L'eccellenza "moda" è senza alcun dubbio il portabandiera di una Italia vincente nel mondo. Creatività, artigianalità, stile, eleganza tipici del "made in Italy" inimitabili e amati in tutto il mondo. Tra le tantissime realtà che portano prestigio e ammirazione per il nostro Paese, Alberta Ferretti è stata premiata nei giorni scorsi a Milano quale Promotrice Internazionale della Moda italiana.
di Federica Fasoli
Ambasciatrice dell'italianità. Così è stata definita la stilista romagnola Alberta Ferretti, premiata il 29 Novembre scorso dal corpo consolare di Milano e della Lombardia nello splendido scenario di Palazzo Spinola. Il merito è quello di aver diffuso, grazie alla sua azienda internazionalmente conosciuta come uno dei brand italiani più prestigiosi, lo stile e lo spessore della moda del Bel Paese all'estero, oltre alla sua costante collaborazione con il Corpo Diplomatico.
La stilista, che avviò la sua carriera negli anni Ottanta partendo proprio da Milano con il primo showroom, ha consolidato la sua notorietà internazionale negli anni Novanta e Duemila, aprendo boutique con il suo marchio a New York e, a seguire, in tutti gli angoli del globo, confermando la sua presenza anche in Russia e in Arabia Saudita. Il suo indiscutibile gusto, abbinato ad una sempre presente raffinatezza nelle linee e nelle scelte dei materiali, ha fatto sì che fin da subito sia l'azienda "Aeffe" che la linea più giovanile "Philosophy di Alberta Ferretti" abbiano avuto un grande successo e un grande consenso da parte dei fruitori della moda.
Il suo interesse per l'italianità, tuttavia, non si limita solo al fashion: da sempre appassionata della cultura e della storia d'Italia, nel 1994 Alberta Ferretti ha dato una nuova vita ed identità architettonica al piccolo borgo medievale di Montegridolfo, con la collaborazione del comune e dell'ente Regione Emilia, guadagnandosi la laurea honoris causa in conservazione dei Beni Culturali.
Tra i prossimi eventi in programma, la stilista ha annunciato che tornerà in passerella il 13 Gennaio 2017, ultimo giorno del Pitti Uomo ed epifania delle sfilate maschili a Milano, con una collezione limited edition a metà tra Prêt-à-porter e haute couture, come massima espressione del fare artigianale italiano. Insieme ad essa ci sarà anche una pre-collection donna A/I, collezione che verrà poi mostrata in maniera integrale durante le sfilate donna a Milano in Febbraio.
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A quanti di voi è successo di non poter fare a meno proprio di quel paio di jeans che stanno perfettamente bene e che vi hanno salvato all'ultimo minuto nella scelta dell'outfit di un imperdibile invito? Guai a separarvene! RENATA GORRERI ci rivela di quel blue jeans "very special" della diva più diva di tutte, la mitica Marilyn Monroe.
Di Renata Gorreri
Se ci chiedono come mai indossiamo i blue jeans, la risposta sarà sempre e solo una: perché sono comodi, ovvio. Bé, comodi...
I jeans sono nati come indumento da lavoro, in tessuto robusto, grezzo, resistente al tempo e agli eventi. La parola jeans viene dalla pronuncia all'inglese di Gênes la nostra Genova, in francese. Infatti i primi pantaloni in denim furono confezionati da noi, in Italia. Mentre denim viene dalla pronuncia in inglese di "serge de Nîmes": serge è un tipo di tessitura del filato e Nîmes è una città francese, non lontana da Marsiglia. Questi inglesi, con il loro accento...
Come sappiamo Levi Strauss portò il tessuto denim dalla Germania agli Stati Uniti nel 1853, proprio nel periodo di massimo sviluppo della Febbre dell'Oro. Gli uomini che lavoravano nelle miniere avevano proprio bisogno di indumenti che non si distruggessero nel giro di poche settimane. Ed ecco che ebbe inizio la fortunata storia del jeans.
Curiosamente i blue jeans divennero assai popolari non solo tra i minatori e i cow boy, ma anche tra i giocatori di polo. Infatti per gli allenamenti era utile avere un pantalone non troppo delicato e resistente durante le cavalcate, mentre per le partite venivano utilizzati i ben più aristocratici calzoni bianchi. Il salto di qualità venne fatto quando i più importanti attori di Hollywood li indossarono durante i loro film. Lì si crearono veramente delle icone. Ed ora anche i capi di stato si fanno tranquillamente fotografare in blue jeans. Sono diventati sia un simbolo di uguaglianza che di tendenza.
