Le telecamere della Rai al consultorio familiare della Casa della Salute Parma centro. Nei giorni scorsi, una troupe di Presa diretta – il programma in onda lunedì in prima serata su Rai 3 – ha visitato la struttura dell’AUSL per intervistare operatori sanitari e neomamme sul progetto di dimissione appropriata a 72 ore dal parto.
Unica esperienza di questo tipo in Emilia-Romagna, il progetto di dimissione appropriata della mamma e del neonato è nato vent’anni fa con l’obiettivo di accompagnare e assistere in modo sicuro la neo mamma e il suo bebè al loro rientro a casa, dopo il parto.
Al microfono del giornalista di Presa Diretta, Giuseppe Laganà, hanno risposto numerose mamme utenti del consultorio e del progetto, Carla Verrotti, responsabile della Salute Donna, Maria Cristina Lottici, ostetrica del consultorio, Emanuele Voccia, pediatra di famiglia tra i fondatori dell’iniziativa.
Il progetto di dimissioni appropriate prevede la scelta del pediatra già durante la gravidanza, e un contatto diretto tra le ostetriche della Maternità e del consultorio, per consentire entro tre giorni dalla dimissione dall’ospedale la visita del neonato e della sua mamma.
Unico requisito richiesto alle mamme per poter usufruire del progetto è scegliere di partorire all’Ospedale Maggiore di Parma o all’Ospedale di Vaio.
Altissimo il tasso di adesione del progetto, importante indicatore di soddisfazioni da parte delle utenti: ogni anno, aderisce il 95-97% delle circa 3.500 donne che ogni anno partoriscono a Parma e provincia.
Controlli gratuiti al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, domenica 19 maggio, in occasione della Giornata di Prevenzione per la lotta all’Ictus Cerebrale. Con l’obiettivo di sensibilizzare e informare dalle ore 8.30 a mezzogiorno, ai Poliambulatori dell’Arcispedale in Viale Risorgimento 80, saranno effettuati accertamenti gratuiti dei parametri collegati ai più importanti fattori di rischio vascolari: glicemia, colesterolo, pressione arteriosa e determinazione del ritmo cardiaco.
Ci sarà anche la possibilità di una valutazione multidisciplinare e individualizzata del rischio cerebrovascolare, corredata dall’indicazione delle strategie di modifica dello stile di vita e di controllo dei fattori di rischio che aiutano a prevenire le manifestazioni delle malattie cerebrovascolari. In presenza di un rischio cardio-vascolare elevato saranno consigliati adeguati approfondimenti.
L’iniziativa di prevenzione è organizzata nella nostra provincia da A.L.I.Ce. Reggio Emilia (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale), in collaborazione con il reparto di Neurologia dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia. Sono stati coinvolti attivamente ilDipartimento di Cure Primarie dell’Ausl con Luoghi di Prevenzione e numerosi medici e infermieri dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. “La prevenzione è la strategia più efficace per diminuire l’incidenza dell’ictus – ricorda il presidente dell’associazione Paolo Viappiani -. Nel 2017 si sono registrati oltre 1000 pazienti con ictus ischemico e oltre 250 pazienti con ictus emorragico solo nella provincia di Reggio Emilia. L’ictus è la patologia che causa oggi il più alto numero di disabili. Risultano pertanto importanti le giornate che organizziamo per sensibilizzare la popolazione sul tema”.
L’ictus è un disturbo improvviso della circolazione cerebrale che colpisce sedi differenti del cervello determinandone la perdita di funzione (spesso irreversibile) e i deficit neurologici avvertiti dal paziente. Esso si manifesta di solito senza sintomi dolorosi, spesso con interessamento di importanti funzioni (linguaggio, motricità, vista, sensibilità e coordinazione). Ogni anno, nel nostro Paese, vengono registrati circa 200mila nuovi casi di ictus cerebrale, dei quali 4.200 riguardano soggetti con età inferiore ai 45 anni. La mortalità a 30 giorni dopo un ictus ischemico è pari al 20% mentre in caso di ictus emorragico la percentuale di mortalità sale al 50%. Tra i fattori di rischio dell’ictus ci sono, oltre all’ipertensione arteriosa, il fumo, il diabete, l’ipercolesterolemia e la fibrillazione atriale (FA), quest’ultima responsabile di circa il 20% di tutti gli ictus ischemici.
“E’ fondamentale – sottolinea il dottor Franco Valzania, direttore della Neurologia - che nella popolazione cresca la consapevolezza che per le malattie cerebrovascolari la conoscenza dei fattori di rischio e la conseguente modificazione dello stile di vita (abolizione fumo, controllo abitudini alimentari e peso corporeo, promozione dell’attività motoria) possono ridurre in maniera sensibile il rischio di ictus. In quest’azione di esecuzione di controlli periodici e di prevenzione il paziente ha quindi un ruolo attivo e responsabile nel determinare la propria salute futura”.
Un quartiere mobilitato per l’oncologia di Parma. E l’edicolante di via Trieste firma, a nome di tutti i donatori, l’assegnone per la raccolta fondi “insieme CON te”.
Parma -
Tutte le mattine va a prendere il giornale per lui e per la sua vicina che non può uscire di casa, solidarietà tra persone non più giovanissime. Ma la parola oncologia gli evoca antichi ricordi.
“Posso mettere 2 euro?”. “Ma certo”, risponde Giampaolo il Giornalèr di via Trieste che ha trasformato la sua edicola in un punto di raccolta per il nuovo Centro oncologico che ha coinvolto tutto il quartiere San Leonardo.
