Editoriale: Delitti in provincia - Lattiero caseari, settimana di calma apparente - Cereali e dintorni. Dati USDA fanno tremare- Ismea, scambi Italia-Giappone: nel I trimestre 2017 l'export agroalimentare cresce del 38%.
SOMMARIO Anno 16 - n° 28 16 luglio 2017
1.1 editoriale
Delitti in provincia
2.1 lattiero caseario
Lattiero caseari, settimana di calma apparente.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in forte tensione
4.1 cereali Cereali e dintorni. Dati USDA fanno tremare i mercati
5.1 export agroalimentare Ismea, scambi Italia-Giappone: nel I trimestre 2017 l'export agroalimentare cresce del 38%
6.1 promozioni "vino" e partners
7.1 promozioni "birra" e partners
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Una lunga sequenza di delitti ha percorso la storia di Parma da fine 2015 e non necessariamente connessi al degrado di certi quartieri. Dobbiamo invece interrogarci sulla malattia che sta dilagando a Parma e nella società italiana in genere.
di Lamberto Colla Parma 16 luglio 2017
In "provincia" non accadeva mai nulla. Erano infrequenti gli episodi di violenza cruenti e gli omicidi un fatto rarissimo, a differenza di quanto registravano le cronache delle città metropolitane.
Parma, ad esempio, è sempre stata ritenuta una splendida oasi di tranquillità dove chiunque era libero di girare, sereno e in sicurezza, con la propria "bici" in qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi quartiere.
Oggi invece, nella ex tranquilla isola parmigiana, la percezione di insicurezza e degrado è talmente elevata che, durante l'ultima campagna elettorale, la questione "sicurezza" è stato un tema dominante e trasversale a quasi tutti i candidati.
Probabilmente è solo un caso, ma l'ultimo delitto parmense si è consumato in uno di quei quartieri dove lo spaccio è una attività fiorente e la violenza all'ordine del giorno. Poco più di un anno fa infatti, era aprile 2016, un 39enne di origine dominicana venne aggredito e accoltellato da un connazionale che cercò anche di dargli fuoco. Andò peggio al 22enne nigeriano trovato morto sempre nello stesso quartiere lo scorso novembre.
Ma il duplice omicidio di via San Leonardo 21 si è consumato tutto in famiglia, come lo fu il più famoso "Caso Carretta", con il secondogenito che massacra mamma e sorellina di undici anni per poi tentare la fuga. Quindi non un delitto nato dalla fiorente attività illegale che primeggia nel quartiere, salvo il fatto che il giovane assassino possa essere stato influenzato nel suo percorso di crescita, ma occorre invece interrogarsi sulla lunga scia di delitti che si sono consumati nella città ducale nell'arco di un anno e mezzo o poco più.
Vero è che la storia degli ultimi trent'anni di Parma è stata fin troppo ricca di episodi terribili che hanno segnato le famiglie ma anche l'intera comunità; dal delitto dell'industriale Mazza, al caso Carretta, per passare al piccolo Tommy e alla giovanissima Virginia, al delitto di "Mimma".
Ma è da fine 2015 che sembra essere esplosa una bolla criminale senza precedenti per Parma. Una sequenza impressionante di efferatissimi delitti, diversi dei quali consumati in famiglia o comunque all'interno di relazioni, molto probabilmente malate, e non necessariamente maturati in ambiti di degrado sociale.
Era maggio 2016 quando uno "Squadrone della morte" composto da quattro rumeni e due italiani decidono di "vendicarsi", in quel di Basilicagoiano, su Mohamed Habassi, 34enne tunisino, il quale sembra essere stato persino ferocemente torturato.
A settembre è il caso di Elisa Pavarani a accendere i riflettori sull'ennesimo "femminicidio". Un caso che riporta la memoria a 10 anni prima quando a fare le spese di una relazione malata fu Silvia Mantovani, uccisa dal fidanzato con otto coltellate il località Martorano.
A Novembre il corpo senza vita del 22enne nigeriano Omonkhegbele Thakgod venne ritrovato in via Gobetti, nel quartiere San Leonardo.
