Che il cioccolato fosse un'amico dell'umore era noto a tutti, più recentemente abbiamo scoperto che fa bene alla memoria e ora addirittura contribuisce alle performance delle diete.
di LGC Parma, 16 aprile 2015 –
Golosi di tutto il mondo potete tirare un sospiro di sollievo soprattutto se, come capita a quasi il 50% della popolazione, siete sovrappeso e lottate con le diete.
Recenti studi avevano dimostrato che il cioccolato, oltre a stimolare le endorfine che agiscono sull'organismo come analgesici e regolatori dell'umore, è in grado di ringiovanire la mente di oltre trent'anni. "I flavonoidi gli antiossidanti contenuti nei chicchi di cacao, possono far tornare la memoria di una persona di 60 anni a quella di un trentenne o di un quarantenne", spiegano gli studiosi della Columbia University.
Ma non è tutto, come spiega Paola Magni dalle colonne di Lifegate, se abbinato ogni giorno a un regime dietetico povero di carboidrati, il cioccolato fondente aumenta del 10 per cento gli effetti dimagranti della dieta. E li mantiene nel tempo.
Una tesi sostenuta dalla ricerca condotta dall'Istituto di dietetica e salute di Mainz, pubblicato sulla rivista International Archives of Medicine che mette in luce come, aggiungendo alla dieta quotidiana 42 grammi di cioccolato nero all'81 per cento di cacao, si registra una perdita di peso superiore del 10 per cento rispetto alla classica dieta che bandisce il cioccolato. I ricercatori tedeschi hanno esaminato tre gruppi di soggetti compresi tra i 19 e i 67 anni ai quali è stata somministrata una dieta a base di carboidrati (primo gruppo), il secondo gruppo invece è stato sottoposto alla medesima dieta del primo ma integrata con 42 grammi di cioccolato all'81% di cacao al giorno. Il terzo gruppo, come ovvio, era il gruppo di controllo e non ha seguito alcuna dieta.
Alla fine del percorso di monitoraggio, i soggetti del primo e secondo gruppo avevano tutti perduto peso, cosa che non è avvenuto nel gruppo di controllo. La sorpresa è stata che quelli del gruppo dei "golosi" avevano perduto mediamente il 10% di peso in più rispetto ai componenti dei "forzati della dieta." Non solo si è riscontrato una maggiore perdita ponderale nel gruppo degli assuntori di cioccolato ma in questi soggetti, una volta interrotta la dieta, hanno mantenuto il peso cosa che invece non è accaduto nel primo gruppo.
Una questione di non poco conto poiché credo sia accaduto a molti di avere avuto la necessità o la volontà di ridurre il peso sottoponendosi a rigorose e, diciamolo pure, noiose diete per poi osservare come, in brevissimo tempo, il peso iniziale si riproponga inesorabilmente sull'ago della bilancia.
Parte a Serramazzoni "Alla Tua salute" un percorso formativo di contrasto al doping e di promozione di sani stili alimentari. Il progetto, unico a livello nazionale analizzerà i comportamenti a rischio e promuoverà interventi di contrasto e prevenzione -
Modena, 25 marzo 2015 -
Parte a Serramazzoni il percorso formativo rivolto agli allievi dello Ial Scuola alberghiera, sul tema "Contrasto al doping" curato dal Servizio Medicina dello Sport di Modena e promosso dall'Amministrazione Comunale di Serramazzoni. Un gruppo di studenti del II e III anno dell'istituito potrà seguire un percorso con il quale conoscere tempi e modi di un' adeguata alimentazione per qualità, quantità e tempi di assunzione in relazione agli impegni sportivi, senza trascurare il gusto ed il piacere del cibo nelle diverse occasioni della giornata.
Il progetto, denominato "Alla tua Salute", avrà una durata pluriennale con l'obiettivo di definire programmi alimentari alternativi, di promuovere fra i giovani campagne di prevenzione e di incitare a comportamenti virtuosi contro l'uso di sostanze dopanti e l'abuso di integratori proteici a effetto stimolante. "Si tratta di un progetto dalle elevate potenzialità educative e formative, accolto dallo Ial - spiega il consigliere delegato alla formazione professionale e politiche giovanili Marzia Cipriano - che grazie alla proposta dell'Ausl potrà essere sviluppare a Serramazzoni. L'Ausl di Modena ha infatti scelto il nostro territorio come capofila del progetto, che è sperimentale e unico a livello regionale e nazionale".