E il giorno successivo lo stesso signore torna con altri 2 euro “Anche la mia vicina vuole contribuire…”. Così il salvadanaio si riempie, grazie a tanti piccoli gesti di generosità e alla disponibilità di commercianti e residenti che hanno sparso la voce e organizzato un aperitivo nel quartiere con intrattenimento per grandi e piccini. Al momento della fatidica apertura, avvenuta alla presenza del presidente del Consiglio comunale di Parma Alessandro Tassi Carboni, il contatore fa segnare 1.460 euro, cifra che viene trasferita nel simbolico assegnone pronto per la firma. Con quella donazione il gruppo che si ritrova su facebook con il nome “Il bello di essere del San Leonardo” aggiunge un prezioso mattoncino di cuore per il nuovo Centro Oncologico e firma uno dei mattoncini verde, in numero limitato, che comporrà la cornice del plastico di prossima realizzazione.
I residenti del quartiere San Leonardo sono stati, infatti, i primi a mobilitarsi per creare quelli che stanno diventando i Punti di raccolta per il nuovo Centro oncologico di Parma, iniziative spontanee di cittadini che propongono il loro originale sostegno. E le idee si stanno moltiplicando. Per informazioni occorre mandare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Infezioni batteriche nei neonati, un convegno al Policlinico di Modena. La Neonatologia coordina il progetto regionale di sorveglianza delle malattie invasive batteriche.
Modena -
Le infezioni batteriche sono al centro dell’evento “IPOKRATES CLINICAL SEMINAR – BACTERIAL INFECTIONS IN THE NEWBORN INFANT” che si svolgerà a Modena in data 6-8 maggio 2019. L’evento è organizzato dalla Struttura Complessa di Neonatologia dell’AOU di Modena, diretta dal prof. Alberto Berardi, su incarico di IPOKRaTES (fondazione internazionale no profit) ed è finalizzato all’aggiornamento professionale di Medici Chirurghi e Infermieri Pediatrici dal titolo. Appuntamento al Centro Servizi del Policlinico a partire dalle ore 7,45 del 6 maggio.
“Le infezioni batteriche – spiega il prof. Alberto Berardi - sono uno dei principali problemi neonatali. Esse colpiscono da 2 ad 8 per 1000 nati vivi e rappresentano tuttora una minaccia per la sopravvivenza e la qualità della vita dei neonati. Infatti, ad esse si associa un aumento del rischio di mortalità ed esiti neurologici a lungo termine (soprattutto nei neonati con età gestazionali più basse). Per questo motivo, nelle terapie intensive di tutto il mondo vengono attuate strategie per la prevenzione ed il controllo delle infezioni. Si tratta di un campo in continua evoluzione, che richiede un impegno continuo di tutto il personale, medico e non medico.
Il prof. Berardi coordina il progetto di “Sorveglianza delle malattie invasive batteriche dei primi mesi di vita, da alcuni anni finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, che ha come scopo il controllo delle infezioni neonatali e l’uso appropriato degli antibiotici. Una rete di Ospedali della regione Emilia-Romagna (cui si è aggiunta di recente anche la Puglia), unitamente ad altri ospedali sparsi nel Nord e Centro Italia, fornisce al centro coordinatore di Modena informazioni sulla tipologia delle infezioni neonatali e sulle misure di profilassi e terapia antibiotica attuate in ogni singolo caso. Il centro coordinatore elabora poi report annuali che vengono inviati all’Agenzia Sanitaria Regionale di Bologna. Inoltre, i ceppi batterici vengono inviati a Roma, all’Istituto Superiore di Sanità, che provvede a caratterizzarli ed a fornire informazioni sulle resistenze antibiotiche. La rete di sorveglianza ha infine elaborato strategie tese al controllo dell’uso degli antibiotici non necessari e delle resistenze.
Fonte: Ausl MO
La Regione interviene per tentare di risolvere il preoccupante fenomeno della carenza dei Medici di Famiglia, collegato anche ai numerosi pensionamenti in programma nei prossimi anni. Per la sede di via Amendola sono ben trenta i posti per giovani medici messi a disposizione per il corso triennale di formazione specifica in Medicina generale che è ripartito il 3 aprile scorso all’Ausl Irccs di Reggio Emilia.
Per questo triennio l’Ausl ha deciso di investire importanti risorse per rispondere alle numerose esigenze di Medici di Medicina Generale sia a Reggio Emilia che a Parma nel breve periodo: fino all’ultimo bando 2017-2020 i posti fissati erano 19 per ogni anno del triennio, da questo bando 2018-2021 i posti assegnati dalla Regione all’Ausl Irccs di Reggio sono 30. Il corso, che è organizzato dalla Regione e dalle Ausl nelle sedi di Reggio Emilia, Piacenza, Modena, Bologna, Cesena e Ferrara, è la tappa obbligatoria post-laurea per intraprendere la professione di “Medico di Medicina Generale” per chi ha conseguito il titolo universitario dopo il 1991. Si tratta di un percorso impegnativo, strutturato su tre anni, che prevede la frequenza obbligatoria ed è riconosciuto dall’Unione europea.
