I regali funerali di Elisabetta II sono riusciti a far scalare di importanza le cronache di guerra. Da una settimana i riflettori sono rivolti a raccontarci dell’antico, e quasi patetico, cerimoniere che accompagna la dipartita dei reali britannici. Anche l’Ape Regina informata ufficialmente della scomparsa della sovrana. Nostalgia monarchica?
Renzo Fontana, 97 anni, era in casa quando Nabil Dhari ha sterminato la sua famiglia: la figlia Simonetta, la nipote Elisa Mulas e i due pronipotini di 5 e 2 anni. Allettato e non autosufficiente, probabilmente non si è accorto di nulla ed era stato portato in una struttura protetta, dove si è spento.
Il ritorno delle avventure di Rodolfo Lapidario. Terzo episodio della nuova serie dedicata al titolare dell'agenzia di Pompe Funebri che ha un particolare e confidenziale rapporto con i defunti che assiste.
Lo spirito guida
- Una nuova avventura di Rodolfo Lapidario –
Il ritorno delle avventure di Rodolfo Lapidario. Secondo episodio della nuova serie dedicata al titolare dell'agenzia di Pompe Funebri che ha un particolare e confidenziale rapporto con i defunti che assiste.
Un caso di reincarnazione
- Una nuova avventura di Rodolfo Lapidario –
Il ritorno delle avventure di Rodolfo Lapidario, il titolare dell'agenzia di Pompe Funebri che ha un particolare e confidenziale rapporto con i defunti che assiste.
"Rodolfo Lapidario e la segretaria tuttofare" è il primo di questo nuovo ciclo di racconti.
Di Manuela Fiorini 9 maggio 2020 - “Avviata agenzia di pompe funebri ricerca ragazza/o da adibire alle mansioni di segreteria…”
Rodolfo Lapidario consegnò il foglio con l’annuncio da pubblicare su un giornale free-press. La ragazza della reception lo guardò con un sorriso.
“Si è finalmente deciso a prendere qualcuno, signor Lapidario?”
Cremazioni in continua ascesa anche in Italia mentre i "diamanti", creati con le ceneri del congiunto, non piacciono alla Chiesa ma nemmeno ai familiari.
Di LGC Parma, 8 marzo 2020 - La pratica della cremazione sta conquistando sempre più i morituri. Tollerata dalla Chiesa cattolica, senza però consigliarla, la cremazione ormai da diversi anni vede una stagione di favore e in costante crescita.
A liberalizzare la cremazione fu Papa Paolo VI, un grande conduttore di anime e fine teologo. «La Chiesa, commentava alcuni anni orsono lo storico Franco Cardini, fu contraria alla cremazione perché fin dai tempi della Rivoluzione Francese, liberi pensatori, atei, materialisti e massoni ne fecero l’espressione del proprio anticlericalismo. La pratica venne condannata formalmente dal diritto canonico: a chi ne disponeva il ricorso veniva comminata la privazione dei sacramenti e delle esequie ecclesiastiche. Occorrerà attendere il luglio del 1963, perché il papa di allora, Paolo VI, venute meno certe condizioni storiche e culturali, “sdoganasse” la pratica della cremazione purché non venisse scelta “in odio alla religione cattolica”. Una decisione che accolsi con favore perché personalmente ho avvertito sempre una certa repulsione per l’inumazione».
Una posizione condivisa da altri eminenti teologi come don Roberto Repole, docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale di Torino e già presidente dell’Associazione Teologi Italiani che così commentava: «Dio non ha bisogno delle nostre ossa per resuscitarci nell’ultimo giorno. Il Signore riuscirà a ricomporre i corpi anche se qualcuno li ha bruciati o se sono stati polverizzati in qualche incidente. Chiaro che il pericolo dell’insinuarsi di una concezione panteistica nella cremazione esiste e bisogna vigilare caso per caso. La sepoltura nella terra consente un’elaborazione del lutto più graduale, un distacco meno immediato. E forse nella crescita del fenomeno della cremazione possiamo leggere un ulteriore indizio della fatica della società contemporanea nello stare di fronte alla morte».
Cremazione si, ma resta il divieto assoluto di "dispersione delle ceneri nell'aria, in terra o in acqua o in altro modo" oppure "la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti", oltre alla "divisione delle ceneri tra i vari nuclei familiari". Inoltre, "nel caso che il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana, si devono negare le esequie".
Quindi nessuna dispersione e tantomeno la conversione del congiunto in "gioiello". I "Diamanti" confezionati con le veneri dei congiunti, oltre a non essere approvati dalla Chiesa, non hanno raccolto il consenso degli italiani.