Qualche giorno fa, dopo un primo incontro tenutosi a novembre, si è svolto a Serra un tavolo di lavoro tra gli esperti e dirigenti del Servizio Medicina dello Sport di Modena e del Centro Regionale Antidoping, referenti del Distretto Ausl di Pavullo e dei Luoghi di Prevenzione di Modena, insieme all'Amministrazione Comunale, nel quale è stato impostato il calendario degli incontri didattici e delle attività che solleciteranno i ragazzi a riflettere sulle proprie possibilità, sulla sana alimentazione e sull'inutilità del ricorrere a metodi illeciti per migliorare le proprie prestazioni sportive.
"E' un'occasione per riflettere sul fenomeno del doping, associato comunemente ai soli atleti professionisti - commenta il dott. Ferdinando Tripi, Direttore del Servizio di Medicina dello Sport di Modena - trascurandone la diffusione estesa in contesti spesso poco considerati". Il progetto si svilupperà sull'analisi dei comportamenti a rischio e la promozione di interventi di contrasto e prevenzione, che avverrà attraverso l'apprendimento di sane abitudini alimentari e con la verifica dello stato di salute degli atleti con analisi volontarie.
Alla fine di maggio sarà realizzato a Serramazzoni un convegno, rivolto agli istruttori di palestre della Provincia e alla associazioni sportive del territorio. Al termine del convegno gli studenti dello Ial proporranno una degustazione, anche attraverso una dimostrazione pratica, di ricette create da loro; pasti rapidi da preparare, nutrienti e alternativi agli integratori, per una corretta alimentazione durante la pratica sportiva. "Il percorso didattico e il progetto nel suo complesso, che partirà dagli studenti dell'alberghiero – conclude Marzia Cipriano - potrà avere un' ampia risonanza anche sul territorio, coinvolgendo atleti, studenti e giovani cittadini".
Il progetto complessivo prevede un programma alimentare alternativo e più salutare, la predisposizione di materiale divulgativo e promozionale con il sostegno dei social network e di siti internet dedicati, fino alla produzione di un "Ricettario dello sportivo" a cura degli studenti. Gli stessi allievi, infine, durante il prossimo anno scolastico, proseguiranno la formazione e si cimenteranno come peer educator, ovvero come educatori alla pari, nelle società sportive e, soprattutto, nelle scuole.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Serramazzoni)
Domani, Martedì 24 marzo, alle ore 21.00 incontro al Centro Mavarta di via Piave con l'agronomo ed economista Andrea Segrè dal titolo "L'oro nel piatto: valore e valori del cibo. Viaggio alla scoperta dell'oro che abbiamo nel piatto senza saperlo".-
Reggio Emilia, 23 marzo 2015 -
Dopo un saluto del sindaco Marcello Moretti sarà l'assessore all'Ambiente Sonia Robuschi a moderare la serata.
L'incontro è ispirato all'ultimo libro di Segrè scritto con Simone Arminio. Sprecare significa gettare il cibo nella spazzatura ma anche mangiare cibo spazzatura: il primo danneggia la salute della natura, il secondo nuoce alla salute dell'uomo. Entrambe sono legate fra loro, come al rapporto ambiente-uomo, risorse-consumi, ecologia-economia. Relazioni viziate, da cambiare. Non solo con la filosofia del cibo lento, della filiera corta, del chilometro zero. Onde corte, che increspano il mare in superficie. Senza però modificare le grandi correnti. Per nutrire il pianeta, l'unica strada è ridare valore al cibo.
Ma quale cibo? Quello medio, né troppo basso né troppo alto. Un percorso che diventa un viaggio nei luoghi dove passa il cibo medio: dallo studio agricolo al mercato ortofrutticolo, dall'industria alimentare al supermercato, dal parco tematico all'esposizione universale. Per arrivare alla scuola: un (p)assaggio fondamentale. L'educazione alimentare serve a comprendere il valore del cibo, imparando a fruire invece che consumare, a evitare gli sprechi e i falsi miti degli spadellatori televisivi.
