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Giovedì, 16 Aprile 2020 18:58

Dove analizzano i tamponi Covid-19

L’avviamento della tanto attesa FASE 2 è fortemente condizionata dalla diffusione dei tamponi. 
 
Di LGC e Francesca Bocchia Parma 16 aprile 2020 - “I tamponi che sono stati fatti al nord sono di più perché è stato diverso l’andamento dell’epidemia. Tuttavia un maggior uso di tamponi, come ribadisco ormai da molto tempo, è necessario e lo sarà ancor di più nella fase 2 perché quando usciremo dalle nostre case, con mascherina e distanza sociale, il tampone sarà fondamentale per individuare i casi sospetti e bloccare gli eventuali contatti“. Lo scrive su facebook Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute.
E’ quanto riportato dall’Agenzia Dire e che comunque da diversi giorni corre sui media convenzionali ei digitali. Una misurazione dell'ampiezza del contagio e le sua diffusione (tracciabilità) che ne seguirà, sono elementi indispensabili per meglio muoversi nel "campo minato" del contagio da coronavirus.

E' per questa che i laboratori autorizzati sono stati messi sotto pressione affinché vengano posti in esecuzione il maggior numero di tamponi possibile.

Ora che i ricoveri in terapia intensiva stanno via via diminuendo e, seppur più lentamente, sono in riduzione anche i decessi, affinché si riducano i rischi di una seconda ondata virulenta, occorre mettere i campo una buona mappatura, da aggiornare costantemente, del contagio e una responsabile e duratura linea comportamentale di ciascun cittadino nei suoi diversi ruoli: cittadino, lavoratore, genitore e figlio.

Se sino a poche ore fa erano le terapie intensive l'oggetto delle attenzioni di ciascuno di noi, adesso lo diventano i laboratori.
Ecco quindi che, grazie alla squisita accoglienza delle dottoresse Paola Affanni e Maria Eugenia Colucci, abbiamo potuto curiosare nel laboratorio Covid-19 della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Parma - Complesso Biotecnologico Integrato - da dove quotidianamente vengono analizzati circa 300 campioni.

Immagini che mano a mano utilizzeremo per commentare episodi connessi al contagio e che ora mettiamo a disposizione per soddisfare la curiosità di ognuno.

 

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Il Rettore Paolo Andrei: “La nostra Comunità accademica perde un amico sincero, una persona che ha saputo volere bene all’Università di Parma onorandola con il suo alto impegno e la sua opera intelligente”

Parma, 13 aprile 2020 – L’Università di Parma esprime profondo cordoglio per la scomparsa del prof Giuseppe Pelosio, stimato e apprezzato membro dell’Ateneo, del quale era stato dapprima docente di Paleontologia, poi Preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e infine Rettore, dal 1983 al 1989.

«Desidero ricordare con affetto il Professore Giuseppe Pelosio, già Magnifico Rettore di questa Università: persona equilibrata e sapiente, ha dedicato la sua esistenza allo studio, alla ricerca, e al servizio agli studenti. La nostra Comunità accademica – commenta il Rettore Paolo Andrei - perde un amico sincero, una persona che ha saputo volere bene all’Università di Parma onorandola con il suo alto impegno e la sua opera intelligente».

Nato a Bressanone il 6 giugno 1932, laureatosi (con 110/110 e lode) in Scienze geologiche all’Università di Parma nel novembre del 1958, da subito diventa Assistente straordinario all'Istituto di Geologia, Paleontologia e Geografia dello stesso Ateneo, come Professore incaricato di Paleontologia.
Dal 1963 diventa Assistente ordinario alla cattedra di Paleontologia e Libero Docente in Paleontologia nel 1971, quindi Professore straordinario di Paleontologia dal novembre 1975 e infine Professore ordinario di Paleontologia dal novembre 1978.
È stato Direttore dell'Istituto di Geologia, Paleontologia e Geografia dal gennaio 1978 al 31 dicembre 1996 (data di attivazione del Dipartimento di Scienze della Terra); è stato eletto Preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali per il triennio 1979-82, riconfermato per il triennio 1983-86, decadendo dalla carica il 31 ottobre 1983 a seguito della sua elezione a Rettore.
In qualità di Preside ha tenacemente perseguito l’obiettivo di ricompattare la Facoltà, grazie alla sua imparzialità e alle capacità di mediazione tra i numerosi (allora erano 7) diversi Corsi di Laurea, ottenendo l’importante risultato di farla apprezzare nella giusta misura sia nel Senato Accademico sia nell’intero Ateneo. Ha rispettato e condiviso le priorità già delineate dai predecessori, con particolare riguardo al problema edilizio e all'istituzione della Facoltà di Ingegneria, auspicata invano da vari decenni. A quei tempi l’edilizia nel nuovo insediamento di via Langhirano si limitava al solo edificio chimico, peraltro solo parzialmente completato, e all’edificio biologico, ancora del tutto inagibile.