Ma cosa hanno in comune i cercatori d'oro dell' '800 e Marilyn Monroe? Due gocce di Chanel N.5? Direi di no. Però anche lei ha contribuito a dare un'allure fashion a questo capo di abbigliamento così popolare. Li ha indossati in diversi film e in diverse occasioni mostrando la versatilità e adattabilità di questo capo: pratico con una semplice polo, raffinato con una bella camicia bianca annodata in vita, oppure romantico con un piccolo top in delizioso sangallo.
Quindi alla domanda: perché indossi i blue jeans? La risposta è sempre: perché sono comodi. Ma forse si tratta più di una comodità psicologica e spirituale. Perché tutti li indossano, al lavoro, alle serate e alle cene eleganti, nel tempo libero, per fare giardinaggio, a volte anche a teatro. Lo indossano indifferentemente persone di tutte le età e di tutte le classi sociali: operai, direttori di banca, nobili blasonati, studenti, artisti, scienziati. E ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le conformazioni fisiche in qualsiasi modello e colore. I jeans sono per tutti e ci piacciono proprio perché è nella nostra natura desiderare di essere parte di un gruppo.
Ah, e i blue jeans di Marylin? Quelli provenienti dal suo guardaroba personale, sono stati venduti all'asta per più € 40.000,00 al paio. So cult!
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Il connubio tra il brand moda Parosh di Paolo Rossello e Odilla, boutique del cioccolato, di Gabriele Maiolani è stato il pretesto dell'evento "very glamour" a Milano, organizzato elegantemente dall'instancabile Domenico Zambelli.
di Federica Fasoli
Parole d'ordine: attenzione squisita ai dettagli e manodopera unica ed esclusiva. Questi i principi chiave che hanno spinto P.a.r.o.s.h., marchio di abbigliamento fashion protagonista della moda milanese in Via Santo Spirito 14, e Odilla, boutique del cioccolato sita in Corso Garibaldi, 38, a fondersi insieme per un giorno generando un irripetibile e delizioso connubio glamour.
L'evento, svoltosi il 9 Novembre scorso presso lo store del brand di moda, ha visto protagoniste le praline al cioccolato, frutto della creatività del maître chocolatier Gabriele Maiolani, accostate in maniera innovativa ai colori della nuova collezione autunno/inverno firmata P.a.r.o.s.h, rappresentata in loco dal suo fondatore e direttore creativo Paolo Rossello. "Da subito sono rimasto colpito dalla manualità utilizzata nella realizzazione dei capi di abbigliamento di questo brand – ha affermato Maiolani durante il percorso di degustazione dei suoi piccoli capolavori – la stessa cura, minuzia, precisione che viene impiegata nell'applicazione di una singola paillette può essere in qualche modo accostata all'attenzione che dedico alle mie creazioni".
Ad unire questi due mondi così apparentemente diversi, quindi, è la passione, l'artigiana cura per le proprie opere e anche un gusto in fatto di colori e stili che in qualche modo può avvicinare le due collezioni. Nell'intervista esclusiva per FlashOn Mag continua Maiolani: "Entrambe le passioni, entrambi i brand sono formati fondamentalmente da dedizione e manualità. Io sono solito creare continuamente, le mie piccole opere sono tante e tutte diverse. È nata la necessità di dividerle in collezioni, come per la moda. Da questa necessità, poi, si è deciso di intraprendere questa collaborazione con P.a.r.o.s.h., marchio giovane, fresco, moderno che poteva esprimere l'autunno in maniera coerente con Odilla".
Durante il corso della serata, che ha visto la partecipazione di diversi influencer e vip, c'è stata la possibilità di assaporare le dolci creazioni del maître chocolatier, spaziando tra una varietà di cioccolatini ai gusti arancia e cointreau, pesca e amaretto, nocciola, frutto della passione, caramello senza dimenticare i celebri Godò, piccoli gusci di croccante cioccolato dal ripieno morbido e cremoso. "Ho cercato in qualche modo di infondere alla mia collezione un'accezione rustica, quasi insolita – ha poi affermato ancora Maiolani – senza dimenticare quali sono i sapori della stagione arricchiti dall'influenza della mia formazione francese. Come maître chocolatier e come rappresentante del marchio Odilla, ho un forte interesse a creare dei momenti di puro piacere gustativo, un percorso gastronomico unico nel suo genere."