Andrea Segrè insegna presso l'Università di Bologna dove è direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari. Ricopre la carica di presidente Last Minute Market Spin-Off Accademico e del Centro AgroAlimentare di Bologna. Ha scritto, tra gli altri, i libri "Vivere a spreco zero", "Lezioni di ecostile. Consumare, crescere, vivere", "Economia a colori". È promotore della campagna "Un anno contro lo spreco". Nel 2012 gli è stato conferito il premio Green Award dal Parlamento Europeo.
L'incontro rientra nel progetto della "Settimana Energetica", ideato dal Comune di Sant'Ilario d'Enza – Assessorato all'Ambiente, che coinvolge i ragazzi delle scuole primarie e secondarie in un percorso completo e coinvolgente sulle principali tematiche ambientali: alimentazione, energia e rifiuti.
Info: 0522 902863 – www.comune.santilariodenza.re.it
(Fonte: ufficio stampa Comune di Sant'Ilario)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 6 - 8 febbraio 2015
Anno 14 - n° 6 08 febbraio 2015 (allegato Formato PDF)
1.1 editoriale Il "califfato" sfida il mondo.
2.1 export Prendere esempio dal vino... Uno Studio Sapienza analizza il successo di Grandi Marchi
2.2 riconoscimenti Festeggiata a Reggio la Nazionale del Parmigiano Reggiano
3.1 cereali Cereali, logiche ancora poco interpretabili. Continuano a scendere i noli.
4.1 Lattiero caseario Nuova frenata per il latte spot e per il burro
5.1 Quote Latte Latte e Quote - La proposta dell'assessore Caselli a sostegno degli allevatori italiani.
5.2 benessere animale EFSA e benessere animale. Prorogati i termini.
5.3 Alimentazione e salute Il cibo per prevenire e curare, anche l'influenza.
6.1 Mercati cereali Noli sempre più giù
8.1 suini Suini: la deflazione entra nelle stalle.
Un programma facilita l'identificazione degli allergeni contenuti nei piatti preparati prodotto da FIPE e posto a disposizione degli aderenti attraverso gli uffici territoriali.
di LGC Parma, 16 dicembre 2014 -
Le allergie alimentari, risposte immunitarie alle proteine presenti nei cibi e che il corpo ritiene erroneamente dannose, costituiscono un importante problema di salute di sempre maggiore rilevanza. I sintomi possono includere, per esempio, il rigonfiamento di labbra, lingua e palpebre, prurito, asma, stordimento, nausea, gastroenterite, orticaria e dermatite e, nel caso peggiore, si può arrivare a shock anafilattico e successiva morte.
Un problema in crescente aumento seppure la percezione sia notevolmente superiore alla realtà. Il 25% della popolazione ritiene di avere sensibilità a qualche prodotto alimentare mentre al contrario solo il 5-8% dei bambini e il 2-3% degli adulti soffre di questi disturbi alimentari.
Per difendere i consumatori è diventato obbligatorio, dallo scorso 13 dicembre, dichiarare in modo ben visibile gli elementi costituenti gli alimenti somministrati nei ristoranti, nei bar e nelle mense.
Al momento attuale, fa sapere la FIPE (Federazone Italiana Pubblici Esercizi), però, mancano ancora due provvedimenti di natura legislativa e una circolare interpretativa che possano fare chiarezza completa sull'argomento e precisare adempimenti e sanzioni.
Per venire incontro alle denunciate difficoltà dei ristoratori, Fipe-Confcommercio ha realizzato un software e lo ha messo a loro disposizione per il tramite delle associazioni territoriali.
Tale programma facilita l'identificazione degli allergeni contenuti nei piatti preparati. Poiché fra le indicazioni che il nostro Governo non ha ancora fornito rientra anche la modalità esatta di comunicazione al cliente sugli allergeni presenti, al momento è previsto che l'elenco degli allergeni debba essere realizzato comunque in forma scritta.
