Sabato 27 gennaio, va in scena una Cena con delitto letteralmente...da brividi. Il Salotto si trasforma infatti in una casa coloniale della Georgia del 1895 dove aleggia una presenza spettrale. I partecipanti dovranno indagare sulla misteriosa scomparsa della giovane governante Mary Smith.
MODENA - Dopo il successo della "Casa di Madame Bijoux", il gruppo Mistery and Investigation Dinner, sabato 27 gennaio, alle ore 20, torna al Salotto Aggazzotti di viale Martiri della Libertà 38 con "Mary Smith", un'altra cena con delitto di concezione americana, che vedrà i partecipanti impegnati a indagare sulla scomparsa di una giovane governante di origine scozzese.
"Dopo essere stati nella Londra Vittoriana, questa volta ci spostiamo a Gainsville, in Georgia", spiega Lucia De Carlo di Mistery and Investigation Dinner. "Siamo nel novembre del 1895, dopo la Guerra di Secessione. La giovane Mary Smith, che lavora come domestica presso la famiglia Longstreet scompare misteriosamente. Di origini scozzesi, era rimasta a lavorare nella grande casa coloniale dopo la morte della madre, trovandosi ogni giorno ad avere a che fare con i membri della famiglia: tre figli maschi, ognuno con qualche turba caratteriale, frutto della rigida educazione ricevuta dal padre, un militare che ha combattuto nella Guerra di Secessione, e da una matrigna ancora più dura e fredda di lui".
Il gioco prende le mosse quando, dopo la scomparsa misteriosa della ragazza, nella casa cominciano a manifestarsi strani e inquietanti fenomeni, che sembrano intensificarsi a ridosso della notte di Sahmain. Viene allora interpellata una medium. I giocatori dovranno quindi interpellarla per fare luce sulla misteriosa scomparsa di Mary.
"Non è detto, tuttavia, che il fantasma che infesta la casa sia il suo", dice ancora Lucia De Carlo. "Per questa serata abbiamo scelto un'atmosfera molto gotica, anzi, "creepy", che si rifà allo spiritismo e all'occultismo, tendenze molto in voga nel Sud degli Stati Uniti a fine Ottocento. L'ambientazione, per dare un'idea, è quella dei romanzi e dei racconti di Edgar Allan Poe e anche i personaggi della storia sono realmente esistiti".
La "Cena con delitto" avrà un'impostazione americana. Quindi molto dinamica. I partecipanti saranno divisi in squadre e verrà consegnata loro una busta con l'antefatto e alcuni strumenti utili all'indagine. Avranno poi due ore di tempo per interrogare i personaggi e scoprire che fine ha fatto Mary Smith. Saranno assegnati tre premi ai primi tre che avranno risolto il caso o si saranno avvicinati alla soluzione, in ordine di tempo.
Il gioco sarà preceduto da un ricco buffet, che sarà composto da sapori statunitensi di fine ottocento, fortemente influenzati dalla cultura creola, ma anche piatti del Nord Europa, irlandesi e scozzesi in particolare e altri più tradizionali. Ci saranno poi alcune ricette preparate per chi è vegetariano o intollerante. Tra i primi, citiamo la zuppa di patate all'Irlandese con Soda Bread, tra i secondi i bocconcini di pollo Cajun, un piatto speziato e appetitoso dea cucina creola, anche nella versione vegetariana con il tofu al posto della carne. Sempre dalla tradizione creola arriva l'Okra saltata in padella con succo di limone e i fagioli dolci in salsa. Infine, tra i dolci, si rifanno alla tradizione anglosassone i pancakes con sciroppo d'acero e la cheesecake.
La trama nasce da una storia originale di Andrée Bottiglioni, che ha un'esperienza ventennale nell'organizzazioni di giochi di ruolo dal vivo, mentre i personaggi saranno interpretati da attori professionisti. La ricostruzione storica e i costumi sono stati allestiti con particolare cura e attenzione al contesto per regalare ai partecipanti un vero e proprio viaggio nel tempo.
INFO
Cena con delitto "Mary Smith"
Sabato 27 gennaio, ore 20.
c/o Salotto Aggazzotti, viale Martiri della Libertà 38, Modena
www.simonettaaggazzotti.it
Biglietti
La quota di partecipazione comprensiva di cena a buffet e gioco è di € 25.
Fino al 26 gennaio sarà possibile acquistare i biglietti in prevendita a € 20 ricaricando la Postepay n. 4023600927203937 intestata a Lucia De Carlo con causale Cena con delitto e inviando la ricevuta di pagamento alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o tramite il numero di cellulare destinato alle prenotazioni tel 349/0970726.
Domenica 21 gennaio, alle 17.30, un pomeriggio di musica e poesia in cui le liriche della poetessa Daniela Ori saranno accompagnate dalle più belle melodie, da Verdi a Mascagni, da Piazzolla e Dvorak.
Un pomeriggio pieno di emozioni quello di domenica 21 gennaio al Salotto Aggazzotti di Viale Martiri della Libertà 38, a Modena. La musica si sposa con la poesia, con Sogno Lirico, un reading concerto che abbina le letture della poetessa modenese Daniela Ori ad alcune delle più belle melodie che hanno fatto la nostra storia.
Le liriche sono tratte dal libro di Daniela Ori Il giorno che non c'è (Edizioni Artestampa), una raccolta che si divide in sette parti, come le note di un pentagramma, ognuna delle quale esplora un sentimento, una condizione femminile, un'emozione: Amore, Magia, Donna, Ricordi, Figlia, Incanto e Ironia. Ogni sezione conta cinque poesie a cui si aggiunge, come Epilogo, la lirica che dà il titolo alla raccolta. Le letture sono affidate alla stessa autrice e alle attrici Daniela Di Bernardo e Mina Larocca.
La parte musicale, invece, sarà eseguita da Samantha Sapienza, soprano, accompagnata da Massimo Testa al violino e da Nadia Testa al pianoforte, che proporranno melodie di Verdi, Mascagni, Puccini, Catalani, Piazzolla, De Curti, Lehar, Elgar, Di Capua e Dvorak.
"Gli eventi del Salotto sono caratterizzati dalla contaminazione", spiega Sabrina Gasparini, presidente del Salotto Culturale Aggazzotti e conduttrice della serata, "In questo caso, abbiamo voluto abbinare una realtà come l'associazione di scrittori I Semi Neri, che a livello locale ha una certa visibilità e un certo seguito, ad artisti di fama internazionale, ma che non sono originari della nostra regione. La poesia, poi, si sposa bene con la lirica. Entrambe infatti, parlano di sentimenti e di grandi passioni travolgenti".
Segue brindisi con l'autrice, le attrici e i musicisti.
L'evento è promosso dal Salotto Culturale Aggazzotti www.simonettaaggazzotti.it in collaborazione con l'Associazione di Scrittori I Semi Neri www.semineri.it.
Quota di partecipazione: intero € 10, ridotto € 8 per i soci del Salotto Aggazzotti e dell'Associazione I Semi Neri.
Info e prenotazioni: tel 392/0512219, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Nel segno di "Modena Park" ha ricevuto le chiavi della città. Consiglio comunale nell'edificio dell'ex Aem riqualificato: sarà Laboratorio Aperto sulla creatività
"Sono legato profondamente alla città di Modena, con cui ho un rapporto splendido. Sono commosso e contento di ricevere questo riconoscimento: grazie, adesso che sono diventato grande mi avete dato le chiavi di casa e posso entrare e uscire quando voglio".
Lo ha detto Vasco Rossi ricevendo le chiavi della città dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria. La seduta del Consiglio comunale si è svolta oggi, mercoledì 17 gennaio, nell'edificio riqualificato dell'ex Aem, nel comparto Amcm, che, con il tema "cultura, spettacolo, creatività", entra a far parte della rete regionale dei Laboratori Aperti. Oltre al rocker e al sindaco, al taglio del nastro hanno preso parte la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti e l'assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti.