In attesa di finanziamenti ministeriali che tardavano a venire, la Facoltà proseguì comunque alla progettualità propositiva, in ciò sempre incoraggiata dal Rettore Prof. Everardo Zanella, che in quegli anni stabilì con Pelosio un fattivo rapporto di collaborazione. Negli anni di Presidenza si dedicò alla valorizzazione delle peculiarità dei diversi gruppi, sempre nell’ottica di una crescita equilibrata e armonica dell’intera Facoltà. Nacque in quegli anni anche l’Istituto del Museo di Storia Naturale, che rilanciò definitivamente le potenzialità scientifiche e culturali della struttura. Da Preside il Prof Pelosio mantenne e potenziò i rapporti con le altre Facoltà, creando quel clima di considerazione e di fiducia che lo portò nel 1983 a essere eletto Rettore con il 90% dei voti.

Grazie all’opera congiunta Rettore-Preside e alla fruttuosa collaborazione instauratasi con l’allora Direttore Amministrativo Dott. Gian Paolo Usberti, nel 1984 l’Ateneo ottenne il primo finanziamento FIO (Fondo Investimento Occupazione del Ministero per la Programmazione Economica) di oltre 25 miliardi, che in tempi record consentirono il completamento degli edifici di Chimica e Biologia e la costruzione e messa in opera completa degli edifici di Fisica e di Scienze della Terra. Quell’investimento non solo consentì di dare collocazione ottimale alla didattica e alla ricerca di gruppi precedentemente compressi nell’area di Via d’Azeglio e in altre sedi cittadine, ma anche di iniziare una catena di scorrimenti a vantaggio di altre Facoltà. Così nel 1989 venne ripresentato un ulteriore progetto FIO per un importo di 80 miliardi, destinato non solo all’edificazione dell’Ingegneria scientifica e della nuova sede della Facoltà di Farmacia nell'Area delle Scienze di via Langhirano, ma anche alla costruzione del complesso Bio-Medico della Facoltà di Medicina e Chirurgia nell’area ospedaliera. Il progetto venne integralmente finanziato (la comunicazione ufficiale venne data dal successore del Rettore Pelosio, Prof. Nicola Occhiocupo, nel novembre del 1989, pochi giorni dopo la sua elezione). Sempre in relazione all'edilizia, nell’ambito della Legge 331 di finanziamento per l’edilizia universitaria, nel 1986 si ottenne un contributo di 27 miliardi, interamente destinati alla messa a norma degli stabili e degli impianti universitari, alla luce della nuova legislazione in materia.

Nel novembre 1986, nell’ambito del Piano Quadriennale di sviluppo dell’Università 1983/86, venne finalmente istituita la Facoltà di Ingegneria, con i Corsi di laurea in Ingegneria civile, Ingegneria elettronica e Ingegneria meccanica. Accogliendo con profonda sensibilità l’appello lanciato dal Rettore, nel maggio 1987 il Cav. Pietro Barilla ufficializzava la donazione di 4 miliardi per l’edificazione della sede didattica della neonata Facoltà nel nuovo insediamento. La sede veniva ufficialmente inaugurata il 15 ottobre 1988.
Nell’ambito del Piano Quadriennale di sviluppo 1987/89 veniva richiesta e ottenuta la re-istituzione della Facoltà di Lettere e Filosofia, già presente a Parma fino al 1860 e quindi soppressa dalla legge Farini.