In base a un sondaggio realizzato dal centro studi Fipe, risulta che la modalità più adeguata per informare il cliente per il 36% dei ristoratori è la comunicazione a voce. Il 23,7% ritiene più opportuno inserire una nota all'interno del menu, mentre il 12% del campione preferirebbe che fosse il cliente a comunicare le allergie o le intolleranze alimentari; un altro 12% ritiene più opportuno predisporre un documento specifico, cioè una sorta di libro degli allergeni.
Sta di fatto che, a giudizio di Fipe, occorrerebbe lasciare all'esercente la scelta di come comunicare alla propria clientela gli allergeni presenti nel menu.
Di Chiara Marando – 04 Ottobre 2014
Chi lo dice che per preparare un pasto coi fiocchi siano necessari ingredienti ricercati oppure perfettamente dosati? La cucina, come tutte le arti, è fatta anche di sentimento ed improvvisazione, inutile pensare che sia soltanto pura tecnica e perfezione. Quindi spesso basta un tocco di fantasia in più per creare dal nulla, o quasi, ricette da leccarsi i baffi.
A tutti sarà capitato di tornare a casa, aprire il frigorifero e farsi invadere dallo sconforto perché, come si dice in questi casi, ad aspettarvi “c’era solo l’eco”. Il trucco però c’è e sta nell’ingegnarsi. Vi è rimasto un misero zucchino, una cipolla, due uova e poco di più? Niente paura, basterà far rosolare la cipolla con lo zucchino tagliato a rondelle, sbattere le uova con sale, pepe, un po’ di Parmigiano Reggiano e pangrattato, amalgamare il tutto e cuocerlo in una padella a fuoco vivace con il coperchio. Ne risulterà una frittata golosa che, grazie al pangrattato, somiglierà ad un tortino.
Ma questo è solo un semplicissimo, e più che rapido, esempio di quello che si può fare con gli avanzi, perchè la cosiddetta “cucina di recupero” può riservare piacevoli sorprese al palato ed al portafoglio, evitando inutili sprechi. E poi diciamolo, una piccola pausa dai banchetti, dal dover preparare tutti i giorni piatti elaborati, ci vuole proprio.
Non ci crederete ma dal nulla si possono cucinare delle tartine veloci, bastano del pane, un po’ di salume e formaggio, non importa la tipologia, ed ancora riutilizzare la pasta facendone una sempre ottima frittata oppure amalgamarla a pomodoro e scamorza per trasformarla in un delizioso sformato. Se vi è avanzato del pollo allora avanti con la creatività ed aggiungetelo ad una insalata mista, oppure frullatelo con la maionese ed i capperi per una sfiziosa bontà da spalmare sul pane, ed ancora fatene dei bocconcini croccanti impanati e fritti.
I veri gourmet non lo ammetteranno mai, ma più o meno in tutte le cucine, ben nascoste, ci sono le zuppe in brick oppure in scatola, i salva-cena per eccellenza dei momenti più bui. Bene, anche in questo caso il risultato vi sorprenderà se aggiungerete spezie, pane casereccio, verdure oppure speck a listarelle, pochi semplici ingredienti capaci di fare la differenza. Guardate qui.
Se desiderate qualche idea appetitosa in più allora cliccate qui e troverete tante possibili combinazioni, una soluzione diversa per ogni sera oppure per una cena tra amici.
Di Chiara Marando – Parma 10 Maggio 2014
Cibus, ancora una volta, si è confermata la vetrina gastronomica internazionale per eccellenza. Arrivato alla diciassettesima edizione, è diventato un appuntamento imperdibile sia per gli addetti al settore, che per i migliaia di visitatori curiosi pronti a scoprire le ultime novità degli espositori.
Quelli che si sono conclusi giovedì 8 Maggio, sono stati quattro giorni intensi. Le più importanti aziende alimentari si sono messe in mostra con sempre più spettacolari stand, veri e propri biglietti da visita appositamente studiati per stupire il pubblico e rappresentare al meglio l’eccellenza dei propri prodotti. Un turbine di voci, profumi e colori da cui farsi catturare, prelibatezze e tipicità dei più rinomati produttori, tutte da provare ed assaporare, in un tour de force di bontà, tra assaggi sfiziosi, goloserie e buon vino..