Proprio ricordando il recupero dell'architettura industriale dell'edificio che a inizio Novecento produceva energia elettrica, il sindaco Muzzarelli ha sottolineato come ora nello stesso luogo si produrrà energia creativa "e siamo sicuri che la scossa che ci hai dato al Modena Park – ha detto rivolgendosi all'artista – arriverà anche qui. Per costruire un mondo migliore".
Le motivazioni della cittadinanza onoraria sono state sintetizzate dalla presidente del Consiglio comunale Maletti prima del voto della delibera: "Per il contributo offerto alla musica italiana d'autore e per la promozione dell'immagine della città nel mondo". Il provvedimento è stato approvato con il voto di tutti i gruppi consiliari eccetto Idea Popolo e Libertà che ha votato contro.
Nella sala dove si è svolto il Consiglio comunale erano presenti i gonfaloni della Città di Modena, della Provincia e del Comune di Zocca, paese natale di Vasco Rossi. In sala, tra le autorità, anche il sindaco di Zocca Gianfranco Tanari, oltre al prefetto Maria Patrizia Paba, al procuratore capo Lucia Musti, al comandante dell'Accademia militare Stefano Mannino, al rettore di Unimore Angelo O. Andrisano, al questore Filippo Santarelli, al comandante dei Carabinieri Giovanni Balboni, al comandante dei Vigili del Fuoco Gennaro Tornatore, al direttore generale dell'Azienda Usl Massimo Annicchiarico. Tra gli ospiti anche collaboratori, amici e familiari dell'artista. La cerimonia è stata seguita sul maxi schermo allestito nel piazzale del comparto Amcm da oltre 200 persone che al termine hanno potuto visitare i locali dell'edificio riqualificato.
I lavori realizzati hanno avuto un costo di due milioni e 400 mila euro cofinanziato con contributo europeo di un milione e 800 mila euro nell'ambito dell'Asse 6 ("Città sostenibili, intelligenti e attrattive") del Por Fesr Emilia-Romagna 2014-2020, il Programma operativo regionale per l'utilizzo delle risorse europee. Alle risorse per il cantiere, si aggiungono quelle per la gestione, la valorizzazione e la promozione del Laboratorio Aperto, per un contributo europeo complessivo di poco più di tre milioni di euro.
Nell'edificio trova sede anche la scuola di teatro di Ert (Emilia Romagna Teatro), che in questa fase ha la gestione della struttura e ha collaborato nell'organizzazione dell'evento.
Il sindaco ha ringraziato l'artista per il Modena Park "che ha promosso l'immagine di Modena nel mondo". Maletti: "Giornata doppiamente importante per Modena"
"Grazie, mille volte grazie, Vasco. La cittadinanza onoraria che siamo lieti di conferirti è il sigillo di questa straordinaria esperienza del Modena Park, che ha promosso l'immagine di Modena nel mondo, è un riconoscimento alla tua produzione artistica e la conferma del tuo legame con Modena".
Queste le parole con cui il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, durante il Consiglio comunale che si è svolto oggi, mercoledì 17 gennaio, nell'edificio recuperato dell'ex Aem, all'ex Amcm, ha conferito la cittadinanza onoraria a Vasco Rossi.
"Un legame che parte da lontano – ha proseguito – almeno da quando, e credo sia simpatico ricordarlo, a 13 anni vincesti il Concorso dell'Usignolo d'Oro della nostra Società del Sandrone. Un legame che oggi si arricchisce di un altro evento altamente simbolico per la cultura, l'arte e la città, perché nella tua nuova veste di cittadino onorario sei qui con noi per inaugurare questo splendido recupero dell'architettura industriale del novecento, che abbiamo realizzato con soldi nostri e con fondi europei assegnati dalla Regione Emilia-Romagna, per un investimento totale di 2,4 milioni, più 400 mila euro per la scuola teatro. Dall'industria di ieri passiamo all'arte di oggi e di domani, per liberare energia e creatività. Dalla produzione di energia elettrica
, che avveniva in questi storici edifici dell'azienda municipalizzata, passiamo a una nuova energia, l'energia creativa di chi in queste sedi si dedicherà alla ricerca e alla produzione teatrale e più in generale alla ricerca e alla produzione di arte e spettacolo. E siamo sicuri – ha aggiunto rivolgendosi a Vasco – che la scossa che ci hai dato al Modena Park arriverà anche qui per costruire un mondo migliore. A Modena la rigenerazione urbana non è uno slogan. Accade".
Il sindaco ha ringraziato l'artista per le sue canzoni, "che hanno fatto divertire, emozionare e pensare intere generazioni di modenesi e di italiani, interpretando le tensioni e le contraddizioni dei nostri tempi, dando voce a delusioni e speranze, a sofferenze e gioie intime, a crude esperienze di vita, di piacere e di dolore, a meravigliosi sogni ad occhi aperti. Grazie per il Modena Park, a te, a Gaetano Curreri e a tutta la band", ha continuato. "È stato un successo enorme. Per te e tuoi quarant'anni di vita sul palco. Per Modena, che ha dimostrato che quando vuole sa andare al massimo. È stata una grande festa di musica. Un grande incontro di popolo e di generazioni. Una grande festa nazionale, di italiani che sono arrivati da ogni angolo dello stivale. Per una volta, come ha osservato il nostro Vescovo Don Erio Castellucci, abbiamo parlato bene di noi. E tutti coloro che ci hanno seguito hanno parlato bene di noi, hanno parlato di te, di te e di Modena, di Modena che per un giorno è stata la capitale mondiale del rock, di Modena e delle sue eccellenze".
Riprendendo l'appello lanciato da Vasco durante il concerto, Muzzarelli ha sottolineato: "Abbiamo detto no alla paura e detto sì alla libertà perché siamo certi che è possibile un mondo migliore. Oggi, che tutto è andato bene, sembra tutto facile. Prima sembrava impossibile. Ma ci siamo riusciti. Insieme. Con un grande gioco di squadra. Ci siamo riusciti grazie a uno spettacolo unico e indimenticabile: 225 mila biglietti venduti, record mondiale, 200 sale cinematografiche collegate in diretta, 16 piazze con schermi giganti e diretta di Rai 1 in eurovisione con 5 milioni e 633 mila spettatori, il 36,1 per cento di share. Un record che pone Modena Park al primo posto degli eventi musicali di tutti i tempi. Ci siamo riusciti grazie a una città unica e inimitabile".
Il ringraziamento del sindaco si è poi esteso "ai modenesi, che hanno capito e si sono sobbarcati i disagi dell'organizzazione, prima di godersi la festa; grazie alle istituzioni nazionali e locali, che hanno cooperato gomito a gomito e finalmente hanno dato una bella immagine dell'Italia; grazie al prezioso ed encomiabile impegno della Protezione Civile regionale e locale e dei suoi volontari, alla professionalità e all'impegno del prefetto Paba, della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Municipale, dei dipendenti pubblici del Comune, degli operatori sanitari e delle Aziende Sanitarie, di Hera, degli organizzatori del concerto, la società Bing Bang e tutti i componenti, dei mezzi di comunicazione, degli operai e dei tecnici che hanno gestito l'evento".
La presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti ha parlato di "giornata molto importante per la città di Modena per due motivi: l'inaugurazione della palazzina ex Aem, primo intervento di riqualificazione nell'area ex Amcm, che grazie a contributi europei e della regione Emilia-Romagna è stata riqualificata e sarà a disposizione di giovani e meno giovani per attività culturali ed imprenditoriali, come questo Consiglio comunale ha definito con la delibera di indirizzi per l'affidamento della gestione dello spazio; il conferimento della cittadinanza onoraria a Vasco Rossi, un artista che ha sempre tenuto i collegamenti con la città di Modena e che ha 'recato lustro all'immagine di Modena nel mondo' scegliendo di fare a Modena il grande concerto dell'1 luglio 2017". La presidente ha sottolineato innfine che "questo momento vuole essere anche un segno di ringraziamento a tutte le persone, a tutti i volontari e lavoratori che hanno collaborato e che hanno reso possibile il grande evento di luglio".
CITTADINANZA A VASCO – INAUGURATI SPAZI LABORATORIO APERTO
Taglio del nastro per l'ex Aem, il primo edificio recuperato all'ex Amcm
Con il conferimento della cittadinanza onoraria a Vasco Rossi, mercoledì 17 gennaio sono stati inaugurati gli spazi che, dentro il Parco della creatività, ospiteranno il Laboratorio Aperto sul tema "cultura, spettacolo, creatività".
L'edificio dell'ex Aem, il primo recuperato all'interno dell'ex Amcm in via Sigonio, è stato sottoposto a un intervento di restauro e riqualificazione: sono stati completati in questi giorni i lavori avviati a settembre 2016, per un valore complessivo a base di gara di due milioni 400 mila euro, cofinanziato con contributo europeo di un milione e 800 mila euro nell'ambito dell'Asse 6 (Città sostenibili, intelligenti e attrattive) del Por Fesr Emilia-Romagna 2014-2020.
Progettato dal settore Lavori pubblici del Comune di Modena, l'intervento è stato realizzato da un raggruppamento temporaneo di imprese con capogruppo Sacogen srl di Modena nel pieno rispetto della destinazione industriale dell'edificio e del comparto, tutelati in quanto valutati di interesse storico-architettonico. Si è intervenuto su di una superficie utile di 1.400 metri quadrati (2.500 quella complessiva), non interessando, se non per le predisposizioni impiantistiche, il "Teatro Drama" e i piani superiori del corpo nord a destinazione uffici, oggetto di un ulteriore stralcio.
L'area riqualificata sarà allestita con uno spazio per il co-working, due sale riunioni, quattro ambienti Labspace con superfici variabili e una sala conferenze da 50 posti. Tutti gli ambienti sorgono attorno alla galleria centrale, una piazza coperta di 700 metri quadri. E' presente una zona bar accessibile dall'area esterna, così da garantirne un utilizzo indipendente, e un'area wi-fi di metratura compresa tra i 150 e i 200 metri quadrati a disposizione dei Labspace.
Sono stati realizzati servizi igienici idonei all'utilizzo da parte di persone con disabilità, è stato realizzato un corpo scala con rampe di 120 centimetri di larghezza, un ascensore e una passerella di collegamento tra quest'ultimo e la zona dei Labspace, in modo da abbattere le barriere architettoniche. Le pareti tra la sala riunioni e i Labspace saranno realizzate mediante elementi mobili compattabili e manovrabili insonorizzati, mentre per delimitarli rispetto alla galleria centrale sono stati installati serramenti metallici vetrati. Anche le scale esistenti sono delimitate con vetro stratificato al fine di garantire la visibilità ma anche l'isolamento acustico delle zone di passaggio rispetto alle zone di lavoro. Sono inoltre stati sostituiti i serramenti esterni e predisposto l'impianto di riscaldamento a pavimento, rivestito con resine industriali. Il recupero ha riguardato anche le facciate dell'edificio, con il risanamento delle parti in cemento armato, il restauro di stemmi e insegne e l'intonacatura.
All'ex Aem sono inoltre stati completati anche i lavori di ristrutturazione dei locali che ospiteranno la nuova scuola di teatro di Ert, con un'aula di teatro di 160 metri quadrati corredata di spogliatoi e servizi igienici al primo piano e un'aula di musica, un ufficio e una sala riunioni al secondo piano. L'intervento, oggetto di un altro appalto, per un costo di 400 mila euro è stato coperto in autofinanziamento dal Comune di Modena.
Il Laboratorio Aperto sarà uno spazio della creatività, della cultura e dello spettacolo, con una forte propensione all'innovazione e alla sperimentazione generata anche dal dialogo continuo con il sistema istituzionale e produttivo locale e con la rete dei luoghi dell'innovazione già presenti in città. Nei giorni scorsi il Consiglio comunale ha approvato le linee di indirizzo per l'affidamento della gestione 2018-2026.
La struttura fa parte della rete regionale di Laboratori Aperti tematici sostenuti dall'Unione europea e dalla Regione Emilia-Romagna. Per gestione e allestimento è previsto un finanziamento di un milione e 250 mila euro (con un contributo del Pro Fesr 2014-2020 di un milione), mentre altri 250 mila euro (200 mila di fondi europei) saranno utilizzati per la promozione.
La rigenerazione prosegue all'interno del comparto ex Amcm con le procedure in corso per l'affidamento dei lavori del primo stralcio funzionale per il recupero dell'ex Enel, che ospiterà il nuovo Teatro delle Passioni di Ert. Nei prossimi giorni, l'Associazione temporanea d'imprese che ha partecipato al bando per la realizzazione del "Parco della Creatività" presenterà all'Amministrazione l'offerta vincolante per la completa rigenerazione dell'area. In estate inoltre partiranno i lavori per la pavimentazione di una prima porzione di piazza pedonale, nell'area perimetrale dell'ex Aem e dell'ex Enel. Nel comparto sono infine previsti anche interventi di efficientamento energetico grazie a risorse europee dell'Asse 4 ("Promozione della low carbon economy nei territori e nel sistema produttivo" del Por Fesr 2014-2020) per un valore di circa 178 mila euro.
Dopo la pausa natalizia, domenica 14 gennaio ricominciano gli appuntamenti al Salotto Aggazzotti con un progetto che ripercorre la musica degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta.
MODENA – Le "Tre civette sul comò" sono il soprano Elisabetta Tagliati, il mezzosoprano Elisa Righie il contralto Alessandra Bavieri. E, se dovessimo interpretare la notissima filastrocca, il comò non potrebbe essere che quello del Salotto Aggazzotti di viale Martiri della Libertà 38, a Modena.
È qui che, dopo la breve pausa per le festività natalizie, domenica 14 gennaio, alle 17.30, si tiene il concerto spettacolo "Tre civette sul comò", che proporrà al pubblico un ritratto musicale degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, rappresentando e confrontando quella che fu la risposta italiana ai classici del panorama americano di quegli anni: il jazz, lo swing e il boogie-woogie.
La formazione delle "Tre civette sul comò" propone un repertorio di canzoni che vanno dallo swing al jazz, dal pop alla musica italiana, con un'attenzione particolare a quest'ultima.
Le "tre civette" saranno accompagnate al pianoforte dal Maestro Gioacchino Cancemi.
Seguirà brindisi e buffet.
La quota di partecipazione è di € 10 intero e di € 8 ridotto per i soci del Salotto.
INFO e PRENOTAZIONI
Tel 392/0512219
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Sabato 9 dicembre, alle 18.30, presso la Sala Europa di Piazza Grande verrà assegnato il podio ai tre autori dei racconti che sono arrivati in finale nel concorso promosso dall'Associazione Editori Modenesi. I racconti sono stati stampati sulla rivista dell'AEM che sarà distribuita in 10 mila copie durante LibriAmodena, il 9 e il 10 dicembre.
MODENA – Sono Mutila! Di Fausto Bruno Campana, Ad Auschwitz c'era la neve di Manuela Fiorini e Ago di Andrea Righi i tre racconti finalisti del Contest letterario "Modena, una città per suonare (e cantare)" promosso dall'Associazione Editori Modenes (AEM), che sabato 9 dicembre, si contenderanno il podio.