PHOTO CREDITS: Paolo Chiesa
Special Thanks to: Domenico Zambelli –
Quando avvertiamo la voglia di cambiamento la prima cosa che scegliamo di fare su noi stesse è di darci un bel taglio! I nostri capelli sono i primi a pagare pegno, tanto poi ricrescono, e già che ci siamo scegliamo qualcosa che sia attuale e di tendenza. Ci aiuta LORETTA di Immagine Parrucchieri a scoprire il taglio perfetto di questa stagione insieme ad un trattamento per non dimenticare la salute dei nostri capelli.
Di Loretta Fogli@ IMMAGINE Parrucchieri
Nella stagione autunno-inverno 2016/17 il taglio capelli più in voga è differente a seconda della lunghezza che si vuole mantenere.
Per chi ama il taglio corto, anche quest'anno andranno i carré accompagnati da una frangia corta, gli stilosi bob cortissimi e i tagli alla garçonne.
Per chi invece preferisce il taglio medio, continuerà come l'anno scorso la moda del long bob, ma a differenza della stagione passata, sarà arricchito da una frangia scalata.
Per chi invece non vuole rinunciare al lungo, quest'anno si punterà su un taglio perfettamente pari o, al contrario, scalatissimo.
E' la frangia quello che domina l'acconciatura della stagione, saranno lunghe, corte, irregolari o asimmetriche, ma sempre presenti.
Si potranno portare drittissime nei carré, o mosse oppure a effetto frisée negli scalati per look molto chic e sensuale.
IL TRATTAMENTO CAPELLI DI STAGIONE
Per avere una cute sana e una chioma splendente il trattamento Tea Tree è particolarmente indicato per la stagione più fredda.
La linea SPA per i capelli proposta da Paul Mitchell è arricchita con olii essenziali di lavanda e menta che con lo Scalp Treatment all'argilla o allo zucchero di canna crea un trattamento di pulizia e ossigenazione del bulbo e del cuoio capelluto.
Grazie anche al massaggio eseguito durante l'applicazione crea un effetto tonificante e rilassante per la cute rendendola più elastica e recettiva.
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Lasciandoci alle spalle anche il mese di Ottobre ed entrati a pieno titolo nella stagione più fredda dell'anno è giunto il momento di dare un'occhio alle ultime tendenze moda. VERONICA VOLPI ci presenta quali sono i dettagli, gli accessori e gli outfit che faranno da fil rouge alla stagione autunno-inverno 2016-'17.
Di Veronica Volpi
Le buone notizie sulle tendenze della moda di questa stagione autunnale è la ricchezza sulla ricerca del dettaglio, delle rifiniture e dell'abbondanza, lontano dall'austero minimalismo degli anni passati.
Ispirazioni che provengono direttamente dal mondo delle fiabe e dei cartoni animati con divise militari e regimentali, intervallate da coroncine principesche e ampi abiti in velluto.
Non solo regine di regni incantati, ma anche della notte: abiti dagli ampi spallotti si ricoprono di cascate di stelle, per illuminare lunghe notti danzanti sulle note del ricordo degli anni '80.
Dall'altra parte si avverte la tendenza verso un'evasione a cime elevate: pellicce in faux fur arricchiscono ogni tipo di accessorio e calzatura, esplodendo nella loro bellezza in ampie mantelle colorate.
Montone, tessuti checked e anfibi completano il tutto, creando una donna agile nelle sue movenze, ma che non rinuncia al proprio charme ed eleganza.
Camicie con rouge, ricami in jeans e bluse completano il tutto, in un insieme di apparente confusione stilistica ma che nella ricerca e studio del dettaglio ritrova la propria perfezione e il proprio filo conduttore.
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Lo scorso luglio un top brand della moda ha festeggiato i suoi "primi" 90 anni di storia nella magnifica e maestosa Fontana di Trevi a Roma. A parte la location, unica al mondo, l'evento è degno di considerazione nel raccontare quanto lavoro, maestria, tradizione ed arte si celano dietro i marchi di eccellenza italiana.
Veronica Volpi presenta la maison Fendi attraverso una sfilata unica nel suo genere per sottolineare le peculiarità della sua tradizione ed alta artigianalità.
Roma, 15 ottobre 2016
C'era una volta, nel 1926, una piccola pelletteria in via del Plebiscito a Roma.
Le piccole dimensioni del negozio non erano commisurate alla mente creativa dei due proprietari e al valore che avrebbero in un futuro le loro creazioni.
Nasceva così Fendi, dal nome del suo fondatore Edoardo Fendi, una delle più grande maison di moda che avrebbe rivoluzionato il concept della lavorazione della pelle, delle pellicce e che avrebbe portato in auge l'arte della selleria.
E' proprio sotto questa sfera di mondo incantato e di favole che, 90 anni dopo, la casa di moda festeggia il proprio anniversario mettendo in scena uno spettacolo unico nel suo genere.