Gli anni del Rettorato del Prof. Giuseppe Pelosio sono stati inoltre caratterizzati da un rinnovato potenziamento di corretti rapporti tra Università e Città, con una più attenta considerazione da parte degli Enti locali sul significato e il ruolo che l’Ateneo rappresenta per il territorio in cui opera, nel pieno rispetto della sua autonomia. In prima persona condusse in Regione, unitamente al Preside Prof. Carlo Chezzi, le difficili trattative riguardanti i rapporti tra l’allora USL e la Facoltà medica dell’Ateneo, ottenendo incoraggianti risultati.
Mantenne, anche nell’adempimento delle funzioni rettorali, le innate doti di buonsenso e di imparzialità nei riguardi delle diversificate realtà dell’Ateneo, creando nel contempo un clima di serena collaborazione e di reale responsabilizzazione individuale e collettiva negli apparati amministrativi.

Ha tenuto la carica di Rettore dell'Università di Parma per due mandati, dal novembre 1983 all’ottobre 1989.
Oltre ai numerosi attestati di benemerenza e titoli accademici, nel 1981 gli è stata conferita l'onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica Italiana e nel 1984 l'onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana.
Nella sua pluridecennale attività accademica è stato autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche, molte delle quali incentrate sull’amato “limite Plio-Pleistocene” di varie località del Preappennino Parmense, Reggiano e Piacentino, tra cui di particolare rilievo la successione plio-pleistocenica del T. Stirone, diventata classica nella letteratura mondiale.
Il Prof. Pelosio è stato anche Segretario della Società Paleontologica Italiana nel triennio 1973-75 e suo Presidente nel triennio 1994-96.
Ha inoltre collaborato per decenni con il Consiglio Nazionale delle Ricerche quale membro di Commissioni, con il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali dal 1995 al 1997 in qualità di Presidente del Gruppo di Lavoro per la Paleontologia e, negli anni 1998 e 1999, quale Presidente della Commissione Ministeriale "Paleontologia". In questo ruolo è stato Direttore responsabile di oltre trenta contributi e contratti di ricerca CNR, MPI e MURST.
Oltre alle ricerche personalmente svolte, ha seguito la formazione scientifica dei suoi allievi, indirizzandoli a una moderna ricerca paleontologica e paleoecologica; in entrambe i settori di ricerca gli allievi sono noti e apprezzati in campo nazionale e internazionale.
Dall'anno accademico 1959/60 al 1998/99 è stato relatore di oltre 100 tesi di laurea sperimentali in Paleontologia.
Il Prof. Giuseppe Pelosio ha cessato il suo servizio il 31 ottobre 1999, dopo oltre 40 anni di attività a servizio della sua amata Università e della Città.

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“Gli Occhi della Guerra”, venerdì 21 febbraio alle ore 17 organizzato da Azione Universitaria Parma

Venerdì 21 Febbraio all’ateneo di Parma è atteso il reporter di guerra e giornalista di fama globale FAUSTO BILOSLAVO.
Il reporter porterà le testimonianze dirette di un argomento caldo come quello della Libia e anche le esperienze di un giornalista sempre in prima linea dai fronti di guerra di tutto il mondo.

Un’occasione unica per ascoltare storie di vita al di fuori dell’ordinario. L’appuntamento è per il 21 febbraio alle ore 17 in AULA D presso la Sede Centrale di Via Università 12.

Introduce l’incontro Jacopo Tagliati di Azione Universitaria. A moderare l’incontro sarà Priamo Bocchi, esponente di spicco della destra parmense, capace di provocare contromanifestazioni degli antagonisti di sinistra, come accaduto alla Panolada di dicembre scorso in Pilotta dove si diedero appuntamento in circa 500 persone per impedire lo svolgimento dell’evento.

Dice di lui Domenico Muollo, Referente regionale di Riva Destra, Movimento federato a Fratelli d’Italia:

“Non mi stranisco dell’effetto mediatico che gli incontri di Bocchi suscitano. Lui oggi rappresenta quella destra vincente, lontana da vecchi stereotipi, e le recenti elezioni regionali lo hanno dimostrato, anche se non si è arrivati all’elezione di Priamo a consigliere regionale, le sue 1585 preferenze sono un bel risultato.
Lui oggi rappresenta degnamente l’idea di Giorgia Meloni a Parma.”

(N.C.) 

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La radio degli studenti universitari compie 10 anni proprio nel corso di Parma Capitale italiana della Cultura Parma2020. Dieci anni e una crescita da far invidia a molti e una "voce" in più nel panorama della comunicazione cittadina, non solo universitaria. Una chiacchierata con Marianna Sarselli (responsabile comunicazione), Fiorella Guerra (responsabile Programmi), Giacomo Castelnuovo (responsabile tecnico e della programmazione), Simone Bottalico (responsabile informatico) e Matteo Niero.

