno di reparto che va a segno con un destro perfetto. I neroverdi sembrano assenti, al 45' però Berardi alza la testa e con una bellissima conclusione da fuori area fa tremare la porta di Tatarusanu che resta immobile. Nella ripresa gli emiliani tentano di invertire la rotta ma è sempre la Fiorentina a dominare e a trovare la rete con Babacar al 62' che chiude definitivamente la partita. Cinque minuti dopo a rendere meno pesante il passivo per il Sassuolo è Berardi; nel finale Di Francesco opta per le 4 punte ma il risultato rimane invariato.


Le pagelle: Consigli 6 – Gazzola 5,5 – Cannavaro 5 – Acerbi 5,5 – Longhi 5 (dal 80' Missiroli sv) – Biondini 5 – Magnanelli 5,5 – Brighi 5 (dal 63' Floccari 5,5) – Berardi 6,5 – Zaza 5,5 – Sansone 5,5

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Al Sassuolo non basta la doppietta di Zaza: la Roma trova il pareggio in extremis

Parma, 8 dicembre 2014 – di Maria Caterina Viscomi

Quattordicesima giornata di campionato: Roma-Sassuolo e Parma-Lazio, romane contro emiliane, le due più in forma a sfidarsi nella cornice dello Stadio Olimpico nell'anticipo del sabato, i rispettivi cugini in scena invece al Tardini. Epiloghi di gara diversi per neroverdi e crociati, uniti però da un pizzico di sfortuna e da qualche svista arbitrale.

E' andata comunque meglio al Sassuolo che, seppur rimontato di ben due reti negli ultimi venti minuti, è riuscito nell'impresa di fermare la corsa dei giallorossi, peraltro aiutati da un rigore concesso generosamente da Irrati e che Ljajic ha concretizzato al 77' per poi regalare ai suoi anche il goal del pareggio in pieno recupero, scatenando le proteste degli ospiti che hanno contestato la posizione irregolare di Florenzi, autore dell'assist per il serbo. Scontata la giornata di diffida nella gara contro l'Hellas, è sceso in campo un super Zaza, come sempre al centro del tridente con Sansone e Berardi: ed è proprio l'attaccante azzurro, a digiuno di goal da diverse giornate, a punire per ben due volte a distanza di tre minuti De Sanctis (15' e 18'). Dopo l'intervallo De Rossi si fa espellere per somma di ammonizioni, gli emiliani sembrano avere in mano la vittoria che sarebbe potuta arrivare se non ci fosse stato il rigore a favore dei capitolini (Vrsalijko chiude su Gervinho, la palla va a rimbalzare sul suo braccio e Ljajic dagli undici metri non sbaglia) che ha dato lo slancio al serbo anche per la rete del 93'.

A Parma, invece, non sono bastate le voci (poi confermate dall'a.d. Pietro Leonardi) su un probabile accordo tra Ghirardi ed un gruppo russo-cipriota per la vendita della società a riportare la squadra alla vittoria. Sul campo, infatti, la situazione è rimasta invariata ed i ducali hanno incassato la dodicesima sconfitta stagionale, stavolta contro la Lazio che è invece tornata a vincere dopo tre giornate. I primi minuti della gara vedono gli ospiti predominare, ma la reazione del Parma è buona e gli sviluppi sembrano ribaltarsi in pochi istanti tanto che all'11' sono proprio gli emiliani ad andare in vantaggio con la rete di Gobbi, annullata ingiustamente da Guida per presunto fuorigioco di Cassano.

A trafiggere la porta di Marchetti ed a far sperare i ducali di poter chiudere il primo tempo sull'1-0 è poi Palladino che al 45' la mette dentro deviando una conclusione di Santacroce; pochi attimi dopo però ci pensa il capitano biancoceleste Mauri a riportare il risultato in parità: sono forti le proteste da parte della tifoseria ducale per il recupero troppo prolungato durante il quale è appunto arrivata la rete del brianzolo. Nella ripresa la Lazio mette in mostra il suo lato migliore creando una serie di situazioni pericolose per la retroguardia di casa che al 59' commette un banale errore da cui nasce l'azione che porterà la formazione del parmigiano Pioli nuovamente in vantaggio: rinvio di Iacobucci per Gobbi che sbaglia goffamente regalando un pallone d'oro a Djordjevic il quale a sua volta serve un ispirato Felipe Anderson. Un buon Parma ci prova in tutti i modi a penetrare la difesa laziale che però cala un muro difficile da rompere; Donadoni può essere contento della performance dei suoi, rimasti quasi sempre in partita ed a testa alta nonostante la posizione in classifica che è forse più amara di quel che dovrebbe essere rispetto a quanto visto nelle ultime gare. Se la Lazio riparte da Parma nella sua corsa verso il vertice della classifica, il Parma può ripartire dalla notizia della cessione del club, notizia che dovrebbe diventare definitiva a metà settimana. Il costo dell'operazione si aggira intorno ai 7-8 milioni, ora si resta in attesa della formalizzazione.