Da una parte complice la mano del direttore creativo Karl Lagerfeld, dall'altra complici l'imminente remake del film Disney "La Bella e la Bestia" e la carica vitale di modelle di calibro internazionale quali Bella Hadid, nella notte del 7 luglio 2017 la Fontana di Trevi si è trasformata nello scenario di Haute Fourrure, una sfilata haute couture di Fendi per l'autunno/inverno 2017 incentrata sull'utilizzo e la rinascita delle pellicce.
Le modelle hanno camminato su una passerella in plexiglas sospesa sulle acque, indossando capi dal valore inestimabile.
Personaggi delle fiabe, quali principi e principesse, hanno adornato lunghi abiti in seta, broccato e chiffon; elementi floreali stilizzati si sono congiunti alle linee del pelo animale trasformando in materia la frammentarietà dei sogni dei bambini.
Le borse iconiche degli anni'70 si sono coperte di manti floreali e di pelliccia, dando modernità al classicismo.
Un connubio, quindi, tra favola e realtà, tra barocco e neoclassicismo che ha portato alla materializzazione della labilità dei sogni dei bambini, trasportandoli a una dimensione matura e moderna.
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Per tutte le appassionate della mitica ed iconica bambola di stile, Barbie, che ha accompagnato i sogni di milioni di bambine, non si potranno perdere la mostra a lei dedicata in questi giorni a Roma.
Di Mariasole
Parma, 12 ottobre 2016
Barbara Millicent Robert, ma per tutte noi sue fans è BARBIE! Dal suo debutto a New York all'International Toy Fair il 9 marzo 1959 Barbie ha fatto tantissime diverse professioni: è andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa.
Ha subito dei cambiamenti legati al tempo che in quel momento stava vivendo, cambiamenti anche fisici oltre che dettati dalle mode, si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo ed è diventata una vera e propria icona.
Dopo il Mudec di Milano, il Vittoriano di Roma, il Palazzo Albergati a Bologna, torna nuovamente nelle sale del Vittoriano a Roma fino al 30 ottobre BARBIE THE ICON.
L'esposizione propone un percorso che va dalla nascita di questa fantastica bambola fino ai giorni nostri, ma non solo, ci sono delle vere incarnazioni nelle dive del cinema e della musica: Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Shakira, Cher e moltissime altre personalità, anche i principi William e Kate.
Un itinerario nella fantasia che le eterne bambine come me non possono lasciarsi scappare!
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Le ultime proposte in tema di vino! Anzi no, in tema di "cosy wine list". Non perderti l'intero articolo odierno per conoscere le ultime novità direttamente da Londra e New York!
Di Cecilia Novembri
Le carte dei vini sono spesso delle opere d'arte dei ristoranti stellati e non, una magnifica sfilata di produzioni enologiche che attraversano l'intero pianeta, cosa che per gli appassionati di vino, è terribilmente attraente!
La tradizione ha portato ad avere delle liste dei vini immobili per anni, come un vero e proprio museo ma le cose stanno cambiando: la nuova tendenza, anche nel nostro Paese, ha come indicatore la stagionalità del menù alla quale si affianca la stagionalità dei vini.
Questo nuovo trend, già diffuso nei migliori ristoranti di New York e Londra, dà la possibilità di fare una scelta più informata, la rotazione della carte des vins tiene viva la curiosità e l'aspettativa.
Si parte dal cibo e dai suoi ingredienti e si propongono solo alcune etichette, questo porta ad uscire dalla propria comfort zone, fatta di scelte quasi abitudinarie, e crea un pubblico più attento e curioso, stuzzicando sul lungo tempo una domanda diversa, più consapevole e più aperta.
Si potranno così abbinare e degustare, accanto ai grandi produttori, anche produzioni minori che spesso non hanno una liquidità di bottiglie tale da poter coprire un intero anno e allo stesso tempo ampliare le personali conoscenze enologiche.
Questo naturalmente stimola l'avventore ad un'analisi più critica e più attenta del vino scelto e porta ad un accrescimento della cultura enologica!
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Un tripudio di Auguri per gli 80 anni del "cavaliere". Un "coccodrillo" anticipato o un'occasione di incrementare le tirature o per celebrare l'ammaina bandiera del politico ormai ritirato a vita privata, tra nipotini e la Pascale?
di Lamberto Colla Parma 2 ottobre 2016 - Molti si irriteranno ma, volenti o nolenti, nella storia d'Italia c'è anche Berlusconi. E il giorno del suo 80esimo compleanno, è stata la notizia del giorno e di prima pagina su quasi tutte le testate nazionali e televisive alla pari dei 40 anni di Francesco Totti qualche giorno prima.