Negli ultimi anni erano stati messi a bando per le sedi didattiche della Regione Emilia-Romagna 80 posti, da quest’anno invece sono 167 e in più sono stati accettati 9 medici sovrannumerari che non percepiscono borsa di studio, ma possono frequentare il corso. L’incremento del numero di borse di studio messe a disposizione comporta uno sforzo notevole da parte della Regione e un impegno non indifferente per l’Azienda Usl in termini di organizzazione e gestione di una classe numerosa. L’attività per i nuovi trenta giovani medici, diciannove femmine e undici maschi, si aggiunge tra l’altro a quella per i 20 attualmente frequentanti il terzo anno e quella relativa ai 19 del secondo.
I medici che compongono la nuova classe sono residenti a Reggio Emilia e Parma. Frequenteranno per tre anni 4800 ore di attività, che comprendono ricerche guidate e seminari (1600 ore), tirocini di tipo pratico (3200 ore), fino alla discussione finale della tesi e all’ottenimento del diploma finale necessario per accedere alla convenzione come Medico di Medicina Generale. Le lezioni teoriche si svolgeranno nel Campus San Lazzaro, al Padiglione Golgi dell’AUSL, in Via Amendola, 2, a Reggio Emilia. I contenuti riguardano la Medicina generale, l’area materno infantile, la promozione della salute, le malattie croniche, il fine vita, l’attività medica guidata ambulatoriale e domiciliare e l’attività mirata all’acquisizione di tecniche diagnostico terapeutiche. Leattività didattiche di tipo pratico si svolgeranno negli ospedali della provincia di Reggio Emilia e di Parma, nelle sedi territoriali e negli studi dei Medici di Medicina Generale. Quest’ultima parte di tirocinio è quella chiaramente prevalente (1200 ore su 3200).
Fonte: Ausl RE
Uno studio della Cardiologia del Policlinico Modena – che fa parte dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e che è diretta dal prof. Giuseppe Boriani di Unimore - ha esplorato la correlazione tra obesità e fibrillazione atriale.
Il professor Giuseppe Boriani è il primo autore di un articolo pubblicato in collaborazione con l’Università statunitense di Harvard in corso di stampa sulla prestigiosa rivista European Heart Journal e sinora pubblicato sulla versione on-line della rivista.
“Obesità e fibrillazione atriale – spiega il prof. Giuseppe Boriani - sono un'associazione di patologie poco studiate sinora, che in questo studio abbiamo analizzato in dettaglio su una casistica di oltre 20 mila pazienti, raccolta in quattro anni di lavoro in un database specifico. Questa casistica ci ha consentito di evidenziare che il sovrappeso e l'obesità molto frequenti nei pazienti con disturbi cardiaci e nel caso specifico nei pazienti con aritmia da fibrillazione atrialepossono essere trattati con sicurezza con i nuovi anticoagulanti orali nella prospettiva di ridurre la temibile complicanza dell’ictus cerebrale”.
La fibrillazione atriale, che consiste in un’alterazione del ritmo del cuore che produce un battito molto rapido ed irregolare, ha effetti sulla funzionalità dei ventricoli e sul flusso sanguigno. In condizioni normali, a riposo, il ritmo cardiaco, definito “sinusale” è solitamente di 60-80 pulsazioni al minuto. In caso di fibrillazione atriale, la frequenza può variare tra 300 e 600 battiti al minuto. La fibrillazione atriale è, però, una malattia progressiva e potenzialmente pericolosa, in quanto comporta una accelerazione della funzionalità del cuore, riducendo l’efficienza della pompa cardiaca. Per questo va inquadrata in breve tempo e trattata in maniera adeguata. La fibrillazione atriale ha una incidenza piuttosto significativa tanto da riguardare l'1-2% della popolazione mondiale. Mentre in Italia ne soffrono 600mila persone.
“Un moderno approccio al paziente con fibrillazione atriale – aggiunge Boriani - deve avere oggi le caratteristiche di un approccio integrato, multidisciplinare, mirato alla terapia del disturbo del battito cardiaco ma anche al corretto inquadramento oltre che della cardiopatia di base delle condizioni patologiche associate, in primis obesità e diabete. L’adozione di appropriati stili di vita e esecuzione di regolare attività con almeno due ore alla settimana di esercizio fisico può contrastare gli effetti di sovrappeso e obesità anche nel campo delle aritmie ed è ciò che caldamente consigliamo ai pazienti nel nostro ambulatorio del Policlinico dedicato ai pazienti con fibrillazione atriale, in piena collaborazione con gli altri specialisti e con i medici medicina generale”.
L’ambulatorio del Policlinico esegue circa 800 visite in un anno. Cardine dell’approccio clinico è la terapia anticoagulante, unita a trattamenti farmacologici o interventistici come la ablazione transcatetere, cioè la procedura in cui vengono colpite in modo “mirato” le zone all’interno del cuore, negli atri, che determinano l’insorgenza e il mantenimento della fibrillazione atriale. Per le ablazioni il Policlinico svolge il ruolo di centro di riferimento provinciale.
“Le equipe di elettrofisiologi della provincia – conclude Boriani - stanno lavorando insieme, riproponendo anche in questo settore l’attività di equipe già in atto per il trattamento dell’infarto in cui il ruolo di riferimento è svolto dalla Cardiologia dell’Ospedale di Baggiovara diretta dal dottor Stefano Tondi”.