Tanti gli eventi collaterali che hanno valorizzato questa edizione e tanti i volti famosi di testimonial, e non solo, che hanno calamitato l’attenzione: dallo chef Carlo Cracco, a Rocco Siffredi, a Max Biaggi e Carolina Kostner, ma l’elenco sarebbe ancora lungo. Anche quest’anno, un nutrito calendario di appuntamenti, presentazioni e convegni ha arricchito la manifestazione e permesso di osservare a 360 gradi non solo il mondo più propriamente legato al buon mangiare, ma anche di analizzare attentamente attualità, investimenti e possibilità di sviluppo relative all’industria alimentare.
Mai come a Cibus vale il detto “provare per credere”, e quando si parla di sapore nulla è meglio di un buon piatto preparato ad hoc magari in uno show cooking d’eccezione con gli chef Mattia Poggi e Monica Bianchessi, oppure di un gelato d’autore ad opera del Maestro gelatiere Alfonso Poldi Allay e del Maestro Cioccolatiere della Scuola del Cioccolato Perugina Alberto Farinelli. Insomma impossibile non prendere appunti e, soprattutto, non leccarsi i baffi…dal primo all’ultimo giorno.
Venite a curiosare nella gallery!
Cucinano meglio, ai loro piatti non si può dire di no, fanno apprezzare cibi “ostici” come verdure e legumi. Gli italiani non hanno dubbi: bocciano mamme e mogli e per salvare la qualita’ dei prodotti Made in Italy e gustare le ricette di una volta vanno dalle nonne.
Parma, 6 maggio 2014 -
Altro che fast food e cibi etnici, gli italiani a tavola preferiscono i sapori di una volta e per salvare il Made in Italy ben un italiano su due (49%) manda in campo la nonna. Prodotti di qualita’ (24%), ricette della tradizione (33%) e consapevolezza che da lei “si mangia meglio” (39%) sono per gli italiani i punti di forza della cucina della nonna. Mamme, mogli e fidanzate bocciate: non hanno inventiva (36%), non dosano bene i sapori (21%) e utilizzano cibi preconfezionati (23%). Unica (62%) e impareggiabile (48%), la nonna grazie alla sua esperienza e capacita’ culinaria riesce a far mangiare anche quei prodotti “ostici” come verdure (63%), legumi (56%) e ortaggi (51%). E tra i piatti preferiti trionfano lasagne (61%), polpette (53%) e torte tradizionali (48%).
E’ quanto emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab - l’Osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana - in occasione del Cibus, condotto mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1.200 Italiani tra i 20 e i 55 anni attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community per capire qual e’ il loro rapporto degli italiani con il cibo Made in Italy.
La cucina della nonna e’ la piu’ genuina, in quanto le nonne ricorrono a prodotti locali, usando al meglio ciò che la terra offre a chilometro zero – afferma il nutrizionista Andrea Strata – “Le nonne da sempre utilizzano per la preparazione dei loro piatti prodotti freschi, controllati, realizzati in maniera artigianale e che seguono il volgere delle stagioni, senza ricorrere a conservanti e ad altri prodotti industriali. Una conservazione dei principi della tradizione culinaria italiana che ha una sua valenza, anche dal punto di vista salutistico”.
Cosa si cerca oggi a tavola? Un italiano su tre (33%) cerca rigorosamente le ricette della tradizione mentre il 24% va alla ricerca di prodotti sani e di qualita’. Solo il 17% dice che gradisce sperimentare e il 20% di volere pietanze ricercate ed elaborate. Dove possono trovare tutto quello che cercano? Un italiano su due (49%) afferma senza dubbio: a casa della nonna. Solo il 17% risponde dalla mamma e il 13% in casa propria. Giu’ anche ristoranti rinomati (8%) e trattorie di provincia (10%).