Di redazione Parma 30 gennaio 2020 - Ormai spesso si ha modo di intercettare il marchio e un team di RadiorEvolution in qualche evento esterno impegnato a animare con i suoi conduttori, registi e tecnici.

Ecco quindi che abbiamo cercato di scoprire da dove nascono le trasmissioni e chi sono gli attori di questa attività. Ci siamo così infiltrati nei locali di Vicolo Grossardi, dove ha preso forma e si è evoluta l'idea di questa radio in streaming ma con distribuzione anche via Spotify, come hanno sottolineato i ragazzi che ci hanno accolti e illustrato il loro cammino.

"Il 15 novembre 2020, RadiorEvolution compirà 10 anni" - raccontano i portavoce dei volontari e collaboratori della radio universitaria aderente a "RADUNI", l'associazione degli operatori radiofonici universitari che conta già 32 iscritti.
Il tutto ebbe inizio quando un piccolo nucleo di studenti volle avviare il progetto di una radio in streaming.

"Inizialmente - proseguono i ragazzi - erano solo 10-15le persone che si unirono per piantare il primo seme di quello che è oggi RadorEvolution. I primi soldini arrivarono con un bando e man mano crescendo crebbero anche le risorse e soprattutto crebbe l'interesse da parte degli studenti e del pubblico."

E infatti oggi, a dieci anni di distanza i locali si sono notevolmente ampliati per dare spazio a ben 105 persone che ruotano nella programmazione radiofonica. Chi in veste di conduttore/speaker, chi in qualità di tecnico o di regista , ognuno è portatore di idee e esperienze e ognuno ha acquisito la competenze attraverso un percorso didattico, generalmente 20 ore, creato all'interno della radio stessa.

"I contenuti sono vasti, proseguono i portavoce, e la radio lavora 24 ore su 24 con un palinsesto che sviluppa a rotazione programmazioni musicali e programmi di variegati contenuti, dal settimanale su Parma2020, ogni giovedi dalle 12 alle 13,00, ad esempio, a quello gestito dai ragazzi di Scienze Gastronomiche che verte su alimentazione, nutrizione e quant'altro connesso alle loro materie. Ma si è liberi di attivare i programmi in funzione delle proprie attitudini o passioni, musicali , di sport o cinematografiche che siano e questo ha comportato che lo scorso anno fossero ben 19 i programmi in palinsesto".

Il target di ascolto è prevalentemente composto da ragazzi con età compresa tra i 18 e i 30 anni ma "abbiamo una ampia fascia di persone comprese tra 40 e 55 anni come i rileviamo dai dati podcast, completano gli intervistati".

Insomma a ascoltare i ragazzi, "la radio è bella. Non solo per quello che si impara, ma per i rapporti che si vengono a creare che contribuiscono a una rapida crescita personale", chiosano gli speaker di riferimento della nostra intervista.

Quindi, in bocca al lupo e chissà cosa ci racconteranno i prossimi 10 anni!

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NB: cosa è SPOTIFY - Spotify è un servizio di riproduzione digitale in streaming di musica, podcast e video, con accesso immediato a milioni di brani e altri contenuti di artisti provenienti da tutto il mondo.

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L’Università di Parma ha promosso un importante convegno in Emilia Romagna sul tema della sicurezza informatica: esperti a confronto e case study aziendali per una giornata di condivisione e diffusione della consapevolezza sulla cyber security.

Il ruolo della sicurezza informatica nell’era della digitalizzazione, l’importanza della sua azione trasversale ai diversi ambiti della vita odierna; da quello politico, a quello economico, sanitario, fino alla sfera sociale: partendo da queste tematiche si è sviluppato il Convegno “Cyber Security Parma”, tenutosi giovedì 14 novembre presso il Centro Congressi del Plesso Aule delle Scienze al Campus di Parma. Una giornata, organizzata dall’Area Sistemi Informativi – Unità Organizzativa Sicurezza e Processi dell’Università di Parma, che è diventata momento di condivisione e diffusione della consapevolezza sui temi della cyber security.

Sono stati numerosi gli esperti e i referenti di importanti aziende, attive non solo sul territorio italiano, che si sono succeduti per raccontare esperienze dirette e case study nell’ambito della sicurezza informatica. Si è venuto in tal modo a delineare un quadro estremamente complesso e variegato, che ha fornito una visione professionale e più ampia sul tema.

