La dinamica positiva riflette il significativo aumento delle vendite all'estero dell'industria alimentare italiana (+13,5% su base annua) e la buona performance dell'export di prodotti agricoli (+6,5%).
Roma, 17 ottobre 2016 - Torna a crescere l'export agroalimentare italiano, dopo la battuta d'arresto registrata a luglio. È quanto sottolinea l'Ismea sulla base dei dati preliminari diffusi dall'Istat sul commercio estero. Archiviato un luglio poco favorevole per le vendite oltrefrontiera di food and beverage (-2,8% sullo stesso mese dell'anno precedente), il mese di agosto chiude con una crescita record delle esportazioni: +12,3%.
Il dato riflette un aumento tendenziale del valore delle vendite all' estero di prodotti agricoli (+6,5% su base annua), e una crescita ancor più importante dell'export dei prodotti alimentari trasformati (+13,5%), la più significativa degli ultimi due anni.
In virtù dell'andamento positivo registrato nel mese di agosto, migliora anche il dato cumulato dei primi mesi del 2016: rispetto al corrispondente periodo del 2015, tra gennaio e agosto 2016 l'export agroalimentare è cresciuto del 3,1%, sempre sospinto dalla dinamica positiva delle vendite dei prodotti trasformati (+3,5%).
L'export agroalimentare, che in valore rappresenta una quota del 9,0% sul totale delle esportazioni nazionali, continua a mostrarsi come una delle componenti più dinamiche di quest'ultimo che, sempre con riferimento al periodo cumulato, è fermo sui livelli del 2015 (-0,1%).
Il settore agroalimentare continua a essere una componente trainante e competitiva, per quanto la frenata del commercio internazionale unitamente al recente lieve apprezzamento dell'euro sia sul dollaro che sulla sterlina, abbiano influito sul trend del settore, che resta dinamico e positivo, ma in rallentamento rispetto all'eccellente performance del 2015 (7,4%).
L'analisi del dato cumulato indica una diminuzione del grado di dipendenza dall'estero dell'Italia per i prodotti agroalimentari, con il saldo normalizzato del valore degli scambi commerciali che passa dal -8,3% dei primi 8 mesi del 2015 al -6,5% del corrispondente periodo 2016.
Si riduce ulteriormente l'incidenza delle importazioni sul totale degli scambi per i prodotti dell'industria alimentare, mentre rimane elevata la dipendenza dall'estero di prodotti agricoli.
Infine, sulla base degli ultimi dati diffusi dall'Istat sulle esportazioni regionali e relativi al primo semestre dell'anno, viene evidenziato che il maggiore contributo al buon andamento delle vendite agroalimentari all'estero è pervenuto nel periodo dalle regioni del Nord- Est e del Centro.
(Fonte Ismea 17 ottobre 2016)
Il credito bancario a disposizione delle imprese agricole e dell'industria alimentare in leggera flessione dello 0,8% rispetto a luglio. Il calo è dello 0,6% su base annua, sintesi di una dinamica positiva dei prestiti all'industria alimentare (+1,5%), e di una contrazione dei finanziamenti all'agricoltura (-2,1%). Il confronto con l'andamento dei finanziamenti al totale delle attività economiche tuttavia è favorevole per il settore agroalimentare.
Il mercato del credito continua a rivelarsi critico per il sistema produttivo nazionale, registrando nel mese di agosto un'ulteriore contrazione su base annua. Quest'ultimo dato conferma una tendenza negativa che si protrae senza soluzione di continuità dal mese di maggio 2012.
In particolare, ad agosto lo stock dei prestiti bancari concessi al totale delle imprese italiane, secondo i dati diffusi dalla Banca d'Italia nel rapporto mensile Monete e banche, ammonta a 873.835 Milioni di Euro, in flessione del 2,3% rispetto allo stesso mese del 2015.
Le imprese agricole e dell'industria alimentare considerate nel complesso sono interessate anch'esse da una lieve riduzione degli impieghi bancari totali a loro destinati: per effetto anche di una contrazione congiunturale (-0,8% rispetto a luglio), la variazione di agosto, su base annua, è del -0,6%. Il confronto tuttavia con l'andamento del finanziamenti al totale delle attività economiche è favorevole per il settore agroalimentare, che mostra ancora una buona tenuta in termini di prestiti totali ricevuti, nonostante il rallentamento degli ultimi mesi.
