Visualizza articoli per tag: Sanità

Sono 1800 i pazienti seguiti dalla Neurologia dell’Arcispedale su una stima di circa 5mila malati in provincia di Reggio Emilia. La neurologa Romana Rizzi: “Fondamentale sensibilizzare su una patologia che genera ancora imbarazzo”.

Reggio Emilia - 

Epilessia, per sensibilizzare nei confronti della malattia e informare l’opinione pubblica delle cure possibili, si svolgerà nell’Auditorium del Core, sabato 23 febbraio, un convegno gratuito e aperto alla cittadinanza organizzato dall’Azienda Usl Irccs e patrocinato dal Comune di Reggio Emilia.

Nell’ambito dell’iniziativa dal titolo “Epilessia: non solo crisi epilettiche” si parlerà di che cosa è l’Epilessia, quale impatto ha sulla vita di tutti i giorni e quali sono le terapie e gli strumenti per gestirla e curarla. Si affronteranno, alla presenza degli specialisti, i tanti problemi pratici collegati alla patologia e inerenti le ripercussioni di questa su lavorogravidanzascuola e sport.

L’evento organizzato dall’Ausl, è promosso dalle associazioni di volontariato AEER-Associazione Epilessia Emilia Romagna, LICE-Lega italiana contro l’epilessia i cui rappresentanti saranno presenti in sala. Al termine della mattinata sarà consegnato all’ospedale un Holter EEG donato dall’Associazione Epilessia Emilia Romagna.

L’Epilessia è tra le patologie neurologiche più diffuse ed è riconosciuta come malattia sociale dall’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità): nei Paesi industrializzati interessa 1 persona su 100. In Europa si stima che circa 6 milioni di persone vivano la patologia in fase attiva: con crisi persistenti oppure sotto trattamento, mentre in Italia si parla di 500mila persone, di cui circa 5mila Reggio Emilia1800 sono i pazienti seguiti dalla Neurologia dell’Arcispedale.

“L’obiettivo - spiega Romana Rizzi, responsabile del Centro Epilessia del Santa Maria Nuova e coordinatrice regionale Lice – è quello di sensibilizzare sulla necessità di conoscere meglio la malattia per combatterla e superarla. Speriamo che al convegno partecipino in tanti e di potere rispondere apertamente agli innumerevoli quesiti, anche i più semplici, di pazienti e famigliari, oltre che di fare luce sulle modalità corrette di primo soccorso in caso di crisi epilettica”.

 

LA MALATTIA

L’Epilessia è una patologia neurologica che si esprime in forme molto diverse tra di loro, tanto che è più corretto parlarne al plurale. Le Epilessie si manifestano attraverso vari sintomi, le cosiddette crisi epilettiche, improvvise e transitorie. Tali crisi dipendono da un’alterazione della funzionalità dei neuroni, le più numerose e importanti cellule nervose che abbiamo, e comunicano tra loro attraverso scambi biochimici che si traducono in correnti elettriche. Quando i neuroni, per qualche ragione, diventano “iperattivi” scaricano impulsi elettrici in modo anomalo e ciò può provocare una crisi epilettica. Le crisi epilettiche rappresentano, quindi, una modalità di risposta di alcune aree cerebrali o di tutto il cervello dovute a cause lesionali di diverso tipo oppure a disfunzioni su base sconosciuta. Nell’Epilessia le crisi tendono a ripetersi in modo spontaneo nel tempo, con frequenza diversa e non sempre prevedibile. Si ritiene che cause genetiche siano alla base della maggior parte di quelle epilessie che fino a qualche anno fa venivano definite senza causa apparente (epilessie idiopatiche). Le cosiddette epilessie sintomatiche sono dovute, invece, a lesioni cerebrali che possono verificarsi in gravidanza o per sofferenza fetale durante il parto, oppure essere conseguenti a malformazioni del cervello, a esiti di malattie infettive del sistema nervoso (encefaliti), a traumi cranici gravi, a tumori cerebrali, a ictus, a malformazioni dei vasi cerebrali.