L'appuntamento è alle 18.30, presso la Sala Europa, in Piazza Grande, nell'ambito dell'edizione invernale di LibriAModena, la rassegna che per due giorni, sabato 9 e domenica 10 dicembre, porterà sotto la Ghirlandina le novità e i classici degli editori modenesi.
Il concorso letterario prevedeva come "motivo di ispirazione" canzoni di cantanti e cantautori nati o cresciuti professionalmente sotto la Ghirlandina, da Vasco Rossi a Francesco Guccini, dagli Equipe 84 a Nek, da Pierangelo Bertoli a Luciano Pavarotti, e poi Equipe 84, Caterina Caselli, i Nomadi e i giovanissimi Benji & Fede, idoli delle ultime generazioni.
L'iter di selezione ha previsto una prima "scrematura" di venti racconti, che sono stati votati sul sito dell'associazione dai lettori. Una giuria di qualità, composta da editori, giornalisti, scrittori e rappresentanti degli sponsor, hanno poi selezionato i migliori tre.
I tre racconti finalisti sono stati pubblicati sul sesto numero della rivista dell'Associazione Editori Modenesi, stampata in 10 mila copie, che sarà distribuita gratuitamente durante i due giorni di LibriAModena.
Per l'occasione, tanti anche gli appuntamenti e le presentazioni delle ultime novità. Sempre sabato 9 in Sala Europa, alle 16.30, l'ex sindaco di Modena Giuliano Barbolini presenta il romanzo storico di Alessandro Bergonzini "Nel giardino della Salamandra"; a seguire, alle 17.30, Giorgio Montecchi, presidente dell'Istituto per la Storia del Risorgimento, presenta "Enrico Cialdini, il generale di ferro" di Roberto Vaccari.
Sulle bancarelle sotto al portico di Piazza Grande si potranno trovare tutte le ultime novità e i classici dell'editoria modenese. Tra le prime segnaliamo Romanza Noir (Damster Edizioni), l'antologia di racconti ispirati alla figura di Luciano Pavarotti, nel decimo anno della sua scomparsa, i cui proventi andranno a sostegno dei progetti della Luciano Pavarotti Foundation.
INFO
www.editorimodenesi.it
www.libriamodena.it
Presentato il programma delle festività di Modenamoremio, società di promozione del Centro Storico. Grande novità, il Mercatino di Natale in Piazza Grande con 24 "casette" provenienti da tutta Europa. Tornano anche il trenino e la pista di pattinaggio su ghiaccio in Piazza Roma. E le luminarie rimarranno accese fino alla Festa del Patrono San Geminiano, il 31 gennaio.
Il Natale è così bello che vorremmo durasse tutto l'anno. Per questo, già da metà novembre, si vedono le prime luminarie, mentre c'è chi l'albero e il presepe si decide a disfarli solo a febbraio. Quest'anno, a Modena, il Natale in centro storico durerà più del solito. È stato presentato infatti in programma di Modenamoremio, società di promozione del centro storico, che prevede un ricco programma di eventi e appuntamenti.
La novità più rilevante è l'allestimento in Piazza Grande di un Mercatino di Natale, che dal 2 al 21 dicembre, dalle 10 alle 22, porterà nel cuore della città, Patrimonio dell'Umanità Unesco, 24 tradizionali "casette" in legno con espositori provenienti da Italia, Germania, Ungheria, Polonia, Lituania, Austria, Finlandia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Come nei tipici mercatini nordici si potranno trovare allestimenti natalizi, decorazioni, statuine per il presepe, idee regali, prodotti artigianali ed enogastronomici per tutti i gusti.
Le luci si accenderanno venerdì 24 novembre, in occasione del Black Friday Modena, quando avverrà la cerimonia dell'accensione delle luminarie con l'esibizione della Banda Cittadina, che alle 18.30 sfilerà da Piazza XX settembre verso Piazza Grande, toccando Piazzetta delle Ova e Piazza Roma. Saranno accesi anche quattro grandi abeti decorati a festa, uno per ogni piazza. Per la prima volta, le luci del centro storico rimarranno accese fino al 31 gennaio 2018, in occasione delle Fiere di Sant'Antonio e del Patrono San Geminiano.
Tanti anche i graditi ritorni. Come il trenino di Natale, che torna per l'undicesimo anno consecutivo dal 25 novembre e porterà in giro per il centro grandi e piccini (fino a 12 anni biglietto 1 €, adulti 2 € che saranno devoluti all'AIL). Il 25 novembre apre anche l'Accademia del Ghiaccio nella splendida cornice di Piazza Roma con una pista di pattinaggio di 400 mq. L'ingresso costa 8 € (6 € + 2 € per il noleggio dei pattini), mentre per le scolaresche il costo a ragazzo sarà di 3 €.
Piazza XX settembre, dal 2 dicembre al 7 gennaio, sarà allestita con una vera e propria opera di land e street art, ideata da Lorenzo Lunati, dal titolo "Santa Claus is falling", con protagonista Babbo Natale. Sempre in Piazza XX settembre, nelle giornate dell'8, 9 e 10 dicembre, si terrà l'edizione natalizia del Mercato del libro e del vinile, promossa dall'Associazione Mercantico. Colonna sonora, dalle 9 alle 19, saranno i dj di Radio Stella, che proporranno i classici degli anni Settanta e Ottanta. Domenica 17 dicembre, invece, sempre nella splendida cornice della piazza si tiene il mercatino creativo L'art di Modena.
E che Natale sarebbe senza il Presepe. Dall'8 dicembre al 31 gennaio, presso la Chiesa di San Giovanni, in via Emilia angolo Piazza Matteotti, si potrà visitare una suggestiva Natività in rame e bronzo, realizzato dalla scultrice Sara Bolzani. L'opera, dopo una prima esposizione nel cortile di Palazzo D'Accursio a Bologna, è stata richiesta ogni anno per essere esposta in diversi luoghi nel periodo natalizio. La particolarità di questa Natività, oltre al materiale utilizzato per la sua realizzazione, è la posizione delle figure, entrambe in piedi, come se fossero pronte per intraprendere un viaggio. (orari di apertura: ven, sab, dom e festivi 10-13 e 16-19; ingresso gratuito)
Ma Natale è anche musica! Per scambiarsi i tradizionali auguri di Natale, sabato 16 dicembre, dalle ore 17, presso la Chiesa di San Vincenzo, in Corso Canalgrande, i ragazzi del Liceo Musicale Sigonio si esibiranno nel Concerto di Natale, con ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti. La Banda cittadina "Andrea Ferri" propone invece XMAS Instruments, un programma itinerante che farà tapa in Piazza XX settembre (sabato 2/12 alle 17), in Piazza Grande (sabato 9/12 alle 17) e presso la Chiesa di San Giovanni di via Emilia Centro (sabato 23/12 alle 17).
Dal 25/11 al 14/1, poi Piazza Matteotti e Largo Porta Bologna saranno le location dei tradizionali stand di dolciumi e caldarroste. Piazza Matteotti ospiterà anche le animazioni per bambini Magie di Natale, nelle giornate del 25/11, 8 e 23/12. A grande richiesta, domenica 17 dicembre, il Club Motori Modena farà salire Babbo Natale e i suoi assistenti su vetture d'epoca che in Largo San Giorgio distribuiranno piccoli pensieri a tutti i bambini presenti.
Spostandosi in Piazza Torre e sotto i portici di Piazza Grande, dal 14 al 24 dicembre torna anche il mercatino Sogni di Natale, dove poter acquistare libri e stampe antichi, orologi, bigiotteria, oggetti d'arredo e tante idee regalo.