A Natale il dramma si consuma a San Prospero, con il duplice omicidio di Luca Manici (Kelly) e dell'argentina Gabriela Altamirano, assassinati nell'Angelica Vip Club
A fine gennaio 2017 è il caso di Arianna Rivara, uccisa dall'ex che poi si è tolto la vita, in un appartamento nel quartiere San Lazzaro. L'ennesimo femminicidio che si aggiunge, oltre a quelli citati nel 2016, a quello di Alessia della Pia massacrata di botte nel 2015 da Jella. E ancora Guesh Gabrehiwot uccisa con due colpi di pistola e seppellita in una buca a Pellegrino. Aveva solo 24 anni. Simonetta Moisè di anni ne aveva 56 ed è stata uccisa a Sala Baganza, freddata dal marito poi suicida Pietro Amighetti. Nell'elenco c'è anche Domenica Menna ferita a morte dall'ex marito guardia giurata Salvo Chirullo. Michel Campos invece è stata uccisa a martellate e nascosta sotto il letto dal fidanzato. Dolores Leonardi è stata invece assassinata dal figlio mentre Maria Virginia Fereoli è stata colpita da 470 coltellate a Felino.
Infine, è cronaca di pochi giorni fa, il 21enne ex promessa del calcio di origine ghanese, Solomon Nyantakyi, ha massacrato la madre e la sorella di undici anni all'interno della loro abitazione in via San Leonardo, 21.
La domanda che viene spontanea porsi dopo questo terrificante excursus di morti violente è: ma cosa sta accadendo alla nostra città e più in generale nella nostra società?
Dopo il successone della prima edizione, è tornata a Parma la famigerata Coppa Cobram. Ieri una cinquantina di parmigiani hanno preso parte alla biciclettata non agonistica con abbuffata annessa che rievoca la gara ciclistica del Ragionier Ugo Fantozzi.
Tutti in sella stile Fantozzi e Filini partendo dal bar Gianni per il ritrovo. Dopo il via dell'assessore allo Sport Giovanni Marani - rievocazione in onore del famigerato Megadirettore Visconte Cobram -, partenza con sgambata dinamica verso la tappa per distribuzione della bomba, pranzo presso il ristorante "il curvone" al Centro Sociale Orti di Via Venezia, seconda tappa con destinazione Pinerolo al Parco Ducale e arrivo al traguardo per premiazioni e brindisi finale!
Evento organizzato in collaborazione tra UP - Eventi e comunicazione e La Sajetta.
Parma, 27 marzo 2017
Sfoglia tutte le foto nella galleria qui sotto. ph. Francesca Bocchia
La celebre pop star cerca un nuovo allenatore e coreografo e lancia la sfida attraverso i suoi profili social. Ci si può candidare con un video di un minuto con la propria esibizione da postare sui social con gli hashtag #MadonnaChallenge e #HardCandyFitnessRoma. Le selezioni si terranno nella palestra romana della cantante. Finalissima a New York.
Di Manuela Fiorini
Vi piace ballare o avete una passione per il fitness? Amate creare nuove coreografie o siete istruttori qualificati? Avete la possibilità di diventare...il personal trainer di Madonna. La pop star, infatti, con un messaggio sui suoi profili social ha annunciato il contest "Madonna Challenge" per trovare un nuovo allenatore-coreografo. Le audizioni si terranno presso le palestre Hard Candy Fitness di Roma, di proprietà della "material girl". Sarà poi la stessa Madonna a scegliere il suo prossimo personal trainer nella "finalissima", in programma a New York. Il vincitore si unirà alla Sweat Crew della pop star formata da Craig Smith, Marlyn Ortiz, Kendra Kemerley e Tim Anderson e c'è da giurarsi la paga sarà buona.
Madonna lancia la sfida: "Hai quello che ci vuole? Sei con me? Bene, inizia a ballare! Cosa stai aspettando?", esorta la cantante nel video postato sul suo profilo Facebook mentre, da vera "ragazzaccia", sgranocchia a modo suo delle patatine da un sacchetto.