 

IL CENTRO EPILESSIA DELL’ARCISPEDALE

Il Centro Epilessia di Reggio Emilia, nell’ambito della Struttura Complessa di Neurologia dell’Azienda ospedaliera Irccs Santa Maria Nuova assicura una presa in carico dei pazienti affetti dalla patologia a partire dall’età post-puberale. Sono seguiti attivamente dal Centro circa 1800 pazienti con un’età media di 48 anni. Il paziente che abbia presentato una prima crisi epilettica dopo valutazione neurologica eseguita in urgenza, deve effettuare un percorso diagnostico che comprende: EEG (elettroencefalogramma) di base, EEG in privazione di sonno, RM (risonanza magnetica) encefalo, esami ematochimici generali. Possono aggiungersi ulteriori indagini (es. valutazione neuropsicologica, videoEEG, Holter EEG, studio genetico) per inquadrare la sindrome da un punto di vista eziologico. Una volta che sia stata confermata la diagnosi, viene indicato il trattamento terapeutico e il paziente viene rivalutato periodicamente per monitorarne l’efficacia e gli eventuali effetti collaterali. In caso di epilessia farmacoresistente il Centro seleziona gli eventuali candidati all’intervento chirurgico da inviare al Centro Hub-Spoke per la Chirurgia dell’Epilessia recentemente costituito nella nostra regione.

Il Centro effettua le certificazioni per l’ottenimento della esenzione dal pagamento ticket o il rinnovo della patente di guida. Nonostante l’evoluzione delle tecniche diagnostiche, il 35-40% delle epilessie non ha una causa definita (epilessie da causa sconosciuta). Su questo fronte è attiva la partecipazione del Centro Epilessia a progetti di ricerca come anche su quello della sperimentazioni di nuovi trattamenti per le forme farmacoresistenti. L’Epilessia, tranne che per alcune determinate sindromi, è una malattia cronica e le crisi tendono a ripetersi per lunghi periodi o per tutta la vita. Una adeguata terapia medica aiuta a controllare le crisi in molti casi ma nel 20-25 % dei pazienti l’Epilessia è farmacoresistente, cioè non risponde alla terapia farmacologica. In alcune forme è indicata una terapia neurochirurgica mirata alla asportazione dell’area cerebrale responsabile delle crisi.

 

convegno-epilessia-programma-sabato23febbraio.jpg

Apre Donne al Centro, il nuovo Spazio Polifunzionale di Komen Italia per le donne con tumore del seno. L'inaugurazione oggi, 13 febbraio, al PAD. H all'Ospedale Bellaria

Inaugurato oggi Donne al Centro, il nuovo Spazio Polifunzionale a supporto delle Breast Unit dell'Azienda Usl di Bologna e dell'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Bologna, realizzato da Komen Italia. Il Centro offrirà servizi a supporto del benessere psico-fisico e dell'aggregazione delle donne che affrontano la terapia oncologica.
Uno sportello informativo sul PDTA Mammella dell'Azienda USL di Bologna e dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, uno sportello informativo fiscale, uno sportello informativo legale, book-crossing, spazio relax, laboratori di bellezza per le donne che affrontano la malattia e che non vogliono rinunciare alla cura del proprio corpo e alla propria femminilità, e attività volte al risveglio energetico e di meditazione.

Al taglio del nastro hanno partecipato Carla Faralli, Presidente del Comitato Regionale Emilia Romagna – Susan G. Komen Italia, Riccardo Masetti, Presidente Susan G. Komen Italia, Daniela Terribile, Vice Presidente Susan G. Komen Italia, Chiara Gibertoni, Direttore Generale Azienda USL di Bologna, Antonella Messori, Direttore Generale Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Gianni Saguatti, Direttore della Senologia, Dipartimento Oncologico- Azienda Usl di Bologna, Mario Taffurelli, Direttore della Chirurgia Generale - Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna.

Lo staff del Comitato Emilia Romagna di Komen Italia opererà all'interno di Donne al Centro con un gruppo di volontari che seguiranno un percorso formativo specializzato per facilitare lo svolgimento delle attività, grazie anche al Comitato Scientifico dedicato, ai professionisti delle Breast Unit dell'Azienda USL di Bologna e dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna e alle Associazioni del territorio interessate ad offrire programmi educativi, di supporto o riabilitazione nell'ambito dei tumori del seno.