Il programma completo su www.modenamoremio.it
Come da tradizione anche quest'anno, in occasione della 24^ edizione di Skipass – "Salone del Turismo e degli Sport Invernali" che si svolgerà a Modena il 27, 28 e 29 ottobre p.v., la Guardia di Finanza – Comando Provinciale di Modena parteciperà con l'allestimento di un proprio stand, all'interno del quale, oltre all'esposizione di alcune divise che raffigurano l'abbigliamento e di materiale utilizzato dal Corpo per le attività in ambiente montano (sciatore alpino con divisa d'epoca ed attuale – tenuta da arrampicata d'epoca ed attuale – tenuta da soccorso S.A.G.F. con "toboga"), per i più fortunati sarà possibile incontrare alcuni atleti del Gruppo Sciatori "Fiamme Gialle" e saranno proiettati video, anche storici, che danno risalto alle attività sportive del gruppo sciatori e alle attività di formazione e addestramento sviluppate dalla Scuola Alpina della Guardia di Finanza.
Il tema di questa edizione "La vita di montagna" richiama alcune delle specificità del Corpo che, mediante l'impiego di Reparti specializzati "S.A.G.F." (Soccorso Alpino della Guardia di Finanza), istituiti nel 1965, effettua operazioni di soccorso in montagna utilizzando il personale qualificato in servizio presso le 26 "Stazioni" dislocate sul territorio nazionale.
La professionalità e l'abilità tecnica del citato personale viene acquisita e costantemente aggiornata attraverso la periodica attività addestrativa, organizzata e diretta dalla "Scuola Alpina" del Corpo con sede a Predazzo (TN).
L'Istituto, la più antica Scuola Militare Alpina al mondo, istituita alla fine del 1920 come distaccamento dipendente dalla Legione di Trento al fine di addestrare le giovani reclute alle fatiche della montagna, oltre a formare nuovi finanzieri da impiegare nel servizio d'istituto del Corpo è l'Organo tecnico preposto alla formazione ed all'addestramento dei militari del Soccorso Alpino, nonché sede del glorioso Gruppo Sciatori "Fiamme Gialle".
Nel corso della manifestazione, e più precisamente il giorno 27.10.2017, i 4 militari in forza alla Stazione S.A.G.F. di Roccaraso (AQ) - Mar. Aiut. Lorenzo GAGLIARDI – Brig. Marco BINI – Vice Brig. Mauro DESIDERI - Appuntato scelto Ivan LICCIARDELLO, che prestarono i primi soccorsi sul luogo della valanga che il 18 gennaio del corrente anno travolse l'albergo Rigopiano, saranno insigniti del titolo di "maestro ad honorem" a seguito di quanto deliberato dal Collegio Nazionale Maestri di Sci Italiani.
L'evento si svolgerà alla presenza del Ministro dello Sport, dott. Luca LOTTI, del Presidente del C.O.N.I. dott. Giovanni MALAGO', del Presidente della F.I.S.I. (Federazione Italiana Sport Invernali) dott. Flavio RODA e del dott. Stefano BONACCINI, Presidente della Regione
Emilia Romagna.
(Foto GDF: momenti di esercitazione del SAGF)
Anche Alessandro Scorsone, maestro cerimoniere della Presidenza del Consiglio dei Ministri, giornalista, consulente e grande conoscitore del vino, presente al Forum di Modena.
da L'Equilibrista Modena 8 Ottobre 2017 – Forum Guido Monzani - Ed ecco che l'argenteria di Francia entra nella tradizione emiliana andando a solleticare le papille di esperti, enogastronauti e grandi illustri tecnici del Mondo del vino italiano. L'appuntamento è stato seguitissimo ed ha fatto emergere quanto mai il Pubblico si stia stratificando ed elevando a proposito di vino.
Il mio pomeriggio si apre fortunatamente senza intoppi e data la grande affluenza all'ingresso devo dire che è stata una bella fortuna arrivare per tempo. Tutto sembra svolgersi come da copione, le brigate di Sommelier di Associazione Italiana Sommelier fanno il loro consueto briefing prima di prendere posizione, agenti e distributori parlano al telefono e ricercano freneticamente colleghi o amici che si fanno largo fra la gente, mentre i produttori appena tornati da un pranzo tradizionale modenese vogliono tuffarsi nella kermesse il prima possibile per narrare zone, terroirs, passioni, esperienze di vita e testimonianze di famiglia.
Saluto colleghi o dirigo un accenno a chi sta telefonando perché sono certo che li ritroverò dopo con più calma, quando mi sento chiamare e del tutto stupito incrocio un vero gentlemen del vino internazionale, un' icona conosciuta al grande pubblico che ho avuto la fortuna di incontrare spesso nelle mie tappe e con il quale ho potuto condividere un momento di formazione che per me è stato davvero fondamentale. Parliamo di Alessandro Scorsone, maestro cerimoniere della Presidenza del Consiglio dei Ministri, giornalista, consulente e grande conoscitore dell'anima del vino nel Mondo.
Inizia quindi un piacevolissimo scambio di idee e di pareri su quanto vedremo, l'emozione è grande e ne capisco l'importanza quando entrando, vediamo l'organizzazione e la disposizione delle cantine e dei vignaioli che incrociano i nostri sguardi con sorrisi di stima e grande voglia di esprimere al meglio il loro lavoro fatto di passione e arte.
Non ci servono particolari programmi, ognuno di Noi oggi ha le sue passioni e prima di ritrovarci per commentarle, viene naturale prendere il largo e andarle a degustare autonomamente. Credo infatti che ogni buon degustatore debba portare la sua personale esperienza ed interpretazione distaccandosi da colleghi per poi ritrovarsi per commentare insieme le sensazioni e condividere punti in comune per una continua crescita.
Mi giro un attimo e senza pensarci mi ritrovo al secondo piano dove è stata allestita la Cote de Blancs e quindi senza esitazione, vado da una Maison che stimo davvero molto e che mi ha rapito anche recentemente per il suo taglio e perché no, il suo packaging davvero interessante. Nonostante i primi minuti di apertura, Agrapart, rigoroso"récoltant-manipulant" è già popolato ma non c'è ancora assembramento e decido quindi di patire da qualcosa che conosco bene per apprezzarne la sicura conferma.
Il 7Cru rappresenta l'eccellenza prodotta nei suoi vigneti allocati presso Bergeres Les Vertus, Cramant, Oiry, Oger, Oiry e Avenay Val d'Or e Mardeuil che da poco sente l'influenza anche di un tocco di personalità in più regalata dal pinot nero che non ne muta assolutamente l'eleganza. La personalità agrumata e gentile unita alla grande pulizia di bocca, sottendono una lieve ed apprezzata nota di croccantezza di mela verde e polpa di cedro che ritornano a dare coerenza al naso ed al palato insieme, per regalare una apprezzata mineralità e misurata struttura dimostrando grande sostanza del frutto. Vibrante e agile è sicuramente all'altezza delle mie aspettative. Noto con estremo piacere poi Mineral nella versione Magnum, vera chicca enologica che Pascal Agrapart ha certamente allevato ottimamente in vigna. Lo approccio preparato ad una decisa esplosione di gusto che infatti invade il palato con ricchezza, fierezza ed imponenza. I suoi cinque anni sui lieviti hanno portato massa setosa senza togliere nulla alla sua giovane progressione tanto che le note di frutto evoluto e di ritorno minerale prodigioso hanno solo esaltato.