Da dove cominciare, allora, per candidarsi a diventare il personal trainer di Madonna? I candidati, dai 18 anni in su, sono invitati a "concentrare" il loro talento in un video della durata di un minuto, di cui i primi 30 secondi devono essere dedicati alla danza con un'esibizione coreografica, mentre la seconda parte deve proporre un fitness workout. I video devono poi essere postati su YouTube, Facebook, Instagram o Twitter con l'hashtag #MadonnaChallenge e #HardCandyFitnessRoma.
Le prime selezioni si terranno attraverso la catena di fitness center Hard Candy Fitness di proprietà della cantante. Anche le due sedi della capitale "Hard Candy Fitness Roma" presto annunceranno le date dei casting per selezionare i migliori talenti provenienti da tutta Italia e "recapitare" il migliore direttamente a New York, sede delle finalissima mondiale, dove Madonna, con un provino, selezionerà personalmente l'eletto. E non è detto che, questa volta, non sia proprio un italiano.
E' un incontro confidenziale quello avvenuto con Rossano Ferretti nel suo storico salone nel centro di Parma. Hairdresser di fama mondiale e amato dalle stars di tutto il mondo ha rivoluzionato il mondo dell'hairstyling con il suo celeberrimo "Metodo Ferretti". Ora attivo più che mai con il lancio della sua innovativa linea di prodotti ad alta bio-tecnologia. Enjoy your Hair.
Di Maria Carla Magni
In 30 anni di carriera di strada ne ha fatta davvero tantissima.
Partendo da Campegine, piccolo paesino nel cuore dell'Emilia, luogo d'Italia generalmente rinomato per l'eccellente cucina, ha viaggiato in ogni angolo del globo e dopo aver mescolato tanto lavoro, conoscenza e competenza è riconosciuto come il punto di riferimento mondiale nel campo dell'hair-styling.
Basta il suo nome, che è divenuto nel frattempo un brand di assoluta eccellenza italiana, per capire di chi stiamo parlando.
Lo possiamo considerare un "rivoluzionario" perché il suo "Metodo" è quello più copiato al mondo e perché ha davvero capovolto i cardini classici dell'Hairdresser, ma guai a chiedergli quali siano le nuove tendenze (non esistono le tendenze per i capelli!) e ancor più impossibile riuscire a scucirgli qualche nome di celebrities (e il riferimento è per le più grandi star internazionali!) tra le sue clienti!
L'incontro con Rossano Ferretti è avvenuto nel suo affezionato salone di Parma, luogo da dove è nato il suo concept, ed è stata occasione per scoprire non solo la personalità e l'estro di un famoso parrucchiere, ma pretesto per scoprire un affascinante racconto della sua straordinaria avventura professionale e umana. Perché Rossano si incanta ogni volta che parla di "bellezza", di "femminilità", di "personalità" riferito alle donne tutte in generale clienti o meno, ma soprattutto verso quelle donne che sono tuttora fonte della sua ispirazione a partire dalla mamma Gigliola (che l'ha iniziato al mestiere), alla sorella Lorenza (che tramanda le competenze del "Metodo Rossetti" nella scuola esclusiva di Parma), alla compagna Stefania (suo fidatissima collaboratrice), ma anche molto rispetto per la sua ex-moglie (con cui ha condiviso la partenza del suo lavoro).
Per Rossano ogni donna è unica ed è per questo che ad ognuna vuole esaltarne la singola personalità attraverso la bellezza dei capelli che ne incornicia il volto. Quindi non esistono tendenze o mode, ma semplicemente la valorizzazione di un ogni singolo volto attraverso un taglio o una linea che è già lì, insita nel capello stesso, e che deve solo essere assecondato per esaltarne al massimo la sua bellezza. Lo stesso approccio del Metodo Rossano Ferretti, che è applicato nei suoi saloni ed ispirato al motto "Enjoy your hair", può essere seguito tutti i giorni a casa propria.