I dati di dettaglio confermano la forbice che si sta delineando a partire dai primi mesi del 2016, in termini di accesso al credito tra imprese dell'industria alimentare e aziende del settore primario (inteso come agricoltura, silvicoltura e pesca). I finanziamenti a queste ultime, che durante il 2015 erano stati in crescita pressoché costante, dall'inizio del 2016 hanno cominciato a contrarsi: in particolare, le riduzioni dei prestiti all'agricoltura degli ultimi due mesi (entrambe del -2,1% su base annua) confermano la dinamica calante, con lo stock che ad agosto scende a 43.350 Milioni di Euro.
Diversamente, l'andamento dei finanziamenti alle imprese dell'industria alimentare, delle bevande e del tabacco continua a essere positivo: ad agosto, gli stock di prestiti bancari al settore segnano un +1,5% su base annua, nonostante la contrazione congiunturale (-1,3% su luglio), e si assestano sui 32.153 Milioni di Euro.
Rispetto al 2015, i finanziamenti ricevuti dalle imprese del settore agricolo rappresentano stabilmente una quota del 5,0% dei prestiti bancari complessivi, mentre cresce il peso della componente delle imprese dell'industria alimentare in termini di finanziamenti ottenuti, pari al 3,7%. Nel loro complesso, le imprese del settore agroalimentare nel 2016 assorbono una quota di credito bancario leggermente superiore al 2015, passando dall'8,5% all'8,7% (in base agli ultimi dati aggiornati disponibili).
Con le riduzioni congiunturali dello stock dei prestiti di agosto, la variazione acquisita dei finanziamenti all'agroalimentare per l'intero 2016 scende leggermente sotto lo zero: la differenza con il dato medio del 2015 (dati Moneta e Banca, Banca d'Italia) è di soli 0,2 punti percentuali in meno. Anche in questo caso il dato di stabilità è sintesi di una variazione negativa per il settore agricolo (-1,6%) e di una positiva per l'industria alimentare (+1,8%).
Nello spaccato territoriale, il credito bancario al settore agricolo, risulta intercettato principalmente dalle imprese del Nord Est, con una quota del 35%, seguite immediatamente da quelle del Nord Ovest (28%). Il restante 37% si distribuisce tra le aziende del Centro e del Sud (incluse le Isole). La distribuzione territoriale risulta poi analoga anche quando si analizza il credito destinato alle imprese dell'industria alimentare.
(Fonte Ismea 14 ottobre 2016)
Editoriale: APE, ma che bella pensata. Nonostante il forte recupero, il prezzo del latte è ancora inferiore alla media 2015. 10 idee per la Silicon Valley. Cereali e dintorni. Crescita record ad agosto per l'export agroalimentare italiano. Prestiti alle imprese agroalimentari in calo.
SOMMARIO Anno 15 - n° 42 23 ottobre 2016
1.1 editoriale APE, ma che bella pensata!
2.1 Lattiero Caseario Latte spot. Nonostante il forte recupero, il prezzo è ancora inferiore alla media 2015.
3.1 eventi Sol D'Oro Missione Asia
3.2 bando idee innovative. 10 idee per la Silicon Valley
4.1 cereali Cereali e dintorni. Ondata di rialzi.
5.1 export agroalimentare Crescita record ad agosto per l'export agroalimentare italiano
5.2 eventi Parmigiano Reggiano by night: 350 ristoranti
6.1 agro-finanza Prestiti alle imprese agroalimentari in leggero calo ad agosto
7.1 promozioni "vino" e partners
8.2 promozioni "birra" e partners
SIAL, Salone Internazionale dell'Alimentazione: sequestro di prodotti che riportavano o evocavano impropriamente le denominazioni dei tre formaggi Dop. Attuato l'obbligo di tutela europeo delle DOP "ex officio" con il pronto intervento delle autorità francesi.
Reggio Emilia, 20 ottobre 2016 –
I Consorzi di Tutela dei formaggi Asiago, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano hanno ottenuto dalle autorità francesi l'immediato sequestro di una serie di prodotti che riportavano o evocavano impropriamente le denominazioni dei tre formaggi Dop, riconosciute e tutelate in tutta l'Unione Europea. L'intervento è avvenuto al SIAL, il Salone Internazionale dell'Alimentazione che si è aperto il 16 ottobre e chiuderà oggi i battenti a Parigi.