Mentre tutti i protagonisti della cote de blanc si stanno ancora finendo di sistemare nell'angolo in fondo della sala, approfitto dell'attimo di calma per visitare un altro grande produttore che stimo molto, si tratta di Erick De Sousa con il quale mi intrattengo e cerco di cogliere segreti e studiarne le movenze. Parlo di stile vero perché utilizzare ancora nella "moderna agricoltura" il cavallo da tiro e comportarsi come un biodinamico a tutto tondo, ottenendo tali qualità, significa essere davvero motivati e bravi. Erick mi coinvolge e sento tutta la sua gamma, ma certamente oggi MYCORHIZE mi colpisce particolarmente perché ne comprendo la struttura vigorosa e il grande ventaglio di profumi che spaziano dal fieno tagliato fresco, la mela matura e soprattutto la nota iodata di terreno calcareo che inebria e riequilibra la straordinaria lunghezza che questo prodotto sa dare. L'intuizione è stata geniale e del tutto naturale, perché si è trattato di sfruttare la capacità della miccoriza di creare nutrimento per la pianta, grazie al dissolvimento della roccia madre regalando rinnovato nerbo fra suolo e vite.
Distolgo lo sguardo e incrocio quello di Alessandro che mi introduce verso qualcosa che non conoscevo perché onestamente solo per quel famoso: "sentito dire", ed è qui che mi imbatto in Enrico Baldin e la sua Encry. Mentre sono rapito dalle parole di Scorsone che mi decanta alcuni particolari intimi dell'amico e produttore, sentiamo una serie di prodotti e devo dire che sono stupito dalla sua gran cuvee zero dosage, perché è davvero diretto, centrale al palato e per niente sgarbato ma del tutto equilibrato, direi lineare fino al retrogusto tanto da chiudere educato, mantenendo comunque una personalità da gran cru in effetti, davvero una bella interpretazione, complimenti.
Ho nuovamente smarrito, strada facendo, il buon Alessandro; ma mi rifaccio dalla perdita subita seguendo la scia di altri cinque calici che con il mio nel frattempo sono diventati sei. Sono a fianco ad altri colleghi ma visto dove sono e da quello che vedo alla sommità del mio bevante, esito solo per poco ed alla cieca potrei giurare di trovarmi davanti a lui, Piper-Heidsieck reserve 2008. L'olfatto regala tostature di nocciola, tutte ben calibrate devo ammettere, tanto da mantenere al contempo acidità e grande persistenza che ritrovo in bocca e permettermi di poterlo definire tranquillamente ampio e stratificato sia per profondità che ventaglio gustativo. Manca forse di persistenza sul finale ma l'olfattivo e la tessitura di palato hanno ampiamente equilibrato questa lieve mancanza.
Cambio decisamente zona e mi tuffo in quello che è uno dei vitigni che prediligo, ne ammiro il ruvido carattere che spesso riconosco all'interno di apprezzatissime cuvee per struttura e grande duttilità. Non posso quindi che sentire Mary Sessile ed il suo Rubis, pinot meunier in purezza che si presenta all'olfattivo con una stuzzicante rosa canina, fragolina di sottobosco e ribes appena accennato. Alla beva è sincero, esaltato da un finale che ricorda quello della anguria fresca con perlage comunque fine concorde con quanto esaminato al visivo.
Dopo questa degustazione sui generis, continuo la mia galleria di produttori e di grandi vignaioli, soprattutto ne apprezzo lo spirito di unione e la capacità di fare sistema, qualità che li propone come regione unita che sa come fare la differenza sempre e dovunque.
C'è da imparare in questo.
La giornata volge al termine ma manca ancora qualcosa, la sorpresa più bella non tarderà ad arrivare e sarà l'ennesimo regalo del mio incontro del primo pomeriggio a rivelarlo. E' Alessandro Scorsone che ancora, grazie alla sua infinita passione, mi introduce all'interno della degustazione di giornata al cospetto del padrone di casa, il dott. Massimo Sagna, Presidente di Club Excellence. Persona veramente ospitale e di grande classe che con la sua semplicità ha reso una fugace degustazione il vero asso di giornata. Con competenza e grande professionalità mi ha presentato Cristal Brut Millesime - Louis Roederer 2009.
La sua introduzione è impeccabile e nonostante la grande ed entusiasta folla che ci circonda, riusciamo a scambiare due parole sul progetto e sull'iniziativa che sicuramente lo ha inorgoglito ed ha portato grande merito a lui e a tutta l'organizzazione. Questo grande vino si presenta cremoso e certamente brillante, con riflessi che virano al paglierino intenso ma sempre vivo. La nota finissima di gesso accompagna il palato dall'entrata al finale di bocca e si alterna sistematicamente con un frutto elegante di buccia d'agrume. La cosa che impressione è la chiusura, così persistente, piacevolmente lunga tanto da portare il frutto ad amalgamarsi perfettamente con un finale che termina asciutto e adatto ad abbinamenti di alto spessore gastronomico.
Giornata di grande spessore alla quale sarebbe bene abituarsi perché il vino è una cosa seria, è fatto di impegno e lavorato da persone straordinarie che mettono del loro meglio per realizzare un'opera d'arte ogni stagione rischiando e andando contro ad eventi che possono vanificare tutto. L'alta percentuale di fallimento rende questo mestiere uno dei più complicati che ci siano ma fortuna loro, uno dei più belli da sempre.
Buon cibo, buona musica e gli amici di sempre. Così il Ristorante Europa 92, voluto dal Maestro e gestito dalla famiglia Clò, ha festeggiato il compleanno del grande tenore e il 10°anniversario della sua scomparsa.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi - Se Luciano Pavarotti fosse ancora con noi, lo avrebbe sicuramente voluto festeggiare così il suo 82° compleanno: con gli amici di sempre, con un menù a base dei piatti buoni e corposi della cucina modenese, con tanta musica e nel locale che lui stesso ha voluto all'interno del Circolo Ippico Club Europa 92, che venticinque anni fa ha ospitato la primissima edizione del Pavarotti & Friends.
In un'atmosfera conviviale, circondati da fotografie, poster, locandine e ritratti che ripercorrono la strepitosa e unica carriera del grande tenore, ieri sera al Ristorante Europa 92 si è voluto festeggiare il Maestro con una serata il cui incasso è stato devoluto in beneficienza.
Abbondante e "modenese" la cena a buffet, con gnocchini fritti accompagnati da salumi, rotolo di frittata con prosciutto e formaggio, cipolline all'aceto balsamico, gnocco ripieno, Parmigiano Reggiano da "tuffare" nell'Aceto Balsamico e riso Venere integrale con Parmigiano e verdure, dall'insolito ed elegante colore nero. Tripudio di dolci con torta Barozzi, torta alla crema e crostate di vario tipo.
A seguire, nella veranda, il tenore Giorgio Pederzoli, nelle vesti di presentatore, anche se non ha saputo resistere nel duettare con i giovani cantanti lirici nel corso della serata, ha introdotto il concerto, iniziato con un la lettura di una poesia in dialetto modenese dedicata a Luciano Pavarotti da parte dell'attrice Elisabetta Montorsi. Spazio poi alla musica, con un'apertura corale di O sole mio.
Sul palco la soprano di origine greca Caterina Kostov con la seconda aria del Trovatore di Verdi, mentre Magda Beuker si esibisce nell'aria di Lauretta "O mio babbino caro".
È poi il turno del tenore Juan Pablo Dupré con Recondita armonia dalla Tosca di Puccini, seguito dal mezzo soprano Monica Minarelli, con la sua coinvolgente Habanera dalla Carmen di Bizet.
Dal pubblico spunta il primo ospite della serata, il tenore americano Chris Merritt, considerato uno dei massimi interpreti del Novecento del Rossini serio e del belcanto italiano. Sale sul palco, ma non si esibisce, lasciando spazio ai giovani.