Komen Italia, con un contributo di 137 mila euro, ha sostenuto i lavori di ristrutturazione dei primi 135 mq arredati grazie al sostegno del Fondo Carta Etica UniCredit: uno studio, un locale polifunzionale e uno per le attività motorie e di meditazione.
I lavori saranno completati grazie ad una campagna di raccolta fondi già attiva sul territorio nazionale e con i fondi raccolti dalle iscrizioni della Race for the Cure di Bologna, la più grande manifestazione per la lotta ai tumori del seno in Italia e nel mondo che quest'anno festeggia i 20 anni. Primo appuntamento a Roma, dal 16 al 19 maggio, nella splendida cornice del Circo Massimo, sarà a Bologna, come sempre ai Giardini Margherita dal 20 al 22 settembre. (Info e iscrizioni: www.raceforthecure.it ).

vp/me/22

Il servizio di trasporto gratuito si estende al reparto di Ematologia e Centro trapianti dell'Ospedale Maggiore. Accordo tra Intercral Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Provincia e Comune di Parma a favore dei pazienti.

Parma -

La positiva esperienza del trasporto gratuito in ambito oncologico, già attivo dal 2014, ha fatto scuola e questa mattina presso la direzione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, Intercral, Provincia e Comune di Parma hanno presentato il servizio di trasporto gratuito, già attivo dal 2014 in ambito oncologico, anche ai pazienti in carico al reparto di Ematologia e Centro Trapianti Midollo Osseo (Ctmo) che necessitino di visite o terapie in regime ambulatoriale o di Day hospital

La finalità principale del servizio è quella di rendere più agevole l’accesso alle cure dei cittadini di Parma e della provincia garantendo un trasporto assistito ai pazienti che abbiano difficoltà ad utilizzare mezzi propri o pubblici e non possano contare su un supporto famigliare per l’accompagnamento alle visite.

Sarà il personale del reparto ad attivare la richiesta per i pazienti ritenuti bisognosi di tale servizio, concordando tempi e modalità del trasporto con Intercral Parma che metterà a disposizione un mezzo per persone con disabilità e un pulmino da 9 posti attrezzato con tutti i comfort nel quale, oltre ai pazienti, saranno presenti due volontari (un autista e un accompagnatore) adeguatamente formati. Il servizio sarà attivo sei giorni su sette, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.45 alle ore 16 e il sabato mattina dalle 8.45 alle 12.00.

Nel 2018 il servizio di trasporto gratuito di Intercral Parma è stato utilizzato da oltre 150 pazienti dell’Oncologia medica facendo segnare 450 servizi svolti e 20.000 chilometri percorsi dai mezzi di Intercral Parma. Il progetto ha inoltre coinvolto 38 volontari e ha toccato 11 comuni della provincia di Parma.

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

Pubblicato in Cronaca Parma

Ricercatrice dell’Ateneo di Parma premiata al convegno “Young researchers in lung cancer” sul tumore al polmone. Graziana Digiacomo, del Laboratorio di Oncologia Sperimentale coordinato dal prof. Pier Giorgio Petronini, ha vinto il premio di 1000 euro per il miglior lavoro scientifico sul mesotelioma pleurico maligno.

Parma -

Nei giorni scorsi si è svolta a Brescia la II edizione del convegno YOUNG RESEARCHERS IN LUNG CANCER – La ricerca italiana sul tumore del polmone presentata dai giovani, nel corso del quale la dott.ssa Graziana Digiacomo, che svolge attività di ricerca nel Laboratorio di Oncologia Sperimentale dell’Università di Parma, coordinato dal prof. Pier Giorgio Petronini, ha vinto il premio di 1000 euro per il miglior lavoro scientifico sul mesotelioma pleurico maligno istituito dalla Fondazione Buzzi Unicem.

La dott.ssa Digiacomo è titolare di un assegno di ricerca pluriennale interamente finanziato dall’Associazione Noi per Loro di Parma nell’ambito del progetto di ricerca “Andrea Spadola”.

Il convegno è stato organizzato con un format non usuale, che ha voluto dare a giovani ricercatori di Istituzioni italiane l’opportunità di condividere i risultati delle ricerche condotte favorendo sinergie fra i gruppi che si occupano di oncologia toracica. Gli oltre 100 partecipanti hanno avuto infatti un aggiornamento sullo stato dell’arte del tumore al polmone e del mesotelioma pleurico maligno e l'occasione di condividere i risultati delle proprie ricerche nell’ambito di tali tematiche. 