La richiesta avanzata dai tre Consorzi alle autorità francesi si ispira all'articolo 3 del Trattato dell'Unione Europea che riconosce il valore della diversità, garantisce la vigilanza sulla sua salvaguardia e si esprime, tra l'altro, con l'obbligo di tutela delle Dop "ex officio" in tutti gli stati membri, assegnando a ciascun paese il compito di attivare la vigilanza per il rispetto della normativa e l'adozione di adeguate misure di intervento.
Nei primi otto mesi del 2016, nell'ambito dell'attività di protezione ex officio introdotta dal Regolamento (UE) 1151/2012, sono state ben 109 - sottolineano i tre Consorzi - le segnalazioni di usurpazioni ed evocazioni relative a prodotti indebitamente riferiti a Dop italiane svolte dall'ICQRF (Ispettorato per il controllo della qualità e la repressione delle frodi) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alle autorità competenti, sia in Europa che nei paesi extracomunitari. Il 70% di queste segnalazioni sono andate a buon fine.
Una situazione, questa, che si è concretizzata anche in questi giorni, con l'individuazione di prodotti contraffatti, proposti al Sial, in particolare, da espositori americani. I Consorzi di Tutela dei formaggi Asiago, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano si sono immediatamente attivati sollecitando la DGCCRF (Direction Générale de la Concurrence, de la Consommation et de la Répression des Fraude) al pronto intervento e ritiro dei prodotti. "La tempestività dell'intervento, - afferma il Direttore del Consorzio di Tutela Formaggio Asiago, Flavio Innocenzi - è un elemento fondamentale. Nel caso del SIAL, il sistema di vigilanza dei Consorzi si è mosso immediatamente e i meccanismi di tutela che sono stati introdotti non senza fatica in questi anni nei paesi dell'Unione hanno mostrato, ancora una volta, tutta la loro efficacia. Un risultato che è frutto di una crescita culturale e di un'attenzione sempre crescente alla tutela dell'unicità e tipicità che distingue la produzione DOP italiana."
"L'azione messa in atto e il risultato ottenuto - sottolinea il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Riccardo Deserti - confermano, ancora una volta, l'efficacia della vigilanza messa in atto a livello mondiale dai Consorzi di tutela, ma dall'altra evidenziano quanto siano ancora diffusi i comportamenti ingannevoli per i consumatori e dannosi per i produttori". Il successo ottenuto a Parigi - prosegue Deserti - è la riprova che i meccanismi di tutela europei funzionano, ma anche del fatto che laddove non esistono legislazioni a salvaguardia delle Dop si riscontrano prassi che vanno urgentemente stroncate, con un beneficio immediato, innanzitutto, proprio per i consumatori di quei Paesi".
"L'azione dei Consorzi e la sinergia con gli organi di vigilanza - conclude il Presidente del Consorzio di Tutela Pecorino Romano, Salvatore Palitta- hanno portato alla luce pratiche ingannevoli e noi siamo stati inflessibili in questa occasione come lo siamo, in questo momento, nel mercato interno dove stiamo intervenendo con decisione contro attività che vanno a discapito dei consumatori. In questo senso, l'azione al SIAL diventa un esempio e monito del nostro impegno a tutela del mercato".
Negli ultimi anni, all'azione diretta di tutela si è affiancato il sempre maggior presidio sui prodotti venduti via internet. Dal 2014, infatti, l'accordo siglato da AICIG (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) con ICQRF e E-bay permette di attivare il programma VeRO (Verified rights owner) che consente di rimuovere dalla piattaforma offerte commerciali e prodotti contraffatti in poche ore. Un'azione che, da gennaio ad agosto 2016, ha visto 356 i prodotti bloccati su E-bay.
(Fonte: Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano dop)
Il mercato sta reagendo ai dati USDA con un andamento ondivago che si è manifestato in chiusura di settimana. Permangono i problemi connessi alla logistica e si aggiunge il rafforzamento del dollaro sull'euro.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 ottobre 2016
Dopo una prima reazione neutrale, i mercati hanno reagito con movimento ondivago e le chiusure degli ultimi giorni della scorsa settimana hanno registrato una serie di riprese di valore.