Se la cosa era prevedibile per il "pupone" nazionale che, con la sua fedeltà alla squadra (Roma) e alla nazionale è entrato nelle simpatie e nei cuori di tutti, sportivi e non, meno prevedibile era l'augurio di moltissimi politici, nazionali e esteri, e gli ampi spazi destinati dalla stampa a Silvio Berlusconi.
C'è chi ha raccontato "fortuna, sentimenti e rivoluzione" nelle 20 parole che hanno descritto la storia di Berlusconi occupando una intera pagina del tabloid (il Messaggero), chi si è soffermato più sulla carriera politica e giudiziaria, piuttosto che sulla vita privata, fatto sta che, esclusi pochissimi, la gran parte hanno voluto partecipare alla festa celebrativa degli 80 anni di Silvio Berlusconi.
Anche lo steso Matteo Renzi sembra abbia voluto partecipato alle celebrazioni del fondatore di Forza Itallia, recuperando e rilanciando l'idea del Ponte sullo Stretto. Lo ha detto durante la cerimonia per i 110 anni dell'impresa di costruzioni Salini-Impregilo, spiegando che la sua costruzione porterà 100mila posti di lavoro. E fa un "mea culpa", a nome e per conto del PD, dichiarando che "Sbagliammo a ridere con Sarkozy e Merkel di Berlusconi" prendendo atto che l'atteggiamento di scherno usato nei confronti dell'ex premier alcuni anni fa da parte di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel era sbagliato. E ancora più sbagliato era l'atteggiamento della sinistra italiana, che non si rendeva conto di quanto fosse grave quella mancanza di rispetto verso il nostro Paese e non solo verso l'uomo Silvio Berlusconi.
Lo stesso "Il Fatto Quotidiano", oggi guidato dall'acerrimo "nemico" Marco Travaglio, l'ha celebrato, a modo suo, raccontando delle sue memorabili gaffe o spregiudicate provocazioni (vedi l'etichetta di Kapò all'eurodeputato Martin Shultz che in seguito sarebbe divenuto uno dei più alti vertici dell'UE) e riproponendo, in un altro dei diversi servizi dedicati all'ex premier, un'intervista di Berlusconi rilasciata al settimanale "CHI" pochi giorni prima dell'anniversario. In un articolo arrivò persino a contestare il servizio del TG2 (troppo lungo) quando, nell'arco di 48 ore, la Testata di Peter Gomez ha realizzato una decina di pezzi.
Anche "Repubblica" richiama la stessa notizia e l'intervista di Berlusconi con la copertina di "CHI" in bella vista dandone un taglio da "nonno" e di politico ormai pensionato.
Tutta Italia sembrava essersi fermata quel 29 settembre. Su Twitter #Silvio80 domina incontrastato e udite, udite, addirittura Eugenio Scalfari attende l'ottantesimo per rivelare che su Berlusconi si era sbagliato
Un tripudio di AUGURI che mi sono sembrati una accozzaglia di "coccodrilli" e, se fossi stato in Berlusconi, dopo l'iniziale comprensibile momento di piacere, mi sarei toccato gli "zebedei" e seduto su un blocco di ferro.
Insomma, nonostante tutto, il "Berlusca" fa sempre notizia e ... tirature.
(Nella foto di copertina Silvio Berlusconi ricevuto al Congresso americano - 1 marzo 2006)
Appena entrati nella sala conferenze del Palazzo del Festival di arte cinematografica di Venezia, nonché Casino, si respira un'aria particolare. Poter semplicemente camminare e sedersi a pochi metri di distanza da artisti di fama mondiale, registi emergenti e produttori di alto livello, è una sensazione unica e indimenticabile. Dalle risposte alle domande dei giornalisti presenti in sala, emerge l'energia dei nuovi progetti o dei grandi classici riproposti, come ad esempio "The Bleeder" di Philippe Falardeau con Naomi Watts e Liev Schreiber, oppure la versione restaurata in 4K di "Zombi (Dawn of The Dead)" di George A. Romero presentato da Dario Argento insieme a Nicolas Winding Refn e proiettato per l'occasione a mezzanotte.
Novità di quest'anno è "Jesus VR – The Story of Christ", ovvero il primo film interamente da vedere e vivere attraverso la realtà virtuale. Girato con le nuove tecnologie 360, narra gli eventi principali della vita di Gesù come mai prima d'ora.
Articolo di Federico Meneghini e Luca Fantuzzi
Foto di Federico Meneghini, Luca Fantuzzi e Ludovico Casalone