Le pagelle -

Sassuolo: Consigli 6,5 – Vrsalijko 6 – Cannavaro 6,5 – Acerbi 7 –Peluso 6 – Taider 6,5 – Missiroli 7 – Brighi 6,5 – (80' Biondini 5,5) – Berardi 6,5 (81' Floro Flores sv) – Zaza 7 (84' Floccari sv) – Sansone 6,5.


Parma: Iacobucci 5,5 – Santacroce 6 (65' Mendes 5,5) - Lucarelli 6 – Costa 6 – Rispoli 5,5 – Mauri 5,5 (77' Belfodil sv) – Lodi 5 – Galloppa 6 (69' Acquah 5,5) – Gobbi 5,5 – Cassano 5,5 – Palladino 6.

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E Cassano ha confessato: "La mia felicità è a Parma. Voglio finire qui la carriera"
Parma, 26 luglio 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Manca poco più di un mese all'inizio del campionato di Serie A ed è tempo per le squadre italiane di prepararsi tecnicamente ma non solo. Nella giornata di giovedì nel quartier generale del Parma, alla presenza dell'ad Pietro Leonardi, sono state presentate le divise per la nuova stagione. Novità assoluta, oltre a quelle con i colori tradizionali, è stata la quarta maglia che gli emiliani hanno deciso di mettere nel loro armadio, maglia che, per fare un omaggio allo sponsor principale Vorwerk Folletto, sarà verde. Una di queste, con stampato il nome del presidente dell'azienda Patrizio Barsotti, è stata donata al suo responsabile della comunicazione Luca Corsi.
Nei giorni scorsi, inoltre, la società ducale ha voluto smentire quanto pubblicato su alcune testate online circa il mancato pagamento delle spese per l'avvio della procedura del Tas in merito alla vicenda Europa League, motivo per il quale, secondo tali siti, ci sarebbero stati dei ritardi nel procedimento.
Nella serata di ieri, poi, è arrivata un'altra delusione: anche il Consiglio di Stato, dopo il no del Tar del Lazio e della Corte di Giustizia del Coni, ha respinto il ricorso intentato dalla società contro l'esclusione dalla competizione continentale. Questo il comunicato diramato dal Parma in seguito alla notizia: "Gli avvocati Federico Tedeschini, Paolo Rodella e Pierluigi Giammaria comunicano che il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dal Parma Fc avverso l'esclusione dall'Europa League. Un breve commento sulla sentenza e sulle successive iniziative che verranno intraprese, sarà diramato non appena la sentenza stessa sarà resa disponibile".
Sulla questione era tornato qualche ora prima anche Cassano, reduce dalla precoce eliminazione dal mondiale: in conferenza stampa, Fantantonio ha parlato di "sogno rubato in maniera schifosa". Ha voluto poi rincuorare i tifosi gialloblù, confessando di aver rifiutato un contratto triennale con gli Emirati Arabi e di voler terminare la sua carriera in Italia, preferibilmente a Parma, che per lui "vale come il Barcellona".
Ha infine espresso la sua stima nei confronti della società e dei compagni: le premesse per chiudere con i crociati, dunque, ci sono.