A seguire le chiusure della giornata del 13 confrontate con quelle del 14 ottobre:
Nella mattinata del 17/10 i valori erano tutti in positivo e se ne potrebbe dedurre che il momento dei cali ad oltranza sia ormai giunto a termine. La quota soglia di 300 dollari per s.t. per la farina e di 950 centesimi per bushels del seme sembra abbia retto.
Riguardo il mercato interno, le cose più certe sono: la fermezza del mais, sia sul pronto che sui mesi di novembre-dicembre e anche per la mancanza di mezzi di trasporto dall'estero determinato prevalentemente dalla scarsità di rifornire li mezzi nella tratta di ritorno. In parte vi è anche in atto una difesa da parte dei produttori e una diffusa preoccupazione dovuta al recupero del dollaro sull'euro. Il semestre gennaio giugno ormai si scambia a 180 euro ed è avviato alla risalita, la merce ai porti è offerta sul novembre 2016-giugno 2017 a 180 euro partenza.
Rimangono ancora stabili i valori dei cruscami con quotazioni convenienti sul semestre gennaio-giugno 2017, particolarmente appetibili per il settore bioenergetico.
In sintesi, pur in presenza di molta merce sul mercato, si può ipotizzare un momento di ripresa dei valori sia per motivi conseguenti alle tensioni geopolitiche e sia al calo del valore dell'Euro sul Dollaro ma anche alle problematiche connesse alla logistica e infine alle qualità sanitarie del mais.
Indicatori internazionali 17 ottobre 2016
l'Indice dei noli è sceso a 892 punti, il petrolio si muove attorno verso l'alto a 50,0$ e l'indice di cambio si muove verso la parità a 1,09832.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Solo il 4% della produzione agricola prende la via dei mercati esteri, mentre oltre il 20% delle aziende pratica la vendita diretta (più del 40% nel caso delle olivicole).
La vendita diretta è praticata dal 22% delle aziende agricole italiane, e tra queste la metà ricorrono in esclusiva a questa forma di commercializzazione. È quanto si evince da un'indagine Ismea condotta su un panel di mille aziende appartenenti ai vari comparti agricoli.
Più nel dettaglio, l'analisi di vari canali di sbocco indica un'estrema eterogeneità da settore a settore: per le aziende con allevamenti da carne il canale preferenziale è direttamente l'industria di prima trasformazione, a cui destinano il 43% dei capi allevati, mentre per le aziende della zootecnia da latte è più rilevante la quota di produzione (46%) destinata agli organismi associativi (Cooperative, Associazioni, OP, Consorzi), come anche nel caso dei viticoltori (39%), e degli operatori specializzati in seminativi (38%) e legnose (31%). Questi ultimi due settori destinano una quota altrettanto significativa della produzione agli intermediari commerciali.
Dalle risposte fornite, risulta poi che il 35% della produzione nazionale di olio di oliva viene venduta direttamente al consumatore finale. La vendita diretta è infatti molto diffusa tra le aziende olivicole e interessa il 44% delle aziende intervistate, tra le quali la quota maggiore la utilizza come unico canale di commercializzazione.
Relativamente ai mercati di destinazione, complessivamente la quota di prodotto che le aziende destinano all'estero ammonta a 4% del totale, di cui il 3% verso i Paesi europei e l'1% verso i Paesi Extra-Ue. Le percentuali sono analoghe per tutti i comparti, a eccezione delle aziende olivicole e vitivinicole, per le quali la quota estera sul totale commercializzato ha un'incidenza più rilevante (rispettivamente, 7% e 13%).
La destinazione geografica principale rimane la provincia stessa di localizzazione dell'azienda, dove viene esitata una quota pari al 74% del totale commercializzato dalle imprese nell'ultima campagna commerciale.
In riferimento alle tipologie di contratto, sulla base delle risposte fornite dalle aziende intervistate, emergerebbe che il contratto scritto di durata uguale o inferiore all'anno sia molto più diffuso di quello di durata superiore ai 12 mesi e che molti imprenditori pratichino ancora l'accordo verbale, o in fase preliminare al contratto scritto o perché attinente a cessioni di prodotti realizzate in seno a un organismo associativo.
Per più della metà degli operatori, il prezzo viene fissato sulla base di quello praticato dai principali mercati di riferimento al momento della stipula del contratto ma con aggiustamenti alla consegna in base alla qualità. Le aziende che aderiscono a una cooperativa, si basano, infine, sul prezzo di liquidazione fissato da questa.