Il mesotelioma pleurico maligno è un tumore che insorge prevalentemente nella pleura. Pur essendo considerato un tumore raro, la sua incidenza è in costante aumento e nell’80% dei casi è riconosciuta la correlazione con l’esposizione professionale o ambientale all’amianto.  É dimostrato che anche l’esposizione a dosi molto basse di amianto possa essere sufficiente per determinare a distanza di 30- 40 anni la comparsa del tumore. Si tratta di una neoplasia molto aggressiva, la cui diagnosi viene fatta in fase già avanzata della malattia; i trattamenti disponibili attualmente in prima linea sono estremamente deludenti, con una percentuale di progressione o recidiva molto elevate, e ad oggi non esiste nessun trattamento efficace in seconda linea.

La ricerca oggetto del riconoscimento ha dimostrato che inibitori selettivi di CDK4/6, proteine coinvolte nel controllo del ciclo cellulare, possano rappresentare una promettente nuova classe di farmaci antitumorali per il trattamento del mesotelioma soprattutto quando utilizzati in associazione con inibitori della via di segnalazione PI3K/AKT/mTOR. I risultati ottenuti potrebbero costituire la base per un nuovo trattamento del mesotelioma pleurico maligno in tumori caratterizzati dalla presenza di specifiche alterazioni molecolari predittive di risposta a questi inibitori.

In questo contesto è importante sottolineare la costante collaborazione dei ricercatori del Laboratorio di Oncologia Sperimentale dell’Ateneo con un gruppo di ricerca dell’Unità di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma coordinato dal prof. Marcello Tiseo.

Questa ricerca è stata interamente finanziata da enti e Associazioni private: Fondazione Cariparma, Chiesi Farmaceutici S.p.A., Associazione Augusto per la Vita, AVOPRORIT, Transfer Oil S.p.A., Ing. Nocivelli di EPTA Refrigeration, famiglia Furlotti.

 

Fonte: Università degli Studi di Parma

Pubblicato in Cronaca Parma

Dal 1 Febbraio Wifi gratuito e libero negli ospedali dell’Azienda Usl di Reggio grazie alla rete regionale pubblica dell’Emilia Romagna.

Reggio Emilia

Internet libero e gratuito in ospedale, dal mese di febbraio non sarà più necessario autenticarsi per connettersiRecandosi nelle strutture ospedaliere dell’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia a breve sarà possibile usufruire di un accesso libero alla navigazione, 24 ore su 24 e per tutti i giorni, grazie al nuovo servizio pubblico “EmiliaRomagnaWiFi” della Regione.

Non sarà quindi più necessario recarsi negli Urp o nelle guardiole infermieri per eseguire una registrazione degli utenti, ma basterà scegliere la nuova rete disponibile e iniziare a navigare liberamente.

A breve negli Ospedali dell’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia compariranno delle vetrofanie esplicative della disponibilità del wifi gratuito. Si tratta di una segnaletica unica a livello regionale.

Entro la fine del 2019 la rete pubblica regionale “EmiliaRomagnaWiFi sarà in grado di garantire un accesso a Internet facile e gratuito a tutti i cittadini in piazze, stazioni, ospedali e biblioteche da Piacenza a Rimini.

La maggior parte degli hotspot wi-fi pubblici in Regione sono attivati dalla struttura informatica Lepida. La previsione di arrivare al 2020 con 4000 punti complessivi è stata già superata grazie ai bandi pubblici del 2017 rivolti agli enti e grazie alla adesione ad EmiliaRomagnaWiFi da parte di reti precedentemente sviluppate dagli enti, in particolare del comparto Sanità. 

L'Emilia-Romagna è fra le prime regioni in Italia per la diffusione dei servizi infrastrutturali ed è in linea con la media degli altri Paesi europei. Questa sensibilità e questa ricettività all’innovazione qualificano il territorio emiliano-romagnolo come “early adopter” (in italiano: utente precoce) di iniziative, sperimentazioni e in generale di soluzioni previste dall’Agenda Digitale Europea, che possano poi replicarsi e diffondersi in altri territori.

 

Fonte: Azienda Unità Sanitaria Locale RE

 

Sanità, Abolizione superticket: cancellato anche il ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con almeno due figli a carico. Per rendere esecutiva la novità introdotta dalla Regione, sono stati adeguati tutti i sistemi di anagrafe, prescrizione, pagamento e prenotazione. Dalla manovra un risparmio annuo di 34 milioni di euro per gli assistiti, interamente coperti da risorse regionali. 