Fonte: Policlinico Modena
Sanità - Oltre 1.200 nuove assunzioni nel Servizio sanitario dell'Emilia-Romagna nei primi 3 mesi dell'anno, con una media di 400 al mese: più di 10.300 quelle di medici, infermieri, tecnici e operatori, tutti a tempo indeterminato, nel triennio dal 2016. Percentuali di turn over fino al 150%. Procede il piano di rafforzamento degli organici voluto dalla Regione, siglate altre due intese con le Organizzazioni sindacali. Investimento da 24 milioni di euro per immissioni in corsia e nei servizi in tutti i territori, da Piacenza a Rimini. E sale al 40% la percentuale dei medici sotto i 44 anni, rispetto al 30% di dieci anni fa. Lotta al precariato: oltre 3.500 gli stabilizzati. Tutti i numeri per singola Azienda sanitaria.
Bologna -
Tanti nuovi, più giovani, e con contratti a tempo indeterminato, in un contesto che registra percentuali di turnover da record, mediamente del 120% e con punte superiori al 150% per gli infermieri. È l’ultima fotografia del personale impiegato nel Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna, che restituisce un quadro complessivo nel quale i numeri parlano da soli.
Toccano infatti le 1.200 unità, per la precisione 1.236 (882 nel comparto e 354 nella dirigenza), le assunzioni nei primi 3 mesi del 2019, con una media di 400 al mese; le stabilizzazioni, in prosecuzione degli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali, sono 303 (94 nel comparto e 209 nella dirigenza). E anche l’età media dei medici si abbassa: nel 2009, quelli con meno di 44 anni erano il 30%, a fine 2018 sfiorano il 40%.
Un dato che consolida una tendenza che ha visto il 2018 chiudersi con 4.223 assunti a tempo indeterminato, di cui 1.746 stabilizzazioni, per un triennio, dal 2016, con 9.106 assunti, compresi 3.204 usciti dal precariato.
In totale, alla fine di marzo si contano 10.342 fra medici, infermieri, ostetriche, tecnici e operatori assunti a tempo indeterminato, di cui 3.507 stabilizzati, nelle aziende sanitarie da Piacenza a Rimini.
Tutto ciò grazie alle intese siglate con le Organizzazioni sindacali di dirigenza medica e comparto per rafforzare ulteriormente il piano delle assunzioni e l’innovazione nel servizio sanitario dell’Emilia-Romagna voluto dalla Regione, con le ultime due recenti che sono andate a integrare altrettanti protocolli per la stabilizzazione dei precari, del dicembre 2017 e l’altro del maggio 2018. Confronto e condivisione con i sindacati, un valore aggiunto che ha portato a risultati unici nel panorama nazionale, con le politiche della Regione che garantiscono nuove possibilità di impiegoo un futuro certo a chi già opera nel Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna.
Professionisti e operatori sanitari entrati dunque stabilmente in corsia e nei servizi, su cui la Regione ha fortemente investito con un duplice obiettivo: alzare ancora di più la qualità dei servizi e delle prestazioni fornite, anche attraverso piani specifici come quello sulla riduzione delle liste d’attesa per visite ed esami o la realizzazione della rete della Case della Salute. Il punto è stato fatto oggi in Regione, in conferenza stampa, dal presidente e dall’assessore alle Politiche per la salute.
PERSONALE MEDICO PIÙ GIOVANE E TURNOVER DA RECORD
I forti investimenti fatti dalla Regione (oltre 24 milioni di euro le risorse stanziate) per il continuo reperimento delle migliori professionalità e il rafforzamento degli organici hanno portato anche a un altro risultato significativo sul versante anagrafico: se nel 2009, infatti, il personale medico con meno di 44 anni rappresentava il 30% della forza lavoro, a fine 2018 sfiora il 40%. Da inizio legislatura ad oggi, poi, il numero complessivo dei dirigenti medici in servizio nelle strutture dell’Emilia-Romagna è aumentato a livello assoluto di oltre 450 unità, mentre - sulla base delle informazioni disponili ad oggi - l’opzione “quota 100” ha coinvolto meno di 40 dirigenti e poco meno di 200 persone nel comparto, mantenendo pertanto costante e fisiologico il flusso dei pensionamenti.
Da primato anche la copertura del turnover, che colloca l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia: 120% nel biennio 2017-2018, con punte del 150% per gli infermieri e del 130% per i dirigenti sanitari.Numeri confermati anche nel 2018, anno in cui si è giunti a una copertura del turnover del 121%.
Assunzioni e stabilizzazioni che, insieme al Piano straordinario per l’abbattimento delle liste d’attesa, hanno permesso di raggiungere un altro risultato: in Emilia-Romagna, infatti, visite ed esami sono garantiti per oltre il 98% dei casi nei tempi previsti dalla normativa nazionale (rispettivamente entro 30 e 60 giorni). A fronte di una situazione di partenza che, sempre a inizio legislatura, nel 2015, vedeva garantito entro i termini previsti il 58% delle visite e degli esami strumentali.
In anticipo rispetto all’orientamento nazionale, la programmazione regionale di innovazione e qualificazione del Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna era già orientata su politiche occupazionali volte a contrastare il precariato; politiche a cui è stato dato un ulteriore impulso attraverso le nuove possibilità offerte dal decreto legislativo 75/2017. Vanno in questa direzione tutti i protocolli d’intesa siglati in questi anni con le Organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria e del comparto.
Assunzioni e stabilizzazioni nel triennio 2016-2018
Negli ultimi tre anni, nel Servizio sanitario regionale sono state assunte a tempo indeterminato 9.106 persone, di cui 6.836 nel comparto (e dunque infermieri, ostetriche, operatori sociosanitari, tecnici, amministrativi) e 2.270 nella dirigenza (di questi, 1.997 sono medici e veterinari). Sul totale 3.204 sono stabilizzazioni, di cui 1.777 nel comparto e 1.427 per la dirigenza (1.255 tra medici e veterinari).