Per questo Rossano ha sentito l'esigenza di proporre "30 anni di esperienza in una bottiglia", perché è così che Rossano Ferretti chiama la sua nuovissima linea di prodotti presentata da pochi giorni a Milano. Una linea che ha richiesto oltre 6 anni di studi per presentare un prodotto che fosse all'altezza della clientela più esigente.
Il risultato è sorprendente, il prodotto è infatti un concentrato di alta bio-tecnologia grazie a ricerche d'avanguardia, realizzato completamente in Italia e sperimentato attraverso un sistema certificato di prove di efficacia eseguite nei saloni Rossano Ferretti di tutto il mondo da Miami a Beverly Hills, da Parigi a Londra, da Ginevra a Madrid, da Milano a Parma, da Pechino alle Maldive, difficile citarli tutti. Senza dimenticare i saloni di prossima apertura anche a Dubai, Abu Dhabi, Monte Carlo e Singapore.
La nuova linea si presenta come linea cosmetica e dietro al suo packaging bianco e nero si cela un cuore "green" con il meglio che la natura possa offrire per la bellezza dei capelli. L'elevata concentrazione delle migliori materie prime provenienti dalle piante e dagli olii vegetali permette di ottimizzare la durata e la stabilità del prodotto, servendosi al minimo di biopolimeri di ultima generazione. Shampoo e balsami non contengono tensioattivi aggressivi e gli agenti lavanti dei prodotti sono quelli comunemente utilizzati per la pulizia delle lenti a contatto, per garantire un trattamento delicato e rispettoso dei capelli.
Tutti i balsami, le creme e gli altri tipi di trattamento sono privi di ingredienti inquinanti o non biodegradabili, ciò permette di ridurre l'inquinamento delle acque fino al 90%.
Tutti i prodotti sono vegani e sono distribuiti in Italia da Stefano Saccani-Parma www.saccani.com.
I nomi che caratterizzano l'intera linea dei prodotti sono davvero ricercati ed evocativi del loro significato tra questi: Splendido, Grandioso, Intenso, Brillante, Prodigio, Velluto, Favoloso, Intenso e Vita per sottolineare che l'esperienza di Rossano Ferretti nella cura dei capelli è sinonimo di insuperabile eccellenza.
La ricercatezza della linea e la passione di Ferretti per ciò che crea si racchiude nella parte finale del prodotto che non poteva che essere "Made in Italy, For You, With Love".
Grazie Rossano a nome mio e di tutte quelle donne che per te sono indistintamente "celebrity"!
PHOTO CREDITS: Fabrizio Piscopo (servizio in Parma) - Enrico Zermani (servizio in Milano) - Riprese e Montaggio by LUDOVICO CASALONE
For Maria Carla Magni outfit Special Thanks to: LC DONNA- Parma; STEFANO SACCANI Parma
L'ha incontrata su un treno che andava da Bologna a Modena e poi non si sono mai più rivisti. La storia di Davide alla "disperata" ricerca della ragazza riccia, a cui per timore o forse imbarazzo, non ha detto ciò che pensava.
Modena, 20 marzo 2017
"Ero seduto di fronte a lei su questo treno regionale! Ha viaggiato con 4 colleghi, (2 ragazzi e 2 ragazze), da Bologna a Modena il 9 giugno 2016, h. 18,30.
Erano forse giovani insegnanti al ritorno dall'esame del Concorso Scuola o al ritorno da un convegno." Questo è quanto scrive Davide, che da allora non fa che pensare alla misteriosa ragazza del treno e dopo vani tentativi si rivolge ai social e alla stampa. Segni particolari: una cascata di riccioli castani chiari, come la modella nella foto.
La sua missione è diffondere il volantino con whatsapp, facebook, sperando di raggiungere il maggior numero di persone nel modenese. Lui stesso la definisce una pazzia, ma confessa di essersi perdutamente innamorato e si sente di dover tentare il tutto per tutto! Su questa pagina Facebook potrete seguire la ricerca, in bocca al lupo Davide!