Ad aprire la mattinata è stato il Key Note “4 Cybersec Topics VS 4 InfoSec Cultures”, condotto da due importanti nomi nell’ambito del digitale e della sicurezza informatica: Raoul Chiesa, il primo hacker italiano, ora consulente in ambito ICT Security, e Selene Giupponi, una delle maggiori esperte in Italia di Computer forensics e reperimento dati nel dark web. Grazie al loro significativo contributo è stato possibile evidenziare e analizzare differenti focus basati su “keyword” tecnologiche, soffermandosi al contempo su esempi e casi di studio semplici e concreti legati a tematiche quali: DNS Exfiltration, IoT, Disaster Recovery, Infrastrutture Critiche, Proactive Security, Misure Minime, Data Breach ed Incident Detection.

Fil rouge dell’intera giornata, la presa di coscienza che la Cyber Security che deve diventare trasversale, ovvero prevenire e contrastare la diffusione di una criminalità informatica molto diffusa in quanto il cybercrime ha ormai un volume di affari su scala globale di circa 1,5 trilioni di dollari all’anno.

“Al centro di questa attività rimane sempre “la persona” – spiega Raoul Chiesaperché ciò che facciamo influisce principalmente sulla popolazione. Non esiste più il vecchio cliché che identifica il singolo attacco in modo preciso. Chi si occupa di sicurezza informatica deve quindi essere sempre più preparato, non basta solo una approfondita conoscenza tecnologica, servono intuito, certamente passione, capacità di connessione con le altre persone e basi di psicologia per interpretare e prevedere comportamenti”.

“Ogni nuova forma di tecnologia porta nuove forme di criminalità – sottolinea Selene Giupponila sicurezza cibernetica entra e tocca tutti gli ambiti della nostra vita, che si tratti del cittadino, fino ad arrivare ad aziende, pubbliche amministrazioni e sistemi di sicurezza nazionali. Anche il singolo soggetto può fare qualcosa, prestare attenzione, perché i suoi dati possono essere rubati per commettere altri crimini. Sono diversi gli schemi di azione e gli strumenti: richieste di amicizia social, mail di spam con offerte, mail con link. Un utente può tutelarsi, ad esempio, cambiando spesso password, non connettendosi a reti wifi free, ma anche controllando bene le autorizzazioni che si concedono nell’utilizzo delle semplici applicazioni sugli smartphone. Per quanto riguarda le aziende, la situazione è complessa. Sicuramente, per prima cosa, devono adeguarsi alla normativa europea del Gdpr”.

Dall’ambito del cittadino a quello aziendale, passando per casi pratici ed esempi concreti, il Convegno “Cybersecurity Parma” ha affrontato diversi ambiti della sicurezza informatica: come fronteggiare il phishing innalzando la consapevolezza degli utenti, come innalzare la sicurezza in un ambienta eterogeneo monitorando i propri asset, come approcciarsi alle problematiche di sicurezza dell’IoT (Internet delle cose cioè dispositivi di uso quotidiano connessi in rete), come gestire un databreach, come proteggere informazioni industriali, come gestire gli incidenti di sicurezza, come conservare copie dei dati e dei sistemi in cloud.

Un contesto reso ancora più completo dagli interventi dei relatori che si sono alternati durante l’incontro. Queste le tematiche affrontate:

Michele Rivieri (Cedacri Group): “La gestione della DNS exfiltration, minacce, impatti e contromisure”;

Pietrandrea Lambertini e Roberto Goldoni (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma): “Sviluppare la coscienza informatica attraverso attacchi etici”;

Ilaria Comelli (Università di Parma), Marco Rottigni (Qualys): “Viaggio al centro di un asset – da visibilità a consapevolezza”;

Luca Veltri (Università di Parma): “Sicurezza in ambito IoT”;

Fabio Berti (IT.City) e Paolo Fontechiari (Comune di Parma): “Il piano di Disaster Recovery del Comune di Parma”;

Armando Tacchella (Università degli Studi di Genova): “Sicurezza delle infrastrutture critiche”;

Domenico Carnicella, Alessandro Rodolfi e Roberto Tanara (DataConSec): “La gestione tecnico organizzativa di un data breach: un caso pratico”;

Enrico Riccardi (Chiesi Farmaceutici): “L’Incident Detection in una multinazionale”;

Christian Alzapiedi (Dallara Automobili): “Protezione delle informazioni e del know-how aziendale in ambito Automotive”;

Pietro Delsante e Bernardino Grignaffini Gregorio (Certego): “Adventures in RansomwareLand”.

