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Fertility day, l'opinione di Patrizia Maestri: "Campagna sbagliata nei contenuti e nella comunicazione". Il problema è anche di tipo culturale legato alla concezione della donna in Italia.

Parma 2 settembre 2016 – "La ministra Lorenzin affronta un problema vero con una campagna sbagliata sia nella comunicazione che nei contenuti". La deputata del Partito democratico Patrizia Maestri commenta con queste parole il lancio della comunicazione legata al 'Fertility day' del Ministero della Sanità. "La denatalità in Italia non è 'colpa' delle donne ma un problema serio strettamente legato all'assenza di servizi e di lavoro, alla disoccupazione femminile che in Italia è la più alta d'Europa".

Secondo Maestri, quindi, impostare una campagna che colpevolizza le donne è un errore e per far aumentare la natalità servono investimenti diversi. "Basterebbe prendere esempio da altri paesi Europei – sottolinea l'esponente Pd – dove le donne sono più occupate, ci sono maggiori aiuti alle famiglie e maggiore possibilità di lavoro part time. Tutte politiche di welfare che portano ad una più alta propensione a fare figli e a costruire famiglie". Il problema è anche di tipo culturale legato alla concezione della donna in Italia. "Nel nostro paese – dice la deputata – è ancora radicato un modello antiquato e penalizzante della maternità, in cui il lavoro di cura ricade tutto sulle madri. Questo fa sì che le donne, soprattutto le più giovani, si allontanino dalla maternità".

In definitiva il giudizio di Patrizia Maestri sulla campagna di comunicazione lanciata dalla Lorenzin è chiaro. "Siamo davanti – sottolinea – ad una campagna sbagliata nei contenuti ma anche nei messaggi, che evocano una società vecchia non corrispondente a quella attuale. Si propone la fertilità come un bene comune quando invece è una scelta personale e non certo un obbligo verso la società. Invito la ministra ad affrontare temi diversi come la salute sessuale e riproduttiva, e a sostenere la libertà di scelta delle donne e delle coppie".

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