Bologna - 

Procede bene, in Emilia-Romagna, l’abolizione del superticket, anche dal punto di vista operativo. Dall’avvio, il 1^ gennaio 2019, della manovra voluta dalla Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini, non sono state evidenziate particolari criticità e questo per entrambe le misure varate, di cui beneficiano milioni di emiliano-romagnoli.

 

LE DUE MISURE VARATE

La prima: abolizione, appunto, del superticket, cioè della quota aggiuntiva sui farmaci (fino a 2 euro per ogni confezione, con un tetto massimo di 4 euro a ricetta) e sulla specialistica ambulatoriale, cioè visite ed esami (fino a 10 euro a ricetta), per i nuclei familiari con redditi fino a 100mila euro.

La seconda: cancellazione del ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con almeno due figli a carico (sia per i figli che per i genitori).

 

IL PUNTO IN COMMISSIONE SALUTE 

Il punto è stato fatto questa mattina in Regione, in Commissione Salute, dalla direttrice generale dell’Assessorato alle Politiche per la salute, Kyriakoula Petropulacos, a meno di un mese dalla novità introdotta, che consentirà ai cittadini residenti in Emilia-Romagna un risparmio annuo di circa 34 milioni di euro, interamente coperti da risorse regionali.

“Nonostante la complessità legata all’aggiornamento di tutti i sistemi per poter procedere rapidamente all’adeguamento delle banche dati, sono state pochissime le problematiche rilevate, e risolte in genere velocemente- è il commento dell’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Voglio sottolinearlo, non è un’operazione da poco, a livello organizzativo, oltre che di impegno economico per la Regione. Ma è un’operazione che si traduce in un beneficio reale per milioni di cittadini, con un risparmio complessivo di 34 milioni di euro l’anno. Ne siamo orgogliosi, e il fatto che tutto stia funzionando nel verso giusto ci rende ancora più soddisfatti”.

 

LE NUOVE FASCE DI REDDITO

A tutti i soggetti presenti nell’Anagrafe regionale degli assistiti è stato attribuito in modo automatico, sulla base delle autocertificazioni sinora presentate, un codice di fascia di redditoQB (quota base) per redditi inferiori o uguali a 100mila euro, e QM (quota massima) per redditi superiori a 100mila euro.

sanitaemiliaromagnaabolizionesuperticket.png

OLTRE 3 MILIONI DI CITTADINI NON PAGANO PIÙ IL SUPERTICKET

Attualmente, dunque, in Emilia-Romagna oltre 3 milioni di cittadini – parliamo di assistiti in fascia QB – non pagano più il superticket, che rimane a carico di soli 500mila assistiti, i più abbienti.

Contemporaneamente, quasi un milione di persone (979.486 assistiti) non pagano più il ticket base, perché sono in fascia FA2,che indica l’appartenenza a nuclei con almeno 2 figli a carico. 

Tra coloro che non pagano più il superticket sono compresi 1 milione 900mila assistiti già esenti precedentemente, perché appartenenti alla fascia di reddito più bassa, mentre a questo numero vanno aggiunti 820mila residenti titolari di un’esenzione totale per età/reddito, invalidità civile, di guerra, di servizio. E i disoccupati, naturalmente, continuano a non pagare il superticket e neppure il ticket base, come in Emilia-Romagna avviene, per volontà della Regione, ormai da diversi anni. Con un unico onere a carico dei lavoratori colpiti dalla crisi: quello di comunicare annualmente agli sportelli Cup la propria fascia di reddito, in quanto la loro posizione lavorativa ed economica potrebbe cambiare nel tempo.

 

INFORMAZIONI UTILI

È possibile verificare la propria fascia reddituale di appartenenza accedendo al Fascicolo Sanitario Elettronico, se attivato, oppure tramite Cup.

Qualora una persona ritenga di non appartenere alla fascia che gli è stata attribuita in automatico in Anagrafe - senza alcuna incombenza per i cittadini - per esempio perché l’anno precedente è cambiato il proprio reddito familiare, può chiedere una modifica presentando l’autocertificazione.