Marie Claire, OVS e Brave Models insieme per la seconda edizione di "Future Visioni Model Search" alla ricerca di nuovi volti per la moda in Italia prossima tappa: Reggio Emilia.
Reggio Emilia, 9 marzo 2017
La ricerca dei nuovi volti della moda in Italia di Marie Claire, quest'anno in partnership con OVS e in collaborazione con l'agenzia Brave Models arriva a Reggio Emilia. Ogni mese una città diversa, con l'obiettivo di ricercare aspiranti modelle dai 16 ai 30 anni da introdurre nel mondo della moda per poi promuoverle anche sul palcoscenico internazionale.
I casting, che si svolgeranno nei principali negozi OVS di tutta Italia, daranno la possibilità alle partecipanti di essere selezionate per diventare protagoniste del servizio moda Future Visioni pubblicato ogni mese su Marie Claire, realizzato da stylist e fotografi professionisti.
Inoltre, tra tutte le selezionate nei 12 casting del 2017, Brave Models sceglierà i volti più interessanti a cui proporre un contratto da modella professionista.
Prossima tappa della seconda edizione di Future Visioni Model Search:
REGGIO EMILIA
presso il negozio OVS di Via Emilia a San Pietro,14
venerdì 10 marzo
dalle 15 alle 20
Durante i casting saranno realizzate interviste video alle aspiranti modelle, alle stylist, ai fotografi e ai rappresentati di Brave Models realizzate dall'attrice e presentatrice Elizabeth Kinnear che andranno a comporre un video che sarà pubblicato su marieclaire.it e condiviso sui social network di Marie Claire, OVS e Brave Models.
Le ragazze selezionate durante il casting avranno l'opportunità di partecipare allo shooting moda previsto sabato 11 e domenica 12 marzo.
MODALITA' DI PARTECIPAZIONE:
Partecipare è semplicissimo! Presentati direttamente nel negozio OVS il giorno del casting (se minorenne accompagnata) e, se vuoi, anticipaci 2 foto recenti (figura intera e primo piano) all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando il numero di telefono e specificando nell'oggetto la città di riferimento.
E' necessario dichiarare nel testo della mail l'autorizzazione all'uso dei dati forniti ai sensi del D.lgs. 196/2003
Alla fine di ogni casting le foto di tutte le partecipanti saranno scaricabili dalla gallery presente sul sito ovs.it/castingmarieclaire
Le foto delle protagoniste del servizio moda saranno pubblicate su marieclaire.it
Maggiori informazioni sul progetto e sulle modalità di partecipazione sono reperibili su Marie Claire, marieclaire.it e ovs.it/castingmarieclaire.
Sta nascendo una nuova figura professionale che consiglia, in diverse occasioni, l'abbinamento perfetto fra vino e musica. Se ne parlerà al convegno '300% Wine Experience', organizzato da Ais Veneto domenica 12 marzo presso Villa Emo di Fanzolo di Vedelago (TV).
di Alexa Kuhne
Parma, 11 marzo 2017 -
Il vino è arte. Come tale deve essere trattato: abbinato al cibo che sia più in armonia con la sua natura, degustato in un ambiente che lo valorizzi e, perché no, accompagnato da note che lo facciano anche 'sentire'.
Per questo il vino non si beve soltanto, si può anche 'ascoltare'. Ed è così che l'esperienza diventa 'multisensoriale'.
Lo sostiene da un po' di tempo un 'enoappassionato' come Paolo Scarpellini, che ha lanciato la nuova professione di 'Sound sommelier'.
Si tratta di una guida per esaltare qualità e temperamento del vino grazie alla musica più adatta alle sue caratteristiche.