Dopo questa prima edizione, “Cyber Security Parma” mira a divenire un appuntamento annuale incentrato sul forte interesse per ciò che riguarda le tematiche legate alla sicurezza digitale e sicurezza IT.  

L’evento è stato realizzato grazie al supporto di Qualys, Certego, Dataconsec e Interconsul; con il patrocinio di Comune di Parma, Camera di Commercio di Parma, Unione Parmense degli Industriali, ARPAE, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Il Convegno aderisce alla campagna di sensibilizzazione dell’Unione Europea ECSM European Cyber Security Month, creata con la volontà di aumentare la consapevolezza nei confronti delle sempre più aggressive e frequenti minacce sulla rete digitale, nonché di promuovere la sicurezza informatica tra cittadini e organizzazioni fornendo risorse per proteggersi online, attraverso l’educazione e la condivisione di buone pratiche.

Website: https://cybersecurity.unipr.it/

 

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Dalla European Crohn’s and Colitis Organisation uno dei 12 awards annuali disponibili a livello europeo. Team di ricerca coordinato dai proff. Simona Bertoni e Marco Radi per un approccio terapeutico innovativo basato su piccole molecole di sintesi per la cura del morbo di Crohn e della colite ulcerosa.

 

Parma, 13 novembre 2019 - 

La European Crohn’s and Colitis Organisation (ECCO),associazione internazionale da anni impegnata nell’assistenza dei pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali (Inflammatory Bowel Disease - IBD), ha assegnato a un team multidisciplinare dell’Università di Parma, coordinato dai docenti Simona Bertoni e Marco Radi del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, uno dei 12 awards di durata annuale disponibili a livello europeo.

Il team di ricerca propone di validare un approccio terapeutico innovativo basato su piccole molecole di sintesi per la cura del morbo di Crohn e della colite ulcerosa

In particolare, la ricerca finanziata dalla ECCO permetterà di investigare un approccio finora mai testato nell’ambito delle IBD, e basato sull’impiego di nuove piccole molecole in grado di ridurre il richiamo di cellule infiammatorie a livello intestinale interferendo con l’asse CCL20-CCR6, una via di segnalazione implicata nella patogenesi delle IBD.

Grazie alla sinergia tra l’Unità di Chimica farmaceutica diretta dal prof. Radi, deputata alla progettazione e sintesi di composti ad attività antagonista verso i recettori CCR6, e l’Unità di Farmacologia della prof.ssa Bertoni, impegnata negli studi pre-clinici di efficacia, l’indagine potrà rappresentare un passo significativo verso la validazione di un target farmacologico originale e verso lo sviluppo di un approccio terapeutico innovativo, complementare alle terapie attualmente a disposizione e auspicabilmente privo delle loro controindicazioni.

I casi di malattie infiammatorie croniche intestinali aumentano in tutta Europa e, solo in Italia, si stima che le persone affette da IBD siano oggi almeno 250.000: i sintomi intestinali ed extra-intestinali sono spesso fortemente debilitanti, con un pesante impatto sulla vita di tutti i giorni e su quella lavorativa. I farmaci attualmente in uso hanno efficacia e tollerabilità limitate, e elevato è il numero di soggetti che non rispondono alle terapie o diventano ad esse resistenti. 

 

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Continua l’esperienza positiva degli studenti del corso di laurea magistrale in Trade e Consumer Marketing che nello scorso anno accademico hanno frequentato il laboratorio di Negoziazione condotto dalla prof.ssa Cristina Ziliani e dalla coach e mediatrice professionista Marina Malori.

La squadra di Parma, dopo l’esperienza dello scorso febbraio alla Cim (Competizione italiana di mediazione) di Milano, ha infatti preso parte alla seconda edizione della Mav (Mediazioni a Verona), edizione master della Cim, tenutasi il 4 e 5 ottobre all’Università degli Studi di Verona.

Fra le 22 squadre partecipanti, gli studenti dell’Ateneo hanno portato a casa un ottimo risultato aggiudicandosi il terzo posto assoluto ed un premio speciale.