A confermarlo è anche Gavino Sanna, Presidente del COF srl di Parma (Consorzio Onoranze Funebri), il quale sottolinea come "le cremazioni siano effettivamente crescita, così come in crescita costante è la domanda di Sale del Commiato mentre, al contrario, contro ogni ipotesi iniziale, non hanno raccolto gradimenti le conversioni in anello o altra "gioia" delle ceneri del caro defunto. Comunque, una certa influenza della religione, cattolica, protestante o evangelica che sia, dovrebbe esistere a ben guardare la distribuzione dei forni crematori e dell'incidenza delle cremazioni sul totale delle tumulazioni nei vari paesi. Ad esempio, se in Italia con 83 forni siamo arrivati a sfiorare i il 30% sul totale, in Svizzera si raggiunge un tasso dell'87,45% , l'Olanda con una popolazione pari a un quinto della nostra invece ha ben 80 forni (solo 3 in meno dell'Italia), mentre la cattolicissime Irlanda piuttosto che l'ortodossa Grecia si fermano a 4 e 1 forni rispettivamente."
Interessante infine osservare come non esista una correlazione diretta tra numero di cremazioni e densità e popolazione all'interno del Bel Paese. Solo a titolo esemplificativo riportiamo i dati del 2018 dove Bologna contava 4.374 cremazioni, mentre la sola Copparo (FE) era a 2.069, La Spezia si era fermata a 927 mentre Parma a 1.983, Modena 3.86, Piacenza 2.091, Reggio Emilia 1.126 e Domicella (AV) raggiunge il record di 16.400 cremazioni.
In conclusione, si potrebbe azzardare che la sepoltura nella terra favorisca un’elaborazione del lutto più lento, un distacco dal caro meno immediato. Al contrario, nella crescita del fenomeno della cremazione si potrebbe interpretare come un indizio di modernità, corrispondente alla difficoltà contemporanea di porsi di fronte alla morte, così intenti a vivere il quotidiano senza alcuna proiezione al futuro come se l'orizzonte finale sia irraggiungibile.
Eternità terrena in opposizione a quella spirituale, tipica del cristianesimo.
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Le sale del Commiato consentono ai familiari di vegliare i propri cari in un ambiente sicuro, intimo e confortevole.
Allestite con cura, semplicità, sobrietà e realizzate nel rispetto delle normative sanitarie e di legge, consentono ai parenti e amici di rendere l'estremo saluto al defunto in piena libertà e riservatezza.
Parma – Viale Villetta, 16 – Tel. 0521.960234
Monticelli Terme – Via Spadolini – Tel. 0521.659083
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A San Polo di Torrile si è celebrato il commosso addio a Filomena Cataldi. Nell'occasione è stata data lettura di una missiva del Vescovo Enrico Solmi e di una figlia letta dalla sorella di Filomena. - Le foto di Francesca Bocchia -
Nel pomeriggio di ieri, a Carpi, l'ultimo saluto al bambino, deceduto lo scorso 23 aprile in circostanze ancora da chiarire. Ipotesi di reato di omicidio volontario per la mamma 30 enne. I legali: "Atto dovuto".
CARPI (MO) - Si sono svolti ieri a Carpi, alle 15, i funerali del piccolo Nicholas Schon, il bambino di quattro anni deceduto lo scorso 23 aprile nelle campagne tra Limidi e Carpi mentre stava giocando a nascondino con la mamma, la 30 enne carpigiana Anna Beltrami. La cerimonia, molto intima, alla quale hanno partecipato solo i parenti e gli amici più stretti, si è svolta nella cappella del Policlinico. La salma è stata poi trasferita al forno crematorio, mentre le ceneri saranno tumulate nella tomba di famiglia a Carpi.
Il nulla osta per i funerali è arrivato al termine dell'esame autoptico effettuato nei giorni scorsi sul piccolo. Ancora misteriose, infatti, le circostanze che hanno portato al decesso. Secondo il racconto della mamma, i due stavano giocando a nascondino quando ha perso di vista il figlioletto. Lo ha ritrovato poco dopo, già privo di sensi, con in bocca il suo giocattolo preferito, un gatto di plastica dura lungo dieci cm e largo quattro. Lei stessa lo avrebbe tolto dalla bocca del bimbo, per poi portarlo in auto al pronto soccorso dell'ospedale di Carpi. Qui, viste le condizioni disperate del piccolo, è stato disposto il trasferimento al Policlinico, dove poche ore dopo Nicholas ha cessato di vivere.
La mamma è stata iscritta nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di omicidio volontario, un atto dovuto secondo i legali della donna Luca Brezigar e Francesco Varvaro, per permettere alla Procura di fare luce sulla vicenda, dal momento che il giorno della tragedia non erano presenti testimoni e le cause del decesso del piccolo non sono tutt'ora chiare.
Nonostante i sopralluoghi dei Carabinieri di Carpi sia nel campo dove Nicholas è stato trovato privo di sensi dalla mamma sia nelle case della madre e di altre persone vicine alla famiglia, non trapela ancora nulla sulle cause della morte. I periti, due nominati dalla Procura e uno dai legali della difesa, si sono presi trenta giorni di tempo per valutare se il piccolo fosse affetto da patologie congenite o se siano presenti delle lesioni in gola.