"Il sound sommelier - dice Scarpellini - elabora il miglior abbinamento possibile tra un vino e una composizione musicale. La modalità infatti è la medesima: al ristorante, per capire quali siano gli elementi da valorizzare oppure attenuare in una portata, il sommelier deve identificare oltre alle materie prime i componenti principali del sapore presenti per poi scegliere in abbinamento il vino dal gusto, aroma e struttura più affine. Il sound sommelier invece parte dal vino, studiandone caratteristiche naturali e organolettiche quali territorio, vitigno/blend, tipicità, invecchiamento e quindi colore, aromi, morbidezza, intensità, persistenza, acidità, tannini, grado alcolico, armonia. Identificati questi componenti, il sound sommelier ricerca nel proprio database sonoro il tipo di musica, il tipo di ritmo, il tipo di struttura e tessitura (orchestra, complesso, solista), il tipo di spettro sonoro (vocale, strumentale) come pure la tipicità (musica del territorio o meno) che si possa abbinare al meglio".
Convinto sostenitore dello stretto e affascinate legame tra vino e musica è anche il produttore Albino Armani che ne parlerà con Scarpellini e altri relatori al convegno '300% Wine Experience', organizzato da Ais Veneto domenica 12 marzo presso Villa Emo di Fanzolo di Vedelago (TV). Armani nella sua cantina di Marano ha cercato di avere la musica in ogni luogo cercando le giuste sonorità non per singolo vino ma per il contesto ambientale: nei sotterranei scavati nella roccia vulcanica la musicalità di Amand Amar, nella sala degustazione un sottofondo di Chet Baker; nello stagno in mezzo al verde qualche nota classica oppure Dino Saluzzi.
E', insomma, un abbinamento cerebrale che punta a stimolare quei neuroni che sono preposti al riconoscimento della piacevolezza non solo dell'olfatto e del gusto, ma anche del senso dell'udito, visto che l'esperienza gustativa per eccellenza dovrebbe essere quella che coinvolge tutti i sensi. Anche l'udito, appunto, che abitualmente nella ristorazione e nella degustazione di vini non è mai stato preso in considerazione più di tanto.
L'idea è anche che il meno esperto di vino e di musica, con un lavoro fatto su su misura, possa avere la possibilità di godere appieno dell'esperienza del vino, abbinando la musica che più si confà, ma non solo.
Le varianti da tenere in considerazione sono diverse: l'età di chi degusta, la sua sensibilità e il suo retaggio musicale, la sua cultura media, la sua nazionalità, tutti elementi che sarebbe interessante conoscere per riuscire ad arrivare ad un insieme armonico di sensazioni olfattive, gustative e auditive.
Qualche esempio ci vuole, ance se, sostiene l'esperto, non è così semplice, visto che ogni volta è una storia a sé.
"In generale, per un vino beverino, non molto strutturato, estivo, fresco, da bere senza troppo impegno su una tavola in riva al mare, magari, come un Vermentino, io vedrei bene una musica pop e ritmata, che possa favorire la degustazione disimpegnata in un momento altrettanto disimpegnato. Tutt'altro caso quello di un vino da meditazione, strutturato, invecchiato, di nobili lignaggio e vitigni magari degustato nella poltrona di casa o del ristorante, nel fumoir, con penombra, musica soffusa e molto soft, che potrebbe essere una classica, un brano di musica barocca veneziana, o una delle Quattro Stagioni di Vivaldi, per esempio".
"Cosa diversa è, ancora - continua Scarpellini - pensare alla musica per una degustazione tecnica in un ambiente predisposto allo scopo, in un momento che ha una sua liturgia da rispettare, dove intervenire magari con musica jazz, strumentale o vocale, anche a seconda della capacità sonora dell'ambiente, per esempio con un qualcosa di molto delicato tipo Billie Holiday. Altra via da seguire può essere quella di parlare di terroir anche dal punto di vista auditivo, e abbinare una musica che abbia la stessa origine del vino, per far calare ancora di più il degustatore nel territorio".