Ma cosa non piace della cucina della mamma? Per un italiano su due (53%) gli stessi piatti non hanno il sapore autentico di quelli fatti dalla nonna. Il 27% accusa un po’ di approssimazione nella preparazione mentre per il 21% lamenta che a volte le mamme non dosano bene i sapori. E cosa non piace della cucina del partner? Ben il 36% afferma che i rispettivi partner hanno poca inventiva mentre il 23% lamenta che utilizzano troppi cibi preconfezionati, per il 20% invece trasmettono addirittura ansia quando si mettono ai fornelli.
Perché si preferisce la cucina della nonna? Ben 4 italiani su 10 (39%) la preferiscono perché “da lei si mangia meglio”. Il 21% poi afferma che ai suoi piatti non si può dire di no mentre per il 18% perché sa esaltare al massimo la qualita’ dei prodotti Made in Italy. Il 18%, infine, preferiscono la cucina della nonna perché incarna in pieno i sapori di una volta. Ma quali sono i segreti della cucina della nonna? Per il 27% la passione e l’amore che la nonna mette nella preparazione dei piatti, per il 26% le sue ricette segrete mentre per il 23% l’utilizzo dei prodotti della terra, infine per il 19% l’esperienza acquisita in tanti anni.
Come descrivono gli italiani la cucina della nonna? Per il 62% e’ semplicemente unica. Il 48% la definisce impareggiabile, per il 36% e’ saporita e per il 32% e’ salutare. Per oltre un quarto degli italiani (27%) e’ nutriente e per il 24% deliziosa. Non manca poi chi la definisce “pesante” (19%) e chi addirittura la giudica sconfinata (14%). Ma quante volte al mese gli italiani mangiano dalla nonna? Ben il 35% afferma di andarci ogni domenica mentre il 37% almeno due domeniche al mese. Il 15% dichiara di andarci almeno una volta al mese e non manca chi afferma di passare dalla nonna ogni volta che riesce a ricavarsi qualche ora di tempo a pranzo (11%).
Ma quali sono i cibi “ostici” che la nonna riesce a far mangiare? In cima alla lista dei prodotti “poco graditi” dagli italiani ci sono le verdure (63%) come verze, cavoli e broccoli. Seguono poi i legumi (56%), fra tutti fave, fagioli e ceci. Per il 51% poi ci sono gli ortaggi in genere mentre il 42% indica alcuni tipi di formaggi dal sapore particolarmente forte. La nonna, infine, ha anche il “potere” di far mangiare non solo le zuppe e i minestroni (32%) ma anche alcuni tipi di carni particolari (come agnello e coniglio),
Quali sono i piatti preferiti? Per ben 6 italiani su 10 (61%) non potevano che essere le lasagne, seguite dalle polpette (53%) e dalle torte tradizionali (48%). Molto gradita anche la parmigiana (44%), le focacce (37%), le frittelle (31%) e le cotolette (24%).
Lazy Town, l’amata serie live action in onda su Cartoonito (canale 46 del DTT), che fa della sana alimentazione e del movimento una fonte inesauribile di divertimento per tutti i bambini, avrà uno stand dedicato all’interno di Cibus 2014.
Parma, 1 maggio 2014 -
Il Salone Internazionale dell’Alimentazione, giunto alla sua 17esima edizione, si svolgerà alla Fiera di Parma dal 05 all’08 maggio. Tra le molte aziende presenti alla manifestazione, - dalle realtà più grandi a quelle più piccole e medie, alle catene distributive estere ed italiane, ai grandi brand del made in Italy e alle nicchie del settore biologico e gluten free, - lo stand di Lazy Town non passerà inosservato. I visitatori saranno attratti dai colori dello spazio che sarà allestito come una vera e propria bancarella del mercato con tante cassette colorate della frutta. Inoltre, i passanti avranno la possibilità di fermarsi allo stand e partecipare a un divertente gioco ispirato a Sportacus, il supereroe interpretato da Magnus Scheving creatore della serie TV e campione europeo di ginnastica e fitness. Il protagonista combatte quotidianamente contro la pigrizia, la cattiva alimentazione e la vita sedentaria degli abitanti di Lazy Town. Per i partecipanti al gioco in palio una borsa ricca di gadget brandizzati Lazy Town e una porzione di frutta da gustare durante la visita alla fiera.