I DATI 2018
Nel corso del 2018, gli assunti a tempo indeterminato sono stati4.223, di cui 3.121 nel comparto e 1.102 nella dirigenza (di questi, 907 sono medici e veterinari). Sul totale 1.746 sono stabilizzazioni, di cui 1.039 nel comparto e 707 per la dirigenza (602 tra medici e veterinari).
Il turn over: raggiunto il 121%
Dal 110%, se si considera il periodo 2016-2018, al 120% del biennio 2017-2018. La copertura del turnover del personale sanitario, con le nuove assunzioni che di fatto hanno superato le cessazioni dal servizio, arriva nel 2018 al 121%. La “punta” più alta riguarda gli infermieri, con il 152%; il turnover per i dirigenti sanitari è al 135%.
I dati per Azienda: le assunzioni nel 2018
Per l’Azienda Usl di Piacenza, nel corso del 2018, le assunzioni a tempo indeterminato sono state 307 (261 nel comparto e 46 nella dirigenza). A Parma sono state in tutto 526, tra quelle dell’Azienda Usl (190, di cui 153 nel comparto e 37 per la dirigenza) e quelle dell’Azienda Ospedaliera (336, di cui 286 nel comparto e 50 per la dirigenza).
L’Azienda Usl di Reggio Emilia ha assunto 587 persone, tra comparto (428) e dirigenza (159). A Modena le assunzioni sono state in tutto 520, tra quelle dell’Azienda Usl (268, di cui 173 nel comparto e 95 nella dirigenza) e quelle dell’Azienda Ospedaliera (252, di cui 170 nel comparto e 82 nella dirigenza). A Bologna, tra Azienda Usl (479, di cui 390 nel comparto e 89 nella dirigenza), Azienda Ospedaliera (332, di cui 260 nel comparto e 72 nella dirigenza) e Rizzoli (96, di cui 68 nel comparto e 28 nella dirigenza) le assunzioni sono state in tutto 907.
Per l’Azienda Usl di Imola, nel corso del 2018, le assunzioni a tempo indeterminato sono state 128 (96 nel comparto e 32 nella dirigenza). A Ferrara sono state in tutto 272, tra quelle dell’Azienda Usl (83, di cui 61 nel comparto e 22 per la dirigenza) e quelle dell’Azienda Ospedaliera (189, di cui 156 nel comparto e 33 per la dirigenza). L’Azienda Usl della Romagna ha assunto 976 persone, tra comparto (619) e dirigenza (357).
Le percentuali di turnover 2018 per Azienda
Nel 2018, queste le percentuali di turnover per Azienda, relative ai dipendenti: Azienda Usl di Piacenza 122%, Azienda Usl di Parma 94%, Azienda Ospedaliera di Parma 120%, Azienda Usl di Reggio Emilia 195%, Azienda Usl di Modena 77%, Azienda Ospedaliera di Modena 197%, Azienda Usl di Bologna 109%, Azienda Ospedaliera di Bologna 93%, Ospedale Rizzoli 128%, Azienda Usl di Imola 95%, Azienda Usl di Ferrara 56%, Azienda Ospedaliera di Ferrara 167%, Azienda Usl della Romagna 137%. /CV
Fonte: Regione ER
Un ecografo dedicato all’Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Modena grazie alla Biblioteca del Gufo di Formigine in memoria di Federico Neri, scomparso a soli undici anni per una leucemia. Cr7, Luca Toni, Carlo Lucarelli, e molti altri i testimonial.
Modena -
Un ecografo portatile di ultima generazione Samsung HS60 è stato acquistato dalla Biblioteca del Gufo di Formigine per l’Oncoematologia Pediatrica del Policlinico, a seguito di una raccolta fondi in memoria di Federico Neri, scomparso a undici anni per una leucemia. Il nuovo ecografo, portatile e carrellato, si aggiunge ai tre già presenti in Pediatria, sarà dedicato all’Oncoematologia Pediatrica e rimarrà sempre a disposizione dei medici del reparto, per effettuare ecografie addominali, cardiache anche al letto del paziente con il massimo rispetto delle norme di sterilità richieste da un reparto dove i pazienti sono immunodepressi.
La raccolta fondi, alimentata dalla passione di Luca ed Elena, genitori di Federico e anime della Biblioteca del Gufo, ha coinvolto testimonial di eccezione – scrittori, cantanti, grafici, sportivi – che hanno offerto un cimelio da mettere all’asta. Con loro centinaia di persone comuni e associazioni che hanno contribuito secondo le loro possibilità. Tutti hanno partecipato alla gara di solidarietà per acquistare l’ecografo. Insieme a loro Samsung che, tramite il distributore Best Medical, ha “donato” un sostanzioso sconto sul prezzo di listino dell’apparecchiatura.
“Desidero esprimere il mio più sincero ringraziamento alla famiglia di Federico – ha esordito Ivan Trenti, Direttore Generale dell’AOU di Modena – per la generosità e la sensibilità dimostrata nell’individuare un bisogno della nostra Oncoematologia Pediatrica. Il loro entusiasmo ha saputo innescare un movimento di generosità popolare che è meraviglioso e la cui importanza va al di là dell’acquisizione, pur importante, dell’apparecchiatura. Grazie di cuore”.