La coppia costituita da Flavio Adriano Iervolino ed Elisa Onori (studentessa di Giurisprudenza) si è posizionata sul podio mentre la squadra composta da Salvatore Ferraro e Federico D’Imporzano (studente di Giurisprudenza) ha ricevuto un riconoscimento apposito per la “Miglior esplorazione interessi” della controparte.

Durante le due giornate le squadre di Parma hanno sostenuto tre incontri ciascuna. In ogni incontro, le due coppie (ognuna composta da uno studente in qualità di parte e da uno in veste di avvocato) si sono scontrate al tavolo negoziale con partecipanti provenienti da tutta Italia. Lo scopo di questi incontri è stato quello di esplorare le possibilità, appianare le divergenze ed eventualmente definire un accordo di mutuo beneficio, facilitati dalla figura di un mediatore professionista che ha assistito le parti nel perseguimento dei reciproci interessi.

Si rinnova dunque l’impegno dei corsi di Trade e Consumer Marketing e di Giurisprudenza nell’invogliare i propri studenti ad investire su una formazione a 360 gradi in quanto immersi in un contesto (di business o legale che sia) in cui le capacità negoziali, di ascolto, di pensiero laterale e di generazione di valore per tutte le parti costituiscono un elemento di grande rilevanza: doti imprescindibili per i professionisti del domani.

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Comune e Ateneo a Padova per “Parma Città Universitaria”. Leonardo Spadi e Chiara Vernizzi all’incontro “L’importanza della cooperazione Città-Università nelle città medie d’Europa”.

Parma, 17 ottobre 2019

Si è tenuto nei giorni scorsi a Padova, tra Palazzo della Ragione e Palazzo Moroni, il primo incontro riguardo l’importanza della cooperazione Città-Università nelle città medie d’Europa, organizzato dalle Politiche Giovanili del Comune di Padova in collaborazione con Università di Padova, Comune di Parma, Università di Parma, Comune di Trieste, Università di Trieste, Comune di Rijeka (Fiume) e Università di Lausanne (Losanna).

L’evento aveva un duplice scopo: presentare agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado l’offerta formativa delle Università e degli ITS delle città partecipanti e contemporaneamente illustrare come le istituzioni, quindi le università e le amministrazioni comunali, collaborino tra di loro per migliorare la qualità della vita gli studenti e la città intera.

I giovani studenti hanno così potuto conoscere l’offerta formativa, l’organizzazione della didattica e i servizi dedicati agli studenti nelle città partecipanti al meeting.

Gli studenti hanno potuto ascoltare diverse presentazioni di progetti di collaborazioni, nell’ordine: Parma, Losanna (Svizzera), Trieste, Rijeka (Croazia) e Padova.

La città di Parma ha presentato il progetto “Parma Città Universitaria”, l’accordo tra Università e Comune di Parma nato con l’obiettivo di rendere Parma una città sempre più a misura di studenti, raccogliendo idee e suggerimenti direttamente dai protagonisti.

Presenti per la città di Parma, il Consigliere Delegato al Welfare dello studente universitario e Coordinatore del gruppo di lavoro “Parma Città Universitaria” Leonardo Spadi e la Delegata del Rettore all’Orientamento e Vice Coordinatrice del gruppo di lavoro “Parma Città Universitaria” Chiara Vernizzi.

All’interno dell’iniziativa erano presenti anche gli stand informativi delle varie città dove l’Università di Parma e l’InformaGiovani hanno potuto incontrare i futuri studenti universitari.

Tra gli altri relatori, il Segretario Generale dell’Università di Losanna Marc De Perrot, l’assessora del Comune di Trieste Francesca De Santis, il Prorettore dell’Università di Trieste Lucio Torelli, Il vice sindaco di Rijeka Marko Filipovic, il direttore dell’ITS Meccatronico Giorgio Spanevello, il vicesindaco di Padova Arturo Lorenzoni, il consigliere Enrico Fiorentin e la Prorettrice dell’Università di Padova Francesca Da Porto.

«Un format innovativo che ha permesso ai ragazzi di conoscere non solo le università ma anche le città in vista di una scelta importante per il loro futuro. Oggi, penso sia fondamentale mettere lo studente al centro delle dinamiche delle nostre città ed è proprio questo l’obiettivo che ci poniamo quotidianamente con il progetto “Parma Città Universitaria”» ha dichiarato Leonardo Spadi.