Momento ludico con il monologo in dialetto modenese di Vanna Panciroli, già interprete della Pulonia, la pungente moglie di Sandrone e "colonna" della Famiglia Pavironica, le maschere modenesi. Alle prese con una divertente telefonata di pettegolezzi con un'amica, tornerà anche alla fine della serata, in coppia con Elisabetta Montorsi, per un esilarante confronto sulle nuove tecnologie.
Nella seconda parte, ancora musica, con il tenore David Beuker che esegue un magistrale E lucean le stelle sempre dalla Tosca, seguito dalla soprano abruzzese Federica di Rocco con la romanza pucciniana Quando me'n vo dalla Bohéme e dalla soprano Ginevra Schiassi con Un bel dì vedremo dalla Madama Butterfly Secondo fuori programma della serata, il giovane pianista Andrea Coglitore, che viene invitato da Pederzoli a regalare al pubblico una sonata. Sceglie la Rapsodia Ungherese di Brahms, che esegue senza spartito, e incanta.
Preludio di finale con il duetto Tu che mi hai preso il cuor, Con te partirò, Summertime e la Canzone della Vija dalla Vedova Allegra. Non poteva mancare il Nessun Dorma dalla Turandot di Puccini, cavallo di battaglia di Luciano Pavarotti, eseguita dai tre giovani tenori come omaggio al Maestro.
Per il gran finale, tutti sul palco, con l'esecuzione collettiva di Libiamo né lieti calici dalla Traviata. Mentre dalle numerose foto e dai ritratti alle pareti, il Maestro Pavarotti sembra approvare e sorridere.
(A seguire la galleria immagini)
Nella mattinata di ieri, nella Parrocchia "San Giovanni Evangelista", alla presenza delle più alte cariche militari e civili, si sono svolte le celebrazioni di San Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di Stato.
Al termine della funzione religiosa, il Questore di Modena, Paolo Fassari, dopo aver espresso il suo sentito ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia di Stato per l'impegno profuso nonostante le grandi difficoltà quotidiane, ha incentrato il suo discorso sul tema dell'integrazione e dell'accoglienza, quale mezzo indispensabile per ridurre il crimine e l'illegalità.
Sono stati propri i giovani studenti delle scuole primarie "A. Gramsci" e "C. Collodi", che dopo aver discusso in classe con gli insegnanti, hanno formulato e letto ai presenti i loro pensieri sul tema dell'integrazione e sul loro modo di vivere il rapporto con gli altri: "Uguali e diversi, ma unici", questo in sintesi inloro messaggio di fraternità.
A tutti gli studenti presenti è stato donato il "Mio diario della Polizia di Stato".
Anche i Boy Scout del gruppo "Modena 4°", presenti alla ricorrenza con una delegazione, hanno riproposto il tema dell'accoglienza questa volta attraverso le immagini, disegni e fotografie, espressione dei principi di fratellanza e cittadinanza mondiale. Una foto particolarmente significativa ritrae tre giovanissimi scout in altrettanti momenti di preghiera appartenenti religioni differenti.
Alle tre classi impegnate nel progetto "San Michele Arcangelo 2017", sono stati regalati tre "tablet" wi-fi, quale supporto nella attività didattica.
Quest'anno il premio per la legalità (un manufatto in cristallo raffigurante in modo tridimensionale il nostro Santo protettore) è stato consegnato dal Prefetto di Modena, Maria Patrizia Paba, al Dirigente Scolastico Regionale Ambito Territoriale di Modena, Silvia Menabue, per la costante e fattiva collaborazione tra scuola modenese e Polizia di Stato nel condividere e affermare i principi di legalità e al Dirigente dell'Istituto Comprensivo n.10 per il progetto "San Michele Arcangelo 2017".
Lo stesso premio è stato consegnato dal sindaco Muzzarelli al gruppo Scout "Modena 4°", per l'importante opera di integrazione svolta all'interno del quartiere Crocett
a.
Presente una pattuglia ippomontata della Polizia di Stato nell'area della parrocchia e nel vicino Parco XXII aprile.
DISCORSO DEL QUESTORE Paolo FASSARI
Ringrazio le Autorità presenti – prime tra tutte il sig. Prefetto, il Sindaco, il sig. Presidente del Tribunale, sig. Procuratore della Repubblica, i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Sassuolo e Carpi, il neo comandante dell'Accademia Militare, i comandanti provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria, i rappresentanti dell'Associazione Nazionale Polizia di Stato e delle Organizzazioni Sindacali della Polizia di
Stato e degli impiegati dell'Amministrazione civile dell'Interno. Saluto i parenti delle vittime del dovere.
Sentimenti di gratitudine porgo al Comune di Modena che ha patrocinato l'iniziativa e a Monsignor Giacomo Gazzetti, Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Modena e Nonantola che ha celebrato questa funzione. Salutiamo con affetto monsignor Erio Castellucci, impegnato fuori regione. Grazie a Don Dino che ci ha ospitato nella sua parrocchia.
Mi sia consentito rivolgere un sentito ringraziamento per il sostegno fornito a questo momento alla Banca Popolare Emilia Romagna qui presente con il presidente Luigi ODORICI, sensibile anche in questa circostanza ai temi della legalità quale presupposto necessario per lo sviluppo imprenditoriale.
Nella ricorrenza del nostro Santo protettore esprimo alle donne ed agli uomini della Polizia di Stato di questa provincia la mia più profonda gratitudine per l'impegno quotidiano, malgrado le difficoltà cui ci imbattiamo quotidianamente. Abbiamo quest'anno pensato di festeggiare San Michele Arcangelo, non come in passato in Duomo, ma in una parrocchia ed in particolare in questo quartiere dove la Polizia di Stato ha percepito il disagio relazionale vissuto da alcuni abitanti ed ha profuso, così come le altre forze di polizia statali e locali, uno sforzo notevolissimo per contrastare fenomeni delinquenziali e dare seguito alle richieste di intervento rivolte a tutti gli attori coinvolti nel mantenimento della pubblica sicurezza.
La preghiera rivolta al nostro arcangelo che non ha esitato ad usare la spada per uccidere Satana, è quella di dare forza alla rettitudine delle menti e ai nostri voleri per affermare l'onestà, salvaguardare la pace e quindi debellare la paura.
La paura sarà il tema cruciale dei prossimi dieci anni, pietra angolare della vita democratica, fondamento del contratto sociale dello stato moderno, l'antitodo della sopraffazione.
C'è chi usa i dati per alimentare la paura ingigantendo i pericoli puntando su rilevazioni che dicono che gli stranieri (non i profughi) delinquono molto più dei nativi. I media dedicano una spazio sproporzionato rispetto agli altri paesi ai fatti di cronaca nera. Le rilevazioni demoscopiche mostrano che il pubblico sovrastima la presenza di stranieri e della percentuale di immigrati.
C'è chi li usa per contestare la paura specie verso gli immigrati ritenendo che la gente sopravvaluta i pericoli a fronte delle menzogne propagate dall'opposta ideologia.
San Michele Arcangelo ha sconfitto i nemici della verità perché – come recita la preghiera - i nemici della verità sono anche i nemici della giustizia.
Il Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Gabrielli ha recentemente affermato: la sicurezza è un patrimonio comune che tutti dobbiamo costruire e non può essere argomento con cui si vincono campagne elettorali.
Quando operiamo sul territorio, siamo ben consci che il senso d'insicurezza è una percezione che un racconto obiettivo sui dati non riesce a sopprimere. Chi ha paura di subire un furto non si sentirà rassicurato neanche se gli dimostrassero, dati alla mano, che i numeri di quel reato stiano diminuendo, perché pensa che siano comunque troppi. Chi pensa che ci siano troppi immigrati perché li vede spacciare sotto la sua abitazione o bighellonare per strada, non si tranquillizza se gli diciamo che in Italia sono solo l'8% della popolazione.