Il 4 aprile a mezzanotte è terminata, sulla Pagina Facebook della Biblioteca del Gufo l’asta per la maglia autografata di Cristiano Ronaldo, “battuta” a 2.100 euro. Stasera, venerdì 5 aprile, alle ore 21, allo Spira Mirabilis di Formigine si terrà lo spettacolo Reddito di Spettacolanza degli Angels Prut il cui ricavato sarà destinato al progetto ecografo. Infine, nelle prossime settimane, verranno messi all’asta gli altri cimeli.
“L'ecografo dedicato al reparto di Oncoematologia pediatrica è stato voluto dalla nostra famiglia in accordo con i medici - hanno spiegato Elena Barbieri e Luca Neri - Volevamo che ci fosse un apparecchio subito disponibile in caso di urgenza e, come abbiamo fatto in passato per l'altalena inclusiva di Formigine, sapevamo che partire con una raccolta fondi avrebbe coinvolto centinaia di persone generose. E così è stato. Magari in tanti nemmeno conoscevano l'esistenza del reparto oncologico pediatrico del Policlinico. Oggi, tante persone hanno contribuito con orgoglio a questo progetto. Ringraziamo tutti e in particolare Best Medical che ci ha permesso di consegnare l'apparecchio anche se non è ancora stato pagato totalmente. È un segno di grande stima nei nostri confronti e dei nostri amici donatori."
L’ecografo è stato consegnato alla Biblioteca del Gufo con anticipo, rispetto al pagamento e quindi oggi può essere messo a disposizione dei bambini ricoverati in Oncoematologia Pediatrica.
“Il nostro reparto ha la necessità di limitare al massimo le fonti di infezione – ha commentato il prof. Lorenzo Iughetti, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile – In altri termini, è un reparto che deve essere il più sterile possibile. Per questo motivo, la possibilità di avere un ecografo dedicato all’Oncoematologia Pediatrica è per noi molto importante. Sino ad oggi, infatti, abbiamo utilizzato gli ecografi della Pediatria. Si tratta di apparecchi nuovi e capaci di ottime performance che, però, entrando in una zona sterile da una non sterile, necessitano ogni volta lunghe procedure di lavaggio e sterilizzazione. Col nuovo ecografo, invece, potremo evitare questi problemi.”.
“Il nuovo apparecchio – aggiunge la dottoressa Monica Cellini, Referente dell’Oncoematologia Pediatrica – è dotato anche della sonda per l’ecocardio e questo ci evita di dover utilizzare l’ecografo della Cardiologia che, come quelli della Pediatria, deve essere per forza sterilizzato ogni volta. Si tratta quindi di un’apparecchiatura molto utile che costituisce un’aggiunta agli ecografi in dotazione alla Pediatria e ci permette di eseguire tutti gli approfondimenti diagnostici ecografici necessari senza spostare i bambini dalle camere sterili, utilizzando una macchina <<pulita>> a loro dedicata. Per questo motivo siamo grati alla famiglia di Federico per questo gesto di generosità.”
LA RACCOLTA FONDI
La Pagina Facebook è stata il volano di una gara di solidarietà che ha coinvolto volti noti, insieme a centinaia di cittadini comuni e Associazioni che hanno contribuito, ciascuno secondo la propria disponibilità. Tramite un contatto nel mondo dell’informazione televisiva, Cristiano Ronaldo e la Juventus hanno mandato una maglia autografata che è stata già messa all’asta. Anche Alessandro Matri del Sassuolo ha donato la propria maglia autografata. Anche Luca Toni è stato testimonial della campagna. Hanno donato alcuni propri cimeli anche i cantanti Alberto Bertoli, Marco Baroni e NEK. A loro si sono aggiunti gli scrittori Carlo Lucarelli e Chiara Gamberale e l'artista Daniel Bund, che è tra i disegnatori della Trudi e ha raffigurato Federico in un disegno da utilizzare nel corso delle prossime iniziative.
L’ECOGRAFO ACQUISITO
L'ecografia è un’indagine di diagnostica per immagini che si basa sul principio della risposta dei tessuti alle onde ultrasonore trasmesse. Un ecografo analizza la risposta dei tessuti agli ultrasuoni emessi dalle diverse sonde per realizzare ricostruzioni bidimensionali (2D) e tridimensionali (3D) dei tessuti molli anche in tempo reale (4D). L’Ecografo SAMSUNG HS60 è un sistema versatile, che consente di esaminare con grande accuratezza diverse parti anatomiche tra cui addome, seno, tiroide e cuore, grazie ad applicazioni dedicate all’imaging avanzato.
“L’HS60 consente immagini di elevata qualità.– aggiunge Sonia Cecoli, dell’Ingegneria Clinica - si tratta di un ecografo compatto e facilmente trasportabile su ruote, anche a posto letto, con monitor snodabile wide 21,5" e consolle di comando con display di tipo touch screen da 10,1". È dotato di 4 slot di tipo plug & play per il collegamento fino a 4 sonde in contemporanea, comprende inoltre software evoluti per general imaging, vascolari e misure cardiache per applicazioni pediatriche e neonatali. L’ecografo è completo di ben N.4 sonde: lineare, convex e microconvex (addominale) e cardiologica per le indagini muscolo-scheletriche, vascolari, cardiologiche anche su pazienti pediatrici”.