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Il patron gialloblù ha rassegnato le dimissioni dopo il ricorso respinto dal Coni
Parma, 31 maggio 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Terremoto in casa Parma dopo che l'Alta Corte di Giustizia Sportiva ha respinto il ricorso della società ducale in merito alla concessione della licenza Uefa. Nella conferenza stampa di ieri a Collecchio l'atmosfera era tesa e molti si aspettavano quel che poi è realmente successo: le dimissioni del Presidente Tommaso Ghirardi. Ad attenderlo erano, infatti, presenti anche centinaia di tifosi che hanno voluto mostrare il loro calore, oltre che con strette di mano e gesti di incoraggiamento, con lo striscione "Nessuna coppa vale ciò che ci avete regalato. Grazie".
Ma neanche il sostegno dei supporter è bastato per far cambiare idea a Ghirardi, nelle cui parole si è percepita una buona dose di delusione. Sentimento peraltro giustificato, se si considera che due settimane fa la città festeggiava il ritorno in Europa League, consacrato al culmine di una stagione straordinaria. Ora quel che resta di quella gioia è l'amarezza per aver visto sfumare un risultato ottenuto con tanto sudore. Ghirardi ha ribadito quanto anticipato immediatamente dopo la sentenza: «Mi sono dimesso. Il pacchetto del 100% del Parma è ufficialmente in vendita. È sul mercato». E ancora: «Voglio sottolineare inoltre che solo uno stupido può pensare che ci sia stato un gesto di furbizia da parte mia o della mia struttura nel risparmiare 300 mila euro dopo aver speso 13 milioni e averne perso 7 o 8 per la mancata partecipazione alla Coppa Uefa». Infine il Presidente ha voluto ringraziare i tifosi e tutti i presenti.
Sino al 30 giugno sarà l'ad Leonardi a portare avanti gli impegni presi dall'attuale società. Dal 1° luglio, invece, inizierà un'altra era.

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Collecchio 19 maggio 2014 - Il Parma Fc ha appreso con sorpresa la decisione della Commissione di secondo grado di negare il rilascio della licenza Uefa alla nostra società.

Pur nel grande rispetto del lavoro svolto dalla Commissione, il Parma FC- tuttora assolutamente convinto delle proprie ragioni - non può accettare questa decisione che vanifica un risultato sportivo che premia un'intera città e che è stato conseguito dopo anni di sforzi economici ed agonistici.
Per questi motivi il Parma Fc ricorrerà senza indugi all'Alta Corte del Comitato Olimpico Nazionale (che si riunirà il 28 maggio prossimo) nella certezza che, nella suprema sede della Giustizia Sportiva, sarà riconosciuto il proprio corretto adempimento ai criteri economico finanziari previsti dalla procedura per il rilascio della licenza UEFA.

(Comunicato Stampa Parma FC)

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Giovedì, 03 Aprile 2014 07:25

Disfatta del Parma, contro la Roma termina 4-2

 

 

 

 

Il recupero della 22^ giornata di campionato è andato ai giallorossi. 

Parma, 2 aprile 2014 – di Maria Caterina Viscomi

Parma di scena all’Olimpico di Roma per la seconda volta in quattro giorni: dopo la sconfitta ottenuta domenica contro la Lazio, è il turno della gara da recuperare contro la Roma. Sospesa per maltempo il 2 febbraio scorso all’ottavo minuto di gioco, la partita è ripresa dove era stata interrotta e cioè da una rimessa laterale per i padroni di casa. Ad arbitrare è sempre De Marco.
I precedenti storici favoriscono i secondi in classifica: nei 45 scontri passati, 27 sono andati a loro, solo 9 agli emiliani, 9 anche i pareggi. Tra le fila giallorosse sono assenti Strootman e Nainggolan, alla corte di Donadoni mancano invece due pilastri di questa stagione: Cassano e Paletta.
Tutto si decide nei primi minuti del match: ad aprire le marcature è Gervinho (12’) che mette la palla dentro dopo il palo del compagno Mattia Destro. Due minuti dopo all’ivoriano viene (giustamente) annullato un goal, seguito immediatamente dalla rete del Parma, siglata da Acquah (15’). Il pareggio dura un istante e stavolta è il capitano della Roma a poter esultare (16’). Il primo tempo è equilibrato ed entrambe le formazioni si mostrano capaci di dare spettacolo. La ripresa comincia con un goal di Pjanic (49’) che nel giorno del suo compleanno si regala una bellissima rete di piatto. Ma i giallorossi non si accontentano e all’83 calano il poker con Taddei che di testa concretizza un corner. Sul finire Donadoni prova il tutto per tutto e sostituisce Parolo con Josè Mauri e Schelotto con Palladino; è però il solito Biabiany ad accorciare, seppur inutilmente, le distanze (90’).
Nonostante una buona prestazione da entrambe le parti, il Parma incassa la terza sconfitta consecutiva dopo la striscia di 17 risultati utili. Il prossimo impegno dei gialloblù è quello di domenica sera contro il Napoli. 

 

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