Per quanto riguarda l’eliminazione del ticket base per i nuclei familiari con due o più figli, il numero degli aventi diritto è stato recentemente aggiornato sulla base dei dati forniti alla Regione dall’Agenzie delle Entrate, relativi alle dichiarazioni dei redditi 2017 (sul 2016); ma già nel mese di marzo saranno disponibili i dati relativi alle dichiarazioni 2018 (sul 2017). Nel frattempo, per qualunque cambiamento sia intervenuto (nascita di un altro figlio, o uscita dallo stato di famiglia di un figlio già grande), occorre fare la segnalazione al Cup.

Va ricordato, infine, che il superticket non si paga neanche per prestazioni e visite prescritte e/o prenotate nel 2018, ed effettuate dal primo gennaio 2019.

Da questa settimana, inoltre, i cittadini che beneficiano delle due misure regionali troveranno l’indicazione della cifra risparmiata sulla prenotazione.

 

 

Fonte: Regione ER 

41 nuovi posti auto riservati ai cittadini che accedono all'ospedale di Castel San Giovanni: Inaugurazione in programma la prossima settimana.

"Aumenteremo i posti auto al servizio dell'ospedale di Castel San Giovanni" lo aveva promesso il direttore generale Luca Baldino in occasione dell'inaugurazione del nuovo reparto di medicina diretto da Carlo Cagnoni: la loro realizzazione ha dovuto attendere la fine del cantiere, ma entro pochi giorni saranno aperti alla cittadinanza.

Si stanno ultimando i lavori così come previsto dal piano degli investimenti dell'Azienda Usl: oggi si lavora per l'attivazione delle nuove sbarre che delimiteranno gli spazi riservati ai dipendenti e potranno così essere messe a disposizione dei cittadini due nuove corsie di parcheggio.

Sono 41 i nuovi posti auto a disposizione di chi si reca in ospedale. L'inaugurazione ufficiale avverrà la prossima settimana alla presenza del Direttore Generale e del Sindaco di Castel San Giovanni Lucia Fontana.

L'accesso degli autoveicoli ai nuovi posti auto è stato realizzato in modo da non esporre i reparti ospedalieri a ingressi inopportuni e non vigilati, inoltre, trovandosi i nuovi parcheggi in prossimità degli esistenti non sarà necessario realizzare nuovi percorsi carrabili o pedonali.

Sanità, Gambarini (FI): "Dal 2000 calati del 25% i posti letto all'ospedale Maggiore di Parma"

PARMA, 4 dic. - "Dal 2000 ad oggi i posti letto all'Ospedale Maggiore di Parma sono calati di circa il 25%, scendendo da 1420 a 1044. Quasi 400 in meno. I dati evidenziano un calo progressivo dei posti letto nel nosocomio cittadino, punto di riferimento per centinaia di migliaia di persone. Preoccupanti anche i dati relativi all'ospedale di Borgotaro, dove i posti letto sono calati da 121 a 91. E, purtroppo, negli ultimi due anni anche l'ospedale di Vaio ha perso una decina di posti letto, che ci auguriamo possano essere ripristinanti una volta terminato l'ampliamento".

Lo evidenza in un comunicato stampa Francesca Gambarini, commissario provinciale di Forza Italia.

"Se ne deduce - prosegue Gambarini - che nonostante tutte le parole al vento di Bonaccini ci sono grossi problemi nella sanità locale che, per forza di cose, si ripercuotono sui cittadini che hanno un servizio sempre più scarso. Questi sono dati che si vanno ad aggiungere a quelli delle liste d'attesa resi noti poco tempo fa e che ci fanno capire che la gestione della sanità va completamente cambiata. Come? Iniziando a tagliare gli apparati burocratici mastodontici che contraddistinguono le Ausl, gestendo meglio le risorse a disposizione e ripristinando la centralità del personale sanitario, che va selezionato secondo criteri meritocratici e non come spesso accade con le valutazioni più diverse. Se la sanità mantiene livelli accettabili il merito non è del Pd ma del personale sanitario che lotta contro mille difficoltà ogni giorno. La gestione dell'azienda ospedaliero universitario di Parma, in particolare, va profondamente rivista sia alla luce di questi dati, sia alla luce dei recenti scandali che hanno evidenziato carenze organizzative e di controllo, sia alla luce della gestione di alcune posizioni apicali di cui avremo modo di parlare".