(in allegato il Report Ismea in formato pdf)
(Fonte Ismea 29 settembre 2016)
Editoriale: Antiterrorismo e le falle tedesche e europee. Latte spot. Due mesi di costante crescita. Dal salone del Gusto di Torino 2016, in bicicletta. Cereali e dintorni. Mercati stabili e stime abbastanza in linea con le attese. I sovversivi del gusto. Il bello italiano. Ismea, lieve risalita dei prezzi agricoli a settembre.
SOMMARIO Anno 15 - n° 41 16 ottobre 2016
1.1 editoriale Antiterrorismo e le falle tedesche e europee.
2.1 Lattiero Caseario Latte spot. Due mesi di costante crescita.
3.1 eventi Dal salone del Gusto di Torino 2016, in bicicletta
3.2 Pasta e tracciabilita' Scopri di che pasta son fatta.
4.1 cereali Mercati stabili e stime abbastanza in linea con le attese.
5.1 cereali Cereali e dintorni. Le stime USDA del 12 ottobre
6.1 il bello italiano I sovversivi del gusto. Il bello italiano
7.1 prezzi agricoli Ismea, lieve risalita dei prezzi agricoli a settembre
8.1 mercati Indagine Ismea sui canali di sbocco delle aziende agricole
9.1 promozioni "vino" e partners
9.2 promozioni "birra" e partners
Ieri sera (12 ottobre) sono stati pubblicati i dati delle previsioni USDA. I valori pubblicizzati hanno rispettato le aspettative. Le riduzioni di prezzo in gran parte assorbite dal calo dell'indice di cambio €/$.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 ottobre 2016 -
Come raramente accade le stime pubblicate da USDA quasi coincidono con le previsioni.
A seguire il confronto dei dati USDA attuali, le stime degli analisti e i dati della precedente campagna.
I DATI USDA DEL 12 OTTOBRE 2016 - CONFRONTO -
L'indice di cambio vede il rafforzamento dell'euro da qualche giorno e i vantaggi di un ridimensionamento dei prezzi si è fortemente assottigliato.
PREZZI DEL 12 OTTOBRE 2016
Indicatori internazionali 13 ottobre 2016
l'Indice dei noli è sceso a 906 punti, il petrolio ruota, tra alti e bassi, attorno a 50$/bar (WTI) e l'indice di cambio vede il rafforzamento del euro quotare 1,10113.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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I Sovversivi del Gusto: una comitiva di aziende fatta di produttori estremi, ligi al biologico ed alle regole ferree di madre natura che si riuniscono per degustazioni, musica, cultura e incontri con produttori e artigiani provenienti da tutta Italia, sul Lago di Garda.
Parma, 13 ottobre 2016
Da L'Equlibrista
Tornano in scena i Sovversivi del Gusto, così si apre un sodalizio nato ormai undici anni fa dalla mente vulcanica e senza preconcetti di Adriano Liloni, titolare dell'Osteria Pegaso di Soprazzocco di Gavardo. Questa comitiva di aziende fatta di produttori estremi, ligi al biologico ed alle regole ferree di madre natura, si sono tornati a riunire per due giorni, sabato 2 e domenica 3 Luglio, nella cornice dell'azienda agricola Fratelli Trevisani, vero e proprio balcone affacciato sul lago di Garda. Una quarantina le realtà produttive presenti in questa edizione del raduno, provenienti da varie province: in primo piano le cantine, circa una ventina, senza contare i microbirrifici, produttori di olio extravergine, maestri cioccolatieri, produttori di conserve, marmellate, aceto balsamico, formaggi, apicoltori, fornai e norcini.
I prodotti in esposizione si potevano anche acquistare, così come è stato possibile assaggiare i piatti dell'Osteria Pegaso, del Ludo di Montichiari e dell'Osteria Antichi Sapori di Prevalle. Non sono mancati laboratori sul miele, sugli abbinamenti, sull'olio, oltre a momenti di intrattenimento musicale e teatrale. Il vulcanico Adriano Liloni è un cuoco tutt'altro che conformista, capobanda dei resistenti all'omologazione del gusto e che ha fissato il decimo raduno nazionale con gente che veniva da ogni angolo dell'Italia.
