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Il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo alimentare per rischio epatite A

Il Ministero della salute venerdì 24 maggio ha diramato un comunicato rivolto ai consumatori dove è stato ritirato un lotto di "Frutti di bosco congelati". La confezione sottoposta a richiamo venduta in busta da 300 grammi, è stata prodotta dall'Azienda Danti, di Danti Giampiero e C. Srl con sede dello stabilimento in provincia di Pistoia, alla via Brennero I Tratto n° 62, in località Abetone Cutigliano.

Il provvedimento, disposto in via del tutto precauzionale, riguarda il lotto BZ_015FB, data di scadenza 30-12-2021. A rendere necessario il provvedimento è la possibile "Contaminazione da virus Epatite A". Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, raccomanda ai consumatori che fossero in possesso di una o più confezioni appartenenti al lotto sottoposto a richiamo, di restituirla al punto vendita in cui è stata acquistata. L'avviso di richiamo del lotto è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato alle allerte alimentari del Ministero della salute.

(24 maggio 2019)

Casi di epatite correlati a integratori alimentari. Allarme del Ministero della Salute: "Non consumare i lotti"

L'Istituto Superiore di Sanità ha segnalato che gli integratori alimentari a base di curcuma della ditta NI.VA di Destro Franco & Massetto Loretta S.N.C con sede legale in via Padova 56, Vigonza (PD), prodotti dallo stabilimento FRAMA S.R.L. sito in via Panà 56/A, Noventa Padovana (PD)

Curcumina Plus 95% lotto di produzione 18L823 scadenza 10/2021

Curcumina 95% lotto di produzione 18M861 scadenza 11/2021

sono stati associati a due casi di epatite acuta colestatica che si sono risolti favorevolmente. In attesa delle verifiche da parte delle competenti autorità sanitarie territoriali si raccomanda di non consumare tali lotti. La ditta,evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ha confermato di aver attivato il ritiro ed il richiamo dei prodotti nel proprio sito web. L'avviso di richiamo degli integratori è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato alle allerte alimentari del Ministero della salute.

( 10 maggio 2019 )

Eurostat: l'Italia è il primo Paese dell'Ue per tasso di mortalità da epatite virale. Quasi 5 volte più che in Francia e tre volte più che in Germania e Spagna pari a circa il 40% del totale dell'Ue, in aumento di 65 decessi rispetto al 2014, l'Italia ha registrato il più alto numero di decessi per epatite nel 2015, seguita da Germania (960), Spagna (900) e Francia (600), ma con 40 morti per epatite virale per milione di abitanti.

Per l'Italia tragico record europeo per decessi da epatite virale. Lo certificano i dati Eurostat relativi al 2015. Nell'anno di riferimento si sono registrati nella penisola 40 decessi dovuti al virus per milione di abitanti. La media comunitaria è 14. Ma se si considerano le morti dovute agli effetti collaterali del virus, e non all'epatite in sé, il numero dei decessi in Italia sale a 2.900.

Dei 5,2 milioni di decessi registrati nell'Unione europea nel 2015, 7.300 erano dovuti all'epatite virale. Gli uomini (3.900 morti) e le donne (3.400 decessi) sono stati colpiti in modo quasi uguale. Questi valori sono rimasti approssimativamente stabili da quando sono iniziati i report dell'Ue nel 2011.

Quasi due terzi di questi decessi riguardavano persone di età superiore a 65 anni. Anche in termini assoluti l'Italia (2 900 morti, pari a circa il 40% del totale dell'Ue, in aumento di 65 decessi rispetto al 2014) ha registrato il più alto numero di decessi per epatite nel 2015, seguita da Germania (960), Spagna (900) e Francia (600). Tuttavia, per un confronto tra paesi rilevanti, questi numeri assoluti devono essere adattati alle dimensioni e alla struttura della popolazione. Dopo i 40 morti per milione di abitanti dell'Italia il tasso più alto è quello dell'Austria (31 morti per milione di abitanti). Poi Lettonia (26), Ungheria (21) e Spagna (19).

All'estremo opposto della scala, Malta ha registrato zero casi di epatite nel 2015. I tassi più bassi sono stati registrati in Slovenia e Finlandia (entrambi con 1 decesso per milione di abitanti), Bulgaria e Danimarca (3 ciascuno) e nei Paesi Bassi e Repubblica Ceca (4 ciascuno). A livello Ue, il tasso di mortalità per epatite si è attestato in media a 14 decessi per epatite virale per milione di abitanti nel 2015. Una vera e propria emergenza, a giudicare dai numeri, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti".

Vuol dire, che in Europa 4 morti su 10 avvengono in Italia. Le cause? Colpa di scarsa conoscenza di malattia e rischi collegati? Un problema del ministero della Sanità? O difficoltà all'accesso alle cure medico-sanitarie? Domande a questo punto più che mai legittime e necessarie.
(29 luglio 2018)

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