“Lazy Town è un concentrato di valori positivi: divertimento, energia e benessere – afferma Stefano Salis, Head of Licensing di Boing SPA. – La mission del protagonista della serie televisiva è infatti quella di spronare i bambini ad avere uno stile di vita sano, un’alimentazione corretta prendendosi cura di se stessi e allo stesso tempo divertendosi. L’educazione alimentare però è un valore che deve essere condiviso dalla famiglia, ed è per questo motivo che Lazy Town si rivolge anche ai genitori per aiutarli a crescere al meglio i propri figli. Un messaggio che è stato apprezzato anche dalla First Lady degli USA Michelle Obama che ha scelto il protagonista Sportacus come Brand Ambassador per la sua campagna “Let’s Move”, contro l’obesità infantile grazie alla diffusione della cultura del movimento e di una corretta alimentazione. La partecipazione di Lazy Town a questa manifestazione, diventata oggi punto di riferimento per la filiera agroalimentare e distributiva non è quindi casuale.”
L’obiettivo di Cibus infatti non è solo quello di aumentare l’export del food made in Italy e di rivitalizzare il mercato italiano, mettendo in mostra le eccellenze e le piccole realtà industriali; ma è anche l’occasione per parlare di temi importanti come quello della nutrizione con convegni e seminari a cui partecipano anche medici e società scientifiche.
BOING LICENSING, gestisce il licensing e il merchandising di tutte le properties Boing S.p.A dirette o di terzi, è agente di tutto il portfolio Turner Broadcasting System (Adventure Time, Ben 10, Lo Straordinario Mondo di Gumball, Lazy Town, Chica Vampiro) e di properties di grande successo come, Doraemon, Il trenino Thomas, L’armadio di Chloè o Holly & Benji e dei brand di canale Boing e Cartoonito.
Con due canali TV free e due siti internet di riferimento le attività di licensing beneficiano della massima sinergia tra esposizione tv e attività promozionali, assicurando così al portafoglio di properties controllato la massima potenzialità di crescita e garantendo ai propri clienti un’offerta a 360 gradi che prevede la possibilitá di partecipare ad eventi, promozioni, pianificazioni media e operazioni speciali sui propri canali Boing e Cartoonito e quelli kids Turner Broadcasting System: Cartoon Network e Boomerang.
(Fonte: ufficio stampa Cartoonito)
Prevale l’aspetto edonistico per il pesce rispetto alle caratteristiche nutrizionali. Analizzando dati degli acquisti rilevati dal panel famiglie Ismea GFK-Eurisko, si evince poi un deciso taglio nel segmento del fresco
di Virgilio - Parma, 23 marzo 2014.
Il perdurare della crisi economica incide sempre più profondamente sugli stili e comportamenti d’acquisto delle famiglie italiane anche nel settore alimentare.
L’ultima conferma arriva dalla analisi effettuata da ISMEA GFK-EURISKO nella quale si evince un deciso taglio agli acquisti di pesce fresco. “Tra le mura domestiche - sottolinea l’Istituto d’indagine ISMEA - il consumo di pesce fresco e trasformato è calato nei primi undici mesi del 2013 del 3,5% in quantità su base annua, in un contesto che vede il consumo ittico pro-capite scendere in Italia sotto la soglia dei 20 kg/annui, per la prima volta dall'inizio del nuovo millennio. Ma a far riflettere, oltre alla riduzione quantitativa, è la significativa flessione della spesa corrispettiva (-13,2% nel periodo in esame) che ben incarna il crescente orientamento degli italiani verso modelli di consumo low cost.”
L’indagine inoltre indica come lo scenario dei consumi ittici sul canale extra domestico sia legato prevalentemente a occasioni di festa e al tempo libero privilegiando il consumo in ristoranti specializzati e più frequentemente nella stagione estiva. A dimostrazione di un atteggiamento più orientato alla soddisfazione del palato piuttosto che a un consumo qualitativo più ampio.
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26-04-2023 Marketing Aziendale
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