L’ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA DEL POLICLINICO
Annualmente in oncoematologia pediatrica sono seguiti 30 pazienti oncologici in terapia attiva, a cui si aggiungono 150 pazienti seguiti per patologie ematologiche non oncologiche. L’età dei pazienti va da un mese a 18 anni di vita. La terapia oncologica può durare da 6 mesi a due anni. Tutti i pazienti, dopo aver concluso la chemioterapia, entrano in un programma di controlli periodici sia per la patologia oncologica che per gli effetti collaterali della chemioterapia. Attualmente sono seguiti in follow - up circa 200 pazienti.
Fonte: Ausl Modena
Salute donna: porte aperte all’Ospedale di Parma. Dall’11 al 18 aprile colloqui informativi gratuiti e incontri aperti al pubblico con gli specialisti. Prenotazioni lunedì 8 e martedì 9 aprile, dalle 10 alle 13, al numero 0521.703466.
Parma -
Una settimana dedicata alle donne. Per l’occasione l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma aderisce all’iniziativa promossa dall’Osservatorio nazionale salute donna e di genere (Onda) riservata agli ospedali italiani premiati con i bollini rosa per l’attenzione alle patologie femminili. Il programma tutto “in rosa” prevede 16 ambulatori aperti per le consulenze informative gratuite e 2 convegni aperti al pubblico.
Si parte con gli incontri ostetrico-ginecologici aperti alla cittadinanza dedicati alla prevenzione in programma giovedì 11 aprile, dalle 14 alle 17, “Dal Pap test all’Hpv test: cos’è cambiato?” a cura di Carla Merisio e lunedì 15 aprile, dalle 15 alle 18, “La prevenzione dei tumori oncologici” di Roberto Berretta, entrambi nell’Aula Direzionale al 1°piano del Padiglione Maternità. Inoltre, dall’11 al 18 aprile i professionisti dell’Ospedale di Parma saranno a disposizione per svolgere i colloqui individuali gratuiti nelle aree sanitarie di: endocrinologia, geriatria, diabetologia, reumatologia, neurologia, medicina della riproduzione, ginecologia e ostetricia, dermatologia, urologia e cardiologia.
Le donne interessate potranno prenotare i colloqui telefonando lunedì 8 e martedì 9 aprile, dalle 10 alle 13, al numero 0521.703466 richiedendo la specialità di interesse.
Con questi appuntamenti l’Ospedale di Parma vuole avvicinare le donne alle principali patologie che le riguardano, informandole sui percorsi di diagnosi e cura più appropriati, a testimonianza dell’impegno continuo nella promozione della medicina di genere e nella personalizzazione della cura. Tutte le iniziative rientrano nella 4^ edizione dell’(H)Open Week organizzata da Onda in occasione della Giornata nazionale della salute della donna, che si celebra il 22 aprile, con l’obiettivo di promuovere l’informazione e i servizi per la prevenzione delle principali malattie femminili.
Colloqui individuali gratuiti |
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Edocrinologia |
15 aprile, ore 15.00-17.30 |
Dott.ssa Simona Cataldo |
Pad. Clinica Medica (n.26) - Ambulatorio endocrinologia, 1° piano |
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16 aprile, ore 14.00-16.00 |
Prof.ssa Roberta Minelli |
Poliambulatori (n. 23) - Ambulatorio n. 22 |
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16 aprile, ore 16.30-17.30 |
Prof. Graziano Ceresini e Dott.ssa Michela Marina |
Pad. Barbieri (n. 11), 1° piano - Ambulatorio 152 |
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Geriatria |
12 aprile, ore 14.30-17.00 |
Dott.ssa Anna Nardelli |
Pad. Barbieri (n. 11) - Ambulatorio Geriatria, 1° piano |
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16 aprile, ore 14.30-16.30 |
Dott. Fulvio Lauretani |
Pad. Barbieri (n. 11) - Ambulatorio della Fragilità dell’anziano, 1° piano |
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Diabetologia |
11 aprile, ore 13.45-15.00 |
Dott.ssa Maria Grazia Magotti |
Pad. Clinica Medica (n.26) - Ambulatorio A, 1° piano |
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Reumatologia |
13 aprile, ore 9.00-12.00 |
Dott. Flavio Mozzani e Dott. Santilli Daniele |
Pad. 18, Farmacia - Ambulatorio Reumatologia, 2°piano |
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Neurologia |
17 aprile, ore 14.00-17.00 |
Prof. Franco Granella |
Pad. Barbieri (n. 11) - Ambulatorio n. 166. 3° piano |
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Medicina della riproduzione (PMA) |
17 aprile, ore 15.00-18.00 |
Dott. Lorenzo Barusi |
Pad. Maternità (n.13) - Ambulatorio n. 5, 1° piano |
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Ginecologia e Ostetricia |
17 aprile, ore 14.00-18.00 |
Dott. Maurizio di Serio |
Pad. Maternità (n.13) - Ambulatorio n.8, 1° piano |
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18 aprile, ore 14.30-18.30 |
Dott. Martino Rolla |
Pad. Maternità (n.13) - Ambulatorio n.15, 1° piano |
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18 aprile, ore 14.30-17.00 |
Dott.ssa Michela Monica |
Pad. Maternità (n.13) - Ambulatorio n.5, 1° piano |
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Dermatologia: fotoprotezione |
17 aprile, ore 15.30-17.30 |
Prof. Claudio Feliciani |
Pad. Cattani (n. 15) - Ambulatori Dermatologia, 3° piano |