«Queste opportunità di confronto e scambio di prassi in merito alle politiche di orientamento e servizi agli studenti che Università e città mettono in atto in contesti comparabili per dimensione e tipologia sono fonte di arricchimento reciproco tutte le istituzioni partecipanti. Aprire agli studenti questo confronto è senz’altro la via per calibrare realmente ogni azione sulle loro necessità», ha aggiunto Chiara Vernizzi.

 

Il docente del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma, autore di oltre 110 pubblicazioni, è stato premiato per l’attività nell’ambito disciplinare del Disegno.

Parma, 26 settembre 2019 – 

Paolo Giandebiaggi, docente del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma, ha ricevuto la Targa d’Oro UID, prestigioso riconoscimento che viene conferito ogni anno a chi si è particolarmente distinto per l’attività nell’ambito disciplinare del Disegno. Il riconoscimento è stato consegnato in occasione del 41° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione – Congresso della Unione Italiana per il Disegno che si è svolto a Perugia nei giorni scorsi.

Dopo la conferenza “Dell’arte/nell’arte: i disegni ‘scoperti’”, nella Sala dell’Ercole Farnese dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, è avvenuto il conferimento al prof. Giandebiaggi, che ha ricevuto la prestigiosa Targa dalla Presidente, prof.ssa Francesca Fatta, nella suggestiva cornice della Sala dei Notari all’interno del Palazzo dei Priori di Perugia, alla presenza del Comitato Tecnico Scientifico dell’UID e di tutti i soci riuniti in occasione dell’Assemblea Annuale.

Particolarmente pregnanti le motivazioni che hanno portato al prestigioso riconoscimento: l’attività scientifica del prof. Giandebiaggi, che lo vede autore di oltre 110 pubblicazioni di varia tipologia (monografie, articoli su riviste, saggi in volumi, interventi a convegni nazionali e internazionali, ecc.) nelle quali ha approfondito in modo innovativo in particolare i temi dell’analisi grafica a supporto della conoscenza del costruito e le tematiche di rilievo architettonico e urbano; le numerose attività di gestione e coordinamento all’interno di importanti strutture non solo locali o in seno all’UID, quali ANVUR (per cui è stato GEV nella prima tornata di valutazioni VQR 2004-2010 e membro di commissione per l’abilitazione ASN nel 2012/2013), MIUR e CUIA, per le quali rappresenta l’Italia nel “Group Coordinators for Recognitions of Professional Qualifications – Architecture”, pool di esperti sui temi dell’Architettura in seno alla Commissione Europea: il più alto organo istituzionale in materia a livello comunitario; infine, la capacità di conciliare da sempre l’attività professionale e quella accademica, riversando reciprocamente le peculiarità dell’una nell’altra, contribuendo ad arricchire i contenuti trasmessi agli studenti dei corsi di laurea nei quali è docente.

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Novità di quest’anno sulla base dei posti disponibili nei corsi a libero accesso. Domande on line sul sito web di Ateneo.

Parma, 23 settembre 2019 

Sono riaperte fino al 31 ottobre le immatricolazioni a 12 corsi di laurea dell’Università di Parma. Dopo la chiusura, il 20 settembre, delle immatricolazioni ai corsi di laurea triennali e al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, l’Ateneo, come indicato nel Manifesto degli Studi 2019-2020, ha infatti deciso quest’anno, sulla base dei posti disponibili, di aprire le iscrizioni senza il pagamento di una mora ai seguenti 12 corsi a libero accesso:

  • ·Beni artistici e dello spettacolo
  • ·Fisica
  • ·Giurisprudenza
  • ·Informatica
  • ·Ingegneria civile e ambientale
  • ·Ingegneria dei sistemi informativi
  • ·Lettere
  • ·Matematica
  • ·Scienze geologiche
  • ·Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  • ·Sistema alimentare: sostenibilità, management e tecnologie
  • ·Studi filosofici

Per accedere alla procedura di immatricolazione, esclusivamente on line, dall’home page del sito web di Ateneo www.unipr.it occorre cliccare sul banner “Iscrizioni a.a. 2010-2020”www.unipr.it/iscrizioni e seguire le istruzioni.

Tutte le informazioni relative ai corsi dell’Ateneo a cui immatricolarsi sono visibili sul sito Ilmondochetiaspetta.unipr.it  

Pubblicato in Cronaca Parma
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