Per godere di una perfetta degustazione "sonorizzata" ci deve essere un imprescindibile rapporto fra sommelier e produttore, enologo, mastro birraio o sommelier tradizionale: toccherà a lui infatti, dopo una breve introduzione comune, illustrare in primis la storia, le caratteristiche e le qualità di quel determinato vino (birra, distillato). Dopo di che potrà intervenire il Sound Sommelier, che farà ascoltare per qualche minuto, durante l'assaggio vero e proprio, il brano musicale in abbinamento. Spiegando nel frattempo le motivazioni di quella precisa scelta, in armonia o contrasto che sia col vino (birra, distillato) in questione, scelta tesa comunque a esaltare quei precisi elementi presenti in bottiglia tramite quei precisi passaggi sonori, quei determinati strumenti o quei particolari vocalizzi. La stessa modalità è quindi prevista per ogni altro eventuale vino, birra o distillato a seguire.
Nel caso di degustazioni particolari, magari per esperti o addetti ai lavori che conoscano già bene produttore/i ed etichette di vino (birra, distillato) presenti, il Sound Sommelier potrà procedere a una degustazione "sonorizzata" che prevede l'uso di cuffie stereo. Questo consentirà agli assaggiatori sia di isolarsi totalmente dall'ambiente circostante, sia di concentrarsi meglio sugli aspetti olfattivi e gustativi di quel determinato bicchiere.
FlashOn Mag celebra l'8 marzo omaggiando una donna simbolo da 60 anni (li ha da poco compiuti ma non si direbbe!) di classe, stile, eleganza e tantissimo glamour! La sua bellezza è stata immortalata dalle copertine dei Magazine di tutto il mondo, da pochi giorni nonna per la quarta volta, figlia di un'altra straordinaria icona di stile e bellezza. Si parliamo proprio di Sua Altezza la Principessa Carolina di Monaco nell'articolo di Renata Gorreri per omaggiare tramite lei la bellezza di ogni donna!
Carolina Luisa Margherita Grimaldi nasce a Monaco il 23 gennaio 1957.
E da qui inizia una storia di bellezza, glamour, feste principesche, foto rubate, paparazzi appostati in ogni dove, pettegolezzi, curiosità, grande classe, eleganza, naturalezza.
Sì, perché Carolina è tutto questo.
Oggi, anche nonna serena dei figli di Andrea e Charlotte e da pochi giorni del quarto nipote nato dal terzogenito Pierre con Beatrice Borromeo e a cui è stato dato il nome del suo amato e compianto marito Stefano, forse anche questo un regalo per il suo 60esimo compleanno.
Oggi 8 Marzo, giornata mondiale dedicata alle donne, è simbolico celebrare una donna nonché principessa la cui vita è iniziata all'insegna del non comune, ma dipanata intorno ad avvenimenti comuni: la ricerca dell'indipendenza, l'amore, le perdite, la famiglia, i figli, i nipoti, in un inanellarsi di avvenimenti che hanno alternato gioie e dolori, come per tutti noi. Inevitabile l'elenco dei suoi tre mariti, quattro figli e nipoti. Ha passato una vita sotto i riflettori. Ogni suo passo è stato scrutato, analizzato, sono state fatte ipotesi, domande, risposte.
Nulla pare essere sfuggito alla curiosità, anche e soprattutto affettuosa, del pubblico.
Ha preso il testimone del glamour da sua madre Grace Kelly, scomparsa prematuramente in un incidente stradale nel 1982. E' stata la musa di molti stilisti, uno fra tutti, Karl Lagerfeld, ha ispirato generazioni di ragazze e di donne con la sua eleganza e ora tocca a sua figlia Charlotte stare sotto i riflettori e prestarsi al gioco dei paparazzi. Ora che non è più così tanto sotto la lente d'ingrandimento dei media, Carolina può dedicarsi completamente alle sue attività benefiche e alla famiglia.
Tuttavia lei non è solo la principessa delle feste sfarzose, dei grandi stilisti, delle ribellioni giovanili e dei grandi amori da copertina. E' anche fortemente impegnata nel sociale e per la cultura.
E' presidente della fondazione Princesse Grace di Monaco e dell'elegante Ballo della Rosa il cui profitto è ad esso devoluto, evento creato dalla stessa Principessa Grace e che si svolge ogni anno in primavera e che anche quest'anno aprirà i battenti nel mitica Salle des Etoiles allo Sporting il 18 Marzo.