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Urologia |
15-18 aprile, ore 14.00-16.00 |
Dott.ssa Samanta Fornia |
Pad. Centrale - Ambulatorio n. 13, 1°piano |
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Cardiologia |
15 aprile, ore 15.00-18.00 |
Dott.ssa Emilia Solinas, Dott.ssa Giovanna Maria Pelà, Dott.ssa Giulia Magnani, Dott.ssa Antonella Vezzani |
Pad. Clinica Medica (n.26) Day Hospital Clinica medica, 1° piano |
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16 aprile, ore 18.00-20.00 |
Dott.ssa Emilia Solinas, Dott.ssa Giovanna Maria Pelà, Dott.ssa Giulia Magnani, Dott.ssa Antonella Vezzani |
Torre delle medicine, Amb. 17, 1°piano |
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Reggio Emilia -
Emilia-Romagna in cima alla classifica del bando per la ricerca finalizzata 2018 (fondi 2016-2017), indetto dal ministero della Salute. Anche quest’anno la Regione è prima per numero di progetti presentati (147) e per quelli approvati e finanziati (23, vale a dire oltre l’11% del numero complessivo), cui va un pacchetto di risorse da 8 milioni di euro. Si tratta, nel dettaglio, di 18 progetti di ricerca clinica e5 borse di studio (starting grant) per ricercatori alla prima esperienza, con età inferiore ai 33 anni. Al traguardo ha contribuito il prezioso lavoro dei professionisti dell’Irccs di Reggio Emilia. Soltanto pochi giorni fa davamo la notizia delle nostre 4 ricercatrici i cui progetti di ricerca su tematiche quali il tumore del polmone, il tumore della tiroide e la sindrome dell’Ovaio Policistico, selezionati tra più di 1.500, sono stati finanziati, per oltre 900 mila euro sui 93 milioni messi a bando a livello nazionale
I PROGETTI FINANZIATI
I 18 progetti dell’Emilia-Romagna approvati sono soprattutto nei campi della Ricerca clinica in Oncologia, Neurologia, Malattie infettive e Microbiologia e nelle Scienze chirurgiche. 9 di questi hanno come destinatario la Regione, gli altri 9 sono destinati agli Irccs. Di questa seconda categoria due dei lavori scelti sono dell’AUSL-IRCCS di Reggio e sono quelli proposti dalla dottoressa Patrizia Ciammella medico della Radioterapia Oncologica e dalla dottoressa Francesca Cirillo, biologa del Laboratorio di Endocrinologia Pediatrica. Il primo progetto, che è stato presentato da Ciammella, ha ottenuto un finanziamento di 450 mila euro.
Il focus è sui pazienti con tumore al polmone in stadio avanzato e riguarda l’utilizzo della radioterapia stereotassica in associazione all’immunoterapia. “Questo tipo di radioterapia – spiega Ciammella – è molto ben tollerata e consente di erogare una dose di radiazioni direttamente sulla parte malata, con estrema accuratezza e precisione”. Il progetto si propone, inoltre, di approfondire i meccanismi biologici di questa combinazione, grazie alla collaborazione con le strutture di Ricerca Traslazionale e Oncologia del nostro IRCCS. Il secondo progetto, che è stato presentato da Cirillo, è incentrato sulla sindrome dell’Ovaio Policistico, una condizione dalle cause in larga parte ignote e dalla diagnosi difficile. La maggior parte delle donne adulte con Ovaio Policistico manifestano resistenza all’insulina. “Il progetto studia il ruolo di una particolare proteina, denominata HMGB1, che sulla base dei nostri studi precedenti pensiamo possa essere regolata dall’insulina – spiega Cirillo –. Se così fosse, potremmo essere in grado di utilizzarla per diagnosi precoci e per valutare l’eventuale risposta alle terapie”. Il progetto ha ottenuto un finanziamento di 270 mila euro.
LE BORSE DI STUDIO PER GLI UNDER 33
I progetti che vedono come vincitori ricercatori con età inferiore a 33 anni in Regione sono cinque, con un finanziamento complessivo di 650 mila euro. A ognuno vanno 130mila euro. Uno di questi è dell’Arcispedale di Reggio Emilia ed è stato presentato da Benedetta Donati, biotecnologa del Laboratorio di Ricerca Traslazionale. Il lavoro riguarda i tumori della tiroide ad alto grado. “A differenza della maggior parte dei tumori della tiroide – spiega Donati – questi sono molto aggressivi, tendono a produrre metastasi, resistono alle terapie convenzionali e lasciano basse probabilità di sopravvivenza. Il lavoro ha l’obiettivo di indagare il ruolo di un gene, chiamato BRD4, nella regolazione dei telomeri, un tratto genetico frequentemente alterato in presenza del tumore che ha un ruolo importante nel determinarne l’aggressività”.
Ai tre finanziamenti ottenuti se ne aggiunge un quarto che ha come capofila l’IRCCS-Ist Fondazione Pascale di Napoli e vede la partecipazione come unità operativa della Oncologia dell’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia. Anche questo è focalizzato sul tumore polmonare non a piccole cellule con l'obiettivo di identificare un biomarcatore di risposta alla terapia. “Per curare questo tipo di neoplasia – spiega l’oncologa Angela Damato, che partecipa al progetto come responsabile dell’unità operativa di Reggio – è stata approvata l'immunoterapia. Lo studio vuole valutarne l'effetto su diversi tipi di pazienti”. Il progetto porterà a Reggio Emilia un finanziamento di 62 mila euro.
Fonte: Ausl Reggio Emilia
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