Pubblicato in Salute e Benessere Parma

La Direzione Generale dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia saluta e ringrazia la dottoressa Giuliana Turci, Direttore del Distretto di Correggio, negli ultimi 17 anni, in pensione dal 31 dicembre scorso.

Reggio Emilia -

Giuliana Turci è stata per molti anni un punto di riferimento autorevole per tutta l’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia e, in particolare, per il territorio di Correggio. Nel corso della sua carriera ha svolto diversi incarichi, iniziando come caposala della medicina e cardiologia dell’Ospedale di Correggio, quindi come coordinatore del servizio infermieristico ospedaliero e territoriale, per divenire poi responsabile del Servizio Anziani, fino a ricoprire l’incarico di Direttore di Distretto.

Dirigente sociologo, ha vissuto tutta la fase di trasformazione dalle Unità Sanitarie Sociali alle Aziende Sanitarie ed è stata sempre un punto di riferimento autorevole nell’attuazione del progetto di riqualificazione dell’Ospedale di Correggio.

Commenta così il Direttore Generale, Fausto Nicolini: “Conosco Giuliana Turci da molti anni, avendo lavorato insieme per diverso tempo nei servizi sanitari di Correggio e da giovani come volontari della Croce Rossa. Di lei ho sempre apprezzato l’onestà intellettuale, lo spirito critico, la capacità di leggere i bisogni socio-sanitari della popolazione e di lavorare per individuare soluzioni innovative e perseguibili. Giuliana ha sempre avuto un’attenzione particolare a supportare lo sviluppo del ruolo infermieristico, cogliendone perfettamente le peculiarità e le potenzialità, grazie al fatto di aver svolto all’inizio della sua carriera quel ruolo. In seguito ha contribuito in modo sostanziale alla programmazione e organizzazione dei servizi socio-sanitari in particolare dell’area anziani. E’ stata un’ottima professionista, oltre che una preziosa collega”.

In attesa della nuova nomina, l’interim della carica di Direttore di Distretto è stato affidato al Direttore Amministrativo, Dottoressa Eva Chiericati.

 

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Nel primo giorno del 2019, una donna ha dato alla luce una bambina in ambulanza, nella località Sibano di Marzabotto, lungo la Strada Porrettana, mentre si stava recando all'Ospedale Maggiore di Bologna.

Questo quanto dichiarato dal Consigliere regionale Michele Facci:

"Solamente pochi giorni fa, il Presidente della Regione Bonaccini era intervenuto sulla questione dei Punti parto chiusi nelle aree appenniniche, promettendo che avrebbe fatto tutto quanto nelle proprie possibilità per chiedere la revisione dei parametri, fissati a livello nazionale per il mantenimento dei punti nascita negli ospedali.

E proprio ieri, lungo la Strada Porrettana, è avvenuto l'ennesimo parto in ambulanza (il secondo nel giro di pochi mesi), a causa dell'assenza di un reparto nascita nei vicini ospedali appenninici di Porretta Terme e di Vergato.

A questo punto, non vi sono più alibi: se la Regione intende veramente ridiscutere con il Governo i criteri per mantenere i Punti nascita in deroga nelle zone di montagna, il momento è questo, e non può essere ulteriormente ritardato. Non è infatti più possibile continuare a rischiare con le vite delle partorienti (e dei nascituri), e sperare che il fato le assista nei sempre più frequenti travagli al di fuori delle strutture protette.

Per questo ho appena presentato l'ennesima richiesta all'Assessore Venturi, dopo quella depositata all'indomani dell'ultimo parto in ambulanza di qualche mese fa, ed ho richiesto un incontro immediato di Assessore e Presidente con la Commissione Sanità della Regione. Il confronto in sede di conferenza Stato-Regioni per mantenere i Puntinascita in montagna deve essere infatti avviato senza perdere ulteriore tempo.

Se così non avvenisse, dovremmo ritenere che le recenti dichiarazioni del Presidente Bonaccini altro non fossero se non mere promesse elettorali, circostanza che non ci sorprenderebbe più di tanto, ma che comunque rappresenterebbe l'ennesimo schiaffo della politica regionale alle legittime istanze di chi vive in Appennino".

 

(Gruppo Misto – Movimento Nazionale per la Sovranità)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"