La Principessa Carolina ha creato la prestigiosa compagnia di balletto di Montecarlo e presiede l'ambitissima Academie de Danse Princesse Grace, presiede il consiglio di amministrazione della fondazione Prince Pierre de Monaco, è stata presidente dell'AMADE (Associazione Mondiale Amici dell'Infanzia), e dal dicembre 2003 è ambasciatrice dell'Unesco in riconoscimento del suo impegno a favore della protezione dell'infanzia, della famiglia e della donna.
Una bellezza sobria, mai eccessiva e non ritoccata.
Sicuramente un'icona di eleganza, raffinatezza, concretezza e naturalezza. Buon compleanno, Principessa!
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Si inizia così, con una semplice puntata fatta con gli amici per scherzare un po’. Magari una schedina in compagnia, passare qualche istante insieme sfidandosi a chi ne azzecca di più. Senza accorgersi che poi, piano piano, diventa un’abitudine. Una di quelle difficili da gestire, a livello emotivo e finanziario. Ma la prima schedina è un po’ come il primo bacio per i veri appassionati di calcio: non si scorda mai.
Una ricerca dell’Osservatorio “Young Millennials Monitor Giovani e Gioco d’Azzardo” è andata a indagare su un campione di circa 11.000 studenti di scuole superiori, di età quindi compresa tra i 14 e i 19 anni. Già questo è un dato singolare, essendo la maggiore età indispensabile, almeno a norma di legge, per scommettere. Una questione legale ignorata, spesso per troppa fiducia nei giovani clienti, a volte per consapevole bisogno di un piccolo incasso, in alcuni casi perché comunque l’amico maggiorenne o il signore che gioca la schedina si trova senza difficoltà. In ogni caso è accertato che nel 2016 1.240.000 studenti italiani hanno tentato la fortuna con il gioco d’azzardo. Il trend è in leggera discesa: nel 2015 erano stati 1.300.000. Il calo tra i giovani in tutto è del 4,6%, forse risultato della sensibilizzazione al problema attuata con una forte campagna mediatica.
Diminuzione non significa annullamento del problema. Interessante osservare come le specialità preferite siano diverse dalle altre fasce d’età. Se nell’intera Italia il primo posto è saldamente tenuto dalle slot machine, il 56% del settore gambling, tra i ragazzi sono i “Gratta e Vinci” a ottenere più consensi, con un sorprendente 35%. In realtà il primato spetterebbe alle scommesse sportive, per le quali però è necessario contare anche il settore online, non presente nella rivale. Quelle in agenzia infatti raggiungono appena il 23% dei giocatori, e solo sommate a online e Totocalcio arrivano a toccare il 48%. Delle slot machine nemmeno l’ombra, a conferma di quanto sia un gioco per un altro tipo di esperienza. Magari dopo una pesante giornata di lavoro per scaricare la tensione, non certo per cercare il brivido della schedina vincente.
Pur riconoscendo in buona parte dei casi che il gioco d’azzardo nel lungo periodo porta alla perdita di denaro (32% degli intervistati), è difficile che i giovani smettano di scommettere in modo definitivo poco dopo essere stati teenager. Sono anzi in aumento i casi di ragazzi che non riescono a mantenere il controllo delle loro giocate, finendo nel vortice della ludopatia. L’approccio problematico si verifica su un adolescente ogni venti, e con il passare degli anni la percentuale sale al 9%. Gli effetti sono visibili nel carattere, che diventa spesso irascibile, e nelle relazioni, con la tendenza a isolarsi. L’incidenza del gioco d’azzardo aumenta con l’online, che porta al limite fino al 31% degli utenti, contro il 24% del live gaming. Altro fattore da tenere in considerazione per chi si affaccia per la prima volta al mondo del betting.
La soluzione per continuare il trend in leggera discesa è affrontare il problema nelle scuole presentando le gravi conseguenze a cui può portare. E proseguire sulla strada del distanziometro, che può allontanare i centri di gioco di almeno mezzo chilometro. Può sembrare poco, ma spesso le idee più semplici sono le più efficaci.