Ma anche se i reati improvvisamente si dimezzassero non muterebbe il sentire della gente, che non è fatto solo di paura ma anche di indignazione, non solo per il timore di essere vittima di un crimine, ma anche per un impianto sanzionatorio avvertito come assai blando, per la sensazione di essere abbandonati e senza difesa (si pensi alle donne perseguitate da mariti o fidanzati violenti).
Oggi la Polizia di Stato di Modena festeggia il suo Santo Patrono – che nella preghiera invochiamo affinchè alimenti lo "spirito di umana fraternità" - rinnova innanzi la cittadinanza e gli abitanti di questo quartiere il suo impegno nel contrasto all'illegalità, non perché ritiene che ciò solo basti a dissolvere le tenebre della paura né perché non vi sia motivo per avere paura. Ma perché, oltre a fare la propria parte accanto a tutti gli enti preposti alla garanzia della sicurezza, vorremmo tendere la nostra mano e quella degli abitanti del quartiere a persone meno fortunate che, se ne avessero la possibilità, preferirebbero non vendere stupefacenti o prostituirsi. Vorremmo che la gente non ci veda come momento di repressione ma baluardo di legalità ed opportunità perché le vittime di sopraffazione vivano senza timori una diversa condizione.
La paura non è una colpa. Di fronte a questo sentimento l'unica cosa che può attenuare la paura non è andare dai cittadini e convincerli che si stanno sbagliando, ma riconoscere il loro diritto ad averla e dimostrare con i fatti che tutti noi stiano facendo di tutto per spegnerla, stando vicino ed ascoltandoli per liberarli da essa. I populisti che trasformano la paura in terrore vanificano gli sforzi delle forze di polizia più dell'esiguità degli organici. Se continueremo a pensare che per risolvere i problemi di un quartiere basta accrescere il numero degli arresti o militarizzarlo, sappiate che l'unico effetto che produrremmo è quello di fare spostare altrove chi vive di espedienti e si ubriaca per strada, forse perché qualcuno di essi perché non ha affetti e riferimenti familiari con cui condividere la sua vita o perché la sua cultura non sente riprovevoli comportamenti che nel nostro vivere quotidiano qualifichiamo ineducati e generatori d'insicurezza.
Aprirsi all'accoglienza senza se.. e senza ma... costituisce in primo luogo il dovere di chi ricopre cariche istituzionali...
Oggi nel 2017 quando nessun regolamento può vietare di tenere cani in uno stabile condominiale, spiace sentire dire.. sono arrivati all'improvviso....noi non siamo razzisti però sa.. abbiamo bambini... come se chiunque arrivasse fosse per ciò solo pericoloso e criminale.
Quando sento chiedere di sottoporre a continui controlli sempre lo stesso esercizio, osservo: ma se dei balordi imbrattano i muri con vernice è loro che dobbiamo sanzionare o dissuadere, non chiudere i negozi che vendono la vernice... Le istituzioni applicano le leggi e non fanno giustizia sommaria. Ai refrattari all'integrazione bisogna fare capire che non ci sono alternative. Ci sono etnie che non otterranno mai lo status di rifugiato destinati a restare illegalmente. Per coloro che si sottrarranno ai rimpatri, non resta che l'integrazione per salvaguardarci da criminalità e terrorismo. Integrazione non vuol dire tollerare reati, ma l'esatto contrario.
Vivere nell'illegalità porta a commettere reati, diventa terreno di reclutamento per le organizzazioni criminali ma anche per il terrorismo di matrice religiosa. L'adesione alla propaganda jihadista, molte volte, prima ancora che una causa di pericolo per noi è un effetto di una mancata integrazione sociale; l'aspetto religioso diventa quasi un corollario di situazioni di marginalità e disagio che non trovano altre risposta e diventano espressione di sfida e ribellione.
Oggi gli uomini e le donne della Polizia di Stato sono chiamati sistematicamente ad intervenire quando l'emergenza è in atto, subiscono le amplificazioni mediatiche di chi innanzi ad un problema di soluzione non facile ed origine estranea alle nostre competenze, ci chiede comunque di fare sempre più controlli e arresti, come se ciò fosse la panacea per risolvere una complessità. Eliminare i fattori di marginalizzazione ed esclusione sociale, avviare alla formazione linguistica ed all'istruzione, favorire il dialogo interreligioso, l'accesso all'assistenza sanitaria, ad un alloggio, ai ricongiungimenti familiari sono tutti obiettivi che ridurrebbero fortemente il numero dei soggetti proclivi a delinquere.
Noi non minimizzano la paura della gente, ma siamo consci che gli sforzi fatti anche in questo quartiere insieme alla polizia municipale di Modena, costituiscono solo la tessera di un mosaico in un quadro di sinergie istituzionali e non.
Come avete visto hanno partecipato all'offertorio, come lo scorso anno, nostri fratelli perfettamente integrati. Ci uniamo alla loro preghiera perché possano avere tra noi una vita migliore.
Vorrei a tal proposito che chi fa informazione pubblicizzasse anche lo sforzo quotidiano del gruppo volontari Crocetta che, oltre a fare doposcuola ai bambini del quartiere, hanno attivato corsi di alfabetizzazione per i genitori dei bambini stranieri che non parlano italiano. Grazie anche a voi.
E siccome crediamo che il nostro futuro sta nelle mani dei giovani, oggi ne abbiamo qui alcuni, che vivono o frequentano questo quartiere.
I ragazzi della 5 A e 5b della scuola primaria Gramsci e quelli della 4B della scuola primaria "Collodi" – quando hanno saputo di questa giornata - hanno parlato e ragionato con gli insegnanti ed hanno spontaneamente composto delle frasi e delle riflessioni su come vivono il loro rapporto con gli stranieri... Sentiamo alcuni di essi....
Vogliamo oggi ringraziare queste classi donando loro un tablet che sarà sicuramente utile per crescere sulla scia di questi principi. A tutti i ragazzi daremo una copia de "Il mio diario" della Polizia di Stato.
Consegnamo ora il premi per la legalità San Michele Arcangelo 2017.
Anche quest'anno la nostra scelta è stata quella di esaltare chi concorre fattivamente alla cultura della sicurezza.
Si tratta manufatti in cristallo che raffigurano in modo tridimensionale il nostro Santo protettore e che oggi intendiamo consegnare a testimonianza dell'apporto conferito in questa giornata.
Sono felice di ringraziare donando al dirigente ufficio scolastico regionale ambito territoriale di Modena Dott.ssa Silvia MENABUE ed alla dirigente scolastico dell'10° istituto comprensivo prof.ssa Maria Teresa COLLARO donando loro il premio per la legalità San Michele Arcangelo 2017
E' il momento di ringraziare per la loro preziosa opera di integrazione nel quartiere il gruppo scout Modena 4°, che oggi ha voluto affiggere all'ingresso della Chiesa alcuni disegni e fotografie inedite in linea con i principi di fratellanza e cittadinanza mondiale. Vi invito a guardarle. Sono belle ed espressive dei momenti di comunità tra giovani appartenenti a diverse nazionalità. Una foto mi ha colpito più delle altre una che ritrae tre scout, ciascuno dei quali assume una posizione espressiva di momenti di preghiera appartenenti a diverse religioni.
Ricordo che l'impegno degli scout e delle associazioni della circoscrizione 2 nel progetto "Vivi il parco XXII Aprile", le feste e gli eventi che realizzano a maggio, uno stand di giochi e spettacoli aperto con lo scopo di rivitalizzare il quartiere a cui partecipano bambini di ogni nazionalità
Sono infine contento di consegnare questo premio ad un capo scout Angela De Nicolo
Ringrazio tutti gli intervenuti
Viva San Michele Arcangelo Viva la Polizia di Stato
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