Si parla di produttori e artigiani provenienti da tutta Italia, che sognano e propongono un modo di concepire in maniera diversa il cibo e i prodotti della terra, sono partigiani del buongusto, rivoluzionari senza far politica. Il gruppo ha preso forma anni fa alla Trattoria Pegaso di Gavardo, durante una cena in cui si ragionava su come valorizzare i formaggi caprini della Valsabbia. Così è nata una rete di produttori e ristoratori, che nel 2006 Liloni, trattore – come ama definirsi – di indiscusso carisma, ha concretizzato nei Sovversivi del Gusto organizzando il primo raduno sull'Isola del Garda.
Nati idealmente nel Bresciano, i Sovversivi sono oggi sparsi per tutta l'Italia, accomunati dalla convinzione che possano sopravvivere prodotti buoni, eccellenti, tradizionali e autentici anche all'interno del mercato globale. Le loro storie di resistenza gastronomica sono raccontate anche in due libri fotografici che il Liloni presentò su Rai 2 ospite di Dario Vergassola.
Con la possibilità di fermarsi alla tenuta e dormire in tenda, caldamente sostenuta da Liloni, tutto il pubblico ha l'occasione di incontrare le storie vere del buon cibo del nostro Paese, ma soprattutto di degustare e, volendo, comprare olio extra vergine di oliva, formaggi di mucca e capra, vini, birre, prodotti da forno, mieli, aceti (di miele e balsamici), dolci, cioccolata, pasta, conserve, salumi e molte altre tipicità.
Circa una quarantina i produttori che portano sapori con un'anima e c'è chi arriva, coadiuvato da un gru, con un forno a legna da sei quintali per mostrare la cottura del pane.
In calendario anche alcuni seminari, gratuiti ma su prenotazione per conoscere il Miele, l'olio extra vergine di oliva ed in contemporanea, anche un corso sugli abbinamenti dei formaggi. A chiudere alcuni spettacoli teatrali e abbinamenti improbabili fra cibo e vino.
Ci si augura che la goliardia e la follia non abbandoni mai questa gente che a prescindere dalla crisi, dalle circostanze, dalle vicissitudini personali, continuano ad andare contro corrente e a dimostrare con i fatti ed uno stile di vita sui generis che la passione e l'amore per le cose fatte bene porta sempre alla sovversione delle regole e della monotonia.
Il mercato sta vivendo una fase di staticità e le soglie 300 dollari per la farina di soya e 350 punti per il seme, pur tra alti e bassi e recuperi, tengono.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 ottobre 2016
La Reuter è uscita con la media delle stime degli analisti dei raccolti USA che porremo a confronto con quelle che verranno pubblicate nelle prossime ore dall'USDA (12/10). Le cifre confermano le voci che circolavano nelle ultime settimane e che confermerebbero un leggero calo della produzione del corn. leggero aumento invece è stimato nel comparto del seme di soia, rispetto alle stime dell'USDA di settembre.
La produzione del corn è stimata in circa 383 milioni di tons contro i 385 circa di settembre. Gli stock di fine campagna a 60 contro 60,50. La produzione del seme di soia è a circa 117 contro 114 circa dell'USDA di settembre. Gli stock di fine campagna sono stimati a circa 11milioni di tons contro i quasi 10. Gli stock di fine campagna del grano in USA sono stimati a circa 31 milioni di tons contro i circa 30 di settembre.
Variazioni contenute e merce ancora lontana dalla deficienza. I consumi continuano a mantenere le linee acquisite nelle scorse annate, fatta eccezione per il comparto soya che risulta in crescita.
Sul mercato domestico da segnalare la resistenza del mais seppure non si possa completamente escludere una leggere flessione negativa. I proteici si mantengono in posizioni ancora accettabili, mentre i cruscami restano su prezzi ridotti così come i sottoprodotti.
Ancora limitati i consumi del comparto zootecnico e bioenergetico anche se, con il progressivo ridursi delle temperature, i primi dovrebbero riprendere quota.
Indicatori internazionali 10 ottobre 2016
l'Indice dei noli è risalito a 922 punti, il petrolio si muove attorno verso l'alto a 51,0$ e l'indice di cambio ruota attorno a 1,11268.
Dati UDA 30 settembre 2016
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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15-10-2024 Salute e Benessere
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11-10-2024 Salute e Benessere
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07-10-2024 Salute e Benessere
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30-09-2024 Salute e Benessere
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19-08-2024 Salute e Benessere
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24-06-2024 Salute e Benessere
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19-07-2016 Vendita immobili
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